Sì, lo so che è una cosa normale. Però vedere dei bronzetti nuragici in vendita sul sito della galleria d’arte newyorchese Royal-Athena mi ha fatto una certa impressione. Nella mia testa restano dei tesori che appartengono alla nostra comunità e che non possono essere comprati: perché sono nostri.
In ogni caso, se siete interessati, la pagina della galleria che mette in vendita cinque bronzetti nuragici (uno è già stato venduto) è questa: http://www.royalathena.com/PAGES/SardinianIberianCatalog/SardinianIberianMAIN.html
I prezzi me li aspettavo più economici: a parte la figurina di un bue, risalente dell’ottavo secolo avanti Cristo e che vi portate a casa con appena 6500 dollari, tre bronzetti raffiguranti dei guerrieri costano tra i 25 e 30 mila dollari.
Il pezzo più pregiato è però evidentemente un cervo con grandi corna (“molto raro”), realizzato dai nuragici tra l’ottavo e il nono secolo prima di Cristo: 37.500 dollari ed è vostro.
Se invece siete messi veramente male, con 2500 dollari vi portate a casa quattro uccellini dell’ottavo secolo avanti Cristo. L’offerta è presente nella sezione “Reperti in vendita sotto i 2500 dollari”.
In ogni caso, la galleria vende di tutto: vasi greci, statue egiziane, gioielli romani. di tutto.
Volevo dirvelo.
Post scriptum
Tenete lontane le vostri mogli o fidanzate dalla sezione “oro e argento”. Potrebbero venir loro strane idee.
Ora è anche la notizia di apertura della Nuova Sardegna: http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2012/10/08/news/sei-bronzetti-nuragici-in-vendita-in-una-galleria-d-arte-di-londra-1.5826161
Ovviamente, senza la meritoria denuncia del Telefono Antiplagio nessun collega si sarebbe mai accorto di niente. Perché è notorio che i giornalisti sardi non seguono questo blog.
Aiò, sei peggio di Voldemort (colui che non può essere nominato). Secondo me quando qualcuno si azzarda a fare il tuo nome nelle redazioni inizia a tremare la stanza!!!!!
Telefono Antiplagio? Ma un tempo non si occupavano del Divino Otelma e dintorni?
Tò guarda, l’Unione Sarda ha rilanciato l’articolo con tanto di citazione della fonte……….che ovviamente non sei tu!!!!!!! O TRAGLIALTRI orfano di giornalismo, ti sarebbe piaciuto!!!!!!
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/290464
Stefy, se i reperti appartenevano a una precedente collezione privata possono essere venduti liberamente
Purché l’acquisto sia avvenuto prima del 1 gennaio 1948, data in cui la Costituzione ha demanializzato i beni archeologici. Magari i titoli ci saranno pure poi … sarebbero stupidi se li mettessero su internet sotto gli occhi delle forze dell’ordine.
di bronzetti in vendita c’è pieno internet, anche la più famosa christie’s ne ha in catalogo uno per la prossima asta fissata il 25 ottobre http://www.christies.com/lotfinder/ancient-art-antiquities/a-sardinian-bronze-warrior-nurarghic-iv-circa-5609601-details.aspx?from=salesummary&intObjectID=5609601&sid=9b6f7802-4328-4bd6-be58-dd1c8fcc4d2e
Una incredibile Vergogna per il popolo sardo.
Ideona! rimpiguiamo le casse comunali!! Quanti bronzetti nei depositi del museo archologico! selezioniamo i doppioni ( come le figurine!) e vendiamo il resto.
Con il ricavato potremmo realizzare una linea metro e intitolarla a Lilliu!
bisogna capire se sono stati regolarmente acquistati per poi essere rivenduti….ci credo poco….non sono cose che si comprano visto che sono “beni archeologici”
però non vorrei che si facesse il solito discorso della gioconda di Leonardo regolarmente detenuta dal governo francese (acquistata dal re francese dalle mani dello stesso Leonardo)e più volte maldestramente rivendicata……la regione non può investire purtroppo soldi per ricomprarli per via del fatto che non ce ne sono….troppi politici arraffoni???
Io non ci capisco nulla! Sarà per questo che definisco i più come delle brutte copie, di cui una sfacciatamente moderna?
Ciao, mikkelj.
Qualcuno farà verifiche sulla LEGALITA’ dei passaggi intermedi rispetto alla vendita? Questi reperti dovrebbero appartenere a Noi, alla mano pubblica. Da tempo tutti sanno, ma nessuno sa, salvo quando qualcuno meno furbo di altri incappa in procedimenti penali per ricettazione, che esiste un intenso traffico a scopo di lucro di bronzetti e affini. Intervenga la magistratura, vediamoci chiaro …
Un pò di tempo fa, da Gianfranco, un rampante giornalista riuscì perfino ad intevistarli i bronzetti in vendita a New York. L’ amarezza delle loro risposte credo valga più di tante considerazioni. http://gianfrancopintore.blogspot.it/2010/11/intervista-con-i-bronzetti-in-vendita.html
Mi rendo conto che non è giusto ricomprare ciò che è nostro, ma piuttosto che lasciarli a qualche annoiato magnate la Regione, ad esempio, potrebbe acquistarli…ma stiamo parlando di deviare denaro verso cose utili al progresso culturale dell’isola: pura fantascienza…
Gentile Biolchini,
purtroppo non è una novità. E, come fa correttamente notare, neppure si vendono solamente reperti provenienti dalla Sardegna (che infatti non costano granché). Pensi ad esempio alle antichità egizie (i gioielli costano una fortuna e le mummie sono ancora richiestissime).
Tuttavia commento il suo post per un altro motivo, per contestarle come i bronzetti non siano «nostri», posto, tra l’altro, che sia possibile mettersi d’accordo sul senso da attribuire a tale categoria.
Le faccio un esempio: le statue di Monte Prama devono stare a Cabras perché sono dei cabraresi (e non «nostre»)?
Cordialmente,
(sì, ho abboccato, lo ammetto)
Vito là ga ti funti pacchendi. Ci sono siti dove li vendono a prezzi molto più bassi!!
ihhh, aggittoriu…