Marcella Crivellenti (40 anni, organizzatrice teatrale) è il nuovo Sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari. Neanche il tempo di ufficializzare la nomina che nelle redazioni arriva un comunicato di Davide Carta, capogruppo del Pd in Consiglio comunale, che boccia senza appello la scelta imposta dal sindaco, Massimo Zedda.
“Il gruppo del PD nel Comune di Cagliari prende atto della nomina di Marcella Crivellenti a nuovo Sovrintendente del Teatro Lirico. Non siamo convinti del profilo prescelto per un ruolo così importante e delicato. Ci auguriamo che la nuova sovrintendente voglia realizzare quel progetto di rilancio che come PD abbiamo proposto nei mesi passati”. (il comunicato completo lo trovate alla fine del post)
Il primo partito della coalizione che governa la città prende dunque nettamente le distanze da questa nomina, giunta alla fine di una travagliatissima seduta del cda del Lirico. Il nome della Crivellenti era già trapelato nei giorni scorsi, ma sembrava essere tramontato dopo che le Rsu del Teatro, con un comunicato stampa, avevano sollecitato una nomina capace di rispettare
“le specifiche indicate nel nostro statuto e ribadite dalla Legge Bondi : “il Sovrintendente deve essere scelto tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza nel settore dell’organizzazione musicale e della gestione di enti consimili” (Art. 9.2), mettendo da parte logiche di spartizione politica, personalismi e tutto ciò che non coincida con criteri meritocratici per la scelta”.
“Criteri meritocratici per la scelta”? E chi lo ha mai visto il curriculum presentato dalla Crivellenti? Lo ha mandato stasera ai giornalisti l’ufficio del sindaco (e lo trovate in coda a questo post). Ma quello di tutti gli altri candidati? La lista degli aspiranti sovrintendenti in realtà non è mai stata resa nota, nonostante quella tanto sbandierata trasparenza che da subito era stata preannunciata per una nomina come questa.
La seduta di stasera è stata particolarmente burrascosa. Zedda ha da subito mostrato di avere le idee chiare ma inizialmente non è riuscito a piegare le resistenze dei componenti del Cda. Gualtiero Cualbu (rappresentante della Regione) e Antonello Arru (nominato dal cda) sembravano puntare sul ritorno di Mauro Meli; Oscar Serci e Maurizio Porcelli (rappresentanti del Ministero), Felicetto Contu (in quota Regione) erano invece propensi all’astensione. Con Zedda c’era solo il rappresentante del Comune, Cristiano Cincotti.
Per Zedda però l’unico nome possibile era quello della Crivellenti, e lo ha imposto al Consiglio fino quasi a minacciare di far saltare tutto (con conseguente commissariamento del Teatro). A questo punto, ci sarebbe stato il colpo di scena: Felicetto Contu avrebbe proposto al resto del Cda di votare una “fiducia incondizionata al presidente”, chiamato dunque a scegliere (lui e solo lui) il nuovo Soprintendente. E così è stato. Zedda, forte di questo voto, si poi è recato ad un incontro con i sindacati, abbastanza contrariati per la designazione della Crivellenti. Domani i lavoratori si riuniranno in assemblea.
Insieme al Pd, anche l’Italia dei Valori, con il capogruppo Giovanni Dore, manifesta la sua perplessità su questa nomina e dice “Siamo un po’ sorpresi”. Ma è soprattutto il partito di Silvio Lai ad uscire con le ossa rotte. E dire che il Pd un candidato su cui alcuni consiglieri del cda erano disposti a convergere ce l’aveva anche: l’assessore provinciale alla Cultura, Francesco Siciliano. Ma Zedda pensava evidentemente ad un altro tipo di nomina.
La scelta della Crivellenti rischia di scavare un solco tra il sindaco e il primo partito che lo sostiene in consiglio comunale. Già lo scorso 3 giugno, con un documento dal titolo Una nuova governance per il Teatro Lirico, il Pd aveva sollecitato al sindaco alcune scelte rapide e azioni decisive”: tutte ignorate.
Tra queste anche “l’attivazione immediata di una manifestazione di interesse internazionale per la ricerca di un nuovo Sovrintendente per il Teatro Lirico, provando ad uscire dal circuito ormai stranoto dei sovrintendenti che circolano per i teatri italiani”, e “l’istituzione di una commissione tecnica, con esperti di livello nazionale e locale, per la valutazione delle candidature a sovrintendente”.
Come si sia arrivati alla nomina della Crivellenti invece non lo sapremo mai: tutto straordinariamente riservato. Già si favoleggia di un appoggio dato da Gianni Letta alla sua scelta, così come di influenti appoggi romani, unite ad una stima che il sindaco (già dal mese di giugno) avrebbe manifestato all’organizzatrice teatrale. Di lei si sa poco: questo è il sito della sua organizzazione, Bam Teatro. Così come già si parla del nuovo possibile direttore artistico: in cambio dell’appoggio alla Crivellenti, Antonello Arru avrebbe chiesto un ritorno a Cagliari di Massimo Biscardi.
In ogni caso, i nomi e i curricula degli aspiranti soprintententi probabilmente non li sapremo mai. Sempre che poi la Crivellenti la sua candidatura l’abbia veramente inviata entro lo scorso 22 giugno negli uffici di via Sant’Alenixedda… Ma questo cosa cambierebbe? Nulla. Lo diceva anche l’Unione di ieri: “In ogni caso il presidente (cioè Zedda, ndr) si è riservato la possibilità di nominare anche una personalità che, pur non avendo ripsosto alla manifestazione di interesse, abbia le qualità e l’esperienza necessarie a traghettare il Teatro fuori dal pantano in cui versa da tempo”.
Zedda ha deciso. E basta.
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MARCELLA CRIVELLENTI – Curriculum Vitae
Nata a Bari, residente a Cagliari, 40 anni
PRINCIPALI ESPERIENZE PROFESSIONALI
Direttore di produzione
Direttore organizzativo
Consulente senior in direzione artistica
Responsabile relazioni esterne
Oltre 15 anni di esperienza nei settori teatro, cinema, musica, editoria nella produzione, nella gestione operativa e delle risorse umane in ambito artistico. Collaborazioni e contatti con artisti di primo piano a livello internazionale in tutti gli ambiti
dello spettacolo. Ideazione, sviluppo e realizzazione di progetti all’avanguardia, nel rispetto delle esigenze
e dei vincoli dei committenti.
Sintesi competenze professionali:
Selezione e cura di progetti artistici, a livello nazionale e internazionale
Direzione della produzione teatrale
Attitudine alle relazioni con stakeholders e finanziatori
Profonda conoscenza delle dinamiche di Marketing nel settore del teatro
Gestione delle risorse umane
Spiccata capacità di ottimizzazione delle risorse finanziarie
Eccellente problem solving
Istruzione e formazione
Master di specializzazione in management artistico musicale presso CEIDA-Scuola Superiore di Amministrazione pubblica, Roma
Corso di marketing e comunicazione condotto dal Prof. Ernesto Sabbadin, Università Bocconi, presso il Teatro di Roma
Laboratorio Nazionale di Giornalismo in collaborazione con Telemontecarlo – Roma
Studi di giurisprudenza, Università di Bari
ESPERIENZE PROFESSIONALI IN CORSO
Teatro
da giugno 2010
consulente organizzativo e di gestione settore produzione Teatro Stabile della Sardegna, stagione 2010-11;
da marzo 2007
direttore artistico di BAM teatro, produzione indipendente specializzata nella messe in scena di testi inediti di autori contemporanei, principalmente italiani, tra cui: Novantadue, Falcone e Borsellino 20 anni dopo di Claudio Fava (XXXVII Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano), Un mondo perfetto di Sergio Pierattini, (49° premio Riccione, Giuria Bignami Quondamatteo); La Repubblica di Salotto di e con I virtuosi di San Martino; Lavori in corso di Claudio Fava; L’istruttoria: atti del processo in morte di Giuseppe Fava di Claudio Fava; Noccioline di Fausto Paravidino, regia Valerio Binasco; Poetry atelier itinerante di poesia e performance con John Giorno e Lawrence Ferlinghetti; Disordine morale: trilogia sul rapporto tra violenza e menzogna tra i giovani (autori Massimo Carlotto, Letizia Russo, Michele Santeramo); Thom Pain di Will Eno, con Elio Germano; Lady Grey con Isabella Ragonese (finalista Premio Ubu 2011 migliore attrice under 30); Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda con Paolo Briguglia (coproduzione con Palermo Teatro Festival)
Cinema da settembre 2010
consulente artistico Nuvola Film produzioni, Roma
PRECEDENTI ESPERIENZE PROFESSIONALI
Teatro
da settembre 2008 a luglio 2010
Ufficio di Sovrintendenza (Maestro Maurizio Pietrantonio) con, funzione di assistenza e responsabilità alla gestione di promozione e biglietteria, coordinamento dei sistemi di vendita, Fondazione Teatro Lirico di Cagliari.
2008-10
coordinatore organizzativo e consulente di gestione del progetto “Profeta in patria sua”, Teatri Abitati Regione Puglia per Teatro delle Formiche, direzione Gian Piero Borgia;
2004-2007
responsabile organizzativa per Italia e l’estero presso il Teatro Ambra Jovinelli Roma/Ambra Fandango/Angeli Custodi Management per le produzioni:
– Concha Bonita di Alfredo Arias e René de Checcatty, musica e direzione di Nicola Piovani con Catherine Ringer (coproduzione con Thèatre National de Chaillot, Paris-Compagnia della Luna- Premio Gli olimpici del teatro per la migliore commedia musicale 2005),
– Il signor Novecento di Vincenzo Cerami, musica e direzione di Nicola Piovani con Lello Arena;
– Concerto fotogramma– musiche e direzione di Nicola Piovani
– Concerto in quintetto- musiche e direzione di Nicola Piovani
– Epta, suite strumentale per sette elementi testi di Piergiorgio Odifreddi musiche e direzione di Nicola Piovani
– L’isola della luce di Vincenzo Cerami-musiche e direzione di Nicola Piovani con Noa, Gil Dor, Omero Antonutti, Orchestra Nazionale di Atene (Teatro di Delo, commissione Ministero della Cultura della Grecia- Unesco)
– La pietà di Vincenzo Cerami-musiche e direzione di Nicola Piovani Orchestra Ara Coeli
– Lettere al metronomo di e con Vincenzo Cerami
-Ecclesiaste (traduzione di Guido Ceronetti) con Vincenzo Cerami, musiche di Aidan Zammit
– Le mille e una notte traduzione e lettura di Vincenzo Cerami
– Made in Italy di Vincenzo Cerami (commissione Festivaletterature, Mantova)
– Migliore di Mattia Torre con Valerio Mastandrea
– In mezzo al mare di Mattia Torre con Valerio Aprea
– Agostino di Massimiliano Bruno con Rolando Ravello
– Banda.25 di e con Banda Osiris
– Primo piano di e con Stefano Bollani e Banda Osiris
– Guarda che luna! omaggio a Fred Buscaglione con Enrico Rava, Stefano Bollani e Banda Osiris
– Non raccontateci favole di Andrea Zalone con Caterina Guzzanti e Paola Minaccioni
– Reperto RAIOT di e con Sabina Guzzanti, regia di Giorgio Gallione
– Romana con Tosca, regia di Massimo Venturiello
– Controtempo di Christian Simeon, regia di Gabriele Vacis con Francesca Reggiani e Beatrice Sckiros
– Sceneggiature: letture e musiche dei capolavori del cinema italiano (con Chiara Muti, Elio Germano, Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi, Corrado Guzzanti, Paolo Rossi…)
– Jovinelli Varietà di Nicola Fano, Ivan Cotroneo e Serena Dandinimusiche di Danilo Rea regia Armando Pugliese
– Me vojo sarvà di e con Eleonora Danco
– Prossime aperture di e con Andrea Rivera (Premio Giorgio Gaber)
– BRA live di Serena Dandini, con Neri Marcoré, Marco Marzocca, Paola Minaccioni, Federica Cifola, Scontrino alla cassa e giovani attori e autori della Fattoria dei comici
– Ti ho amato per la tua voce – Omaggio ad Oum Kholthoum di Selim Nassib con Elisabetta Pozzi (in collaborazione con
l’Ambasciata di Egitto)
2005
produzione esecutiva per “Lunga la strada” omaggio ad Alexander
Vertinsky di Paolo Nori, regia Gigi Dall’Aglio con Mauro Gioia e
Donatella Finocchiaro per Teatro Mercadante di Napoli / Festival
Carosone/Ambasciata di Romania
produzione esecutiva per “Caligola night live” di Claudio Gioè per
Reading Theatre-Asti Teatro
2004
avviamento ufficio produzione e organizzazione Teatro Trianon
Napoli e per le produzioni:
– Eden Teatro di Raffaele Viviani, regia Roberto de Simone;
– Na’ sceneggiata di Nicola Fano regia di Antonio Calenda;
– La cantata dei Pastori di Andrea Perrucci con Peppe Barra
(tournèe europea con partenza dal Piccolo Teatro di
Milano/Progetto Mediterraneo- Premio Gli olimpici del teatro per la
migliore commedia musicale 2004).
2001-2004
coordinatore esecutivo e assistente del Direttore Artistico, Giorgio
Albertazzi, Teatro di Roma per tutte le attività del teatro, tra cui:
collaborazione alle attività UTE (Union des Théatres de l’Europe);
ideazione, produzione e organizzazione di Ta’ziye regia di Abbas
Kiarostami;
ideazione e organizzazione de “I lunedì del teatro” (autori che
leggono altri autori) con la partecipazione tra gli altri di Alberto
Arbasino, Dario Fo, Aldo Nove, Paolo Nori, Tiziano Scarpa, Marcello
Fois, Raffaele La Capria, Grazia Verasani, Nicolo’ Ammanniti,
Alessandro Baricco, Edoardo Albinati.
1998-2004
Assistente e collaboratore artistico di Giorgio Albertazzi.
Cinema e
televisione
2001-2004
responsabile relazioni pubbliche con il Ministero dei Beni Culturali ed
Eurimages per Marco Muller e Downtown Pictures productions;
2004
Collaborazione al progetto “Il Teatro in televisione”, con Dario Fo e
Giorgio Albertazzi per Rai Palcoscenico.
Musica 2007
Organizzazione tournèe europea di Fiorella Mannoia (produzione
Angeli Custodi- Friends&Partners group);
2007-2009
label manager per BraveArt Records (distribuzione Sony BMG) tra gli
altri per Microtones e Megatones (Maurizio Giammarco, Dave Fuze
Fiuczynsky) Audioslang (Fabio Zeppetella, Enrico Rava, Aldo
Romano, Tom Harrell) Alice (Umberto Fiorentino, Dario Deidda,
Ramberto Ciammarughi);
2003-2007
label manager e booking per Auand Records, etichetta produttrice
tra gli altri di Francesco Bearzatti (Django d’Or 2003), Aldo Romano,
Enrico Rava, Emanuel Bex, Paolo Angeli, Antonello Salis, Gianluca
Petrella (miglior musicista emergente Down Beat 2006 e 2007)
executive manager vari progetti speciali (Uri Caine-Paolo Fresu-
Giorgio Albertazzi; Michele Placido e il coro Tenores di Santulussurgiu;
Alessandro Haber-Francesco Bearzatti; Daniele di Bonaventura-
Omero Antonutti)
Editoria 2000-2004
Collaborazione eventi, minimum fax edizioni, Roma;
2002
organizzazione reading ed eventi, Edizioni Fernandel, Ravenna.
Executive management 2004 – 2008
Executive manager per Angeli Custodi Management (management
artistico e musicale) tra gli altri per Serena Dandini, Sabina Guzzanti,
Corrado Guzzanti, Caterina Guzzanti, Fiorella Mannoia, Marco
Marzocca, Nicola Piovani, Francesca Reggiani, Tosca
1999 – 2004
executive management per Giorgio Albertazzi;
1997
dipendente Agenzia Moviement, Roma.
Consulenza
artistica e
organizzativa
Festival delle Lettere, Milano;
I dialoghi di Trani; Trani
Festival Internazionale Crucifixus, Brescia;
Festival Taormina Arte edizione 2003 (sezione teatro);
Palermo di Scena 2001
Coordinamento
generale
nell’ambito della
formazione
Potenza Comic Lab, prima accademia della comicità – direzione
artistica Serena Dandini (Fondi FSE- Regione Basilicata);
Scuola di Alta formazione cinematografica per registi e
sceneggiatori “Barbarano Cine-Lab“, direzione Marco Bellocchio e
Marco Muller (fondi FSE-Regione Lazio).
Non ho voglia di leggere tutto ‘sto pippone, ma dopo che ho letto che qualcuno voleva ancora Meli, Biscardi e tutto quel gruppo che ha smagnacciato a Cagliari per anno portando al dissesto finanziario.. credo che il teatro convenca riconvertirlo a sala biliardo!
Cito:
Un po’ più duro ed esplicito è Claudio Cugusi, consigliere comunale Pd: “Sto cercando di capire come si possa essere arrivati alla nomina di un esponente del mondo della cultura romana, molto vicina a un particolare tipo di centrodestra romano, e protagonista di numerose vicende non esattamente culturali, né tantomeno edificanti. Ovviamente questa è stata la decisione del Cda, e la si rispetta: politicamente il Pd non la condivide, ma vedremo cosa sarà capace di fare. Aspettiamo di vedere che tipo di rapporto costruirà con il sindacato, con i lavoratori, che tipo di offerta culturale saprà dare alla città, come spenderà i soldi che la Regione ha stanziato per risanare il bilancio, che piano industriale presenterà, e che fornitori coinvolgerà per l’acquisto degli spettacoli. Insomma avremo di che parlare per i prossimi mesi”.
Quindi in certi casi le non meglio definite vicende non edificanti contano, in altri le condanne penali non contano.
Ah, beh, allora..
40 anni, donna, d’esperienza anche se in settori diversi dalla lirica.
Proviamola: peggio di Mauro Meli non fará, piú serva della politica di Siciliano non sará, più incompetente di Di Benedetto non potrá essere.
Trovo poi di cattivo gusto le critiche preventive: Capisco che in questo paese essere sotto i 50 e per di piú donna non significhi partire avvantaggiati. É avvilente però che l'”antizeddismo” porti a seguire i peggiori stereotipi
Penso che sia una nomina “da zedda”, molto piú delle due caldeggiate dal partito democratico.
28 anni, giovane. Anche questa era una nomina “da Zedda”? No, era una nomina di Cappellacci. Neanche a Giorgio Oppi è andata giù …
O Zunk, dai che questo paragone non è alla tua altezza… 😉
E certo che era un paradosso, ma credo che far leva sull’età relativamente giovanile e sull’appartenenza al genere femminile sia umiliante in primo luogo per la signora Crivellenti. Io non ho le conoscenze, né l’infallibilità per dire che si tratti di una nomina SENZ’ALTRO sbagliata. Ma c’è un problema di metodo su cui non c’è chiarezza, che le circostanze siano quelle riferite da Biolchini o quelle un po’ diverse riferite da Lissia sulla Nuova Sardegna, o altre ancora che non ci è dato conoscere. E qui, forse anche perché c’è chi, fronteggiando il sindaco, “depista” sulla base di giudizi di merito più perentori, siamo un po’ fuori strada, stiamo aggirando il nocciolo del problema.
Zunk il metodo è che decide il CdA su proposta del Presidente. Noi, a dire il vero, non sappiamo né se Massimo si sia consultato con qualcuno, né se abbia scelto su pressioni ricevute, né se abbia scelto in contrasto con le pressioni ricevute. Sappiamo solo che ad un certo punto ha portato un nome in CdA ed è riuscito a farlo passare. Nome che ha proposto lui di cui si è preso le responsabilità. Il CdA ha avuto, almeno a leggere le cronache, una posizione pilatesca, dando fiducia completa al sindaco e quindi mandato completo a scegliere chi vuole. Naturalmente non tengono conto che è parimenti responsabile chi fa e chi non fa…
Forse tu avresti fatto diversamente, forse io avrei fatto diversamente, ma dal momento che qualsiasi cosa accada non saremo chiamati né io né te a risponderne, è giusto che abbia deciso lui. Poi liberi tutti di criticare, è questo il bello della democrazia. Resta il fatto che Massimo spesso l’azzecca e chi lo critica è costretto ad aggiustare il tiro. Non è detto che non succeda anche questa volta.
Non conosciamo, forse neanche tu, tutti i retroscena per poter dire “se fossi Zedda, cosa farei io?”. Sicuramente avrei coinvolto la mia maggioranza, che è pur sempre espressione di quell’elettorato che mi avrebbe fatto diventare sindaco. Avrei messo in chiaro che il mio intendimento sarebbe stato quello di proporre il nome più competente e meno controindicato possibile, senza voler prendere parte a giochi lottizzatori né attuarli. Se in ipotesi si fosse messo di mezzo il capo del mio partito, e mi avesse proposto un nome inadatto, avrei risposto picche anche a lui. Non avrei mai trattato alcunché col centrodestra, oltre tutto con rappresentanti ministeriali e comunali ormai delegittimati dalla caduta delle rispettive amministrazioni. Avrei detto: questa è la mia proposta, è una persona competente, non ha controindicazioni di scarsa o inidonea esperienza, ci state? Se ci state bene, se non ci state tiratemi fuori un’alternativa che risponda a questi criteri, altrimenti se mi proponete nomi sulla base di altre logiche, la porta è aperta al commissario. Non so quali e quante di queste mosse abbia fatto Zedda, una cosa posso dire: senza esprimere preventivi giudizi stroncatori sulla signora Crivellenti, visti i curricula apparsi, difficilmente la mia scelta sarebbe caduta su un simile profilo professionale, che non reputo il più idoneo. Forse sarebbe caduta su alcuni dei profili specificamente “Musicali” apparsi qui e altrove nel blog, al limite se telefonate e ricerche su Google non fossero state sufficienti a chiarirmi ogni dubbio avrei invitato uno o più manifestanti interesse a venire a Cagliari a fare quattro chiacchiere. Per il resto, caro Sovjet, i cavalli si vedono all’arrivo. Consentimi di dire però che le prime spiegazioni a caldo del sindaco non mi convincono.
TAC TAC TAC. Tre punti persi da Zunkbuster in due righe.
AGGIORNAMENTI
http://vitobiolchini.wordpress.com/2012/10/02/teatro-lirico-la-nomina-della-crivellenti-diventa-un-giallo-intanto-i-sindacati-sono-furiosi-con-zedda-che-pero-ha-varcato-il-rubicone/
Sovjet è il nostro uccellino in gabbia da portare in miniera per avvisarci del grisou. Quando nemmeno lui riesce ad argomentare giustificazioni per gli svarioni di Massi, vuol dire che solotronco l’ha fatta grossa. Di quelli che oratoccaame Sovjet è di gran lunga l’unico attrezzato culturalmente per argomentare. Quando annaspa come nei commenti a questo post, boli nai chi funti postus mali…
Troppo gentile Catilina…
ma non avendo competenze specifiche – come ho candidamente ammesso non avendo la cultura enciclopedica di Zunkbuster – mi sono limitato a segnalare quello che vedo io: un sindaco che si prende le sue responsabilità e decide, consapevole che se va male la colpa sarà sua. Tutto grasso che cola di questi tempi. Io avrei fatto diversamente? Non lo so, perché non so in quali condizioni si è trovato “Massi”: a quali pressioni è stato sottoposto, se ci sono stati veti, se ci sono stati controveti, quali posizioni in seno al CdA, quali indicazioni dal sindacato e quali dai partiti.
Ma riconosco che il ragazzo non è fesso e preso atto che in genere non fa mosse azzardate (per dire, io sarei molto meno cauto…) se ha preso una decisione che chiaramente avrebbe suscitato polemiche. evidentemente ha avuto le sue buone ragioni. E dico questo perché l’ho votato non turandomi il naso, ma proprio perché ho fiducia in lui. E quando uno ha fiducia, si fida. Anche perché, ad oggi, ha più o meno sempre avuto ragione lui. Contrariamente ai suoi critici.
Comunque, poco mi si addice sia la “gabbia”, sia l’ “uccellino”, così a futura memoria…
Ma da boleis accabai? mi che a chiagliari studiare legge fuori corso fa curriculum eccome!
Premesso che di lirica non ne capisco nulla, figuriamoci di sovrintendenti, mi preme sottolineare un fatto: Massimo Zedda in qualità di presidente del CdA ha preso una decisione assumendosene piena responsabilità, senza nascondersi dietro manovrine. L’ha fatto scontentando tutti, sindacati, partito di maggioranza, consilglio di amministrazione.
Ha fatto un errore? Vedremo. Intanto ha dimostrato che quando vuole decide lui, tanto perché lo sappia chi gli dà del timidome e che non è facilmente condizionabile.
Ha fatto una cazzata? Io non lo so, ma dal momento che non si è nascosto dietro un dito, nel caso ne pagherà le conseguenze. Ma se risolve, anche i meriti saranno tutti suoi e molto faranno un gran figura di merda. E non sarebbe neppure la prima volta che succede…
Ma sì, magari la Cervellenti è un genio e Diego Lopez ci porta in Champions League. Tutto è possibile. E vivremo felici e contenti.
Allora si dovrà spiegare a tutta l’Italia il senso della richiesta dei curriculum ai candidati, laddove questa scelta e’ stata effettuata con altre regole rispetto a quelle dichiarate in partenza… Quando fa comodo il richiamo alla trasparenza e alle regole e’ fondamentale, quando si deve stare in un gioco più grande (leggi la ricostruzione di Robin) vale il principio dell’ “ora tocca a me!”… Una figura barbina Soviet, sotto tutti i punti di vista ma, soprattutto, sul piano della credibilità.
Può darsi, ma tu scrivi almeno con un nick solo tuo, così nel caso la figura non sia così barbina, puoi essere inserito nella lista di quelli che hanno cannato!
Sempre a rimandare ai posteri le sentenze Soviet. Ma non rispondi alla domanda. Perché quando si ritiene importante il richiamo alla trasparenza e’ fondamentale e in altri caso, come questo, si rimanda ai posteri esalti il gesto dannunziano i Zedda, giustificandolo sulla base di ipotetiche ragioni di efficienza. Insomma, se Zedda vince fanciullo tutti voi.. Se perde fanciulo lui. Ma sul merito dei criteri utilizzati per la scelta sorvoli … Complimenti per la coerenza Soviet
Già Zedda ha azzeccato benissimo la scelta della Puggioni. Anche questa si presenta una analoga genialata.
Ma con quale faccia tosta, caro Soviet, anonimo, annuncia figuracce dopo quelle già in repertorio di questa Giunta? Vuole l’elenco? Non le giova.
Leporello ma faccia pure questo catalogo, che tanto non mi impressiona! Ripeto però, a me – com’è noto – di identità reali non importa nulla, che se uno è fesso si vede lo stesso – però almeno un nick stabile bisognerebbe averlo. Altrimenti è troppo facile…
Però mi sembra sia molto difficile per te provare a rispondere alle domande poste Soviet..
Infatti, non io non devo rispondere a nulla. Ho scritto che il sindaco, che alla fine dei conti sarà l’unico responsabile delle decisioni che prende, ha preso una decisione. Che sia quella giusta o quella sbagliata per il Lirico ce lo dirà il futuro. Ma dal momento che, vuoi per abilità o solo per fortuna, in genere Massimo Zedda l’azzecca, ho chiesto semplicemente di firmare con un nick stabile, così – se proprio non ho nulla da fare – potrei stilarlo anch’io un catalogo di quelli che non l’azzeccano mai.
D’altra parte, in questo Paese dove la colpa è sempre di qualcun altro, il sindaco si è preso un bella responsabilità. Che per altro è sua…che come si dice, col culo degli altri siamo tutti buoni a fare scelte…
Per ora sei nella lista delle persone che sfuggono alle domande Soviet. Non mi sembra che abbia affrontato lo iato tra le richieste dei curriculum precedentemente fatta dal CdA e i criteri adottati con la scelta finale. Tutto qui. La distanza esiste. Se poi il futuro, per sorte buona o mala sorte degli altri, darà ragione a Zedda.. questo non è un argomento di discussione sul merito dei problemi posti, è solo far slittare il ragionamento su qualcosa che sembra non dipendere (almeno dalle cose che dici) dalla linearità e trasparenza delle decisioni prese da Massi.
Caro Soviet, vuole un elenco di figuracce ben consolidate? Non conviene quest’elenco.
Anche il PDL contesta Zedda sulla trasparenza. Evidentemente il signor Salvatore Sasso Deidda non si è ben inteso con Porcelli, del resto alla lirica preferisce le manifestazioni nostalgiche, magari il 25 aprile. Oppure è Porcelli che non la conta giusta: possibile che i consiglieri della Fondazione del Lirico, fatta grazia di Cincotti che è espressione di Zedda, siano tutti personaggi dalla schiena talmente poco dritta dall’accettare dei diktat, pur di conservare una poltrona per quanto appetibile? O forse Robin, che immagino che, qualora interpellato, sarebbe disposto a ripetere quel che sa davanti a un magistrato, alla Corte dei Conti, a qualsiasi eventuale commissione d’inchiesta, almeno una “pista” giusta l’ha individuata, dal momento che poco più di un mese fa il ministro Ornaghi ha pensato bene di avvicendare il signor Salvatore Nastasi, già indagato nei procedimenti della “cricca” proprio riguardo a qualche cosa poco chiara riguardante la ristrutturazione del Petruzzelli di Bari, e di nominare un’altra persona, al suo posto, a capo di gabinetto del MIBAC? Ora o mai più, dato che il protettore ministeriale dei pidiellini ormai non c’era più, e qualche altro mese di governo tecnico, o magari dopo di governo Renzi, avrebbero rischiato di cambiare troppo le carte in tavola?
Un comunicato delle RSU del teatro fresco fresco
La RSU del Teatro Lirico di Cagliari apprende con sgomento e profonda delusione della nomina di Marcella Crivellenti a Sovrintendente di questa Fondazione Lirico Sinfonica.
Disattendendo lo Statuto della Fondazione, il Sindaco si è orientato su una nomina di dubbio profilo e senza la necessaria esperienza che costituisce un autentico salto nel buio.
La RSU si ritiene ostaggio di un CDA irresponsabile. Nonostante il drammatico recente passato di cui molti Consiglieri in carica sono stati protagonisti, con questa designazione si minano le basi per il futuro rilancio del nostro Teatro, forse in modo irreversibile.
Il Presidente con questa inopinata nomina tradisce il messaggio di rinnovamento, trasparenza e riconoscimento del merito che aveva lanciato durante la sua campagna elettorale, disattendendo la fiducia che gli elettori avevano posto in lui, e operando secondo i vecchi e consolidati schemi della politica.
Con questa scelta dimostra davvero poca attenzione e fiducia nei confronti delle esigenze e delle aspettative dei Lavoratori che hanno di fatto mantenuto in vita il Teatro nella lunga attesa di una nuova Dirigenza capace e responsabile.
La RSU definisce inaccettabile questa nomina e ritiene necessario un passaggio immediato fra tutti i Lavoratori per prendere tutte le decisioni che si riterranno necessarie.
Gli sforzi, le lotte, i tagli delle buste paga dei Lavoratori sono vanificati proprio in un momento in cui le mutate condizioni economiche lasciavano intravvedere un futuro di speranza possibile e una grande opportunità di realistico rilancio del Lirico.
La Cultura ancora una volta si deve piegare suo malgrado ad una politica greve, incapace di comprenderne il valore assoluto come bene comune fondamentale per la vita di tutti.
Molto bene! Questo delirio sconclusionato insieme al fatto che sull’ugnone anche il commissario Cugusi si pronuncia contro la nomina della Crivellenti mi ha convinto della bontá della scelta di Zedda
Chiedo scusa, ma nel curriculum professionale c’è scritto: studi di giurisprudenza. E’ laureata o ha solo fatto studi di giurisprudenza? Ne conosco tanti che hanno fato studi di giurisprudenza senza laurearsi.
il titolo di studio non serve…neppure il presidente dell’Anfols ce l’ha!
Non si scrive studi di giurisprudenza, non è un titolo di studio. Certo che uno può non essere laureato.Ma allora nel curriculum si scrive il titolo di diploma delle medie superiori o inferiori. Non si scrive di aver fatto vaghi studi in una facoltà universitaria poi mollata. È una millanteria.
Marcella Crivellenti ha le carte in regola per fare una bella figura.
Anzi, la sta già facendo
C’erano oltre 40 candidature. Possibile che fossero tutte peggiori di questa Carneade? Al Lirico ha già dimostrato inadeguatezza e incapacità nel svolgere mansioni molto meno complicate di quelle che spettano ad un sovrintendente…
E’ come se avessero messo Brunetta nella nazionale di basket.
Non c’è altro da dire: se c’era una nomina sbagliata, era proprio questa.
Il giro è stato questo e ve lo spiego (mi sono bastate tre telefonate).
Tutto ha origine a Bari, città natale di Nastasi e della Crivellenti. Quando il sindaco Emiliano (PD) ha portato il Petruzzelli a diventare una Fondazione Lirico Sinfonica, si è posto il problema di fermare il giocattolo che rischiava di portare a Emiliano fama e voti in vista delle prossime elezioni. Il patto fu stretto fra Vendola e il Pdl. Nastasi dal ministero nominò al Petruzzelli due nuovi rappresentanti con il compito di sfiduciare il sovrintendente di Emiliano, Giandomenico Vaccari. Gli bloccarono i fondi dovuti per il passaggio a Fondazione e per le conseguenti stabilizzazioni degli organici. Ma rimaneva il problema della Regione di Vendola che avrebbe dovuto anche lei contribuire con un adeguamento di fondi alla messa in regola del teatro.
Vendola fece un accordo con Nastasi, si bloccarono anche i fondi regionali dovuti e il Petruzzelli fu commissariato (con la scusa del non ancora approvato bilancio consuntivo). Come commissario giunse Fuortes, uomo di Nastasi, e in cambio Vendola ebbe Eleonora Pacetti (sua fedele SEL) nominata come casting manager in direzione artistica e la velleità di mettere qualcuno a Cagliari (Silvio Maselli? Pagliaro?). Lo scambio non riuscì perché Silvio Maselli fu bruciato e si impelagò facendosi beccare a finanziare, tramite la Film Commission di cui era presidente, un film che aveva scritto lui. Pagliaro forse si tirò indietro o forse fu fatto retrocedere. Non lo so.
Di sicuro la poltrona di Cagliari (che spettava a Vendola) rimaneva vacante.
Si è trovato un accordo con la destra Pdl e UDC in ambienti ministeriali e si è identificata la Crivellenti che, pur essendo sempre stata contigua alla destra, ha assicurato fedeltà assoluta a Massimo Zedda.
Questo è quello che è successo. Questa è la maniera con la quale è stata scelta “la persona più adatta”. Marcella Crivellenti.
Robin, il tuo nick non rende giustizia alla capacità investigativa appena dimostrata.
Dovresti cambiarlo in Batman.
Che fa più figo, e non porta calzamaglie variopinte.
Robin insignito della laurea onoris causae in dietrologia…..SFIGATO!!!
Bella risposta, alla Nicole Minetti…
Spiegacela allora con l’avantologia. Siamo curiosi.
Zedda voleva un suo uomo al comando del lirico, una persona di cui fidarsi. Lo ha sempre detto e lo ha fatto. La Crivellenti non ha risposto alla manifestazione di interesse e lui è andato a prenderla a casa. Non è mai stata di destra. Lavora con Fava da anni ed è sempre stata legata a Rifondazione prima e SEL poi. Non sapete una cippalippa e vi fate film. E’ una questione di fiducia personale, esattamente quello che faremmo tutti se dovessimo sedere in un posto di responsabilità: ci circonderemmo di persone che conosciamo e di cui ci fidiamo. La competenza: quello semmai è il problema. Ma non la competenza in generale perchè Crivellenti è persona di spettacolo. La competenza in ambito lirico. Quella dovrà compensarla con lo staff, a partire dal direttore artistico.
Senzasenso: questa della Minetti me la spieghi, perchè non sono molto ferrato sull’argomento e, al contrario di te, non frequento il gossip.
Tranquilli, la nomina c’è, non si può invalidare legalmente e ve la tenete. Peggio di Meli e Di Benedetto non farà semplicemente perchè è impossibile!
Ci facciamo film si, come Maselli, e tu sei cascato in un trucchetto da sbirri come una pera cotta. La Crivellenti non è di centrodestra, la Crivellenti è di Sel. Clap clap. L’unica motivazione per optare sulla “seconda scelta” rispetto ai criteri di cui all’art. 9 dello Statuto della Fondazione è questa. La competenza in ambito lirico “dovrà compensarla con lo staff, a partire dal direttore artistico”. Ma che fesserie stai dicendo? Guarda che ha ricevuto l’incarico di Sovrintendente, non è stata chiamata a fare un corso di formazione. Però i criteri di competenza sembra valgano solo quando si tratta di andare contro al Pd per partito preso …
“La compenserà con lo staff e con il direttore artistico”. Il direttore artistico sarà Umberto Fanni, uomo della Lega di Brescia, he dopo due anni di direzione artistica a Trieste si è visto commissariare il teatro, uomo che ha concluso la sua parentesi di direzione artistica all’Arena di Verona tacciato di aver mantenuto altri tre incarichi contemporaneamente. Chiedete all’Arena.
ahahah..quante fesserie Robin…è evidente che avevi le tue mire personali… mettiti il cuore in pace: ora c’e la Crivellenti. Alla prossima!
Robin delle due l’una: o sei in malafede e questa è diffamazione o non sei informato.
ti spiego quella della Minetti. Facevo solo notare che dare dello sfigato a qualcuno è un “argomento di discussione” utilizzato dai personaggi alla Minetti (o alla Sgarbi, se perferisci). Quindi nonostante tu non la conosca, nel precedente post hai utilizzato quel tipo di linguaggio. Sarebbe stato più utile, forse, anche per informare chi non conosce l’argomento come me, argomentare il tuo pensiero in maniera diversa.
Avrei inoltre una domanda, senza alcun intento polemico, solo per capire (da esterno), ma se “Zedda voleva un suo uomo al comando del lirico, una persona di cui fidarsi. Lo ha sempre detto e lo ha fatto.” perchè ha fatto perdere tempo alle persone chiedendo manifestazioni d’interesse per ricoprire l’incarico?
mitico Zedda con l’UDC, ME NE FREGA POCO DEL PD, SONO BOLLITI, la nomina è assolutamente POPOLARE e NAIF; vorrei conoscere il parere del silente BIOLCHINI dai coraggio non è un momento facile….. la cultura va a fondo dopo il bando sui contributi
era proprio vero ORA TOCCA A NOI…. e lo stanno facendo….
Dato che il mio precedente intervento è stato censurato riprenderò i miei concetti senza però dire pane al pane e vino al vino. Zedda fa un’operazione politica infischiandosene altamente del teatro lirico. La nomina di una persona estremamente marginale nella galassia culturale italiana e priva del minimo requisito per guidare un complicatissimo teatro (a parte gli apparentamenti polici) fa di questa scelta una semplice mossa di scacchi nella partita ben più grande sul controllo politico della città. E delle due l’una: o zedda è disposto a fare un simile torto ai lavoratori del teatro perchè di loro non ha alcuna considerazione oppure ha deciso di sacrificarli per una “sua” idea di cultura che vede il teatro musicale vecchio e barboso. In entrambi i casi fa un torto a Cagliari.
Buttiamola sul fiabesco…i fratelli Grimm avrebbero scritto una fiaba intitolata: ” da cassiera a sovrintendente”.
Ma qui non siamo a HollyWood, e la Crivellenti non è Julia Roberts …
Quanta agitazione! Lasciatela arrivare in teatro almeno…!
Invece di ripetere pappagallescamente il comunicato cgil che parla genericamente di risultati insoddisfacenti alla direzione della biglietteria (che cazzo vuol dire che non sapeva la differenza tra platea e prima loggia, tra biglietti ridotti e interi, che non sapeva contare) qualcuno può essere specifico e dare degli elementi oggettivi?
Io per ora ho capito che questa nomina ha fatto incazzare il Pd, che peraltro chi proponeva? Meli come diceva Diana? Zedda ha scelto e se sta tizia lavorerà bene lo giudicheremo dai fatti
Quello che si incazza qui sei tu, e da come demonizzi PD e CGIL sembri Marchionne …
Non hai risposto a quello che ti ho chiesto, ma non importa e comunque….
Vabbè ci sarebbe un’altra cosa da dire, ma mi sto fortemente autocensurando, il dolore e il rispetto prevale sulla vis polemica, non siamo mica su Facebook!
Se ti riferisci al passato della Crivellenti in biglietteria, ho solo riportato un articolo di Casteddu On Line. Chiedi a loro o alla CGIL.
Oddio, qualcosa vuol dire che non sapesse queste cose. O erano troppo complicate?
Il Pd ha fatto carte false e cena a base di gamberoni per Francesco Siciliano, assessore provinciale e viceresponsabile nazionale alla cultura del partito.
I sindacati puntavano su chi garantisse loro i privilegi accumulati in anni di gestione scellerato e vedevano bene anche il ritorno di Mauro Meli. Anche se in realtá i sindacati hanno in extremis puntato su un outsider di grande spessore e con molteplici esperienze all’estero.
Zedda ha scelto, cosa riuscirá a fare la crivellenti ce lo dirá la storia. Appaiono evidenti le direttrici della sua nomina: evitare di “dare” alla segreteria nazionale del pd una nomina importante su cui il partito puntava tanto, troppo, e per la quale parte del gruppo consiliare si era “sputtanato” com inciuci palesi che certo non hanno migliorato il clima. Zedda ha evitato accuratamente di ragionare sulla nomina dei sindacati: quello che é il lirico oggi lo si deve anche ai sindacati della struttura.
Resto curioso di leggere dichiarazioni di qualcuno che abbia preso parte alla famosa cena, o quanto meno quella di una fonte indiretta disposta a riferire “de relato” e metterci la faccia. Stranamente Vito Biolchini non ne ha riferito, e io so che ha agevole accesso alle fonti dirette, almeno quanto chi ha messo in giro queste voci. Qualcuno faceva carte false per Siciliano? Ok, ma non dimentichiamoci che molto prima del nome di Siciliano girava quello di Maselli, noto soprattutto per le Fabbriche di Nichi. Zedda non l’ha mai detto direttamente, e Maselli ha addirittura smentito di aver mai presentato un curriculum. Ok quindi sono solo voci, ma anche quelle riferite a Siciliano. Mancano le smentite? E certo, come possono smentire persone indicate con solo apparente anonimato? Sarebbe ridicolo, e sarebbe soprattutto legittimante rispetto a questi metodi. Queste critiche acrimoniose ai sindacati mi sembra che nascondano solo l’intendimento neanche troppo celato di smantellare la struttura. Se non si vuole un Teatro Lirico a Cagliari, basta dirlo …
Caro Zunk, guarda che Siciliano l’hai nominato diverse volte in questo post pure tu, accostandolo al PD.
Per quanto riguarda Maselli, a meno che abbia cambiato nome e sesso, non è stato scelto.
Siciliano è del PD, bella scoperta. Solo che chi sostiene che il PD stesse facendo “carte false” per lui in base non so quale dritta sfuggita dal seno di una cena tra amici dovrebbe portare prove più consistenti, altrimenti si tratta di chiacchiere da bar. O non hanno parlato con Giampaolo Diana quando si è lanciato negli incauti elogi a Meli? Conoscendo lo schieramento a cui fa riferimento Diana nel PD mi sembrerebbe oltremodo strano … su Maselli io ho detto che Zedda non ne ha mai fatto espressamente il nome, e che l’interessato ha smentito. Delle voci va chiesto conto a chi le ha fatte. La mia modesta posizione al massimo mi consente di chiedere qualche conferma con discrezione, non di ricevere “dritte” in anteprima.
E invece i racconti che leggo qui riguardanti la scelta di Zedda non sono chiacchiere? Sono Verità?
Vorrei sperare che “Robin” stesse solo sparando cazzate, purtroppo non ci credo, perché non ci vuole l’ispettore Derrick per capire che si tratta di una fonte interna ben informata.
Rileggiamo anche quel che ha dichiarato Maurizio Porcelli a Casteddu Online: abbiamo (riferito a tutti i consiglieri, compreso Cincotti) votato la sovrintendente perché altrimenti avremmo sfiduciato il sindaco come presidente della Fondazione.
Non credo che Porcelli abbia sparacchiato a caso: diversamente da una certa, diciamo “leggerezza” di altri suoi compagni di gruppo consiliare, si tratta di un reazionario che sa quello che vuole, in genere.
Orbene: lo sa perfino la menta del mojito che il sindaco è presidente ope legis della Fondazione, l’unico modo per veramente “sfiduciarlo”, vale a dire costringerlo ad andarsene, è che non sia più sindaco. Cosa è veramente successo: Zedda ha addirittura minacciato di dimettersi da sindaco di Cagliari – le politiche, tanto, sono vicine – oppure ha semplicemente minacciato di far risultare presso il MIBAC l’impossibilità di funzionamento della fondazione per mancanza del rapporto fiduciario tra Presidente e CdA, con conseguente rischio di scioglimento e commissariamento?
In ogni caso, sembra un affare di poltrone e di strategie. Al Comune, il centrodestra attuale non è, non sarebbe assolutamente pronto a una nuova prova elettorale, e chi candida, Stefano Schirru? Non facciamo ridere i polli. Verosimilmente si dividerebbe in un troncone che sta cavalcando la più spudorata demagogia in salsa grillesca, vedasi Gregorini e i Riformatori, e in uno che proporrebbe una stanca candidatura di bandiera. Di contro, se si rifacessero le primarie oggi, visto l’atteggiamento irrispettoso del sindaco nei confronti del PD, non sono tanto sicuro che il sindaco in carica le rivincerebbe, così come non è da escludersi che il centrosinistra vada a eventuali elezioni anticipate spaccato. Insomma, sarebbe una prova al buio. Non fa comodo a nessuno.
Se invece la logica era semplicemente “o votate chi dico io o muoia Sansone con tutti i Filistei” limitata al Cda della Fondazione, è comunque evidente che chi ha conquistato la poltrona lì ci tiene a mantenersela stretta, vuoi per le prebende dirette, vuoi per l’importanza di altri interessi che consente di perseguire. Oppure Cualbu, con le cose ben più importanti a cui ha da pensare, avrebbe fatto e vinto un ricorso al Tar contro il goffo tentativo di revoca di Soru?
Ne fosse uscito fuori il migliore dei sovrintendenti possibili, tutta questa sarebbe aria fritta, il fatto è che ne è uscito fuori un profilo di sovrintendente che poco ci azzecca coi criteri indicati dall’art. 9 dello Statuto della Fondazione, che privilegia l’esperienza specifica nel settore o in “enti consimili” (tra cui non rientra certo un’agenzia teatrale privata, se valeva per Siciliano vale anche per questa Crivellenti, va da se) e per giunta, se la CGIL afferma il vero, in odore di sponsorizzazione di centrodestra. Addirittura Alemanno? Boh …
Ed è inutile che i soliti noti in veste di anonimi dicano che qui ci sono persone non competenti del ramo che stanno sparando cazzate: l’art. 9 dello Statuto è chiarissimo, non ci vuole Herbert von Karajan per interpretarlo, e nella sostanza non è stato rispettato.
Sarà contento qualche giornalista e qualche commentatore, che aveva divagato su fantomatiche cene in casa di una persona, e col preteso ruolo preponderante di un’altra, ex sindaco di un paese allora alla ribalta delle cronache – che parlavano di Rossella Urru – intese a imporre la candidatura di Siciliano. Si è visto, alla fine, chi ha preferito non disdegnare l’inciucio col centrodestra, quello peggiore di Porcelli e di Felicetto Contu, pur di rimarcare che “comanda lui”. Massimo veramente, stai cagando fuori!!!
Ci sarebbe un’altra cosa da dire, ma mi sto fortemente autocensurando, il dolore e il rispetto prevale sulla vis polemica, non siamo su Facebook dove si sparacchia a ruota libera come al bar sport, e non credo che Vito lo permetterebbe.
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Vedo che qui, meno di altrove, si sprecano i commentatori esperti di gestione e selezione. Dispiace trovare su internet numerosi pareri, pro o contro un CV, forti di competenze spesso ottenute dopo aver assistito ad un concerto jazz e visto due film di Kubrik.
Ancora l’arte e la sua gestione appaiono cosa da amatori e ciò, per quanto stimoli autocritica, rattrista.
Non giudico la persona e non giudico le sue competenze perché credo lo si dovrebbe fare solo confrontandole con quelle degli altri candidati. Giudico il metodo, come l’articolo sottolinea, ancora una volta contrario agli slanci partecipativi che, credo, la città auspicava.
Purtroppo non conforta la speranza che il Sindaco -di certo ottimo politico e amministratore, ma temo non esperto d’altro- possa aver accolto i consigli dell’assessore alla cultura, che pare, di questi mesi, affaccendata in altre faccende.
Ma perché prima di dolerti non ti firmi con nome e cognome? Che ne sai delle competenze altrui? Le mie sono pubbliche. Basta fare una ricerca su Google o direttamente su Linkedin. Non ho i requisiti per fare il sovrintendente, non ho presentato alcun curriculum ma seguo le faccende musicali nazionali da quando portavo i calzoni corti, giusto per sgomberare il campo da possibili equivoci. E come dice Zunkbuster non è necessaria chissà quale scienza per saper decifrare gli articoli di una legge dello Stato e di uno Statuto. Parlano chiaro, chiarissimo.
Se non si capisce l’importanza di una istituzione come l’ente lirico non si capisce la possibilità di rilancio di una città come Cagliari. inadeguata la scelta ma soprattutto inadeguato il sindaco e il cda nel maneggiare qualcosa di cui non hanno coscienza.
Che peccato.
Nel curriculum manca la ” Siete Fuentes” dove ha collaborato alla produzione della famosa gazzosa, tante bollicineeeeeee nient’altro !
Certo che se le scelte le si lasciano fare ancora alle segreterie, specie quelle romane, è chiaro che i sardi verranno considerati sottomessi e usati come servi.
Perché sapere che il prossimo candidato governatore entrerà in quota LETTA deve far riflettere i molti che credono di far parte dell’Italia e di contare ancora qualcosa.
Che tristezza sentir certe cose e magari ubbidire per paura di finire come Soru.
Prossimo candidato sanno tutti che est di LETTA! Lo tengono coperto ma i due big del medesimo paese faranno replay di questa legislatura. Un indizio, per il suo matrimonio asfaltarono le strade…….
Pare che questa signora abbia diretto la biglietteria sotto la gestione di Pietrantonio con risultati non eccelsi.
http://www.castedduonline.it/index.php/41682-caso-crivellenti-la-cgil-preoccupata-il-giudizio-dei-lavoratori-del-lirico-e-negativo-sentendo-quel-nome-siamo-rimasti-sconcertati/
spero che massimo zedda ,non perda tempo con l’ente lirico, la citta’ di cagliari ha problemi molto piu’ importanti e molto piu’ seri , zedda, non puo’stare dietro un ente fallito da anni le dia il colpo di grazia e lo chiuda un avolta per sempre.
Missione compiuta.
Innanzitutto, nonostante i vari tentativi POLITICI, non è ancora fallito. E poi si faccia un giro fuori da Cagliari, se riesce fuori dalla Sardegna… Il massimo poi sarebbe poter andare in Europa, e vedere in quale conto è tenuta la cultura al di fuori del territorio italiano. Vada in Giappone, esca con noi in palco agli applausi, e sentirà cosa vuol dire essere un popolo EDUCATO alla cultura e non drogato da tv e altre menate.
Saluti.
si vede lontano un miglio che lei lavora dento l’ente lirico, e giustamente lei difende il suo posto di lavoro,ma lei non puo pretendere che le tasse dei cagliaritani che in parte vengano usati per tappare il buco finanziario , e poi un popolo puo essere educato anche senza il suo ente lirico , si rassegni e un’ente fallito e mangia soldi, e cagliari non c’e’ l’ha fa’ ha supportare ogni anno questa spesa.
Ebbene si, dopo una vita di sacrifici da un palco all’altro, a 32 anni sono una precaria del teatro, e se può interessarle il mio contratto (iniziato poco meno di un mese fa) scade il 20 ottobre, ma mi impegno comunque per una struttura che ritengo importante a prescindere dal fatto che crei lavoro a me o ad altre centinaia di famiglie che ci lavorano stabilmente. Lei sostiene che un popolo può essere educato anche senza il suo ente lirico evidentemente parla senza cognizione di causa (anche se, dal suo modo di scrivere mi dimostra, anzi, l’urgenza di cultura…). Le tasse dei cagliaritani vengono già impiegate in altro modo e i soldi che arrivano dal Comune non costituiscono certo la quota salva-vita per un ente PUBBLICO, che vive di contributi statali (FUS), Regionali e Comunali, e che per anni è stato mandato allo sfascio sotto l’indifferenza totale della città e soprattutto dei suoi politici, che hanno pensato solo a spartirsi poltrone e posti da affidare a persone non ben qualificate.
Mi dice che sostengo il mio posto di lavoro: io tra un mese magari starò lavorando altrove, ma continuerò a difendere con le unghie e con i denti l’esistenza di una fabbrica di cultura perché senza la cultura, l’identità italiana muore…. In tutto il mondo si celebra l’Opera Italiana, invidiano la nostra ricchezza artistica, monumentale etc. Ritornando alla questione “inutilità” dell’ente, sappia che a Verona, Milano, Bologna, Torino, Venezia etc. il teatro genera indotto turistico, ergo porta lavoro, ergo porta RICCHEZZA per la comunità… mentre da noi il teatro viene visto solo come un carrozzone maleodorante mangiasoldi, non tenendo conto della ricchezza che si ha sotto mano…. ma che glielo dico a fare…
Infatti. Ci sono cose che non si devono spiegare: chi può capire, ha già capito. Chi non può capire, non capirà mai.
e vero cara Barbara le scrive abbastanza bene oltre la media , a parte questo ,mi creda mi dispiace per il lavoro da precaria,io ho un caro amico che lavora a l’ente lirico di verona, e rientra in sardegna giusto nel mese di settembre per fare le vacanze, e bene e anni che chiede il trasferimento a cagliari presentando il lungo curriculum , ogni volta le dicono nisba, mi dice che a cagliari all’interno dell’ente c’e’ un po’ di mafietta, e una piccola casta di raccomandati, grazie e auguri .
Non so in che settore lavori il suo amico, ma per accedere a coro e orchestra (a meno che non si sia vinto precedentemente un concorso) bisogna superare ogni anno delle audizioni, e l’eventuale idoneità dura appena un anno, dopo il quale bisogna rifare tutto da capo. Credo sia più facile applicare un criterio clientelare ai posti a cui si accede per chiamata diretta, e nel nostro caso un “imboscato” sarebbe subito individuabile.
Grazie a lei.
Che brutta cosa, l’ignoranza…
Caro anonimo, non si disturbi a far prendere aria ai denti perchè tanto non ammuffiranno.
Tenga chiusa la bocca e sparga meno veleno, anche perchè non sa di cosa parla…
anche io lavoro al lirico e ci lavoro (a tempo indeterminato dal 2008) perchè ho vinto un concorso pubblico europeo, che è l’unico modo per essere assunti nell’area artistica (coro e orchestra). non mi ha fatto entrare floris, o zedda, o pietrantonio, o di benedetto.
il buco esiste dall’epoca meli e non è mai stato tappato dalle tasse dei cagliaritani o degli italiani tutti.
il contributo statale serve semplicemente per finanziare la cultura, quindi il bilancio del teatro. o di un museo. o di un qualsiasi altro presidio culturale con finanziamenti pubblici.
invece quest’anno, per i debiti, ci sarà un PRESTITO di 10 milioni da restituire in 10 anni.
un PRESTITO. non un contributo a fondo perduto pagato dai cittadino. PRES-TI-TO.
nel mentre però, negli ultimi due anni, ai dipendenti è stato negato un premio di produzione (già lavorato) e da gennaio 2012, hanno 200 euro in meno in busta paga.
questo perchè dicono che il costo del lavoro è troppo alto. questo perchè in italia i danni li fanno i manager ma li pagano i dipendenti.
la verità è che se anche licenziassero metà dei dipendenti, il buco non lo sanerebbero comunque, senza quel prestito e senza un manager capace di risparmiare e trovare sponsor privati.
il lirico è l’unico teatro italiano senza sponsor privati, ricordiamolo.
l’ente ha bilanci in pareggio negli ultimi anni, solo il 2011 si è chiuso in passivo, recuperato poi nel 2012, ha 130 mila presenze annue e produce 190 spettacoli all’anno. inoltre “vende” un prodotto che avrà sempre mercato e di cui si sarà sempre richiesta.
certo si può fare di più ma il termine “fallito” è proprio quello che di solito usano le persone come te, che non sono a conoscenza dei fatti e che si nascondono dientro l’anonimato.
e falliti sono i sovrintendenti che gestiscono male.
e vero Paolo , l’ente ha i bilanci in pareggio, come e vero che babbo natale esiste!
Non so nulla di lei, ma se il Pd e la cgil sono contro vuol dire che è un’ottima scelta.
Allora potevamo chiedere un nome direttamente a Pizzarotti che è del partito più anti Pd, Magari ci rispediva indietro Meli.
Si lo conosciamo quel formato dove il sindaco da prova di un ammirevole self control. Sta tranquillo. Il solo fatto che Meli fosse difeso dal fallito giornale soriano era sufficiente per non far passare il suo nome nel Pd. Chissà che gli sarà passato per la testa a Diana …
mi risulta che abbia un’ottima preparazione per il ruolo che deve svolgere.
Ti risulta male
perché a te cosa risulta?
A tutti noi risulta che la Crivellenti giunse a Cagliari con una raccomandazione fortissima di Gianni Letta e di Alemanno. Risulta che le si dovette dare uno stipendio ottimo e che fu messa a lavorare per la biglietteria. A tutti noi risulta che dalla biglietteria dovette andarsene perché i risultati non furono eccelsi (a sentire chi c’era). Poi fu messa a lavorare fino alla fine del suo contratto nell’ufficio di Pietrantonio, a fare cosa non lo so.
L’unica sua comparsa al Lirico fu in occasione di quel contratto “dovuto” dai suoi apparentamenti destrorsi. Ma erano gli anni di Floris e si poteva comprendere.
Adesso il meccanismo è lo stesso, stessi apparentamenti politici.
Dal punto di vista del curriculum il fatto che sia palesemente inconsistente per quel ruolo non vuol dire infatti nulla, un’occasione la si da a tutti.
Secondo quello che ci risulta, questa nomina era indispensabile perché a Massimo serviva una figura di sua personale fiducia, a prescindere dalla competenza. Tanto il teatro ha già dimostrato di saper andare avanti da solo e più danni di tanto non ne farà.
Quanto ai sindacati, si taciteranno presto a suon di contentini e di minacce. Come al solito.
Ma una cosa di buono c’è in tutta questa storia: grazie a un accordo con Pdl (quello che ne resta) e l’UDC isolano di Giorgio Oppi, Massimo Zedda è riuscito a scongiurare il pericolo di concedere qualcosa al vero suo nemico: il PD. Che in città conta ormai come il due rosso a pinella.
Ecco cosa ci risulta: che Massimo sta diventando un vero politico e che antepone il contratto politico lottizzato alla competenza. È nei fatti, non è un’illazione. Se avesse avuto a cuore il merito, avrebbe avuto sul tavolo almeno sei curricula di caratura internazionale.
Ci risulta che quei curricula non li vedremo mai perché la trasparenza è solo uno slogan. La sostanza si chiama lottizzazione e scambio di favori politici. Come sempre. Solo che “ora tocca a voi”. Capito Sergian?
ed a te invece ? vuoi argomentazioni senza darle ?
non spetta a me l’onore della prova … ho espresso una mia opinione sulla base della mia conoscenza dell’operato dell’attuale sovrintendete ed ho semplicemente chiesto il motivo per cui Bruno Ghighieri diceva:”TI risulta male” …
Lo ribadisco: ti risulta male. Perché nel curriculum di Crivellenti non c’è traccia dei requisiti necessari per la gestione di un’istituzione musicale complessa come una fondazione lirico-sinfonica. Requisiti richiesti da una legge dello Stato. Ti basta? E poi, di grazia, quali sarebbero le tue fonti e le tue argomentazioni, caro anonimo Sergian?
Spero che Massimo Zedda dia motivazioni di tale comportamento: ma il curriculum di questa donna non è niente male, e non è neanche male che non sia un nome noto. Perchè non darle una chance?
Certo che non è male ma è di teatro teatro come quello di Siciliano. Comunque niente polemiche oggi, come è noto è un giorno luttuoso per il Pd, per i suoi dirigenti e per i suoi militanti. Anche se ti ho criticato tante volte, ciao Emanuele! (scusate l’off topic)
Curriculum? What curriculum?
Sento puzza di ricorsi al Tar
e perche ricorsi al tar!? una manifestazione di interesse non è un bando! zedda puo fare quel che vuole se il cda gliene dà mandato.
Io non ne sarei tanto sicuro. Intanto penso che il maestro Martignoni che ha scritto più volte su questi spazi e altri concorrenti con curriculum più miratamente musicali, tra vedere e non vedere, una telefonata all’avvocato la faranno …
martignoni? ma dai!!! meglio la crivellenti, davvero!
Vito come mai non hai pubblicato l’altro commento in risposta a questo di Alberto? Forse capisco, la citazione di un giornalista non “andava”, comunque sono abituato a verificare quello che scrivo, non c’era alcuna insinuazione malevola. La sostanza resta la stessa comunque: non so se meglio Crivellenti o Martignoni, sta di fatto che questi ha un curriculum “musicale” come altri di cui hai pubblicato il curriculum. Ossia curricula che dovrebbero essere prioritari ai sensi dell’art. 9 dello Statuto della Fondazione. Se il problema era se fosse meglio il curriculum della Crivellenti piuttosto che quello di Siciliano, su cui vedo che le conspiracy theories continuano ad imperversare impunite, allora davvero meglio Neri Marcorè. Ed è solo per fare un esempio.
Gli statuti delle fondazioni lirico sinfoniche prevedono che, cito, “Il Sovrintendente deve essere scelto tra persone dotate di specifica e comprovata esperienza nel settore dell’organizzazione musicale e della gestione di enti consimili”. Non deve essere obbligatoriamente un musicista, ma deve avere esperienza gestionale nel settore dello spettacolo dal vivo. Quindi Crivellenti ha maggiori titoli di Siciliano che è sempre e solo stato dall’altra parte, essendo solo un artista (e un politico…). L’esempio di neri marcorè davvero non ha senso.
Credo comunque che ora serva a poco polemizzare. Vediamo che fa. Poi i lavoratori avranno tutte le ragioni per intervenire se lo riterranno.
Se mi consenti restiamo nel campo dell’opinabile. Comunque fondamentalmente sono cavoli degli esclusi. Staremo a vedere.