[youtube http://youtu.be/TfAVRNiUYU0]
Questo è il racconto di una storia vera. La storia di cinquanta indomiti tifosi del Cagliari che hanno dato una lezione memorabile ai tifosi della squadra campione d’Italia, e per di più nel loro stadio. Ve lo dico subito: lo Juventus Stadium fa cagare, molto meglio Is Arenas. Perché non è la bellezza di un impianto che fa la differenza, ma il calore dei suoi tifosi. E i tifosi della Juve sono morti. Tolta la curva degli ultrà, tutti gli altri zitti e muti. Anche se si trovano sotto di un gol in casa il giorno della loro festa. Uno spettacolo deprimente per il calcio italiano, altro che impianti fuori norma. Puzzi puzzi, che vergogna.
A Is Arenas invece tutti tifano; non solo gli ultrà della Curva Nord, ma anche i centri di coordinamento della Sud, perfino gli spettatori dei Distinti sembrano degli esagitati usciti dal Maracanà a confronto dei catatonici abbonati bianconeri.
Perché dico queste cose? Perché io c’ero, io ho visto. Io ero uno dei cinquanta, ho urlato, gridato, ed esultato. E alla fine sono stato pure premiato.
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Intanto, lo stadio. Com’è? E come volete che sia? Bello, ovviamente. Sembra un’astronave atterrata in mezzo ad un parcheggio. E quando si entra l’impressione è notevole, la stessa che ho avuto visitando il Madison Squadre Garden di New York: perché capisci che la visibilità del campo è ottimale in ogni settore. Ovviamente non è il Camp Nou: quello è “lo stadio”, e non ce n’è per nessuno. La verità è che lo Juventus Stadium è un impianto poco più che normale per il panorama europeo, solo che qui in Italia spicca manco fosse un capolavoro della scienza e della tecnica. Mischini.
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Lo stadio comunque me lo giro tutto, per capire. E vedo i tifosi juventini. Arrivano da tutte le regioni, lo capisco dall’italiano che parlano, dalle loro inflessioni dialettali. Arrivano soprattutto dal sud, e questo mi crea un grande dolore. Ma è nulla in confronto a quello che provo quando vedo un gruppo di sardi con maglie bianconere. Perché Signore, perché?
Finalmente arrivo al settore E, quello degli Ospiti. Sarà che il colore bianco domina ovunque, saranno i cancelli, sarà la presenza massiccia di steward e agenti, ma l’impressione che ho è quello di entrare in un Cie e non in uno stadio.
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“Ora saranno una trentina” dice un agente al collega. Perché così pochi? Perché per poter andare in trasferta a seguire la propria squadra bisogna avere la tessera del tifoso. E gli ultrà non la fanno. Quindi chi sono i miei compagni di avventura? Altri abbonati come me.
Supero il cancello. In lontananza vedo qualche macchia rossoblù. Quattro ragazze di Ales (due abbonate in Nord, due in Sud) sono partite dalla Sardegna per seguire il Cagliari “perché ormai con questa storia dello stadio è troppo tempo che non vediamo una partita!”. Fraternizziamo, ci facciamo fare pure una foto ricordo da uno steward recalcitrante, e poi entriamo.
Il settore ospiti dello Juventus Stadium è uno spicchio compreso tra una curva e i distinti. La gradinata è assai ripida, e non ci resta che percorrerla tutta per arrivare fin giù, dove qualche altro tifoso del Cagliari ha già sistemato un paio di bandiere. Siamo straordinariamente pochi, sommersi dal ruggito della curva juventina, ma ci sentiamo dei predestinati, come i trecento di Leonida alle Termopili.
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Io mi metto alla balaustra, all’altezza della bandierina del corner, che poi è anche la mia posizione abituale a Is Arenas. Dietro di me, il vuoto o quasi. In effetti saremo al massimo una cinquantina. Alcuni tifosi anziani rimangono in alto, non scendono nella fossa dei leoni dove già i più esagitati si conquistano sul campo i gradi di leader. “Allora che facciamo, cantiamo?”.
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La partita è iniziata, dunque cantiamo. “Alè Casteddu, alè alè”, “Siamo sempre con te, non ti lasceremo mai…”, insieme al sempre valido “Forza Cagliari”. Il nostro leader è un ragazzo tutto nervi, ogni tanto si scaglia in furibondi scontri verbali con qualche tifoso juventino. Quando poi vede a poche decine di metri da noi una bandiera dei quattro mori in territorio nemico non ci vede più, è un fiume in piena. La sua capacità di declinare in maniera fantasiosa l’insulto base “mamarua bagassa” ha dello spettacoloso, al punto che perfino i quattro stewart pagati per guardarci a vista ne colgono il virtuosismo e annuiscono soddisfatti.
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Il Cagliari sfoggia la maglia rossa, quello dello storico successo in casa della Juve di qualche anno fa. E la cosa non può lasciarci indifferenti: sognamo il colpaccio, con tutti i rossoblù alla fine sotto il nostro spicchio a lanciarci magliette e pantaloncini e noi che torniamo a casa con i trofei di guerra. Il sogno di ogni tifoso in trasferta.
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Ci sporgiamo per vedere meglio un calcio d’angolo della Juve. Qualcuno spazza l’area e la palla arriva ad Ibarbo. “Vai da solo!” gli urlo, e lui mi ascolta. Diranno le cronache che il colombiano si farà bel 87 metri palla al piede prima di trafiggere Storari. Con un piccolo particolare: che noi il gol non l’abbiamo visto. Pensavamo che la palla fosse uscita, e invece quando dopo qualche secondo Ibarbo va ad abbracciare i compagni realizziamo quello che è successo. Che dire? Abbiamo esultato sì, ma ha prevalso l’incredulità, lo sconcerto, la gioia inesprimibile. Ora però siamo in vantaggio e ci godiamo il momento. Il tabellone elettronico va fotografato.
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Riprendono i nostri cori. Certo, la curva juventina ci sommerge, ma nei due settori confinanti col nostro tutto tace. Nessuno canta, nessuno. Ed è uno spettacolo così deprimente, ma così deprimente, che al culmine di una crisi di nervi uno dei nostri tifosi si attacca alla vetrata e urla agli juventini: “DOVETE CANTARE!!”. Cose mai viste.
Noi sì invece che cantiamo. Ci siamo fatti furbi. Aspettiamo il momento buono per colpire, quando si creano quegli strani momenti di silenzio, quasi irreali in una arena che contiene 25 mila persone. E con tutto il fiato che abbiamo, colpiamo, inesorabili. Che i nostri cori si sentano non c’è dubbio. E la controprova arriva quando, in un momento di trance agonistica assoluta, decidiamo di dare un senso allo straordinario spiegamento di forze dell’ordine mobilitato per consentirci di esprimere in piena libertà il nostro pensiero. Decidiamo di osare l’inosabile e di sollevare alto l’irripetibile grido di ostilità aperta, assoluta, totale, contro i tifosi avversari: lì, nel loro stadio, a casa loro gridiamo con tutto il fiato che abbiamo “Juventino pezzo di merda!”. E la reazione stavolta arriva, rabbiosa, da parte di tutto lo stadio. Sì, ci hanno detto “scemi, scemi!”, è vero: segno però ci hanno sentito.
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La partita intanto va avanti, cosa volete che vi racconti? I cinquanta indomiti urlano, ridono, si divertono, battute e commenti si sprecano, è una festa. Ad un certo punto, colti da una spiegabilissima euforia, gettiamo nello sconcerto lo Juventus Stadium urlando “Napoletani, voi siete napoletani!”.
Poi la Juve pareggia, è vero, e il sogno del colpaccio sembra svanire. Noi però continuiamo a cantare, la gola è in fiamme, ma quando ci capiterà di poter incitare i nostro rossoblù qui, davanti al cospetto dei campioni d’Italia nel giorno della loro festa? Aspettiamo che la partita finisca e che i rossoblù vengano qui a saltarci sotto la curva.
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E invece sotto lo spicchio rossoblù non viene nessuno: che delusione. I giocatori del Cagliari salutano da lontano i loro improvvisati ultrà, se ne vanno negli spogliatoi senza rendere omaggio ai cinquanta che hanno osato l’inosabile.
Però aspetta, qualcosa succede! Raja Nainggolan, il migliore in campo, riesce a trascinare un suo compagno (forse Murru, o De Fabro) e si avvicina a noi. Ma che fa, si toglie la maglietta? E Raja viene proprio verso la mia parte, si leva la maglia numero quattro e ce la lancia. Io la prendo al volo. E insieme a me, altri due.
Ecco, ora siamo in tre avvinghiati su una sudatissima maglia rossa. Che si fa? Il primo cede dopo pochi secondi, e non sono io. Io sono ancora lì, che conquisto centimetri di prezioso tessuto. “Dai, lascia”, mi dice l’altro. “No, non posso” dico io: la dialettica è il mio forte anche in situazioni improbabili come questa.
Quanto tempo saremo rimasti in quella comica situazione? Non so. So solo che alla fine la selezione naturale ha giocato la sua parte. Forse il ragazzo che mi contendeva la maglia di Nainggolan non poteva vantare come me una frequentazione ultratrentennale della curva, forse non era mai stato come me in gioventù un’ultrà. Insomma, cazzate Darwin non ne ha detto e ieri allo Juventus Stadium se ne è avuta l’ennesima riprova.
E così mi ritrovo l’ambito trofeo in mano: non ci posso credere.
Ora però viene il bello. Perché dimostro a me stesso al mondo di meritare questo pezzo da museo, un riconoscimento alla mia carriera di tifoso rossoblù. Dimostro di avere imparato qualcosa dagli ultrà veri. Voi magari sareste rimasti lì, a farvi belli, a cedere alle richieste di chi vi dice “Dai, fammela toccare…”. Stolti.
Io prendo la maglia (completamente intrisa di sudore in un modo che neanche potete immaginare), me la ficco sotto la felpa, raccatto le mie cose e abbandono lo stadio alla velocità della luce. Così si fa, od amici. Sappiatelo, se magari anche a voi dovesse capitare di trovarvi al posto giusto nel momento giusto, a gridare “forza Cagliari!”.
io leggo solo ora (zai hud’ora) però mi sono “accappottata”.. ahahahhaha
E’ buffo perchè ogni volta che si parla di Torino , del Piemonte e della Juve si dice ‘I piemontesi sono freddi, gli juventini sono del sud, la Juve è senza patria ecc…’. Da torinese e fieramente gobbo da generazioni la cosa fa decisamente ridere, anche perchè sono i primi i mulita (i granata) , quelli veri, a sapere che queste sono favole. In realtà Torino è sicuramente una città ricca di immigrati dal sud, dal centro e dall’est, ma è una favola alla quale poi si finisce per credere quella secondo la quale i veri torinesi tifano toro ed i finti torinesi Juve…I torinesi che tifano Juve, forse, si fanno notare un po’ di meno. Di sicuro in città e provincia la maggioranza tifa Juve, poi si vuole bene anche al toro a conti fatti (non ci fosse saremmo tutti un po’ più tristi…).
Ricordo invece con piacere degli ‘incontri’ fuori dalla curva negli anni 90′ con ultras cagliaritani giunti già dal mattino quando ultras lo ero anch’io (Viking Canavese,bei tempi); gente leale, gente tosta.
Un saluto e buon campionato
Vito, non mi sembri un vero ultra’, sinceramente….
No, oggi no! Certamente.
Ahahah! 🙂
Complimenti, articolo simpatico e coinvolgente. Per un attimo mi hai fatto rivivere le “mie trasferte” al seguito della Lazio. Da quando c’è quella cagata della Tdt, Europa League a parte, siamo sempre 4 gatti.
Francesco
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26.05.2013 non c’è rivincita.
Ma di quale stadio parli?? Di quello costruito abusivamente da celiino fatto di tubi?? Contento te….
Sono d’accordo essendo juventino col tfoso sardod e blog Vito. Purtroppo nel progetto Juventus stadium c’è un errore di fondo la capienza. Questo purtroppo dovrà per forza portare la società ad alzare ancora i prezzi per avere sufficienti ricavi che comunque non basteranno per competere a livello europeo contro chi ha impianto il doppo più grandi. Quindi il ceto sociale medio che occuperà i postid ell’impianto sarà sempre più uniforme verso l’alto e questo crea e creerà per forza un pubblico che es escludiamo quelli dels ettore occupato dagli ultras sarà fatto da famiglie borghesi , professionisti, che certamente non si mettono a fare “baccano” considerando che di base già chi vive in Piemonte è generalmente molto “chiuso”.
Perchè uno stadio come quellod el Dortmund per esempio è considerato il massimod ella rumorosità, perchè ci sono 90000 mila persone e il 75% di questi sono ragazzi o adolescenti che cantano continuamente per fare un esmepio , purtroppo allo Juventus c’è un solo settore che lo fa e questo peraltro porta quels ettore a sentirsi il padrone dello stadio e magari a imporre anche certe cose o certe richieste alla società (biglietti, coreografie pagate, trasferte) tanto se non cantano loro è davvero un mortorio
Viva gli intellettuali sardi, continuate con questi articoli insensati/indecenti.
Una tristezza infinita………………
Mi dispiace per te sono contrito e dispiaciuto
ma se ragionare con il proprio cervello ed evitare di mettersi il paraocchi giudicando esclusivamente i fatti darà a chi leggi la patente dell’Intellettuale….
PAZIENZA ce ne faremo una ragione per la tua tristezza non possiamo però farci nulla ma suvvia fregatene se continuate così altri due anni ed avrete vinto in tutto 50/60 scudetti quindi ti passerà la tristezza
mi dispiace per la tua tristezza infinita … comunque ci sono dei farmaci che ti possono dare una mano.
Dirò di più visto che voi Juventini esagerate con gli scudetti, ed esagera anche con i farmaci !!!
infatti MORATTI, ha speso un mare soldi in questi ultimi 20 anni e’ ha vinto solo 5 tituli il vero MAGO del calcio italiano e CELLINO, con la amiglia POZZO,dietro la ROMA c’e’ una banca dietro la JUVE E MILAN ci sono i soliti ignoti
Roby purtroppo un tifoso di una “grande” queste cose non le potrà mai capire abituato com’è a prendersi i risultati con rigori o favori degli arbitri donati agli ultimi minuti !!!
La differenza che ci può essere tra un TIFOSO DEL CAGLIARI ed i tifosi della Juventus /Milan /Inter Lazio/Roma etc etc è data dal fatto che noi rappresentiamo un isola e c’è un rapporto biunivoco tra Cagliari/Sardegna e non c’è lo stesso rapporto tra Juve/Piemonte perché c’è il Grande Torino o tra l’Juve/Italia perché ci sono le altre squadre, In buona sostanza la Juventus non ha un identità ED UNA PATRIA ben definita.
Peraltro è questo il motivo per il quale un sardo con la sua bandiera quattro mori viene riconosciuto dappertutto mentre NESSUNO SA COME SIA FATTA LA BANDIERA DEL PIEMONTE !!!
Ma cosa rappresentate? uN’ISOLA???
Lo scudetto fatto coi soldi di Rovelli e della Saras (puro colonialismo)
La Juve è universale e ci basta.
Ma Cagliari è in Sardegna? Siamo sicuri?
oh Zizzu, comprati una cartina geografica cosi puoi vedere dove sta il cagliari calcio, per quanto riguarda la tua juve, e universale quanto il cervello di Lapo!!!
Beata ignoranza!!!! è vero che il grande Cagliari non fu realizzato con soldi solo sardi ma è anche vero che il MAGO CHE HA REALIZZATO QUELLA SQUADRA cioè Andrea Arrica con clamorose impollate ai ricconi magnati del Nord era Cagliaritano, Con i soli soldi non si fa nulla Vedi Inter di Moratti o Juventus senza furti ! o hai infinitamente più soldi degli altri (Milan di Berlusconi dei primi tempi) o hai ingegno e riesci ad essere al livello degli altri con un decimo dei mezzi (Vedi Udinese di Pozzo o il Cagliari di Riva)
“Lo Juventus Stadium fa cagare. La verità è che è un impianto poco più che normale per il panorama europeo, solo che qui in Italia spicca manco fosse un capolavoro della scienza e della tecnica. Mischini”. (Vito Biolchini).
“Come gli stadi inglesi? No, meglio. Molto meglio. Più comodo ed economico di Wembley, più bello e “atmosferico” di Stamford Bridge e ve lo dice una tifosa del Chelsea. Dello stadio della Juventus mi ha colpito la visuale, perché anche in alto si riesce a vedere benissimo e questa è l’essenza del calcio” (Emma Wallis, inviata della BBC).
(Ps: tra gli impianti più avanzati a livello mondiale, lo Juventus Stadium è stato premiato con lo ‘Stadium Innovation Trophy’ al Global Sports Forum 2012 quale scenario sportivo più innovativo d’Europa).
Ognuno ha il giornalismo che si merita.
“Lo Juventus Stadium fa cagare, molto meglio Is Arenas. Perché non è la bellezza di un impianto che fa la differenza, ma il calore dei suoi tifosi. E i tifosi della Juve sono morti.
Lo stadio. Com’è? E come volete che sia? Bello, ovviamente. Sembra un’astronave atterrata in mezzo ad un parcheggio. E quando si entra l’impressione è notevole, la stessa che ho avuto visitando il Madison Squadre Garden di New York: perché capisci che la visibilità del campo è ottimale in ogni settore”. (Vito Biolchini)
L’onestà intellettuale, questa sconosciuta (31 sul campo).
La bellezza di un impianto è riferita all’impianto ed è quindi puramente architettonica.
Sulla freddezza dei tifosi della Juve si può dire che non è atmosferico (cosa peraltro smentita ampiamente da diversi commenti letti in precedenza), non che non sia bello. Altrimenti ne viene fuori l’equazione che San Siro è brutto visti i vuoti lasciati dai tifosi dell’Inter quest’anno o dai loro silenzi di contestazione.
Is Arenas è sicuramente molto atmosferico, ma bello è una parola impegnativa, a meno che non si voglia considerare stadio quell’intruglio di tubi e mattoncini Lego.
Anche i cimiteri allora sono belli. 31 sul campo.
Tanto per chiarire, qua ci sono due Matteo. Quello che scrive qua è spiccatamente juventino e ovviamente permalosissimo, io che ho scritto altri commenti invece mi dissocio da questo Matteo che avrà anche le sue ragioni, ma non ha forse inteso bene il senso del post. 31 sul campo – 100 ammmmore.
Ovvio, non per niente i più belli vengono chiamati monumentali. Sempre 31.
🙂
Grande! Matteo Permalosissimo mi ha fatto molto ridere! Dai, per distinguerci potresti usare Matteo 31 sul campo, no? Permalosissimi ormai non va più bene, sei solo gobbo, ma non sei cattivo 🙂 (ho un fratello più che gobbo, quindi sono abituato alle schermalie verbali. Curiosità, ma anche tu sei di quelli che il rigore di Iuliano ormai entrato nella storia fosse punizione a due per la Juve causa sfondamento? (cit. mio fratello) )
No no, non vado così oltre ahah 🙂 Mi sa che al conto dei 31 dobbiamo togliere almeno quello del ’98, povero Simoni… E non sono nemmeno così permaloso. Sono molto peggio.
grandioso, Vito, semplicemente grandioso! e quella percussione stravanata di Ibarbo tutto di rosso vestito se la sognano ancora 😛
Grande Kasteddu, caro cronista 😉
http://youtu.be/He4hBBQuAg0
Ho provato sensazioni simili in un Inter Cagliari, quando al gol (poi annullato) di Larry ho urlato solo contro tutti un bel GOOOOOOLLLLLLLLLLLLL
Se ho capito bene, quella di Ibarbo è stata una ri-partenza. La tua, mi sa tanto di “rincorsa”. Si vede che non sei “renziano”. Rincorrere grilli e pibitziri vari, è come chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati.
Eravate pochi contro una marea di juventini. La conquista della maglietta era il minimo
Da Porcu a Porcella…per rimanere nella famiglia dei suini.
Io invece ho apprezzato che Vito, una volta tanto, nei suoi scritti sia uscito fuori dalla sobrietà e compostezza intellettuale solita per sbraitare urlare e cantare il suo amore per il Cagliari.
Anche con un sano linguaggio da ultras non perigulosu. Questo lo fa più umano e pezzo di merda come tutti noi. Se fosse sempre ‘marcoTravagliato’ come tende ad essere, sarebbe meno interessante e più noioso (come a volte diventa nello scritto). In radio sa ben mischiare i due ruoli, qui nel blog finalmente comincia a farlo. Caro Porcu, sciollirì, fatti due belle risate e grida con noi…’aprite le porte che passano che passano….
Non ho mai ascoltato gli interventi in radio di Biolchini, non abitando nella vostra splendida città. Lo conosco solo da ciò che scrive in rete.
Lei mi dice che ho una visione sfalsata e rigida di Biolchini? Può darsi.
Caro cugin-suino la ringrazio e terrò conto del suo consiglio.
Cosa non si fa per arringare un po’ di folla, (quella più volte denunciata da Biolchini, la canea, la marmaglia esuberante da panem et circenses). Più volte ho visto la partita in quello stadio, pieno di famiglie e dove si cerca, a fatica ma con lodevoli risultati, di arginare le intemperanze dei cosiddetti ultras. A Biolchini piace lo stadio napoletano con annessi e connessi e deplora la compostezza degli juventini (solo per il 20% dal Piemonte, il restante dal resto d’Europa)? Buon per lui…
E poi si dovrebbe prendere sul serio, dopo aver letto quest’articolo, le altre cose (che ho sempre apprezzato) di questo sito? E si dovrebbe citare, come esempio, la sobrietà di un Gramsci e di Berlinguer? Ma che linguaggio è mai questo, mi chiedo!
Che delusione…
Caro Porcu, non giochi con le parole con me. Nessuno deplora “la compostezza degli juventini”, si è solo preso atto della scarsa attitudine dello spettatore juventino (ultrà esclusi) ad un tifo caloroso in una giornata peraltro speciale, tutto qui. Quanto al resto, lei è libero di prendere sul serio quello che vuole di ciò che io scrivo. Io sono sempre io, e il linguaggio era volutamente ironico (e mi sembra si capisse, o no?).
No
Inzà, si no as cumprendiu s’ironia… qualche problemino ce l’ha di sicuro…
Noi juventini stiamo festeggiando da tre giornate, un po’ di rilassatezza mi pare sia fisiologica. Se il signor Vito avesse fatto un salto allo Stadium per Juventus – Napoli o per Juventus – Chelsea avrebbe potuto godersi uno spettacolo di calore, passione popolare e al contempo civiltà che sul suolo italico non troverà da nessuna altra parte. Certo, nulla a che vedere con quanto accadeva sulle gradinate del vecchio Sant’Elia (peraltro sempre semivuote se non c’era la partita di cartello, tipo appunto quella con la Vecchia Signora) dove ho visto coi miei occhi attempati tifosi non ultrà insultare e minacciare fisicamente giovani ragazze colpevoli unicamente di indossare una sciarpa bianconera. Per il resto ha ragione il signor Porcu: qui siamo alla volpe e l’uva. E comunque l’esperimento sociologico è interessante: come il calcio sia capace di trasformare un misurato progressista in uno sbracato curvaiolo, convinto di insultare il prossimo dandogli del napoletano.
E io che pensavo che la maggior festa fosse stata contro il Bayern Monaco (scusami, troppo invitante…poi lo so, le perde solo chi le gioca e bla bla bla)
Come ho spiegato su Facebook, il coro sui napoletani e’ arrivato dopo che lo stadio (questa volta si, tutto lo stadio) aveva appena urlato non so che cosa contro i napoletani. Accusare gli juventini di essere napoletani e’ stato così paradossale e provocatorio che più di un abbonato si è risvegliato dal suo torpore catatonico, rivolgendoci occhiate interdette e mani a carciofo. Tutto qua. Il mio amore e rispetto per Napoli e la sua cultura e’ cosa risaputa (basta chiedere ad uno qualunque degli ascoltatori di Buongiorno Cagliari).
Complimenti! Ecco un inviato speciale davvero speciale. Grazie Vito!
Ma perché non far di tutto perché il Cagliari possa giocare a Is Arenas finché a Sant’Elia non ci sarà il nuovo stadio?
D’accordo al 100% Is arenas altri due anni poi Sant’Elia
bella oh Vito!
Vito ad ogni parola del tuo fantastico resoconto ho provato un Mix di Gioia ed Invidia
Gioia perché un VERO SARDO non può e sottolineo NON PUO’ mai tifare per una squadra che non sia Cagliari/Torres/Olbia/ etc etc etc
Invidia perché ci sarei voluto essere anche io nel catino dei Rubentini a gioire per i loro record mancati!!
Tra l’altro hai fatto benissimo a nascondere la maglietta perché a casa dei Rubentini è un miracolo che non sia uscito nudo grazie alle ruberie di squadra, dirigenza e tifosi rubentini …
Ps mi faresti misurare un secondo la maglia di Nainggolan?
ma che minchiata è questa che un vero sardo non può tifare altre squadre. Io tifo cagliari, ma non ci trovo nulla di male se uno tifa un’altra squadra. E tutti quelli che tifano Cagliari non essendo sardi secondo il tuo ragionamento dovremmo ripudiarli?
Semplice perchè la juventus non ci rappresenta, mentre il cagliari rappresente tutta la sardegna !!! Inutile che qualche juventino sardo mi dica : ” e ma tifo juve da quando ero bambino”,.. ebbè ? Io tifo cagliari da quando era in serie B, senza conoscere ancora la storia del mitico 69-70 . e senza conoscere gli anni della coppa uefa !!! Chi tifa juventus lo tifa solo perchè ha sentito parlare delle vittorie degli anni passati…E conosco anche di molta gente che quando la juventus era in b ha smesso di tifarla. (il discorso vale non solo per chi tifa juventus ma anche per chi tifa inter milan ecc )
e quindi se un abitante di lecce tifasse Cagliari tu lo rinnegheresti dicendogli che DEVE tifare Lecce perchè è nato a Lecce. Mischino chi nasce a Zagarolo….
Francu, a me ad esempio da fastidio solo un aspetto del tifo per le grandi da parte di un sardo e soprattutto di un cagliaritano, ed è il doppio tifo. Odio chi dice “tifo Juve (o Inter, o Milan, o Roma etc etc) e Cagliari (o qualche altra piccola). La squadra è una! Tifi la Juve? Ok, ma tifala in maniera esclusiva. Ancora ricordo la prima partita di Matri alla Juve al Sant’Elia contro il Cagliari e ancora ricordo la gente esultando per tutti i gol, sia della Juve che del Cagliari (ovviamente nei distinti e in tribuna). Ecco, questo lo trovo allucinante. Poi ognuno tifi ciò che gli pare, ma che non cambi bandiera a seconda del vento che tira 🙂
Beh è diverso , il cagliari non è considerata una blasonata, si andrebbe controtendenza. Mentre la juventus si, e la maggior parte la tifa solo perchè ha il nome juventus.
Io ho un amico nato a torino da genitori sardi, ha vissuto solo i primi anni di vita a torino e gli altri qui a cagliari e tifa torino. Secondo te può farlo senza incorre in scomuniche e anatemi o pena la perdita dello status di sardo vero? Tra l’altro il toro é squadra più che blasonata avendo vinto 7 scudetti.
Francu hai fatto un esempio che rappresenta un eccezione ! questo tuo amico è pienamente giustificato com’è giustificato un mio amico che è nato a Milano e tifa il Milan ma vive in sardegna da moltissimo tempo.
Ps se un abitante di Lecce tifasse Cagliari senza avere legami con la Sardegna non mi farebbe impazzire. Peraltro tu non ci puoi capire perchè la tifoseria della Juventus è variegata e non ha radici nel territorio in buona sostanza il tifoso della Juventus è uno al quale piace vincere facile !!
Ps Vito e correggi il format di questo blog che risposta di risposta di risposta sembra di scrivere su di un grissino !! 🙂
Da Juventino…. Ammiro tutti i tifosi che con passione seguono il loro club, quindi anche quella cinquantina che ha seguito il Cagliari è ci ha urlato di tutto!
1 – Sono nato juventino senza che nessuno abbia mai raccontato dei successi passati!
2 – La Juventus continua a vincere!
3 – La Juventus rappresenta ed ha sempre rappresentato l’Italia calcistica nel mondo!:
Tre su quattro Coppe del Mondo sono state vinte con l’ossatura juventina;
Quale tifo di altra squadra di calcio espone ad ogni partita il tricolore e per di più ad ogni sacrosanta partita viene cantato l’inno nazionale?
Gentile Diego, grazie per la pacatezza della sua risposta, evidentemente ha capito che soprattutto si scherzava.
A presto.
Ma è nulla in confronto a quello che provo quando vedo un gruppo di sardi con maglie bianconere. Perché Signore, perché?
Ca non lis bastat a èssere colonizados culturalmente, cherent finas èssere colonizados in s’isport. Deus meu!
Vito, finalmente un racconto da Tifoso del Cagliari non filtrato da antipatie personali e da tendenze politiche! Mi è piaciuto! Fossi sempre così… 😉
Sarà vero quello che scrive l’autore ma io quando sono stato alle trasferte del Cagliari mi sono sempre vergognato dei personaggi che popolavano il settore ospiti.
Fisso gente ubriaca fradicia che pretendeva di avere monetine per sostenere la trasferta… ma pocarirari una craccara e pei a sa schina!
Vito, adesso ti aspetto a Sassari per la Dinamo!!!
Eh, quest’anno mi sono già visto Cantù all’andata e Roma al ritorno! Ora mi sto organizzando, per avere i biglietti (a pagamento, ovviamente) ormai bisogna chiedere i favori… Forza Dinamo!
UNU CAZZU!!!! DEVI TIFARE OLIMPIA PERCHè SEi DI CASTEDDU!!!!
Ma io ci giocavo nell’Olimpia (che poi si chiamava Russo)! Mi sono fatto tutte le giovanili al palazzetto. Nel basket la rivalità con Sassari è sempre stata attenuata dalle rivalità tra l’Olimpia/Russo/Pallacanestro Cagliari e l’Esperia. E in ogni caso, forza Dinamo lo stesso! 🙂
No, ma sei serio?!?! se tutte le tue trasferte sono sotto l’effetto di allucinogeni come questa, risparmia i soldini e guardale da casa… Capisco esser di parte, ma se si cade nel ridicolo ; poi, se trovi qualcuno che ci crede, buon per te!!!!
A, tra parentesi, il “Camp Nou” l’hai visto in vacanza, non di sicuro in trasferta!!!!
Io c’ero e ho l’impressione che tu abbia abusato della birra che, purtroppo per gente come te, allo Juventus Stadium continuano a vendere. Non si capisce che partita tu abbia visto. Lo stadio non è stato zitto un secondo. Comunque devi essere un tifoso del cagliari ma interista represso: stai rosicando troppo.
La curva non è stata zitta un secondo, mica lo stadio! Se vuoi vedere uno stadio (tutto intero) che tifa incessantemente per la propria squadra anche durante partite di media importanza, ti consiglio una gita al San Paolo di Napoli. Altro che Juventus Stadium…
Invece qualcun altro dev’essere sicuramente uno juventino sardo che è, notoriamente, un…ok, lascio a voi la fine del coro. Comunque complimenti per il record di punti e di vittorie consecutive. Ah, non ce l’avete fatta? Ops, scusate.
Era una bolgia lo stadio e sei riuscito, nonostante le 15mila battute, a non far notare che era pieno di famiglie, anche in tribuna sud, la’ dove c’è il tifo più caldo.
Matteo, a parte che stai rosicando anche tu moltissimo, se dici che non è stato raggiunto quel record vuol dire che riconosci lo scudetto del 2006. E ciò mi basta.
Beh, ci voleva un super eroe per rendersi conto che a 150 metri di distanza dal punto di osservazione nel quale mi trovavo c’erano delle famiglie!
C’è un maxi schermo gigante, anzi ce ne sono due.
Ahahahahah io rosicando? Ahahahahah. Riguardo al record, eravate voi a volerlo, per me non sarebbe comunque esistito, ma visto che voi comunque fate uso e consumo dei regolamenti e della giustizia sportiva a vostro totale piacimento, bene, vi abbiamo rotto le uova nel paniere. Comunque 31 sul campo (i cm di tu sai cosa di Ibarbo, altro che terza stella). P.s. Rosicherei se fossi in competizione con la Juve, ma siccome io sono un cagliaritano ed un sardo normale e non tifo nessuna grande perché non ne ho bisogno, essendo la mia grande squadra il Cagliari, non rosico affatto. Quello lo lascio fare agli interisti e ai milanisti.
P.p.s. Siccome so già dove si va a parare, avendo un fratello juventino, ti anticipo già che per me quello scudetto andrebbe revocato, altro che Inter.
Ciao Vito sono Luca grande la tua presenza e il tuo articoli. Hai fatto bene ad andare . Alla prossima avvisami che organizziamo assieme. Un abbraccio.
Ti ringrazio per il “ragazzo tutto nervi”. D’altronde ho sempre detto che i miei genitori hanno speso bene i loro guadagni per farmi studiare e rendermi un animale da curva…. E che risultato…
Grande Jahnluka, senza aver ancora visto le foto avevo già intuito fossi tu il protagonista del “mammaruabagassa” così ben narrato da Vito. Un abbraccio!
Bella Vito…..mi hai ricordato quel 12 Aprile 1970 e quel calzettone di Gigi Riva che presi dagli spogliatoi del Cagliari scudettato in festa e che difesi coi denti dai tifosi che me lo volevano strappare in Via dei Salinieri….saluti da New York….ti farò socio onorario del Cagliari Club Maui-Hawaii…Mc porc
grande Vito!
A lacrime e con un po’ di sana invidia!