Lo scorso 22 settembre, l’umile tenutario di questi blog scrisse un post dal titolo “Lo scandalo dei fondi ai gruppi consiliari in Sardegna: perché la Magistratura cagliaritana ha indagato solo sul gruppo misto?”. Domanda bizzarra, che evidentemente non si era mai fatto nessuno. E che evidentemente non doveva essere fatta, vista la scompostezza di qualche reazione (andate a vedervi i commenti al post, e poi ridete).
Però veramente non si è capito come mai la magistratura cagliaritana non avesse ritenuto opportuno allargare da subito a tutti i gruppi consiliari l’inchiesta che ha riguardato due gruppi minori, incidentalmente travolti sul fronte dell’uso delle risorse pubbliche a partire da una vicenda di mobbing ai danni di una dipendente regionale.
E la magistratura cagliaritana non ha allargato l’indagine neanche quando lo scandalo dei fondi ai gruppi consiliari regionali è scoppiato nel Lazio e si esteso ad altre regioni. Anzi: i magistrati continuavano a dire che non c’era proprio motivo di andare a ficcare il naso negli altri gruppi.
Eppure (come l’umile tenutario ebbe modo di scrivere lo scorso 25 ottobre, in un post dal titolo “Stadio Is Arenas, fondi ai gruppi consiliari e ambientalisti inventati: mai perdere di vista le notizie!”) bastava semplicemente leggersi l’interrogatorio ai consiglieri Amadu e Scarpa, transitati dal Pdl e dal Pd, per capire che forse era il caso di dare un’occhiata anche ai gruppi maggiori. Ma d’altronde, perché leggere gli atti? Perché fare domande scomode? Perché ragionare con la propria testa?
Sta di fatto che ieri la bella addormentata di colpo si è svegliata. Spinta da chissà quale tardiva curiosità, la magistratura cagliaritana (attraverso il titolare dell’inchiesta) “ha chiesto alla Guardia di Finanza l’acquisizione anche degli altri documenti sulle spese sostenute dai vari Gruppi consiliari”. Incredibile, vero? Lo scrive la versione on line dell’Unione Sarda.
Se la stampa viene definita anche “quarto potere” un motivo ci sarà: nel senso che si deve distinguere nettamente sia dal potere legislativo, che quello esecutivo che (ovviamente) da quello giudiziario. I giornalisti che prendono per oro colato tutto quello che arriva dalle procure rendono ai lettori lo stesso pessimo servizio dei giornalisti che credono a tutto quello che dicono loro i politici.
E oggi la stampa isolana quanto riesce ad avere un atteggiamento critico nei confronti del potere giudiziario? Non vedo l’ora di comprare i giornali di domani per rendermene conto.
Se le loro altezze giornalistiche dei quotidiani storici fossero serene rispetto alla temuta concorrenza di blog dove “indegni” anonimi postano tutto cio’ che viene loro per la testa, li ignorerebbero tranquillamente. Che invece intervengano sempre, magari anche loro sotto anonimato, dimostra che un po’ di problemi la “nuova informazione” li crea. Stupiscono peraltro questi interventi di Lissia, che coi suoi pregi e i suoi difetti e’ comunque un cronista che ha una marcia in piu’ rispetto a tanti colleghi silenti e seduti. Ma forse il problema e’ che nella stampa online – per non parlare poi dei liberi blog – non esistono megastipendi garantiti a prescindere. Gli stessi per cui tanti pavidi, per quanto professionalmente eccellenti, cronisti dell’Unione Sarda sono stati zitti per 13 anni rispetto al modello Zuncheddu.
Bellissimo scoop, caro Biolchini. Un terremoto.
Il vero scoop lo faranno i giornali quando pubblicheranno i verbali degli interrogatori di Amadu e Scarpa. Io purtroppo non so distinguere un pm da un vigile urbano e un magistrato da una notizia. Peccato.
Che colpo, gentile Biolchini. Si chiama pettegolezzo e non notizia. Dimenticare di essere un blog è un’amnesia grave che induce chi interviene anonimamente a coltivare una abnorme considerazione di sé. Dimenticando i fatti reali. Pazienza.
In ogni caso mi sembra che la scheccata di M. L. non si debba solo alla sua cupa e senescente bile. Mi sembrava molto preoccupato: come di garantire a tutti che l’informazione sui casini che salteranno fuori sarà ponderata e in mano a pochi fidati, informatissimi e storici cronisti.
“Finalmente….i mastini non di Baskerville ma di Piazza Repubblica potranno ricostruire molto”
http://www.sardegnaeliberta.it/?p=4776 . “Se le cose andranno seguendo il copione della prima parte dell’inchiesta, all’acquisizione dei rendiconti seguirà l’acquisizione dei tabulati dei conti correnti dei gruppi, posto che di pezze giustificative per gli anni passati non ne troveranno manco l’ombra”. Ora qualcuno potrà accompagnarsi nell’ufficio di piazza repubblica, il secondo a sinistra nel corridoio a sinistra della scala d’ingresso, per riferire la notitia criminis. 🙂
La magistratura non è tenutaria di un blog nel quale scrivono soli soletti i soliti anonimi insultanti.
Le hanno mai detto che lei ha una intelligenza inespressa e inutilizzata ?
Mi scusi, Muttly, chi ha un’intelligenza inespressa e inutilizzata? Non si caisce nella sequenza di questo blog.
Egregio signor Lissia, io la leggo sempre volentieri, però stavolta non mi ha convinto. Faccia una cosa, Lei che possiede gli atti, li pubblichi integralmente in modo che si possa verificare se le notitiae criminis erano già presenti in istruttoria oppure no. Le dichiarazioni di Salis non sono una notitia criminis perché smontate durante l’esame dal Gup e dal Pm Cocco con la richiesta di trasformarle da generiche dichiarazioni di correità in precise accuse ad personam o ad personas. Se fosse vero ciò che Lei dice, ogni evasore che in dibattimento dicesse che in Italia tutti evadono, indurrebbe il magistrato a fare un’indagine a tappeto su tutti i contribuenti.
La “voce contro” tuona e non si smentisce, ma soprattutto nessuno si permetta di smentirla. Al limite può rodergli il culo. Perchè? Per capirlo basta leggere i commenti al post di Biolchini del 22 settembre. Non avendo altro modo per coltivare la propria passione o nutrire il proprio ego, la “voce contro” si appunta nuovamente le medagliette sulla giacca e va in guerra, dispensando gratuite contumelie alle opinioni altrui. Che taccia come “ignobili stronzate”. Non solo in difesa d’ufficio – peraltro non richiesta – della procura cagliaritana, ma pure – se non l’avete capito – della propria testata giornalistica. Che non è in crisi, perchè a sua detta “sono in crisi le aspirazioni di chi vorrebbe sottrarre spazio editoriale e risorse pubblicitarie ai due giornali storici” (http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=56). Forse non sarà in crisi, però spesso e volentieri certe notizie sfuggono. O per meglio dire non vengono raccolte in quel palazzo che la “voce contro” afferma di conoscere meglio di chiunque altro. Perchè? Grazie a Dio quelle notizie le leggiamo da altre parti. In questo blog e in alcune testate online. Quelle su cui spesso la “voce contro” riempie di caritatevoli stroncature. Ecco il problema: che nessuno si azzardi a criticare la procura cagliaritana, tanto meno l’informazione propalata dalla sua testata. Insomma, un disco incantanto. Della serie “io so’ io e voi non siete un c…..”. Mi pare non ci sia molto da aggiungere. Sia perchè la risposta di Biolchini ha più che smontato la ricostruzione della “voce contro” e sia perchè la “voce contro” continua a scambiare – come ha già notato qualcuno – il mestiere di giornalista con quello di magistrato. Al netto delle chiacchiere restano le scomposte contumelie e il livore di un giornalista nei confronti delle libere opinioni di un collega. Mi permetto di fare presente che non sono cose belle da farsi. E da leggersi.
Adesso ci mancava anche il bollettino stizzoso delle Procure….ma ri pozzu toccai?
In questo momento sono in tribunale. Ho letto i commenti ed è sopraggiunta un’urgenza. O sior Lissia, po cagai, su còmmuru lo trovo a destra o a sinistra della scala?
Ma si facciamoci governare dalle Procure e intimidire da Mauro Lissia così la finiamo bene, po carirari ecco dove si arriva con il qualunquismo anti casta…
Notizia ampiamente riportata dalla stampa. Oltretutto la Magistratura ha fatto esattamente quello che doveva fare.
definire la bella addormentata la prima procura che in italia ha indagato i consiglieri regionali per l’uso improprio dei fondi destinati ai gruppi politici e ne ha mandato a giudizio venti su ottantaquattro è semplicemente ignobile. ma questo è un problema tuo. invece il problema di chi legge queste stronzate prendendole per oro colato, malgrado provengano da uno che nella sua vita non ha mai visto nè seguito un procedimento penale, non sa cosa sia un atto giudiziario e probabilmente non distingue un pubblico ministero da un vigile urbano, è che alla fine magari ci crede. allora non per tua informazione, esimio vito, ma per chi ti legge vorrei precisare che la nuova fase dell’inchiesta non è nata dalle tue sollecitazioni – visto che in procura non sanno neppure chi tu sia e per tua fortuna in quegli uffici non hai lettori – ma dall’esame compiuto nell’aula gup una settimana fa di adriano salis, consigliere regionale dell’Idv. il quale rispondendo alle domande del pm marco cocco ha detto che l’abitudine di intascare i fondi dei gruppi era estesa all’intero consiglio regionale. per saperlo bastava leggere le cronache dei due quotidiani sardi, che hanno riportato integralmente il contenuto dell’esame di salis. se poi avessi letto diversi servizi stampati in precedenza dalla nuova sardegna, mesi prima che ti svegliassi tu, sapresti anche che il fascicolo relativo ai gruppi consiliari nella legislatura soru non era mai stato chiuso ma era stata chiusa solo una parte dell’inchiesta, quella fondata sugli esposti della piredda. e questo anche perché i magistrati inquirenti devono fare i conti coi termini stabiliti dal codice di procedura penale per la durata delle indagini. naturalmente questo non servirà a dissipare i tuoi sospetti. perchè evidentemente tu sei convinto che il pm cocco sia una persona in malafede, che indaga chi vuole e ignora gli atti giudiziari e gli esami degli indagati condotti da lui stesso a seconda dei propri comodi. allora, esimio vito, facciamo così: lunedì o martedì passa in procura, troverai i cronisti che ci vanno ogni giorno e magari qualcuno – anch’io, se vuoi – ti accompagnerà all’ufficio del dottor cocco, il secondo a sinistra nel corridoio a sinistra della scala d’ingresso. così potrai dirgli in faccia che è una bella addormentata e spiegargli perchè. magari gli spiegherai anche quando e dove il magistrato (lui stesso?) ha detto che non c’era alcun motivo di ficcare il naso negli altri gruppi, per quanto gli elementi d’indagine emersi proprio questo dicessero fino all’esame condotto in udienza preliminare. perchè sai, i verbali di cui parli li ho anch’io e non ho trovato traccia di elementi per indagare altri gruppi, così come non ne ha trovato la procura. e sarà per deformazione professionale, ma io mi fido più delle valutazioni di un magistrato piuttosto che delle tue. allora, per una volta esci dal mondo virtuale e passa in procura. vieni e chiedi direttamente, diglielo in faccia al procuratore capo che il suo ufficio – che istruisce qualcosa come seimila procedimenti all’anno – è la bella addormentata, mentre quello sveglio sei tu. non è così che fanno i cronisti? o la cronaca si fa stando seduti a casa a sparare cazzate su chi lavora? ti aspettiamo e ti aspetto. scommettiamo che non vieni?
Quindi l’allargamento dell’inchiesta si deve alle dichiarazioni di Salis? Strano, perché a leggere i giornali di qualche settimana fa non sembrava così.
“Dottor Cocco, facevano tutti cosi…”: per un attimo Adriano Salis, consigliere regionale dell’Idv che ha scelto di farsi interrogare, sembrava voler offrire al pubblico ministero elementi per allargare l’inchiesta per peculato all’intero consiglio del periodo 20004-2008. Solo un attimo, però: “E’ in gradi di fare nomi e cognomi?” gli ha chiesto il pm. La risposta di Salis: So soltanto che i soldi li prendevano tutti, ma non come li spendessero”. Rientrato l’allarme, Salis ha cercato di chiarire la sua posizione…”. Rientrato allarme, appunto…
Non hai trovato niente sulle carte che potesse giustificare l’allargamento dell’inchiesta sulla base delle dichiarazioni rese durante gli interrogatori? Neanche quanto dichiarato da Amadu e Scarpa?
Comunque grazie per avere risposto alla mia ultima domanda.
Ma custu LISSIA kini est? Pisci ‘e cadinu?
Lissia, lei che sa tutto e in ogni caso anche quando non è vero non ci concede mai il margine del dubbio, perché non ci spiega qualcosa sulle prescrizioni in appello a favore di numerosi imputati del “Caso Ranno” e su come tanti altri procedimenti giudiziari oggetto di grancassa mediatica vadano poi in vacca in prescrizione in appello? Ma tanto lei non spiega mai nulla, lei è come Grillo: pontifica. Ne ha azzeccate molte nella sua carriera, ma ha preso pure parecchie “toppe”. La magistratura non ha bisogno di difensori d’ufficio non molto abili come lei, perché non possiamo risparmiarle come, nelle sue sclerate continuate ed aggravate, lei incappi in continue contraddizioni che rischiano di rendere la sua penosa difesa argomento principe d’accusa. Argomento che nessuno peraltro si sogna di usare. In un sistema democratico la magistratura, perlopiù formata da persone che credono nei valori sanciti dalla Costituzione Repubblicana e non dittatura in minore di colonnelli simil-greci, sa bene di andare soggetta a critiche, e al pungolo di quel “quarto potere” di cui parla con cognizione di causa il signor Biolchini. Sa pertanto difendersi da sola, e sa farlo con gli atti. Lasci perdere Lissia, e se ha ancora voglia di confondere il ruolo del cronista con quello del sostituto procuratore aggiunto, ci faccia il piacere: vada a sostenere il concorso per uditore giudiziario. Ovviamente sempre che lei possieda una laurea in giurisprudenza. Quella in saccenteria e presunzione è sua, honoris causa, da tempo.
pronto a spiegarle tutto se lei fa uno sforzo di coraggio e scrive come si chiama. con vito litigo volentieri perché si assume la responsabilità di quanto scrive e quindi lo apprezzo. ma lei che diritto ha di chiedere e di dare giudizi?
E lei chi è, il difensore d’ufficio di Biolchini?
Gentile Mauro Lissia
guardi che fa male alla salute svegliarsi incavolati in questo modo… se chiede glielo dice anche il dottore.
A me, per dire, bastava sapere che il dottor Cocco sta nell’ufficio a sinistra del corridoio a sinistra della scala al centro
Se anche la scala fosse stata a sinistra sarebbe stato estremismo.
Invece così è perfetto, siamo tutti più tranquilli.
Ceeee, balordo!
Signor Lissia, a fare i Belli Addormentati c’eravate tutti. In altre regioni la magistratura è andata a sfruculiare il Consiglio regionale dopo quello che è successo nel Lazio. Sarà pure demagogia, ma ci voleva molto, visto che c’erano, a dare uno sguardo al sistema? davvero ci voleva molto ad immaginare che prima o poi qualcuno avrebbe detto “lo fanno tutti”? Ammesso, cosa poco verosimile, che non sia stato detto subito.
Attenzione al potere giudiziario che interferisce troppo con la politica. In nome e per conto di chi agisce, Con quale fine?
credo agisca per conto dei cittadini onesti che pagano fior di tasse, col fine di far rispettare le leggi.
Del popolo italiano
Certo, in nome del popolo italiano sputtanano l’autonomia sarda mentre prefetti, sovrintendenti e direttori ministeriali in Sardegna quelli non sprecano niente
L’autonomia sarda significa libero peculato? Ma bessiminci …