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“Il caso Is Arenas è assurdo. Nella mia lunga storia professionale c’è un solo precedente che lo richiama: è la vicenda Manuella“. Quella dell’avvocato Luigi Concas è stata una vera e propria “sparata”, che lui stesso poi ha cercato di ridimensionare. Perché il caso che ha sconvolto la Cagliari degli anni ‘80 è nato da un mistero vero: la sparizione dell’avvocato Gianfranco Manuella. E attorno, un omicidio e soprattutto l’accusa, avanzata da diversi pentiti e fatta propria dalla Procura, a quattro stimatissimi avvocati cagliaritani di essere dei killer e dei trafficanti di droga. I professionisti si fecero due anni di carcere preventivo prima di essere totalmente scagionati da ogni accusa.
La storia del caso Manuella l’ha ripercorsa in questo video Federico De Virgiliis, che, su commissione della Camera Penale, ha attinto dall’archivio della Rai e di Videolina le immagini d’epoca per ricostruire in “Senza garanzie” uno dei casi italiani più clamorosi di malagiustizia. E il servizio di Andrea Frailis subito dopo la liberazione dei tre avvocati fa ancora venire la pelle d’oca.
“Senza garanzie” è stato proiettato lo scorso mese di novembre a Cagliari nel corso di una iniziativa che ha ricordato Aldo Marongiu, uno dei quattro avvocati ingiustamente accusati.
Per chi volesse approfondire il caso Manuella segnalo due libri: “Vite devastate” del giornalista Ottavio Olita (edizioni Edes) e “Il mistero di mangiabarche”, noir di Massimo Carlotto (edizioni e/o).
non riesco a trovare le parole adatte per descrivere il male e le stragi di famiglie che la -ingiustizia- ha fatto per questo caso, ma anche per quello che ancora fa oggi in tanti altri casi di malagiustizia. forse la frase appropriata è quella che Dante darebbe oggi all’entrata dell’inferno “attenti a voi che entrate nelle mani della giustizia…non nè uscirete vivi”
la sparata sulla analogia is arenas – manuella è stata veramente fuori luogo e di cattivo gusto. Quella del civilista sparito è stata una delle vicende più traumatiche per la vita cagliaritana con numerose vite devastate in un clima cupo e surreale.
infatti anche questa storia tragicomica e surreale vedi il carcere, e prima che ci scappi il morto per suicidio o altro, le persone interessate allo stadio e al bene comune devono parlare e mettersi d’accordo.
Grazie Vito per questo tuo bell’articolo. Un parere terzo ed autorevole come il tuo è molto importante.
Ho cercato di raccontare l’essenziale, la storia è molto intricata, ma la definirei anche ” allucinante ” per come si è svolta. Ho volontariamente omesso molti particolari che avrebbero potuto costituire piccoli documentari a parte…Insomma, c’è più di un mistero in questa vicenda, per tutti coloro che sono interessati è possibile reperire alcuni materiali interessanti :
Hai fatto benissimo a ricordare il fondamentale libro di Ottavio Olita ” Vite Devastate ” , è stato infatti un perno della documentazione a mia disposizione, specialmente per il rigore cronologico e l’inquadramento del clima generale che regnava ai tempi della vicenda. Ovviamente ho letto il libro di Carlotto, molto bello e suggestivo, molto godibile come del resto tutti i suoi romanzi. Bisogna ricordarsi che si tratta di un romanzo, molto interessante oltretutto e ottimamente scritto, ma la realtà della vicenda è molto più intricata e misteriosa. Ringrazio molto gli avvocati della Camera Penale per avermi dato questa bella opportunità, mettendomi a disposizione il materiale di repertorio e le sentenze. Il supporto di Andrea Frailis è stato preziosissimo sia per il materiale di repertorio, che per la sua testimonianza diretta di cronista attento e acuto. E’ stato un lavoro che mi ha appassionato molto, una storia dalla quale si potrebbe trarre un film, e che film !
I miei ringraziamenti vanno anche e soprattutto alla famiglia dell’avvocato A. Marongiu, che approvando questa piccola video inchiesta mi ha dato la possibilità di scoprire una storia dolorosissima e quasi dimenticata, prorpio in un momento storico dove si fa difficoltà a ricordare cosa sia sucesso la settimana scorsa, è fondamentale non perdere la memoria rispetto a degli avvenimenti e dinamiche fra istituzioni così importanti e delicate.
Presto farò un articolo sul mio blog, dove riporterò tutta la bibliografia e la documentazione utilizzata per la realizzazione di questa piccola Video Inchiesta. Grazie di nuovo.
Federico De Virgiliis
grazie per questo bel documento fede.. a si biri..
Grazie a te President, e compliments per la recente vittoria, fra poco tocca anche a me, e gi fiara ora !
Saludu e trigu !
come dire: ora tocca a noi 😉
Vorrei ringraziare entrambi, sono la figlia di uno di questi avvocati, all’epoca avevo solo 7 anni. Sapere che a distanza di 30 anni ci siano persone che ancora si interessino di far conoscere l’assurdità di quello che abbiamo vissuto in quegli anni mi ha colpito. Ho visto il video e mi sono emozionata, ero piccola, ma ho sofferto, perché è vero che, anche se i bambini vengono protetti dagli adulti, che cercano di non coinvolgerli, sono come spugne e assorbono la disperazione dei familiari che vivono quel dramma. Mio padre è uscito di casa come ogni giorno per andare al lavoro, ma è tornato a casa 1 anno dopo! Fa rabbia pensare che tutto questo sia avvenuto a causa di chi doveva rappresentare la giustizia e garantirla! Per me sono loro i responsabili. Se loro non si fossero prestati ad avvalorare e suggerire…le storie senza senso e fondamento del balordo di turno tutto questo non sarebbe accaduto. Ancora oggi, anche io mi chiedo, cosa abbia spinto questi magistrati a tanto. Chissà se si sono mai chiesti quanto male abbiano fatto non solo ai diretti interessati, ma alle mogli, ai figli, ai genitori delle loro famiglie. La mia personale opinione e che la verità si nasconde dietro la base Nato e rimarrà sepolta lì per sempre. Il libro di Ottavio Olita è molto bello e reale, lo custodisco nella mia libreria con molta gelosia, non è facile trovarlo e rappresenta un pezzo della storia della mia famiglia come questo video.
Grazie a Dio, la mia storia finisce bene, ma resto comunque vicina alla famiglia di Aldo Marongiu che non ha avuto la stessa fortuna. Grazie ancora!
Valentina
Grazie a te per aver voluto condividere con tutti noi la tua storia.
Un abbraccio
Vito
Grazie a te Valentina,
la tua testimonianza è importantissima… mentre lavoravo al video il mio pensiero era rivolto oltre che alla vicenda in sè, soprattutto ai figli delle persone coinvolte, molti miei coetanei, ed alcuni miei amici, compagni di basket…Ho avuto occasione in questi mesi di confrontarmi con loro proprio su questo video, che comunque è solo un sintetico racconto e poco restituisce della reale angoscia e disperazione che questa vicenda ha causato nelle vite dei suoi involontari protagonisti. C’è da ringraziare soprattutto la Camera Penale di Cagliari ,specialmente gli avvocati Dario Sarigu ed Andrea Mereu coi quali ho collaborato intensamente e che mi hanno fornito gran parte del materiale. L’intenzione comune era quella di creare un documento per non dimenticare, la memoria, anche se di vicende così dolorose, è troppo importante per riconoscere gli errori e fare in modo che non capitino più. Ho cercato di raccontare con la maggiore delicatezza possibile, anche se è davvero difficile rimanere imparziali. Grazie ancora.
Federico
Un grazie di cuore, anche da parte di tutta la mia famiglia, a Federico De Virgiliis che senza conoscere le persone è riuscito a distanza di trent’anni dai fatti a ricostruire compiutamente la vicenda ed a rappresentare l’orrore che abbiamo vissuto in quegli anni.
maria giulia marongiu
Ricordo perfettamente la vicenda; ero in quinta Ginnasio quando Manuella scomparve e i miei compagni di classe mi prendevano in giro perchè sapevo tutto del caso e mi aggiornavo di continuo; sconvolse la sonnacchiosa vita della Cagliari dei primi anni ’80. Comprerò sicuramente il libro di Olita.
Un consiglio, da libraio, da cagliaritano, a chi volesse davvero conoscere nei minimi particolari questa vicenda giudiziaria che ancora oggi presenta delle zone grigie: leggete Vite devastate di Ottavio Olita. Un libro inchiesta pressoché perfetto. Non solo perché Olita riesce con perizia a far entrare il lettore in media res immediatamente ma anche perché questo oggetto narrativo non identificato, a tratti commovente, possiede il ritmo e il mood di un noir che si avvicina più che mai alla realtà dei fatti.
Ho letto il libro di Olita tempo fa: molto interessante e oggettivamente un buon libro
Voglio vederlo e documentarmi meglio su un caso che aveva coinvolto ingiustamente un caro amico di famiglia. Io l’avevo seguito vagamente da pischello…ora voglio sapere meglio. Garzie Vito per la segnalazione.