[youtube http://youtu.be/znw7b18Fka8]
(“La donna del mistero”, telenovela del 1990)
“Notizie?”, “Nulla”. La giornata passa così. Poi qualcosa succede, qualcuno ha voglia di parlare, si mettono assieme elementi e intuizioni, mezze verità si sommano ad altre piccole mezze verità ed ecco che alla fine qualcosa emerge. Come ogni telenovela che si rispetti, anche quella del Pd sardo alla ricerca del suo candidato alla presidenza della Regione (suo, mica dell’alleanza, che gli altri partiti ormai hanno già deciso che qualunque nome va bene) procede tra banalità e colpi di scena.
E se telenovela deve essere, poteva forse mancare la Donna del Mistero? Direi di no.
La trama. Per meglio poter manovrare in santa pace e sviare le indagini, Silvio Lai, Renato Soru, Antonello Cabras e Paolo Fadda stanno buttando nel tritacarne mediatico una quantità impressionante di nomi di possibili candidati alla presidenza della Regione. I candidati a loro insaputa si dividono in quelli che fanno finta di non saperlo (come il rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino, che ieri sulla Nuova Sardegna comicamente ha dichiarato di essere stato “chiamato in causa, a mia insaputa, da diversi organi di stampa”…), e quelli che realmente non ne sapevano nulla o che non ne vogliono sapere nulla, come Arturo Parisi, Luca Saba di Coldiretti o l’imprenditrice Daniela Ducato (“A mia insaputa, sta circolando il mio nome inserito nella rosa dei candidati alla presidenza della Regione per il centrosinistra. Non sono mai stata contattata da nessun esponente del PD, non ho mai dato la mia disponibilità a mettermi in corsa per la carica di governatrice della Sardegna”).
La verità è che alla fine resteranno in lizza solo due candidati, ed uno di questi è l’economista Francesco Pigliaru. E l’altro? In realtà, è una “altra”: ma il nome di questa donna del mistero è appunto sconosciuto. Chi sarà mai? Qualche esile traccia porta alla docente di criminologia Cristina Cabras, ma il suo non sembra un nome così sfavillante da poter convincere i cervelli del Pd sardo a mettere da parte l’ex assessore alla Programmazione della giunta Soru. Ma questo è solo il mio parere.
In ogni caso, il Pd ha deciso di prendersi ancora qualche giorno di tempo: la designazione del candidato/a dovrebbe arrivare lunedì 6, festa della Befana. Cosa ci sarà nella calza? Maschio o femmina? Pigliaru o Donna del Mistero?
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Intanto Kelledda si difende attaccando. Raccogliere 16 mila firme in pochi giorni per presentare le liste non è uno scherzo e proprio per questo Michela Murgia galvanizza i suoi con una intervista ad Affari Italiani a cui dichiara: “Quelli da battere siamo noi di Sardegna Possibile, il Pd arriverà terzo”.
Sfrontatezza necessaria a poco più di un mese dal voto e in un momento cruciale, anche per effetto dello sbando in cui versa l’esercito grillino. Con il passare delle ore è sempre più probabile che il M5S rinunci a presentare la propria lista: incredibile. Secondo Sardinia Post, dalla parlamentare Manuela Corda sarebbe partito un appello al padrone del vapore Beppe Grillo perché questa sconcezza abbia fine (però almeno Silvio Lai, nel supplicare Matteo Renzi di tirare fuori il Pd sardo dai casini, ci ha messo un po’ più di stile…).
Intanto però giungono notizie secondo cui da numerosi territori dell’isola alcuni candidati grillini si siano già accasati con Sardegna Possibile. Insomma, una delle condizioni che avevano indicato perché la vittoria della Murgia si potesse avverare, cioè il crollo di M5S, si sta concretizzando. Basterà?
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E poi c’è lui, il grande favorito: Ugo Cappellacci. Da oggi il presidente della Regione è diventato zonafranchista, per fare in modo che la signora Maria Rosaria Randaccio possa presentarsi alle elezioni senza dover raccogliere le firme e la sua lista possa essere schierata a sostegno del centrodestra. Se è vero che a tutto c’è un limite, la farsa zonafranchista non smette mai di stupirci. E basta dare uno sguardo al sito www.zonafrancasardegna.com per accorgersene.
Alcune chicche? La Sardegna che dal primo gennaio (cioè da avant’ieri!) è diventata Zona Franca Integrale (ma la cosa era risaputa, leggete qui…) e la commovente dichiarazione della signora Randaccio che annuncia “sofferta” la decisione di sostenere il centrodestra… Molto sofferta.
E questa gente fra un mese e mezzo rischia di governare la Sardegna.
Post scruptum
Oggi il deputato del Centro Democratico Roberto Capelli ha comunicato di essere stato raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi consiliari. Avviso ai naviganti: per la procura di Cagliari la campagna elettorale NON ESISTE. Ci siamo capiti?
Gli unici nomi validi( Luca Saba di Coldiretti e Daniela Ducato) persone concrete capaci che hanno dimostrato sul campo di saper fare e di innovare, non hanno accettato la candidatura e hanno anche negato il sostegno al pd. Il pd sempre più’ obsoleto, e’ lontano anni luce dalla società’ civile. Rimangano i soliti nomi della nomenclatura partitocratica, ma così’ non si vince.
A tutto c,e un limite. Il PD sardo li ha superati tutti.Avessero il senso della vergogna il mondo assisterebbe a un grande suicidio di massa. Invece fra due o tre giorni tireranno fuori un nome e pretenderanno di farlo concorrere alle elezioni regionali, come se quello che e avvenuto finora fosse normale. A mio parere hanno mancato di rispetto per i sardi, che purtroppo non si indigneranno come dovrebbero e assegneranno loro un 20 per cento circa, o giu di li di voti. Esageratamente troppi per gli imbecilli che sono. E chiedo scusa agli imbecilli.
Aldo Berlinguer, ma pro sa caridade!? Pigliaru? Mastino? Siddi? Ahhh le secondarie!!! Restituitemi l’euro!
*UFFICIALE* La Zona Franca, club di eccellenza sarda, ha concluso il colpo Ugo Cappellacci: il bomber casteddaio ha firmato ieri un contratto con l’ambigua società per le prossime regionali, trasferendosi dalla rifondata Forza Italia in prestito gratuito secco. Nei prossimi giorni la presentazione ufficiale. Cappellacci ha scelto la maglia numero 47. Il suo commento a caldo è stato “sono molto entusiasta di questa nuova avventura, non vedo l’ora di cominciare questa nuova avventura”.
Mi chiedo.
A chi torna utile la mancata partecipazione alle elezioni Regionali del M5S?
Tre nomi veri, piú altri di contorno senza chances:
1) Francesco, sgradito però a Renato
2) Tore, sgradito però ad Antonello
3) Franco, gradito a Roma, meno a Cagliari (e meno ancora a Sanluri)
Il caravanserraglio della Banda degli Ipocriti Eunuchi (ovviamente con tutto il rispetto dovuto a questi affabili signori) bivacca alla grande, tra una Direzione quì o là, seguita dagli sherpa dell’analisi politica nostrana (di cui tu, MagOtelmaBiolchini, sei una delle punte di diamante) e dal variegato Circo dei Disperati (tra i quali me) che invece di abbandonarsi all’onanismo imperante, vogliono ancora dire “qualcosa”.
Dopo che il Tribalismo Giacobino ha avuto la sua vittima (la nostra Santa e Benedetta Barracciu) le menti sopraffine del PD (Partito Dipocrita) emulano gli speculatori della finanza, nell’atto di vendere azioni allo scoperto, prendendo decisioni pensando di avere in cambio voti che, spero proprio, non avranno mai più.
Il grande carisma di Pigliaru o del prossimo coniglio (o coniglietta) che i nostri tireranno fuori dalla berritta, non mi fa sperare in niente di buono, perchè con la canna del gas (a questo siamo, anche grazie all’Astuto Ugo, che alla questione morale ci tiene molto) non si è mai fatto niente di giusto.
Grazie a tutte le precise indicazioni che emergono dal Corpo Elettorale (no-indagati, no-istituzionali, no-quadri, no-esperti, no-no) il prossimo Consiglio regionale csx sarà un derivato della Fiera dell’Improvvisazione (e se pensate che peggio di questi non si può, ricordatevi al peggio non c’è mai fine).
Ho l’impressione che, anche se avessimo la proposta di una Giunta con Giggiriva presidente e Scopigno vice, sia oramai venuta meno, non solo la sostenibilità morale di questa parte politica, ma anche la credibilità di una eventuale azione di governo.
Che la terra ci sia lieve …
Io una soluzione l’avrei. Occorre sperimentare una democrazia più evoluta, dove si parla di progetti e si sviluppano progetti. Di conseguenza emergeranno le persone più capaci e competenti, cioè quelle che fanno i progetti politici migliori.
Il risultato finale della produzione in politica sono i progetti e i provvedimenti che i nostri rappresentanti politici riescono a realizzare.
Non è un problema di istituzioni, di partiti o di sistemi elettorali, ma semplicemente saper usare meglio gli straordinari mezzi di comunicazione e la straordinaria libertà dinformazione di cui godiamo.
Non c’è mai stata prima d’ora nella storia una libertà d’informazione come quella che ci ha regalato internet. Non dipende solo dai partiti e dai politici, ma soprattutto dai professionisti dell’informazione: sono loro che devono fare un passo avanti! Bisogna conoscere le opere e di conseguenza gli autori.
Ho provato a spiegare come si più fare in questo articolo:
http://www.insardegna.eu/Members/gsalaris/il-telefonino-nuovo-e-la-democrazia-vecchia
E’ un pò lungo, ma in fondo c’è la soluzione…
Caro GS, mi permetto di citare dal link che proponi:
” … Occorre scoprire come, fra le infinite e contrastanti verità ed esigenze, espresse dai cittadini, liberamente e senza controllo, si possa ritrovare una coesione sociale.
Come si possano trovare e affermare obiettivi comuni.
Come si possa ritrovare la fiducia verso le istituzioni e la classe politica. …”.
1 – Coesione sociale.
2 – Obiettivi comuni.
3 – Fiducia nelle istituzioni e nella classe politica.
E se posso sintetizzare il tuo intervento:
4 – la Politica dei Progetti.
In questa fede che esprimi per le “nuove tecnologie” (che permetteranno l’affermarsi della “società della conoscenza”), sabotate, nelle loro potenzialità, dagli effetti negativi prodotti dalla “sindrome conservatrice”, leggo un’analisi corretta, ma … parziale.
La situazione attuale è assolutamente (e inequivocabilmente), oltre quella che, forse, potremo definire il caso di una mancato (o limitata) rivoluzione digitale nella società.
Perché, purtroppo, collezionare Rolex con i soldi delle nostre tasse, non è un effetto della famigerata sindrome.
Perché, purtroppo, scassare i cabasisi con il fatto che la Barracciu deve fare un passo indietro per i suoi 33.000 euro di rimborsi auto e sapere che tu, invece, ne hai 130.000 da giustificare (di euri, spesi quando eri anche dall’altra parte della barricata), non è un effetto della famigerata sindrome.
Perché, purtroppo, mantenere un Centro Regionale di Programmazione che riesce a spendere solo il 40% dei fondi comunitari (quando siamo tutti con le pezze nel didietro), non è un effetto della famigerata sindrome.
Perché, purtroppo, mantenere un gestore dell’acqua come Abbanoa che come un buco nero si assorbe milioni di euro ripagati con le nostre tasse, non è un effetto della famigerata sindrome.
Potrei continuare in questa triste litania (molto lontana dalla bella immagine della Politica dei progetti), ma rimarrebbe il fatto che siamo sempre lì, nella nostra deriva sociale dove si è smarrito il senso (e la conoscenza) di un’etica morale, unico e solo “strumento” che riesce a dar una corretta priorità agli obiettivi, ricostruire la coesione sociale (immaterialmente distrutta dall’avvento del web) e a riaffermare il valore del bene comune.
Comunque è stato un piacere leggere i tuoi interventi.
A presto
O Pigliaru o Donna del Mistero? E un Gianvalerio come mai non l’hanno ancora bruciato?
…mah, quanti drammi!…ma che sarà mai se il centrosinistra perde le elezioni e il centrodestra non le vince?…abbiamo già visto cosa sanno fare al governo della Regione entrambi gli schieramenti, o ve lo siete già dimenticato?…fate provare la Murgia, peggio di Cappellacci e Soru non potrà fare…
Ma come mai i sardi hanno bisticciato dentro cinque stelle? E come mai litigano tra indipendentisti? E come mai i piddini sardi litigano divisi in bande? Un popolo così coeso si mette improvvisamente a litigare? Chi è che ha detto e scritto che non è vero il detto pochi,pazzi e disuniti?
Senatore Lai, o della coerenza . All’epoca delle primarie Bersani-Renzi aveva definito quest’ultimo un ‘militante’, dopo la scandalo delle primarie parlamentari tradite per calmare le acque aveva ripreso a blaterare di un pd sardo federato. Oggi più che chiedere soccorso a Renzi lo vuole trascinare nel pantano sardo in cui lui e i furbetti di Via Emilia invocano la questione morale per gli altri (Barracciu) senza però rimettere il proprio mandato per fatti analoghi, preoccupati di continuare a spartirsi quella fetta di potere che detengono da anni fra banche, università e vari scranni di sottopotere.
OH PD, CI BOLIRI MERA?, LA GENTE VUOLE UNA PERSONA CHE DIA L’IMPRESSIONE DI AFFIDABILITA’ E SERENITA’. (TORE CHERCHI).
ANCHE PIGLIARU (SPONSORIZZATO DA VITO) VA BENE.