Frecciate? E tu queste me le chiami “frecciate”? Ma questi sono due siluri belli e buoni, due bombe, due zugate in piena regola che ci fanno comprendere che l’estate è finita e con essa anche l’atteggiamento remissivo del Pd e della Cgil, sotto sotto non proprio esaltati da questo primo anno di Giunta Zedda.
Il casus belli è la nomina del nuovo sovrintendente del Teatro Lirico. Attesa ormai da mesi, visto che la scadenza per la presentazione dei curriculum era fissata allo scorso 22 giugno. E poi? Perché poi non è successo niente, e anzi manco si sanno ufficialmente i nomi dei candidati? Mistero.
Solo che siamo già a settembre, e qualcuno si è stufato. E se si stufano la Cgil e il Pd, vuol dire che qualcosa di grosso sta per succedere.
Mercoledì 5 il sindacato ha lasciato sul tavolo di Zedda una letterina al veleno, firmata da Rossella Diana (del settore Lavoratori della Comunicazione). Riporto fedelmente e integralmente, a beneficio dei colleghi che potranno copiare e incollare, e questo solamente al fine di informare domani mattina i loro curiosi lettori di una notizia che a loro evidentemente è sfuggita.
“Settembre, normalmente, segna per i Teatri la ripresa dell’attività. Ci siamo lasciati a fine luglio con una situazione che vedeva a portata di mano la soluzione di alcuni problemi, nomina imminente del nuovo Sovrintendente e risoluzione dei debiti a medio termine in primis.
Con sommo disappunto scopriamo che ad oggi nulla è cambiato, il Teatro Lirico di Cagliari continua a navigare a vista. Non abbiamo Sovrintendente, ignoriamo quali esiti abbia avuto la manifestazione di interesse. Non abbiamo Direttore Artistico, dovrà essere nominato dal nuovo Sovrintendente?
Non abbiamo una struttura che oltre a staccare i biglietti sia in grado di fidelizzare i clienti. Non abbiamo Direttore Amministrativo, pensiamo sia figura della quale si possa far a meno? Nulla è dato sapere ad oggi della prossima stagione 2012/2013; abbiamo i contratti già firmati, o ancora una volta si dovrà instaurare una gara contro il tempo e magari capire all’ultimo momento di averla persa? L’ulteriore finanziamento della Regione Sardegna è già nelle casse del Teatro? Si sta provvedendo a saldare i numerosi debiti che rischiano di trasformarsi in altrettanti decreti ingiuntivi?
Tante volte abbiamo ripetuto che la produzione culturale, in tutte le sue sfaccettature, è un fattore molto importante nella formazione di una società, che la sua mancanza porta all’imbarbarimento delle menti. Vogliamo, di grazia, cercare di dare seguito a queste belle parole?
A costo di essere pedanti ci preme ricordare come, da due anni a questa parte, i Lavoratori abbiano lottato e combattuto contro una legge iniqua e destrutturante, finalizzando il tutto alla salvezza del nostro Teatro.
Signor Presidente, ci piacerebbe vedere nella dirigenza altrettanta determinazione; ritiene sia lecito Chiederle di provvedere al più presto alla nomina dei dirigenti mancanti?
Naturalmente siamo disponibili ad un confronto che possa esplicitare meglio le problematiche; auspicando che questo possa avvenire al più presto, Le chiediamo di convocare le 00 SS, affinché si possa arrivare, possibilmente in tempi non biblici, ad una soluzione degli annosi problemi che, di fatto, rischiano di portare alla morte il Teatro Lirico di Cagliari”.
“Vogliamo, di grazia, cercare di dare seguito a queste belle parole?”: è evidente che la Cgil adesso si è stufata della strategia attendista di Zedda. Ma anche il Pd ha perso la pazienza. Perché passano appena 24 ore dalla comparsa della letterina sindacale, che il primo partito del centrosinistra organizza uno scherzetto con i fiocchi al sindaco di Cagliari.
Come? Non lo sapete? Non l’avete letto sui giornali? Neanche io. Però corrisponde al vero che l’intero gruppo consiliare del Pd ha presentato giovedì 6 una bella mozione in Consiglio regionale per chiedere al presidente Cappellacci come mai il teatro Lirico di Cagliari è ancora senza sovrintendente! Non solo: i consiglieri del Pd (il primo firmatario è Giampaolo Diana, ma il documento è sottoscritto da tutti gli eletti, Soru compreso) si chiedono come mai la Fondazione non abbia presentato entro un mese dallo sblocco dei fondi (la bellezza di quasi venti milioni di euro, stanziati scorso 12 luglio) il programma pluriennale di risanamento, così come richiesto.
Sostanzialmente, con questa mozione il Pd di fatto autorizza Cappellacci a fare un sonoro liscia e bussa al sindaco Zedda! Che ieri infatti, alla festa del Pd al Ghetto di Cagliari, ha battibeccato con Diana, ed alla fine era (come dire) furente.
Al che io gli ho chiesto: “O Massimo, ma perché non lo nomini questo sovrintendente?”. E lui mi ha risposto: “A questo punto il Teatro Lirico non è una priorità, a settembre abbiamo tante cose più urgenti da fare. Il teatro è salvo, questa è solo una nomina, non c’è fretta, e io i nomi dei candidati manco li so, manco li ho visti. E poi, perché invece di presentare una mozione così il Pd non chiede dove sono i due milioni e mezzo di euro che il centrodestra, con Cappellacci assessore comunale, aveva promesso al Teatro, che erano stati messi a bilancio, e che poi non si sono mai visti? Perché?”.
Così mi ha detto il sindaco di Cagliari davanti a testimoni. Ed io, umilissimo servo vostro, ve l’ho riferito.
Post scriptum
Intanto dalla lontana Puglia, il presidente della locale film commission e uomo di ferro del governatore Vendola nega assolutamente di voler fare il sovrintendente a Cagliari. “Non ho neanche presentato il curriculum”, ha detto in una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno Silvio Maselli. “E’ una follia, una pura indiscrezione giornalistica”. E mancu malisi!
Post scriptum 2
Amici bene informati mi dicono che nel corso del suo intervento Giampaolo Diana avrebbe lodato il periodo di Mauro Meli! No vabbè!
Andate a vedere quanto sono meritocratiche le audizioni, nel vostro AMATO Teatro…….vedrete cosa succede ad ottobre, tutti a fare lezione dalla spalla e tutti idonei…
Meritocrazia, Teatro….. credo che siano due parole che difficilmente possano stare nella stessa frase….
E chiaramente adesso anche la Regione vuole capire perché il sovrintendente non sia stato ancora nominato… Ecco un comunicato stampa di questo pomeriggio.
Quale è la reale situazione del Teatro Lirico di Cagliari e perché a tutt’oggi, nonostante il grande sforzo fatto dalla Regione nel concedere i contributi per la normale gestione, oltre ad un finanziamento di 10 milioni di euro per il risanamento finanziario del Teatro, risulta completamente bloccata l’attività di programmazione e rilancio?
Se lo domanda con viva preoccupazione l’assessore regionale alla Cultura, Sergio Milia che chiede formalmente all’attuale presidente del Consiglio d’Amministrazione, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, quale sia la strategia per un pronto rilancio dell’Ente e perché a distanza di mesi non si sia ancora provveduto alla scelta e nomina del Sovrintendente. Figura indispensabile per uscire dalle sabbie mobili.
Da quanto risulta, la programmazione per la stagione lirica 2012/2013 è bloccata totalmente e manca soprattutto la nomina del nuovo Sovrintendente, così come previsto dallo statuto della Fondazione e sollecitato anche dal Ministero, dai consiglieri e dall’organo di controllo. Non solo non si è proceduto a convocare il CDA per esaminare i curricula dei candidati che hanno risposto alla manifestazione d’interesse (scaduta il 22 giugno scorso) ma, ancora più grave, manca un serio progetto industriale che dimostri la reale capacità dell’Ente di rimborsare il finanziamento regionale.
“Bisogna fare una veloce inversione di rotta – ha spiegato l’assessore Milia – per uscire da una situazione che rischia di impantanarsi sempre di più. E’ necessario un percorso rapido che salvaguardi i lavoratori e risolva anche l’impasse con gli artisti non pagati e con le aziende fornitrici che vantano crediti per diversi milioni.” L’assessorato si è attivato già da tempo con la concessione di un contributo di 10 milioni finalizzato sia al risanamento della situazione debitoria sia alla predisposizione di un valido programma di rilancio dell’attività musicale e lirica in Sardegna.
Di questo passo prossima colonna sonora della vicenda Ente Lirico: “Der Kommissar” del compianto rapper austriaco Falco.
credo anche io…anzi mi sembra strano che il ministero non si sia ancora fatto sentire, dopo la letteraccia sulla scelta di dare le deleghe a Serci. La situazione è illegale e dura dalle dimissioni di Di Benedetto…davvero troppo tempo!
http://www.ufficiostampacagliari.it/rassegnastampa.php?pagina=27496
Ma come si fa a dire certe cose e soprattutto a scriverle con l’intenzione di ingannare (gli ultimi) cittadini che ancora credono all’informazione giornalistica.
Molentargius, Lirico, ecc. Ma Zedda sei sicuro di quello che dici oppure bisogna dare la colpa al giornalista di Cagliaripad che non ha capito il senso del tuo discorso. Se queste esternazioni fossero frutto convinto della tua mente vado subito a darmi un altro schiaffo per averti votato.
Veramente avvilente vedere un giovane amministratore dire cavolate come un consumato politico da prima e seconda repubblica.
Comunque anche al cittadino meno informatizzato una semplice ricerca online permetterebbe di sconfessare tali affermazioni. Voi continuate a marciare sulla buona fede e poca propensione alla reale informazione dei cittadini.
Mi sembri un po’ contraddittorio, le cazzate o le ha dette Zedda o le ha scritte CagliariPad, scegli! Peraltro pur coi suoi difetti Zedda non si imbroda cosi’, propendo per la sintesi giornalistica un po’ caricata … Sempre meglio dei soliti noti che ad ogni minima osservazione al sindaco scrivono “Tal dei tali attacca Zedda”, perche’ forse solo loro si ritengono legittimati a dialogare col sindaco.
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Eccolo lo scazzo tra Diana e Zedda. Diana avrebbe lodato Meli? Avrebbe? Ahahahah [youtube http://www.youtube.com/watch?v=euE43GnFtwE&w=560&h=315%5D
http://youtu.be/euE43GnFtwE
Diciamo HA … ma c’è da dire che la situazione del Lirico è talmente nera che presso alcuni settori dei lavoratori del Lirico stanno perfino affiorando nostalgie per Meli – e, chiedo scusa in anticipo a Gianluca Floris che inorridirà per questo, ma purtroppo le ho sentite con le mie orecchie queste cose – e probabilmente l’input di Giampaolo Diana, da sindacalista di professione, è stato questo. Comunque, a parte i giudizi su Meli, Diana ha ragione. Come sempre Vito Biolchini ha svolto un’opera informativa da acuto osservatore di cui dobbiamo ringraziarlo: se non avessimo saputo dell’interrogazione unanime del gruppo PD nei termini che si possono leggere, non potremmo comprendere appieno la reazione di Zedda. Sia chiaro: se fossi stato io al posto di Zedda e mi vedessi fare un simile scherzetto dal principale partito di maggioranza, probabilmente Giampaolo Diana sarebbe tornato a casa con un occhio nero. Sta di fatto che ormai sembra evidente che non si può nominare un sovrintendente perché c’è disaccordo totale sul profilo non tanto professionale (che sembra essere diventato del tutto secondario) quanto “politico” del designando. Impressione finale, sinceramente? Per Zedda la nomina del soprintendente non è una priorità? Certo, non può nominare chi vorrebbe lui perché è in minoranza nel CDA. La volpe e l’uva …
ok, capito…ma se il PD vuole Siciliano che oltre ad essere un politico è un attore e non capisce niente di niente di teatro lirico (e forse anche di organizzazione del teatro)…allora Zedda fa bene a non nominare nessuno….
La cosa incomprensibile è perchè dopo aver fatto una manifestazione di interesse all’urlo di “trasparenza e legalità” ora è tutto insabbiato e nascosto. Massimo, pubblica quei nomi! e fa le cose alla luce del sole! Anche se poi vuoi un nome tuo…non far finta di essere precisino!
Mah..date a Zedda un orsetto di peluche e mandatelo da Crozza che ci fa la caricatura come per Renzi..” Salve sono Massimo Zedda, il gemello sardo del niente che avanza…ho portato con me il sovrintendente del teatro lirico”
Per onestà il buon Zedda un orsetto di Peluche ce l’avrebbe avuto anche: trattasi di Silvio Maselli, come riportato a suo tempo da Sardegna Quotidiano, direttore della Apulia Film Commission e creatore delle Fabbriche di Nichi. Peccato che adesso il Maselli, a leggere sulla stampa barese, sia al centro di una polemica per essersi finanziato un film dove lui stesso era sceneggiatore e progettista. Con fondi pubblici. Adesso che non ha più l’orsetto, il Zedda prende tempo. Tanto il Lirico “non è una priorità”. Una azienda che assorbe 22 milioni di soldi pubblici non è una priorità per lui.
D’accordo, Siciliano non avrà un profilo professionale “da teatro lirico”, però mi sembra che persone che ne capiscono infinitamente più di me e di tanti altri, sulle pagine di questo stesso blog, abbiano avuto modo di muovere osservazioni fondate e, credo, condivisibili, su tanti altri profili professionali pubblicati da Vito Biolchini o comunque circolati in rete: ricordo che l’obiezione più frequente è stata quella per cui la maggior parte dei curricula erano da direttore artistico più che da sovrintendente.
Si potrebbe dire peraltro lo stesso di Maselli, che così come Siciliano ha un’esperienza professionale molto mirata su ben altro tipo di teatro, ha un’esperienza mirata sul cinema.
Come ho già detto, qui il problema è schiettamente “politico” e purtroppo le professionalità rischiano di passare in secondo piano. Non trovo che si debba polemizzare sul fatto che Massimo Zedda voglia preferibilmente nominare una persona di sua scelta e fiducia: più che come un discorso di lottizzazione lo vedo come un problema inerente alla stessa autorevolezza del sindaco. Purtroppo quest’ultimo, un po’ per una certa innata testardaggine, un po’ per la clamorosa inadeguatezza di taluni suoi collaboratori che non vuole decidersi ad avvicendare o, quanto meno, a ridimensionare, coopera a sua volta attivamente all’indebolimento del proprio stesso ruolo. Anche negli Usa, sistema politico padre di tutte le elezioni dirette, è considerato normale che vi sia una distinzione tra “presidenze forti” e “presidenze deboli”: ciò dipende dal grado di autorevolezza ed efficienza del presidente, dato che il Congresso è la più screditata istituzione dell’ambito istituzionale americano (ma un po’ in tutto il mondo, a quanto pare, gli elettori detestano i parlamentari: nel Regno Unito la House of Lords è infinitamente più rispettata della House of Commons, e va da se che Sua Maestà la Regina è infinitamente più rispettata del premier). Un vero leader, però, può ovviare al rischio di diventare un “presidente debole” con la dovuta flessibilità. Barack Obama, pur con luci ed ombre nei risultati e nel rapporto tra promesse fatte e realizzazioni effettive, l’ha fatto quando ha preso atto che per mettere su un governo efficace non poteva che dover fare un certo assegnamento sugli uomini (e soprattutto le donne …) più vicini a quel Bill Clinton che pure, nove anni fa, lo liquidava come un ragazzotto inesperto. Io personalmente, vorrei un sindaco che sia e appaia autorevole e popolare non solo in forza di bolle mediatiche, quali quelle attizzate talora da certi quotidiani online, ma che possa apparire tale anche agli addetti ai lavori che meglio conoscono le “tecniche cose” del comune, ivi compresi soprattutto coloro che, per antipatia personale, per questioni di interesse o di poltrone, o per qualsiasi altro motivo, dovrebbero essere i suoi naturali detrattori. Quindi per cortesia, il PD faccia un passetto indietro, ma anche Massimo Zedda ne faccia uno avanti. Sui curricula, comunque, non facciamo troppo gli schizzinosi, che poi ci ritroviamo davvero Mauro Meli; che se perfino un sindaco inconsistente come Pizzarotti ha capito che non va bene …
scusa Zunkbuster ma non capisco proprio dove vuoi arrivare: non bisogna fare gli schizzinosi sui curricula per paura di ritrovarsi Meli? e dunque nominare Siciliano (mi sembra tu tifi per costui)? Mi sembra paradossale. Non commento la pubblicazione indecente dei curricula fatta da Biolchini via Odabella…Preferirei una lista ufficiale, come annunciato. Se poi come dici tu ci sono più profili da direttore artistico che da sovrintendente francamente non vedo dove sia il problema. Moltissimi Direttori artistici sono poi divenuti sovrintendenti a cominciare da Stephane Lissner. L’importante è 1) conoscere la macchina delle fondazioni liriche che è un giochino complessino…garantisco! 2) buon lavoro nei teatri in cui hanno operato 3) onestà ed estraneità agli inciuci politici
Mi basta questo…e non è poco
No Alberto, se vuoi il mio parere la nomina di Siciliano non mi sembra opportuna, anche se ha fatto bene l’assessore alla cultura in Provincia, proprio perché sarebbe una nomina che si presterebbe a troppi “legittimi sospetti” sulla prevalenza dei criteri politici su quelli professionali, per quanto elevata possa essere la professionalità del suddetto. Peraltro, ben conoscendo chi è il suo principale sponsor politico (Graziano Milia), non escludo che la pretesa candidatura sia stata solo una provocazione – a cui Graziano è abituato quando dissente fortemente su qualcosa – rispetto all’intendimento di Zedda di designare un vendoliano doc. Beninteso: resto dell’idea che il sovrintendente lo debba designare Zedda, e che le altre componenti della maggioranza, per quanto questo spesso costi fatica, debbano cercare di non delegittimare il sindaco su questo punto. Ciò non impedisce a Zedda di approfondire i curricula dei tanti “tecnici-tecnici” – che non dico debbano essere estranei ad ogni opinione politica, ma quanto meno alla politica attiva e al collateralismo si – e di reperire tra questi, magari facendosi aiutare per saperli “leggere” adeguatamente da qualcuno che ne “caghi” veramente di queste materie – e sicuramente sono da escludersi dal novero le varie Puggioni, Ghirra, Lo Bianco – un sovrintendente innanzitutto COMPETENTE. Penso che la città gliene sarebbe grata e ne uscirebbe molto bene. Circa il fatto che Biolchini abbia divulgato alcuni curriculum, non vedo cosa ci sia da eccepire: sta facendo il suo dovere da giornalista e anche molto bene. Se si pretendeva che facesse “il politico” e sorvolasse sul problema si poteva davvero nominarlo assessore alla Cultura. Il che, insisto, sarebbe auspicabile, anche se l’interessato non ne vuole sapere (e Zedda, temo, ancor meno …).
D’accordissimo su tutto. Intendiamoci però: non ho nulla da eccepire sul fatto che Biolchini pubblichi i curricula. Eccepisco sul fatto che non abbia pubblicato curricula ma pettegolezzi e giudizi (sia in bene, con sperticate lodi a volte fuori luogo, che in male). Un buon servizio sarebbe stato fornire i curricula che in molti casi si trovano online. Chi siano poi alcuni tra i candidati e cosa abbiano fatto…beh.. parlano per loro i teatri mal gestiti che si sono lasciati alle spalle. Questo, magari, poteva aggiungerlo in calce, ma fornendo dati oggettivi, documentati ed eloquenti. Considero questo il buon giornalismo!
Quindi, secondo te Siciliano “ha fatto bene l’assessore alla Provincia” di Cagliari. Ma dove, ma quando, ma perchè? Vuoi farmi credere che la cultura nella provincia di cagliari ha da gioire per l’opera dell’assessore? Qualche contributo concreto di valutazione e giudizio, please. Così, per “pesare” l’assessore. Non guasterebbe per la comprensione di noi poveri e comuni mortali, grazie. A parte per la macchina blu che l’accompagnava al ristorante, le finte inaugurazioni di biblioteche, le lettere aperte sulla stampa e i fantomatici stati generali della cultura, io proprio non lo ricordo per altro, aiutami tu. Ciao
ps il principale sponsor dell’assessore come sovrintende dell’ente lirico sarebbe graziano milia…. ma dove le pigli queste informazioni? questo sarà forse quello che fa credere l’ex presidente, in difetto di ossigeno e visibilità, ma le cose non stanno così, come ben sa mezza cagliari. lo sponsor principale di siciliano sta a Roma ed è lo stesso che l’ha nominato -ops, indicato – assessore. che poi milia sia uno dei suoi uomini qui in sardegna spiega tutto ma non giustifica le tue affermazioni.
Senti Eleonora, qui l’ho postato io per primo il curriculum di Francesco Siciliano, so bene che ha una paternità illustre – Enzo Siciliano, presidente Rai in era Prodi I – e che ha un ruolo politico importante anche nel PD, essendo vicepresidente della Commissione Cultura nazionale. Poi lasciamo perdere il tuo patetico tentativo di sminuire la posizione e l’influenza di Graziano Milia: che sia un dirigente di rilievo nazionale del PD e che giri l’Italia perlopiù accompagnato da Michele Meta (responsabile trasporti del PD) per portare la “voce” del gruppo di Ignazio Marino, evidentemente non va a genio a chi credeva di averlo definitivamente eliminato dalla scena per via giudiziaria. Quello che ha fatto Siciliano in Provincia ritengo sia già molto, considerato che per la cultura non c’è una lira. E lasciamo perdere i tuoi ringhiosi addebiti all’assessore: nulla ne so e ovviamente risponderai personalmente di ciò che affermi, ma nelle tue affermazioni è fin troppo evidente un malanimo preconcetto. Qui comunque stiamo parlando di Teatro Lirico: il curriculum di Siciliano non è certo mirato su un teatro lirico, ma non si può certo dire che sia privo di una corposa esperienza nel campo dello spettacolo. Del resto Maselli, che Zedda volle, volle, fortissimamente volle e non ottenne (almeno al momento) che ha: la film commission pugliese e le fabbriche di Nichi? Ma dai…..
Ah per tua conoscenza: ho interpellato uno dei partecipanti alla famosa “cena” nel corso del quale, secondo la sempre fervida fantasia di un cronista di un quotidiano di Sassari, si sarebbe progettata la proposta di Siciliano, e mi ha detto che erano tutte cazzate. Smentita forse scontata? Sarà, comunque resto della mia idea: non può escludersi che la proposta di Siciliano sia una tipica provocazione targata Graziano Milia, che quando i suoi “competitor” la fanno troppo grossa, tira fuori queste idee. Profilo politico contro profilo politico. Ignorate la grande ironia di Graziano, al di là dell’aria apparentemente severa con cui si presenta.
Premesso che non nutro molta simpatia per il Pd attuale e per la politica in generale, premesso che la gestione di Mauro Meli è indifendibile guardando la dura legge dei numeri (da cui nessun amministratore pubblico può prescindere, merci monsieur Lapalisse), premesso che non sono un ex collaboratore di Meli (Vito conosce benissimo la mia identità, ma preferisco restare anonimo per non urtare la nota suscettibilità del pettegolissimo ambiente dei casteddaius che cantano e suonano), da cultore non sprovveduto di cose musicali vorrei tuttavia far notare che, prima dell’insediamento di Meli, il Teatro Lirico di Cagliari – anzi, l’Istituzione dei Concerti e del Teatro Lirico “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, questa era la sua denominazione – languiva nel ruolo di Cenerentola degli enti lirico-sinfonici italiani. Non aveva visibilità al di fuori dei confini dell’Isola, mediamente la produzione era, salvo lodevoli e per fortuna non troppo infrequenti eccezioni, di scarso valore artistico, così come assai indecoroso era il livello qualitativo dell’orchestra e soprattutto del coro, dove trovavano spazio persino dopolavoristi assunti non certo per i loro curricula. Appena arrivato Meli fece piazza pulita tra le fila di coristi e orchestrali aprendo le due compagini all’apporto di elementi provenienti dalla penisola e dall’estero (un esempio per tutti: Robert Witt, già violoncellista della Staatskapelle Dresden), strumentisti e coristi dalla consolidata professionalità, senza trascurare i migliori musicisti formati nei due conservatori sardi (oggi per la prima volta nella sua storia l’orchestra può vantare un primo violino nato a Villasimius che ha fatto la gavetta in giro per l’Europa), dando inizio a una doverosa sprovincializzazione delle maestranze del teatro, che oggi sono tra le migliori d’Italia, mentre coro e orchestra possono a buon diritto vantarsi di aver raggiunto un livello prossimo a quello delle buone compagini europee. Politicamente mi sento vicino alle istanze indipendentiste, ma, allo scopo di prevenire prevedibili obiezioni, si sappia che in tutte le più grandi istituzioni musicali europee ci si apre alla collaborazione di figure professionali cresciute e formate nei più disparati contesti geografici e culturali. Anche in luoghi tradizionalmente conservatori come Berlino e Vienna. Analogo discorso si potrebbe fare per la programmazione del tandem Meli-Biscardi, pur con numerose riserve. Anche qui è stato compiuto un lavoro di sprovincializzazione necessario a un teatro che vuole essere competitivo in un contesto nazionale ed europeo. E non a caso il Teatro Lirico per molti anni ha abbandonato l’ultimo posto anche nella classifica dei finanziamenti, proprio in virtù della cresciuta qualità della programmazione, alla quale ha fatto riscontro un incremento del numero di abbonati e spettatori. Il torto di Meli è stato quello di non porsi limiti: avrebbe potuto raggiungere gli stessi risultati gestendo in modo oculato le risorse a disposizione. Se tutti gli siamo grati per la straordinaria operazione Kleiber che ha eternato il nome del Lirico nella storia della musica mondiale, avremmo invece fatto volentieri a meno di tante altre costosissime e inutili produzioni, buone solo per fare gazzosa (l’elenco sarebbe lungo). Insomma, qualche piccolo merito Meli lo ha. Credo fosse questo il senso delle parole di Diana. Per tutto il resto, Meli merita metaforicamente la lapidazione. E insieme a lui, horribile dictu per uno che pieno di speranze lo ha votato, la merita Zedda. Per il suo pernicioso immobilismo, nefasto quanto il rosso dei bilanci.
Carissimo Direttore,
ho letto attentamente l’articolo ed esprimo il mio più vivo risentimento per questa incredibile vicenda.
I 30 che sono fra ”color che son sospesi” ( io sono uno di quelli) penso siano molto seccati e delusi !! Credo si debba avere riguardo e attenzione per tuti coloro che da circa 4 mesi attendono l’esito di questo strano e dir poco fantasmagorico pseudo concorso !!!
Sappiamo che la nomina è prettamente ”politica” e che non segue le regolari prassi di un concorso ma sappiamo e conosciamo molto bene ( poichè addetti ai lavori) che in una qualsiasi amministrazione comunale che si rispetti , una tempistica lenta dettata da giochi di potere e di spartizioni debba essere compensata almeno da una conoscenza profonda dei meriti e dei valori personali dei candidati da parte dei membri del C.D.A dando loro la possibilità di accellerare la scelta del Sovrintendente premiandone così la lunga e stressante attesa.
Spero che questo avvenga il prima possibile !!
Grazie.
Maestro Attilio Martignoni
E’ triste si sia arrivati fino a questo punto. C’è poco da equivocare: se un singolo consigliere del PD, magari espressione di una corrente incazzata con Zedda per qualche mancato assessorato, formula un’interrogazione di questo genere, può trattarsi di un fatto isolato, il PD in sé può cavarsela col sindaco ignorando totalmente l’accaduto, o prendendone le distanze, o semplicemente, come usa fare il buon Yuri Marcialis, promettendo di svolgere una “mediazione”, in realtà lasciando decantare i fatti finché la stampa non ne parli più (peccato ci siano quelli come Biolchini che non hanno superiori input editoriali e continuano a parlare di queste cose …).
Se invece l’intero gruppo del PD sottoscrive questa interrogazione, si tratta di un atto politico, un atto del partito, difficilmente sarebbe stata presentata senza sottoporla quanto meno in visione a Silvio Lai, Soru se avesse dissentito avrebbe potuto fare lo gnorri e non farsi trovare, come fa spesso nelle occasioni difficili, invece di apporre la sua firma.
Perché il PD si sta incazzando in questo modo?
Va detto che invero, chi appoggia incondizionatamente Zedda all’interno del partito di Silvio Lai è un gruppo composito alquanto minoritario: alcuni gggggiovani, e alcuni vecchi, benevolenti verso il giovane sindaco in modo paterno, e che gradiscono la sua prudenza – alcuni direbbero immobilismo – in omaggio alle vecchie abitudini consociative con la DC, quando non si muoveva nulla tranne i macchinari edili delle cooperative rosse …
Alcuni, e non sono pochissimi, detestano apertamente Zedda, lo considerano un incapace impreparato, uno che è diventato sindaco per “culo”, uno assolutamente inadeguato al suo ruolo, quasi quasi preferirebbero un sindaco di destra, purché capace e meno opaco dei vari Floris. La maggioranza, Zedda lo sopporta come un male necessario: perché se cade lui, del doman elettorale non c’è certezza, anche se il PDL in città è inconsistente, chi dice che, in caso di clamoroso fallimento del modello Zedda, non si aprano anche a Cagliari ampie praterie per il grillismo o per modelli e proposte politiche incontrollabili? Magari per un qualche schieramento capeggiato dai Riformatori, in nome della demagogia antipolitica, con Gregorini candidato sindaco e votato sottobanco anche da molti elettori di sinistra, avendo un profilo personale non ributtante. E comunque ciao ciao “new deal” zeddiano.
Ciò premesso, come si spiega oggi il comportamento del PD?
A mio avviso vi sono almeno due chiavi di lettura.
La prima, molto prosaica, è quella per cui c’è lotta a coltello tra Zedda e il PD sulla nomina del sovrintendente, e dal momento che Zedda, anche per non avere numeri ferrei nel CdA della Fondazione, non è ancora in grado di imporre un suo nome – e oggi lo è ancora di meno, dato che certi risultati non brillanti dell’amministrazione, vedasi casino Rom, fallimento della pedonalizzazione del Corso, assoluto immobilismo “legalitario” (della legalità del non fare nulla caro al signor Di Pietro e a Palomba) città sempre più sporca e altro – lo hanno oggettivamente indebolito. Ma è solo un’ipotesi: se la realtà fosse che davvero si vuole riportare Meli a Casteddu, verrebbe voglia di diventare grillini seduta stante.
La seconda, meno maliziosa, riguarda le sorti del teatro in proiezione futura. Zedda si accontenta di aver “salvato” il teatro dal punto di vista finanziario, il che è accaduto soprattutto grazie ai soldi della Regione. Non considera la nomina del sovrintendente una priorità. Non considera però che un teatro senza guida non può sfornare un prodotto valido, non può “produrre”, e nel giro di poco tempo si troverà finanziariamente al punto di prima, come una fabbrica che riuscisse a pagare tutti i debiti, ma senza più ricevere ordinativi. Il PD è consapevole di questo, Zedda meno. Perché? Forse Zedda davvero non considera la sopravvivenza del Lirico importante per la cultura e l’immagine di questa città?
Non sono accuse, solo interrogativi, perché veramente fatico a comprendere la situazione.
Ciao Vito,
ti ringrazio per avere diffuso l’accurata lettera che la Cgil ha inviato al sindaco-presidente del Teatro Lirico di Cagliari, “stranamente” non sono rimasta stupita nel non trovare neanche un riferimento a tutti gli ex-lavoratori, che per molti anni sono stati dipendenti del teatro, non solo in biglietteria, ma anche come tecnici e come amministrativi e che per qualche vago meccanismo, da un giorno all’altro, si sono trovati fuori dal teatro che hanno contribuito a rendere così prestigioso.
Io, in questo momento, penso a queste persone e alle loro famiglie che non hanno più il proprio lavoro e mi avrebbe confortato se anche il sindacato ci avesse pensato.
se siamo a questo punto, e le parole hanno un senso, sono curioso di vedere i prossimi sviluppi. certo chiamare frecciata una lettera così dura fa ridere davvero.
a si biri.
Cos’è ? Vendola sta facendo il difficile riguardo l’alleanza con il Pd e Casini ?
A parte questo
Avrei una curiosità.
Vorrei sapere quanti soldi pubblici finiscono al Teatro Lirico, e di questi, quanti ne mette il Comune. Sono vincolati al Teatro o si potrebbero usare per altre attività ?
Ho cercato in qualche post vecchio ma non l’ho trovato… Mi è sempre rimasta la curiosità.
Grazie
In bocca al lupo per la nuova stagione a Radio X
8milioni e sette arrivano dal MIBAC, otto milioni e mezzo dalla Regione Sardegna per la legge che obbliga a equiparare il contributo ministeriale, due milioni e quattro (mi pare dal comune di Cagliari. Più qualche milione di euro (mi pare due e mezzo quest’anno) per un progetto da coordinare fra Cagliari e Sassari. Fanno qualcosa in più di 22 milioni di euro. Ci sono meno di sedici milioni l’anno di stipendi (forse quindici) e il resto può essere utilizzato per la produzione.
La Regione Autonoma della Sardegna ha concesso quest’anno un prestito di dieci milioni senza interessi per rimettere a posto la situazione debitoria. Il prestito funziona così: la Regione fornisce quest’anno i dieci milioni al Lirico il quale per dieci anni riceverà un milione in meno dal contributo regionale.
Più o meno questa la situazione.
grazie