Apprendiamo dunque dalla stampa che l’ex presidente della Regione Renato Soru alla fine ha quasi costretto la segreteria regionale del Pd a fissare entro quindici giorni data e regolamento delle primarie che dovranno scegliere il candidato del centrosinistra alle prossime regionali. Soru ha fretta, di che cosa non si capisce bene. Forse solo di andare incontro al suo destino che lo vorrebbe nuovamente candidato, per la terza volta in dieci anni, alla presidenza della Regione Sardegna.
Vista l’incertezza politica, affermare che in quindici giorni si debbano scegliere tempi e regole per le primarie è già di per sé qualcosa di assurdo. Il centrosinistra sardo infatti al momento non esiste, e a meno che il Pd non voglia andare alle elezioni da solo, non bastano certo due settimane per ricucire rapporti e alleanze con partiti in crisi di identità o moribondi.
Il precipitare dei tempi fa comodo però a molti, forse anche allo stesso segretario regionale Silvio Lai, che coltiva in cuor suo (come tanti) la segreta speranza di non affidare ai militanti la scelta del leader. E in effetti, una trattativa “vecchio stile” in queste condizioni non sarebbe impossibile. Dov’è il centrosinistra di cui si parla? Forse Sel è in grado di proporre un suo candidato? E l’Italia dei Valori? E la Federazione delle Sinistre? E i Rossomori, dopo lo sgarro subito dal Pd in occasione delle ultime politiche, accetteranno di tornare al tavolo dell’alleanza come se niente fosse? È chiaro che, stando così le cose, il Pd può solo trovare una soluzione interna, perché l’alternativa sarebbero delle primarie con tre se non quattro suoi candidati: un disastro.
Che l’accelerazione sia stata provocata da Soru non deve stupire. Al pari di Cappellacci (che almeno ha dichiarato l’inizio delle ostilità), anche lui da settimane è impegnato in una campagna elettorale a tutti gli effetti. A che titolo Soru l’abbia iniziata, non si capisce bene.
Dei possibili pretendenti alla carica di presidente, è quello politicamente più isolato: Silvio Lai, Gianfranco Ganau, Francesca Barracciu e Roberto Deriu possono contare all’interno del partito e nei territori su una rete di consenso reale di cui invece l’ex presidente della Regione è privo. Non solo: Soru è il leader più facilmente attaccabile, sia per il suo ruolo di imprenditore in evidente conflitto di interessi, sia per il suo assenteismo dall’aula del Consiglio regionale, sia per le sue disavventure giudiziarie. Inoltre, è evidente che Soru non gode più di quel consenso generalizzato, né tra le classi popolari, né tra le élites, né in quel mondo moderato che a lui si affidò con tanta fiducia nel 2004 e che subito è rientrato nei ranghi del centrodestra: la sua stella si è appannata.
In sintesi, quella di Soru è una figura usurata, perché oggi le carriere politiche si bruciano in fretta, e Soru in questi dieci anni di attività politica, si è trasformato da outsider a notabile di un partito improbabile come il Pd, e che per continuare a proporsi ha bisogno di mandare indietro e lancette della storia di dieci anni esatti, in quel 2004 che lo vide trionfatore. Come se niente fosse.
È possibile che Soru non si renda conto dell’assurdità della sua candidatura, ormai priva di qualunque carica innovativa e che sa oggettivamente di minestra riscaldata? Affermare di essere “un candidato di riserva” può essere sia una ammissione di debolezza che una sfida sfrontata: “Qualcuno dimostri di essere più forte di me”.
Sta di fatto che, alla pari di quella del suo omologo Cappellacci, anche la campagna elettorale di Soru è quanto di più improvvisato e inverosimile ci possa essere. Sono due non-candidati perfetti, perché sia l’uno che l’altro sono i peggiori candidati possibili dei loro schieramenti.
Certo, da presidente in carica Cappellacci ha tutto il diritto a provare ad essere ricandidato dal centrodestra. Difficilmente ce la farà, ma parte da una posizione di forza. Ma Soru? Perché si muove come se volesse candidarsi?
Azzardo una ipotesi nuova.
Io penso che Soru in realtà non voglia candidarsi a tutti i costi ma che abbia solo bisogno di essere presente nel dibattito politico in maniera massiccia, e questo perché ha necessità di avere rapporti nazionali importanti per la sua azienda, Tiscali. Soru ha bisogno di essere un politico riconosciuto a livello nazionale perché questo gli consente di essere credibile anche come amministratore delegato di una azienda in ripresa certo, ma pur sempre in gravi difficoltà come la sua.
Noi finora abbiamo pensato a lui come ad un politico che fa anche l’imprenditore: è esattamente il contrario. Soru è soprattutto un imprenditore che ha capito che la politica può essere straordinariamente funzionale ai suoi obiettivi aziendali. A Firenze, qualche settimana fa, l’ex presidente ha incontrato riservatamente Matteo Renzi (che poi ha sputtanato tutto in tv alle Invasioni Barbariche…). E di cosa pensate abbiano parlato, di politica? Macché: di informatica, di sistemi telematici da utilizzare nelle pubbliche amministrazioni e nelle campagne elettorali….
Pensate che prodotti come Indoona o Istella, a fronte di un utilizzo ancora poco diffuso, avrebbero avuto la visibilità che hanno avuto sui grandi media nazionali se Soru non fosse stato un big del Pd? E pensate che certi personaggi nazionali di cui Soru ama circondarsi nei suoi incontri politici, parteciperebbero a delle improbabili assemblee nel centro Sardegna se lui non fosse più amministratore delegato di una delle poche aziende italiane di telecomunicazioni rimaste sul mercato?
Se Soru avesse voluto fare politica sul serio avrebbe innanzitutto venduto Tiscali, perché è indecente che quel conflitto di interessi tanto sbandierato nei confronti di Berlusconi non valga anche per un imprenditore che dice di riconoscersi nei valori del centrosinistra. Invece non lo ha fatto, né lo farà: perché Soru amerà pure la Sardegna come afferma, ma di sicuro al momento dimostra di amare di più la sua azienda. Molto di più.
Cappellacci e Soru sono oggi dunque due figure straordinariamente speculari, due non-candidati perfetti perché è evidente che i rispettivi schieramenti non credono in loro, due non-candidati in un non-luogo chiamato Sardegna, un’isola dove ogni dibattito vero è assente, dove i giornali parlano di aria fritta, e dove chi ripete incessantemente una bugia può anche ergersi a statista (basta vedere il vergognoso uso che Cappellacci fa del tema della zona franca o l’imbarazzante autoridimensionamento che Soru fa delle sue disavventure fiscali).
In caso di mancata candidatura, entrambi in ogni caso avrebbero in cambio qualcosa: Cappellacci una sistemazione da qualche parte (magari al parlamento europeo), Soru la possibilità di essere un notabile di in un partito nazionale e avere rapporti di livello funzionali alla sua azienda.
Il dramma è che Soru con le sue intemperanze rende al Pd sardo la vita più difficile di quanto già il partito non ce l’abbia. No, la situazione è veramente complicata, e forse servirebbe veramente un partito tutto sardo in grado di offrire agli elettori una valida alternativa. Per dare una speranza ed evitare un probabile disastro.
Lotta per la biosfera sana, anche se ero a favore del Galsi, senza averne valutato i punti critici=mafia=corruzione=niente gas=niente vantaggi (mica mi posso occupare di tutto), senza capirne niente di energia e processi produttivi e niente ho fatto o so di ecoinnovazione e altre temi simili: lo dimostra il niente prodotto nel mio territorio. Lotta per il libertarismo liberale liberista solidarista sovranista post ideologico non dogmatico ma pragmatico, basta che io sia sua Eccellenza, regista esperto in fantascienza. Ajò, come lo chiamo il nuovo soggetto politico? Il partito nazionale sardo, domoelibertàditrombareconchimipare, suaeccellenzalibertèfraternitèedopotelamettoinquelpostoatiè. Se lo conosci lo eviti. Indovina chi é?
Soru non ha nessuna intenzione di candidarsi, sta accettando le primarie per stanare franchi tiratori dentro il pd che non immagina nemmeno chi sia il vero candidato che porterà avanti il progetto di Soru per la Sardegna. E’ passato circa un mese dal mio commento precedente in cui che chi vincerà le primarie e diventerà presidente della Regione sarà Franco Siddi che di Soru e’ grande estimatore e amico. Ne riparliamo tra un altro mese.
Ops, vuoi vedere che stavolta ci ho preso in pieno?
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/18/pd-boeri-e-soru-alleati-per-rigenerare-pd-a-partire-dalla-rete/598585/
a prescindere che Soru possa vincere o perdere, io credo abbia buone intenzioni, e che sia uno dei pochi che alla sardegna ci tiene davvero…la carriera politica non ha certo aiutato la sua carriera da imprenditore.
Carissimo BIOLCHINI, ma Lei non era l’addetto stampa di RENATO SORU?
è proprio vero, si sputa sempre ne piatto dove mangi, non lo cestini però abbia il coraggio delle sue azioni, Luigia Corona
Cess, cassato! È cosa mi dirà quando scoprirà che sono stato perfino addetto stampa PER DUE ANNI dell’assessore alla sanità della giunta Soru? Comunque complimenti per lo scoop. Sa anche per quanto tempo sono stato addetto stampa del candidato Soru?
De Paschixedda a Santu Stevini, come dice il saggio. Poco più di una settimana. Giusto il tempo, se ben ricordo, per mettere una pezza alle minchiate che il candidato Soru aveva sparato, sempre se la memoria non mi inganna, in un comizio all’autorità portuale. Ricordo la vicenda perchè mi ero illuso di avere un amighixeddu accanto al Presidente, che mi avrebbe procurato un sacco di accozzi. E invece gnente. Vito cattivo.
grazie per il servizio alla causa dei sardi signora luigia.. Sa che lavorare per una persona non significa che ti compra per tutta la vita? e lei per chi ha lavorato nella vita? mi raccomando, gli sia grata per sempre…
Ho letto,con grande interesse,tutti i commenti all’articolo del signor Vito,sperando di trovare qualcuno che appoggi Soru.Da “tosturruda” l’ho sempre difeso perchè mi dava l’idea di una persona onesta che poteva fare cose positive per i sardi.Se tanti sardi lo criticano,sicuramente un motivo ci sarà.La mia unica speranza è,comunque,che non vinca Cappellacci.
Soru se gli resta un barlume di intelligenza politica, ma ne dubito molto, dovrebbe farsi da parte e magari darsi da fare per proporre un giovane molto capace, già candidato nel 2009 nel suo listino, che gli è sicuramente vicino, come Andrea Murgia. In caso contrario si schianterà sugli scogli, lui e la sua corte di acritici laudatores.
credo proprio che il PD riuscirà a farsi del male per l’ ennesima volta, non stiamo facendo altro che riassistere al solito copione pre-elettorale e non nutro grosse speranze sul fatto che Soru riesca per la seconda volta a riunire tutti per qualche tempo in nome del “bene comune”. Sembra proprio che ci sia la paura innata di affidare il timone a un vero comandante e si preferisca navigare a vista seguendo il vociare confuso di tante personalità… diciamo poco incisive, và
Mi sembra una tesi bizzarra, Soru a caccia di visibilità nazionale e prestigio per mantenere le sue aziende. I contratti con le PA si chiudono con le gare non a simpatia, e per ora è Soru a dare al PD con l’acquisto dell’Unità, e anzi, le sue aziende andavano male quando era Presidente e hanno ripreso ad andare bene quando se ne è occupato a tempo pieno da consigliere regionale. Vero è che Soru è una figura usurata e che soprattutto non è mai stata fatta un’analisi della sconfitta devastante del 2009, però rispetto agli altri potenziali contendenti resta(Lai, Deriu, Barracciu), a mio avviso, ad un livello superiore, ed è anche dotato di una buona struttura politica sul territorio. Forse l’unico che gli si può opporre è Deriu, che conta molta sul lavoro svolto come Presidente dell’UPS e sulla sua battaglia per gli enti locali, ma è il meno dotato di struttura politica sul territorio.
Caro Vito, sai che ti stimo. Ma il tuo post presenta qualche imprecisione. L’accelerazione delle primarie è voluta da Silvio Lai, che avrebbe già individuato gli alleati nella coalizione di centro-sinistra (così dice, smentito stamane dai Rossomori). Tra gli aspiranti Presidenti nessuno è perfetto. Soru, meglio il suo programma, anche con altro candidato mi sembra ancora credibile. I processi si fanno in tribunale (non nelle pagine dei giornali che sembrano intuire anche il contenuto di future sentenze) e nel rispetto del principio della non colpevolezza sino ad ultimo grado di giudizio,
Dici bene: meglio il suo programma, anche con un altro candidato. Ma Soru non pensa ad un altro candidato: pensa a se stesso, perché crede che nessun altro possa interpretare meglio di lui quel programma. E sbaglia. Il suo programma che poi oggi, a distanza di dici anni, andrebbe massicciamente rivisto.
Scusa Vito ma continuo a non capire in che cosa il conflitto di interessi di Soru sia simile a quello di Berlusconi. Non mi sembra che Soru abbia concessioni pubbliche. Mi sbaglio?
Non ho detto che il conflitto di interessi di B. è uguale a quello di S.: esistono tanti tipi di conflitto di interessi. Non è forse in conflitto di interessi l’on. Floris, consigliera regionale e rappresentante di una famiglia dominante nella sanità privata? E non è forse in consiglio di interessi l’on Randazzo, consigliere regionale e rappresentante di una famiglia dominante nella sanità privata? Soru è ad di una grande società, la Tiscali spa, che vende (giustamente) i suoi servizi alle pubbliche amministrazioni e che con le pubbliche amministrazioni ha quotidianamente a che fare. Questo doppio ruolo di Soru (politico e imprenditore) ha creato già non pochi imbarazzi ai tempi della sua presidenza. Se nulla cambia, non è il caso di continuare. D’altra parte, cosa rispose Soru quando gli fecero notare il suo imbarazzante assenteismo dall’aula del consiglio regionale? “Io faccio politica salvando la mia azienda”. Ecco, appunto.
ma soru non è incompatibile? la vicenda dei 77 milioni di euro gli rende impossibile o difficile una sua candidatura. se la corte dei conti dovesse ravvisare delle responsabilità in questo danno all’erario non potrebbe candidarsi
Il ragionamento di Biolchini è verosimile. Tuttavia di fronte ad un parco canditati così desolatamente scarso, e di fronte alla possibilità di ritrovarci per un’altra legislatura il niente cappellacci preferisco pensare ad un futuro con Soru presidente della Regione. Spero che in un contesto politico del centro sinistra così disastrato l’ex presidente possa finalmente mandare avanti il suo programma di rinascita per la Sardegna che almeno era costituito da idee e progetti innovativi . Questo è il mio pensiero anche se qualcuno potrebbe definirla una illusione.
Condivido il tuo ragionamento e il tuo giudizio su Soru, caro Vito. Come hanno già detto anche altri, Soru non si rende conto che il suo momento é passato, che non é certo lui l’uomo che possa catalizzare i consensi e suscitare nuove speranze nell’elettorato , nemmeno se il centrodestra dovesse riconfermare il presidente uscente Ugo Cappellacci, apparentemente incolore ma, a mio parere, uno dei peggiori della storia della RAS . Vorrei chiedere ai dirigenti del centrosinistra : perchè non provate a candidare persone competenti ed esperte, ma fuori dai soliti giochi di potere, come per esempio Lilli Pruna o Claudia Zuncheddu, tanto per citare le prime che mi vengono in mente ? Ce ne sono anche altre , fate uno sforzo o ci ritroveremo con l’inutile e dannoso Cappellacci in salsa finto-indipendentista alla guida della Regione !
Fai prima a dire che vuoi un candidato con la vagina, a prescindere dalle sue qualità.
L’importante è che sia capace, il sesso non conta.
Non l’ho visto.
Anzi mi era pure sfuggito nel post che anche tu avessi definito Soru isolato.
Infatto lo attribuivo a un generico voi…addetti ai lavori e stampa.
In realtà la stampa dice che l’accelerata l’ha voluta Silvio Lai prendendo di sorpresa Soru che voleva le primarie a ottobre ma comunque non rinviare il congresso.
Addirittura avrebbe costretto il Pd.
Una volta dite che è isolato, poi che costringe gli altri a fare come vuole lui…
L’argomento anti-Soru è simile a quello di chi sta trattando fuori dal Pd con Cabras per allargare la coalizione.
Infatti in un commento ho rettificato. Non lo hai visto o hai fatto finta di non vederlo?
Confermo: è stato Lai ad aver fatto la mossa per lo scacco matto a Soru, anticipando regolamento e presentazione dei candidati alle primarie.
Non succederà nulla fino a settembre…però è stato uno schiaffone a Soru!
Così scriveva Giorgio Melis all’inizio del 2009 su L’Altra Voce
“Finalmente! Era ora! Dal Partito Democratico, ed esattamente dalla “commissione statuto”, arriva una decisione che è una vera, autentica ventata di novità, grazie alla quale molte cariatidi, politicamente parlando, verranno spazzate via, per lasciare spazio ai giovani. La commissione ha infatti deciso che possono essere ricandidati solo coloro che hanno meno di tre legislature, anche cumulative, come deputati, senatori, presidenti della provincia, sindaci, mentre rimangano fuori gli assessori, non essendo quest’ultima una carica elettiva. L’emendamento della svolta, della pulizia (che era poi quello che i tanti simpatizzanti del Pd chiedevano fortemente), vale per il momento per le politiche, mentre l’anno venturo varrà per le regionali. Sarà un autentico cataclisma, per molti navigati sapientoni della politica regionale, che pare siano da ieri in preda a forti convulsioni, e stiano già meditando il salto della quaglia verso i nuovi raggruppamenti di centro. Immaginatevi la faccia dei vari Antonello Cabras,Tore Ladu, Gianni Nieddu, Paolo Fadda, Emanuele Sanna, Alberto Sanna, Antonio Biancu, solo per citarne alcuni, appena appresa la notizia, appena hanno realizzato che non conteranno più nulla. In un colpo solo, il Pd ha liberato la politica nostrana da tanti dei suoi incalliti, e “incollati” professionisti, aprendo una nuova era. Una richiesta avanzata a furor di popolo e, finalmente, accolta”.
Ne riparliamo fra qualche settimana: ora vado a cercarmi tutto ciò che scrisse un’altra persona….così…per ricordarglielo!
Ottimo ragionamento quello di Vito sul Soru che ha bisogno non del PD ma di un PARTITO per piazzare i suoi prodotti nelle P.A. Però non credo che si accontenterà di questo.
Anche chi non lo conosce, sa che è vendicativo e che vorrebbe tornare per far piazza pulitia di tutti coloro che gli hanno voltato le spalle: dentro e fuori il PD. Con lui vorrebbero tornara anche gli accoliti (pochi) che lo stanno “infogando”.
E la cosa non mi piace per nulla….ma proprio per nulla.
Occhio che lo spettro di un Soru nuovamente il lizza, farebbe solo il gioco di Cappellacci.
Poi vorrei capire una cosa soprattutto sulle candidature: ma non era stato proprio Soru a porre lo sbarramento delle 2 legislature facendo fuori un sacco di consiglieri? Vorrò vedere quale scusa toglierà per ricandidarsi per le terza volta. Con lui Chicco Porcu, la Barracciu, Mario Bruno, GianValerio Sanna, Tarcisio Agus, Elio Corda, Gavino Manca, Giuseppe Cuccu e qualche altro.
Vorrò vedere qualche scusa toglierà quando gli chiederanno conto della sua attività in consiglio nei 5 anni passati all’opposizione ovvero passati a occuparsi della sua azienda esendo assente in via Roma.
In ogni caso: si presenti alle primarie che poi, anche se dovesse vincerle, sarà impallinato alla prima uscita. All’interno del PD ma da tutto il resto della Sardegna non si aspetta altro.
Soru deve finirla di fare il balente: lo ha capito che la gente lo odia?Non ha capito che la gente non lo vuole più vedere in giro?
Dall’altra parte però nel PD resta il problema: chi candidare?
Silvio Lai, l’invisibile, la cui unica strategia è fare melina e addormentare il gioco per dire: OPPS….NON C’è PIU’ TEMPO….MA VISTO CHE PASSAVO DI QUA…ECCOMI!
Francesca Barracciu? Sta crescendo ma…boh…ma non la vedo molto incisiva….boh
Deriu? Ma lasciamo perdere. Sta facendo così solo perchè gli hanno soffiato la poltrona da Deputato.
Ganau che oltre Cargeghe non lo conosce nessuno?
In ogni caso…nel PD si apre un bel casino, che continuerà con le Primarie Balneari (solo da ridere) e arriverà fino a una rissa tipo Bersani-Renzi.
E la fine delle primarie sarà l’inizio di una striscia di sangue che poterà nuovamente alla vittoria Ugo nostro.
oltre Cargeghe, come tu dici, non lo conoscerà nessuno ma ciò non gli ha impedito di essere votato Nel Governance Poll 2010, realizzato da IPR Marketing per Il Sole 24 ORE, Il quinto Sindaco più popolare d’Italia, e il Sindaco più popolare in Sardegna, col 64% di gradimento fra i cittadini intervistati;
mentre nella 14ª edizione del Monitor Città della Fullresearch è risultato il terzo Sindaco più popolare, col 65% di gradimento.
Alla faccia del “non lo conosce nessuno oltre Cargeghe”.
Essendo però rinviato in giudizio, credo non si candiderà, lui per primo;
una cosa è certa, per quanto mi riguarda se candidano personaggi già passati a sentenza di condanna (anche in primo grado per intenderci) il PD non lo voto e farò campagna elettorale contro
Con il passare delle ore è più semplice ricostruire cosa sia successo ieri a Oristano nel corso della direzione regionale del Pd. Contrariamente a quanto ho scritto nel post, non è vero che il termine fissato a luglio dal segretario Lai per lo svolgersi delle primarie sia una vittoria di Soru, è vero invece il contrario. Soru proponeva addirittura delle primarie a novembre, precedute dal congresso. Una cosa è certa: dentro il Pd Soru è sempre più isolato e nessuno sembra sottovalutare (come lui fa con una certa nonchalance) la sua posizione giudiziaria, in evidente contrasto (secondo molti) con il codice etico del Pd. Insomma, Soru dice di volersi candidare, ma in realtà nemmeno potrebbe.
Se hanno permesso la candidatura di Cugusi e Milia vuoi che facciano storie per Soru?
ancora a parlare in maniera negativa…..giornalisti sapientoni.
Chiedo scusa per la scarsa capacità di sintesi.
Da elettore “di sinistra”, che ha votato per ben due volte Renato Soru anche se non PD; da lavoratore delle telecomunicazioni con anni di precariato e agenzie interinali alle spalle che si è trovato diverse volte senza un lavoro insieme ad altre centinaia di persone dell’orbita Tiscali; da cittadino che non ha nulla contro gli imprenditori ma che ritiene che la Regione Sardegna e un qualunque ente pubblico non vadano trattati come “aziende” e con le logiche di un’azienda privata; da cittadino impegnato politicamente che crede nel primato della politica e dei partiti e non nel deus ex machina che fa tanto 2004:
Io non voterò Renato Soru. Non lo voterò alle primarie, non darò il mio voto a un’eventuale alleanza di centrosinistra che lo sostenga. Se esiste ancora qualcosa di riferibile al termine “sinistra” in Sardegna, proponga un candidato che vada oltre l’esperienza Soru, mantenendone le intuizioni ed evitandone le derive. Renato Soru ha fatto, per quel che può valere il mio pensiero, il suo tempo. Se esiste ancora qualcosa di riferibile al termine “sinistra” in Sardegna, cambi rotta rispetto alle sciagurate alleanze politiche nazionali e si apra alle forze di sinistra per proporre un governo regionale degno di questo nome. Senza fretta e senza farsi dettare l’agenda da uno dei contendenti.
Condivido il giudizio su Soru, Vito.
Purtroppo mentre qui e lì in Italia, un minimo (minimo) di scatto d’orgoglio lo si sta dimostrando. Qui a Cagliari ho l’idea che il partito sia ingessatissimo e stancamente arroccato sulle solite persone.
Paradossalmente Soru (che davvero non so se rivoterei) ha ancora un aura di diversità rispetto al resto del partito che però è troppo fermo e (con tutto il rispetto per la persona) Lai ha il carisma di un bradipo.
Sono troppi gli anni in cui si è avuto scarso ricambio, difficoltà degli eletti ad accedere alle discussioni del partito. E’ lo si vede.
Un punto che però Vito, dovrebbe metterti in guardia dal pensare ad altri progetti.
Voglio dire, senza coltivare per anni una base un consenso, si rischia l’estinzione (come il PD) o un fuoco di paglia.
Non abbiamo bisogno davvero di “non candidati perfetti” come i tanti improbabili che stanno cercando di farsi avanti. La coalizione di centro-sinistra, al di là delle improbabile e precarie alleanze di governo nazionale, in Sardegna c’è e non deve essere messa in discussione né ‘allargata’ (ma per carità!) a chi è tuttora con Cappellacci e il suo governo. Tutti coloro che si riempiono la bocca di autonomia, o addirittura di indipendenza, dovrebbero chiedersi se non sia il caso, ora più che mai, di rivendicare l’autonomia anche del PD sardo rispetto alle scelte discutibilissime di quello nazionale. E dunque il candidato naturale di questa coalizione del centrosinistra sardo (ma lo decideranno le primarie) è Renato Soru, se non vogliamo consegnare ancora una volta la Regione a oscuri e improbabili presidenti privi di idee e di capacità progettuale di ampio respiro. Mi sembra che Soru abbia dimostrato di averle, mi sembra che le varie sentenze su quel PPR che tanto ha disturbato tanti gli abbiano dato ragione; mi sembra che sia ora, rimettendoci tutti insieme, ad aggiornare un progetto per la Sardegna (facciamolo anche sul sito di Sardegna democratica) e di RIPARTIRE. Tutti insieme, ripeto, senza stare ad alimentare sospetti su giochini pericolosi e pensate di piccolo cabotaggio di questo e quello… Chi è mosso solo dalla ricerca del meglio per la nostra isola, dovrebbe riprendere a volare alto. Con Renato Soru (che comunque si sottoporrà con le primarie al giudizio degli elettori).
Non si preoccupi, gentile Biolchini, il candidato non sarà né Soru, né il Parroco di Nuoro, Don Deriu, ma sarà Lai Silvio, che porta il mantello a ruota e fa il notaio. In questo modo si accelera in modo eccezionalmente brillante la polverizzazione del Pd le cui particelle, ridotte a quark, si disperderanno per sempre.Si chiama strategia ed è a lungo pensata in base al principio: meglio pochi voti, meglio in minoranza, ma meglio noi, sempre noi. Ah, dimenticavo. Ci sarà la trasfusione di sangue nuovo nel partito e sarà quello di Tore Cherchi e Antonello Cabras. Un piano perfetto.
Bel ragionamento. Ma oltre Soru non vedo nessun altro onestamente!
e allora il centro sinistra ha già perso