“Ma chi sono? Ma tu li conosci?”. Boh, no. Il guaio è che i due nuovi assessori della giunta cagliaritana, Anna Paola Loi al Personale e Luigi Minerba ai Servizi sociali, li dovrebbe conoscere il mio autorevole interlocutore, non io. Invece anche stavolta il sindaco Massimo Zedda ha fatto tutto da solo. Insomma, da solo da solo proprio no. Perché per quanto il Pd si affanni a dire di non avere avuto ruolo in questo rimpasto, è difficile immaginare che il nome della ex vice sindaco di Quartu e candidata alle parlamentarie del Partito Democratico di un anno fa (1963 voti per lei) non abbia avuto i via libera (che ne so) di un Marco Meloni qualunque.
Dunque in queste nomine qualcuno lo zampino ce lo ha messo; e così dopo mesi di scontri neanche tanto velati torna il sereno tra il sindaco e il Pd, anche se ufficialmente il partito di maggioranza relativa non esprime in giunta neanche un assessore. Ma la campagna elettorale per le prossime regionali ormai è alle porte, e la tregua è funzionale ad entrambe le parti.
Il rimpasto era atteso da tempo e segna simbolicamente il giro di boa dell’amministrazione comunale di centrosinistra. Dopo le polemiche dimissioni due giorni fa dell’assessore ai servizi sociali Susanna Orrù (sua compagna di partito), Zedda aveva bisogno di recuperare in fretta la credibilità perduta e rimettersi velocemente in carreggiata.
Approfittando della situazione pare che il sindaco sia intenzionato a defenestrare anche l’assessore agli Affari generali e vicesindaco, Paola Piras. Progetto non nuovo (lo scorso 17 luglio scrivevo “A Cagliari il peggior rimpasto possibile: Zedda dimissiona l’assessore Sassu! Ora nel mirino Piras e Orrù!”) ma che se attuato realmente (al momento non c’è ancora l’ufficialità) cambierebbe realmente gli assetti del nuovo esecutivo.
Ma vediamo per punti cosa implica questo rimpasto nella giunta cagliaritana.
1 – Ormai è evidente che ciò che conta in questa amministrazione non è tanto la qualità dell’operato dei singoli assessori né l’aderenza al progetto politico quanto la qualità del loro rapporto con il sindaco. Se così non fosse, l’assessore alla Cultura Enrica Puggioni non avrebbe mangiato il panettone (dell’anno scorso, però) e Luisa Sassu sarebbe stata ancora al suo posto. E forse anche il fedelissimo Paolo Frau avrebbe trovato una collocazione diversa da quella attuale (assessorato all’Urbanistica), poco consona alle sue attitudini. Sta di fatto che sia le dimissioni della Sassu che della Orrù sono state infatti giustificate da Zedda con motivazioni personali: dunque la cosa più importante per gli assessori è quella di mantenere un buon rapporto con il sindaco. Poi possono anche fare male che tanto non li tocca nessuno.
2 – L’assessore Loi arriva da Quartu: cosa sappia della realtà cagliaritana è un mistero. Anche Luigi Minerba da anni lavora a Quartu e sembra essersi occupato più di sanità che di sociale. Auguri ad entrambi, paracadutati in una realtà che forse non conoscono.
3 – Come ho già detto, ancora non c’è l’ufficialità. Però quella della defenestrazione del vicesindaco e assessore agli affari generali Paola Piras è più di una indiscrezione. Perché la Piras è in bilico? Zedda le ha sempre rimproverato una scarsa verve nell’interpretare il suo ruolo da vicesindaco (difficile dargli torto, ma forse il profilo della ex preside della facoltà di Scienze politiche non era proprio quello adatto già in partenza a ricoprire un incarico così operativo) ma i motivi dei dissapori sono anche altri. Di sicuro la Piras paga il rapporto non proprio idilliaco con il direttore generale del Comune, Maria Cristina Mancini (senza il cui conforto il sindaco difficilmente prende qualunque decisione) e forse anche qualche critica di troppo sulle tante sconfitte accumulate dalla giunta sul fronte della giustizia amministrativa (e lei, da docente di diritto amministrativo, chissà come si è vissuta le tre sentenze del Tar che hanno demolito la posizione di Zedda riguardo il Teatro Lirico…).
4 – Se salta la Piras, il nuovo vicensindaco sarà l’assessore ai lavori pubblici Luisanna Marras, a cui andrà la delega al Patrimonio. Una scelta che fotografa in pieno il programma della giunta di centrosinistra, la cui progettualità si identifica solo e solamente con il piano triennale delle opere pubbliche recentemente varato. Cemento dappertutto: spesso buono (rifare i marciapiedi non è reato) ma anche pessimo (come quello del parcheggio sotto le mura di Santa Croce, una vera vergogna), oppure discutibile (troppe opere ereditate dalla precedente amministrazione di centrodestra che verranno realizzate solo per non perdere i finanziamenti: non va bene). A differenza della Piras, la Marras va molto d’accordo con il direttore generale e soprattutto in città non deve rendere conto a nessuno, essendo lei sulcitana (ha fatto abbattere senza colpo ferire sei alberi a Terrapieno salvo poi, dopo oltre un mese, ammettere che il progetto di contenimento di un muro di contenimento poteva essere realizzato senza toccare le piante…). Non è un vantaggio da poco.
5 – Politicamente, chi esce con le ossa rotte da questo rimpasto è Sel. Le dimissioni dell’assessore Orrù hanno provocato una spaccatura all’interno del partito a Cagliari e non promettono nulla di buono per le regionali dove il candidato designato dalle ferree logiche di partito, Francesco Agus, teme adesso la concorrenza della consigliera Francesca Ghirra. E poi, dopo l’affronto fatto alla Orrù molti sostenitori del sindaco si sono sinceramente rotti le palle di giustificare ogni alzata di ingegno del sindaco. Ce la faranno a dire le stesse cose in pubblico oltre che nelle riunioni di partito?
Conclusione: è verosimile che con questa giunta (in attesa sempre di un assessore al bilancio, il cui interim verrà tenuto dal sindaco) Zedda arriverà fino alla fine della consiliatura. Scorrendo i nomi e valutando ciò che è stato fatto in questi due anni e mezzo, la delusione prevale sulla soddisfazione. Puntare tutto sui lavori pubblici forse condannerà al silenzio il centrodestra (che storicamente ha sempre perseguito la politica della betoniera e che adesso avrà poco da dire davanti all’offensiva cementizia di Zedda) ma non darà risposte a chi si attendeva maggiore slancio, maggiore creatività, maggiore ascolto, maggiore progettualità.
Senza offesa per nessuno, ma a me sembra che il centrosinistra cagliaritano sia in grado di esprimere competenze di gran lunga più qualificate e più politicamente rappresentative di quelle presenti in questa giunta. Ma al sindaco Zedda e ai suoi ultimi fedelissimi scudieri di Sel la giunta piace così; e guai a contraddirli che si rischia l’anatema.
In tutto questo baillame fatto di gasolio, rimborsi chilometrici, P3 e tanta altra splendida letteratura, rimane il fatto che evidenzia bene la Nuova Sardegna: le liste e le candidature rischia di scriverle, manu, propria la Magistratura.
Chini funti Cappellacci, Papi, Silvio Lai (chin’esti e de meda?), Renzi, i votanti delle cosiddette primarie, Mourino, in confronto al Mister Marco Cocco (quando i ragazzi sono un po troppo scavezzacollo, chi deve pensarci se non l’allenatore?).
Rimane il fatto che non si capisce bene perché, ad esempio, non si investa di più nella ricerca e non si concentri appieno gli sforzi di tutti su una seria valorizzazione del motore elettrico, che pare sia decisamente ecologico oltre che economico e SILENZIOSO al massimo, ma questa è una questione in itinere e in prospettiva e comunque ancora da verificare sul campo.
Intanto, in attesa del colpo d’ala definitivo che consentirà la nuova e tanto sospirata azione ubriacante del sorridente, performante e incommensurabile centrocampista metodista brasiliano (il mitico e irraggiungibile Hughigno), adeguatamente supportato dal resto della squadra e dalla ostentata “certezza di vittoria” e di pibincheria degli avversari (ad esempio, una nuova lista di SEL ci manca davvero tanto e ne sentiamo parecchio la estrema necessità), altro non ci rimane che…aspettare tutti in religioso silenzio.
Un po come disse il pugile nostrano che doveva incontrare cussu mischineddu di Scozzese “…..tanto LO DORMO subito…” salvo poi avere la fortuna di arrivare in tempo in ospedale.
Rimane il fatto che non s’indi cumpredidi nudda e tanto vale, nell’attesa, aspettare gli eventi e consolarci con le belle battute.
E, a proposito di battute che circolano e sono circolate copiose anche in questo blog, come si fa a rimanere insensibili e a non apprezzare in maniera particolare quella che definisce Gianni Agnesa “Angelo del Focolare” e magari intento e adeguatamente impegnato a preparare il presepe e l’alberello di Natale?
Si potrà dire quel che si vuole ma nessuno può negare l’evidenza di una immagine indubbiamente bellissima specie poi se legata alle festività Natalizie, che ci infonde tanta bontà nell’animo e che ci porta sicuramente a diventare tutti migliori, molto più sensibili e decisamente più buoni.
___Ta cosa bella!!!!___
Tizzia du tiridi………O.
fra rimpasti e esoneri Zedda, ricorda Zamparini,!!!
Gianfranco Carboni sei di Seui, non ne sai di Cagliari. 😉 Viva Giordano Bruno, comunque. Caro Gianni c’è un comunque di troppo: W GIORDANO BRUNO e STOP. Questa questione degli anonimi/a dell’Anonima infastidisce anche me. Detto ciò, caro Vito, ti chiedo ospitalità perché ho deciso di far prendere al mio profilo Facebook un po’ di riposo sulle questioni politiche cittadine. La critica mi dice è ormai una mia ossessione contro il Sindaco insieme con te ed altri 1000 (solamente). Meglio far riposare le menti dalla dietrologia. Giordano Bruno, dicevi Gianni, comunque è finito arso vivi perché professava quello che pensava. Per chiuderla immediatamente uso la metafora del dito e della luna ai signori che si sono accomodati nel sottogoverno della città un consiglio: di iniziare a cercare un lavoro. Non mi permetto di dire come ha detto un amico: che vadano a cercare cartone. E’ esagerato lederebbe le somme maestà del nulla responsabilità, del nulla esperienza, del nulla lavoro. Si scherza potrebbe essere una soluzione. Le tifoserie avverse stanno facendo male e un’esperienza, non parlo personalmente ma con tanti, e che si sia perdendo un’occasione. Sarà giusto che annunci di lavori triennali, preelettorali, l’Amministrazione ritenga che: i conti si facciano alla fine. Sono di un altro parere. Come dice Piero i buoi sono già scappati. Non ci fidiamo più. Hai voglia di fare. Nel merito del personale di supporto: cari fans del “lavoroinpolitica” permettete un punto di vista, non servono le leccate meglio le tiratine d’orecchie sul merito dei temi e dei problemi. Invece fate intervenire l’artiglieria e vi chiudete nel fortino. Dall’inizio, caro Gianni le esperienze e le conoscenze di Casteddu andavano salvaguardate e coinvolte. Ora l’ultimo atto, a mio avviso permette un volo pindarico, la ricomposizione è stata gestita magnificamente dallo Staff e dal sindaco: giunta composita di provenienza regionale. Comunicazione della rimpastone con annesso annuncio di lavori in due Piazze e una Via del Centro. Chapeau E coinvolgimento del PD che dice altre cose: non abbiamo espresso né nomi né cognomi. Boh! Come si è sentito dire all’Exma introducendo degli interventi del pubblico da parte del Primo cittadino: chi conosco, conosco gli altri mi dicano i nomi e le appartenenze. Appunto mi dica trentatré. Non è dai lavori pubblici che si riprende la città almeno non solo. L’edilizia muove tutto? Sarà. ps sono per intero originario di Seui – Barbagia di Seulo – Ogliastra e mi vanto di ciò. Caro Gianni, da figlio di Ogliastrini (seuesi), a loro volta figli di Ogliatrini (seuesi), a loro volta figli di (seuesi) sappi che miei genitori erano ambedue di Seui, non di Cagliari (riferimento è puramente casuale). E ho preso per intero le usanze tramandatemi. Salutandovi Vito e amico Gianni ti rimando un detto CERCA SEMPRE DI POTER TORNARE DOVE SEI GIA’ PASSATO. In molti possiamo ripassare poi non ne capisco nulla di Casteddu ma non abbiamo (in tanti credici) alcun interesse personale se non la passione. È nato in una bellissima città Casteddu – in Via Sulis angolo via Garibaldi. Auguri di non andare a cercarvi “cartone”. Gianfranco Carboni
Ecco perché la sinistra verrà massacrata alle prossime regionali, esiste gente come il dr Agnesa che non riesce a percepire il malessere covato dalle persone e l’estremo fastidio per avere eletto un Sindaco che da consigliere comunale prima e da regionale poi, non ha avuto alcun risultato .
Ex nihil fit nihil., siccome il dr. Agnesa avrà fatto studi classici o almeno lo scientifico non traduco..
.In questo blog si trova uno spazio di libera manifestazione del pensiero, ora, posto che Zedda continua ad inanellare figure barbine e ad avere l’oratoria ridotta ai minimi termini (Ricordate la mitica vis loquendi alla Demostene con i foglietti quando è giunto in visita il Sommo Pontefice ? ) , noi ci sentiamo davanti a Soloni della Sinistra in dovere morale e materiale di protestare contro un Sindaco che fa venire voglia di spaccarsi le capsule articolari e le falangi a chi lo ha DISGRAZIATAMENTE votato.
Poi, se io uso un elemento chimico delle terre rare come nick sono affari miei e non devo rendere conto a Lei di ciò che faccio, esiste l’art. 21 della Costituzione che, certamente, lei conosce….
La verità vi rende liberi, Zedda no.
Bah la piras che lascia mi fa piacere. Almeno riuscirà a fare bene le altre mille cariche che ricopre. Per il resto non so che dire. Da un lato odiavo ma ammiravo delogu che mise in giunta amici suoi dichiarandolo e riuscendo poi anche a mandare a fanculo i partiti che lo sostenevano. Insomma si assunse il pieno comando della città. Faendi cagarasa ma mettendoci la sua brutta faccia. Da uomo di sinistra ovviamente lo stesso atteggiamento di zedda mi lascia perplesso, ma come dire i conti li faremo alla fine.
Vito non rispondo a uomini mascherati e a false personalità. Per cazzeggiare va bene, ma per dibattere, costruire conoscenza e generare consapevolezza politica no. Sai che non scappo, ma nel dialogo tra persone serie non funziona così. E questo modo di fare, come accade nei commenti dell’Unione Sarda, delegittima lo spazio che li ospita e avvilisce i contenuti, annullando il valore politico, sociale e culturale degli interventi. Un po’ come accadeva nel telefono aperto di Radio Radicale di 20 anni fa…
Agnesa, lei fugge. Ne prendo atto. Ma il confronto è solo rimandato. Avrò piacere di affrontarla su Facebook o Twitter (non so se lei sia su Twitter, so che è su Facebook) con la mia faccia nei prossimi giorni. Si prepari bene. Dicono di me che raramente mi sbilancio, ma quando lo faccio vuol dire che sono ben sicuro del fatto mio. Le auguro di essere ben sicuro del suo.
Non sembra esserci neppure un punto d’incontro, signora Murgia.
«L’unico possibile è sulle idee: se Renzi dovesse riconoscere che i valori della sinistra sono rappresentati dal nostro progetto allora…»
Allora?
«A quel punto per il bene della nostra isola potrebbe dire ai suoi di sostenerci, di credere e dare fiducia a Sardegna possibile, a me».
Ma non farebbe cosa buona e giusta l’afasico Zedda a disquisire in prima persona, corpore praesentI, invece del l tramite dell’ultimo mohicano dott AGNESA in questo blog?
Dottor AGNESA , Zedda ha lasciato in stato di putrefazione alcuni assessorati, tra i quali, in primis le politiche sociali, i quali andrebbero TUTTORA spurgati come cozze…
MAI piu’ votare Zedda e questa sinistra ridicola e poltronara
Ecco le nuove deleghe:
https://www.vitobiolchini.it/2013/12/21/il-sindaco-zedda-vara-la-sua-giunta-2-0-ecco-le-nuove-deleghe-per-tutti-gli-assessori-vecchi-e-nuovi/
Vito io non ci riesco a dialogare con avatar, pseudonimi, nick name etc, quindi mi scuserai se li ignoro. Tu sai chi si nasconde dietro queste tende o maschere e perché si nasconda, io no. Seconda scusa per il “boh” correlato ai tuoi motivi di critica a Puggioni, dovuto allo scrivere sintetico via palmare. Le ragioni le hai sintetizzate tu. Il fatto che Zedda operi in solitudine è smentito dalla folla che partecipa oggi (come negli altri incontri pubblici) all’exMa, alla presentazione dei progetti di Villanova. Quali sindaci precedenti hanno organizzato incontri pubblici? Ho fatto politica dal liceo, ho fatto il consigliere di circoscrizione, il consigliere comunale, sono iscritto a Domucratica. Ho sostenuto Zedda in campagna elettorale, ho partecipato alla festa in Piazza del Carmine e sono qui a sostenerlo per le iniziative che reputo positive e criticarlo per quelle che ritengo sbagliate. Se segui i miei post ne converrai. Su Loi quartese e oggi ammonistratore di Cagliari sussulto come ai tempi delle critiche a Dirindin, piemontese e dunque incapace di capire la Sardegna. Ultimo punto. Vincere una selezione europea per capitale della cultura è una dimostrazoone di grandi capacità ed è già un risultato concreto che porta benefici diretti e indiretti. Chiedilo agli operatori di crociere, o di servizi di incoming, o a chi presenta progetti ai bandi comunitari dei nuovi fondi e che ha proposte per Cagliari. Scusa ora riprendo a seguire il dibattito pubblico sui nuovi progetti a Cagliari.
Gianni, Paola Loi come la Dirindin è una battuta degna di Arrodugò e non di un un ragionamento politico sensato. Buona assemblea.
O Agnesa, bona sa scusa per svicolare dal merito. Di avatar, pseudonimi, nickname riconoscibilissimi se ne vedono a bizzeffe in giro per il web, qui, sul sito dell’unione sarda, in quello del professor Pubusa, ovunque. Ma capisco che per lei sia troppo calarsi tra comuni mortali. Le critiche a Zedda e al Pd le esprimo a viso aperto con la mia faccia in ogni sede utile, perché qui uso uno pseudonimo? Così, perché è il bello del blog di Vito, perché mi piace. Magari alleggerisce pure la tensione, perché chi è pratico di Facebook sa bene che i litigi tra persone che si conoscono, o riconoscono, lasciano molte più ferite di quelli che avvengono faccia a faccia, magari davanti a una birra. Non fosse per il grande rispetto che comunque ho per lei concluderei con un bel “ma ti pozzu toccai” … e comunque sull’efficacia dell’opposizione Ds negli anni Delogu-Floris, in particolare sulle opere di Zuncheddu e un po’ anche di Cualbu su cui non la vedevano certo tutti come Soru, non ha risposto. Chi tace acconsente, caro Agnesa, e chi si erge a grande moralizzatore – nel senso della “buona politica” e non nel senso della “questione morale” – della politica cagliaritana dovrebbe dimostrare di aver avuto tutte le carte in regola. Sicuramente lei le avrà più di tanti altri, come sicuramente non le è mancata la competenza quando era in consiglio comunale. Ma dopo che taluni celebri “copernicani” e “domucratikani” sono stati beccati a “contestualizzare” sul cemento in video non troppo risalenti e ancora disponibili su Google, mentre oggi si illuminano d’immenso con Civati – i meno intellettualmente onesti perfino con Renzi – permetterà che sulla parola si creda poco un po’ a tutti.
Poi non venitemi a dire che la sinistra non pratica la meritocrazia: il vicesindaco di Quartu della giunta Ruggeri viene chiamata a risollevare le sorti della legislatura cagliaritana, dopo aver contribuito al grandissimo risultato della sua giunta.
O no? Non fu un grande risultato? Ma Ruggeri non le aveva vinte poi le elezioni con l’80 per cento dei voti…ah, no…le ha perse col 20.
Scusate, ricordavo male.
Pingback: Il sindaco Zedda vara la sua giunta 2.0! Ecco le nuove deleghe per tutti gli assessori, vecchi e nuovi - vitobiolchini
Agnesa è onesto intellettualmente. Non ha interessi privati familiari nella vicenda Zedda e quindi questa sua fregola di defensor fidei Zeddae è genuina e non legata a interessi personali. E mi dispiace che fra i successi culturali da lui citati di questa giunta non ci sia l’Arena Puggioni e il suo dialogo costante con il mondo sella cultura, ormai proverbiale.
In giunta entra anche Barbara Cadeddu, in qualità di assessore alla Pianificazione strategica e Istituti di partecipazione! In bocca al lupo Barbara, ricordati degli amici! 🙂 🙂 Un abbraccio!
Quindi anche Renzi ha avuto la sua parte …
Già durante la campagna elettorale dell’attuale sindaco avevo espresso alcune perplessità sul “nuovo che avanza”. Soprattutto avevo molte perplessità su come un attivista di una certa sinistra giovanile e, al momento della campagna elettorale, ancora consigliere regionale potesse essere al di fuori di certe “regole” che regolano i maggiori partiti politici presenti nel territorio comunale.
Ma al di là di questa osservazione, forse fuori luogo, l’attuale legge elettorale consente al sindaco di eleggere i propri, e sottolineo propri, assessori tra gli uomini-donne di sua fiducia. Conseguenza: perdono la “fiducia/simpatia” e vengono cacciati o messi in condizione di andarsene.
È questo, secondo me, il vero problema. Se da una parte chi viene eletto ottiene la governabilità della città dall’altra, questa ampia governabilità, si paga perdendo pezzi della giunta “solo” perché i delegati perdono la “fiducia/simpatia” del sindaco.
Nei piccoli comuni questa situazione è addirittura enfatizzata perché è consuetudine che gli assessori vengano nominati all’interno della lista che vince e pertanto quando si perde la fiducia/simpatia del sindaco questi passano all’opposizione e il nuovo consigliere/assessore viene nominato scorrendo la lista.
Non credo che questo sistema elettorale sia del tutto negativo, proprio perché consente la governabilità, ma bisognerebbe trovare un sistema che tolga al sindaco la totale discrezionalità sulla nomina e sulla revoca degli assessori soprattutto quando ci si trova, come il caso di Cagliari, ad avere una coalizione vincente in continuo contrasto.
Gianfranco Carboni sei di Seui, non ne sai di Cagliari.
😉
Viva Giordano Bruno, comunque.
Tre osservazioni Vito. La prima. E’ il sindaco che nomina gli assessori. Sono persone di sua fiducia che non siano consiglieri (lo dice la legge, se no si devono dimettere). Il fatto che siano i partiti a “suggerire” o validare gli assessori, magari secondo quote di rappresentanza, e’ un’inveterata abitudine che crea tra Giunta e Consiglio liasons dangereuses. La prima Giunta Delogu (la migliore) fu costruita seconda la ratio della legge: fu Delogu a scegliere senza troppi compromessi con partiti, capi gruppo e consiglieri, i suoi assessori. L’ho semorevlodato, per questa sua imostazione. Credo che tu concorderai sul fatto che, tanto più i sindaci sono responsabili delle loro scelte (e dei loro errori), tanto più il governo di una città e’ rendicontabile, istituzionalmente forte, direi giudicabile. Se no c’è l’intreccio, la dipendenza, la subordinazione incrociata (io ti devo, tu mi devi). Dopo anni di intrecci tra assessori, consiglieri, segretari, delegati, “consigliori”, il Sindaco di Cagliari ripristina la ratio della legge che ordina il funzionamento degli organi comunali e se ne assume in toto la responsabilità. E’ al Sindaco che gli assessori devono rendere conto, non ai partiti, non ai consiglieri. Dunque il fatto che il sindaco abbia operato individualmente e non ci siano “quote” di partiti in Giunta e’ una cosa normale e non un’anomalia. Anche se le abitudini erano altre, ma erano (e purtroppo sono) quelle prassi ad essere anomale e distorcenti. Condividi? La seconda: pensi davvero che la dottoressa Paola Loi, funzionario della Soprintendenza, che vive a Cagliari da sempre, pur essendo quartese, sia una straniera e che addirittura sia “un mistero” cosa sappia della città? O hai forzato il concetto per dire altro? La terza: giudichi negativamente l’operato dell’Assessore alla cultura. Hai i tuoi motivi e boh. Un risultato, almeno uno, positivo, molto positivo, lo riconoscerai c’è stato: il progetto di Cagliari capitale europea della cultura 2019 ha passato la prima durissima selezione, bruciando decine di città che avevano messo in campo risorse e testimonial straordinari. Dunque qualità e capacita’ progettuali non mancano al governo culturale della città. E se devo fare un confronto (a volte serve) non rimpiango (neanche tu) i compleanni di Barbie, la saga di Roland Garros, le sfilate di moda delle sorelle Piredda, il futurismo e il razionalismo del ventennio fascista. Grazie dell’ospitalita’.
E’ coerente che lei, per tentare di difendere l’indifendibile Zedda, ricordi l’era Delogu, esimio Agnesa, dal momento che a fare formale opposizione per i DS ai tempi del centrodestra post-DC c’era tra gli altri lei, e così come l’attuale assurdo assessore all’urbanistica Paolo Frau, non ha certo brillato nel fare opposizione. Non ricordo di aver mai sentito le voci della cosiddetta opposizione stracciarsi le vesti quando Sergio Zuncheddu era protagonista del sacco urbanistico della città, forse perché i DS erano troppo impegnati a badare che Legacoop potesse avere la sua parte, vedasi via dei Valenzani. Del resto non è che si senta neanche oggi che vi riempite la bocca di social housing (copiando il ben più informato Deliperi) mentre le sole ristrutturazioni che si stanno facendo nel centro storico sono quelle per ricchi di Nicola Grauso, che riportano molto soddisfatto dall’azione di Zedda. E’ vero che Mariano Delogu non chiedeva i nomi degli assessori ai partiti ma piazzava tendenzialmente amici e amici degli amici, anche piuttosto competenti, ma non paragoniamo le prove degli assessori di Delogu, politicamente discutibili quanto si vuole ma indubbiamente efficaci, con le prove da pulcini bagnati che stanno dando Frau e la Puggioni, solo per citare i peggiori. Inoltre, Agnesa, le andrebbe ricordato che legge o non legge la cultura politica della sinistra è ben diversa, e prevede un modo di amministrare quanto più compartecipato non tanto e non solo coi partiti o col consiglio comunale, ma soprattutto coi cittadini, mentre ogni volta che Zedda esce in pubblico tutto si riduce a monologhi, e se qualcuno fa obiezioni (vedasi Maria Paola Morittu sull’orrendo parcheggio di via Cammino Nuovo), si incazza pure. Se lei si appiglia a una legge di cui sono chiari a tutti i limiti dopo 20 anni, caro Agnesa, evidentemente ha la coda di paglia e sta ammettendo che Zedda si sta comportando in un modo autoritario e irrispettoso inconciliabile con ciò che si esige per un amministratore di sinistra. Pazienza. Avremo un’altra amministrazione di destra, e magari Farris sindaco, dopo questa dimenticabile esperienza di finta sinistra, ma non sarà un male. Tanto alla fin fine siete tutti uguali.
Caro Gianni, rispondo brevemente.
1 – Dalla subordinazione incrociata legata ai partiti di cui tu parli (cosa negativa se degenera, e in ogni caso frutto di un minimo di progettualità politica e di radicamento nel territorio, aggiungo io) si è passati alla subordinazione diretta sindaco-assessore: chi non va d’accordo sul piano meramente personale con Zedda salta la porta: Sassu, Orrù, Piras. Non mi sembra un gran balzo in avanti, anzi: siamo in balìa di un uomo solo al comando che non mette al centro della valutazione i risultati politici, ma altro. E’ evidente che la giunta a Cagliari in quanto organo politico non esiste, esistono il sindaco e gli assessori.
2 – Sono pronto a ricredermi sulle conoscenze “cagliaritane” della neo assessore Loi. Ma mi impressiona un po’ vedere il vicesindaco di quartu diventare assessore a Cagliari, la trovo una cosa politicamente incongrua.
3 – Il fatto che ci sia un risultato positivo non significa che siano sanati tutti gli altri risultati negativi conseguiti dall’assessore Puggioni, posto che al momento il risultato positivo di cui parli non ha ricadute concrete nella vita della città (le avrebbe solo in caso di vittoria finale) mentre le scelte sballate dell’assessore la città le paga tutti i giorni. In ogni caso, sono pronto non solo a riconoscere il risultato positivo ma anche a dare il mio contributo se richiesto. Però, caro Gianni, qualità e capacità progettuali dell’assessore Puggioni devono potersi vedere tutti i giorni e in tutti gli ambiti della sua azione. Tu mi dici che io ho i miei motivi per criticare la Puggioni “e boh”. Da due anni scrivo della giunta e argomento le mie critiche su temi specifici (gestione degli spazi, finanziamenti alle associazioni, Teatro Lirico) in maniera puntuale. Liquidare tutto con un “e boh” non è giusto, così come non sarebbe giusto da parte mia liquidare il tuo intervento come una “difesa d’ufficio” della giunta Zedda e niente più. Entriamo nello specifico. Se io sono pronto ad ammettere che il progetto di Cagliari Capitale della Cultura è cosa buona e giusta che va sostenuta, tu sei in grado di dirmi una, una sola cosa che alla Puggioni in questi due anni e mezzo non è venuta bene?
Neanche io rimpiango Barbie e le Piredda, che non erano peraltro specie protette dall’assessorato alla cultura, ricordo tuttavia la totalità dei nostri centri culturali a pieno ritmo operativo quotidiano, ricordo August Sander, Alberto della Marmora, Ugo Pellis, Renoir, Picasso, Ibridafrica e oltre quattrocento altre mostre che hanno riempito le rassegne stampa nazionali ed estere, ricordo la soddisfazione piena di artisti, operatori culturali e di tutte le associazioni, e ribadisco tutte, anche quelle con il mal di pancia facile a sentir di futurismo e razionalismo. Ricordo – ribadisco – ma non rimpiango, a parte il voto che ho dato a Zedda, da sincero futurista “ragionevole” e amante del cambiamento, che c’è stato è vero: ma in peggio. Condivido insomma, se posso, la schietta lucidità di Biolchini, che pure mi ha rotto indefessamente i coglioni, con la stessa coraggiosa e irriverente onestà, quando fui pur’io assessore e leggo invece con serena mestizia i flebili bizantinismi buonisti dell’Ingegner Agnesa, vero angelo del focolare.
Giorgio Pellegrini
Grazie professore per avere ricordato alla città e al mondo che io le ho “rotto indefessamente i coglioni” con la stessa “coraggiosa e irriverente onestà” con la quale cerco di spronare l’assessore Puggioni a fare di più e meglio. La sua testimonianza purtroppo non basterà ad allontanare da me l’accusa dei compagni di Sel, cioè di dire quello che dico per interessi personali e perché volevo essere io assessore…
Caro Vito, in realtà la situazione è più complessa. Il Pd ufficiale pare non ci abbia messo becco, giacché il segretario cittadino Marcialis è in vacanza piuttosto lontano dalla città, quello provinciale uscente Castangia se avesse avuto voce in capitolo ci avrebbe piazzato qualcuno della sua componente civatiano-copernicana (e forse sarebbe stato perfino qualcuno meno estraneo alla città), Silvio Lai come è noto ha altro a cui pensare con gli emissari di Renzi che giungono in città per affrontare il nodo Barracciu.
In realtà pare che Zedda abbia arruolato i nuovi assessori intrecciando una trattativa privata con due ben precisi maggiorenti del Pd: Marco Meloni appunto, tra i più vicini a Letta (e nello scacchiere nazionale schierato con Cuperlo), a cui si deve l’indicazione di Luigi Minerba (che, più noto come Gino, fu giovane dirigente della Dc quartese anni addietro, prima che spopolasse Milia), e Paolo Fadda, al quale è più o meno legata Anna Paola Loi (sebbene per giochetti di corrente Fadda alle primarie abbia preferito dare la maggior parte delle sue doppie preferenze di genere a Romina Mura).
La situazione col Pd è a capo a dodici, non è casuale che Davide Carta ieri abbia twittato che sarebbe ora di accorgersi che “il re è nudo”.
Quanto a Susanna Orrù, era noto fin dall’inizio che nonostante la comunanza di partito, i suoi rapporti con Zedda sono stati piuttosto complicati fin dai tempi della sinistra giovanile: la sua presenza in giunta è stata un’imposizione di Sel che il giovane sindaco non ha mai digerito, e qui si spiega il “muro di gomma”. Oltre tutto, forse non tutti sanno che Susanna Orrù è stata e credo sia tuttora molto vicina al segretario cittadino del Pd, i cui rapporti personali con Zedda, sempre per vecchie ruggini dei tempi della sinistra giovanile, non sono mai stati idilliaci.
Purtroppo noi di sinistra – e mi ci metto ancora idealmente, anche se per le regionali le mie intenzioni di voto oscillano tra il Movimento 5 Stelle, purtroppo pressoché inesistente in città e troppo accondiscendente nei confronti di Zedda, e l’astensione – eravamo tanto entusiasti di portare al governo della città un giovane che sembrava estraneo alle vecchie logiche, ma non sapevamo chi ci stavamo portando in casa: un personaggio con incredibili limiti caratteriali, che ascolta pochissime persone, non certo le più competenti e le più dotate di spirito critico.
Ora, se vicesindaco diventa una pro-cemento come la Marras, l’indirizzo della giunta, appena mascherato da quel po’ di ambientalismo di maniera che emerge da iniziative come quelle delle piste ciclabili e del Pul (dove peraltro il maggior contributo di competenza l’ha dato forse uno spirito libero come Giovanni Dore), non depone proprio bene.
Il vero dramma in città è l’assenza di un’opposizione, dato che quella di centrodestra non può essere per nessuno un’alternativa credibile (oltre tutto responsabile di grandi disastri quando amministrava), il M5S assente in consiglio comunale è anche del tutto inattivo per una serie di motivi complicati da spiegare, intelligenze come quelle di Dore, Lobina, ma anche alcuni esponenti di Sel, rimangono ingabbiate nelle maglie di questa maggioranza sempre più inadeguata ai bisogni di Cagliari.
Occorre organizzarsi, e per una volta dimostrare di non essere i soliti sardi “pocos, locos y mal unidos” … se non nell’immediato, per quando finirà finalmente questa terrificante consiliatura, perché è evidente che se il ricatto sarà nuovamente quello di confermare Zedda per non lasciare campo libero alla destra, se non ci sarà un’alternativa decente, in tanti preferiremo l’astensione.
Questa Giunta è morta e non da oggi…Peccato, perché ancora una volta la sinistra manifesta le sue masochistiche e perverse logiche che da anni fanno vincere la destra… Cambiano le Giunte ma i problemi restano. Cosa sarà mai? Forse è proprio vero che l’apparato dei “Burosauri” è in grado di resistere ad ogni clima politico, in virtù del noto principio: ” I politici passano, i dirigenti restano”…Con questo non voglio di certo evocare la “Città delle 3 M” o i “poteri Forti”, certamente comunque sempre presenti e attenti, soprattutto nella nostra città, voglio solo mostrare che “le famiglie” ci sono sempre…Ne fanno le spese tanti cittadini che non si danno pace e che si domandano sempre più insistentemente.. “Ma quando toccherà a noi?”
La realtà è a Cagliari sappiamo tutti il perché alcuni assessorati siano ancora ” blindati”, non certo per la bravura di chi ricopre certi incarichi.
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Solo che si preferisce far finta di nulla, e chi sa, si nasconde la testa sotto la sabbia, perché ha paura di non essere candidato alle regionali per mere ripicche.
Salvo uno o due assessori, peraltro, uno/a già andato via, gli altri non brillano di certo, ed ora faremo en plein.
Un bel modo per il centrosinistra per riconsegnare la città alla destra: complimenti vivissimi!
E’ proprio vero, l’assessore Paola Piras abbandona la giunta.
Anatema eretico. A tal proposito domani alle 11,30 i Presidenti di Noi del Circolo San Saturnino e l’Associazione Quadrifoglio Karalis, piazzano degli ingrandimenti fotografici del Busto di Giordano Bruno nell’aiuola di Via Mazzini. Li nel 1926 venne rimosso. Ora alloggia nella facoltà di lettere. In ricordo degli eretici, in bocca al lupo Giovane Zedda un politico a tutto tondo. Auguri