[youtube http://youtu.be/V1jlXiuclr0]
(Il primo intervento di Francesco Pigliaru in qualità di candidato alla presidenza della Regione oggi ad Oristano)
Risorge l’alleanza progressista, i grillini affondano comicamente prima ancora di uscire in mare aperto, la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo schiera le sue truppe contro il candidato delle destre Ugo Cappellacci e con la candidatura di Francesco Pigliaru Michela Murgia rischia di subire un colpo mortale. Ecco cosa trovano i sardi nella calza della befana: carbone per tutti tranne che per il fu centrosinistra, che dopo mille mosse sbagliate azzecca l’unica scelta possibile nell’ultimo momento utile. Meglio tardi che mai: ma potrebbe anche essere troppo tardi.
Francesca Barracciu ci ha provato fino alla fine ad ostacolare l’economista ed ex assessore della giunta Soru, ma alla fine è stata sconfitta. Il senatore Gian Piero Scanu (appoggiato dalla ex vincitrice delle primarie) ha messo in campo tutte le sue conoscenze romane ma intorno alle quattro del mattino anche lui ha dovuto arrendersi all’evidenza. Il nome di Pigliaru era il più adatto, il più credibile: era quello giusto. Pigliaru ha piegato anche le resistenze di Renato Soru (da sempre suo acerrimo oppositore), che però dopo una serata passata come sempre a sparare nomi a vanvera si è dovuto arrendere all’evidenza.
Una volta tanto, dopo tanti mesi, anche nel Pd si sono rimessi a fare politica e non i soliti giochetti di potere, e il risultato era quello che tutti attendevano: una persona seria e competente candidata alla guida della Regione. Un ottimo punto di partenza, ma molte insidie sono già nel percorso.
La prima: che farà il Pd dei suoi indagati? Li ricandiderà? Potrebbero essere addirittura uno per collegio (a Cagliari, ad esempio, è in corso una furiosissima battaglia sul futuro di Marco Espa) e la loro presenza potrebbe affossare il partito, già duramente provato da questi mesi di scelte sbagliate e di lotte di potere. Pigliaru deve pretendere che nessun partito candidi persone indagate o deve andare per la sua strada?
La seconda: il fu centrosinistra aprirà veramente le porte ai sardisti come auspicato stamattina del segretario regionale Lai? Ritengo questa possibilità più perniciosa anche della stessa candidatura in massa degli indagati: perché limiterebbe la capacità di Pigliaru di attaccare a tutto campo il centrodestra che ha governato in questi ultimi cinque anni alla Regione, mentre se il Pd candida gli indagati gli elettori hanno altre cinque o sei liste a cui dare la loro preferenza.
In realtà, i sardisti li vuole soltanto la Barracciu e anche le condizioni di discontinuità che pretende Lai per imbarcarli nella coalizione (cioè che i quattro mori candidino persone non coinvolte né nell’inchiesta per peculato né nella fallimentare gestione della Regione) assomigliano un po’ troppo ad una resa incondizionata che non ad una offerta politica, oltre che essere anche abbastanza contraddittorie (perché pretendere dai sardisti un passo indietro degli indagati e non imporlo a casa propria?).
In più, l’ingresso dei sardisti provocherebbe una fortissima irritazione nei Rossomori, nel Partito dei Sardi e in Sel: insomma, che senso avrebbe minare subito l’unità ritrovata con una scelta così contraddittoria e fuori tempo massimo?
Peraltro, le elezioni le vince il candidato presidente, non le liste. Per cui è opportuno mettere Pigliaru nella migliore condizione possibile, al riparo da contraddizioni iniziali che potrebbero danneggiarlo in maniera irreparabile, visto che al voto manca poco più di un mese.
Per Pigliaru la prima settimana sarà quella decisiva, se azzecca la prime mosse e si comporta da candidato di una coalizione e non solo del Pd (il cui abbraccio mortale bisogna rifuggire da subito) la strada verso la vittoria si fa concreta. Anche perché gli altri schieramenti stanno iniziando ad entrare in crisi.
I grillini si sono fatti fuori da soli. È incredibile come un partito che un anno fa aveva raccolto nell’isola il trenta per cento dei consensi abbia dovuto alzare bandiera bianca. Il Movimento Cinquestelle sarà anche un “non partito” ma in politica un minimo di organizzazione è sempre necessaria, così come avere dei dirigenti all’altezza della situazione. La verità è che i parlamentari sardi di Grillo avrebbero faticato perfino a mettersi in evidenza in un parlamentino di circoscrizione, figuriamoci in una situazione conflittuale come questa. Detto questo, che fine faranno i voti dei Cinquestelle in Sardegna? La mia impressione è che andranno soprattutto ad ingrossare le fila dell’astensionismo mentre qualche briciola finirà nel piatto di Michela Murgia.
Ugo Cappellacci continua la sua campagna elettorale, ma perde pezzi. Il Movimento Zona Franca si è spaccato, così come la non ricandidatura di Claudia Lombardo significa solo che l’attuale presidente del Consiglio regionale farà convogliare i suoi voti sulla coalizione di un altro ex eccellente, il deputato Mauro Pili e i suoi Unidos. Al di la di tutto, la candidatura di Cappellacci è fragilissima, e se l’elettorato di centro o quello della destra moderata dovessero ritenersi più garantiti da Pigliaru (perché gli elettori del centrodestra sono disposti a cambiare idea e puniscono i loro rappresentanti incapaci: non a caso nel 2004 hanno fatto vincere Soru e nel 2011 Zedda a Cagliari), per il centrosinistra la strada per la vittoria sarebbe in discesa o quasi.
Eppoi c’è Michela Murgia. Per lei la candidatura di Francesco Pigliaru è un colpo quasi mortale alle ambizioni di vittoria finale. Anzi, il rischio ora è che quel voto disgiunto che avrebbe potuto premiarla nel caso in cui il centrosinistra avesse insistito con la Barracciu (non a caso fortemente difesa dalla scrittrice di Cabras) ora la punisca, portando molti elettori a votare le liste di Sardegna Possibile ma contemporaneamente anche Pigliaru (ovviamente in funzione anti-Cappellacci).
Perché gli elettori non sopportano più il Pd, non il centrosinistra in generale o una prospettiva progressista. Con Pigliaru in campo la candidatura di Michela Murgia presidente perde sostanza e si mostra per quello che è: il risultato di una logica sub-soriana (la definizione non è mia ma la prendo in prestito da una mia cara amica), che si nutre di intuizioni (dette anche “narrazioni”) piuttosto che di solidi contenuti e che davanti alla prospettiva Pigliaru rischia di squagliarsi come neve al sole.
Alle elezioni mancano 41 giorni, futuro di Francesco Pigliaru è solo nelle sue mani. E i colpi di scena potrebbero non essere ancora finiti.
pigliaru e’ stato assessore della giunta soru…..a contributi a costruire abbanoa……e un mario monti in versione isolana…….penso che la murgia ne tragga profitto
Mi ricollego alla questione indagati per sottolineare come il Pd abbia derogato tre indagati, doppio mandato) lasciando a casa l’on Gianvaleriosanna Sanna una dellempersone più capaci dell’ultimo Consiglio regionale. In questo modo il Pd rischia di avere una emorragia di voti. Non solo per gli elettori amici di Sanna, ma per evidenti motivi di moralità. Mi chiedo e le domando Biolchini se Renzi è a conoscenza di queste schifezze fatte in Sardegna?
I tre politici più seguiti del web sono tutti e tre fuori dal Parlamento… Grillo, Berlusconi e Renzi ai primi tre posti dell’Oboscore a Capodanno: http://www.ideacreativa.it/oboscore-la-classifica-dei-politici-piu-seguiti-nel-primo-giorno-dellanno/
Veramente Pigliaru non lo conosce la gente comune, non ha presa e non è di rottura con il passato visto che è stato assessore della giunta Soru. Sinceramente sembra un piccolo Monti e non credo che possa, con delle apparizoni pubbliche, colpire positivamente il popolo, al massimo recupera qualche voto di persone già schierate di centrosinistra e non basta per vincere.
Ritengo legittimo che un partito o un movimento arrivi a decisioni anche traumatiche.
Può capitare anche nelle migliori famiglie (anche in quelle più timorate del SIGNORE) che ci siano diverse categorie di pensiero e non ci sarebbe niente di male in questo.
Anzi, potrebbe perfino essere un arricchimento.
Capisco anche che si può arrivare a un punto tale per cui si formano delle fazioni e i punti di vista diventano talmente radicati che non si riesce ad arrivare a una sintesi.
Capisco tutto.
Non riesco però a capire una cosa.
Di solito, anche quando si sa perfettamente che le idee e i “punti di vista” mirano a qualcosa di poco nobile, vengono comunque esternate e presentate al mondo esterno.
Può trattarsi anche delle posizioni più strampalate del mondo ma, di solito, portano al risultato di far capire un aspetto: io la penso diversamente da quelli… “per questo motivo”.
La cosa che io non capisco è proprio questa: su quali “divergenze di opinione” o su quali altri motivi si sono formate le due o le 4 o le 20 fazioni del M5S?
Sulla base di che cosa, se io fossi uno particolarmente curioso, potrei tentare di farmi un’idea su chi ha ragione e su chi ha torto fra i gruppi di Tramatza e gli altri?
Non ditemi sul fatto della simpatia (è umana, uno può essere simpatico o antipatico a pelle), della bellezza (anche questo è un fatto umano) o della prestanza fisica (forse ci sta anche questo) perché non mi interessa.
Chi ha partecipato a quelli incontri può dare motivazioni un po più sostanziose e congrue?
O è andata così…. evvabbbe?
Ecco, è esattamente quello che vorrei capire anch’io! Come è possibile scoprire solo alla vigilia delle regionali ,improvvisamente, che il Movimento5Stelle sardo non è nemmeno degno di fregiarsi del Marchio, quando ci è stato magnificato fino a poco tempo fa come l’unica via di salvezza per la Sardegna dai suoi sostenitori, i quali in gran parte sono anche attivisti e a conoscenza delle dinamiche interne al movimento stesso? Si sono forse verificate anche tra gli immacolati grillini lotte sanguinose per i nomi da candidare ? Che cosa significano le parole di Emanuela Corda ”non siamo ancora pronti”? Si rendono conto gli esponenti sardi del movimento che rilasciare simili dichiarazioni dopo le elezioni politiche e comunali,in cui i 5stelle hanno raccolto molti voti, equivale a una dichiarazione di inadeguatezza gravissima? Qualcuno ci spieghi la situazione, per favore, senza i soliti bla bla su PD, PDL e compagnia bella, chè di quelli ormai sappiamo vita, morte e miracoli!
quando ci si divide sui nomi, significa che non c’è un paniere di idee da condividere, da scremare o concordare..ma solo spartizione di poltrone(o potere) su base “personalistiche” che al massimo trovano sintesi in bande organizzate a livello di mera conoscenza personale..o al massimo territoriale, come il PD o il PDL, cioè l’antitesi della POLITICA
Visto Biolchini, tu che tuonavi da Radio X che con il Movimento 5 Stelle c’era un problema per la democrazia in Italia ?
La democrazia in Sardegna questo problema non lo avrà, senza i 5 Stelle, partito padronale, congiura fassssssisto-populista, e chi più ne ha più ne metta, la democrazia sarà salva in mano alle nostre forze veramente democratiche. Quei partiti che fanno le primarie, PD e poi la grande tradizione della destra liberale, PDL e infine la sempreverde autonomia dei Sardi, i partitini indipendendist-autonomist-zonafranchist-dateci un po’ di soldi per i torti bimillenari dei continentali contro la Sardegna etc etc.
Insomma, altri 5 anni di rinascita!
PAROLE SANTE
Ma il rinnovamento non si dovrebbe vedere anche dai candidati nel territorio? O ci si continua a fidare dell’apparato partitico che ha prodotto il disastro a cui si è arrivati? Pigliaru sarà anche il meno peggio, ma io non lo voto di sicuro se il candidato del mio territorio è un brutto ceffo, peggio dei candidati visti in precedenza.
La tua riflessione è giustissima, con coerenza occorre proporre anche nei singoli territori delle rose di nomi che coniughino rinnovamento, esperienza e consenso elettorale.. comunque si può sempre votare solo il presidente senza preferenza per il candidato consigliere
Anche nelle tue considerazioni vi è una parte di ragione.
Il fatto è, almeno secondo me, che è molto in crisi il sistema partito proprio per il suo fine manifesto, l’occupazione a tutti i costi di ogni luogo pubblico per interesse personale, clientelare e di perpetuazione del potere.
Quindi è velleitario pensare di entrare in un tale partito per cambiarlo.
Ovviamente i cittadini possono, e ne hanno tutto il diritto, scegliere tra le proposte in campo.
Non votando i brutti ceffi, ma anche e soprattutto punendo coloro che li candidano e i loro partiti.
E’ vero……
Francesco è poco conosciuto dalla gente comune.
E’ in questa circostanza che i partiti della coalizione del Centrosinistra devono dimostrare le loro reali capacità di animazione politica.
I partiti dal PD a SEL, dai Sovranisti ai Rossomori, da iRS a Sardigna Natzione ed a Centro Democratico, hanno sempre sostenuto e propagandato un forte radicamento nel tessuto sociale sardo.
Bene !!!!!
E’ in momento di dimostrarlo!
Altrimenti quanto hanno detto e sostenuto fino ad oggi si e trattato di pura mistificazione.
L’impegno di far conoscere Francesco alla gente comune è un impegno di tutti ma soprattutto: E’ IL LORO COMPITO!
Se no a cosa servirebbero i partiti?
A 41 giorni dalla scadenza elettorale è impossibile che un candidato, indicato come una ottima scelta ma “ poco conosciuto”, riesca ad avvicinare ogni singolo cittadino sardo per “farsi conoscere”.
Direi anzi, a tutti gli elettori dei diversi schieranti del centrosinistra, di valutare seriamente la capacità del proprio partito di appartenenza proprio su questo aspetto e di tenerne conto in futuro!!!
La scelta del prof. Pigliaru non solo rappresenta la vera svolta di questa campagna elettorale regionale ma dimostra anche la vitalità del PD e del Centrosinistra per aver saputo trovare , in un momento disperato, quello scatto d’orgoglio necessario per poter svolgere il ruolo che politicamente gli compete. Certo, anche se sarebbe bene non farsi eccessive illusioni perchè il gruppo dirigente purtroppo è quello che è, almeno possiamo considerare la partita elettorale ancora aperta e dare il nostro contributo di partecipazione con un pò di speranza, vista anche l’estrema debolezza del fronte avverso e dei concorrenti della propria area di riferimento.
Non penso che dovremo preoccuparci eccessivamente del problema della capacità di comunicazione politica di Pigliaru, considerato che la sua candidatura ha avuto anche il via libera della nuova guardia politica nazionale renziana, che, in fatto di comunicazione politica sta dimostrando, in quest’epoca di transizione post-berlusconiana, di aver imparato molto bene la lezione e di essere ormai in grado di saper tener in scacco la Destra, e non farà mancare quindi il suo contributo di idee.
Insomma, potendo contare anche su un leggero aiutino di Renzi, se riusciamo tutti con passione orgoglio e responsabilità a fare fronte comune col Prof. Pigliaru, sempre che il lato oscuro e lacerante del PD sardo non prenda il sopravvento, il pessimo Cappellacci e le sue trovate demagogiche per infinocchiare i semplici e gli indifesi forse potranno essere archiviati per sempre.
No cummanzausu a fai a forasa.
Franciscu NO ESTI de su pd!
ESTI SU CANDIDAU DE SU CENTROSINISTRA.
E ……….. BO!
Io voterò Pigliaru presidente e una delle liste collegate a Kelledda. Ma lei Vito crede davvero che possa meritare un voto uno qualsiasi del PD o di SEL che sia stato complice di un governo regionale qual’è quello in scadenza? Dov’era l’opposizione in questi cinque anni? A fai mandronia. Io me lo vedo Pigliaru che vince e il PD al 5% per poter dire tutte le decisioni sono in capo al presidente.
mi trovo assolutamente in accordo sulla questione sardista, mantenere la distanza di sicurezza è obbligatorio. se li conosci li eviti
Faccio gli Auguri al Professor Pigliaru sarà pure un buon docente non lo nego…comunque è espressione del PD il partito che governa Cagliari…… da quasi tre anni….. già dato…da ex elettore del centro sinistra… cerco altro….forse anche un Programma partecipato……OST…
Original Sound Track
Oper Space Technology
http://en.wikipedia.org/wiki/OST
Caro umile tenutario, qualche anno fa eri anche entusiasta di Massimo Zedda. Poi abbiamo visto come è andata. Non è che ci stai rifilando l’ennesima profezia sbomballata? se sbagliamo poi 5 anni sono lunghi. Pensaci bene.
🙂 Ma anche con Cappellacci sono lunghi altri cinque anni!
L’unica differenza è che Capellacci è di destra e a noi non ci riguarda-Ci state rifilando un altro Massimo Zedda .Ha ragione Giorgio non si capisce questo tuo tifo Vito. Forse lo verificheremo piu’ avanti-Poi come fai a dire che ha vinto la politica? Semmai politica ha abdicato(vigliaccamente) in favore del tecnicismo.
ceeh o Vito, in mesu a tottu custu casinu d’acabaus ca fadeus campagna elettorali (o tui ti depis candidai?) po candidaus diversus. Ge no bolis binci propriu custa borta? Sighi perou a fai su giornalista ca segundu mei du faisi beni.. a si biri..
No, io non mi candido.
ge du sciu ca non ti depis candidai ;-)..
la sardegna continua a prendere ordini dalla penisola Pilgliaru, e uno esempio la nostra autonomia dove c…o sta’ Renzi, dei sardi e della sardegna non sa niente , manda il suo vicere’ a dare ordini direttive e disposizioni, ma quanti sardi del centro sinistra conoscono il signor pigliaru,?
Roby, per il tuo stupore, i partiti sono nazionali e il mondo va così, non come vorrebbero pochi che si affannano, molto, davanti al computer.
Con la candidature di Pigliaru ,economista con esperienze anche all’estero, la sinistra da prova di un tentativo di cambiare rotta e andare verso la competenza piuttosto che verso l’appartenenza ( a questo o a quel gruppo ). Ora ci sono tutti i presupposti per conciliare l’ideale politico con gli strumenti più avanzati di governo della nostra regione. Non dobbiamo però stare a guardare,; dobbiamo partecipare.e vigilare ..magari anche attraverso questo blog….Grazia maria
Scusa, ma come fai a dire che pigliaru è oltre i partiti e oltre gli ordini di scuderia?
Ex assessore del centro sinistra.
Voluto nuovamente dal centro sinistra e con accordi che di certo non ti hanno scritto sui giornali.
Ti consiglierei un ripassino del concetto di sinistra.
Anzitutto il PD è storicamente lontano dai principi che oggi sbandierava pigliaru
http://www.cadoinpiedi.it/2013/04/19/travaglio_al_pd_o_siete_coglioni_o_siete_complici.html
Secondo poi, ho la cattiva abitudine di prediligere i programmi alle persone.
Quindi non mi si può rifilare un candidato come la soluzione a tutti i problemi facendo mi leggere due dichiarazioni sui giornali, o leggendo un blog (nn parlo di questo, almeno qui si discute) o un video che sancisce l’accordo sottobanco tra PD e co.
Non prendiamoci in giro e ricordiamoci che stiamo parlando delle stesse persone, degli stessi dirigenti che han fatto 5 anni di “opposizione” finta.
E oggi questi sono in grado di dirmi chi è l’uomo giusto?
E nn usciamocene con un “ha deciso la base”.
E nn usciamocene nemmeno con “nuovi nomi per i candidati. Ambè, come se a livello locale i dirigenti non avessero comunque peso.
Dai dai. Volete ottimismo?
Bene.
Ricordatevi cos’hanno fatto questi stessi partiti a livello nazionale e siate onesti almeno con voi stessi.
E ricordatevi che pigliaru, e soprattutto il ritiro della barracciu, sono il frutto della lettera di supplica del segretario Silvio Lai.
Eh già, vediamo cosa prevede il manuale Cencelli alla voce “ritirata dalla vittoria delle primarie.
Pigliaru,un galantuomo in regione!Cosi si fanno le rivoluzioni!
Grillo & C. avevano paura di un altro flop, com’è sempre successo alle amministrative, e hanno trovato la scusa per non presentarsi; scusa servita loro su un piatto d’argento da parlamentari e grillini isolani senza capo, né coda. Ma soprattutto senza midollo, né attributi. La responsabilità è di tutti e di nessuno: uno vale l’altro, ciascuno vale zero. A riveder le stalle.
Nulla da dire sulla persona che, pur non conoscendone la storia personale, credo sia degnissima ed il suo curriculum universitario ne è una bella testimonianza. Aldilà della persona, resta il chiaroscuro ( per la verità più scuro che altro) di una candidatura cresciuta nelle pieghe delle segreterie Sardo/Romane, con una lotta tra fazioni, senza esclusione di colpi. La “chiusura” della candidatura alle 4 del mattino ne è la più lampante delle testimonianze. Quale sarebbe la novità che può riavvicinare i delusi della sinistra a questo Partito Democratico, che tutto è fuorchè di sinistra ? Non mi pare che questo professore ( pur stimabile professionalmente ) abbia mai espresso pubblicamente posizioni innovative o, per meglio dire, sovraniste. Nell’ascoltare le sue prime dichiarazioni post investitura, ho avuto l’impressione del solito bla, bla, bla. Nulla di veramente nuovo, ne tantomeno di discontinuità con la vecchia politica. Mi piacerebbe sapere su quali basi lei ( inteso per Biolchini ) esprime tutto il suo entusiasmo su questa candidatura, dando per spacciati tutti gli avversari, in primis la Murgia.
Tutte le candidature sono frutto di “lotte”, anche in un condominio, gentile Utzeri. Quale novità ci vuole insegnare? Che poi per essere affidabili si debba essere sovranisti è un’affermazione che troverà pochissimi d’accordo. Personalmente ritengo che il sovranismo sia una beffa e non affiderei mai il mio voto a uno che si dice sovranista o, peggio, che divide il mondo (isole comprese) in sovranisti e non sovranisti Ma sovrano di che? E sovrano di chi?
Inoltre, Utzeri, lei ha dimenticato di ricordarci un tema che ci attanaglia da appena svegli: cosa pensa Pigliaru del problema linguistico? Ogni mattina ci svegliamo sudati e angosciati. Come andrà oggi per la questione della lingua sarda? E la sera ci addormentiamo sognando un mondo che parla sardo. Però stia tranquillo, a febbraio berremo nel graal sardo alla fonte del Flumendosa.
uno dei tanti “teracos”, anonimo per giunta…..tremo all’idea che sia di sinistra….
Zeraccu, sino a prova contraria, è un servo di qualcuno. Non so cosa faccia lei per campare.
Semplicemente non credo al sovranismo e. come me, la maggior parte delle persone che pensa a cose serie, non a un governo della lingua sarda.
Quali sono per lei le “cose serie” ? E’ padronissimo di non credere nel sovranismo ( o meglio per me nell’indipendentismo ), ma vorrei chiederle, cosa hanno fatto per la Sardegna questi partiti “seri” nazionali ? E, mi permetta, di dissentire sul discorso della lingua, che nell’identità di un popolo ( e quello sardo lo è ) è una cosa fondamentale. Ricordiamoci che l’Italia non è mai esistita, fino a quando non si è sviluppata la possibilità di parlare una lingua unica. Tutto il resto verrà di conseguenza.
Caro Utzeri, la questione della lingua è del tutto secondaria. La lungua la conservano popoli economicamente e culturalmente non solidi, non quelli che con indici di scolarità e d’occupazione da terzo mondo sono destinati dalla storia ad essere come volgarmente dice lei zeraccus. E’ la lingua che viene dopo tutto il resto.
Caro anonimo, lungi da me sviluppare l’equazione Sovranista=Affidabile, esistono persone corrette e persone scorrette in tutti i settori. La mia tesi è semplicemente che la sinistra sarda ( e non solo aggiungerei ) ha dato, in questi anni,il peggio di se stessa. Asservendosi sempre di piu al centralismo romano, per la conquista di una poltrona. Emulando in tal modo i vicerè e i notabili della borghesia di un tempo che fu che, per la salvaguardia dei loro meschini privilegi, non esitavano a rinnegare la sardità.
Senta, non siamo ai tempi di Angioy o dela congiura di Palabanda, siamo nel 2014 e non si emula nessuno. Le è capitato di nascere in Italia, si rassegni. La lingua o dialetto che sia se lo conservano quelli che hanno cultura – nel senso più esteso del termine e che non vuol dire solo scolarizzazione – sufficiente per farlo.
Non siamo ai tempi di Palabanda, siamo ai tempi di Artur Mas e del referendum in Scozia… Se in Sardegna non abbiamo più una cultura (di nessun tipo), è a causa di una finta scolarizzazione apertamente sprezzante nei confronti dei Sardi e della loro storia. Ma ha ragione lei, f, la questione della lingua è secondaria, lo sono anche le suggestioni indipendentiste. È di primaria importanza la sopravvivenza, economica, politica e culturale. I partiti italiani ci hanno ridotto alla fame, alla miseria no, perché la miseria c’era anche prima dell’Italia, gli italiani hanno fatto anche peggio. Ci hanno impoverito e umiliato, ci hanno privati della nostra dignità. Lei forse non ricorda, ad esempio, che i Sardi non hanno mai potuto eleggere un proprio rappresentante al parlamento europeo, perché gli Italiani ritengono che non ne abbiamo diritto, che i nostri rappresentanti li debbano eleggere i siciliani. Prima delle ultime elezioni europee si provò, con un emendamento alla legge elettorale, a cambiare questa sconcezza. Non passò per un voto: sarebbe bastato che il primo firmatario, un sardo: Gavino Angius, votasse a favore. Non lo fece per ordine di partito. Quel partito si chiama oggi PD. Ci pensi quando si recherà al seggio.
Sono contento per Pigliaru. Ottimo candidato. Non sprechiamo la possibilità’ di un cambiamento. Non è’ solo uno stimato docente universitario, ma ha anche una storia e militanza politica che lo aiuterà’ in questa contesa elettorale. Ha bisogno del sostegno di tutti quelli che credono che la politica non sia solo occupazione del potere, ma molto più’ semplicemente tradurre in atti concreti una certa idea della società’, una visione del mondo (la Sardegna), sempre a servizio del cittadino, Pigliaru può’ rappresentare le speranze di cambiamento dei sardi traducendole in un progetto politico per il governo della Sardegna nei prossimi 5 anni. Iniziando dalla difesa dell’attuale PPR.
Andrea Marras
Scusi se mi permetto: ma tutte queste qualità taumaturgiche, lei da dove le desume??? Sa di atti (atti, non parole) a noi sconosciuti? Perché noi sappiamo che il potere (a diversi livelli) l’ha già occupato, ma non ricordiamo atti che hanno tradotto “… una certa idea della società’, una visione del mondo (la Sardegna), sempre a servizio del cittadino ..”.
Se ci sono sarei contento di conoscerli, grazie?
ma la ca ses pibincu (guardi che lei è proprio pignolo)…
Dd’at nau Francesco puru: “Bisogna fare grandi desideri e svuotarsi completamente”. Fortzis non fu’ pentzendi a su PD o a su Centrusinistra sardu ma bandat beni su propriu. Po tantis su primu disìgiu est bell’e arrennèsciu: Grillo at nau, “Prego si accomodi”. Immoi est biri ita ant a fai is grillinus. Si ancora si nd’agatara.
Su segundu disiìgiu est chi is elettoris de su centrudestra fatzant cumenti anti fatu cun Soru e cun Zedda. Su de tresi, puita non “c’è due senza tre”, est chi is elettoris de su centru sinistra votint a Pigliaru, ca non si scit mai.
Acraraus is tres disìgius, tocara a si sburiai in totu (“svuotarsi completamente”). Non si porit nai chi du PD non dd’apat fatu: s’est isburiau in totu e po totu. In politica, ma pero’, sa cosa no aguàntara: “i vuoti vengono riempiti”, su bùriu ddu torrant a prenni . Mancai de merda, ma ddu torrant a prenni inderetura.
E ita bolis de prusu? Speriamo bene!
Io avevo scritto di Pigliaru, come scelta vincente per il Pd, circa un anno fa proprio sul blog di Vito.
Non mi ricordo più qusle era il post però ricordo che chiedeva quale potesse essere un buon candidato.
Mi avevano risposto un paio dicendo che non era uno di sinistra, anche se nemmeno lui forse se ne rendeva conto.
Secondo me sono gli stessi che adesso producono litri di saliva al solo pensiero di Pigliaru candidato.
Concordo! 🙂
Però Ale, nel post si parla anche del M5S. La situazione merita un commento, o no?
😉
Il m5s in sardegna è messo veramente molto male e non lo si può considerare una pedina del gioco.
L’ho scritto l’altro giorno.
Se vuoi rincaro la dose.
Quello che in sardegna viene considerato m5s, in in realtà ha operato in maniera talmente diversa e ottusa, rispetto al metodo che il m5s si è dato, da non poter essere considerato effettivamente m5s.
È per questo che il simbolo non è stato concesso.
Io avrei fatto la stessa cosa.
Tra l’altro c’erano già dei precedenti in altre zone. Uno addirittura ad Iglesias.
Sticazzi! Non è servito a niente.
Comunque: il m5s ha come primo obiettivo quello di creare una rete sociale che sposti l’interesse delle persone verso la cosa pubblica.
Se in sardegna questa lezione può servire a ripulire i gruppi dagli arrivisti, allora tanto di guadagnato. Per me l’importante è che non si blocchi il fermento che c’è alla base.
Ne convieni?
Totalmente. Peccato però: un mese di campagna elettorale di Grillo in Sardegna, paese per paese, avrebbe fatto effetto.
Anche a me un po’ mi manca…
Guardati su youtube il “Terzo discorso all’umanità”, come ho fatto io ieri, così sostituisci la malinconia con una divertente mezz’oretta
oh vito perché non l’hai fatto 6 mesi fa l’endorsement? visto che Pigliaru pare capace di sconvolgere l’intero panorama elettorale.
mi sembra tutto un po’ troppo ottimistico e troppe le variabili messe sul piatto.
Sinceramente, la situazione sei mesi fa era completamente diversa. E’ stata l’inchiesta sui fondi ai gruppi a sconvolgere i piani già prestabiliti, ma c’è chi ha preferito fare finta di niente fino alla fine.
Quindi, gentile Biolchini, lei si comporta in modo diverso di mese in mese? Anche una settimana fa erano diverse le condizioni, anche un’ora fa. Che bell’esempio, appoggiare chi ha vinto. D’altronde.
Tenendo fermi i principi, io valuto la situazione a seconda di ciò che accade
Si rilegga questo, 29 dicembre, e riprenda i giornali del giorno e mi dica se otto giorni fa Pigliaru era il candidato della coalizione: direi di no
https://www.vitobiolchini.it/2013/12/29/tramatza-story-ultima-chiamata-per-il-pd-nelle-mani-di-soru-il-mary-pass-per-mandare-pigliaru-in-touchdown/
Notevole. Lei cita se stesso. Buon anno, ci sono dodici mesi per cambiare idea, una al mese.
la condotta della barracciu e di lai è inqualificabile, mi auguro scompaiano quanto prima dalla politica regionale.
comunque sia, non sarei così ottimista, c’è un mese scarso e il candidato non lo conosce praticamente nessuno. anche ugo non lo conosceva nessuno, ma la campagna gliela fecero Berlusconi e Gavino Sanna.
Poi la coalizione è messa veramente male, non li vedo in grado di fare una campagna poderosa.
Personalmente non credo nemmeno che alla Murgia possano rimanere solo le briciole dei 5 stelle, dipende dal successo della sua campagna; ma la voglia di molti di chiudere con i partiti classici è forte.
Sinceramente non mi pare una grande vittoria della politica. La politica vince se in grado di presentare degli autorevoli candidati, appunto, “politici”. Pigliaru mi fa pensare tanto a un Mariuolo Monti di casa nostra. Pigliaru è proprio colui che ha ideato la (fallimentare) progettazione integrata, ha gestito la vertenza entrate con lo Stato (su 10 miliardi di credito per le imposte che volano a Roma anziché rimanere qua in Sardegna, Pigliaru e Soru fecero allo Stato lo sconto di 5 miliardi e per gli altri 5 accettarono la dilazione in diversi anni) e, infine, si è dimesso per incomprensioni con il leader maximo Renato Soru a quel punto già editore (fallimentare) del quotidiano del PD nazionale “L’Unità”. Nonostante la svolta “renziana” il Pd decide di risposare il passato più deludente (rispetto alla grandi aspettative formatesi nel 2004). Strategia vincente? Vedremo quanto Pigliaru sarà capace di far o non far ricordare Mario Monti e i saggi di Napolitano. Se la comunicazione politica seguirà quel canovaccio prevedo qualche guaio.
Per chi ha voglia di leggerlo questo è il mio pensiero http://robertocarta.wordpress.com/2014/01/06/la-candidatura-di-francesco-pigliaru-il-pd-risposa-il-2004/
Concordo con le tue riflessioni.
Ed è evidente come il mare di parole, promesse, progetti, impegni che riempiranno le bocche dei PD’s in questi giorni sarà matematicamente un profluvio di minchiate trite e ritrite.
La cosa che maggiormente soffro è la mancanza di coerenza che dimostrano, sempre pronti a seguire qualche sondaggio o le provocazione nemiche ed amiche, mai capaci di individuare due, tre valori e costruirci sopra un progetto politico che duri più di un intervallo tra due elezioni.
Prendiamo l’esempio delle primarie.
Le inventano, le fanno, hanno successo, danno un senso alla partecipazione della societàCivile e, poi (nella nostra tsoletta), le buttano alle ortiche (e ti prego, Vito, non ripetere che è arrivata la questione morale, se non ricordo male, Ganau è stato ammesso alle primarie, benché già indagato, Deriu era stato indagato due volte, di cui una su questioni che riguardavano una sua assunzione come direttore di una rivista “underground” con stipendio di svariate migliaia di euro al mese, ma con i contributi pagati dalla Provincia di Nuoro di cui era presidente).
Berlusconi direbbe che è una “questione morale” ad orologeria, utilizzata solo per bruciare (che pena ragazzi) la mitica Pantera di Sorgono.
Io non ci credo più, sono inadeguati (non dico obsoleti, perché implicitamente affermerei che un dì sono stati adeguati).
Dal mio avamposto nella Sardegna centrale comunico che l’ultima difesa della linea del Piave a cui ho partecipato (quella del secondo mandato di Soru) è stata l’ultima (non ho più voglia di votare turandomi il naso) …
perciò, come un giorno pare disse il grande VateNiffoi: “Coddaeboso!!!” (Maradona, un attimino più egoista, disse in diretta mondiale: “Que me la mamen, todos!!!”)
Per carità, nessuno si azzardi a parlare di rispetto delle regole (autoimposte, tra l’altro) o di democrazia all’interno del pd.
E quindi men che meno si azzardi a parlare di primarie o di scelta democratica del candidato (ma poi, nel 2014, ancora stiamo a parlare dell’uomo forte che guida l’armata col suo carisma e sintomatico mistero? e questa la chiamiamo civilità, boh).
Comunque gli elettori pd non temano, si muoveranno in massa anche questa volta a votare il partito che odiano perché la politica in italia e in sardegna è ancora un’attività con dinamiche mutuate pari pari dal calcio. Quindi anche se la squadra del cuore gioca male la si tifa comunque, perché gli altri sono solo avversari per la corsa al titolo e in fondo si spera sempre in un rigore concesso dall’arbitro amico.
E poi un’altra cosa, od Vito, ma cosa mai ti avrà fatto di male questa Murgia?
Ormai sono mesi che ne parli e non ti sei mai addentrato in una vera analisi politica di pardegna possibile.
Il massimo del’analisi è dire che non ha sostanza, mentre la media è inveire contro una presunta “isteria” degli indipendentisti.
Dire che “si nutre di intuizioni (dette anche “narrazioni”) piuttosto che di solidi contenuti” significa due cose: o non conosci l’elaborazione politica di sardegna possibile che va avanti da tanti mesi, oppure è la dimostrazione del tuo conflitto di interessi essendo schierato con i cosiddetti sovranisti (quindi torniamo alla sindrome da calciofilo).
Ecco, per me comincerai a fare vere e complete analisi politiche quando entrerai davvero nel merito per tutti quanti.
Nel frattempo il compagno della Signora minaccia di non andare a votare….! Anzi dice proprio che non ci andrà.
Geppo, dici davvero? Un disastro di proporzioni epiche, quindi.
Anche se è un colpo durissimo, per il futuro della razza umana, credo che me ne potrò fare una ragione.
Mi chiedo perche devi fare sempre il radical chic attaccando a destra e a manca e ricostruendo questa ultima giornata a comdo tuo. A me risulta che la Barracciu come promesso ha detto la Sua fino alla fine e approvando la candidatura di Pigliaru. Ti invito a separare la politica dalle tue personali antipatie. Adesso abbiamo solo bisogno di condividere impegno e partecipazione di tanti elettori, compresi quelli delle Primarie anche se tu non hai partecipato. Abituati a rispettare le idee degli altri senza dover ogni volta stroncare questo o quello.
Scusa, ma tu hai fonti di prima mano? Ma secondo te se la Barracciu fosse stata da subito d’accordo con l’opzione Pigliaru avrebbero chiuso alle 4 del mattino? Ma di cosa stiamo parlando?
Ha tirato fino alle 4 perché l’hanno lasciata fare per non fare sempre i guastafeste. Il fatto è che non aveva carte….non aveva nomi. Chicco e Spillo (Gavino) hanno tentato di candidare Scanu solo per far entrare Manca alla Camera. Oh Bobo…se non hai notizie vere e dirette….non dirle, please!
Ah…e guarda che l’accordo per Pigliaru non si è chiuso mica alle 4 come riportano le cronache… 😉 Capisciammè
Caro Bobo, ti informo che la signora Barracciu ha detto la sua come una normale delegata alla Direzione Regionale. Ha tentato di proporre qualche cosa ma le hanno visto subito le carte: asso di bastoni. Ora, per chi ci crede, tutti a lavorare.
Sono contento di questa scelta, quello che mi dispiace è la tua eccessiva contrapposizione a Soru che, peraltro, in tempi non sospetti aveva rinunciato all’ipotesi di una sua candidatura in coerenza con i suoi problemi giudiziari. La sua legislatura è stata la migliore dell’autonomia sarda e lui è stato un precursore di vere, chiare e sostanziali riforme della pubblica amministrazione.
Inzandus, da nou de sa politica, hadi fattu calincunu isbagliu, ma ddu fai diventai burruesciu cindi passat !!!
Pigliaru, propriu po sa sua capassidadi, fiat stetiu scioberau de Soru, a conferma chi ndi cumprendiada.
Ad ogni modo per le prossime regionali spereus beni !!!
Saludi e Trigu
Ottimo! Avanti così!
MagOtelmaBiolchini (forte questa dell'”l’umile tenutario”, si direbbe quasi un lapsus freudiano di antiche memorie) finalmente ha fatto le carte e ha visto che, in piena zona Cesarini, il CSX ha trovato il suo “Cavaliere Bianco” (anche se, confessiamolo, ci sembra veramente un po’ troppo “grigiolino”).
La luce in fondo al tunnel è stata accessa, ma ci sarà da lavorare duro per tenere viva la fiamma, senza scottarsi le dita.
Pigliaru dovrà essere l’HarryPotterCandidate di questi 41 giorni, se vorrà sconfiggere le forze del Male della Destra e della Sinistra (dove ha già iniziato con Soru e la Barracciu trasformati e mandati a gracidare per gli stagni dell’isola, con un colpo di bacchetta magica) e arrivare a sedersi nello scranno di Presidente (anche se non vorrei essere nei suoi panni nel fare l’eventuale esecutivo).
Insomma, dopo tanto penare, si delinea un lieto fine per il nostro CSX, anche se dobbiamo sperare che qualcuno convinca l’HarryPotterCandidate a declinare visioni e programmi con maggiore caratura sovranista, altrimenti ci risveglia SerialVito, e saranno dolori.
Personalmente, sono nauseato dai metodi e dall’ipocrisia di questa vicenda e già rimpiango i tempi lontani della nostra amata Pantera di Sorgono, con lei sarebbe stata tutta un’altra storia … e SerialVito ci avrebbe fatto divertire alla grande.
L'”umile tenutario” è un topos di questo blog! 🙂
Un Topos Gigio(s), mi sembra di capire.
Niente offeses, pleases.
Il topos è rossos.
Con barbettas pendants.
Gigio o Grigio?
Non ne faremo una questione di colore, vero?
Ho lettos di frettas
E cmq, senza un po’ di colore, che mondo sarebbes
Vito non è ancora arrivato il momento di farsi i pompini a vicenda. Ad una prima occhiata lo stratagemma Pigliaru potrebbe funzionare, ma certo se un elettore qualsiasi ficca il suo brutto grugno nella coalizione di centrosinistra…
Wow … oralSex: era ora!!!
Senza voler difendere o accusare nessuno, l’espressione colorita usata da Mr Wolf, cita, così come il suo nick, il film Pulp Fiction.
Bravo! Hai vinto un mappamondo
Ho vinto per la premessa o per la gentile spiegazione? Non tutti sono contemporaneamente iperistruiti e simpatici…
Condivido l’analisi e aggiungo: Forza Topo Gigio!
ma qualcuno mi spieghi la logica delle primarie: la Barracciu indagata giustamente si è fatta da parte, Non si dovrebbe andare a scalare alla seconda posizione, e eventualmente alla terza e poi alla quarta? Non capisco comunque in che modo Pigliaru rafforzerebbe il PD. Il PD rimane quello che è, che si cambino i frontmen o meno. Io avrei votato m5s, in mancanza di questo rimarrò a casa. Mi aspetto una affluenza sotto il 50%.
Perché Barracciu alle primarie aveva più di 20 mila voti. Ganau (anche lui indagato) 15 mila scarsi e Murgia meno di 5 mila, troppo poco per definirlo l’espressione della volontà dei votanti.
Peccato che manchi M5S, ora per aggiornarmi il campionario di insulti mi toccherà tornare allo stadio..
“… gli elettori non sopportano più il PD, non il centrosinistra in generale”: parole sante.
scelta ottima, una volta tanto 😉
Ma ci credi a quello che scrivi?
Perché, cosa non ti convince?
E’ una bella notizia. E anche se fosse stato professor Monni non sarebbe stata una brutta cosa.
Adesso c’è solo da sperare che Pigliaru non si trasformi in un tecnocrate, nel tenutario del segreto del fuoco (tentazione non proprio distante dalla chi ha finora rappresentato la sinistra al potere).
Si apra alla società, la ascolti, ma non solo in campagna elettorale (come ha fatto qualcuno), promuova un dialogo strutturale e strutturato e in campagna elettorale ci dica come farebbe a creare degli spazi di dialogo (magari ascolti le opinioni di Barca, del circolo Copernico,…).
Nelle sue prime dichiarazioni ha centrato (secondo me) i punti programmatici principali, e soprattutto quello fondamentale e sotto gli occhi di tutti: il lavoro. E’ indubbio che abbia visione e preparazione per mettere nero su bianco un programma di governo (la stessa certezza non la ispirava certo la Barracciu). Ma niente sarà realmente realizzabile senza il contributo dei territori. Il lavoro dovrà nascere dal basso, dal territorio, e non dovrà più essere calato dall’alto se vuole essere una soluzione durevole e sostenibile.
Anche questo, oh umile tenutario del blog, può essere un modo di coniugare il sovranismo.. 😉
Ad ogni modo è una schiarita in un cielo isolano dove campeggiavano troppe nuvole.
PS La sinistra isolana si gloria del suo essere in grado di proporre sempre il meglio in circolazione. E’ vero, ma non si gongoli. Di apertura alla società e non di supponenza c’è bisogno, non per vincere le elezioni, ma per risolvere gli atavici problemi di questa terra..