Nel 2003 Renato Soru ufficializzò la sua candidatura alla presidenza della Regione nove mesi prima delle elezioni, e poi trionfò con tutto il centrosinistra. Oggi, dieci anni dopo, a Francesco Pigliaru dovranno bastare appena cinque settimane per compiere un’impresa che non è certamente disperata, ma molto difficile sì. E il candidato presidente del centrosinistra ieri l’emozione e la responsabilità di non dover lasciare la Sardegna in mano al centrodestra l’ha sentita tutta, quando entrando nel Palazzo dei Congressi della Fiera di Cagliari si è visto davanti un muro umano di 1500 persone, le luci, i flash dei fotografi, e un piccolo podio trasparente da cui lanciare la sua sfida. Non c’era nessuno affianco a lui, era solo: e come tutte le persone di buona volontà che si candidano ad esercitare un grande potere ha dovuto fare i conti con la sua fragilità.
Ieri Pigliaru ha vacillato di fronte alla responsabilità che si è assunto davanti ai sardi, mostrando un tratto più che umano del suo carattere che ha sorpreso molti e che contrasta con l’idea di freddo professore universitario, tutto numeri e teorie economiche. Davanti a quel podio trasparente e a 1500 persone in piedi che lo acclamavano si è dovuto fermare e prendere un grande respiro prima di iniziare il suo intervento. Non è partito in quarta, non ha stupito tutti con effetti speciali: anzi.
Ma è stato vero, sincero. Un uomo profondamente diverso da quello che dieci anni fa (sia detto con grande rispetto e con un po’ di ironia) contendeva a Renato Soru il titolo di politico più spocchioso della Regione, sempre sicuro di tutto, sempre convinto di essere sulla strada giusta anche quando l’evidenza diceva il contrario. Dieci anni che non sono passati invano. Ora Pigliaru è un politico, prima era solo un tecnico.
La paura di Pigliaru non nasce dal sentirsi inadeguato al ruolo a cui è chiamato ma dalla consapevolezza di incarnare l’unica contraddittoria possibilità che la Sardegna ha di provare a salvarsi dopo i cinque anni della giunta Cappellacci. Che ci piaccia o no, a conti fatti, al momento l’unico che può trovare quel sentiero strettissimo da percorrere per uscire dalla crisi è lui. Soltanto lui.
Totalmente impraticabile la strada Cappellacci, nefasta anche per molti elettori del centrodestra. Riconfermare alla guida della Regione l’attuale presidente significherebbe regalare alla Sardegna un futuro senza bussola e senza responsabilità. Un disastro.
Improponibile Michela Murgia. Dopo la discesa in campo di Pigliaru, la sua candidatura ha assunto la consistenza di un gelato lasciato sotto il sole. Senza competenze specifiche, senza significative esperienze pregresse in campo amministrativo, senza una squadra autorevole al suo fianco (a meno che non si voglia veramente dar credito alla sua ipotetica giunta, ma è difficile ritenerla più di quello che è, cioè mera trovata elettorale) la scrittrice può solo trascinare oltre il 10 per cento le sue liste, e sarebbe un risultato storico oltre che meritato perché la politica sarda ha bisogno di volti nuovi e perché la scrittrice ha mostrato un grande coraggio. Però la Murgia presidente non è un’ipotesi augurabile alla Sardegna, in un periodo di crisi come questo in cui affidarsi agli “absolute beginners” sarebbe quanto di meno responsabile.
E allora non ci resta che Pigliaru. Con le sue contraddizioni, con tutti i dubbi che accompagnano lui e la coalizione che lo sostiene.
Se il popolo del centrosinistra accorso alla Fiera cercava un trascinatore di folle, non lo ha trovato. Se voleva un politico scafato in grado di regalare una parola che facesse felici tutti i responsabili delle undici liste che lo sostengono, non lo ha trovato. Se cercava un leader carismatico capace di mettere d’accordo tutti e di imporsi agli elettori con forza, non lo ha trovato.
Ma il centrosinistra ha trovato un candidato che al momento stesso della sua nomina ha ridato senso e dignità alla campagna elettorale dei progressisti e dei sovranisti sardi, e che accettando di sfidare Cappellacci ha evitato una vergognosa Waterloo.
Francesco Pigliaru è un uomo scaraventato da un giorno all’altro nel pieno della tempesta e che probabilmente, pur con tutta la sua esperienza, non si aspettava di trovarsi davanti ad una situazione incerta, difficile e disperante come questa. Forse non si aspettava neanche di trovarsi seduta in prima fila alla Fiera Francesca Barracciu (perché al peggio non c’è mai fine). Povero Pigliaru, anche questo ha dovuto sopportare (e noi con lui).
E così, vestito con il suo maglioncino a v, il professore ha spiegato il suo programma.
Ha spiegato perché la Sardegna ha subito la crisi più di altre regioni: “Perché ha avuto la sfortuna di essere governata da una giunta disastrosa, capace solo di moltiplicare i danni della crisi. Hanno subìto la riduzione ingiustificata dei trasferimenti statali, senza neanche accorgersene. Noi invece siamo pronti ad una nuova vertenza per le entrate”.
Pigliaru immagina una Sardegna “solidale, inclusiva, competitiva”: “Riprendiamo un antico slogan della sinistra: pari opportunità per tutti”. E per arrivare a questo risultato c’è bisogno di istruire i sardi. “L’istruzione è il primo punto del nostro programma, lo ripeteremo continuamente. E vareremo un piano straordinario per l’istruzione”.
Secondo punto: “Coniugare la flessibilità per le imprese con la sicurezza sociale”. “La flessibilità la stiamo subendo, dobbiamo dire cosa fare per creare una rete di sicurezza. Ben venga la cassa integrazione quando non ci sono alternative ma dobbiamo dare un reddito di sicurezza a tutti i disoccupati e nel frattempo formarli. Siamo sicuri che oggi la formazione professionale in Sardegna dia ai lavoratori le competenze di cui hanno bisogno?”.
Pigliaru sa che il nodo principale è la qualità della pubblica amministrazione: “Dobbiamo importare le migliori pratiche conosciute, attivare una consultazione per capire quali sono i dieci atti procedurali della Regione più gravosi per le imprese. E taglieremo le tasse, ma non al punto da mettere a rischio l’equità sociale”.
“Ne parleremo spesso, ne parleremo ancora” dice continuamente Pigliaru, cosciente che il suo programma è ancora in fieri (“una base per continuare a ragionare”). Giusto un accenno ai problemi e alle potenzialità dell’agricoltura, alla cultura, alla lingua sarda, al turismo e al paesaggio. L’invito a tutti di trasformarsi in “intelligenza collettiva” non è un espediente retorico.
E poi, quasi sottovoce, un messaggio in codice (ma nemmeno tanto) ai signori dei partiti, a coloro che per mesi hanno lavorato duramente per impedire che il centrosinistra battesse Cappellacci: “Basta con la politica pronta a premiare le clientele, il basso profilo. Può aprirsi una nuova stagione per fare una politica che ha il coraggio di guardare al bene comune”. E poi la stoccata: “Combatteremo tutti i privilegi, in qualunque luogo o parte politica si annidino. Se questa nuova stagione è arrivata, ci metterò tutta la mia forza”.
Pigliaru conclude invocando “una moralità nuova” e dicendo no a “sprechi, privilegi, appartenenze”. “Io, credo che sia una grande occasione”, conclude. Non solo grande, ma anche l’unica. E forse ultima.
Scusate nessuno si è accorto che Pigliaru è il candidato del PD? Qualcuno magari si ricorda cosa è il PD o ce lo siamo dimenticati come i pesci rossi? E ancora, per quanto vogliamo prenderci in giro con i partiti nazionali che sicuramente non tutelano il cittadino ma solo ed esclusivamente lobbies di potere?
No perchè ogni volta siamo a bomba…
In tanti hanno ragione,
non può difendere l’indifendibile. Destra e sinistra praticano lo stesso gioco di sempre: contano sulle loro clientele e sanno che difficilmente la loro voce oltrepasserà quel muro. Contemporaneamente sono spaventati a morte da quel 30% sfiorato dal M5S lo scorso febbraio e dai 140 mila giovani disoccupati emersi delle ultime stime sul (non) lavoro in Sardegna.
In un altro post ha scritto che la candidatura politica della Barracciu era l’ultima, in ordine cronoligico, di una serie di nomine politiche alle postazioni di controllo del potere regionale in nome di una vittoria già chiusa in cassaforte dal momento stesso in cui vinse Ugo Cappellacci.
Da qui la tua contraddizione delle competenze dei candidati di sardegna possibile: metà dei consiglieri regionali e molti esponenti di spicco delle varie fazioni sono sotto indagine per reati legati all’amministrazione dei fondi pubblici, molti sono pronti ad essere rieletti e/o recidivi.
Vogliamo parlare di competenza? A parte l’attuale presidente della regione che ha già dimostrato la sua attitudine alla mala amministrazione ben prima del 2009, come può un partito come il pd, che ha la tendenza a far occupare ogni sedia che si libera dai suoi esponenti di spicco, parlare di competenze.
Penso che l’elettorato di sinistra, sfiancato dalle diatribe nazionali, si sia stancato dei giochini politici alla Cabras, alla Zedda, alla Barracciu e alla Espa e penso che molti elettori del pd dovrebbero uscire dal guscio e capire che la politica non è una partita di calcio in cui si tifa per la squadra del cuore senza se e senza ma, si può cambiare idea, scommettere su qualcun altro: in molti lo hanno fatto con Soru nel 2004 e penso non sia stata una decisione errata.
Concludendo, la morale non può farla chi da 25 anni non riesce a mettersi d’accordo su un processo semplice come la questione morale.
E candidare Padre Pio non ci avrebbe dato più chances?
Caro Vito, che con l’avvio della campaga elettorale il tono di diversi commenti potesse diventare superficialmente partigiano era cosa da mettere in preventivo. Così come si doveva essere consapevoli che la confusione e il poco approfondimento possono a volte generare attacchi personali, specialmente da parte di chi non coglie quanta passione e conoscenza tu metta in quello che fai. Oltretutto poi non tutti hanno studiato a Oxford. Quindi non prendertela per delle affermazioni che fanno solo tristezza, un po’ puerili e un po’ spaccone. Fanno, purtroppo, parte del gioco. Io, personalmemte, credo che tu abbia una capacità di analisi politica assolutamente fuori dal comune, sempre chiara e comprensibile. Che poi tu tragga da questa analisi, a volte, delle conclusioni che io posso non condividere è l’altro aspetto di un dibattito fortunatamente serio. Altre volte ho detto che preferisco un salto nel vuoto alla morte civile che ci aspetta, ma è anche problema di carattere, di senso di crudele solitudine, di perdita dei significati costruiti collettivamente in tanti anni di gesti ribelli e magnifici. Non è questione di Pigliaru o Barracciu, o di chiunque venga messo a cercare consenso per il centro-sinistra. E’ questione che il PD pensa e fa sempre il contrario di quello che ci si aspetterebbe da un partito con un’anima di sinistra. Quest’anima, se mai ci è stata, è morta e sepolta. Guardiamo cosa accade ora con Renzi e sappiamo di certo cosà avverrà anche in quest’isola sperdia nel mare. E allora, chiunque sia in sella, preferisco rincominciare dalle fondamenta anche se ci vorranno i secoli, per spianare le montagne.
Sinceramente non capisco le persone che insultano Vito per delle opinioni personali espresse sul suo blog personale. Poi ognuno ha il diritto di votare chi vuole e di difendere le proprie opinioni, ma portando argomenti a sostegno. Se anche Vito fosse realmente un topo di fogna o un giornalaio, il fatto di sottolinearlo anziché argomentare non porta sicuramente simpatia o voti a nessuno, tutt’al più infastidisce gli indecisi e non solo. Detto questo conosco diversi vecchi elettori del PD, sia anagraficamente che come appartenenza al partito, che avrebbero voluto che la Barracciu si mostrasse veramente una pantera e tirasse fuori la grinta, ritirandosi di sua sponte dalla competizione elettorale, senza essere sbattuta fuori da nessuno. Invece, senza pensare alle conseguenze, ha fatto un tentativo patetico di restare dando l’impressione di avere a cuore più i propri interessi personali che non la sorte del partito e delle elezioni. Su Michela Murgia non mi esprimo, finora ha scritto qualche bel libro, ma dal punto di vista politico non ha ancora avuto la possibilità di mostrare se e quanto vale. E’ una specie di salto nel vuoto. Secondo me non vincerà, ma verrà eletta, e potrà mostrare quanto vale, e alla prossima tornata magari potrebbe farcela, se si dimostrasse realmente valida. Cappellacci e Pili per quanto mi riguarda non esistono. Mi piacerebbe poter dire che hanno fatto sfaceli governando male, ma non hanno fatto nulla, lasciando che nel male le cose si concretizzassero da sole per incuria o sapiente ignoranza. Pigliaru secondo me fa tenerezza, non sfonda. Magari è davvero l’uomo giusto, ma in un momento sbagliato. Chiunque vincerà tra lui e Cappellacci, lo farà semplicemente perché una parte dell’elettorato dell’avversario più consistente rispetto a quella del proprio elettorato, avrà scelto di votare gli altri due contendenti, Pili e Murgia. Non per meriti propri pertanto, ma per minori defezioni.
Vito è un Mito.
Ed è anche il nostro padrone di casa, e per questo dobbiamo ringraziarlo (senza scherzi o piaggerie). Chi lo insulta si squalifica da sè.
Ma il nodo (uno dei nodi) è il caso Barracciu.
Io lo vedo come il paradigma del principale errore che il PD ha commesso negli ultimi 2O anni: ovvero la mancanza di coerenza e perseveranza nelle scelte sia della politica che nella gestione del partito.
Al tempo gli organi del partito hanno fatto delle scelte su come regolamentare le primarie e hanno considerato che il ricevimento di un avviso di garanzia non fosse ostativo alla partecipazione come candidato alle primarie.
Suppongo che tale scelta sia stata meditata e ne capisco le ragioni.
Nel caso della Barracciu, tale scelta, dopo un percorso estenuante, è stata alla fine rinnegata, per motivi che, all’ombra di una presunta questione morale (per la Barracciu tutta ancora da provare), nascondevano una lotta di potere interna e la volontà dell'”apparato” di riprendersi il potere decisionale che il meccanismo delle primarie trasferisce agli elettori.
Da vent’anni il PD, cercando di rincorrere mister Berlusconi (e la sua metodologia fondata sull’uso di sondaggi) non riesce a tenere la barra ferma su un progetto politico autonomo e su un sistema di valori chiaro, quindi porta avanti progetti che alla fine, non solo diventano incoerenti tra di loro, ma aumentano anche il livello di frammentazione interna.
L’ultima evidenza di questa “incoerenza” l’ha data Renzi, che dopo una battaglia lunghissima per emarginare “Berlu”, appena si è riusciti, con grandi sofferenza, a fare qualcosa che sembrava impossibile (in quanto giusta e corretta), presenta un progetto di legge elettorale, condiviso tra tutti (alleati e non) solo con Berlusconi (sdoganandolo automaticamente dalla sua posizione di pregiudicato e dandogli nuovamente una dimensione politica).
Alla coglionaggine (passimi l’espressione, per piacere) non c’è mai fine.
La mia pazienza, assieme a quella di qualche amico, invece è finita.
Anch’io ritengo che Pigliaru senta tutto il peso della responsabilità che si è assunto, conoscendo i dati reali della situazione con cui dovrà fare i conti, ben sapendo che non si può far fronte a questa ulteriormente solo con trucchi ed espedienti demagogici.
Il gruppo dirigente che è ricorso per disperazione alla sua candidatura, lo sappiamo bene, non è all’altezza della situazione e questo peserà molto nella disponibilita degli elettori ad affidarsi a lui.
Dall’esame del programma di governo proposto, non si può certo definire Pigliaru un economista liberista, ma un uomo di Sinistra che, adeguandosi ad un principio di realtà, non può prescindere dal funzionamento del sistema, se vuole gestirlo verso la direzione impressa dal programma. Poi, molto diversamente dall’approccio renziano leaderistico ed accentratore oggi largamente egemone ( probabilmente anche in questo caso per disperazione) nel Centrosinistra nazionale, non è passato certo inosservato che Pigliaru abbia, con sorpresa, evocato l’esigenza di diventare un” intelligenza collettiva” , qual’è quella che è stata snobbata e maltrattata dalla nostra classe dirigente regionale, che pur lo applaudiva dalle prime file.
‘E un invito che andrebbe preso sul serio questo, assumendoci ciascuno, per quanto ci compete almeno un pezzo di responsabilità, prospettando tutte quelle critiche costruttive perchè la candidatura di Pigliaru cresca in credibilità, e non cedendo alle facili lusinghe dei vecchi o nuovi messia di turno.
Vito biolchini sei stato definito a pennello..: da oggi sei per noi una “”vecchia zitella acida!!”” Hahaha
Vito io non ho capito una cosa…ma che ti ha fatto Francesca per mancarle di rispetto in questa maniera? Da dove ti viene tutta questa sicurezza e questo primato morale per esprimere certi giudizi e certe battute? E soprattutto a chi giova tutto ciò…
E io che ho fatto alla Barracciu per sentirmi dileggiato da lei in tv quando mi sono permesso di ricordare che con l’arrivo di un avviso di garanzia si apriva anche per il Pd la questione morale?
Detto questo: io non manco di rispetto a nessuno, ma è la signora che manca di rispetto a chi si riconosce nei valori del centrosinistra e alle persone libere che esprimono liberamente il loro pensiero. Il mio primato morale deriva dal sapere che se mi fossi trovato nella situazione della signora, avrei fatto un passo indietro nel primo minuto utile, non nell’ultimo. A chi giova tutto ciò? Di sicuro la Barracciu in prima fila alla Fiera non giova al candidato Pigliaru.
secondo il mio modestissimo parere è il candidato Pigliaru che non giova …….a risentirci al 16 febbraio
La Barracciu aveva tutti i diritti di stare in prima fila dirò di piu’ doveva esserci lei al posto di Pigliaru..perchè è stata lei la vincitrice delle primarie..questo è quello che i sardi delle primarie hanno deciso e così doveva restare..Permalosetto il signor Biolchini quindi non imparziale..quindi non credibile nella sia analisi..La democrazia insegna che il popolo e solo lui poteva togliere l’incarico alla Barracciu e non i capi bastone del Pd..pluri indagati anche loro.
Ma quale popolo, di grazia? Dei 55 mila votanti alle primarie PD mi pare che la Barracciu ne abbia raccolti meno della metà.
E mancavano candidati delle altre forze politiche, si badi bene.
Una cosa come 23mila.
Un po’ pochini per essere “il Popolo”, no?
Vorrei poi vedere quanti di quei 22mila avrebbero confermato la scelta, all’indomani della grana giudiziaria, giusto o sbagliato che sia questo fatto.
Quanto ai Capi Bastone -che sarebbero i capi delle famiglie mafiose calabresi, tanto per ricordarselo, quindi non esattamente un complimento- del PD, questi signori chi hanno sostenuto, alle primarie, Topo Gigio?
La Signora Barracciu può stare un assolutamente dove meglio le aggrada, per quanto mi riguarda. Ma il fatto che abbia ritenuto di doversi fare da parte -cosa che dovrebbe indurre a più miti consigli i suoi sostenitori- mi libera dal fastidio di scegliere tra un voto poco convinto per alternative per cui ho rispetto personale ma non fiducia politica e la semplice astensione.
Per quanto mi riguarda voterò per il Professor Pigliaru con convinzione.
Il Popolo è quello che si reca a votare e vota…gli assenti hanno sempre torto. Se hanno votato Francesca Barracciu, il loro voto meritava rispetto, perché così si fa in Democrazia. Gli assenti dovevano prenderne atto…Te compreso!
VitoIlGiacobino …
Per un misero avviso di garanzia hai fronteggiato la Pantera a colpi di questione morale.
Cacchio!!
In questo paese se tutti quelli che hanno avuto un avviso di garanzia dovessero fare un passo indietro (e se lo facessero tutti assieme) si inclinerebbe l’italico stivale e scovoleremo di tacco.
Questa storia è veramente forte.
Per me, sotto sotto, c’è anche del tenero … chissà che un giorno non vi troviamo (a te e Franci) insieme in Regione: lei Presidente e tu ghost-writer/addettostampa/capogabinetto.
Mai dire mai.
Vi è andata male. Mi dispiace.
Movimento 5 Sardine ?
Vito ma ti rendi conto…hai scritto un pezzo basandoti su una ripicca personale. Questo sa veramente poco di giornalismo. Io penso che Pigliaru per vincere ha bisogno di un Pd unito…e solo Francesca in questo momento, se vuole, può farlo!
Beh, ora che il PD ha scelto una linea, per modesta e inadeguata che sia occorre sostenerla con tutte le energie possibili.
E quindi anche Vito spende le sue migliori risorse a raffigurare uno scenario che gli piacerebbe vedere, nella speranza che anche voi lo vogliate vedere e che votiate di conseguenza.
In questo caso, insomma, il desiderio di influenzare il risultato mi pare che prevalga sull’affidabilità del pronostico.
Saluti!
Vorrei sapere se qualcuno è a conoscenza se Sardegna Possibile ha tra i punti del suo programma, il dimezzamento dello stipendio dei consiglieri. Nel suo programma non ho trovato nulla al riguardo. I 5 stelle sono credibili in quanto lo fanno a prescindere dalle leggi vigenti. IL resto sono chiacchiere. Voterò la Murgia solo a queste condizioni,dal momento che il PD non pensa minimamente a farsi paladino di una simile iniziativa. 7600 euro sono uno scandalo e uno schiaffo alla povertà e ai miei principi.
Ha annunciato di voler portare a 4000 € al mese gli stipendi dei consiglieri.
Vito, che delusione questo tuo articolo!
Improponibile un PD, allo stato attuale e improponibili i suoi ascari. Per la prima volta nella mia vita non voterò il centrosinistra nazionale. Mi interessa fortemente l’approccio di Sardegna Possibile ai nostri problemi. Penso che voterò la Murgia.
Antioco Floris,
Ivo Murgia,
Michele Atzori,
Anna Sulis,
Gianfranco Sollai,
Pino Cabras,
e per quello che puo valere in questo momento cosi difficile ci metto anche
Matteo Murgia.
ps. questi sono solo quelli che conosco io.
di quali competenza stai parlando Vito?
Detto da una amico caro, a bellu a bellu cun sa barra 🙂
vedo citato il mio nome ma mi deve essere sfuggito qualcosa perché non capisco a che proposito 🙂
Giusto per specificare che, magari possiamo anche perderle le elezioni come Vito si augura, ma non siamo un branco di incompetenti.
aggiungo, rita marras, giacomo casti, tore cubeddu, Frantziscu medda, e altri che mi verranno in mente li aggiungerò poi. Del resto, il titolo di questo articolo dice tutto:
Io di piangere non ne ho più voglia.
Buona campagna elettorale a tutti.
Vito si è augurato pubblicamente (scrivendolo pochi giorni fa, ma questo non è basta a placare le orde degli adoratori della signora Murgia, che intervengono in questo blog dandomi del “topo di fogna” ) che Sardegna Possibile superi il 10 per cento.
Io di prendermi gli insulti non ne ho più voglia.
Eravamo io, kelledda, carlos monzon, chico rea, teofilo stevenson, emanuele gattelli e plinio
il vecchio o il giovane?
Vito, la Murgia ha indicato Alessandro Spano quale futuro (seppure improbabile) Assessore alla Programmazione della Giunta se vincerà la sua coalizione. Alessandro Spano è ,come Pigliaru, docente di Economia. Come Pigliaru figlio di professore. Ma ha queste differenze, per me fondamentali:
a) è quarantenne e non sessantenne;
b) insegna economia delle aziende e delle pubbliche amministrazioni, quindi conosce perfettamente le problematiche degli enti locali della Sardegna. Pigliaru insegna macroeconomia in Scienze Politiche di Cagliari. Insegna la politica monetaria ed altri aspetti che ormai sono decisi solo a livello comunitario nemmeno a livello nazionale. Spano è conosciuto dai tecnici degli enti locali a Pigliaru non lo conosce nessuno;
c) Pigliaru ha introdotto quelle famose nuove imposte della Giunta Soru del tutto “pazze” perchè anche un bimbo di 10 anni avrebbe capito che creavano fenomeni di doppia tassazione (sovrapponendosi a imposte nazionali) o di non discriminazione (tassavano solo i non residenti);
d) Pigliaru lo conoscono tutti come un uomo con un carattere ombroso, chiuso super permaloso…l’opposto di Spano. Tu dici che è cambiato ? Si vedrà…ma non c’è tempo;
e)Spanu è amato dai giovani studenti…Pigliaru al massimo dai nonni degli studenti…
La verità è solo UNA. La gente voleva un mini Renzi dovevamo scegliere un candidato da 40/50 anni, che trasmette emozioni, che parla alla pancia delle persone, che non sembri un lord inglese, che faccia un minimo sognare
poniamo che Pigliaru mi convinca anche solo per il primo punto del suo programma, l’istruzione, e per la rispettabilissima umana dignità e onestà intellettuale che gli appartiene Il problema sono i consiglieri da eleggere: un buon 70% sono candidati sostenitori di Pigliaru per mero interesse personale, gente ormai all’ultima spiaggia, seguaci di Antonio Razzi. Le loro reali motivazioni sono sotto gli occhi di tutti, e non serve un visus particolarmente acuto per vederle.
Deu no dd’apu mai biu unu mustaioni emotzionau,o Bifolchini ma ci ses o ci fais? Convinto mi hai ,apu a votai a Pigliaru. Un mostro meta’ uomo ,
meta’ Mario Monti
“Perché un uomo con quella fronte non può avere torto, ma ha sempre ragione!” (Alberto Sordi nel film “Il vigile”)…..Vito un po’ di analisi di realtà sull’uomo che appoggiò la lettera Draghi Trichet (2011) che dettò la linea dell’austerità in Italia
E’ interessante questo post di Franco Donnini: Pigliaru parla ad una società sarda evoluta ed istruita, occorre cambiare registro e linguaggio per intercettare le fasce più popolari!
http://www.sardegnasoprattutto.com/archives/1582
TROVO SKANTALOSA LA MANCANZA DI AMORE PER PILLIARU DI MOLTI KOMMENTI. VITO FAI CUALKOSA!!!11!1!
Oh Vito…ma hai visto quanti amici di Minchela? Pitticca sa passara di fake 😀 ahahah
O amici…cercatevi voti…ma molto voti!
Che il Prof. Pigliaru sia un galantuomo non ci piove, ma, caro Vito, non crede di aver caricato di eccessiva enfasi il suo, peraltro eccellente, commento? La più profonda crisi economica mondiale dal ’29 a oggi non può trovare un solo colpevole, nè è pensabile che cinque anni di azione politica inadeguata rappresentino la confortante spiegazione dei tanti problemi che hanno messo in ginocchio la Sardegna. Con il Prof. Pigliaru, se vincerà, governerà il PD che ha la sua parte di responsabilità del disastro attuale (si vedano le terrificanti fasi prodromiche della giunta Soru), dovranno coabitare, all’interno della coalizione, partiti che giammai recideranno il cordone ombelicale con roma e forze autonomiste e sovraniste che dalla capitale si vogliono separare. Insomma, il solito inconcludente zibaldone che renderà i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. Prepariamoci, fin da ora, agli annunci di una nuova era cosmica di cui non è data conoscere la data di arrivo sulla terra.
In questo momento la Sardegna ha bisogno di una politica economica lungimirante,che tenda a potenziare le risorse gia’disponibili:agricoltura,turismo e pastorizia.
VitoBiolchini, il giornalista dalla personalità multipla, non finisce più di sorprendere e riesce a presentarsi, nello stesso articolo, come due Viti contemporaneamente.
Il più simpatico è VitoHiroo, l’uomo che emula Hiroo Onoda, il giapponese che per trent’anni, dopo la fine della guerra, è rimasto a combattere nella giungla: VitoHiroo combatte ancora la Barracciu, ancora riesce a scaricare fiele contro la nostra povera eroina … (qualcuno che ti vuole bene, dovrebbe cercare di farti capire che sei irritantemente aggressivo nella tua persistente acidità, contro la mitica Pantera di Sorgono).
L’altro personaggio che interpreta Vito è VitoNoncirestachepiangere noto come “Vito nonciresta”.
In una terra dove il 99% delle dighe non sono collaudate, c’é sempre qualcuno (generalmente qualche giorno prima delle elezioni) che ci chiama a fare “argine” (argine al centrodestra, argine a Berlusconi, argine a Cappellacci …), l’appello è sempre quello:
“A QUESTO PUNTO, NON C’È ALTERNATIVA, VOTATE …”!!!
Le motivazioni che Vitononciresta riesce a tirare fuori dal suo cappello magico (quello che usa quando fa MagOtelmaBiolchini) sono veramente risibili:
Pigliaru era spocchioso, adesso è diventato umano (potevamo chiamare il suo psicanalista, per il successo della terapia); Pigliaru si commuove davanti al “muro dei 1500” della Fiera (potevamo chiamare Piero Pelù che è abituato ai 30/40 mila e sa anche cantare); Pigliaru sarà lo sherpa che troverà e percorrerà lo strettissimo sentiero per uscire dalla crisi (potevamo chiamare Arturo, il mitico asino degli alpini della prima guerra mondiale, che conosceva tutti i sentieri di montagna) … e via dicendo.
Da quello che il nostro cronista Vitononciresta scrive, ho capito che l’UltimoUomoSaggio ha parlato dell’istruzione al primo posto, di combattere i privilegi, di essere competitivi, di risanare la burocrazia (con il “concorso delle 10 pratiche più gravose” – questa si avvicina al livello del Sarchiappone), coniugare la flessibilità con la sicurezza sociale, tagliare le tasse senza perdere l’equità sociale, ripensare la formazione.
Ossia, una marea di banalità trite e ritrite, di progetti virtuali, ricchi di contraddizioni e supercazzole (in questo caso, a sinistra).
Dei tanti, due gridano vendetta (o, se preferite, mi sconquassano amabilmente, ma pervicacemente, gli zebedei):
– l’istruzione al primo posto, dove a fronte di una politica che ha distrutto la scuola pubblica e azzerato gli investimenti, si parla di iniziative i cui effetti matureranno fra 25 anni!!! (qualcuno può pensare come saremo, solo, fra 5 anni, con la crisi che sta distruggendo, per fare un esempio, il 90% delle competenze professionali accumulate finora nella nostra regione?);
– le “intelligenze collettive”, ma con che faccia tosta l’uomo che rappresenta una coalizione dove non sono stati capaci di gestire, con regole semplici e corrette, un processo (come le primarie) che apriva la politica alla collettività può “spacciare” simili falsità? lo stesso uomo che aveva, badate bene, la responsabilità della nefanda “Progettazione Integrata”, dove nei moduli della Regione Sardegna non esisteva neanche un campo per indicare i nomi di quelle “intelligenze collettive” che avevano redatto (molto spesso gratuitamente) le centinaia dei progetti, risultati poi inutili, grazie anche ai comportamenti di questi “grandi uomini in fuga”?
Allora mi chiedo: ma potevo esserci io al posto di Pigliaru, per dire qualcosa di più serio?
E inizio, anche, a domandarmi: ma potrà fare la Murgia, peggio di costoro?
Eccellente radiocronaca della manifestazione. Ma gratuita cattiveria sulla Barracciu tanto più caro Vito, che dimentichi di dire che alcune file dietro ci sono tanti candidati con Pigliaru pure indagati assieme alla eurodeputata.
Come si fa allora a parlare di moralità e sperare anche di essere creduti?Caro Professore, i casi sono due :poteva imporsi e non ha voluto (1) voleva imporsi e non ha potuto (2) In entrambi i casi rimane un ombra di debolezza che non ispira……peccato
in bocca al lupo.
Occhio alla Murgia, perchè le cose che dici tu di lei le dicevano in tanti di Grillo, – compresi parecchi sondaggisti – poi sì è visto com’è andata. La tua analisi è troppo sbrigativa se credi che il voto sia solo determinato dalle competenze del candidato Presidente. Pigliaru ha ancora un piglio – ! – professorale, è il meno comunicativo e il meno noto dei candidati, deve girare al massimo nel prossimo mese se vuole conquistare gli indecisi e gli orientati al voto della Murgia. Ah, se ti leggono i sostenitori della Barracciu farai perdere al csx le sue 5.000 preferenze!
Infatti, abbiamo visto che è successo ai grillini subito dopo le elezioni e cosa ” hanno fatto”(!?); per questo i sardi, non commetteranno lo stesso errore votando per protesta la Murgia.
Sarà un voto di testa e consapevole per il centrosinistra.
Vito ma tu ci credi? Io giro per strada e tutti parlano di Michela!
Questa sarà una delle rivoluzioni dolci più belle della storia!
Non ti preoccupare sarò coraggiosa anche per te <3
Un bacio Anna
Il problema non è se ne parlano o meno ma di come ne parlano. Parlano anche di Cappellacci…ma per prenderlo a pernacchie. Ma poi chi ne parla? Qui a Cagliari non da connosciri nisciunu.
un po’ però questo articolo da un effetto a tipo: “Francesca Barracciu in prima fila” ..ma lo hai scritto per sostegno o per ..?.. che tu mi sembri un po margiani..
Oh voi che osate criticare Vito per le cose sakrosante ke skrive: KIVIPAKAAAAA???22??2? MURGIA O BARRACCIU???22??2?
Esatto! 🙂 🙂
sei per caso il lucida scarpe?
E invece non ci resta che piangere. Di Pigliaru proprio non mi fido. Secondo me, ma io sono uno all’antica, e ci tengo all’amor proprio, ancora un liberista a tirare la volata del Partito Democristiano è decisamente troppo. E non vale il ragionamento che si debba sottostare a qualunque nequizia pur di evitare che il Cappellaio Matto si riprenda il banco, quando così si darebbe il segno del comando a gente che del pensaresoloasèmedesimo ha fatto un’arte. Ed il sepolcro lo puoi imbiancare quanto vuoi, e con la calce più liberista che trovi sul mercato, ma al suo interno i vermi continueranno a banchettare. Forse sarebbe più ragionevole e costruttivo fermarsi un giro, e provare a pensare ad un futuro diverso, che turarsi di nuovo il naso e poi vergognarsi del proprio voto. In ogni caso, siccome sogno l’impossibile, fra poche settimane seppellirò la Realpolitik e voterò Michela.
A parte le etichette, qual è la politica liberista che ha proposto ieri che tu sostituiresti con una politica socialista?
Tutto il discorso sull’importanza dell’istruzione, della parità dei punti di partenza, della competitività sui mercati globali da guadagnare tramite il lavoro qualificato..
Come lo sostituiresti con uno “più di sinistra”?
Se io ragionassi come i tanti che hanno bisogno di un’appartenenza, di un porto sicuro, per sentirsi meno soli e un po’ più confortati in questa valle di lacrime, dando perciò credito e fiducia a parole che valgono solo la durata di un comizio, avrei preso la tessera del PCI nel ’72. Cosa che non ho fatto, con el favor de mi Dios. Non ho detto che non credo alle parole di un liberista, ho detto che non mi fido di un liberista. Qualunque cosa possa dire. Perchè non solo è altrui rispetto a me, ma anche perchè per diventare un economista liberista ha fatto delle scelte, andando in una direzione piuttosto che in un’altra. E per me il personale è ancora politico.
peppino, per quello che può valere, sono d’accordo con lei..
Per molti versi la professione del critico è facile: rischi molto poco, pur approfittando del piccolo potere che hai su coloro che sottopongono il proprio lavoro al giudizio del critico; tu “” prosperi”” grazie alle recensioni negative e velenose degne di un topo di fogna, che per una persona come te, sono sicuramente uno spasso da scrivere . Ma la triste realtà a cui ti devi rassegnare, caro vito, è che nel grande disegno delle cose, anche l’opera più mediocre ha molta più anima del tuo squallido giudizio che la definisce tale. Modif.Ratat.
Murgia o Barracciu?
Condivido l’analisi.
A leggere i commenti mi sembra che evidentemente tra gli elettori Sardi il vento autolesionista non si sia ancora calmato, chissà che Grillo non l’avesse ben intuito e si sia guardato bene dal correre il rischio di governarla la nostra regione.
Pigliaru non avrà sempre una platea che lo acclama, ma anche una platea da convincere e per farlo dovrà per forza usare degli effetti speciali, dovrà per forza ispirare qualche sogno. Non è più un tecnico è un politico, appunto, e un politico deve far sognare le persone.
Purtroppo i disastri di Cappellacci e di decenni di malgoverno (Pili che parlava di 11 province e delle bonifiche del Ticino) non sono ‘riparabili’ in 15 giorni anzi forse non sono neanche più ‘riparabili’ (anche di questo bisognerebbe prendere coscienza, che dopo uno scempio la terra non torna più come prima neanche se ci metti superman al governo) e non è certo lavoro da absolute beginners, per cui anche per quelli che non l’hanno capito, che han la pancia piena e seguono le mode elettorali, anche per quelli ma soprattutto per i tanti Sardi volenterosi e preparati, Pigliaru deve vincere.
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Io credo che la presenza degli indagati in lista sia molto più imbarazzante e difficile da mandar giù di quella di Francesca Barracciu in sala. Mi domando perché Francesco Pigliaru non si sia imposto con fermezza su questo punto. O forse ci ha provato senza successo…
cosi’ , se disgraziatamente pigliaru vincesse, biolchini si e’ conquistata la nomina di capoufficio stampa della regione con il relativo gratificante compenso, che squallore!
Bucca tua santa!
Ki ti pakaaaaaaaaaaaaaaa biolkiniiiiii111i1i1
Biolkini…AKASAAA! SERVO DEL PD! 1111! 😉
Ah…dillo…quanto di PAKA IL PDDI? AH…NON E’ VERO? E DOVE ERANO GLI AMBIENTALISTI?
se ti piace insultare devi anche ricevere gli insulti !!!!!!per caso hai problemi con le donne ?
Barracciu o Murgia?
Se ho problemi con le donne chiedetelo alla mia fidanzata! 🙂
I muri di piazza dettori parlano da soli!!!
Vito! Sei un giornalaio! Con tutto rispetto.
Anche per te vale la stessa domanda: Amico della Barracciu o della Murgia?
Ciao Vito
Ma cosa ti ha fatto Kelledda?….o è solo poco poco di invidia?:))
Simone Scalas
Sì, invidia. Soprattutto invidia. Molta.
E, posto che vinca Pigliaru, quanto potrà resistere alle pressioni di una coalizione dalle mille anime e dai mille interessi? Quanto mi ricorda la coalizione di Prodi del 2006 questa che si candida alla guida del Titanic Sardegna
e no! Vito, va bene far finta che la Coalizione del popolo Sardo che candida Mauro Pili Presidente non esista – evidente espediente per contrastare l’unico e vero competitor in questa elezione- ma accreditare Pigliaru come un verginello, che non ha responsabilità nello sfascio dinnanzi al quale ci troviamo, questo no! come Assessore della programmazione nella giunta Soru non solo è stato incapace di gestire, ma è stato con Soru, uno dei principali artefici del successo del centrodestra nelle elezioni successive. posso testimoniare che la sua frase “Basta con la politica pronta a premiare le clientele, il basso profilo” è pura propaganda per i gonzi, perchè da Assessore ha portato a dirigere il Centro Regionale di Programmazione un certo Salvatore Orlando, calabrese, che come unico titolo aveva l’appartenenza al PD, e che al Centro ha “valorizzato” quelli che alcuni chiamerebbero “più omogenei” e che io semplicemente chiamo leccaculo, con e senza tessera PD.
Caro Franco, io non penso che Mauro Pili non esista, penso ragionevolmente che non possa vincere le elezioni. Così come non penso che sia il presidente giusto per la Sardegna: Pili ha già dato (e male).
I due indagati per peculato nelle liste del PD mi fanno dire NO a quella coalizione, proprio non me la sento. Mi sentirei un complice. Pigliaru ieri ha ignorato la cosa e questo non mi piace. Aspetto di vedere se tira fuori le palle e si dissocia pubblicamente da quell’incomodo dicendo chiaramente che gli elettori devono pretendere e ottenere pulizia delle liste. A quel punto darò un voto al candidato presidente ma non alle liste e mi auguro un bel differenziale tra voti a Pigliaru e voti alle liste. Altrimenti VAI MINCHELA!!!!
Se il problema sono i candidati indagati, basta non votarli!
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Invece, nell’altra compagine, chi ci sarebbe di migliore ( anche senza indagati)?
è infatti questo, il punto.
Dalla Murgia ci sono gli “imboscati”: Pd, 5 stelle, sindacalisti…
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Non mi sembra il massimo per chi si dichiara Indipendentista e fuori dai ” giochi classici” dei partiti: onestamente, mi aspetto un po’ di buon senso, e sopratutto che i sardi si sveglino!
biolchini ..non credo che sulla terra possa esistere una persona più viscida e maleducata di te !!!!!!!!!giornalista???????????????????? maaaaaaaaaa
Amica della Barracciu o della Murgia?
O Vito, non è detto che chi ti insulta debba per forza essere uno degli “amici” di Murgia. E non solo perché a volte gli amici di Murgia sono anche tuoi amici e, pur dissentendo da ciò che scrivi, ti rispettano.
Lo so Antioco, ho più amici candidati nelle liste di Sardegna Possibile che in tutte le altre messe assieme. Però non posso che registrare un certo fastidio (che si manifesta con toni sempre più alterati) quando rivolgo delle critiche (anche lievi) alla Barracciu o alla Murgia. questo era il senso della battuta rivolta a tale Franca, che mi insulta e non mi dice neanche il perché. In bocca al lupo!
..Az, amico mio, è anche grazie a questo blog che in questi anni sono riuscito ad avere una visione di quanto lo schieramento del sedicente CSX fosse solo un’accozzaglia di incapaci e opportunisti “politici”, sono loro che non sono stati in grado di fare neanche una quasi opposizione, sono loro che hanno collocato i “vecchi idoli” in lussuosi lidi(Cabras docet..po tottus is aterus)..comunque: SONO ANCORA LORO, compreso l’assessore incompetente!..quello della progettazione integrata!
Senti Vito, io ti voglio bene, però “salvarì”..
vedi è una questione di L, PD meno elle.. hai ragione: non vi resta che PigliarLu..in .. 😉
Intanto io agisco..sono candidato in SP con Kelledda presidente..mi votas?
Ah, ma se sei candidato allora non vale! 🙂
In bocca al lupo!
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Si,non ci resta che il pd, ma finiamola ……..hanno dimostrato quanto valgono con o senza foglia di fico.
Mah. Il fatto stesso che “non ci resti che Pigliaru” la dice tutta.
Sinceramente mi mettono in guardia due cose:
Il continuare a dichiarare di mettere al primo posto istruzione e cultura, come Zedda, come troppi altri
Le descrizioni quasi agiografiche di personaggi che saranno forse anche brave persone, ma che si tragheranno dietro un sacco di gente pronta a fare il salto di qualita’ finanziario e di carriera sfruttando la nostra ingenuita’ e il nostro denaro (e dai nemici mi guardi Dio, che da certi universitari sassaresi del PD mi guardo io…)
Vedremo cosa ne verra’ fuori, ma per la prima volta nella mia vita rischio di non andare a votare.
Non volevo andare a votare, ma dopo aver letto questo pezzo corro a sostenere Michela Murgia.
🙂 🙂
Pure io, se Pigliaru è una brava persona, le persone che deve portare dentro dal PD sono ancora gli stessi rubagalline che non sono stati defenestrati, e sono quelli che dovranno governare la Sardegna e che sistemeranno gli amici degli amici, questo hanno fatto insieme al PDL in questi venti anni come seconde e terze linee dietro candidati presidenti onesti e integerrimi, inutile nascondersi dietro un dito.
Degne l’una dell’altra. Una che si improvvisa elettrice, l’altra che si improvvisa politica. Chapeau!
Che significa improvvisarsi elettrice ? Intende che gli elettori del PD sono più bravi perchè allenati a votare per avere un impiego come tornaconto ? Basta guardare le foto della fiera per vedere persone impiegate come politici da venti ani che sono responsabili della situazione attuale. Questa è la preparazione che vorreste venisse votata ?
Michela “scrive e parla bene”, mi piacerebbe chiederle, vista la mia ignoranza, se ” Messia” può essere inteso solo al maschile o anche al femminile, ora si professano tutti ” Salvatori della Patria”. Il Suo è senza dubbio un bel programma ma i risultati si vedranno, forse, fra 40 anni e noi non possiamo aspettare così tanto.
Nessun messia, guardi l’intervista a videolina e si dia una riposta suda quello che ascolta con le sue orecchie: http://sardegnapossibile.com/michela-murgia-dentro-la-notizia/