La notizia è molto semplice: il Comune di Cagliari ha intimato alle venti associazioni che lavorano e che hanno sede nell’ex Liceo Artistico di piazzetta Dettori di lasciare immediatamente lo stabile. La notizia la trovate in questo articolo pubblicato oggi da Sardegna Quotidiano.
Il motivo dello sfratto? Le associazioni non hanno titolo per stare lì. Nel senso che la precedente amministrazione di centrodestra aveva concesso alle associazioni l’utilizzo dei locali, dando ad alcune un pezzo di carta, ad altre no. Ora l’amministrazione Zedda vuole vedere quel pezzo di carta, che ovviamente non c’è o è scaduto. E in pochi giorni le associazioni dovranno lasciare lo stabile.
E dire che in questi mesi le associazioni hanno per ben due volte chiesto ufficialmente al Comune che la loro posizione fosse formalmente regolarizzata. Ma dall’amministrazione Zedda non è arrivata alcuna risposta.
È chiaro che il Comune può fare dei suoi locali quello che vuole, ci mancherebbe altro. Ed è altrettanto chiaro che la logica che si sta seguendo è, dal punto di vista tecnico, ineccepibile. I problemi sorgono quando ci si chiede che senso ha cacciare di malo modo dall’oggi al domani venti associazioni che hanno un’attività in corso programmata da tempo. Se una cosa simile l’avesse fatta una giunta di centrodestra, il centrosinistra come avrebbe reagito?
Nell’ex Liceo Artistico si tengono mostre di pittura, proiezioni cinematografiche, letture bibliche, corsi di canto e di musica, lezioni di inglese, di salsa per anziani, attività ludiche per bambini con tanto di baby parking. Attività che coinvolgono centinaia di persone. Le associazioni in questi anni hanno sostenuto i costi della manutenzione dei locali. E all’ex Artistico c’è anche la sede della compagnia teatrale LucidoSottile.
Guardate, mi occupo di spazi culturali a Cagliari da oltre vent’anni e quindi il fatto che in questa vicenda ci sia implicata una compagnia a me molto cara è marginale. Voi siete certo liberi di credere il contrario, ma io resto del mio parere, e dirò dunque quello che penso di questa vicenda.
Quello degli spazi culturali a Cagliari è un problema molto sentito. La commissione Cultura presieduta da Francesca Ghirra ha tenuto numerose audizioni con gli operatori del settore. Ora però, dopo la condivisione di obiettivi e strategie, arrivano gli sgomberi: perché?
Perché la strategia è chiara: fare tabula rasa prima di procedere con l’assegnazione degli spazi. Una strategia ingiusta, sbagliata e perdente. Per assicurare un diritto a tutti, l’amministrazione Zedda si comincia col togliere quel diritto a chi ce l’ha già. Una mossa che non ha molto senso.
Una amministrazione avveduta, nel caso del Liceo Artistico, dovrebbe semplicemente preparare un bando, fissare dei criteri per l’assegnazione dei locali presenti nello stabile della Marina. Dopodiché fuori i vecchi, dentro i nuovi: e nessuno avrebbe niente da ridire.
Invece ci troviamo di fronte ad una amministrazione di centrosinistra che dall’oggi al domani preferisce mandare un’ordinanza di sgombero a venti associazioni culturali, costringendole a trovarsi improvvisamente una nuova sede, con tutti i disagi che questo comporta. Perché?
Anche perché (e questo è uno degli aspetti sconcertanti della vicenda) è che non risulta che il Comune di Cagliari, eseguiti gli sgomberi, abbia la minima idea di che cosa fare all’Artistico. Il suo unico obiettivo ora è quello di dare una prova di forza e cacciare gli occupanti. Con un risultato evidente: mandati via tutti e sospese tutte le attività, i locali resterebbero vuoti per chissà quanto tempo, in attesa di un bando o di che cosa.
In queste ore diversi consiglieri di maggioranza stanno cercando di far ragionare l’assessore alla Cultura Enrica Puggioni, chiedendo che l’ordinanza venga annullata e che si apra un tavolo con le venti associazioni per concordare assieme un percorso che porti alla riassegnazione dei locali attraverso criteri condivisi e tempi certi: niente da fare.
Ieri l’assessore con piglio militaresco ha addirittura fatto visita nell’ex Liceo, dicendo al rappresentante di una delle associazioni presenti nello stabile l’infelice frase “Voi da qui ve ne dovete andare”. I motivi? Vari e disparati: “Non avete titolo”, “I locali sono inagibili”, “I locali servono alla pubblica istruzione” (con tutte le scuole vuote che ci sono!? Ndr), “Ci sono altre associazioni che hanno diritto ad avere una sede”. Lo stato confusionale dell’assessore è evidente.
Di fronte a tanta inadeguatezza e a tanta supponenza c’è da restare senza parole. Ma la situazione non può sorprendere: la sinistra ha sempre avuto un pessimo rapporto con la cultura. Anche stavolta in assenza di un progetto politico chiaro, si preferisce fare la voce grossa e affidarsi alle “regole”. Come se queste fossero il fine e non il mezzo di ogni buona amministrazione. Dove non ci sono strategie politiche credibili, arriva sempre la burocrazia.
La scelta dell’amministrazione Zedda di far sgomberare l’ex Liceo Artistico è un pessimo segnale per le politiche culturali di questa città. Sconcerta l’assoluta assenza di dialogo e di confronto, sbandierata sempre come nuovo modello di rapporto con i cittadini e con le associazioni. In questo modo il Comune non manda via neanche i venditori abusivi fuori dai mercati civici, manco quelli che occupano le case popolari: perché riserva questo trattamento a venti associazioni che, evidentemente, abusive non sono?
L’assessore Puggioni forse non era a Cagliari quando il suo predecessore utilizzava sulle questioni della cultura in città toni altrettanto ultimativi e manifestava un discreto disprezzo per le associazioni culturali, dicendo anche pubblicamente “Sono troppe”. Forse è la comune estrazione accademica a generare atteggiamenti che si ripetono, a dispetto della differenza di schieramento politico.
Il centrosinistra cittadino si chiarisca le idee e decida in fretta cosa fare, come risolvere questa situazione che rischia di degenerare.
Un’ultima cosa: ma se Massimo Zedda aveva intenzione di far sgomberare i locali, perché appena dieci giorni fa è andato all’Artistico a vedere lo spettacolo dei Batisfera? Non si rende conto il sindaco di non essere uno spettatore qualunque, ma che con la sua ripetuta presenza in questi mesi all’ex Artistico ha legittimato politicamente l’attività e le associazioni che li operano da tempo? Com’è possibile che il sindaco va a vedere gli spettacoli all’ex Liceo e poi dopo pochi giorni lo fa sgomberare?
Caro Vito, è naturale indignarsi quando si viene offesi (come collettività o come individui) ma indignarsi non basta, perché, come insegnava Franco Fortini, indignazione è consolazione. E’ necessario fare, partecipare e non indire crociate, sempre fanatiche.
Lo slogan di Massimo Zedda era ADESSO TOCCA A NOI. E’ a questo noi che dobbiamo dare significato.
L’anno scorso, in un momento di depauperamento della cultura, mi sono espresso a favore delle tribune dell’anfiteatro romano, perché in quel momento per me doveva essere il luogo emblematico di resistenza culturale, perlomeno fino alla costruzione di una alternativa. Sul tuo blog sono stato insultato e dileggiato ma nessuno mi ha risposto nel merito.
E’ stato chiuso. Cosa ci abbiamo guadagnato? So cosa abbiamo perso e cosa stiamo perdendo.
Ora si chiude, provvisoriamente, l’ex-liceo artistico, naturalmente ti indigni, con la sottigliezza di dire è giusto che ci siano regole e bandi, ma finché non ci sono…
Sono d’accordo con te. Forse sono stati intempestivi.
Ma bisogna iniziare con le regole. E sarà una muta dolorosa. E probabilmente sempre intempestiva.
Quali spazi o locali comunali (per spettacoli, mostre o bar) son stati assegnati con bando di gara?
Il problema di alcuni esponenti della giunta è che, affetti da “bravismo” (che sostituisce, per fortuna, il deleterio buonismo), sovrappongono alla burocrazia, una ulteriore burocrazia virtuosa. Ma i tempi del fare devono essere più rapidi, economicamente pragmatici.
Ci si perde in commissioni e chiacchiere (e fra gli operatori, in pettegolezzi e faide).
Fraintendendo il NOI.
Che senso ha continuare a confrontarsi tutti assieme fra associazioni culturali di pittori dilettanti, teatranti grandi e piccoli, saltimbanchi, musicisti e danzatori o organizzatori di eventi?
(tra parentesi: ho partecipato alla prima riunione del LABORATORIO 5, sembrava una riunione allargata di alcolisti anonimi: una lunga teoria di presentazioni (come se non ci conoscessimo…) e lamentazioni; la domanda deve essere, leniniamente: che fare? E la risposta dobbiamo darla noi, prima che il Comune)
Poi si propone lo spazio a Sant’Elia. Una cosa è pensarlo, una è progettarlo, una realizzarlo,
una collaudarlo, una gestirlo e infine altra è farci spettacoli. E sottolineo gli aspetti di gestione.
L’anno scorso Lucido Sottile (la cito solo perché già chiamata in causa, per esempio) si è candidata pubblicamente per la gestione del Piccolo Auditorium: ma con quale titolo? Intendo “gestionale”. O era una provocazione?
Più recentemente, ho accompagnato Mario Faticoni nel tentativo di fare una offerta per l’appalto dell’ex-teatro dell’arco. Per me era una trappola (lavori da completare per un centinaio di migliaia di euro, poi la gestione): gli ho sconsigliato di intervenire.
Quale compagnia ha partecipato alla gara?
Penso che gli spazi debbano essere gestiti da chi lo fa di mestiere, possibilmente un ente pubblico se costruisse al suo interno delle professionalità specifiche.
Ho disposto in città delle sagome di ferro rappresentanti il Minotauro, su una è stato scritto “che cosa significa?” (aggiungendogli importanti attributi maschili), sull’altra “ecco come spende i soldi il comune”. Vogliamo parlare di cultura?
Io, forse, posso considerarmi un operatore culturale allo stato brado o dissociato (farei parte dell’associazione culturale “Gli Ignoranti” se esistesse) e le cose che faccio le pago da me e me ne assumo la responsabilità.
Si è parlato di spazi culturali come dei baretti al poetto e forse è giusto così, ma prima di indignarci col Comune, dobbiamo prendercela con NOI, perché è a noi che dobbiamo dare significato.
E con questo, Vito, ti saluto dandoti sempre la disponibilità laica al confronto, alla discussione, alla partecipazione, a iniziare dalle regole. A te, ai compagni del passato, a quelli a venire: buona strada.
Politiche giovanili della Giunta Zedda a Cagliari ? Ancora non pervenute. Meno male che tieni pure l’interim. TI ho pure votato. Mannaggia!!! A distanza di un anno manco una iniziativa, un bando è partito dal Comune. Apro questa parentesi, visto il post incentrato sulla Cultura, per esprimere il mio rifiuto ad una conduzione della macchina amministrativa e politica a dir poco inconsistente.
dare sfratti senza avere progetti in testa sulla cultura vuol dire non aver capito niente e dire che partecipa anche ai laboratori e domani anche all’assise sulla cultura a Cagliari
Ma scusa Vito, come fai a dire “la sinistra ha sempre avuto un cattivo rapporto con la cultura”? Non mi sembra corretto. Si può contestare i modi del rapporto, ma certamente la sinistra è stata meno peggio della destra. Piuttosto, non vi sembra di esagerare nel confondere la “cultura” con i gruppi teatrali, gli organizzatori di eventi, gli stessi “eventi” che spesso di culturale hanno pochissimo, insomma con il consumo culturale? Non voglio affermare che queste attività non abbiano rilevanza, ma mi sembra assurdo che ad essi si riduca l’attività culturale. E le biblioteche? E le scuole? E il sostegno alla creatività e alla pratica culturale diffusa? Niente, mi sembra che vi interessi solo lo spettacolo qui dentro! E poi, alla fine, perché personalizzate così tanto? E’ chiaro che questa Giunta non ha un interesse autentico per la cultura. Forse non la conosce bene e gliela si potrebbe presentare, magari durante una serata in pizzeria o un party al circolo Atzeni, magari la trova anche figa. Di sicuro disprezza gli intellettuali. E forse non è neanche di sinistra, ma figlia di. Una specie di imbarazzante frutto della Casteddu che “si crede” ma chi no balit. Credete forse che cambiando qualche assessore senza una profonda riflessione sulla politica comunale cambi qualcosa?
E per favore, lasciate stare Soru che la differenza di scala è veramente notevole. Sarebbe come sommare le pere con le mele.
pere e mele sono alla stessa scala. sarebbe come sommare pere con frutteti, piuttosto. o visto che si tratta di Soru, con uliveti…
Ci sono pere e pere e mele e mele.
chi vespa mangia le mele.
chi non vespa più …
e infatti…
Bentornato Ale! Cosa non fa la solitudine 🙂
Al circolo abbiamo sempre qualche pizzetta da parte per te, noi portiamo le pizzette e tu porti la sinistra e la cultura.
Gentile Mongili,
«E le biblioteche? E le scuole? […] E’ chiaro che questa Giunta non ha un interesse autentico per la cultura […] gliela si potrebbe presentare […]»
Bravo, bravo bravo! Finalmente un intellettuale che si accorge di scuole e biblioteche. A forza di insistere (c’è chi ne parla da anni) vuoi vedere che qualcuno se ne rende finalmente conto?
Peccato che se la prenda con le persone sbagliate. Vuole imputare alla giunta Zedda la disastrosa situazione culturale sarda (figlia prima di tutto di quella italiana)? Quale sarebbe la «cultura» che vuole presentare a Zedda con la complicità delle pizzette, la sua? Quella di prode e indomito difensore di scuole e biblioteche (oiammommia, ma candu mai!)? Oppure «sa kultura» sarebbe quella dei podatari e del mainstream? Ma vuole scherzare?
Diciamo piuttosto una gran bella verità, di cui andare giustamente orgoglioNi: gli intellettuali sardi (per la maggior parte) non «fanno cultura» e si limitano (loro sì) a cianciare di stupidaggini sgranocchiando pizzette gentilmente pagate con soldi pubblici (ah, la barriera camparina di Benni!). Tanto per non andare lontano, vogliamo parlare dei Maninchedda che lottano strenuamente per «il fare le fiche nella Carta de Logu» e non sanno neppure cosa significhi «indirizzo industriale» (ma vorrebbero dedicare un importante spazio del BSS alla scrittura nuragica)? I Giorgio Todde che sgomitano per non sparire dalla scena sparando invereconde stupidaggini per notificare all’inclito e al colto di essere sempre e comunque presenti? O il professor Mongili che deve scaricare qua e là (ad minchiam) tesi politiche pseudoautonomiste accorgendosi (ma guarda un po’) che esistono le biblioteche e costringendo sé stesso (chissà quanto gli sarà costato) a riconoscere che Ainis ha ragione nel dire che gli intellettuali non hanno la più pallida idea di cosa sia l’industria?
Se abbiamo una cultura da ottavo mondo è prima di tutto perché gli intellettuali sono da decimo, non perché la giunta Zedda non sa cosa sia «sa kultura»!
Biolchini esagera col teatro? Gliel’ho detto anch’io ben prima di lei (guarda caso proprio in merito alle biblioteche!) e mi ha dato pure ragione. E allora? Dire che da queste parti si parla solo di consumo culturale è una balla: è vero invece che spesso (proprio in questo blog) sono proprio gli intellettuali che si interessano di aria fritta, con o senza Zedda (di cui ho criticato, ma guarda un po’, proprio «Su Pianu po sa Kultura»).
Cordialmente,
Vito? Bell’articolo, pero… almeno tu… i congiuntivi, grazie!
ma sapere come queste associazioni, e imprese, hanno avuto dalla precedente amministrazione gli spazi? certo non brillavano per trasparenza e pubblicità negli atti e nelle procedure… e men che meno in politiche culturali. Forse, gli spazi occupati senza che venissero messi a bando, erano frutto di assegnazioni personali a molti amici, e a pochi meno amici ma da tenere buoni? E’ stupefacente come chi, prima, criticava questi metodi d’assegnazione a dir poco arbitrari, ora strepita contro un primo passo verso la legalità, la trasparenza amministrativa, la correttezza delle procedure, le pari opportunità verso tutti gli operatori culturali. Chi saprà elaborare e offrire proposte culturali migliori alla città, ne sarà ripagato, senza dover più assistere al misero spettacolo dei lecchini soliti noti. Bravo Zedda, brava Puggioni, e non fatevi fregare dai funzionari, che ricordate, sono cresciuti e si son moltiplicati nel ventre di Floris & C.
ho paura che anche il nostro giovane sindaco sia condizionato dai poteri forti di questa citta’ almeno e quello che io intravedo,e tutto questo e un vero peccato , naturalmente parlo della mafieta delle camice bianche,finche’ dietro ci saranno loro cagliari non crescera’ mai.
La celeberrima “mafieta delle camice bianche”, potentissima e pericolosa. Combattiamola con gli schizzi di sugo.
Mi chiedo come mai il comune non è cosi FORTE quando si parla invece di combattere contro la vera prepotenza…Dello spaccio a Sant’Elia nelle case popolari del comune nessuno ne parla? eppure lo sanno tutti!!! e di tutti gli abusivi che esercitano senza avere licenze e si chiudono i parcheggi ???
Facile prendersela con i deboli!!!
fatto bene, c’è voglia di legalità solo quando riguarda gli altri
Come no! Immagino che da una come te trassata da no-Tav il concetto di legalità sia molto mobile, flessibile… Direi opportunistico. Chi non sa parlare di politica parla di legalità, tranne poi parlare di politica quando gli fa di nuovo comodo. Comunque non ho dubbi che se Falcone e Borsellino fossero stati ancora vivi, non avrebbero esitato a sostenere la Giunta Zedda in questa battaglia di legalità. Sicuro.
No ma la cosa toga è che supportare a priori a Cagliari ora fà tendenza.
Yo!
be si certo e senza dubbio anche Gandhi e Martin Luther King l’avrebbero fatto. A proposito….qualcuno ha avvisato Mandela?
Beh se è cosi che si vuole rilanciare l’associazionismo e la cultura nel comune di Cagliari stiamo freschi. Comunque da persona che ha votato Zedda è l’idea di un progetto nuovo per Cagliari, con nomine come questa di Puggioni alla Cultura viene proprio da rimpiangere la precedente giunta (ricordiamoci che c’era un signor professore competente come lo era Pellegrini). Negli ultmi mesi questo assessorato ha “imbandito la tavola” con incontri con le associazioni impegnate (LORO), nella promozione della cultura nel nostro comune. Per tutta risposta, a parte le mail inviate dalla consigliera Ghirra, che ricevo periodicamente, nelle quali viene indicata una grande programmazione delle politiche culturali a Cagliari, vedo invece una Assessora inesperta e forse incapace per il ruolo ricoperto e, ancora, tanta ma tanta poca capacità di fare promozione della cultura e del volontariato in questa città (certo con gli slogan e la poltrona istituzionale siamo bravi tutti). Certo lanci il sasso chi ha mai, parlando di associazioni, preso possesso di un locale comunale dietro bando pubblico (dato che sono sempre stati assegnati tramite convenzioni ad hoc con i singoli assessorati, lontane dalla logica della assegnazione pubblica), ma l’idea di mandare via 20 associazioni così, oltre a impoverire il già povero tessuto culturale e associazionistico di questa città (nonostante le “centinaia di associazioni” presenti a Cagliari), non rende giustizia all’importante lavoro (non retribuito e non clientelare) portato avanti costantemnete da esse. Assessore alla Cultura vergogna!!! Ottimo lavoro anche da parte del firmatario del provvedimento. Speriamo cambi presto posizione nello “scacchiere” comunale.
certo che qui si passa di palo in frasca, si paragonano i chioschetti del poetto con la situazione dell’ex liceo artistico. Forse si dovrebbe ricordare che al Poetto c’erano degli ABUSI EDILIZI con l’aggravante dell’occupazione abusiva di suolo demaniale, per non parlare di tutte le irregolarità igienico-sanitarie, barriere architettoniche…ecc. Insomma uno schifo totale.Nell’ex liceo artistico ci sono delle convenzioni stipulate e tacitamente rinnovate. Il Comune quindi se ritiene opportuno sgomberare lo deve fare a termine di legge, quindi tramite richiesta ufficiale con un certo preavviso. La cosa più sensata sarebbe stata quella di indire un nuovo bando,in modo tale che chi avrebbe diritto di rimanere rimanga, chi no lasci i locali. Alcune associazioni hanno dei progetti aperti non è da amministratori civili decidere gli sgomberi da un giorno all’altro per di più con urla di dirigenti o presunti tali.
Per quanto riguarda l’agibilità dell’edificio, non ho la piena certezza ma mi sembra una scusa che non sta in piedi.(sicuramente verificherò)
L’Amministrazione Zedda non fa una bella figura anzi…il sindaco si sta rivelando giovane solo anagraficamente. La mentalità è quella di un vecchio politico cresciuto facendo gavetta nelle sedi di partito. Apertura mentale e sopratutto modernità della politica zero assoluto.
L averte pure votato
Io lo rivoto di sicuro
io non credo… e l ho sostenuto…
Le varie associazioni hanno sostenuto i costi di manuntenzione… Ricordiamoci anche dello staff (le hostess in particolare, ma non solo) che viene pagato ogni sei mesi o in alcuni casi anche dopo un anno. E che pero’ devono essere disponibili a comando.
se si parla di legalita’, si parta da cose piu’ serie e gravi!!! non da uno sfratto a di scapito di associazioni che fanno cultura, tra l’altro a gratis!!! e basta con le prese x il culo non c’e’ nessun piano culturale!!! non ci sono soldi e palese la cosa!!!!!
Su Sardegna Quotidiano di oggi, l’assessore Puggioni afferma che il preavviso di sfratto alle associazioni era arrivato a fine dicembre. Ho fatto un giro di telefonate: nessuna associazione afferma di aver ricevuto alcuna comunicazione da parte del Comune. Nessuno ha ricevuto niente. A chi ha mandato il Comune l’avviso di sfratto? Sicuramente non alle singole associazioni che hanno ricevuto (questo sì) l’ordinanza di sgombero.
Scusa Vito, ma se non esistono documenti di assegnazione degli spazi, che quindi non risultano formalmente assegnati a nessuno, come faceva l’amministrazione a inviare le lettere di sfratto alle associazioni occupanti?
Mandava un notificatore sul posto. Come di sicuro avrà fatto per notificare l’ordinanza.
O vuoi dire che gli uffici erano all’oscuro di chi occupasse i locali e il Sindaco assisteva agli spettacoli a sua insaputa.
Siete dei burocrati e anche scarsi. Manco scuse plausibili sapete inventarvi.
E’ quello che è successo, mi pare: hanno notificato in loco. Non lo so per certo, sono scarso ma non un burocrate informato. La domanda era: sfratto alle associazioni (e quindi nominale) sulla base di quale concessione? Non ho pretese che la mia riflessione sia più che scarsa, ma la esplicito meglio: mandare lo sfratto a un inquilino mai contrattualizzato non è controproducente per un padrone di casa?
Ti prego di rileggere bene quello che ho scritto, in ogni caso mi spiego meglio. Le associazioni godevano di una sorta di assegnazione generale, a nome di una sola sigla, assegnazione ora scaduta. In questi mesi per ben due volte tutte le associazioni (ed ecco perché il Comune le conosce, una ad una) hanno chiesto all’amministrazione Zedda di essere regolarizzate, ma il Comune non ha risposto. Quando l’assessore Puggioni dice ai giornali di non sapere chi occupa l’ex Liceo dice una evidente inesattezza. Tanto più che il Comune ha inviato ad ogni associazione l’ordinanza. Mentre non risulta l’avviso di sfratto inviato a dicembre di cui parla l’assessore. Ma certamente un consigliere di buona volontà se va in assessorato e dà uno sguardo al protocollo lo trova subito… Forse… Chissà…
Prima si parlava di “pezzo di carta” (definizione sminuente, forse per non danneggiare chi non aveva manco quello, e pretendeva regolarizzazioni che avrebbe dovuto richiedere all’amministrazione precedente, non a questa). Adesso di “assegnazione generale, a nome di una sola sigla” (insomma non è questione di pezzi di carta si, pezzi di carta no) Dunque esiste una assegnazione (o “una sorta”, mah!) che adesso però è scaduta. Che diritto hanno queste associazioni, di fronte a tutte le altre, di rimanere in una sede del Comune?
Dal mio punto di vista è cultura anche quella della legalità.
Nessun diritto, e non è questo di cui si parla evidentemente. Ma perché queste associazioni devono essere cacciate in cinque giorni? Per lei la loro attività è così illegale che meritano di lasciare l’Artistico in cinque giorni senza preavviso?
Mi sembrava si parlasse anche di questo, visto che nel tuo articolo prendevi posizione sostenendo che le associazione non fossero abusive. In discussione non è la loro attività, ovviamente. Per quel che riguarda i cinque giorni, possono essere pochi (anche se, non conoscendo l’ordinanza, non posso sapere se esistono ragioni di sicurezza, che tra l’altro escludono a priori il riutilizzo della struttura). Ma bisogna anche considerare che i cinque giorni sono la coda di mesi (così mi sembra di capire) di utilizzo non legittimato, e durante i quali le associazioni non hanno dato cenno di volersene andare, programmando la loro attività e sperando nel “miracolo” (o meglio nel rinnovo di esso) piuttosto che cercare altre sedi. Questo almeno ho capito leggendo, spero di non aver frainteso (e di non essere sembrata sterilmente polemica, poichè non era il mio intento).
Ripeto: le lettera di preavviso di sfratto inviata a dicembre (di cui ha parlato sulla stampa l’assessore Puggioni), in realtà nessuno l’ha mai ricevuta. Probabilmente nemmeno esiste (e di questo l’assessore si assumerà tutte le responsabilità). Qualche mese fa, al termine della convenzione, le associazioni hanno inviato ben due richieste all’amministrazione Zedda, chiedendo un rinnovo della concessione, e dal Comune nessuno ha mai risposto. Poi, all’improvviso, lo sfratto. Tutto qui: niente di più, niente di meno.
Ok, ricevuto. Non ero a conoscenza di questi dettagli, quindi grazie! Non ho ancora chiaro l’insieme ma, come già scritto, mi auguro che ci sia una rapida soluzione per chi offre cultura alla città.
ma Vito Biolchini quando scrive articoli lo fa come professionista o come parte della vicenda narrata? Grazie, orgoglio dell’Ordine(dei Giornalisti, si intende)
Gentile Biolchini,
non ho competenza per trattare del tema (e non solo di questo) però segnalo un link che mi pare pertinente e dimostra come la necessità di regole venga spesso a galla.
«Vogliamo che il Comune renda noto un regolamento che disciplini l’assegnazione degli spazi teatrali e il costante monitoraggio di tutte le attività finanziate”.»
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/14/dopo-valle-roma-garibaldi-palermo-lavoratori-dello-spettacolo-occupano-teatro/204286/
In generale, l’accaduto potrebbe dare spunto per una riflessione sulla «questione legalità» tutt’altro che banale dopo il ventennio che abbiamo alle spalle.
Cordialmente,
“È chiaro che il Comune può fare dei suoi locali quello che vuole”: dissento, il Comune deve garantire alla cittadinanza una gestione trasparente. Chi possiede un “pezzo di carta” giuridicamente valido va tutelato, ma chi ha usufruito di uno spazio comunale senza titolo se ne deve andare, ringraziando la buona stella fin’ora avuta, e rimproverandosi di averci fatto affidamento esclusivo. Le richieste di regolarizzazione sono una comoda scorciatoia, mentre è giusto che si torni tutti nel calderone a confrontarsi alla pari per l’assegnazione, con tutte le associazioni fin ora escluse.
Bravo Massimo Zedda!!!
Eya tenis arrexioni … poi quando invece degli attuali “indegni” inquilini degli spazi comunali avremo, come insegna il lenzuolo esteso da Fraulein Puggioni, i grandi esperti in “circuitazione” e “fundraising”, la situazione migliorerà sensibilmente. Quanto ci scommetti che avremo una preponderanza di offerte appiattite sul commerciale facile pur di far quadrare i bilanci secondo criteri degni del peggior Mario Monti? Wurstel e Krauti con Kartoffeln e una birrona Augustiner, va bene? Ma ponidì a una parti!!!
Ciò che verrà sarà da valutarsi al momento. Per adesso considero (positivamente) l’azione presa in esame.
Il sulfureo Gianluca Floris: “non avevamo bisogno di una giunta: bastava un PM”. Mauro Mura for Mayor … evvai!!!!! 🙂 🙂 🙂
Non importa che le associazioni siano state sfrattate senza preavviso,
non importa se le loro attività andranno all’aria,
non importa se non è attivo nessun piano alternativo per l’ex liceo artistico,
non importa se non c’è ombra di bandi o ristrutturazioni all’orizzonte,
L’importante è che gli spazi rimangano VUOTI ED INUTILIZZATI per mesi!
Così si crea lavoro, rete e cultura!
Vuoti ed inutilizzati…il futuro!
Eia, invece fino a ieri era pieno di annunci “Cercasi lavoratore all’ex artistico”.
Scusa, dimenticavo che le associazioni che stanno all’ex artistico sono del tutto inutili e non danno nessun posto di lavoro. Bloccando tutte le attività sicuramente ce ne saranno di più.
Sicuramente sarà più facile investire con una sede regolarmente assegnata che con una sede assegnata in maniera semi-illegale e quindi precaria.
Il sindaco è stato eletto sull’onda di un’entusiastica voglia di rinnovamento. Passo dopo passo però si sta lasciando alle spalle una città sempre più vuota, chiusa e triste.
Chi è pratico di pulizie sa che farle bene significa innanzi tutto eliminare tutti gli oggetti che non ci devono stare. 🙂
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Bravissimo il nostro sindaco.
Finalmente un uomo al governo della città che dimostra di avere coraggio, senso di responsabilità e una giusta dose di decisionismo!
Poetto e ex artistico devono essere gli esempi, procediamo decisi anche su altri versanti: a quando gli sgomberi delle case comunali occupate dai morosi?
Forza Massimo!
Sono senza parole per il metodo, per la totale assenza di strategia, per l’ennesimo autogoal che denotano inadeguadezza o peggio ancora improvvisazione. Mi chiedo inoltre come sia possibile che un assessore esegua una perquisizione “domiciliare” intimando lo sfratto, come un perfetto vigile urbano. Che sia “sprecata” a Cagliari?
Terza Legge
Una persona stupida è chi causa un danno ad un altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.
forse questa legge trova riscontri in questo caso. Attendiamo fiduciosi gli sviluppi. Pace e bene
Mi ricordo dei discorsi belli, tondi e ragionevoli, belli tondi e ragionevoli, mi ricordo dei discorsi!
Scandaloso! I giornali ne parlano? O.O
Giustissimo!! “Voi da qui dovete andare via!” Invito esteso a Zedda &Co.
Io credo proprio che Zedda andrà via solo quando lo decideranno i Cagliaritani, quindi non prima delle prossime elezioni comunali.
Fare un bando di riassegnazione sarebbe stata la cosa più equa che da un lato avrebbe garantito il ristabilimento di un regime di legalità e dall’altro avrebbe preservato e tutelato il patrimonio civile e sociale rappresentato dalle attività delle associazioni presenti. Con un atto caratterizzato invece dall’arroganza tipica di un’amministrazione debole e spaventata, l’assessore Puggioni fa tabula rasa decidendo in tal modo di regalare a Cagliari un rudere abbandonato. Che poi si tiri fuori il discorso dell’inagibilità è ridicolo. Praticamente tutti gli edifici scolastici cagliaritani sono inagibili e non a norma e se qualcuno di quelli sono stati cacciati dovessi girarsi di bolas e presentare esposti alla procura, le attività scolastiche cagliaritane cesserebbero come per incanto.
Salve a tutti. Ho letto con piacere i vari passaggi a favore o contrari… ognuno ha le sue opinioni e ognuno porta avanti la sua verità…
Nonostante questo mi sembra sbagliato anzi molto sbagliato supportare lo sgombro equiparandolo alla situazione poetto.
La situazione poetto e smantellamento poetto, diciamo che è stato un atto dovuto per una serie di fattori, tra i quali un indagine e sentenza della procura, un inequivocabile danno ambientale, abusi edilizzi etc etc etc per i quali in effetti il comune poco o meglio niente poteva fare.
In questa situazione io credo che giustamente debba essere fatto un bando, ma non capisco quale sia il motivo per mandare fuori delle associazioni che hanno non solo delle attività in essere, ma che hanno a loro volta investito tempo e danaro per portarle avanti.
NON SAREBBE PIU’ SEMPLICE FARE IL BANDO E VEDERE E VALUTARE SE LE ATTIVITA DELLE ASSOCIAZIONE SVOLTE ALL’INTERNO DELL’ARTISTICO, SONO MERITORE E VALE LA PENA MANTENERLE?
E’ Già di per se difficile per un associazione portare avanti delle attività, non solo per chi le organizza, ma anche per chi ne usufruisce. Che senso ha rovinare il lavoro “GRATUITO E VOLONTARIO” di tante persone, senza poi avere un piano preciso?
Oggi come oggi servono piani concreti sui quali poter investire e non MANIFESTAZIONI DI FORZA.
“…supportare lo sgombro”, ma anche le alici, le sardine e i tonnetti!
come diceva soru, blocchiamo tutto e prima facciamo le regole.
Bravo il mio sindaco!
Sgombero dei locali comunali occupati senza legittimità, tabula rasa, poi ripristino delle regole uguali per tutti e riassegnazione degli spazi…chioschi o associazioni non c’è differenza. Mi dispiace ma il vento deve cambiare per tutti allo stesso modo.
Io farei intervenire anche la Celere…a tipo DIAZ! E non ci vuoi mollare dentro anche 4 o 5 pastori tedeschi a tipo Dachau? Poi istituirei nuovamente anche la punizione corporale, la gogna, le frustate e il flagello! Ma si..anche la jus primae noctis. Ma aundi seusu?
Oh piccioccusu…non ha insegnato nulla la brutta fine (politica) che ha fatto Soru?
mi spiace per le associazioni che oggi perdono il posto. Mi spiace sopratutto per quelle che lavorano bene, in modo trasparente, con competenza e professionalità per la crescita culturale della città. Mi spiace davvero ma non credo che abbiano ragione in questa “battaglia”.
Per troppo tempo gli spazi culturali cittadini sono stati gestiti malissimo, con affidamenti diretti a persone incapaci ed incompetenti. Credo che per risanare la situazione occorrano programmazione e nuove regole.
Esiste un “PIANO COMUNALE PER LE POLITICHE CULTURALI” in cui ci sono scritti, tra l’altro, i nuovi criteri per le gestioni degli spazi pubblici, le linee guida per far sì che ogni spazio abbia la sua “vocazione” e possa affrontare una programmazione culturale nel medio periodo.
Alcuni bandi, credo siano già pronti ed in attesa di essere resi pubblici. Non vedo l’ora!
Finalmente si cambia!
Ci sono situazioni scandalose come quella della passeggiata coperta affidata agli amici dell’ex dirigente Ada Lai (ora chiusa in attesa di bando) oppure ancora la gestione del Teatro Civico di Castello, magnifico spazio, pieno di potenzialità che non si capisce bene da chi sia gestito e con quale programmazione…uno schifo!
In giro ci sono moltissimi professionisti ed associazioni pronte a far la loro parte in questo nuovo corso per la cultura negli spazi pubblici cittadini.
Non si lamentino perciò le associazioni che oggi perdono un “diritto” che non gli spetta, attendano che il Comune definisca una programmazione e la griglia di regole in cui tutto poi troverà posto.
C’è bisogno di cultura e c’è bisogno di professionisti della cultura, l’assessore lo sa.
tutto quello che dici è molto giusto….ma cosa cambia se le associazioni rimangono li mentre in tanto viene fatto il bando???
Non è la condivisione,uno dei principi che la nostra amministrazione promuove e ha sposato?
O forse adesso è diventata una guerra personale per dimostrare qualcosa?
Ma è la condivisione con la città, con i cittadini, con gli operatori, o la condivisione con i 20 che hanno un locale comunale all’ex artistico?
la condivisione con la città giustamente, di cui fanno anche parte quelle associazioni. Non si chiede di nn fare un bando, si chiede si fare prima il bando e poi chi non ha i requisiti cede il posto. Qua invece tutti fuori, facciamo il bando, passano mesi e poi forse ma forse diamo i posti. speriamo che ci sia ancora l’assessore…
Io credo ci sia un motivo per cui si è sgomberato, aspetto sviluppi..
Vedi quello che forse non sai è che i “professionisti della cultura” (come li chiami tu!) spesso si rivelano semplicemente delle kadranke irriconoscenti e mangiapane a tradimento! La Cultura non può essere professionale, perchè dal momento che lo diventa, cessa di essere cultura. Il sistema c’era, e se non c’era si trovava. Si è voluto fare deliberatamente la scelta peggiore, quella che scontenta tutti. E’ una moda oggi!
O Marco, ti informo che il “Piano Comunale per le politiche Culturali” è stato diffuso in pdf stasera alle 19,39. Ma sicuramente è una coincidenza.
A Bellu puntu…
DiLegno, ti informo che il Piano Comunale per le politiche culturali è stato anticipato il 9 marzo durante un incontro al Teatro Massimo.
Guarda che il dottor Di Legno è una persona ben informata!
Il punto è politico. Manca un progetto perchè manca uno spessore culturale, ancora prima che politico. Quanto tempo ci vorrà ancora per capire che una buona parte della giunta è inadeguata? Che per sfuggire alla morsa della burocrazia comunale è necessaria una buona conoscenza amministrativa oltre che una personalità? Si critica tanto la Mongiu, ma essa non si è mai fatta mettere i piedi in testa alla Regione. L’impostazione data all’assessorato dei beni culturali di quegli anni sopravvive ancora oggi. Un motivo ci sara. Tutto sbagliato per Soru e Mongiu? Massimo Zedda ha bisogno di assessori di spessore culturale e politico. Dei personaggi che sappiano catalizzare l’attenzione e organizzare il consenso. Altrimenti ho un presentimento…
e io che speravo che la priorità dell’assessorato alla cultura fosse riappropriarsi di 700.000 euro di strumentazione per concerti che a quanto pare veniva utilizzata senza diritto.
Questo è l’Ordine del giono che la Consigliera Francesca Ghirra ha pubblicato il 7 febbraio 2012 alle ore 23.30 su Facebook
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ODG SULLA TRASPARENZA NELLA GESTIONE DEGLI SPAZI COMUNALI IN CAPO ALL’ASSESSORATO ALLA CULTURA
.pubblicata da Francesca Ghirra il giorno martedì 7 febbraio 2012 alle ore 23.30 ·.ODG proposto dalla Commissione Consiliare Permanente Cultura, Spettacolo, Pubblica Istruzione e Sport e approvato oggi 7 febbraio 2012 in Consiglio Comunale.
Un importante passo verso la gestione trasparente della res pubblica.
Vista
la volontà da parte dell’Amministrazione di governare istituendo regole certe e procedure trasparenti.
Vista
la grande richiesta da parte di Associazioni e operatori del mondo della cultura e dello spettacolo di spazi in cui operare.
Visto
che il Servizio Patrimonio sta provvedendo a censire gli spazi comunali attualmente inutilizzati.
Vista
la difficoltà di trovare informazioni sull’entità degli spazi gestiti dal Comune e delle procedure per poterne usufruire per svolgere attività culturali e di spettacolo
Si impegnano il Sindaco e la Giunta comunale affinché:
– sia resa pubblica la consistenza e le modalità di gestione e utilizzo degli spazi comunali in capo all’Assessorato alla Cultura;
– vengano pubblicizzati gli estremi di coloro che gestiscono gli spazi pubblici, le convenzioni in essere e la loro durata;
– venga creata una pagina all’interno del sito del Comune di Cagliari in cui si renda noto:
– quali siano gli spazi attualmente a disposizione delle Associazioni e degli operatori della cultura e quali attività sia possibile organizzare all’interno di essi;
– quali siano i nuovi spazi da rendere disponibili alle Associazioni e agli operatori della cultura e quali attività sia possibile organizzare all’interno di essi;
– quali siano le procedure per poterli utilizzare per le proprie attività;
– a chi ci si debba rivolgere per poterli utilizzare per le proprie attività;
– quali siano le tariffe stabilite dalla Giunta comunale;
– quali siano le planimetrie e i dati tecnici degli spazi
E ita c’intrara?
C’intrara e ci bessiri!
Era per dire che nessuno, nel nell’ordine del giorno tanto meno in delibera, ha mai parlato di SGOMBERO.
Immoi asi cumprendiu?
E ‘ta manera!!!! E no du poliasta nai de aicci chi si cumprendiri mellusu? 🙂
La Puggioni ha sbagliato a presentarsi all’Ex Artistico per far sgomberare i locali. Quello è il compito dei Vigili Urbani. L’assessore deve fare l’assessore. Gli sgomberi li fa la forza pubblica. Unicuique suum tribuere (con l’accento sulla U, od Enrica)
Sull’argomento ho scritto questo
http://costruiresumacerie.org/2012/04/13/una-gaffe-di-politica-culturale-della-giunta-zedda-a-cagliari/
Eppure è chiaro:
– Sgombero dei chioschi senza regole, tabula rasa, poi ripristino delle regole uguali per tutti e infine riassegnazione chioschi.
– Sgombero dei locali comunali occupati senza legittimità, tabula rasa, poi ripristino delle regole uguali per tutti e riassegnazione degli spazi.
Dov’è la differenza? A me sembra tutto perfettamente regolare. Il problema è che le associazioni hanno le loro programmazioni già fatte? Estiqaatzi: il Comune ha le sue, che sono quelle di tutti e non solo di alcuni.
Caro Biolchini, non si può essere seguaci del cunnemamammarua quando la tabula rasa interessa i chioschisti e maestri di realpolitik quando la tabula rasa interessa le fidanzate.
Con unica differenza Gianni: la Cultura non produce ricavi esagerati. I chioschetti si!!! Sono due cose differenti e non vanno messe sullo stesso piano.
Vedendo la questione dal di fuori, devo dire che non sono d’accordo, che ci siano procedure di evidenza pubblica per la gestione dello spazio pubblico è un principio GENERALE, che come tale la Giunta fa bene a far rispettare. Poi il tipo di procedura da utilizzare e il tipo di contratto che verrà predisposto può e deve essere diverso se parliamo di uno stadio, di chioschetti o di spazi per la cultura.
Condivido. Purtroppo
Sbagliato. Il Poetto è stato sgomberato in presenza di un piano ben preciso concordato con gli operatori “occupanti”.
ai sostenitori di zedda: e quello che vi meritate, piccolo borghesi, ma il vento non era cambiato? e vedremo casa dirà della sfilata dei fascisti del 25 aprile
che l’apologia del fascismo è reato?
C’è qualcosa di strano in questo avventore, che non riesco a capire. Ma, un momento: un operaio comunista??? Naaa
Mi chiedo come mai non ci sia stata un’analoga alzata di scudi quando Zedda, per una questione simile, decise di radere al suolo i chioschetti.
Biolchini, abbia pazienza, ma Lei non è quello del rispetto delle regole sempre e comunque? In quell’occasione non si schierò apertamente dalla parte di Zedda asserendo beffardamente “da oggi le regole si rispettano” o qualcosa del genere?
Se le associazioni culturali non hanno alcun titolo per occupare quei luoghi e non dispongono delle autorizzazioni necessarie, la responsabilità è loro che non hanno provveduto a regolamentare la loro posizione, non di Zedda.
Decidiamoci, Biolchini, la legge è uguale per tutti, non solo per chi Le sta più simpatico.
L’assessore sarà pure confuso, ma rimane il fatto che non si capisce perché e in base a quale criterio lecito, queste associazioni abbiano l’opportunità di stare lì a priori e Mario Faticoni (visto che è stato citato) non possa avere una sede stabile e come lui, tanti altri che sono costretti a pagare affitti esorbitanti a privati. Allora sai che c’è? Forse se ci fosse una gestione realmente pubblica degli spazi pubblici, in cui per esempio avviene una sorta di “occupazione temporanea” di massimo sei mesi e poi fuori dalle balle, avanti un altro, forse e dico forse, avremmo modo anche di scoprire realtà assai valide e non sempre e solo i soliti noti. E poi guarda caso, ma a spararsi le pose da “artisti con le pezze al culo” sono sempre quelli che hanno spazi a disposizione tutto l’anno…mah!
siamo sicuri che la decisione sia stata presa dall’oggi al domani?
per me l’assessore puggioni deve dimettersi, o deve essere invitata a farlo. al suo posto francesca ghirra
per me l’assessore puggioni deve dimettersi, o deve essere invitata a farlo. al suo posto francesca ghirra
CCCCEEEEEEEEE !!!! sono stato citato da di legno !!! non ho parole… grazie
Un popolo senza cultura muore
Siamo appena usciti da un governo dove il bunga bunga e le escort erano motivo di vanto e orgoglio per il signor Berlusconi , eravamo presi in giro da tutti ………….noi popolo di cultura e arte che abbiamo insegnato al mondo il culto dell arte e della recitazione…………..ed adesso ………………..chi ci mette il bastone tra le ruote????? Uno che dovrebbe rivalorizzare quel poco che con coraggio e tenacia pochi hanno costruito,,,,,,,,,,,
Bella punteggiatura.
Mi pare di aver capito che, oltre alla presunta assenza di autorizzazioni ad utilizzare gli spazi dell’ex liceo artistico, ci sia un problema di agibilità che ne impedisce l’assegnazione. Mi spiace per le associazioni meritevoli che avranno qualche difficoltà in più e mi auguro che possano presto essere nelle condizioni di offrire ancora eventi culturali alla città.
Si inizia sempre così…”mi spiace c’è un problema di agibilità e mancate autorizzazioni”! Poi la guerra, poi la ritirata ed infine la sconfitta elettorale per altri 20 anni!!! E’ un film già visto troppe volte.
Ma se è la prima volta che governiamo? Vabbè che sei Zorro e quindi ne sai..
certo… esposto cosi’ non e’ una cosa piacevole…. ma da quando e’ stato eletto, mi pare che Zedda abbia fatto piu cose sensate che senza senso quindi do’ il beneficio del dubbio e aspetto l’evolversi della situazione… detto questo, mi pare che ci sia la tendenza dalle nostre parti, forse temendo di essere tacciati di “nemici della libera espressione” a far passare come Arte, quello che in realta’ arte non è o che ai più, come tale non arriva…. ritengo che oltre la libertà di espressione ci debba essere il diritto del cittadino contribuente di vedere gli spazi comuni dignitosamente utilizzati al fine di essere in grado di potere essere fruitore in prima persona dei benefici comuni cui l’Arte (spero) mira a sottendere….. Mi puo fare solo piacere vedere che l’argomento Arte susciti tanto fervore…. io in prima persona, artigiano musicista vorrei che esistesse a cagliari uno spazio serio votato alle Arti dove gli artisti possano sia esprimersi e sia, perche no, visivile anche ad un eventuale mercato che gli permetta di vivere di quello che lo appassiona….. spero vivamente che le intenzioni di Massimo Zedda siano queste….
Amaro.
egregio dottor Biolchini… il perchè è sempre lo stesso, dal Capodanno, allo stadio al Poetto a tutto il resto: Zedda è malcircondato!Tra vecchi tecnici abilissimi e furbissimi, e turisti della politica , il risutlato è una polpetta velenosa e avvelenata pericolosissima e difficilissima da mandar giu’.. Cagliari si sa è un terreno minato difficile da amministrare, gestito dai soliti potentati video e carta- dotati, se in più ci si mette del nostro, è sempre la solita situazione di quando la sinistra va al governo. si cambia tutto per non cambiare mai nulla ahi noi..
Il potere da alla testa! Non ha senso tutto questo, ma va terribilmente di moda. “In domu de su ferreri skidoni de’ linna!” (poi de ghisa, de gomma, ecc.ecc.). Aldilà che si giusto o meno, è assoutamente inopportuno e dimostra una certa sensibilità verso la cultura, solo di facciata. Tuttavia avviene ovunque governi la sinistra con le palle d’acciaio: forti con i deboli che ci sostengono e deboli con i ruffiani che ci hanno osteggiato. Caro Massimeddu, se continui così sarai ricordato come l’ennesima meteora kiagliaritana!
Hasta la vista a su sindigu de kasteddu! (e’ susu o de basciu?)
Sinceramente? Mi pare sia una cazzata alla Soru. Ovvero come perseguire un obiettivo anche giusto, cioè maggior chiarezza nella gestione degli spazi comunali e pari opportunità di accesso per tutte le associazioni (e assegnazione con criteri meritocratici e di utilità pubblica), nel modo sbagliato. Cioè ad “accollada de paulesu” e senza una manifesta alternativa pronta.
Mi pare poi masochistico infilarsi in azioni che alla fine hanno come unico effetto un danno per i cittadini, una caduta di immagine per una amministrazione e malumori fra coloro che ti hanno sostenuto. Perché quello che dice tal D.H.L. è una cazzata solenne e disegna Massimo quale non è. Anzi, il mondo della cultura cittadina l’ha sostenuto e l’ha sostenuto perché lo conosceva. Sarà anche un bon vivent, ma a qualche evento artisitico partecipa, come per altro mi pare dichiari lo stesso Vito.
Il problema non è “colpire gli amici di Anselmo Piras”, ma se bastava essere amici di A.P. avere a disposizione gli spazi, cosa che credo non sia auspicabile.
E ben vengano i politici che hanno come obiettivo quello di far rispettare le regole! Non mi pare che i problemi dell’Italia, Cagliari in testa, dipendano dal fatto che c’e troppo rispetto delle regole. Poi ciascuno di noi vive nel suo mondo, nel mio non mi pare che l’emergenza troppa legalità sia quella prioritaria.
Resta il fatto che si poteva painificare il recupero gli spazi permettendo alle associazioni di organizzarsi, comunicando in modo chiaro gli intendimenti e gli obiettivi dell’amministrazione e lasciando le cose meglio di come le si sono trovate. Ovvero con attività vere e senza abusivi.
No ita “cazzata alla Soru”??? Questa è una “cazzada a sa Zedda”!!!!! Non mi risulta che Soru abbia cacciato mai nessuna Associazione Culturale ne a Cagliari ne altrove. Oh su cumpangiu, stiamo al tema mì!
O Zorro ma che fai le veci di Gavino Ricci? Toglietemi tutto ma non il mio Soru … scaresciu t’indi sesi de totu is cagarasa di Maria Antonetta all’assessorato alla cultura della Regione?
Maria Antonietta chini? Kussa dell’omonimo digestivo? O sa reina de Francia…kussa de is brioches al posto del pane finito? Ma makku sesi!!!
Soru era un genio. Quanto ci manca. Soru, magari con troppo impeto, ha sempre agito con criteri meritocratici.
Al governo del Comune di Cagliari si e insediata una banda di presuntuosi incapaci.
I Bandi che hanno in mente,sono sicuramente truccati. Sono al potere da un anno e non abbiamo visto nessun bando. Sospettiamo che non riescono a trovare il modo sicuro per farli vincere agli amichetti loro.
Quando la Puggioni parla di progetto per la città, e pietosa, da far impallidire il MinCulPop.
Soru era un genio, ma è tornato nella lampada con i voti dei sardi che hanno preferito a lui l’uomo-ombra Cappellacci.
Soru ci manca -forse- ma è riuscito a dilapidare un patrimonio di consensi altissimo.
Una prece giunga, in ricordo dei criteri meritocratici del Genio, di cui sono noti per esempio le preferenze meritocratiche in tema di comunicazione.
Please.
Non so se al governo di Cagliari si è insediata una banda, ma credo almeno che i banditi in questione siano capaci di scrivere distinguendo, caso per caso, la “e” congiunzione dalla “è” voce del verbo essere, e a distinguere l’indicativo dal congiuntivo nell’uso del verbo riuscire.
Viva Sanluri!
Sempre meglio Soru, di tutti questi incompetenti messi insieme! Evviva il Cagliari!!!!
Traduzione di Sovjet:
Massimo e Enrica: vi voglio bene, vi ho giurato fedeltà e vi difenderò fino alla fine con tutte le mie forze, con la mia spada e, se necessario col mio stesso sangue.
Ma guardate che avete fatto una mincata grossa. Ma grossa, mi’!!!
Tovarich Sovjet, io concordo con Voi: nessuna paura o remora nella osservazione critica. Per quanto abbia grande simpatia per l’Assessore Puggioni mi sembra che -stando a quanto riporta Vito- si sia peccato in fretta e probabilmente in improvvisazione, per mancanza di conoscenza o per mancanza di attenzione e cautela.
Da qui alle accuse ad alzo zero contro la giunta -che evidentemente qualcuno tra gli amici commentanti non vedeva l’ora di fare- o agli interessati peana alla legalità -e fuori voi e dentro io chessòppiubbello- ne corre parecchio.
Critichiamo sul punto e sui punti, senza pudori. E voi compagni e compagne in giunta ed in Consiglio ascoltate -prima e bene- e decidete, con trasparenza ma senza farvi prendere dalla “furighedda” di dover dimostrare qualcosa a tutti i costi.
giusto fare una gara e sino a quel momento lasciare le cose AL LORO POSTO. altrimenti i genitori dei bambini del quartiere si incazzano e occupano lo spazio
Gianluca Floris aveva ragione … Mario Faticoni aveva ragione … ennesima pessima prova dell’assessora Puggioni che evidentemente quando mette il naso fuori dal Municipio è convinta di vedere ancora Marienplatz e non piazza Matteotti. Questa signorina si sta purtroppo rivelando totalmente inadeguata, nessuna idea se non quella di bandi di gara del tutto opinabili come strumento quando si parla di CULTURA, e in special modo quando si ha a che fare con operatori come una storia consolidata, come ad esempio il Crogiuolo, inopinatamente lasciato sbattere fuori dal Teatro dell’Arco (sebbene la competenza non fosse del Comune) senza che si sia mossa una foglia. Dove passa lei non cresce più l’erba, e la cosa che lascia veramente esterrefatti, ahimé, è che Massimo Zedda, che è stato anche lui “uomo di teatro”, assista quasi muto a questo sfacelo, quando, se non altro per la grande attenzione che il suo partito di provenienza (e in special modo il circolo Sergio Atzeni) sta dimostrando a tutte le sfacettature della cultura cittadina, si sarebbe portati a immaginarlo muoversi ben diversamente. Comprendo che Zedda abbia un problema politico, che entro certi limiti sia costretto per il suo ruolo a “coprire” anche le cazzate di qualche suo assessore, che sia un’operazione rischiosa toccare qualche tassello della giunta perché si rimetterebbero in moto le ben note problematiche, a cominciare dal risvegliare gli appetiti di quella parte del PD che rema contro, come hanno dimostrato talune recenti votazioni in Consiglio. Tuttavia, ormai sembra evidente che la signorina Puggioni si sta appalesando del tutto inadeguata al suo ruolo, per idee e per sensibilità, e che la sola soluzione praticabile è la seguente: GEHEN SIE ZURUECK NACH MUENCHEN (per i non cruccofoni: se ne torni a Monaco)!!!
Adesso chiedere il rispetto delle regole diventa per tutti non avere alcun interesse per la cultura!
“Com’è possibile che il sindaco va a vedere gli spettacoli all’ex Liceo e poi dopo pochi giorni lo fa sgomberare?” Qualcuno da queste parti ha preceduto Zedda, facendo sgomberare la grammatica italiana
Troll grammaticale …
Caro Zunkbuster, lei vede troll dappertutto. Molto troll erano i quadri esposti. Personalmente avrei eliminato la mostra. Sulle associazioni so poco. Ma se l’expo era una proiezione delle associazioni, allora le cose cambiano.
caro ADDETTO, guarda che ZUNK , ne sa’ de ………!
Devo dire che le cose esposte in quello spazio suscitano il desiderio immediato di essere da un’altra parte. Alcune sono vergognose. Inoltre i lavori di ristrutturazione di questi anni sono in linea con le “opere” sfacciatamente esposte. Insomma, la cultura da quelle parti non sembrava di casa.
Altro non so.
questa volta (stranamente) non condivido tutto il tuo pensiero, Vito. a parte la tua frase”la sinistra ha sempre avuto un pessimo rapporto con la cultura”…. e chi l ha avuto, forse la destra? dai….
io faccio parte di una associazione culturale che si occupa di integrazione degli extracomunitari, educazione di minori con difficoltà sociali, tramite corsi di lingue, danze, folklore, musica, culture sudamericane in genere. da piu di dieci anni partecipiamo a tutti gli eventi socialmente utili in cui possiamo dare una mano, organizziamo incontri internazionali e dibattiti, con esperti o semplici testimoni provenienti direttamente dalle zone di cui ci occupiamo, o anche con extracomunitari che vivono in sardegna. tutto questo sempre e solo con i nostri soldi, nei nostri spazi, in condizioni precarie, senza alcun aiuto da nessuna istituzione. ora, io non condivido la scelta della giunta, ma in linea teorica è giusta. tanto le associazioni che usufruiscono degli spazi (in nome di cosa ci sono loro e non noi?) si sarebbro lamentate anche se fossero state mandate via piu avanti. e poi, quali sono le scuole vuote a cagliari??? io non lo so.
pienamente d’accordo con maqaqo
Ci sono una marea di spazi vuoti a Cagliari. Vogliamo parlare, per esempio, della ex Manifattura Tabacchi? Sbaglio o è proprio del Comune? Io dico che le regole ci devono essere però…mamma mia…lasciamo lavorare le persone e consentiamole di mettersi in regola e/o di partecipare ai bandi. Il “repulist” non mi è mai piaciuto: mi sa di “non facciamo prigionieri”! Sinceramente da Massimo, dall’attività culturale e associativa che ha sempre fatto e per come lo conosco, mi sarei aspettato qualche cosa di diverso e soprattutto migliore! Sono certo che si tratti solo di un malinteso!
Sbaglia, non è del Comune, ma della Regione. E ci sono i fondi e un progetto di ristrutturazione.
Mi sembra tutto così assurdo….!
forse il problema è tutto qua “hanno sostenuto i costi della manutenzione dei locali”…
Sono certo che si tratti di un malinteso. Non voglio pensare altro….non ci credo e non lo voglio pensare! Però….ora come ora è un fatto molto grave.
Io sono certo, ne sono sicuro, che il Sindaco si è…come dire…”confuso”.
Oh Massi….ma stai scherzando, vero?
Non c’è nessun progetto politico per la cultura da parte della giunta Zedda, semplicemente perché Zedda della cultura non ne sa nulla e nulla gli interessa. La nomina di un assessore proveniente da Marte per un settore così delicato la dice lunga. Zedda è un bon vivent di meno di quaranta anni che si occupa delle cose che in cuor suo ritiene veramente urgenti per Cagliari: fra queste la cultura non c’è. Il Cagliari Calcio gli fa perdere il sonno, la cultura no.
A Zedda interessa solo il rispetto della legge e delle regole, solo come scusa per fare una guerra berlusconiana contro coloro che sono legati alle avverse parti politiche. Pur di colpire gli amici di Anselmo Piras, infatti, è stato ben felice di chiudere la passeggiata coperta e adesso di sgomberare l’ex artistico.
Non perché debba farci dei lavori, non perché ci sia gente che ha vinto un bando. Se ne devono andare perché li ha messi lì Anselmo Piras.
Tutto qui. Questa è la politica di intervento di Zedda sulla cultura. Non c’è nessun disegno politico dietro. Solo il “rispetto delle regole” in nome del cui moloch ha imparato a mandare avanti i dirigenti con “licenza di uccidere”. Comodo no?
Nascosto dietro il muretto a secco delle “regole”, Zedda sta a guardare questo spoil system di sapore orribilmente vetero berlusconiano.
Ma purtroppo, non dimentichiamolo, Zedda appartiene alla generazione formatasi sotto Berlusconi. Forse di più non si può sperare dal tronco.
O Lawrence, ma ita pugnolada ses narendi? Torna in te dai …
La cultura è una assoluta priorità per la giunta Zedda
Hahahaaaaaaaaaa!