Ci ho messo così tanto tempo a trovare sulla Rete la poesia “Quello che deve essere detto” di Gunter Grass che ho pensato che magari anche a qualcuno di voi avrebbe fatto piacere leggere questi versi, così duramente contestati non soltanto da Israele ma da molti intellettuali europei. Io forse non avrei peraltro cercato la poesia se non fossi rimasto colpito dalle parole (lette sul Corriere della Sera) di Bernard-Henry Lévy, così violente e sprezzanti da aumentare dunque la mia curiosità.
Ecco dunque la poesia di Grass.
***
Quello che deve essere detto
Perché taccio, passo sotto silenzio troppo a lungo
quanto è palese e si è praticato
in giochi di guerra alla fine dei quali, da sopravvissuti,
noi siamo tutt’al più le note a margine.
E’ l’affermato diritto al decisivo attacco preventivo
che potrebbe cancellare il popolo iraniano
soggiogato da un fanfarone e spinto al giubilo organizzato,
perché nella sfera di sua competenza si presume
la costruzione di un’atomica.
E allora perché mi proibisco
di chiamare per nome l’altro paese,
in cui da anni — anche se coperto da segreto –
si dispone di un crescente potenziale nucleare,
però fuori controllo, perché inaccessibile
a qualsiasi ispezione?
Il silenzio di tutti su questo stato di cose,
a cui si è assoggettato il mio silenzio,
lo sento come opprimente menzogna
e inibizione che prospetta punizioni
appena non se ne tenga conto;
il verdetto «antisemitismo» è d’uso corrente.
Ora però, poiché dal mio paese,
di volta in volta toccato da crimini esclusivi
che non hanno paragone e costretto a giustificarsi,
di nuovo e per puri scopi commerciali, anche se
con lingua svelta la si dichiara «riparazione»,
dovrebbe essere consegnato a Israele
un altro sommergibile, la cui specialità
consiste nel poter dirigere annientanti testate là dove
l’esistenza di un’unica bomba atomica non è provata
ma vuol essere di forza probatoria come spauracchio,
dico quello che deve essere detto.
Perché ho taciuto finora?
Perché pensavo che la mia origine,
gravata da una macchia incancellabile,
impedisse di aspettarsi questo dato di fatto
come verità dichiarata dallo Stato d’Israele
al quale sono e voglio restare legato.
Perché dico solo adesso,
da vecchio e con l’ultimo inchiostro:
la potenza nucleare di Israele minaccia
la così fragile pace mondiale?
Perché deve essere detto
quello che già domani potrebbe essere troppo tardi;
anche perché noi — come tedeschi con sufficienti colpe a carico –
potremmo diventare fornitori di un crimine
prevedibile, e nessuna delle solite scuse
cancellerebbe la nostra complicità.
E lo ammetto: non taccio più
perché dell’ipocrisia dell’Occidente
ne ho fin sopra i capelli; perché è auspicabile
che molti vogliano affrancarsi dal silenzio,
esortino alla rinuncia il promotore
del pericolo riconoscibile e
altrettanto insistano perché
un controllo libero e permanente
del potenziale atomico israeliano
e delle installazioni nucleari iraniane
sia consentito dai governi di entrambi i paesi
tramite un’istanza internazionale.
Solo così per tutti, israeliani e palestinesi,
e più ancora, per tutti gli uomini che vivono
ostilmente fianco a fianco in quella
regione occupata dalla follia ci sarà una via d’uscita,
e in fin dei conti anche per noi.
Günter Grass
(Traduzione di Claudio Groff)
Pingback: Censura preventiva | Carpiano2012
No. Evidentemente non ha capito.
I processi culturali e i fenomeni politico-sociali nascono per un insieme di cause, tra cui l’azione di gruppi di interesse, quello che non succede è che ci siano gruppi ristretti di “potenti famiglie” capaci di ordire disegni che -generazione dopo generazione- vengono perseguiti da strutture di potere aggregate in organigrammi piramidali.
Tra i massoni -di tutte le varie massonerie- ci sono dei buffoni come Otelma e tanti altri che buffoni non sono. Resta per me inteso che i simboli hanno un valore di interesse per la storia della cultura, materia per antropologi oppure per mistici e visionari che pensano che questi simboli abbiano potenziali di azione. Credetelo se vi piace, ma siamo nel campo dei miracoli, in ogni senso, compreso nel senso di Pinocchio, il gatto e la Volpe.
Neo Anderthal, come volevasi dimostrare: se la versione ufficiale fa acqua da tutte le parti, narrativamente parlando (ora mi viene in mente la divertente saga di Osama Bin Laden, morto e risuscitato almeno 3 volte), difettando di logica, coerenza interna e verosimiglianza, bisogna comunque credere alla versione ufficiale, glissando tutti i fatti, molto scomodi, che evidenziano una realtà ben diversa. Vedo che dai segni di stanchezza: il commento spezzato e poi ripreso, ripetizione di temi, dubbi sul senso di quanto ho scritto…E’ un lavoro faticoso arginare tutto il tempo i commenti dei complottisti, per non parlare di tutti gli altri da tenere a bada, ti do un consiglio: prenditi una vacanza.
Devo dire che mi sembra di averla letta, anche se non completa, sul sito di un giornale italiano (forse il Fatto?) Devo anche dire che l’Italia è diventato il paese dove è più difficile trovare notizie sull’occupazione della Palestina, per l’incredibile (vabbè, mica tanto) conformismo scemo delle sue cosiddette élite. Negli Stati Uniti, il che è tutto dire, è molto più semplice, così come in ogni libreria si possono trovare testi che affrontano il problema con spirito di verità, fra cui cito non per importanza del libro ma dell’autore quello di Jimmy Carter “Palestine: peace not apartheid”. In Italia ormai è un tabù, anche grazie a Fassino e a altri confonditori di Sinagoghe con Moschee del PD. E lo stesso vale per tantissimi altri paesi europei, che magari appoggiano Israele (ma che magari non ci fanno accordi militari come noi) ma in cui si usa ancora assumere posizioni diverse dal mainstream senza avere le varie Pravde Online alle costole e occhiuti addetti stampa dei ras locali che controllano ogni cosa che linki su facebook.
Salve, il mio like sta per “mi piace l’intenzione che ha dato vita a questo post”.
@ ZunkBuster: mah… condivido la tua analisi, tranne che per un punto. Israele non ha il complesso dei Nazisti pronti ad assalirlo. Israele ha il complesso di tutto il mondo (fatta eccezione per gli alleati-sostenitori Stati Uniti) pronto ad assalirlo. Ho notato che salvo pochi, gli Israeliani si sentono e si comportano tutti da vittime piuttosto che da carnefici, da perseguitati piuttosto che da persecutori. Ho passato la poesia ad un mio amico Israeliano, per sentire cosa ne pensa.
Mi limito a copiare ed incollare il commento alla poesia che ha fatto un mio amico israeliano. Premetto che è una persona di vedute molto ampie: I havent read the original version to really respond.
I do not want to defend Israel’s nuclear policy, some of the things he said are true. But there’s a huge difference between a country like Iran that says publicly she wants to destroy the Zionist entity (She did not elaborate how and lists what she means she says the Zionist entity), and a country like Israel that holds the nucleus (without supervision) but never declares that she wants to destroy a country
So to say that Israel is more dangerous than Iran is ignorance. Remind you that this is a radical Islamic state sends terrorist attacks not only against Jews.
Bisognerebbe spiegarlo con un disegnino ai libanesi e ai palestinesi, che Israele non è pericolosa. Ah, ma certo: tutte le famiglie libanesi sono affiliate di Hezbollah e tutti i palestinesi sono terroristi.
Grazie Vito. Incredibile che si faccia fatica a trovarla in italiano…in Spagna e’ stata pubblicata sul Pais!! (http://internacional.elpais.com/internacional/2012/04/03/actualidad/1333466515_731955.html
Intanto i normali cittadini israeliani e iraniani cercano di disarmare questi governi folli http://www.indiegogo.com/israeliran https://www.facebook.com/israellovesiran
…e per chi vuole anche l’originale in tedesco:
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10126
Was gesagt werden muss
Warum schweige ich, verschweige zu lange,
was offensichtlich ist und in Planspielen
geübt wurde, an deren Ende als Überlebende
wir allenfalls Fußnoten sind.
Es ist das behauptete Recht auf den Erstschlag,
der das von einem Maulhelden unterjochte
und zum organisierten Jubel gelenkte
iranische Volk auslöschen könnte,
weil in dessen Machtbereich der Bau
einer Atombombe vermutet wird.
Doch warum untersage ich mir,
jenes andere Land beim Namen zu nennen,
in dem seit Jahren – wenn auch geheimgehalten –
ein wachsend nukleares Potential verfügbar
aber außer Kontrolle, weil keiner Prüfung
zugänglich ist?
Das allgemeine Verschweigen dieses Tatbestandes,
dem sich mein Schweigen untergeordnet hat,
empfinde ich als belastende Lüge
und Zwang, der Strafe in Aussicht stellt,
sobald er mißachtet wird;
das Verdikt “Antisemitismus” ist geläufig.
Jetzt aber, weil aus meinem Land,
das von ureigenen Verbrechen,
die ohne Vergleich sind,
Mal um Mal eingeholt und zur Rede gestellt wird,
wiederum und rein geschäftsmäßig, wenn auch
mit flinker Lippe als Wiedergutmachung deklariert,
ein weiteres U-Boot nach Israel
geliefert werden soll, dessen Spezialität
darin besteht, allesvernichtende Sprengköpfe
dorthin lenken zu können, wo die Existenz
einer einzigen Atombombe unbewiesen ist,
doch als Befürchtung von Beweiskraft sein will,
sage ich, was gesagt werden muß.
Warum aber schwieg ich bislang?
Weil ich meinte, meine Herkunft,
die von nie zu tilgendem Makel behaftet ist,
verbiete, diese Tatsache als ausgesprochene Wahrheit
dem Land Israel, dem ich verbunden bin
und bleiben will, zuzumuten.
Warum sage ich jetzt erst,
gealtert und mit letzter Tinte:
Die Atommacht Israel gefährdet
den ohnehin brüchigen Weltfrieden?
Weil gesagt werden muß,
was schon morgen zu spät sein könnte;
auch weil wir – als Deutsche belastet genug –
Zulieferer eines Verbrechens werden könnten,
das voraussehbar ist, weshalb unsere Mitschuld
durch keine der üblichen Ausreden
zu tilgen wäre.
Und zugegeben: ich schweige nicht mehr,
weil ich der Heuchelei des Westens
überdrüssig bin; zudem ist zu hoffen,
es mögen sich viele vom Schweigen befreien,
den Verursacher der erkennbaren Gefahr
zum Verzicht auf Gewalt auffordern und
gleichfalls darauf bestehen,
daß eine unbehinderte und permanente Kontrolle
des israelischen atomaren Potentials
und der iranischen Atomanlagen
durch eine internationale Instanz
von den Regierungen beider Länder zugelassen wird.
Nur so ist allen, den Israelis und Palästinensern,
mehr noch, allen Menschen, die in dieser
vom Wahn okkupierten Region
dicht bei dicht verfeindet leben
und letztlich auch uns zu helfen.
Fonte: Süddeutsche Zeitung
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
A me da l’impressione che il bando israeliano sia dovuto non tanto al fatto che si dice peste e corna di Israele, quanto al fatto che le “peste e corna” vengano da Grass, uno dei più illustri intellettuali tedeschi, già militante SPD (non ho idea se sia rimasto da quelle parti o sia passato alla Linke di Oskar Lafontaine, o si sia del tutto allontanato dalla politica), reo confesso di avere, quando aveva poco più che i calzoncini corti, militato nelle SS.
Forse se le stesse cose le avesse scritte un americano non avrebbero fatto né caldo né freddo, tuttavia mentre il popolo tedesco di oggi, nonostante il fastidio che spesso provocano le prese di posizione di Frau Merkel, è il popolo più pacifico che esista, forse Israele ha ancora il complesso dei nazisti pronti ad assalirlo. Ma di nazisti veri ce ne sono pochi (Ahmadinejad, forse?), di gente che si è rotta i coglioni delle politiche assurde dello stato ebraico molta di più, e trasversalmente tra destra e sinistra, occidente e mondo arabo. E ha ragione Grass, questo è proprio quello che deve essere detto.
Condivido quanto afferma ZunkBuster, con un solo appunto: le politiche di Israele possonno apparire assurde a chi non conosce i retroscena, ma non lo sono: rispondono a una logica di espansione globale della tirannide politica e finanziaria il cui motore ultimo risiede in un gruppo di potenti famiglie europee e americane.
Comunque grazie Vito per aver proposto la poesia di Grass!
Complimenti a Gabri, che lei conosce i retroscena.
Anche io ne ho saputo alcuni, si trovano nei Protocolli dei Savi di Sion,- http://it.wikipedia.org/wiki/Protocolli_dei_savi_di_Sion-
Chiaramente ogni smentita del Complotto Numero Uno, quello demo-pluto-giudaico-massonico non fa che confermare la potenza dello stesso complotto e il domino sionista del sistema di informazione mondiale.
O no?
Meno male che c’è chi si informa e ci tiene aggiornati.
Cosa posso dire a un guardiano dell’ortodossia ideologica di sinistra governativa, sembrerebbe di area PD, se non assecondarlo: si, tutto è come sembra, non ci sono retroscena o se esistono sono inconoscibili per noi uomini medi (nel senso pasoliniano). Non sforziamoci di cercare la verità, di documentarci, perchè essa ci è già stata servita su un piatto d’argento dai nostri cari dirigenti di partito o da occhialuti ed eruditi intellettuali di turno, ben renumerati e onnipresenti. Quindi non c’è censura, che sia difficile trovare una poesia non politically correct in Italia è un semplice caso, e gli israeliani sono nel giusto quando assediano e bombardano i palestinesi. Dopottutto a loro lo ha detto Dio di occupare quelle terre, che cosa vogliono mai quegli esseri inferiori dei palestinesi che pervicacemente pretendono di occuparle? I media sostengono Israele un giorno si e l’altro pure, dimenticandosi della Palestina, vorrà pur dire qualcosa: sanno come stanno le cose. Il PD al pari del PDL è uno strenuo difensore del “governo” Monti, pronto a dare la fiducia a ogni decreto: è responsabile e lungimirante e si preoccupa del futuro del Paese. Il “fuoco amico” dello spread è in continuo rialzo: come suggerisce la definizione fornita dai media (che generosamente ci forniscono la visione giusta da adottare), non è altro che un errore di incompetenti e/o sfiduciati addetti ai lavori, che non comprendono la grande impresa del “salvatore” del Paese. I piccoli imprenditori si suicidano, le famiglie sono sempre più povere, i vecchi all’ospizio devono pagare fior di tasse per la loro casa vuota, la disoccupazione va sempre peggio, ti tassano anche l’aria che respiri: consideriamolo un danno collaterale inevitabile, come i civili morti nelle varie “esportazioni di democrazia” di USA e NATO. A proposito di complotti, nel Britannia non c’era stato alcun complotto per far crollare la lira. Il fatto che Monti e compagnia (più o meno allegra o piangente) siano legati a doppio filo a istituti bancari e/o facciano parte di organizzazioni (vedi Bildeberg e trilaterale) che operano nella segretezza (è stato rifiutato l’accesso anche a un parlamentare svizzero, nel convegno bildeberg del 2011, il quale ha pensato bene di avvisare le forze dell’ordine, con il risultato di una precipitosa e anticipata chiusura del meeting), si spiega con la
saggezza del nostro caro presidente Napolitano: certamente questi esperti di finanza se ne intendono. Prendono ordini dalla BCE? La BCE è un ente benefico privato come d’altra parte le fondazioni bancarie (che non pagano IMU), devotamente impegnato nella lotta per la sopravvivenza dell’Europa. Potrei continuare quasi all’infinito….
Ti prego no, non farlo. Non continuare all’infinito. Potresti andare avanti nel tirare a indovinare, magari una mia precisa appartenenza correntizia -sorry, ma hai sbagliato- e così via costruendo, da vera guardiana dello smascheramento dei complotti.
Finiresti per mescolare un immaginario da film di James Bond, con tanto di SPECTRE -le famiglie potenti, i loro emissari- con altre tante cose che “tu sai”, ma sfortunatamente non sei in grado di provare.
E la mancanza di prove, naturalmente, non è altro che un ulteriore elemento che certifica la veridicità del Grande Complotto, talmente bene ordito da far sparire le prove evidenti, ma non abbastanza occulto da sfuggire all’occhio indagatore di coloro che “sanno”.
Ma non voglio cadere nel tuo stesso errore, attribuendoti quello che probabilmente sottintendi ma non espliciti, e neppure voglio seguirti nelle ipotesi su Monti e Bildeberg e via dicendo: la sostanza delle scelte liberiste e della visione che è insieme tecnocratica, ideologica e di classe -e la tecnocrazia è una ideologia più fasulle di altre perché si traveste da “scienza neutra” che applica soluzioni inevitabili e quindi indiscutibili- del Governo Monti è esplicita, senza nessun bisogno di “secondi livelli” costituiti da “potenti famiglie” e altre fantasie, che applicandosi non tanto casualmente in occasione di contrasti su Israele fanno spuntare il vecchio ma sempre solido arnese del complotto ebraico, caro ai nazistoidi di ogni dove e cavallo di battaglia di tutti i paranoici in proprio e di tutti gli imprenditori della paranoia.
Per rimanere in tema. il fatto di non riuscire facilmente a trovare il testo della poesia di Grass -bruttina, almeno in traduzione, ma questo non c’entra- non è per niente un caso.
È il sintomo di una diffusissima coda di paglia -di sicuro da parte di molti media di destra- e di una cautela che un po’ è schierata, un po’ è paurosa e un po’ potrebbe essere effetto di una tutela dei diritti d’autore da parte degli editori di Grass -e non scarterei a priori questa eventualità, almeno come concausa.
La “grande stampa” italiana tratta l’argomento del conflitto israelo-palestinese in modo a dire poco strabico ed esitante, a mio parere: è un fatto -incontrovertibile- che nella stampa mainstream italiana due pesi e due misure sono applicati costantemente.
Se, per esempio, si sottolinea invariabilmente “l’estremismo islamico” di Hamas, altrettanto non si fa con gli elementi o i gruppi estremisti che pure in Israele occupano posti di governo.
I missili di cartone e latta di qualche frangia di militanti palestinesi fanno morti veri, e colpiscono alla cieca. I missili e i proiettili degli elicotteri e dei carri armati di Israele fanno ancora di peggio,sicuramente dal punto di vista del mero “boy count”, e sia i palestinesi che gli israeliani sono ostaggio della guerra e quindi dei militaristi dei rispettivi schieramenti.
Ma non sono considerati alla stessa stregua dalla maggioranza dei nostri media, e questo è evidente.
Questo non significa che ci siano organi centrali e decisivi che facciano capo a precise organizzazioni o entità -le ipotizzate “potenti famiglie”-. Si tratta di processi storico-sociali e, se si vuole, ideologico-culturali, ben presenti dovunque, che sono alla luce del sole.
Grass, per rimanere in tema col post, nella sua opera non dice niente di diverso da quello che gli elementi pacifisti radicali israeliani affermano apertamente nella stessa Israele, a differenza di quanto è possibile nella media dei paesi arabi, non esclusi i territori palestinesi della West Bank e Gaza.
Lo dice da una posizione scomoda, in quanto tedesco e in quanto esponente della sua generazione, condizionata in gioventù dal regime nazista, e si espone, a parer mio con un certo coraggio, alla scontata fucilazione di Bernard Henry-Levy, che nell’ordine gli dà del bollito vecchiaccio incontinente, poi del “farabutto” e in pratica del “nazista di ritorno”. Non si risparmia nell’accusare, il non più giovane noveau philosophe, e secondo me gioca sporco. Molto.
Perché se pure è vero che nel mondo ci sono altri stati con armamento nucleare che non sono sottoposti a controllo -e Henry-Levy ne enumera qualcuno, come Pakistan, Nord Corea- ed è vero che le minacce alla pace e ai diritti umani sono purtroppo molteplici, è vero che il governo Israeliano e la parte più oltranzista dello schieramento politico, che occupa uno spazio vastissimo delle posizioni in campo, fanno ampiamente una loro parte, e non si fanno certo scrupoli nell’utilizzare l’arma polemica finale -allora siete antisemiti!- contro tutti coloro che obiettano alle politiche dello Stato con la Stella.
correggo: …”body count”…
Giusto due o tre cose, buttate a caso: quando scrivi “senza nessun bisogno di ‘secondi livelli’ costituiti da ‘potenti famiglie’ e altre fantasie” ti dimostri uomo di solide certezze. Davvero credi che, più in generale, nella realtà non esista una molteplicità di livelli? La realtà non è forse complessa e multiforme? E a proposito di “grandi famiglie” e del potere, davvero sei convinto che i “processi culturali” che sottendono (e condizionano) certe strategie politiche, siano in qualche modo autogenerati e autosufficienti? E allora la massoneria (giusto per far scaturire un altro spunto di riflessione prossimo al tema) che cosa sarebbe? Una buffa combriccola di scombinati cultori di esoterismo? Ma a pensarci bene anche l’esoterismo e la sua simbologia sono una cosa seria per chi conosce davvero la materia. Con buona pace dei non iniziati e delle anime belle che si fermano a una realtà monodimensionale.
Giusto una risposta, Bruno: credo bene che ci sia una molteplicità di livelli -ovviamente e solo per fare un esempio esiste da sempre una diplomazia occulta, e un uso occulto della diplomazia e delle azioni dei vari servizi segreti- nego anche solo la possibilità che questi livelli, molteplici e intrecciati come tu osservi, siano ordinati secondo un modello “a piramide” e quindi in modo che questa piramide abbia un qualche vertice immaginario in qualche gruppo ristretto di “potenti famiglie”. Si tratta di fenomeni politico sociali che si muovono nel mondo, in modo ben visibile.
Quanto alla massoneria: è sia una “buffa combriccola” sia una organizzazione, o una Istituzione, come dicono i massoni, assolutamente composita e molteplice -le massonerie sono tante, e non poche sono “finte”- in cui convivono ispirazioni anche diversissime.
La storia delle libertà deve -anche- alla massoneria principi e embrioni organizzativi che hanno prodotto dei risultati leggibili nei testi costituzionali di tutte le democrazie occidentali, ma deve contare anche collaborazioni con i regimi dittatoriali di molte parti del mondo, anche di recente -vedi il legame P2/Giunta militare argentina- e non si può quindi liquidare in due parole, mentre la questione dell’esoterismo e della simbologia è altra cosa. Buona per gli amanti delle fumisterie, per i cultori delle “esperienze sapienziali”, per i creduloni e i romantici.
Ho capito: quindi i “processi culturali” e i “fenomeni politico sociali” nascono per generazione spontanea. Come i vermi nel casu marzu… E ai vertici della massoneria c’è il Mago Otelma… 😉
Come dice Bruno, si deduce chiaramente dalla risposta di Neo Anderthal che i “processi culturali” avvengono per generazione spontanea, quasi avessero vita propria e non dipendessero dai desideri, dai bisogni e dalle brane di persone in carne e ossa, usualmente gruppi ristretti di intellettuali (o elite) con particolari interessi e ambizioni verso il cambiamento, i quali lanciano ad esempio una nuova corrente culturale lavorando affinchè si diffonda nel popolo. Si, esistono molti livelli e dimensioni variamente intrecciati , sia nel sistema uomo che in una data organizzazione sociale o in una comunità che possieda una cultura comune. La teoria della complessità ha spiegato aspetti fondamentali del funzionamento dei sistemi. Ma, come afferma Lakatos, al centro vi sono gli assunti di base che informano e determinano tutti i sottolivelli. In ambito sociale gli assunti di base possono essere attribuiti a quei gruppi che per tradizione familiare di gestione del potere e quindi di accesso a conoscenze più complesse e avanzate rispetto al popolo, hanno gli strumenti necessari per dar vita a nuove correnti culturali e politiche.
Riguardo alle prove di quanto ho asserito sulle famiglie potenti che indirizzano le politiche degli stati e influenzano il corso degli eventi (lungi dal romanzare storie alla James Bond), mi riferisco ai “poteri forti” noti ormai a tutti, in primis ai parlamentari della repubblica italiana, tra l’altro nominati anche oggi in un’interrogazione relativa agli ultimi infamanti decreti del governo Monti. I poteri forti sono costituiti da un cartello di banchieri e industriali (proprietari di multinazionali) con sede in Europa occidentale e in Nord America, tra cui: Rockfeller, Rothshild, Levy, DuPont, Morgan, Lazard, Warburg, ecc.
Riguardo all’assenza di prove sui retroscena: prendendo per buona la tua affermazione, se un dato fatto è controverso, e la versione ufficiale presenta elementi di contraddizione, lati oscuri, ecc. (vedi Ustica, vedi la morte di Pasolini, per fare esempi relativi al nostro Paese) per quale motivo si dovrebbe credere a quella versione? Quali prove ha la versione ufficiale per sostenere di essere veritiera? L’unica risposta è che bisogna avere fede nelle autorità, come si ha fede nei dogmi del Cattolicesimo. Ad ogni modo, prove accumulate su questioni scottanti di rilevanza mondiale ce ne sono eccome. Prendiamo ad esempio il crollo delle torri gemelle, l’11 settembre 2001: c’è un file grande come una casa di testimonianze oculari, perizie di esperti, studi sui materiali, ecc., per non parlare degli errori di Bush e di agenti sotto copertura.Tu non vuoi sapere, non ti interessa, perchè basterebbe poco per prendere contatto con chi ne sa qualcosa.
Riguardo alla massoneria (comprendente i “poteri forti”) e l’esoterismo, ti dico solo questo: Hatonn e Sananda non sono d’accordo.
@Bruno: i simboli sono utili oggetti di indagine per gli studi di antropologia culturale, di storia delle religioni e per gli appassionati di grafica o di arte liturgica. Diversamente, chi li immagina come dotati di qualche “forza” si pone su un altro campo, quello dei miracoli, inteso come ambito di studio o di credenza e pure come luogo per Pinocchio, il Gatto e la Volpe.
@Gabri. Adoperare la buonanima di Imre Lakatos, per sostenere tesi complottarde è veramente un espediente divertente, oltre che un diversivo.
Meglio allora citare Marius Mihai Lăcătuș, non c’entra nulla lo stesso ma almeno ha vinto una coppa dei campioni.
Riporti la tesi che vorrebbe “un gruppo di potenti famiglie europee e americane” al centro di una specie di piramide organizzativa che determina le politiche dello Stato di Israele, le quali “rispondono a una logica di espansione globale della tirannide politica e finanziaria” di cui le famiglie suddette – che elenchi: Rockfeller, Rothshild, Levy, DuPont, Morgan, Lazard, Warburg, ecc.- costituirebbero il “motore ultimo”. Mancano solo la marmotta che confezionava la cioccolata, la mucca viola e qualche Codice di Leonardo a caso -ma non dimentichiamo i Templari e le sci chimiche, che quelle servono sempre-.
Meno male che Hatonn e Sananda sono d’accordo con te, che sei introdotta ai Misteri.
A questo proposito, cercando sulla rete trovo traccia di questi fantasmi solo in siti dediti al minestrone complottista con venature ufologiche. Hatonn sarebbe una specie di comandante intergalattico che salva l’umanità:
Trovo Sananda in altri siti di attivo vaneggiamento sul genere di questo:
http://raggioindaco.wordpress.com/tag/sananda/
Va bene. Vuoi scherzare. Ci siamo fatti due risate.
No. Evidentemente non ha capito.
I processi culturali e i fenomeni politico-sociali nascono per un insieme di cause, tra cui l’azione di gruppi di interesse, quello che non succede è che ci siano gruppi ristretti di “potenti famiglie” capaci di ordire disegni che -generazione dopo generazione- vengono perseguiti da strutture di potere aggregate in organigrammi piramidali.
Tra i massoni -di tutte le varie massonerie- ci sono dei buffoni come Otelma e tanti altri che buffoni non sono. Resta per me inteso che i simboli hanno un valore di interesse per la storia della cultura, materia per antropologi oppure per mistici e visionari che pensano che questi simboli abbiano potenziali di azione. Credetelo se vi piace, ma siamo nel campo dei miracoli, in ogni senso, compreso nel senso di Pinocchio, il gatto e la Volpe.
“Noi siamo spiritualisti” (affermazione pubblica di un massone durante la visita guidata a Palazzo Sanjust, sede cagliaritana del Grande Oriente d’Italia, durante Monumenti Aperti 2011. Ma forse era Pinocchio. O la Volpe?).
“Noi siamo spiritualisti”. Così dice un “fratello” massone.
Benissimo, è un particolare ben noto. E allora? Questo prova qualcosa di diverso e al di fuori della affermazione medesima?