Politica / Sardegna

Pratobello24, la vendemmia è stata abbondante: ma adesso il vino chi lo fa?

Arriveranno a 150 mila?

La settimana scorsa il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu non si è presentato a Oristano al dibattito organizzato da Bachisio Bandinu perché doveva vendemmiare. E in effetti la vendemmia è stata portentosa, visto che mercoledì prossimo 2 ottobre la proposta di legge di iniziativa popolare Pratobello24 arriverà in consiglio regionale sospinta da quasi 150 mila firme. Quindi sì, quando si raccolgono così tanti consensi si sta in una posizione di forza tale che si può anche ritenere di poter fare a meno di sedersi ad un tavolo per provare a discutere di ciò che sta avvenendo in Sardegna sul fronte della transizione energetica.

Il punto però è che la vendemmia non è fine a se stessa ma è solo un passaggio. Raccolta l’uva, adesso il vino chi lo fa? Ovvero: chi si farà carico di trasformare la volontà di 150 mila sardi in azione politica? 

Perché se è vero che questo straordinario risultato non può essere unicamente addebitato alla poderosa campagna di “disinformazione militante” che l’editore Sergio Zuncheddu e l’ex presidente della Regione Mauro Pili hanno portato avanti su questo tema nelle testate del gruppo Unione Sarda (disinformazione militante che troppi pratobellisti fanno finta di non vedere), è vero anche che la legge di iniziativa popolare una volta arrivata in Consiglio rischia di avere vita brevissima: perché la legge sulle aree idonee voluta dalla maggioranza di centrosinistra è già all’attenzione delle commissioni e appare più solida e credibile di quella sottoscritta da decine di migliaia di sardi.

Quindi, che si fa?

Affermare che “la politica non può non tenere conto di queste 150 mila firme” è un atto infantile. È chi ha promosso la legge che deve farsi carico di trasformare un movimento così composito in un progetto preciso. Non si può chiedere al centrosinistra o alla presidente Todde di farsi carico di questa legge, perché quest’uva non è la loro. 

Centocinquantamila firme sono un risultato straordinario, frutto di una mobilitazione dalle mille sfaccettature. Ma chi sarà l’enologo che trasformerà quest’uva in vino? Vino buono, s’intende. Il sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu? L’avvocato Michele Zuddas? Luigi Pisci del comitato del Sarcidano? Forza Italia? I gruppi indipendentisti? Sergio Zuncheddu e Mauro Pili? Oppure quello che resterà del raccolto verrà banalmente conferito alla cantina dell’opposizione di centrodestra?

Dopo l’ubriacatura di mercoledì prossimo sotto i portici di via Roma forse lo capiremo.

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16 Comments

  1. antonio giovanni frogheri says:

    le vere scelte accadranno a Roma. A Roma il centro destra saprà ,certamente imporre questa improvvisa vocazione green e Giorgia’ . O forse no?

  2. Francu says:

    Vendemmuare e fare il vino contano meno.
    Chi imbottiglia e commercializza guadagna!

  3. Stefano reloaded says:

    Aggiorna il counter!!!
    L’Unione dice che sono più di 210.000.
    Però dice anche di pale eoliche da guinness dei primati di 350 metri di altezza.
    Quindi… vedi tu.

  4. Stefano says:

    Leggo ora che le firme sarebbero più di 200mila. E allora chiedo a chi qui ha parlato di ignoranti e/o vittime della manipolazione messa in atto dall’unione sarda: come è possibile? Come fa un giornale che non legge più nessuno a influenzare oltre 200 mila persone? Quali super poteri permettono a zuncheddu di fare questo? Lo chiedo ovviamente con un pizzico di sarcasmo ma soprattutto con tanta delusione per ciò che ho letto qui negli ultimi mesi. Resta invariata la stima verso chi, come Vito, ritengo una voce indispensabile nel panorma dell’informazione isolana. Ma stavolta, da sardo e da innomarato della Sardegna, ci sono rimasto male

  5. «Ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori.
    Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico, opponendo artificiosamente fra loro le ragioni della gestione dell’esistente a quelle del futuro dei nostri figli e nipoti. L’intensificazione della frequenza delle catastrofi naturali condiziona ogni aspetto della vita; Le conseguenze dei nostri ritardi sono sotto gli occhi di tutti e sempre nefaste».
    A salvarci dai disastri ambientali non saranno i fotomontaggi fake di Mauro Pili, che mostrano pale eoliche sul bagnasciuga, e nemmeno i tanti Sardi imboniti.

  6. Gabriele says:

    Il problema è invece un altro la giunta tonde proprio per sottrarsi alla morsa mediatica dell Unione sarda comitati del no e pratobellisti ha partorito un disegno di legge sulle aree inidonee ancora più restrittivo della proposta pratobello…quindi il vino è stato prodotto dalla giunta todde ma totalmente incostituzionale perché dichiara inidoneo il 99% del territorio sardo…occorre modificare radicalmente quel testo perché le fasce di rispetto rispetto a qualsiasi bene archeologico anche il piu irrilevante e addirittura non oggetto di vincolo non possono essere artificialmente aumentate al sol fine di boicottare le energie rinnovabili

  7. Supresidenti says:

    Quando vi vedrò in diretta a Sanremo? Siete una bell’orchestra, unu pagu cunvintusu, ma ottimi musicisti.

  8. Stefano says:

    150 mila firme raccolte in Sardegna equivalgono ad 1 milione di firme raccolte in Lombardia. Al di là di come verrà il vino, già questo è un risultato che va ben oltre lo stra-ordinario. Vediamo chi saprà accogliere e interpretare i mille spunti che offre questo evento storico per la Sardegna

  9. Non concordo sul fatto che il centrosinistra non abbia il dovere di vendemmiarla. La legge è diventata di chi l’ha firmata, molti dei quali del centro sinistra. È diventata legge del popolo e Todde ha il dovere di portarla in aula e sottoporla al voto.

    • Ma certo che arriverà in aula: superata dagli eventi.

      • Il 2 ottobre verranno presentate le firme (fra 3 giorni), la legge è perfettamente in tempo.
        Sarà superata solo se Todde vorrà superarla, e si prenderà le sue responsabilità davanti alla popolazione che ha fatto le code sotto il sole di agosto.

  10. Bella metafora, ma questa gente vendemmia non ne vuole fare, questi vogliono i soldi per espiantare le vigne. Del lavoro dello sviluppo del futuro non gliene frega niente

  11. angelo sini says:

    Un dubbio: entro il 2030 dovremo avere determinate produzioni di rinnovabili, pena tassazioni aggiuntive sul costo dell’energia. Qualora non si arrivi alle soglie minime stabilite i costi devono essere pagati da tutti i sardi o sarebbe equo farli pagare solo ai firmatari della pratobello?

    • Fossero solo le tasse, per colpa di questi ignoranti ci beccheremo siccità, desertificazione e alluvioni.
      Dai piani alti dei palazzi di via santa gilla, le Zunk towers, si godranno lo spettacolo

      • Esiste sia il potere delle parole che il dovere delle parole. Il potere delle parole è oramai alla mercé di tutti. Il dovere delle parole sta diventando merce rara. Espressione per non allineati.

      • Stefano says:

        Tasse, siccità, desertificazione, alluvioni…E Zuncheddu che osserva dall’alto? Mamma mia ragazzi che livello bassissimo. Ma vi rendete conto che dall’alto delle vostre tastiere avete completamente perso il senso della realtà? D’accordo oppure no con questa “battaglia”, ci sono troppi spunti interessanti per evitare di perdersi nel nulla delle solite paure e dei soliti fantasmi

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