Soltanto chi non ha mai voluto comprendere la gravità delle accuse che hanno portato in carcere tre mesi fa un costruttore e due dirigenti del Comune di Quartu, oggi può dirsi sorpreso dell’arresto del presidente del Cagliari Massimo Cellino, del sindaco di Quartu Mauro Contini, e dell’assessore comunale ai lavori pubblici Stefano Lilliu.
Evidentemente i magistrati non hanno ritenuto che i dirigenti avessero agito di testa loro, ma all’interno di un disegno criminoso volto a distrarre i fondi destinati dal piano integrato d’area per la zona di Is Arenas, per poi utilizzarli indebitamente per la costruzione delle opere di supporto al nuovo stadio. Settecentomila euro che dovevano essere spesi per tutt’altro e che invece per i magistrati si sono trasformati in una specie di regalo del Comune di Quartu al Cagliari di Cellino.
Le premesse per una svolta del genere c’erano già tutte, ma in tanti hanno fatto finta di non vederle. Una parte ben precisa del giornalismo sardo si è subito schierata a difesa dell’indifendibile. Eppure con gli arresti di novembre la magistratura cagliaritana aveva dato un segnale fortissimo, imboccando una strada ben precisa (che ora ovviamente andrà verificata nel corso di un processo), suggerendo a tutti maggiore prudenza nelle valutazioni e nelle analisi.
E non ci sarebbe da sorprendersi se l’inchiesta dovesse regalare ulteriori sviluppi, con il coinvolgimento di altre istituzioni che da subito si sono dimostrate fin troppo benevole nei confronti della incredibile trasformazione in pochi mesi di un campetto di periferia in uno stadio da serie A, e di partiti sponsor neanche troppo occulti di questa spericolata operazione.
Da piazza Repubblica stanno dunque puntando in alto. È quindi della magistratura cagliaritana che dobbiamo parlare oggi, non di Cellino o Contini: per loro vale la presunzione di innocenza.
Bisogna parlare della magistratura cagliaritana perché è evidente che in questa vicenda di Is Arenas si gioca buona parte del suo prestigio e della sua credibilità. Perché l’arresto del sindaco della terza città della Sardegna e di uno degli imprenditori più in vista non è cosa di tutti i giorni. Perché dopo quanto avvenuto oggi una domanda sorge spontanea: sono forse cambiati i rapporti tra politica e magistratura in Sardegna? Gli arresti di Contini e Cellino sono il segnale che nessuno ora è intoccabile?
Perché l’isola, che nei primi anni ’90 era rimasta immune dai fatti di Tangentopoli (pochissimi onorevoli allora coinvolti in inchieste per corruzione e ancora di meno condannati) oggi invece vede la sua classe politica al vaglio di numerose inchieste che potrebbero potenzialmente decapitare gran parte degli amministratori in carica.
La magistratura di Cagliari sta portando avanti l’inchiesta sui fondi ai gruppi consiliari, i cui esiti potrebbero essere devastanti: teoricamente nel giro di pochi mesi la gran parte dei consiglieri regionali delle ultime due legislature potrebbe essere rinviato a giudizio.
Poi c’è l’attenzione di magistrati per quanto sta succedendo al Comune di Cagliari. Un attivismo sconosciuto nei lunghi anni in cui a governare è stato il centrodestra e che invece ora si traduce in un paio di indagini, una delle quali (quella sul Teatro Lirico, velenosissima) vede coinvolto in prima persona il sindaco, Massimo Zedda.
E vogliamo parlare dell’inchiesta che verte sulle disavventure della sanità privata e che vede coinvolti noti imprenditori e perfino il presidente di Confindustria Sardegna?
Con gli arresti di Cellino e Contini la magistratura cagliaritana vuole dunque far intendere che si è entrati un una nuova fase dei suoi rapporti con la politica e con le classi dominanti? Cosa dobbiamo aspettarci adesso? Il metro di valutazione usato a Quartu sarà utilizzato anche nelle altre indagini che vedono coinvolti politici, pubblici amministratori e esponenti di spicco della classe dirigente?
Date queste premesse, chiedersi se dall’esito di numerosi procedimenti giudiziari in corso possano dipendere le prossime sorti della politica sarda non è solo lecito ma anche doveroso. Perché ora tutto può succedere.
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Wè Biolchini,hai letto i giornali oggi? Il sindico torna in Comune e il Presidente ,secondo la Cassazione,non doveva manco essere arrestato. Io aspetto con ansia il tuo prossimo articolo ,per capire cosa ti inventerai questa volta..
Forse del post che hai appena voluto commentare ti sei perso questa frase: “Bisogna parlare della magistratura cagliaritana perché è evidente che in questa vicenda di Is Arenas si gioca buona parte del suo prestigio e della sua credibilità”. E in ogni caso ti invito alla prudenza, perché la motivazioni della decisione della Cassazione ancora non si conoscono.
…mi sà che qnd si montassero le tribune amovibili a terralba, gli ambientalisti direbbero che disturba una zona di importante e fondamentale fauna ambientale, non si riprodurrebbero mai le merdonasa terralbesi, e allora i forestali via ad arrestare gente…, e i prefetti via a dire che non ci sono le vie di fuga, o le sputtacchiere per i vicini di casa degli amici dei parenti degli eventuali arbitri donna quando ci saranno in serie A chissà chi lo sa…, o sindighi improvvisati dell’ultima ora e speriamo dell’ultima legislatura, ma nn ho alcun dubbio che qualcuno debba cercarsi qualche altro lavoro che su sindigu lo finisce di fare al termine del mandato… ma ce l’avessero mannato sul serio….
Il bello è che Cellino dal carcere, per bocca del papagallo Pili, continua a dire che il suo è stadio è tra i pochissimi a norma in Italia. Può darsi che abbia ragione, ma dovrebbe dire “a norma, ma completamente abusivo”. Peraltro visto che lo è io a questo punto costruirei un meraviglioso cavalcavia 8 corsie da monte urpinu fino allo stadio attraversando lo stagno. Pitticcu puru il panorama stravvanato. E fanculo agli ambientallisti e il traffico di viale marconi
“Mi chiedo: è necessario essere degli urbanisti per capire che lo stadio Is Arenas è all’interno di un quartiere residenziale confinante con un’ area Protetta e che quindi è un forzature ospitare partite di serie A?”
Non sono un urbanista, ma cerco di ragionare con un pò di buon senso.
Questo benedetto-maledetto stadio è all’interno di un’area protetta o è solo confinante con essa? Perchè nel secondo caso le cose cambiano e di molto.
Ragionando e guardando le cose con gli occhi della persona comune, non riesco assolutamente a capire quale danno possa arrecare lo stadio all’area protetta, posto che le partite si giocano ogni 15 giorni e che l’area Saline-Poetto-Molentargius mi pare già abbastanza soffocata da traffico e costruzioni, per di più da decenni.
Però, guardacaso, è lo stadio il “disturbatore”.
“Penso che Cagliari e la Sardegna possano aspettarsi una dirigenza meno spregiuticata e meno pirotecnica di quanto Cellino ha dimostrato essere, anche se con l’attuale proprietà ritengo la cosa molto, molto improbabile”.
Io invece ritengo Cellino il miglior presidente della storia del Cagliari. Lo disse anche il compianto Andrea Arrica in una lunga intervista a Vittorio Sanna.
Credo e temo come la peste che, fatto fuori Cellino in un modo o in un altro, il Cagliari scomparirà.
Tanto ormai, fallimento più, fallimento meno, in Sardegna tutto contenti.
Chi è il presidente del parco di molentargius saline?
facciamo che diamo uno sguardo alla perimetrazione del Parco di Molentargius, così almeno si capisce di cosa si parla (PS : nel costruire il depuratore di Cagliari,opera di utilità pubblica, la prescrizione è stata di non superare i 3 metri di altezza delle strutture per non ‘disturbare’ gli uccelli’) http://gruppodinterventogiuridicoweb.files.wordpress.com/2012/11/ptp-molentargius-saline.gif
E allora? Caro enneguelleE allora? Vuole cacciare la fauna dal molentargius? Vuole stadi, parcheggi, depuratori ak oisto di quello che c’è? Farne un posto orribile come Quartu? Cosa vuole? Cosa dice? Si immagina una giunta degli Sconvolts come stava per avvenire? Una Sardegna più incivile di come è? Lasci fare che i magistrati facciano i magistrati e ringrazi il cielo che esistono. Personalmente ho avuto le mie disavventure. Si sono concluse come dovevano concludersi e non ho urlato allo scandalo. Ho aspettato. Nel frattempo ho pagato qualche multa in ritardo e le tasse alla scadenza.
evidentemente,anonimo, non ti sei preso nemmeno la briga di aprire il link. sennò avresti visto che LEGGI ALLA MANO non sarebeb possibile edificare un fico secco in quella zona, altro che tribune e spogliatoi.
Il calcio è uno sport popolare che appassiona persone appartenenti ad ogni ceto sociale. La popolarità costituisce anche il suo limite.
Nel calcio operano imprenditori, spregiuticati che lo utilizzano per fini spesso pubblicitari e per ottenere i favori dell’opinione pubblica. Ma più grave, a mio avviso, è l’atteggiamento degli amministratori locali che per
aumentare la propria popolarità si lasciano tentare e trascinare in iniziative spregiudicate:
Il sindaco di Elmas vorrebbe far costruire lo stadio nei pressi dell’Aeroporto infischiandosi della necessità di garantire la possibile espansione della struttura il cui traffico, come è noto, registra volumi in crescita costante; per non parlare della sicurezza anch’essa sottovalutata dal primo cittadino dell’ ex frazione.
Del sindaco di Quartu le cronache stanno raccontando la vicenda; mi auguro per lui collaboratori e loro famiglie che ne possano uscire con il minor danno possibile e spero anche che traggano insegnamento dall’ esperienza che stiano lontano, in futuro, da avventure e avventurieri.
Mi chiedo: è necessario essere degli urbanisti per capire che lo stadio Is Arenas è all’interno di un quartiere residenziale confinante con un’ area Protetta e che quindi è un forzature ospitare partite di serie A?
Nelle altre città solo strutture di 50 anni fa sono all’interno di zone abitate.
La soluzione, forse, sarebbe quella di riprendere il dialogo tra il Comune di Cagliari e la società calcistica, anche se ritengo che il presidente Cellino non abbia interesse di tornare nella sua sede naturale in quando, secondo me, non vuole pagare quanto il comune chiede (giustamente).
Penso che Cagliari e la Sardegna possano aspettarsi una dirigenza meno spregiuticata e meno pirotecnica di quanto Cellino ha dimostrato essere, anche se con l’attuale proprietà ritengo la cosa molto, molto improbabile.
Dico solo questo: da tre mesi attendo l’autorizzazione a RIFARE L’INTONACO ESTERNO di un edificio sottoposto a vincolo paesaggistico…tre mesi in attesa di capire se posso o non posso farlo. Però in meno di tre mesi è stato tiratu su un impianto sportivo di serie A in zona sottoposta a vincoli paesaggistici. Già solo questo dovrebbe far riflettere.
Cagliari e il Cagliari si merita uno stadio di serie A ed è URGENTISSIMO fare una legge nazionale che venga in aiuto degli imprenditori che vogliono investire in questo settore sportivo/ricreativo. Ma ricordo a tutti che lo schifo del Sant’Elia è stato rinnegato dal Cagliari-Calcio perchè la normativa sportiva impone stadi da almeno 20.000 posti in Serie A e con i nuovi veti la capienza era stata ridotta a 14.000.
Lo stadio di Is Arenas ne potrà contenre al massimo 18mila….andando quindi comunque in deroga rispetto alla richiesta della Lega Calcio (ma si sa…lo stadio è temporaneo…).
Allora tutti questi casini per uno stadio che sinora ha avuto un afflusso medio di 9 mila persone, costruito in fretta e furia, con un canone annuo versato dal Cagliari al comune RISIBILE (30mila euro!!!), a ridosso di un’area vincolata, in una zona inadatta alla gestione delle tifoserie e ora si scopre…UTILIZZANDO,seppur parzialmente, SOLDI PUBBLICI !!!
Togliamoci la maglietta di giggiriva e indossiamo quella del normale cittadino: questa vicenda è vergognosa…leggetevi le intercettazioni, e capirete chi sono DAVVERO i protagonisti di questo scandalo.
Quoto in pieno il tuo commento! A qualche centinaia di metri da Is Arenas non sono riuscito a a fare una tettoia in quanto zona umida e quindi soggetta a vincolo paesaggistico e questi cosa fanno a ridosso del parco? Su sardiniapost.it c’è una bella ricostruzione della vicenda…
quoto il comento, a Cagliari per aver relizzato una tettoia ammovibile ,ho già subito un processo penale per “abuso edilizio” poi risolta con l’auturizzazione paesagistica della regione e un notevole “obulo”.ma non è finita altro “obulo al comune…ecc.ecc…
Il tuo commento è perfetto!! Peccato che la maggior parte delle persone continua a difendere personaggi che di sportivo non hanno nulla!
rincuora leggere dei post non dementi ogni tanto, grazie.
Sono un normale cittadino che indossa la maglietta di Giggirriva.
Io trovo incredibile, assurdo, ridicolo, allucinante, agghiacciante, che non ti permettano di rifare l’intonaco, caro amico mio.
Mi piacerebbe che qualcuno facesse una bella indagine sui criteri, le modalità e le implicazioni per la collettività di questi mitici VINCOLI PAESAGGISTICI, in nome dei quali in certe zone non puoi erigere nemmeno un muretto di mezzo metro, mentre in altre viene consentito di innalzare, per fare solo un esempio, quelle mostruose, orribili, schifose pale eoliche che stanno, queste sì, deturpando il panorama ed il paesaggio di vastissime zone collinari e montuose di mezza Italia, Sardegna compresa. Vogliamo parlare di ciò che si apprestano a fare gli arabi in Costa Smeralda?
E’ il solito discorso italiano (non mi riferisco a te, io rispetto il pensiero di tutti), due pesi e due misure, casi analoghi trattati in maniera totalmente diversa, così, a seconda di come tira il vento……delle procure.
Se a qualcuno interessa farsi una idea di DOVE sia stato costruito lo Stadio Is Arenas….qui (http://www.parcomolentargius.it/galleria/pdf/50-226.pdf) si trova copia del PUC tuttora vigente e qui (http://gruppodinterventogiuridicoweb.files.wordpress.com/2012/11/ptp-molentargius-saline.gif) la cartina col perimetro dell’area protetta…. buona lettura e forza Cagliari,comunque
Prima la cella, per tentato, dicasi “TENTATO” peculato e falso ideologico – ma ci rendiamo conto? – , ora è il momento dell’appropriazione pubblica di conversazioni private, leggasi avida lettura sui giornali delle intercettazioni telefoniche. Questa è l’Italia, signori miei, un Paese dove assassini, mafiosi “pentiti”, stupratori e pedofili sono liberi di passeggiare tra di noi, mentre si mandano in galera e si mettono alla gogna presunti colpevoli di reati la cui pericolosità sociale è tale solo per i LEGALITARI in servizio permanente effettivo.
Almeno avessero il coraggio di dirlo, questi MORALISTI SENZA MORALE sempre in prima fila a puntare l’indice contro le pagliuzze altrui mentre la trave perfora sempre più in profondità le loro teste vuote: “finalmente l’hanno messo in galera quello là, era ora! Adesso abbasserà la barra. Adesso respireremo aria fresca, il Paese è più pulito. Urrah, GIUSTIZIA è fattaaa!”.
Naturalmente queste espressioni di giubilo sono riservate sempre e solo ai nemici, a chi rappresenta il MALE ai loro occhi ciechi di furore e odio per chi non si allinea al VERBO.
In Sardegna questi sentimenti sono ancor più accentuati che altrove: la gelosia, l’invidia, l’odio cieco contro chi fa, realizza, si da da fare, a volte, perchè costretto, anche CONTRO LE REGOLE, Sì CONTRO LE REGOLE! MALEDETTE REGOLE!
Ma poi chi le fa le REGOLE? Trattasi di uomini, mediocri politicanti travestiti da esperti di tutto lo scibile, quasi sempre alieni da qualsivoglia contatto con la realtà vera, quella di tutti i giorni, fatta di lotta durissima per sopravvivere. Sopravvivere alle mille incombenze, alle mille tasse, ai mille ostacoli che la BUROMOSTROCRAZIA si inventa per rendere le nostre vite impossibili.
Il caso Is Arenas è solo un paradigma dell’Italia, un disgraziato paese dove tutto è fermo e tutto muore: la TAV no, il ponte sullo Stretto no, le fabbriche no, le autostrade no, le metropolitane no, gli stadi nuovi no, i parcheggi no, le nuove carceri no, i sottopassi no, le piazze nuove no, i baretti no, gli spettacoli sotto le stelle no, il capodanno no, il carnevale no.
E’ l’Italia degli homines novi, i sacerdoti della MORALE, della LEGALITA’, della COSTITUZIONE, dell’ONESTA’, della PULIZIA, della TRASPARENZA, dell’AUSTERITA’, della DEPRESSIONE, della MORTE.
Ma no, meglio l’illegalità diffusa e l’intimidazione continuata contro i pubblici funzionari…su mundu gaddigas asusu!
Io non sono un imprenditore, per mia fortuna.
Capisco però che per un imprenditore la propria azienda sia tutto, sia la sua vita. In nome di ciò è disposto a tutto, anche a violare quelle regole assurde che ostacolano la sue imprese aziendali. Cellino ha violato le leggi, ha commesso reati? Pagherà e sta già pagando col carcere preventivo, cosa volete di più, la fucilazione sulla pubblica piazza?
Per l’amore totalizzante, lo ammetto senza riserve, che ho per il Cagliari, io avrei fatto esattamente ciò che ha fatto Cellino, cioè tutto il possibile e l’impossibile per dare una casa alla mia squadra, cioè la mia azienda, cioè la mia vita. Certo, rischiando e sapendo di rischiare, financo la galera, come penso Cellino avesse messo in preventivo nel calcolo delle probabilità. Non con minacce o coi modi rozzi e da bulldozer che lo caratterizzano, ma questo fa parte del carattere di ognuno di noi. Vogliamo condannarlo all’ergastolo per questo? Quelle telefonate non significano assolutamente nulla.
Se ha fatto quello che gli contestano merita, con le leggi di oggi, il carcere. Anche quello preventivo se c’è il fondato sospetto che possa inquinare le prove. Non è che gli imprenditori, per “proteggere” le loro aziende possano essere esentati dal rispetto delle norme. Libero di pensarla così, ma io sto dalla parte della legge: sempre.
Casu Axedu non sta scrivendo queste cose per difendere Zedda, che è a piede libero e non sta facendo un cazzo. Giustamente.
Non è che mi ridà la parte di pagliuzza pagata con le mie tasse dovrebbe essere piuttosto grossa
Caro Antonio, lei è notevole. E anche la sua scrittura. Vorrei sapere perché è favorevole alla Tav, al ponte sullo stretto, agli stadi nuovi in zone protette, alle nuove carceri. E, se non chiedo troppo, vorrei sapere anche cosa intende per “darsi da fare”. Sarebbe molto interessante. E la ringrazio sin d’ora per le sue risposte.
Sono favorevole a tutte quelle opere che modernizzano un Paese e migliorano la vita dei cittadini. Migliorano dal mio punto di vista, ci mancherebbe. Io rispetto sempre il punto di vista altrui, ognuno ha la sua visione della vita.
Non mi fraintenda, non dico che le opere vadano fatte anche a costo di violare gravemente l’ambiente, però penso che se un’opera sia davvero utile e necessaria si debba trovare un compromesso.
Per realizzare la nuova SS125 si son traforate colline e colline per creare gallerie lunghe anche 2,5 km. Non mi pare che gli ambientalisti abbiano mosso un dito.
Ci sono vaste zone collinari e montuose, anche di notevole pregio boschivo, sparse per l’Italia, in ostaggio delle terribili, mostruose e schifose pale eoliche, quelle sì depurpatrici del paesaggio.
Anche qui, nessuna traccia di ambientalisti o no-PALE.
E lei sa meglio di me quali interessi ultra miliardari ruotino intorno al business delle energie rinnovabili, altro che stadietto Is Arenas.
Del mitico parco SALINE-MOLENTARGIUS-POETTO sento parlare da trent’anni, ma mi pare che pochissimo sia stato fatto. Molte chiacchiere, molta aria fritta, ma arrosto pochissimo.
Però, guarda caso, un piccolo stadio che dovrebbe ospitare la squadra più amata della Sardegna e dare ospitalità ai suoi 10-12 mila aficionados, dà fastidio, è contra legem, turba la colta sensibilità di qualcuno.
Infine, con l’espressione “si da da fare” non volevo intendere chi usa sotterfugi, ma volevo riferirmi proprio a chi cerca di realizzare qualcosa di utile e di bello, per sè e per gli altri.
Se Cellino ha violato le leggi pagherà, anzi sta già pagando, ma, ribadisco, a costo di essere svillaneggiato, io per amore del Cagliari o, semplicemente, per seguire il sogno di uno stadio nuovo, avrei fatto esattamente come lui.
Antonio, capisco il risentimento nei confronti delle regole che sono ridondanti e non adatte ad un paese di libero mercato. non c’è libertà in presenza di norme e regole e questo è fuori discussione, da questo ne discende che non siamo in un paese libero, anche ciò è fuori discussione.
Il punto però è che le regole ci sono e siccome a me che non sono nessuno le fanno rispettare a marolla, pretendo che le stesse regole le rispetti anche Cellino per fare lo stadio, Zedda per eleggere la Crivellenti e così via.
togliamo le regole e le norme, ma per tutti, non ha senso indignarci quando arrestano il presidente di una squadra di calcio e stare zitti quando a Tizio e a Caio non gli fanno costruire la tettoia sulla terrazza.
Io non penso che sia necessario togliere le regole, ci mancherebbe. Cadremmo nell’anarchia. Dico solo che tutto funzionerebbe molto meglio se le leggi fossero poche e chiare per ogni ambito della vita sociale, e possibilmente non in contraddizione tra loro. Chi fa le leggi, quindi il Parlamento e le Regioni, e chi deve farle rispettare (buromostrocrazia ed autorità varie) è al servizio dei cittadini, non siamo noi al servizio loro. Il loro agire dovrebbe essere ispirato da un unico fine: far vivere nel modo migliore possibile i cittadini, non ostacolarli, vessarli e perseguitarli.
Mi pare che tutto questo non avvenga.
La cosa più insopportabile, poi, sono i due pesi e le due misure.
Sbaglio o un celebre ex presidente della Regione Sardegna è stato processato per accuse piuttosto gravi e non ha trascorso un solo minuto in carcerazione preventiva?
Intendiamoci: per me è stato giusto così.
Sbaglio o ci sono diversi consiglieri regionali sotto inchiesta per accuse un pò più gravi di un tentato peculato e un falso ideologico, eppure non un sol giorno di carcerazione preventiva è stato loro inflitto?
Intendiamo: per me è giusto così.
Però Cellino, Contini e Lilliu vanno al fresco per molto meno.
Qualcosa non mi torna.
Per dimostrare la propria assoluta imparzialità, la magistratura cagliaritana valuterà con la stessa severità la vicenda del Teatro Lirico, per cui Massimo Zedda prossimamente verrà tradotto a Buoncammino.
Ma non ti viene in mente nemmeno per un attimo che c’è qualche, lieve, differenza tra l’abuso d’ufficio ed il tentato peculato?
Tranquillo Vito,
il metro di valutazione usato per l’inchiesta di IS ARENAS non sarà più usato per nessun’altra persona…. era chiaro e palese l’intento di fermare la persona Massimo Cellino, ce ne siamo accorti tutti, chiunque ha seguito anche distrattamente questa vicenda si è accorto (pro o contro Cellino) che si puntava ad “annientare” quest’ultimo……
Il resto morirà come bolle di sapone…..
A me piacerebbe che indagassero con la stessa meticolosità, con la stessa costanza, con la stessa “foga” anche per altre decine, se non centinaia, di lavori eseguiti in questi ultimi anni….perchè è giusto indagare, è giusto accusare e incriminare i delinquenti….viceversa è molto meschino indagare solo chi ti dà poi il risalto sulla carta stampata e sui TG nazionali….perchè poi gira e rigira, ma volete mettere la soddisfazione di quel PM che potrà dire e sarà riconosciuto come quello che ha “fermato Massimo Cellino”?
O vogliamo ancora credere alla favola che i PM e le Procure sono fatte da persone inavvicinabili e incondizionabili dalle vicende extra giudiziarie?
Le TV e i giornalisti già a Buoncammino?
Ripeto, ben vengano indagini cosi meticolose….. ma sono molto ma molto sfiduciato sul fatto che continueranno a farlo anche per altre indagini…..
Non entro nel merito dell’inchiesta giudiziaria che ha investito il Cagliari calcio, la magistratura farà i suoi accertamenti e poi si trarranno le conclusioni. C’è però a monte un aspetto che io reputo scandaloso: in tutta la Sardegna non esiste un impianto sportivo idoneo per un campionato professionistico, nemmeno per il suo gradino più basso (la Lega Pro). Penso sia l’unica regione d’Italia in questo stato. I governi regionali succedutisi negli ultimi venti anni dovrebbero rispondere anche di questa ennesima manifestazione di decadenza dell’isola.
Cellino ha probabilmente sbagliato, (aspetto gli accertamenti della magistratura e se così sarà ne pagherà le conseguenze), ma una classe politica deve tenere anche contro della condizione disastrosa degli impianti sportivi nell’isola.
Se nella regione ci fosse stato almeno uno stadio non dico all’avanguardia, ma utilizzabile, Cellino non avrebbe buttato tutti quei soldi. Perché bisogna ricordare che si parla dell’uso improprio di 750.000 euro di danaro pubblico (e se così sarà chi ha sbagliato dovrà pagare) però il Cagliari calcio ne ha speso per quell’impianto tra gli 8 e i 10 milioni. Ripeto la magistratura farà quel che c’è da fare, ma la classe politica dovrebbe interrogarsi sul fatto che oggi chi intende investire nello sport professionistico non è messo minimamente nelle condizioni di farlo: per un verso non è mai stata varata una legge che consente la creazione di stadi privati o di dare in concessione (senza rischi di strascichi giudiziari) quelli pubblici; per un altro sono venti anni che le amministrazioni non mettono in campo un euro per gli impianti sportivi. Cosa avrebbe dovuto fare Cellino, trasferire la sede legale della società in continente per farla giocare?
Avrebbe semplicemente dovuto rispettare gli obblighi contrattuali con il Comune di Cagliari: pagare canone ed assicurare manutenzioni.
“Cellino ha probabilmente sbagliato”.
Eh ma neanche tanto. Nessuno si sarebbe aspettato non solo l’arresto, ma nemmeno che siffatto galantuomo (seppur pregiudicato) potesse anche solo essere sfiorato dall’ombra di una inchiesta.
scusa di legno
Ci provi….l’importante è che gli cambi anche il nome perchè in Italia non si può fare. Doveva rimanere nel S.Elia e tenerlo come si deve. Ecco cosa doveva fare! E tenere buoni rapporti col Comune così da trovare una soluzione per un’eventuale nuovo stadio. Questo se non fosse quello che è……e mi censuro.
I problemi di agibilità del S. Elia, riguardavano e riguardano le strutture in cemento armato, la cui manutenzione è di pertinenza dell’amministrazione comunale, che infatti continua a fottersene.
Nessuno di voi, così pronti a ergersi a giudice (io, ribadisco, aspetto il giudizio della magistratura e non il vostro) ha però risposto alla domanda.
Non vi sembra scandaloso che in tutta la Sardegna non ci sia uno stadio adeguato a un campionato professionistico, nemmeno di lega pro? Non pensate che, al di là del giudizio su Cellino, la classe politica vada chiamata in causa su questo?
PS. Io non nutro più alcuna speranza, anzi, mi auguro veramente che la società decida di spostare la sede legale in un’altra regione, magari modificandogli anche il nome. In altre parti d’Italia troverà sicuramente più attenzione di quanta ne ha qua. La Sardegna non si merita la serie A, nemmeno la vecchia serie C.
Roba da quinto libro di Gianni Pesce! 😀
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Articolo impeccabile Vito, chapeau! Questo si chiama giornalismo ed è sempre un vero piacere leggerti. Questa dello stadio era una bomba ad orologeria. Solo uno stupido poteva sperare che le cose venissero sistemate dopo gli arresti eccellenti di novembre. A prescindere da come vadano le cose la mia modesta opinione è che il Cagliari Calcio venga venduto al miglior offerente (speriamo in una persona seria) e si torni al più presto in un rinnovato e polivalente Sant’Elia. Per Cagliari e la sua gente.
Prima de totu, is cumentus a s’imbressi mi faint benni dolor’e conca. Non iat a essiri mellus a cumenzai de su primu e sighiri cun is atrus?
Poi, seu diacordiu cun chini at chistionau de tortura. Chi si oliant fuiri, fiant giai a Miami; chi olian e podiant imboscai cartas, d’iant’essiri fatu, e cumenti, puru.
A ci ddus ghetai a galera est stetiu sceti po ddus fai a timi, e Contini, scureddu, sin c’est giai fatu a pitzus.
A pustis: ma custu stadiu, ponendi puru che siat stetiu fatu cun dinai postu po atras cosas, e imbrolliendi puru, est unu beni o est unu mali? De ita si connosciat sa mata, iat nau cussu?
Si su corpu de su reatu chi ant fatu est custu, possibili chi siant de tratai a igusta manera, cument’e chi fessint assassinus? Deu non creu.
da mo che lo scrivo che i commenti vanno in ordine cronologico, per i primi giorni l’ha anche fatto, poi li ha invertiti di nuovo!
Vito Biolchini, perchè? 🙂
Deu ddu cumprendu, ca est bellu a s’agatai ananti-ananti is urtimus cumentus, ma chi unu bolit sighiri sa teoria de is pensamentus, ddi toca a ci calai sinas a fundu, e aziai ligendi de basciu a pitzus, a s’imbressi!
‘Idu, poni conca 🙂
Innanzitutto, immensa, fortissima e totale vicinanza al presidente Cellino e al sindaco Contini.
Così, una delle pochissime imprese sarde degne di rispetto in Italia e amata da (quasi) tutti i sardi rischia di sparire. Sparire, morire, disintegrarsi come colpita da un ordigno ad altissimo potenziale.
“Colpa di Cellino se il Cagliari è sull’orlo del precipizio” diranno impietosi avvoltoi che già da stamattina han cominciato a volteggiare sul capo del povero presidente nostro.
E invece no, io dico che la colpa è di questo Leviathan mostruoso, terrificante, infernale che è lo Stato italiano. Uno Stato il cui ordinamento giuridico è talmente elefantiaco, contraddittorio, sconfinato da rendersi incomprensibile ed indecifrabile anche per i tecnici del diritto. Lo Stato italiano della BUROCRAZIA, un altro mostro dalle cento teste che ostacola, sfianca, perseguita, scoraggia qualsivoglia soggetto che intenda intraprendere.
Noi italiani, specialisti nel buttarci merda addosso da soli, diciamo e pensiamo di essere i più ladri, corrotti e corruttori del mondo.
Può darsi. Certo è che se per poter svolgere un’attività o per realizzare un’opera sono necessari tempi biblici, i casi sono due: o lasci perdere, oppure ti arrangi, con tutte le implicazioni del caso.
Non venitemi a parlare di rispetto delle REGOLE e di LEGALITA’.
Se questi principi vengono applicati dal legislatore e dalla burocrazia per ostacolare e per svilire il cittadino, dal mio punto di vista diventano disvalori.
In nome delle REGOLE, delle LEGGI, assurde in molti casi, si vuole impedire la sopravvivenza di uno stadio piccolo, per nulla invasivo dal punto di vista ambientale e paesaggistico, però ritenuto bello, comodo, funzionale allo scopo (far giocare una squadra di serie A ed ospitarne i tifosi).
Niente da fare, non s’ha da fare. E siccome s’è fatto, che lo si distrugga, possibilmente coi suoi tifosi dentro, penserà più di qualcuno, così non ci romperanno più i coglioni con questo pallone.
Bene, bravi, bis. La squadra più amata della Sardegna col presidente in galera, la squadra senza uno stadio destinata alla serie B, i suoi tifosi tra poco orfani della loro squadra del cuore, unico sfogo ed unica ricerca di gioia in un contesto già iper depresso.
E bravo il Sindaco moccioso, che ha fatto andare via il Cagliari da Cagliari senza fare una piega e senza muovere un sopracciglio. Ma tranquillo, il giudizio arriverà anche per te, se non in un’aula di tribunale ma certamente nelle urne.
A Miami non glielo fanno costruire lo stadio?
Ma davvero credi a ciò che scrivi?
“Non venitemi a parlare di rispetto delle REGOLE e di LEGALITA’. Se questi principi vengono applicati dal legislatore e dalla burocrazia per ostacolare e per svilire il cittadino, dal mio punto di vista diventano disvalori.”
Già quest’affermazione è chiaro sintomo di totale mancanza di senso della legalità e, con questi presupposti, non mi sembra ci sia la possibilità di intavolare nessuna discussione.
Deu no,no mi andada di arrì da is carrus furriausu,chi poi su carru si furridiada no bengasa a nai a is’atrusu ca sa nesxi esti sa mia.
Antonio. Sono daccordo con te. Il ns grande sindaco Azzeccagarbugli! Ha fatto morire il poetto, allontanato il Cagliari. Il ragazzo e le sue piste ciclabili!
Altri luoghi comuni, no? Ma sei la stessa Lavinia candidata alle scorse regionali in una formazione parasardista di cui si sono perse le tracce. Se la risposta è si, allora ho capito tutto.
Il tuo amico Zedda è totalmente alieno dai luoghi comuni.
Sono assolutamente d’accordo con le tue premesse, molto meno con le tue conclusioni. Il leviatano di norme, l’intrico di riferimenti e l’oscurità lessicale di certi commi sembrano fatti apposta per favorire gli azzeccagarbugli e chi professionalmente sguazza nelle zone grigie del diritto. Il fatto che a fianco ad una zona protetta, parco regionale e habitat di specie protette debba essere impossibile costruire alcunché anche fosse una tenda da circo (questa sì realmente amovibile), dovrebbe essere evidente a tutti e chiarito inequivocabilmente ex lege. Solo un coacervo di leggi e leggine mal fatte può dare la speranza (fra l’altro in questo caso, parrebbe, mal riposta) di costruire una struttura con impatto antropico così devastante come uno stadio di calcio!
In tempo reale, da Via Porcu.
Caro Vito…
Editoriale di grande respiro il tuo.
Ci porti a guardare oltre il fatto.
Il cambiamento di cui parli andrebbe osservato da tutti i cittadini e gli operatori di informazione, responsabilmente e con metodo.
Mi chiedo: da cosa nasce questa svolta su cui tu giustamente rifletti?
Si è spostato il timone del potere dentro la magistratura di Cagliari, oppure, all’opposto, i poteri forti, quelli tradizionalmente di peso, sono diventati nel tempo più deboli, o magari rappresentati da soggetti fragili e privi di spessore (vedi Zedda a Cagliari, Mauro Contini a Quartu)? Per la serie: non si sono i più i Delogu, i Berretta, gli Armandino Corona.
O forse, più semplicemente (quanto illusoriamente), si sta applicando il principio della “Legge è uguale per tutti”?
Chissà.
Intanto, però, si denota subito qualcosa di inquietante tra l’opinione pubblica: nonostante l’evidenza della cronaca, l’incredulità e la difesa dell’apparato è forte tra la gente, proprio in quel popolo che dovrebbe invece indignarsi.
C’è come un vizio antropologico secondo me che accomuna certe tifoserie calcistiche con certi cittadini privi di coscienza civica: amare i padroni (quelli con la p minuscola) incondizionatamente, negando sempre e comunque l’esistenza di ogni colpa.
Affermazione forte? Sì.
Ma si sa: che a Quartu ci sia una tendenza al malaffare è roba vecchia e nota. Secondo e Quarto piano del Palazzo di Vetro hanno lunga tradizione in merito.
Solo che ai quartesi piace mantenere le cose così come stanno.
Come, allo stesso modo, ai tifosi del Cagliari piace mantenere alta la stima per un presidente da torneo di serie C.
G’i seis pagu garantistas. “Ci sono tre gradi di giudizio!”. De sa genti in galera a bosatrus non si ndi importat nudda. A bosatrus s’importara mera, bai e cica e puita, de su 24 e de su 25, dumìnigu e lunis de s’atra cira chi benit, diis de is eletzionis.
Anchi poriant “manomettere le prove”, eja! E non teniant tres mesis po ddu pori fai? Si bi’ chi is pilloneddus chi iant cassau in novembre ant incumentzau a cantai. Emu a bolli sci’ candu ddis ant obertu sa casantza po ddusu stugiai in dòmu insoru, aici, tantis po curiosirari.
“Se fai da bravo e ci dici quello che sai, ti faciamo uscire”. Est cumenti, a unu, a dd’aguantai sa conca asuta de s’acua in d-unu carinu e poi a si ndi dda bogai preguntendiddi: “Immoi ita mi naras?” Eppuru unu garantista, de provas “sotto tortura” non nd’iara depi amiti.
Labai ca non seu narendi chi Cellino e cumpangia siant notzentis, dd’apu a isci? Seu sceti narendi chi no est custu su modu. A bosatrus si praxiri a si setzi asuta de sa ghigliotina po biri arrumbulendi sa conca de chini s’aturara in patatas. Donai a cura, sementzedda de Robespierre, a issu puru ndidd’ anti segau su tzugu.
Pro Elio….innantis de tottu tenzo mete piaghere de lezere un’iscritu in Sardu de Casteddu….m’ammentet sos tempos de su liceo cando ch’ipo proitu in sa zitade prus bella de Sardinna.
Ma non so de accordu chin tecus cando naras chi sos zuiches che son tirande sas cunfessiones de sos chi sono in intro a forza de “Tortura”. Ca su e lis petire custu cambiu de piaghere est una manera normale. Deo ti do’ ….tue mi dais. Tocat a issos a si fidare de su chi li naran sos arrestatos…..ca potet essere peri faula nata apposta pro ch’essire dae “casanza”….
Caro Francu, sei un anonimo. Gli insulti anonimi sono nulli perché provengono da nessuno.
E dove mai ha sentito qualcuno gioire per gli arresti di qualcuno? Si sa che il carcere, le indagini e i processi sono dolorosi. E chi gode di questo fa il paio con chi, come lei, utilizza l’insulto e non cerca argomenti.
Saluti
Secondo me hai letto male quello che ho postato che peraltro non é mio e ho semplicemente riportato. Dopo che lo hai letto di nuovo, se vuoi potrai rimediare
Le accuse per Cellino, Contini e Lilliu (SAREBBERO?) quelle di peculato e falso ideologico. = Arrestati.
Sulla vicenda del Brotzu che dalle carte (SAREBBERO!) stati commessi peculato falso e abuso d’ufficio. = Nessuno si muove.
(Aspetto fiducioso)
Intanto accolto ricorso al tar sul 3-0 con la roma. Ma dove si rigiocherá?
A Quartu lo sapevano in molti e soprattutto tanti operatori dell’informazione.
Forse lo sapeva anche più di un impiegato/dirogente/funzionario del Comune di Quartu.
Sicuramente lo sanno in Regione, dove hanno sequestrato pile di fascicoli (ma sapete che sta spagheggiando anche….GROSSO NOME?)
Si aspettava solo l’arrivo della Giustizia perchè, effettivamente, le cose le hanno fatte a cagadura e in modo così veloce che non sembrava vero.
Volevano fare le cose di corsa e senza pagare pegno, volevano schiaffeggiare il Sindaco Pischello, volevano dimostrare di poterla fare in faccia a chi si fa un mazzo così rispettando norme e regole.
Non gioisco, anzi, sono molto triste per tutta la situazione anche se, fino a quando non cis arà l’ultimo grado di giudizio e NONOSTANTE TUTTO, per me rimangono innocenti.
Sono triste soprattutto perchè un certo tipo di Politica è sempre più impastata con il malaffare.
Poi andiamo a chiederci perchè Grillo raccoglierà vagonate di voti e perchè, tanto a breve ci saranno nuovamente le elezioni a Quartu, il M5S vincerà come è successo a Parma.
Chiediamocelo!
Il M5S potrebbe vincere a Quartu per gli stessi motivi per cu ha vinto a Parma: una città che passa dal PDL alla protesta. Non mi dispiacerebbe comunque vedere all’opera i rigoristi a 5 stelle in una realtà che possiamo definire complicata, e storicamente in rapporto molto elastico con le norme urbanistiche.
Mettere sullo stesso piano Zedda e Contini è una fesseria totale.
Oh Vito è narendi a tui!!!
Ignazio Caddeo
Forza uscite allo scoperto voi bastardi che state godendo per gli arresti (uno in particolare….) di questa mattina. La verità uscirà fuori e allora in quanti ad abbracciare Massimo Cellino. Miserabili!!!! P.S. A quei tre o quattro che conosco personalmente dico di stare tranquilli. Ve lo dico in faccia che siete dei pezzi di merda!!!!
No, Ignazio è un mio amico. Con chi ce l’abbia proprio non lo so.