Questo è il documento dell’associazione Sardegna Sostenibile e Sovrana sull’attuale situazione politica e sulla scelta del candidato presidente della coalizione sovranista e di centrosinistra.
***
La gravissima situazione venutasi a creare a causa della totale insipienza della classe dirigente di tutti i partiti del centrosinistra (che ha gestito nel peggiore dei modi sia l’esercizio della volontà popolare attraverso le primarie sia l’esplodere della questione morale sia il passo indietro imposto a Francesca Barracciu), non può esimere tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Sardegna di cercare fino all’ultimo di impedire la vittoria delle destre. Ma per provare a vincere le elezioni non basterà scegliere in extremis il migliore nome possibile: sarà necessario anche presentare un programma elettorale realmente innovativo, che tenga conto della fine della stagione dell’Autonomia e che instauri con lo Stato un nuovo rapporto che punti all’autogoverno del popolo sardo.
La sovranità dovrà ispirare ogni azione che riguarda l’impresa economica (che dovrà essere sostenibile), il piano energetico (in attesa del quale sarebbe auspicabile una moratoria di tutti i progetti che mirano allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alternative nell’isola), la cultura (riportando al centro la lingua sarda quale fattore di sviluppo della società), l’istruzione e la formazione professionale, una nuova legge urbanistica che riprenda e migliori il Ppr elaborato dal centrosinistra nella legislatura Soru, l’istituzione di una Agenzia sarda delle Entrate, una nuova e rinnovata battaglia contro le servitù militari, una valorizzazione della multifunzionalità dell’impresa agricola e del sistema agroalimentare sardo. Azioni e riforme che dovranno essere portate avanti con estremo vigore e senza lasciare indietro nessuna fascia della società sarda, già in pericolosa sofferenza economica e sociale.
Solo a queste condizioni, e guidata da una figura di già sperimentata competenza professionale e di governo ma autonoma dai partiti e con un profilo morale indiscutibile, una alleanza sovranista e di centrosinistra può ambire a governare la Regione.
Per questo motivo, di tutti i nomi di possibili candidati alla presidenza della Regione che in questi giorni sono circolati, l’associazione Sardegna Sostenibile e Sovrana ritiene che quello del professor Francesco Pigliaru non sia l’unico possibile ma sicuramente il più autorevole, coerente ed adatto a raccogliere la sfida riformatrice sui temi dello sviluppo e della sovranità, in una campagna elettorale difficilissima resa ancora più ardua dagli errori commessi fino ad oggi dai gruppi dirigenti dei partiti, poco attenti alle sollecitazioni che arrivano dalla società sarda. Sbagliare il candidato o immaginarlo avulso dal contesto programmatico, sarebbe l’ultimo errore, a questo punto irreparabile.
5 anni di Cappellacci. Un programma da fare in 15 giorni. Basta questo per definire la pochezza di ciò che sta dietro lo specchietto per le allodole Pigliaru.
Pingback: “Pigliaru candidato autorevole, con un programma innovativo e sovranista”: il documento di Sardegna Sostenibile e Sovrana. |
Ma siamo sicuri che Pigliaru sia favorevole al sovranismo e all’indipendentismo? No, perché fino a ieri, al contrario, spingeva per una maggiore cessione di sovranità ai governi centrali d’Italia e d’Europa.
Vito, leggi qui: http://francescopigliaru.blogspot.it/2012/06/indipendenza-o-cessione-di-sovranita.html?spref=fb
Pingback: 2006: Quando Pigliaru si fece fregare 5 miliardi di euro dei Sardi dallo Stato. E oggi?
Ma come si può perseguire il sovranismo (whatever that means, ma è meglio lasciar perdere) affidandosi a un pd che neanche per sbrogliare la non tanto intricata situazione sarda è in grado di cavarsela da solo?
No dico veramente: vogliamo mentirci ancora a lungo e affermare che questi figuri sarebbero in grado di “rinegoziare i rapporti di sovranità con lo stato centrale”?
Perfino una figura come quella di Pigliaru sarebbe presto fagocitata da questo mostro chiamato centro sinistra italiano.
…mi lascia perplesso nell’articolo solo il richiamo alla lingua sarda; per carità niente di ideologico ma un pensiero di opportunità, in un mondo che mira ed è sostanzialmente di lingua inglese.
E’ già difficile per un italiano sentirsi cittadino del mondo senza una base di conoscenza “anglofila”, figuriamoci se ci intestardiamo sulla conoscenza e l’uso del sardo che è per me lingua amata paterna e familiare. Ma che vuol dire anche incomunicabilità col mondo, a parte il ristretto circolo della Sardegna. Poi quale scegliere, logudorese o che?
E’ votabile!
Ho letto che Sardegna sostenibile e sovrana è scesa in campo per Pigliaru contro Scanu: se siete solo voidi SSS a sostenere Pigliaru…è fuori gioco.
Meglio per Pigliaru che non entra in quel ca..pasticcio, meglio per gli elettori che dovranno sceglier se votare il PD quale esso realmente è e non con la faccia di un esperto e persona per bene che sarebbe seppellito da capibastone, dal peso di primarie farsa, da Barracciu che pretende in nome di quella farsa di nominare un suo peoprio EREDE, da, persino, Soru che tiene in vita il suo misfatto di aver cacciato a suo tempoi Pigiaru dalla sua giutna ecc. ecc.
Candidatura di altissimo livello e con una visione sul futuro e sull’export come via per aumentare il lavoro
Bastasse il titolo di prof .per governare la sardegna. Sai vito quanti prof universitari sono passati nelle giunte regionali e consulenti della regione negli ultimi 50anni? Moltissimi! E sai Vito quanti problemi hanno risolto questi insigni docenti universitàri insieme alla nostra classe politica sarda incapace e inconcludente. Nessuno! Ma in compenso hanno svuotato le casse della regione in progetti inutili e spesso dannosi per noi, ma non per loro.
Chiamate12 uomini e donne dell’Emilia Romagna per governare questa terra, sicuramente sapranno essere più sovranisti e più innovativi dei sardi.
E come non concordare con Elio, stavolta?
Da persona che vive un po’ dall’interno e un po’ dall’esterno il rapporto fra Università, Cultura e politica, avrei da raccontare qualcosa sul sistema utilizzato da questi signori, in ultimo la condotta scandalosa di certi docenti, anche sardi sulle recenti abilitazioni per professori di prima e seconda fascia per le Università italiane, ma a poco servirebbe. Il PD, sinché avrà attorno certi furboni, non riavrà MAI il mio voto e non potrò ugualmente votare con chi farà lega per mandarlo al governo regionale. Purtroppo, per la prima volta nella mia vita, la soluzione più coerente rischierà di diventare l’astensionismo.
governor of Sardinia ! Ma pro caridade!
La scelta. Si arriva a un momento in cui scegliere tra le alternative a disposizione è sinonimo di incapacità e cattiva gestione. H. Simon, un grande economista del 1900, diceva che esiste un momento in cui il guadagno atteso, ricavabile da un ulteriore minuto di ricerca di informazioni, è esattamente pari al costo opportunità di quel minuto. La ricerca dovrebbe arrestarsi e scegliere l’alternativa migliore. Il ritardo e quindi i costi anche sociali li paghiamo tutti.
un’ateru arrosciu cun sa A manna. ki siara prusu arrosciu de mimi?
o vito non bastara unu scetti?
Confesso che ho un pò paura del pd, dei capibastone che tirano le fila e più ancora dei tirapiedi locali e degli assatanati pronti all’assalto dei vagoni della burocrazia regionale. Concordo con voi su Pigliaru, anche a me comunque sembra il meno peggio.
Per quanto in premessa sarei felicissimo di sbagliarmi.
Oh vito a tui basta chi unu teniri olliera e facce soggettu e ti praxiri!. Laghi pigliaru è impicabbabbu è ha studiato a chembrig. Chistionara inglesu! Comunque mi sembra il meno peggio pure a me