Che bella invenzione internet, ci trovi un sacco di cose! Il mio amico Matteo ha trovato in rete una serie di immagini (tutte molto belle) che raccontano la recente esercitazione militare svolta dalle nostre forze armate nel poligono di Teulada. Potrebbe essere anche una delle ultime, se oggi la Commissione uranio impoverito del Senato dovesse approvare la proposta del senatore del Pd Giampero Scanu di chiudere la base.
Se non avete ancora ben capito cosa succeda nelle coste sud-orientali dell’isola, questo reportage vi aiuterà non poco.
Vi lascio con un link ad un post che ho pubblicato qualche giorno fa e che riguarda le stime fatte dal Comitato Gettiamo le Basi riguardanti i costi e i tempi di una eventuale bonifica del poligono di Teulada.
Il mio sogno è che un giorno mia figlia da grande mi chieda: “Papà, ma è vero che una volta la Sardegna veniva bombardata dall’esercito italiano in tempo di pace?”.
AGGIORNAMENTI!
Ecco il testo integrale del documento votato ieri dalla Commissione uranio impoverito del Senato e che dispone l’immediato ridimensionamento dei poligoni di Quirra, Teulada e Capo Frasca!
@ Fabio : perché non li fai allenare alla guerra in casa tua?
Che deficienti a sprecare la loro vita così!
Non sono d’accordo, io i militari li rispetto. Siamo più deficienti noi a far utilizzare le nostre spiagge in questo modo.
Hai ragione Vito, deficienti e ignoranti.Quando negli anni ’60 si decise di attivare il poligono di tiro, si imbrogliarono i contadini di Teulada e zone limitrofe che, in cambio di poche lire, vendettero i terreni alla NATO. Da sempre colonia d’italia, la Sardegna con la base militare ha decretato il rallentamento forzato dello sviluppo del territorio..come dire: ci siamo venduti un tesoro per un piatto di lenticchie, ma è ora di smetterla…il poligono deve chiudere!
E dove pensate che si addestrerá il nostro esercito? Fine esercitazioni? E quando sarà il momento di difendere il vostro culo che fara? Niente perché non si è potuto esercitare, per colpa degli ottusi che non pensano nemmeno che i paesi limitrofi ci vivono grazie al costante afflusso di militari, molto piu che per il turismo.
hai detto bene Fabio concordo con te..
ma non dire c…te secondo te tranquillo che se scoppia una guerra non saranno sicuramente quelle due mitragliatrici a difenderci…. e poi come se non ce ne fossero abbastanza posti per addestrarsi al Mondo!!!! e sta tranquillo che con i soldi dei militari laggiu non è diventato mai ricco nessuno e cmq preferisco dei turisti a dei militari al bar!!!!!!!!
perche non si addestrano a pulire i fossi che sarebbe piu utile
Ad integrazione delle immagini e dei documenti che avete pubblicato, segnalo il documentario del 2004 “Piccola Pesca” di Enrico Pitzianti.
Viene ricostruita con dovizia di particolari tutta la vicenda del poligono di teulada, con immagini d’annata di esercitazioni e interessanti interviste ai cittadini ed ai pescatori di Teulada e Sant’Anna Arresi.
http://www.cinemaitaliano.info/piccolapesca
Pingback: Dal nostro inviato nella Zona Delta: “Ecco le foto delle bombe nei fondali di Teulada, in una zona interdetta perché mai bonificata!” « vitobiolchini
Io mi chiederei che cosa sia più disastroso: Qualche bombardamento sporadico o la cementificazione smeraldiana/tuereddiana ossia l’assalto incessante delle masse
http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=FtoGUBmAzCE
Mi rimane soltanto la speranza che il momento di chiusura del poligono di Teulada coinciderà col momento di una conquista di coscienza ambientale sufficiente a difendere queste bellezze e di tramandarle ai nostri figli. Tutt’altro è polemica inutile.
Gentile Panurk,
che bella sorpresa ritrovarla da queste parti! Spero di aver contribuito a farle conoscere questo blog (che non sarà il bLLog, ma non è malaccio).
Detto di passaggio, sono d’accordo con lei (e condivido gli stessi timori!).
Cordialmente,
Gentile Gabriele Ainis,
davvero: che sorpresa! Infatti, sono grato di avermi fatto conoscere questo blog, sebbene i temi di questo (siccome i temi del bLLog) di solito non contribuiscono nulla alla dispersione del mio trauma “Sardegna nel cuore, d’infarto si muore”.
nos bidemus,
suvvia ainis, leggo sempre volentieri i suoi commenti ma dire meglio i militari perche altrimenti ci sarebbero i villaggi vacanze mi sembra più un ragionamento da bar (non me ne voglia panurk, ma se ci riflette capisce anche lei che non regge, sopratutto se la si mette sul piano della salvaguardia ambientale) che da una mente raffinata come la sua. cordialmente.
Gentile Supresidenti,
oltre che leggere i miei commenti (cosa della quale la ringrazio sentitamente), potrebbe anche fare lo sforzo di capirli? Gliene sarei grato.
Cordialmente,
mi sforzerò di più, presterò più attenzione ai commenti futuri, ma non mi chieda di rileggere anche quelli del passato..
saludi.
scusami Supresidenti, ma non intendevo un ragionamento da bar. Però, ammetto volentieri che ho imparato quello che segue più o meno casualmente tramite un amico ornitologo – e prima non l’avrei mai creduto che il homo sapiens turisticus per l’ambiente naturale è molto più distruttivo del fuoco d’artiglieria. Da esempio metto un’elenco di specie faunistische rare:
Aegolius funereus
Alcedo atthis
Bombina variegata
Botaurus stellaris
Bubo bubo
Castor fiber
Ciconia nigra
Cottus gobio
Glaucidium passerinum
Lanius collurio
Leucorrhinia pectoralis
Lullula arborea
Lutra lutra
Lynx lynx
Misgurnus fossilis
Ophiogomphus cecilia
Pandion haliaetus
Pernis apivorus
Tetrao tetrix ssp. tetrix
Tetrao urogallus
Triturus cristatus
Questa lista si può trovare nell’elenco ufficiale del comune tedesco di Grafenwöhr elaborato secondo le regole di Natura 2000, la rete europea istituita dalla direttiva 92/43/CEE (cosiddetta “direttiva Habitat”). Questo comune ospita uno dei poligoni più grandi d’Europa (260 kmq, vedi e.g. http://www.grafenwoehr.army.mil/). Fatto incredibile; Questa lista si riferische addiritura alla zona centrale del poligono, la cosidetta “impact area” – la dove si lanciano i proiettili d’artiglieria ma anche missili come la MILAN, HOT o TOW. Tutte queste specie animali vivono permanentemente nella “impact area”, cioè nidificano o fanno altre cose belle adatte per la procreazione 🙂
Insomma: Il problema molto più grave è di accomunare il turismo con la tutela dell’ambiente. Mi dispiace, ma a vedere (e capire!) degli esempi positivi si deve viaggiare fuori della Sardegna.
Gentile Panurk,
cercare di esaminare il problema dell’impatto ambientale del turismo è tempo perso. Una delle mistificazioni maggiori della politica sarda è infatti quella del confondere rispetto ambientale e turismo (soprattutto quello che dobbiamo subire noi!). Provi a spiegare ai benpensanti (di tutte le consorterie politiche, senza esclusione) che proprio a causa del turismo inteso come fenomeno di massa stiamo riducendo le coste ad un vero e proprio troiaio (senza contare i costi per la collettività, di cui nessuno parla e si interessa).
In Sardegna, il turismo è “buono” per assioma, come l’agricoltura e i prodotti tipici, non inquina, non ha impatto ambientale e ci renderà tutti ricchi. Per converso, lei predica nel vuoto.
Cordialmente,
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Terra Mia
Quanto mi fai pena, o terra mia,
macchiata di sangue e cenere,
per colpa di un’antica radice,
che ha dato brezza di pessima genia.
E per sfregio della terra nativa
Alimenti stragi e rovine
Falsi dottori che per medicina
Usano la eufobia (erba velenosa) della demagogia.
Rapina e sequestri e conflitti
Incendi ovunque danni immensi
La miseria colpa di ogni male?
NO! Non esiste peggior criminale
Di chi copre di miseri panni
La putrita piaga dei delitti!!!
Sicommenti bivveus de poesia…
L’erba velenosa è l’euforbia.
L’eufobia è (forse) la paura del bello, e c’è chi ne è pisantemente affetto.
p.s. putrida, non putrita
Sigumenti biveus de poesia…
Non sono certo una novità queste operazioni. Io stesso da militare di leva ho partecipato ad un’azione di “infiltrazione notturna” (mi pare si chiamasse così), partendo dal poligono di Teulada per arrivare dietro Sant’Anna Arresi. Una specie di derby contro i cugini del 152mo (Brigata Sassari, io ero al 151mo, alla Monfenera). Noi attaccavamo e loro difendevano. Il problema è che la cittadinanza non fu avvertita (forse non è neppure polssibile farlo, altrimenti l’addestramento non funziona) e la notte si scatenò il finimondo in una zona isolata, ma dove c’erano case sparse. Perché il cittadino comune non ha l’orecchio allenato a distingurere colpi a salve da colpi veri e le “castagnole” quando esplodono nella notte fanno molto casino.
L’indomani ci furono le proteste del sindaco di Sant’Anna Arresi e tutto finì lì.
Speriamo che i tempi siano cambiati…
si sovjet, sono cambiati.. in peggio..
lo dimostra il fatto che un militare molto giovane non si renda conto dal regalo che ci ha fatto pubblicando queste foto..
ma a vedere la stampa di oggi, tutto sembra assolutamente normale..
abbiamo visto così tanti film di rambo che ci sembra normale che d’estate delle guardie ci inibiscano l’accesso alle dune di teulada per salvaguardare il delicato ecosistema che viene violentato nel modo che possiamo vedere in queste foto..
saludi
non vedo le foto, è necessario essere su fb per poterle vedere?
Purtroppo sì.
Reblogged this on under the surface.
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/275287 VOTO IN TARDA SERATA DI COMMISSIONE PER CHIUSURA DEFINITIVA TEULADA E QUIRRA