Quindi, fatemi capire. Oggi lo spread è praticamente agli stessi livelli di otto mesi fa, quando con una manovra discutibile il professor Mario Monti fu nominato senatore a vita e poi subito dopo presidente del Consiglio. Operazione tanto spericolata quanto, evidentemente inutile.
Le scelte drastiche imposte agli italiani da un governo non legittimato dal voto popolare non sono servite a niente. La riforma del mercato del lavoro, quella delle pensioni, i tagli ai costi della politica sono stati sacrifici inutili. Perché il Dio Spread non si accontenta, il Dio Spread vuole molto di più, e in cambio ovviamente non dà nulla.
Non era difficile prevederlo, anche perché a decidere le sorti dell’Europa non sono i “mercati” (entità astratte ritenute giuste per definizione) ma più semplicemente un pugno di speculatori che ha scommesso sulla morte dell’euro. I loro nomi? Basta leggere, nel Sole 24 Ore di ieri, l’articolo “I nuovi Soros che puntano contro l’euro”: si chiamano John Paulson e Mohamed A. El-Erian.
O si rovescia l’idolo del Dio Spread o questa divinità chiederà a tutti noi sacrifici sempre più grandi, sempre più ingiusti e sempre più inutili. Pensavamo che l’aver messo a capo del nostro paese un sacerdote dell’ipercapitalismo, un veneratore del Dio Spread, ci avrebbe salvato dalla ira del cielo. Non è stato così. Il Dio Spread se ne fotte di Mario Monti. Il Dio Spread non nutre alcuna riconoscenza, non è né padre né misericordioso. Il Dio Spread è come Crono che mangia i suoi figli. E Mario Monti non è Zeus.
Inoltre, le elezioni e le alleanze in vista del voto politico del 2013.
In nome dell’emergenza, otto mesi fa il Pd ha rotto l’alleanza con l’Isv e Sel per sostenere insieme al Pdl e all’Udc il Governo Monti. Il Pd ha ritenuto che in un anno, grazie al rettore della Bocconi, gli speculatori internazionali ci avrebbero fatto passare dalla colonna dei cattivi a quella dei buoni: non è stato così.
E il debito pubblico non c’entra nulla, le province non c’entrano nulla, le pensioni neanche, e il mercato del lavoro nemmeno. C’entra questo folle capitalismo finanziario, nato e cresciuto anche grazie a gente come Mario Monti, alle agenzie di rating, alle grandi banche d’affari internazionali.
Ora il Pd immagina di andare alle prossime elezioni insieme all’Udc. Si tratta di un’alleanza naturale o dettata dalle contingenze? Perché se così fosse, il Pd dovrebbe avere la coerenza di riproporre Mario Monti.
Mi spiego meglio: vorrei sapere se la decisione del Pd di pendere verso l’Udc è una scelta eccezionale, data dal perdurare della crisi dei mercati finanziari, oppure se il Pd ritiene che l’Udc sia il suo alleato naturale, ideologicamente più affine di quanto non lo siano le sinistre o l’Italia dei Valori, e dunque più adeguato ad affrontare la crisi che non accenna a placarsi.
Qualcuno conosce la risposta?
“il Pd dovrebbe avere la coerenza di riproporre Mario Monti”
il PD chi? Veltroni l’ha già fatto (“non lasciamo Monti alla destra”). E Ichino va a braccetto con la Fornero.
ciò che dovrebbe stupire è che Vendola e Di Pietro vadano ancora dietro a Bersani…
Monti da Mosca dice che deve prevalere l’economia reale? Bene: allora chiudiamo la borsa a tempo indeterminato e i bond italiani li vendiamo fuori borsa. Il fatto stesso che i tassi di rendimento che vengono spuntati alle aste sono inferiori a quelli che risulterebbero dallo Spread dimostra solo che questa è una gigantesca truffa internazionale, e che quello che fanno le agenzie di rating e gli speculatori dei quali fanno i comodacci si chiama semplicemente aggiotaggio. E’ un problema di cui ormai non devono occuparsi gli economisti ma i MAGISTRATI, possibilmente in tutta Europa. Perché se destabilizzano anche i governi più acritici nel seguire le loro ricette da cucinieri di piola di terz’ordine, come Rajoy, Papademos e Monti, è chiaro che siamo davanti semplicemente a una banda criminale internazionale. Poi ci sarà dietro chi vogliamo, massoneria o non massoneria.
io non ho vissuto affatto al di sopra delle mie possibilità. è da quando sono nata che faccio economia su tutto, non solo sto risparmiando da una vita ma nel mio futuro si prevedono ancora lacrime e sangue????? al primo che mi viene a dire che ho vissuto al di sopra delle mie possibilità gli dò una secchiata di botte….. ho vissuto in un paese di gente delirante, che si credeva sempre dentro un film dei vanzina, con una classe dirigente che è passata dal craxismo al berlusconismo senza battere ciglio, e poi si permette di dividere le responsabilità e dire a tutti : abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità!!!!!
avrai vissuto tu al di sopra, brutto asino…io è una vita che vivo al di sotto ma sotto sotto
in generale tutti abbiamo vissuto al di sopra delle reali possibilità, concedendoci molto di più di quanto non sisiano concessi i nostri genitori alla nostra età (fatte le debite proporzioni): l’auto, il cellulare, i viaggi, il cinema, concerti, pc, libri, studi, sport, pizze/cene, abiti. Che tu abbia o no tutti questi ‘lussi’ (ammesso che lo siano) non c’è bisogno di un film di vanzina per evidenziare che quei (pochi) euro guadagnati faticosamente in un call-center ce li siamo ‘bevuti’ con la scusa del ‘eccheccazz, qualcosa me la dovrò pur concedere’, o anche con l’attenuaante del ‘ prendo talmente poco che almeno me li godo, tanto a metterli da parte non mi resta nulla in tasca lo stesso’, o anche solo col mito del ‘corso di inglese’ o della ceretta definitiva agli impulsi nucleari. I nostri genitori, in generale, avevano un occhio meno disincantato verso tutte queste (e tante altre) lusinghe, pagavano in contanti (non esistevano le rate) e centellivano il telefono, altro che fila per ipod. ma noi siamo figli della pubblicità e della bella vita, non della dolce vita. possiamo dire che dovremmo un pò tutti rimodulare le nostre ‘pretese’ senza per questo sentirsi calimero
“I nostri genitori”? di chi? di quale generazione?
Mio padre a 20 anni è stato assunto in fabbrica come operaio, aveva un contratto a tempo indeterminato e si è potuto comprare l’automobile a rate (la 500, non la Giulietta, chiaramente). A 30 anni ha potuto comprare casa in centro a Cagliari, perchè ha potuto accendere un mutuo ventennale, estinto in comode rate mensili. Ai concerti (e alle rappresentazioni teatrali) andava gratis o a prezzi proletari (benimindi Guccini a 50 euro!). Ha sempre viaggiato (ho sempre viaggiato). In Tirrenia, con auto, moglie e due figli. Pagava in contanti o con assegni. Ma adesso non disdegna la carta di credito nè Ryanair. È refrattario ad Internet e al computer. Senza dubbio, non ha mai fatto la fila per comprarsi l’IPad (ma neanche per il telefono cellulare)!
Ha fatto una bella vita, non la bella vita. Almeno finchè non è arrivato all’età della pensione e le finestre hanno iniziato ad aprirsi e chiudersi, lasciandolo sempre fuori. I miei genitori hanno vissuto al di sopra delle proprie possibilità? O piuttosto si è mercificato tutto e si sono svenduti i servizi e i beni dello Stato per arricchire pochi.
Quando i miei genitori avevano 20 anni (ma anche 30 e 40), l’assistenza sanitaria e l’educazione erano diritti garantiti e non settori dove si poteva lucrare. Esisteva la prospettiva di raggiungere la pensione e che questa desse da vivere più o meno secondo il tenore di vita che si aveva quando si lavorava (come è successo al padre di mio padre, ma non succederà a mio padre). Il lavoro era tutelato da sindacati solidi e dallo Statuto dei lavoratori. Il PCI aveva il 30% e c’era chi sognava la Rivoluzione. E soprattutto, le sardine costavano molto meno che le orate…
E’ comunque probabile che abbia vissuto al di sopra delle proprie possibilità, il che non significa che abbia fatto spese folli o che accumulasse debiti su debiti, ma che abbia tratto vantaggio dalla spesa pubblica dello Stato. Se non ci fosse stato l’ aumento di quest’ ultima a partire dagli anni ’70 verosimilmente sarebbe stato licenziato tra gli anni ’70 e gli ’80. E’ duro da dirsi ma quella casa in centro a Cagliari è anche tua…
cit “PCI aveva il 30% e c’era chi sognava la Rivoluzione”…dico solo questo: noi siamo senza lavoro, senza casa, senza futuro e con la benzina a 1,80 euro al litro e nemmeno la sognamo, una Rivoluzione. Continuiamo a desiderare sogni piccoli ma costosissimi, in attesa che qualcosa cambi e che ce li si possa permettere.
Se il problema fosse la ‘speculazione’ basterebbe non chiedere più soldi in prestito e tutto sarebbe risolto…poi però bisognerebbe finanziare la spesa pubblica (e gli interessi sui debiti pregressi…) esclusivamente con le tasse raccolte. Ci crede qualcuno?
P.S. Il ‘Dio Spread’ non deve far dimenticare tutti i topi che hanno divorato il formaggio di questo Stato che è ormai tecnicamente avviato verso il fallimento.
nessuno sano di mente si aspettava che Monti riuscisse a risolvere 40 anni di magna-magna di cui 20 di ‘viviamo-tutti-al-di-sopra-delle-nostre-potenzialità’. Lacrime e sangue erano sono e saranno ancora per diversi anni, a meno che alla fine, tra imu, iva, equitalia e prezzo della benzina, non si scenda DAVVERO in piazza e si faccia una rivoluzione. che non porta a nulla di buono nell’immediato (se non a ‘giustizia sommaria’) ma crea talmente tanti danni che poi gioco-forza si debba ricostruire. Questa è una nazione allo sbando, la gente ricomincia a lavorare in nero (se mai si era fermata),a pagare ‘a babbumortu’, a negarsi al telefono, al campanello, alle raccomandate…la situazione è esplosiva e solo la nostra ancestrale capacità di ‘tirare a campà’, ci tiene in vita. la cosa tragica è che non si vede la fine del tunnel, che tanti pensionati (anche di redditi minimi) si tolgono il pane di bocca per aiutare figli e nipoti, uomini e donen di una certa età abituati a risparmiare mantengono (letteralmente) figli abituati a spendere. che tristezza…
Credo che mentre questi signori continuano a fare politica pecoreccia parlando di alleanze in vista d’elezioni, l’Italia continua a sfaldarsi. Come fanno a essere credibili pd,pdl, udc che stanno sostenendo questo governo il quale ha dato una mazzata mortale al paese, tagliando tutto e facendoci ritrovare con uno spread altissimo? E’ stato approvato il fiscal compact e questo significa che dal debito non ne usciremo mai. Viene detto che chiunque viene dopo Monti queste decisioni devono essere mantenute, come l’attuale linea governativa.Inammissibile quanto si sta facendo. Cambiando la carta costituzionale modificando articoli essenziali per il funzionamento di uno stato significa che uno stato comincia a essere un protettorato, un feudo e che le società hanno perso tutta la loro funzione.Ho l’impressione che non solo non vogliono farci votare ma se lo faranno s’inventeranno qualche inutile stratagemma per mantenere in vita l’esistente. Credo che sia il momento questo di mettere alle corde chi attenta alla costituzione degli Stati e che pd,pdl,udc, non abbiano più nulla da esprimere. Non sono credibili. Hanno appoggiato il governo dei magnati favorito la speculazione messo in ginocchio la gente. Andassero via.
Non per difendere Monti, ma per difendere la verità, il commento credo non renda merito del lavoro fatto da Monti che un risultato importante a casa l’ha portato: l’Italia è di nuovo un paese autorevole, che può sedersi in un assise internazionale e dire la sua con cognizione di causa.
Questo prestigio l’Italia lo aveva perso, e lo sappiamo benissimo, grazie alla grandiosa opera perpetrata da berlusconi, ma purtroppo non faceva bella figura neanche il competente e serio Prodi che mentre recitava un ruolo protagonista all’estero, aveva i ministri del suo governo che protestavano in piazza contro il suo governo…
Forse è per questo che oggi il PD guarda più all’UDC che a SeL o a IDV. Questi ultimi attaccano indiscriminatamente Napolitano come Berlusconi, anzi ultimamente e in virtù di una malcelata ignoranza istituzionale attaccano di più il primo, ottenendo l’unico risultato di creare quella confusione che favorisce proprio i mafiosi, dell’utri e berlusconi.
Un’altra imprecisione nel post: il Dio Spread non sta chiedendo sacrifici a tutti noi, infatti, si guarda bene (il governo greco come quello italiano di Monti) di colpire le alte rendite, i ricchi, gli straricchi. Si stima che 20000 miliardi di euro evasi in tutto il mondo siano nei paradisi fiscali, eppure per averne 13 il nostro governo è andato a sottrarli ai pensionati e ai pensionandi. E si potrebbe continuare a lungo con le contraddizioni di questo governo liberale solo a metà, ma non diciamo che da novembre a oggi per l’italia non è cambiato nulla, perchè è una cazzata che permette al re dei bugiardi di tornare in corsa, stavolta col lavoro di mistificazione già fatto dagli altri….
Nel PD sono in cerca di Casini, di quelli con la maiuscola.
Ci sarebbe anche da dire, senza polemiche, che se a livello nazionale è Bersani a insistere con questa cavolata dell’intesa con l’UDC (mentre Fassina, Marino, Civati, non si capisce bene Renzi, sono nettamente contrari) e chiaramente Sel traccheggia orientata perlopiù verso la contrarietà (anche perché Casini di Sel come di IDV non ne vuole sapere, ma questo fa onore a Nichi Vendola), a livello regionale la situazione sembra nettamente diversa. Le dichiarazioni di Uras, che in molti hanno interpretato come apertura all’UDC, stanno facendo venire il mal di pancia a parecchi militanti e simpatizzanti di Sel, e al contempo sono in contrasto con la linea maggioritaria del PD regionale, che al momento ha detto stop a qualsiasi intesa col partito di Casini, Oppi e del detenuto Cuffaro. C’è da non capirci più nulla. Se uno a livello nazionale può vedere Sel come sponda naturale se il connubio PD-UDC gli da mal di pancia, a livello regionale la soluzione sembrerebbe invece stare ben saldi nel PD. Ai limiti della schizofrenia. Quanto a Monti, che debba fare le valigie e si debba andare a votare al più presto è chiaro. Aggiungerei qualcosa sulle alleanze: se il Porcellum venisse via, non sottovaluterei una revisione dell’atteggiamento rispetto al Movimento 5 Stelle, che a fronte delle esagerazioni di Di Pietro ultimamente sta dando grande prova di responsabilità. E’ chiaro che per avviare un discorso con Grillo – che, stanti i suoi paletti, ora come ora si potrebbe costruire solo dopo le elezioni, e dopo elezioni che non siano drogate da un incostituzionale sistema maggioritario – tutti dovremmo fare delle reciproche concessioni. Grillo sembra le stia facendo, astenendosi dall’attaccare Napolitano sulla questione della trattativa stato-mafia e prendendo una chiara posizione a favore dei matrimoni gay (in attesa di una revisione anche sullo ius soli); il PD non può tirarsi indietro e deve quanto prima prendere un indirizzo preciso rispetto a problemi non da poco come la TAV, dove certi suoi esponenti torinesi stanno assumendo posizioni reazionarie, e la privatizzazione del servizi pubblici, che ad esempio Fassino (capofila dei pro TAV) sta cercando di portare a segno indifferente alla freschissima sentenza della Corte Costituzionale al riguardo. Non se ne esce compagni, e se questo vuol dire che Bersani non può più fare il segretario, bene … via Bersani! Mettiamoci Ignazio Marino …
Vito, “ideologicamente” credo sia un avverbio che il pd non ha più in testa ormai da anni. anzi credo che l’idea stessa del partito fin dalla sua nascita fosse proprio quella di non avere un’ideologia.