Segnali di vita nella politica sarda. I giovani cercano spazi, se li conquistano e si organizzano. Sabato 17 marzo, si presenterà alla stampa “Sisma”, cioè “Sì Sardegna, Muoviamoci Adesso”. L’appuntamento è per le 11 sotto i portici del Consiglio regionale, in via Roma a Cagliari.
Sisma raccoglie un gruppo di giovani impegnati in politica in diversi partiti e movimenti del centrodestra e del centrosinistra. Il loro primo obiettivo è il sostegno ai dieci referendum regionali. Ovviamente hanno già un sito (http://sardegnamuoviamociadesso.wordpress.com/), in cui da giorni stanno postando i primi contributi, e un gruppo Facebook.
Sappiamo tutti bene che uno dei problemi di oggi è il mancato ricambio della classe dirigente e la distanza dei giovani dalla politica. Sisma è dunque una buona notizia.
Coraggio ragazzi! Buon lavoro, e cercate di stupirci. Dalla sfrontatezza della gioventù nascono spesso le migliori intuizioni per il futuro.
Gentile Take it Easy,
effettivamente ha ragione, ho una dipendenza conclamata dalla democrazia e me ne faccio una ragione.
«se posso permettermi con grande umiltà, di darLe un consiglio: smorzi il tono provocatorio. Nessuno valuterà la sua virilità da questo atteggiamento. Può veramente rilassarsi, non accadrà nulla.»
Ma certo che può, anche a mio figlio cambiavo il ciripà; puzzava terribilmente ma gli volevo bene ugualmente. Non abbia timore, adesso ci sono i pannolini con i carboni attivi e tutti noi le vogliamo bene.
Virilità? Ma andiamo, alla mia età? Non sia ridicolo… magari…
Adesso che ha esibito la sua interessante (e innovativa) linea politica spero che la prossima volta ci parli della superiorità di Gesù Bambino su Babbo Natale.
Attendiamo ansiosi
Cordialmente,
Però, non male Biolchini, 123 commenti per un troddio.
Ciò dimostra il terrore della politica e l’inadeguatezza di tutta questa classe dirigente. Dimostra anche quella dei commentatori di sezione, da blog, da bar, da edicola, da caffè antico e da consiglio regionale.
Pensa, Ainis, se da sisma generasse un SISMA, il troddio sarebbe causa di TRODDIO-Cacca.
Desumo, data la situazione del paese e della Sardegna, che Di SISMA vi è bisogno.
Che non è solo questione di voti ma di Giustizia. E non quella dei tribunali.
La Giustizia finché la chiedono Zegrebelsky, Bertinotti o Casini o Pili non fa paura, è comunicazione, teatrino.
Ma quando la chiederanno i giovani, che dalla condizione sono i più danneggiati, quelli affamati ma con più risorse politiche (il tempo), allora il ritmo forse cambierà …
Vorrei però ricordare che siamo di fronte a una classe politica che senza remore e continuando a prenderci il culo resta invischiata nei tredici mila euro al mese e sulle grisaglie. Che sta pisciando sulle trentamila firme raccolte per i referendum e giustificando la pisciata proprio con gli argomenti contro cui la gente vorrebbe potersi esprimere (burocrazia e apparato).
Cordialmente io
Gentile E’ possibile cambiare?,
non se la prenda troppo, guarda caso ciò che le da retta è proprio questo: i commentatori del blog. Si aspettava che le rispondesse qualcun altro? La prossima volta non mandi la letterina a Biolchini, provi a mandarla a Gesù Bambino, così le risponde lui e lei è contento perché siete giovani entrambi, no?
Lei mi ricorda Bolognesi che si congratula con sé stesso perché in un blog gli rispondono in cento e poi i suoi colleghi neppure lo considerano: mah!
Raccolga i voti poi vedremo, senza dimenticare la distribuzione anagrafica della popolazione, mi raccomando, così vedrà qual è il suo elettorato potenziale.
Auguri e in gamba.
Cordialmente,
Ainis La vedo un po’ ossessionato dalla questione “voti”. Che è sicuramente fondamentale in Democrazia. Faccia attenzione però a non trascurare il fatto che non solo coloro che presentano liste in occasione di elezioni praticano la “politica”.
La politica si può fare anche con movimenti di opinione, mezzi di informazione più o meno (in)dipendenti, libri, arte, musica, cultura, manifestazioni.
Un uomo legato a una sedia, se solo ha la possibilità di parlare e di essere sentito da qualcuno “fa politica”. Esercita un potere, un’influenza, fosse anche solo negativa, fosse anche solo un fastidio lontano.
Lei obietterà che l’ultima decisione si prende dentro il palazzo ma se parla di Democrazia immagino che capisca anche bene quanto il palazzo possa trovare rilevante (in condizione di Democrazia compiuta) ciò che la piazza urla. Poi siamo d’accordo che la Democrazia è procedura e che passa per il voto, ma il voto passa per dinamiche psicologiche, sociali, economiche e culturali che hanno rapporti col mondo esterno.
Quindi non capisco per quale strana ragione dei ragazzi che intendono affrontare la questione giovanile, discuterne, creare un’inversione di tendenza e provare a influire nell’agenda politica, debbano per forza cominciare dal presentare a Lei i “voti”.
In secondo luogo, se posso permettermi con grande umiltà, di darLe un consiglio: smorzi il tono provocatorio. Nessuno valuterà la sua virilità da questo atteggiamento. Può veramente rilassarsi, non accadrà nulla.
Cordialmente (ma davvero)
Scusate, ma voi proprio credete che ci siamo arrivati dall’oggi al domani ad avere un sindaco di Cagliari 35enne e un bel gruppetto di validi assessori e consiglieri intorno ai 30 o comunque non sopra i 40? Forse negli anni ’80 non c’eravate, non ricordate che era un’utopia per un giovane anche solo pensare di entrare in consiglio comunale, al limite c’erano le circoscrizioni che non contavano una mazza, e pure quelle non senza difficoltà. Magari non vi andrà a genio che quelli che si son fatti strada siano di sinistra, dato che i vostri referenti ideali sembrano essere i fantoliani e qualche altro deluso da astinenza da incarichi, anche di sinistra, ma la situazione non è così tragica. Anche oltre 20 anni fa a momenti pensavamo di avere diritto a uno spazio solo in quanto “ggggiovani”, oggi i giovani possono farcela, a patto che siano bene attrezzati di competenze e capacità. Perché a volte è troppo comodo studiare poco, prepararsi poco, non fare il mazzo e poi prendersela coi “matusa” perché non si riesce a farsi strada. Qualche mese fa sono rimasto basito ascoltando il discorso di una ragazza, classica superficialotta di periferia impregnata di cultura fighetta, che si lamentava per il termine di un contratto co.co.co. non rinnovato, ma poi tutta gagliarda faceva …. AH MA ADESSO ME NE VADO A SHAAAAAAAAAAAARM … a questo tipo di “ggggiovani” onestamente non do una lira, spero che voi sappiate indirizzarvi su un filone diverso.
Io c’ho litigato anche da poco con quel tipo di cciovane. Ma fortunatamente non sono tutti così. E quelli che sono così, che ti piaccia o no, sono tanto di destra quanto di sinistra. Per quel nulla che possono capirci. Sono contento che l’amministrazione comunale sia più giovane adesso ma la condizione dei giovani non è cambiata sostanzialmente per questo motivo. Dobbiamo continuare a parlare e far parlare di noi. Un co.co.co o due nella vita sono “gavetta”, tutta la vita di co.co.co. è un problema di cui anche noi (che siamo i diretti interessati) abbiamo il diritto di parlare. Non mi sembra un dettaglio per fighetti il fatto di non poter mai arrivare ad accendersi un mutuo-casa nella vita.
Altro che Sharm Buster, altro che Sharm.
Tutto ciò dimostra l’inadeguatezza dell’offerta televisiva serale e/o pomeridiana, e la pervicace voglia di perdere tempo di uno sparuto gruppo di buontemponi.
E il fatto che tu riesca ad infilare nella stessa riga Zagrebelsky e Mauro Pili, come fossero parte di un qualcosa insieme, a parte la comune appartenenza alla razza umana o almeno all’ordine dei primati, mammiferi segnala il fatto che fai -fate?- una certa confusione tra i troddi e i terremoti.
Zagrebelsky non sarà un mostro di simpatia, e tantomeno il Partito Repubblica, ma insomma, non è che proprio lo metterei in uno stesso scaffale assieme a Forrest Fotocopia.
Forse quando sarete in grado di distinguere meglio la cioccolata dal materiale più vile guadagnerete migliori e più ampi consensi.
Amichevolmente
-ebbene sì, l’ho scritto anche se in replica, “troddi & terremoti”. Vado a fustigarmi per avere usato queste metafore così cheap…-
“never trust anyone over 30” -Jack Weinberg, ventiquatrenne Leader del “Free Speech Movement” della University of California, Berkeley, in una intervista al San Francisco Chronicle nel 1964
“never trust anyone over 35 -Jerry Rubin, trentenne leader del Youth International Party e del movimento yippie, sponda politica del fenomeno hippie.
E via spostando.
Non entro nel merito delle -pochissime- argomentazioni degli amici del Sisma, che mi sembra essere soprattutto -visto il sito- un gruppo di pressione legato alle fondamentali opzioni dei prossimi referendum consultivi sardi -e tanti cari auguri-.
Mi permetto di osservare però che, se le categorie tradizionali dell’agire politico legate a definizioni di destra e sinistra paiono avere perso attualità -e l’hanno persa di certo, almeno in parte, ma questo è davvero un altro discorso- è assolutamente certo che la contraddizione giovani/meno giovani (o se preferite giovani/vecchi), che è ben più vecchia delle “categorie ottocentesche di destra e sinistra”, non è meno inattuale, nei termini di paradigma e di prisma attraverso il quale s-comporre una visione delle dinamiche sociali e politiche.
La condizione giovanile è per sua natura transitoria, dato i giovani invecchiano anche loro, mentre i più vecchi muoiono e arrivano i nuovi giovani…
Gli assi -per così dire- delle contraddizioni, sociali e politiche e internazionali, sino dai tempi della lotta tra nomadi e stanziali, corrono lungo linee diverse:
uomini-donne
tecnica-natura
sud-nord
est-ovest
stato-mercato
libertà-costrizione
regole-anarchia
capitale-lavoro
straight-GLTB
e naturalmente anche giovani-vecchi e altre minori, ma importanti, come milanisti-interisti, valzer-ballo del quaqua…
Auguroni, ci vediamo quando -presto- sarete invecchiati abbastanza per essere presi come “boring old farts” dai più ggiovani dei ggiovani giovani.
Bye!
p.s Jerry Rubin spostava il limite a 35 nel 68, quando aveva 29 anni…
Mi inserisco con un OT. Caro compagno Neo, a me onestamente per restare nei canoni supercazzolari che a quanto vedo ci piacciono allo stesso modo, di sto terremoto comincia a importarmi sega. Piuttosto, spero di non importunare la riservatezza professionale di Vito Biolchini menzionando le notizie preoccupanti che si susseguono su Radio Press, ultima la soppressione dei TG. A questa Radio in molti ci tengono a Cagliari, e la domanda è: POSSIAMO FARE QUALCOSA??? Anche con sottoscrizioni, azionariato popolare, qualcosa di simile???
È una situazione parecchio complessa. Io aspetterei che i più addentro muovano le proposte o formulino le idee per un dibattito sul tema. Per ora.
Visto che vanno di moda le sintesi, ne propongo una anche io e passo a fare altro:
– I giovani hanno fame
– Dategli brioches
Proveremo a prenderci altro. Né più né meno quello che pensiamo ci spetti. E non si tratta del “posto pubblico” (massima ambizione di chi ha derubato lo Stato italiano prima di noi), ma di opportunità. Quelle stesse che oggi dobbiamo andarci a cercare in giro per il mondo.
Un caro saluto a tutti i commentatori che spero di rivedere un giorno smascherati e incazzati.
Saluti
Ma fateli voi i vostri nomi, cosa avete paura, che lo diciamo alla maestra? Oppure il vostro coraggio da leoni non vi consente di criticare apertamente quei politici dai quali sareste ben felici di ottenere posti fissi in qualche ente inutile dove si lavora per modo di dire? Noi siamo liberi commentatori che impegniamo solo le nostre opinioni personali, se qualcuno interviene ufficialmente (tipo Michele Piras, il coordinatore regionale di SEL) lo scrive con nome, cognome e titolo, ma voi state lanciando o tentando di lanciare un nuovo movimento, E’ BEN DIVERSO!!! e come volete farlo? Tenendovi la maschera come Anonymous? Ayò, non impuntatevi su discorsi senza senso per mancanza di argomenti.
A proposito, sarei curioso di capire come mai un movimento sedicente di rottura come il vostro ha ottenuto già tanto spazio ad opera dell’Unione Falsa … curioso vero?
E dopo tanti post, di cosa (caxxo) veramente vuole SISMA continuo a capire non più di questo
http://www.youtube.com/watch?v=8K_jkB9lnAA
alesestu e neo sono zavorrati, non ce la fanno proprio ad essere + agili nei ragionamenti
lo dico senza offesa,
sisma è una iniziativa NECESSARIA
Ma anche no
Gentile anonimo,
“sisma è una iniziativa NECESSARIA”
per cosa?
Cordialmente,
Gentile Vengo dalla Luna (luogo in cui si coltivano le Brioches),
«I giovani di oggi sono oltre.»
Prima di dire delle profonde verità come questa cacci fuori i voti, altrimenti non sono “I giovani di oggi”, sono “alcuni” giovani d’oggi. A meno che non «sia oltre» anche la democrazia.
I «giovani d’oggi» sono esattamente come i «giovani di ieri e di domani»: sono giovani, condividono un intervallo numerico su un certificato anagrafico, nulla di più. Farne una categoria identitaria è una poderosa fesseria, come la “sardità” o il “carattere nazionale sardo”. Tra l’altro odora (puzza?) di intolleranza, come tutti gli stereotipi di questo mondo.
A Biolchini devo riconoscere (con piacere) la capacità di cacciar fuori un sisma da un troddio e lo dico senza la minima ironia.
Cordialmente,
talmente tolleranti che non vediamo l’ora di accoglierti. Abbi solo il coraggio di provare a smentirti.
Gentile Distributore di Brioches,
se ne faccia una ragione: pare che in democrazia funzioni così.
Ha provato con i carboni attivi?
Cordialmente,
Ale Sestu e Zunk e Neo
non c’è nulla da spiegare non preoccupatevi. E’ tutto chiaro, volevate dare due pappine a questi ragazzini. Va be, va be, va be …
Gentile Biolchini,
dopo la lettura dei commenti mi sembra di poter così riassumere:
1. Gianni Campus, persona di buoni propositi, vorrebbe cedere il posto ai giovani ma non vede eredi.
2. Ale Sestu (che ha fatto outing dichiarando il suo vero nome in Alessandro Sestu) ritiene che questi sismini non possano essere di sinistra perché quelli, lui, li ha accarezzati e studiati tutti. Quindi niente riconoscimento.
3 Dategli le brioches dimostra di avere una cultura filosofica meglio di Cacciari ma uno spirito da sbertirori di Sant’Elia e non andrà lontano.
4. Carboni si diverte ai bordi del campo a urlare ogni tanto una cazzata.
5 Zunk… da vecchia volpe dei movimenti studenteschi fa un discorso incomprensibile, tutto per la tangente.
6. Casu Axedu un altro Gregorini no du boliri sopportai…, e a nosusu ita sindi portara!.
7. Neo Anderthal secondo me è il nick di Lei medesimo
Insomma, questo è una sala attesa da neurodeliri dove tutti odiano Vargiu e tutto ciò che possa essere somigliare alla destra. Anche secondo me Gregorini è di destra anche se prima ha avuto un periodo in cui faceva l’alfiere contro il cemento, ma poi la sua genetica compradora, edonista, l’ha fregato, spingendolo prima verso Cualbu poi verso Fantola, e si è comprato le Tod’s (beato). Ma morto un Gregorini ne faremo un altro.
Mentre capita ciò la sinistra e la destra congiuntamente si fottono le trentamila firma per i referundum e ce la menano con gli “stati generali della Sardegna”. E anche i giovani di Sisma li abbiamo bruciati sul nascere.
Avanti un altro, e questa volta che sia vera sinistra.
Solo sul settimo punto: Neo Anderthal non sono io, e i frequentatori abituali di questo blog lo sanno benissimo (peraltro di Neo conosco nome, cognome, stato civile e residenza perché siamo amici). Io non intervengo mai nei commenti se non con il mio nome e cognome.
Pittucu puru l’onore (si intende: per me), assimilato a Don Vito!
Confermo: non sono Vito, non lo sono mai stato.
Ogni altra ipotesi è destituita di fondamento.
Vito non sono d’accordo con te. Autotrombo non merita un intervento solo sul punto 7. Si prende il compito di fare sintesi. Autotrombo non sapendo chi sei, mi lagno nuovamente: chi scrive su un Blog lo faccia con nome e cognome. Non mi pare che l’argomento necessiti l’anomimato. Essere palesi è utile alla discussione chiarisce con chi si parla. E’ fatto salvo il rispetto delle tesi e delle persone che scrivono. Per chiarire quanto mi riguarda:cazzate ne’ sparo di continuo difficilmente coglionate. ormai siamo in presenza di quotazioni alias quote, condivido totalmente quanto sottolineato, con la solita intelligente ironia da Gianni Campus, a furia di quote, comprendendo gli adolescenti, torniamo al passato: Tutti quotati nessun quotato. Il giovanilismo di questi tempi fa emergere spesso supponenza e presunzione vedi Cagliari. Non abbiamo nessuna paura da “vecchi” dell’intraprendenza dei giovani anzi spesso sono giovani figli. Cionostante mi interrogo sulle categorie donne, giovani, pensionati. La Hack, di sinistra, per citare una donna ha avuto diritto di parola e professionale in quanto Donna? No. Dalle donne si puo’ riportare ai Giovani (ribadisco con nome e cognome) capacita’, determinazione e voglia di essere permeabili. Altrimenti un consiglio a berlino i Pirati hanno eletto 19 deputati programma: abbiamo ventanni. Almeno non c’e’ la meniamo o la facciamo lunga. Ben altro è: chi ha energia, idee e numeri giovane donna vechio avra’ da dare contributi per tutti gli umani. p.s. il Professor Campus sottolinea alla mia domanda sul ’68 che si avevano idee e voglia di liberta’. Scusa trombauto se era una cazzata.
Quindi insomma mi sapere di capire Gianfranco che secondo te, in fin dei conti, non esiste né una “questione giovanile”, né una “questione femminile”
[Ciononostante mi interrogo sulle categorie donne, giovani, pensionati. La Hack, di sinistra, per citare una donna ha avuto diritto di parola e professionale in quanto Donna? No. Dalle donne si può riportare ai Giovani (ribadisco con nome e cognome) capacita’, determinazione e voglia di essere permeabili.]
su cui valga la pena riunire rispettivamente “giovani” e “donne” e portarli a lottare per la rimozione di quegli ostacoli che creano sia la rottura nel mondo del lavoro (che come tutti sappiamo è prevalentemente una rottura generazionale, fra una generazione che ha potuto contare in discreta misura sul posto fisso e una che forse è stata condannata a non averlo mai), sia la totale assenza di pari opportunità fra i generi.
La Hack non è apprezzata in quanto donna, ma in quanto scienziata, che gode di autorevolezza internazionale. Giusto. Ma questo mi porta a una domanda scontata: l’esempio della Hack significa che in italia il criterio forte per l’affermazione sociale, economica e professionale di un individuo sia il merito? O ci sono ben altre discriminazioni? E chi deve lottare contro le discriminazioni? I discriminati di sinistra? O di destra? O sarebbe ben più ovvio che lottassero insieme?
Mi piacerebbe continuare con te questo confronto, se lo vorrai, nella nostra pagina facebook. Siamo anche amici su fb e avresti conoscenza immediata della mia identità. Come è giusto che sia.
* mi sembra di capire.
Attento Autotrombo, anch’io mi ero fatto un convincimento sull’identità del simpaticissimo Neo (Anderthal), in ogni caso non quale pseudonimo di Biolchini, ed è stato smentito. Ora ho un’altra idea al proposito, ma non la dico. Il mio discorso a suo avviso incomprensibile l’hanno spiegato altri più chiaramente: si parte dall'”antipolitica” e si finisce a destra. Non c’è un solo movimento “antipolitico” in Italia che non abbia avuto questa sorte, dall’Uomo Qualunque di Giannini alla Lega Nord, passando per 5 Stelle e per qualche farneticazione razzisteggiante di Beppe Grillo. Poi, si può anche tentare di fare i furbi e celare un disegno di destra dietro l’apartiticità, ma son trucchetti che ingannano solo i “pagu bessiusu”.
mmmmmm questa cosa dell’identità di neo anderthal interessa anche me. Lo vorrei amico su faceb. ho bisogno di una mente brillante con cui scontrarmi anche li. perché sto rammollendo
cccccccceeeeeeeeeeeeeee !!! l’ho trovato !!! come non detto
Ok non te lo chiedo, cè la praivasi 🙂
Cmq fosse stato del PD avrei fatto un nome a colpo sicuro … il fatto che simpatizzi per SEL complica le indagini 🙂
Ma perché non prendere le cose per quel che sono liberandoci dalle sovrastrutture, Zunk?
La logica dei sui argomenti porta a desume che tutto ciò che è antipolitica porta a destra. ergo. Sisma è antipolitica, antipolitica è destra, antipolitica è merda, Sisma è merda. Perché?
Perché se non fosse merda sarebbe di sinistra. Perché a sinistra sta il bene e a destra sta il male.
… E il merito delle cose?
Quello ce lo sfreghiamo sui coglioni perché il merito è sempre dei padroni, quindi di destra, che mira all’antipolitica …
Oh Zunk, ma ita ses narendi?
Boh, oh Trombo, ta cazzo ‘ndi sciu, e tanti po essi vivu! Ma arregordarì gussu chi appu nau: Merda è sinistra; sinistra è destra; Biolchini è togo; Zedda intelligente e … mamma rua bagassa.
Innanzitutto tanti po essi BIU e ringrazia che non c’è Bolognesi se no ti avrebbe rampognato fino a lunedì mattina … in secondo luogo perché per essere vivo? Non faccio politica attiva da oltre 20 anni, ho il mio mestiere che mi rende e mi soddisfa, essere vivo in politica no m’indi friga nudda. E comunque blinda la supercazzola con scappellamento a destra prematurata come se fosse Antani e schiribicch’e Buffalini e talismano nano come se fosse di cappotto dell’amico Fantepuma.
Io sarei curioso di sapere la tua identita’ ciao Zunk…
Io penso di aver capito chi è ZunkB, anche se il fatto che dichiari di non fare politica attiva da oltre 20 anni non mi torna. Ma potrebbe essere un tentativo di depistaggio.
Non è un depistaggio, ho sgarrato solo sull’epoca dell’ultima campagna elettorale attiva. Erano le politiche 1992. Effettivamente sono 20 anni quasi esatti.
gentile autotrombo
vorrei provare a guidarla attraverso l’apparente neurodelirio, per quel che mi riguarda.
il mio non è da vedere come gesto di outing: mi sono sempre firmato con nome e cognome e pure con relativa immaginetta che però da un paio di giorni non è più visualizzabile. Lo ho voluto specificare perché uno dei sismini anonimi credo abbia pensato che il mio fosse uno pseudonimo (relativo al paese vicino cagliari): mi chiedeva di “rivelarmi”. tutto qui.
riguardo quelli di sinistra… non ne ho mai accarezzato uno… però li conosco. alcuni direttamente e molti indirettamente (comunque non sono mica tanti). su questi sismini invece buio totale… e mi è parso strano perché ho giusto l’età dei gggiovani sismini impegnati.
per il resto non fraintendiamoci. vito dice bene quando auspica un maggiore interessamento dei ragazzi alla cosa pubblica. e quando nasce un gruppo nuovo di impegno sociale, è sempre una cosa buona.
li volevo solo stuzzicare un po’, perché pare che non siano proprio “il nuovo che avanza” quanto più “il vecchio che si ricicla”. per capirlo bastava che si firmassero.
non si sono voluti firmare
questo mi conferma i dubbi.
“Chi cerca conferme le trova sempre”.
Karl Popper
Rispetto l’ethos di questa bacheca Alessandro, che è quello dello “squadrismo mascherato”. Nella nostra bacheca, troverai probabilmente (anche se su questo non posso garantire al 100%) le stesse persone che hai trovato qui. Ma con i loro nomi e i loro cognomi. Non solo: come ti ho già detto hai la possibilità di trovarci anche in carne ed ossa e magari scambiare due parole sulla “storia politica” di ciascuno.
Ma questo vorrebbe dire avere la maturità di passare da un principio di verificazione a uno di falsificazione.
Sei pronto a prenderti il rischio minimo della ricerca? Fai un passo in più e cerca.
Purtroppo non mi tirerai fuori dalla tana in altro modo.
“Essere o non essere, questo è il problema”
William Shakespeare
oh maria antonietta… neanche nel vostro sito vi firmate. è la prima cosa che ho controllato. c’è solo una firma, gregorini. sei tu gregorini ?
comunque puoi restare nella tana.
Allora bisogna dirti proprio tutto ho capito: vai nella pagina fan di sisma, leggi i commenti. Di chi sono i commenti? Di persone con nomi e cognomi, a differenza dell’80% che commenta qui, quasi tutti partecipanti alle riunioni. Ajò ma l’hai mai fatta una ricerca per le elementari almeno?
Buco nell’acqua, non sono Gregorini.
Torra a passai Alessandro. Le tesi, si costruiscono con un minimo di fondamento e gli strumenti per capire chi siamo ce li hai. Semplicemente non metterò mai la mia identità in questo blog in cui, NON A CASO, non si usa affatto farlo.
Ma apprezzo che tu sia un’eccezione.
Rilassati signor Brioches, a noi ci piace così finché Biolchini consente. Intanto ti dedico una canzone.
http://www.youtube.com/watch?v=yx9A5glD8KE
Certo, ma lo capisco benissimo Zunk! Accetto talmente di buon grado quello che consente Biolchini nel suo blog che faccio né più né meno lo stesso. E chiunque come Alessandro Sestu volesse sapere chi partecipa a Sisma lo può fare su facebook (quindi stando anche comodamente a casa sua).
Ti ringrazio per la canzone che non conoscevo,
ciaozzz a si biri
http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_24/papa-web-giovani-messaggio_8dc95640-27a9-11e0-9fb9-00144f02aabc.shtml
Da questo momento i commenti verranno moderati con maggiore severità. Mi seu arroxiu.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Tra questo stupendo partitino qualunquista di destra dei gggggggiovani e il nuovo partito antipodatari e anticastixedda preannunciato dal Prof. Mongili, gi seus a frori. Aridatece Emanuele Sanna!!!!
Chini è pobatariu??
Afferma il professor Mongiglio che i podatari o pobatari supercazzola prematurata erano i “secondi” che i feudatari spagnoli come se fosse Antani lasciavano in Sardegna ad amministrare i propri feudi schiribicch’e buffalini. Ci dovrebbe essere come se fosse di cappotto un post che spiega tutta la cosa dell’amico Fantepuma su Sardegna Democratica ma Talismano Nano non pubblicizzo il link anche perché magari poi Biolchini s’incacchia, proprio come se fosse Antani ditemi voi!!!
Mongili per due, più scribacco.
Avete visto ?? c’è silvio superstar che si accorge di aver sputtanato il buon nome (ahahah) del pdl, e decide che bisognerà presentare liste civiche.
PUFFF: comparsa la lista civica.
Lista civica? Ma non starai mischiando un po’ troppe cose?
Analisi politiche da minestrone scaduto.
no sto anticipando i tempi tecnici
pitticca sa cagara la lista civica del pdl, lasciamo stare.
Ne di destra ne di sinistra UN’ARRAIU E TRONU.
L’unico gruppo o movimento che è nato senza un legame diretto o indiretto con altri gruppi politici preesistenti, è il movimento 5 stelle.
Voi siete sponsorizzati dal movimento referendario sardo, dai riformatori e dal polo civico: siete di centro destra.
Se aveste riferimenti culturali di sinistra vi conoscerei, come conosco tutti i gruppi che hanno questi riferimenti, dagli studenti medi fino ai vertici regionali.
Aggiorna la palla di cristallo.
Con amore
Joe
nessuna palla di cristallo. è bastata una rapida consultazione tipo “ma chi sono questi ?” risposta: “ah sono quei soliti 10 trasformisti legati a lobby e vicini ai riformatori, che puntualmente cambiano nome e sito e fanno i gggiovani che vogliono cambiare il mondo”
poi se ti presenti con nome e cognome magari capisco chi sei e mi rendo conto di aver preso un’abbaglio. vedi, come faccio io:
nome alessandro
cognome sestu
AleSestu ha deciso che siamo di centro-destra e con questa nobile argomentazione deduce tutte le battute del suo triste monologo.
Ma non vi siete mai posti il problema che con la vostra chiusura mentale intorno a categorie vecchie possiate spingere qualche spirito libero a finire per considerarsi di destra veramente? No perché se io fossi un giovanissimo privo di qualsiasi esperienza in bacheche come questa e tu fossi l’esempio di come si confronta “uno di sinistra”, sono certo che tornerei da P. Vargiu e dire “ascolti Vargiu, visto che hanno deciso di attribuirmi lei come padrino perché fra le decine di bacheche in cui ha pubblicato una cosa che non ho manco letto c’era la nostra, mi adotta veramente? Non per altro ma “quelli di sinistra-che-si-conoscono-tutti-fra-di-loro-e-gestiscono-il-marchio” mi sembrano un po’ ristretti come mentalità”.
Toglimi una curiosità. Tu sicuramente non sei del PD, troppo moderato il PD. Ma come la vedi il fatto che Enrico Letta sia nipote di Gianni? Per voi che credete in queste cose dev’essere uno shock quasi peggiore di leggere le dichiarazioni di Rosy Bindi sui gay.
Dai, vedrai che la sinistra ti salverà. Se non altro sei un fedele servitore, cosa che io non sono mai stato. Infatti ho conoscenze miste, sinistra, destra, anarchici, movimento zero, sismici, riformatori, pd, ex comunisti. Io, caro AleSestu, sono in grado di parlare con chiunque, su temi specifici.
Se ti va di dire la tua sulla questione giovanile (che tocca sia i callcenteristi sottopagati di destra, sia quelli di sinistra) dilla, altrimenti non mi scimpristi.
Riguardo alla questione “né destra né sinistra” e alla presunta apoliticità (in buona o cattiva fede) di associazioni, proposte e movimenti, lascio una serie di considerazioni di poco tempo fa sul fenomeno del grillismo e del fascino dei tecnici, in cui, brevemente, sostengo che i movimenti “né né” sono o diventano molto più facilmente di destra che di sinistra. Buona lettura.
P.S. Comunque fenomeni simili accadono anche qui da me, a Ragusa (tipo qui).
sono considerazioni molto interessanti che mi rileggo con calma perché mi interessano molto e poi le rispondo nel suo blog. così a pelle mi viene da dire che “la partecipazione” non la vedo come un contenitore da riempire; io la vedo come un’idea che già di per sé è tendenzialmente “di sinistra”.
la necessità di inquadrarlo in uno schema bipolare nasce al di fuori dello stesso movimento, per esigenze che evidentemente non sono considerate prioritarie da chi lo frequenta.
riguardo il contenuto poi: le idee portate avanti dal m5s non sono neanche sfiorate dai partiti schierati a destra, ma si ritrovano invece più facilmente o almeno in parte nei partiti schierati a sinistra.
Diamoci pure del tu, il web non è fatto per convenevoli e formalismi 😀
Non sono del tutto d’accordo su una collocazione, neanche generica e approssimativa, del M5S a sinistra; le idee portate avanti dal movimento espressamente saranno simpatiche ad alcune tendenze della sinistra, come quella ecologista, il problema sono le questioni su cui il movimento non si pronuncia espressamente, lasciando «libertà di opinione» ai suoi aderenti. Perché? Perché questo lascia che nel movimento si identifichino persone con idee diametralmente opposte su temi che invece sono quelli veri della politica, ovvero il sociale e l’economia: il non porre dei paletti e dei vincoli “ideologici” su tali temi importanti permette che nel movimento circolino idee che sono conformi a quelle dominanti, basate su luoghi comuni (consiglio vivamente il dibattito in calce a questo post su Giap).
Faccio un esempio: sull’immigrazione e l’integrazione tanto Grillo quanto alcuni esponenti del movimento fanno affermazioni quanto meno discutibili, populiste e demagogiche e che non possono essere definite di sinistra; anzi, basterebbero da sole a collocare il movimento a destra, eppure nel movimento trovi anche affermazioni contrarie. Ora, io dico che lasciare “libertà di opinione” su temi così importanti significa non riconoscerne l’importanza politica. La riforma del lavoro? La delocalizzazione delle imprese? Il neoliberismo e le multinazionali? Roba da comunisti, noi siamo nuovi, noi non ci immischiamo con questi problemi. Eppure sono proprio i problemi su cui si gioca la collocazione di un movimento politico.
Anche la Lega ha degli aspetti riconducibili apparentemente al movimentismo di sinistra, se non fosse per i nazisti che ci abitano. Non voglio con questo arrischiarmi a paragonare il Movimento 5 Stelle alla Lega, sia chiaro, ma alcune cose non sono da meno, e, soprattutto in virtù del fatto che tendono ad essere ignorate deliberatamente nel giudizio che molti di sinistra danno del movimento, vanno rimarcate.
Mi scuso per la lunghezza e ringrazio per lo spazio concessomi.
azzardo una risposta alla tua domanda “le questioni su cui il movimento non si pronuncia espressamente, lasciando «libertà di opinione» ai suoi aderenti. Perché?”
credo dipenda dal fatto che non c’è una struttura al vertice di carattere nazionale, che abbia un ruolo di coordinamento riguardo “l’opinione” all’interno del movimento. voglio dire: il m5s è nato come un’insieme di associazioni locali (meetup), all’interno di ognuna delle quali le idee sono omogenee. però è possibile che tra due meetup differenti ci siano differenti vedute su temi specifici. questo è dovuto al fatto che sono nate come associazioni territoriali.
proiettandosi a livello nazionale questo metodo non regge e c’è bisogno di più unità di intenti. è nato quindi un programma nazionale che cerca di abbracciare più punti possibili.
riguardo l’economia non ci sono idee diametralmente opposte: le idee sono riassunte nel programma in un punto apposito. secondo me (riguardo l’economia) non sono sufficienti, però sicuramente non sono di destra, anzi… eccole qui a pag. 9
http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf
riguardo l’immigrazione: all’interno del movimento a me sembra che l’idea più diffusa sia quella dell’integrazione. poi ci sono anche idee contrarie (una piccola parte) che sono le uniche a fare notizia. comunque non sono assolutamente sufficienti da sole, per collocare il movimento a destra (basta leggere il programma e diventa lampante).
Onestamente, da vecchia volpe dei movimenti studenteschi, questa storia dell'”apoliticità” mi sembra solo un vecchio trucco degli anni ’80 riproposto in salsa 2012, solo che stavolta mi sembra diversa l’ispirazione di fondo. Ricordo che nei “formidabili” anni ’80 dei paninari, dei Duran Duran, dell’elevatissimo numero di simpatizzanti del Fronte della Gioventù (perlopiù simpatizzanti cazzari ad onta di chi “ci credeva” davvero e fino in fondo, perché farsi passare per fascisti in certi ambienti faceva figo), presso la FGCI imperava una direttiva tacita secondo cui, per attirare i giovani alla “causa”, era considerato opportuno “sfumare” l’identità comunista. Oggi il trucchetto si replica a destra, forse perché la situazione si è capovolta: nella Cagliari 2012 la maglietta rossa di “Ora tocca a noi” fa molto più figo dei Moncler dei paninari ormai sdoganati come comuni giubbotti antifreddo dei quarantenni, e parlare male di Massimo Zedda con la “gente comune”, anche con quella che spesso critica il Comune, non attira simpatie (provare per credere). Quanto alle rivendicazioni, se dobbiamo fare riferimento al sito, mi sembra un “melange de tout” un po’ sconclusionato, luoghi comuni dell’antipolitica e qualunquismi vari ed eventuali che si possono trovare paro paro in decine e decine di gruppi Facebook, animati perlopiù da personaggi – come il famoso Spider Truman – che magari ci hanno creduto alla favoletta che Obama ha vinto le elezioni grazie ad Internet, in realtà utili a sollecitare l’applauso improduttivo dei tanti rivoluzionari da desktop (facile da ottenere con slogan tipo “i politici sono tutti ladri”, “sono tutti uguali”, “aboliamo le province” e compagnia cantante) o semplicemente a combattere la noia. Non porterà a nulla.
Perfetta sintesi politica!
Questo non è un blog per discussioni animate ma un covo di “sparatori da dietro il muretto a secco”.
Il massimo lo si raggiunge con quello che insulta i giovani perché non mettono il loro nome e cognome però poi si nasconde dietro un nick.
Oh Arrubiu, questi ragazzi ti hanno detto di andare oggi in piazza alle 11 a guardarli in faccia e stringergli la mano. Come ti vestirai, quale travestimento userai per guardarli in faccia? Vestiti da fenicottero.
cussu seu deu! no cunfundeus is cosas e sa genti…(arrubia)
Lùnico cambiamento radicale in Sardegna per chi non se ne fosse accorto ….sono 3 cose che non abbiamo mai avuto …..strade(ditemi che quelle che ci sono sono da definirsi da paese civile), treni( ricordatevi che siamo l’unico posto in italia senza rete elettrificata a doppio binario) , aerei-navi( ditemi che abbiamo un buon servizio di mobilita´…guardare le altre isole del mediterraneo(baleari, malta e sopratutto i prezzi dei loro biglietti) vedo tanta gente in sardegna che si atteggia…in tutti i sensi ma mai nessuno si e´mai incazzato per queste cose basilari …..sinistra destra ….ma accabai de nai custas cosas ……a si scidai …. A CASA MIA SI CHIAMEREBBERO PRIORITA´…A CASA VOSTRA???
Grazie
E proprio per questo che viviamo questa condizione, perché da fuori chi ci governa ci ha comprato uno a uno per contrapporci usando parole prive di senso.
Sinistra e destra sono parole prive di senso.
Questo è un Paese in cui ci sono privilegiati e desperados. Tutto qui. I giovani sono una fetta importante di desperados, mentre, se è vero che non tutti i nostri padri se la sono passata bene, è altrettanto vero che quelli che se la passano meglio in italia sono gli appartenenti a UNA generazione. Una soltanto.
Quindi mettere da parte distinzioni puresce, prive di qualsiasi riscontro nella vita reale mi sembra un buon punto da cui ripartire per ripensare la politica.
Quando c’è da tutelare i farmacisti, i partiti si muovono più o meno compatti. Ciascuno di loro ha qualche referente della categoria. Fatemi capire quale sarebbe la differenza allora.
Allo stesso modo quando si tratta di dare più tutele e garanzie ai giovani ultra-qualificati su cui tutti noi abbiamo speso “paccate” di soldi pubblici, per reagire alla crisi investendo su formazione e ricerca (l’obiettivo del 3% del PIL è ancora molto lontano) e affrontare per esempio il problema della fuga dei cervelli, nessuno ha mai fatto una sega.
Sulla questione della scuola i sindacati hanno preso una decisione, fra i giovani e i precari (moltissimi dei quali non più giovanissimi), hanno scelto i precari.
Così l’unico tema almeno in agenda (anche se continuano a prendersela in quel posto per ora) è quello dei 10 000 precari della scuola che (non) si possono stabilizzare.
NESSUNO parla del fatto che il TFA non è ancora partitio e del fatto che i neolaureati (prevalentemente giovani compresi fra i 25 e i 30 anni) sappiano ancora nemmeno di che morte devono morire, cioè non sappiano come fare per abilitarsi all’insegnamento (visto che la SIS è stata chiusa).
La linea politica nel risolvere la guerra fra i poveri di cui ho il dispiacere di parlarvi è stata quella di aspettare che “le graduatorie si scongelassero”, sacrificando di fatto i nuovi laureati che non possono neanche accedervi!
Ancora una volta, nel mondo dei “bastonati”, una categoria (quella dei più giovani) è stata bastonata molto più delle altre.
E’ stata la destra a farlo?O è stato fatto semplicemente SENZA ALCUNA OPPOSIZIONE?
Non si può essere talmente annebbiati dal dogmatismo da pensare che tutto debba risolversi nel confronto destra/sinistra, perché non funziona così. Sindacati come la CIGL sono di sinistra? bene, ditemi voi cosa diavolo farebbero strabiliante per i giovani. Lo sapete la fascia di età media dei tesserati CIGL?Indovinate.
Ajò, a si scirai.
ottima iniziativa ragazzi, c’è voglia di cambiamento. Al di là di quello che vogliono imporci di essere e di appartenere, svegliamoci!
“Dalla sfrontatezza della gioventù nascono spesso le migliori intuizioni per il futuro.”
…Sfrontatezza… Sinonimi: sfacciataggine, spudoratezza.
Scusa Vito, e scusa anche a chi legge, senza intenzioni polemiche e a titolo di impressione personale, ma la sfrontatezza nei giovani proprio non ce la vedo.
Ho quotidianamente l’opportunità di osservare il comportamento ed ascoltare il pensiero di diverse decine di studenti universitari e ancor più di diverse decine di adulti che lavorano nella pubblica amministrazione, nelle istituzioni e nella formazione e che svolgono anche attività sindacale e politica.
Sono questi ultimi che “cercano spazi, se li conquistano e si organizzano”, e naturalmente fottono più o meno consapevolmente il futuro di quei timidi, ingenui ed educati giovani di cui peraltro sono i genitori.
Veramente non è questione di destra o di sinistra, ma di chi è classe dirigente e possiede o meno un lavoro, un ruolo, un incarico nelle amministrazioni e nella politica.
Per dirla in breve, e scomodando Verga invece che Benjamin, Marcuse e Adorno, di chi possiede “la roba”.
Chi “la roba” c’è l’ha si preoccupa con accanimento di sostenere un sistema blindato che esclude le generazioni nate dagli anni settanta in poi. E che il sistema sia blindato lo si deve unicamente a loro, a chi il sistema lo ha creato e lo difende.
Questi adulti grandicelli, stranamente, quando parlano dei giovani pensano a una entità astratta, senza peso, trasparente, senza voce e totalmente inoffensiva. Quando parlano dei giovani, soprattutto, ti rendi conto che non stanno pensando di certo ai propri figli. I loro figli, è spaventoso ma è così, non fanno parte dei giovani.
Per questo penso che sia completamente inutile che si formino movimenti pubblici che si battono, in piazza o su facebook, per il problema del “mancato ricambio della classe dirigente e la distanza dei giovani dalla politica”. Rimarranno nell’ambito delle cose astratte.
Penso che sia inutile e che se lo si vuole affrontare, il problema, si deve avere il coraggio di identificarlo per quello che è, un problema tra generazioni, e perciò, da figli a padri, cominciare a discutere, in privato, faccia a faccia, a partire dai familiari, dai parenti e dai conoscenti, e che ciascuno si assuma le sue responsabilità.
Davvero nei giovani non vedo sfrontatezza. Vedo docile fiducia e troppa pazienza.
Si vede che Lei Wolf non è un mio professore.
La sfrontatezza e la docile fiducia ce la stiamo levando rapidamente di dosso.
Anche il problema delle vecchie contrapposizioni dialettiche, il potere dell’Ordine nel linguaggio e del linguaggio nell’Ordine, stanno venendo meno. Dopo aver rischiato qualche volta che il confronto finisse in rissa fra simpatizzanti di partiti opposti, vedo in Sisma la consapevolezza di condividere molti problemi in modo trasversale e la necessità di identificarci come “generazione”, “fratelli”.
Ora lo scetticismo è un fenomeno senile, e finché sarà così, tutto sommato possiamo e dobbiamo ignorarlo.
Detto questo, condivido pienamente quello che ha scritto e vorrei salutarLa e ringraziarLa per aver scritto le uniche frasi intelligenti in questa bacheca dicendole come la penso io a riguardo della nostra docilità e dell’etica da Mojito che molti di noi hanno preso:
siamo vicini al punto critico, quello dell’inversione di tendenza.
Ci sono segnali di questo e ci sono segnali di questo anche nell’atteggiamento di alcuni vecchi partiti che dopo due settimane circa dalla nascita del movimento guardano noi con finalità predatorie.
Destiamo preoccupazione.
E tutte queste polemiche in questa bacheca ci hanno procurato già diverse adesioni in più.
Più i nonni saranno reazionari, più noi saremo forti.
Cordialmente,
un sismico qualsiasi
Reblogged this on Su Seddoresu.
Leggendo il proclama di questo quieto sisma mi venuto un deja vu mi sono ricordato le elezioni universitarie negli anni 80 quando un simpatico gruppo di oreris casteddaius, di buona famiglia,-ALTERNATIVA LAICA-cercava voti offrendo paste di crema davanti alla facolta´ . Questi simpaticoni mi fanno lo stesso effetto,oltre alle paste niente. Che cazzo avete da dire? Chi cazzo siete? Ma perche´non iniziate presentandovi con nome e cognome?
O arrubiu se pensi che io trasporti qui le tematiche che emergono dalle nostre (prime) riunioni, si vede che mi hai preso scemo. Ci vuoi seguire (senza pregiudizi del cazzo fondati sul niente) rendendo propositiva e costruttiva questa frustrazione nichilista che ti anima? Seguici.
Paste non te ne offriamo, vai e te le compri.
Chi innoi non c’è dinai. Altro che alternativa laica, “alternativa incazzata nera”, questo è un nome come si deve. Se sei un fratello, cugino, compagno di classe scirarindi. Se se un padre, zio, nonno arrangiaisì.
Sono consigli pratici che spero apprezzerai.
Ma è con queste risposte da troll che pensate di accrescere la vostra credibilità? Non avete fatto altro che insultare e sbeffeggiare chiunque abbia avuto da sollevare critiche e perplessità. Se non fosse per il fatto che il loro progetto politico quanto meno non pare così qualunquista, sembra di avere a che fare con qualcuno di Sardegna Democratica o con qualche seguace atipico di Giorgio Todde. Tipico di chi ben sa di non avere ragioni forti dalla sua parte. E voi sareste il nuovo? W LA CASTA E ANCHE LA CASTIXEDDA!!!
Ebbà o Zunk, c’hai fisso quei 3 o 4 “contenitori ideali” e cerchi disperatamente di inscatolarci in uno di questi. Presi tutti, rigorosamente, a caso. “Anti-politica” solo perché ci riferiamo alla classe politica e dirigente nel suo complesso, “Sardegna democratica” perché boh, lo sai solo tu perché, forse hai avuto esperienze dialettiche negative con uno di quelli, Riformatori sardi perché Vargiu ha postato una cosa nella nostra bacheca pubblica che non ho manco letto, Giorgio Todde, mai visto in vita mia, altro?
Dai non hai pensato all’eventualità che fossimo, che ne so, del Partito Repubblicano. O del listone liberale di Sidney Sonnino.
Ma la smettete?
Queste non sono critiche e perplessità, sono manganellate gratuite di chi vuole insegnare agli altri “l’arte della politica” (mon dieu, spero di non impararla mai), o deve giudicare prima ancora di capire. E chi giudica prima ancora di capire, per definizione “evita il confronto”. Vieni alla prossima assemblea, prescindi da qualsiasi pregiudizio, di la tua opinione e se non ti va questa storia di ragionare fuori dagli schemi destra/sinistra o non ti piace la nostra voce non torni più, ma manganellare furiosamente a destra e a sinistra gente che ama riconoscersi solo nel comune accordo sulla gravità della questione giovanile e sul fatto che i giovani debbano cominciare a sviluppare coscienza dell’opportunità di prendere in mano il loro futuro, non è carino.
Bastonare bendati un gruppo eterogeneo (c’è qualcuno che potrebbe essere additato di far parte del PD, qualcuno con altre simpatie e qualcuno come me che dopo una fugace esperienza si è semplicemente rotto i coglioni di tutti i babbioni incrostati della politica sarda – Campus non si senta toccato, Lei non sfiora minimamente i miei pensieri in questo istante, anzi potrei perfino apprezzarLa), non è carino.
Non ho mai votato dalla stessa parte più di due volte di seguito (record assoluto: 2 volte per i Radicali italiani, visto che amate poterci identificare politicamente per parlare d’altro), ho dato il mio piccolo sostegno, senza mai tesserarmi con nessuno, a Vendola, Pisapia e Fantola a Cagliari.
Oggi cominciano a starmi appesi tutti quelli che ho citato, tranne parzialmente i Radicali, anche se nel tempo il personalismo incallito di Pannella ha raffreddato ogni entusiasmo per loro.
Ah ho votato una volta per Soru. Ci ho creduto per almeno un anno. Ma non ho mai fatto parte di Sardegna Democratica, movimento anzi che mi sta abbastanza antipatico.
Queste cose ve le avrei potute dire di persona, ma visto che preferite nascondervi e spalare merda in un blog, alla ricerca cieca di una scatola per chiuderci dentro e dare botte, ve lo scrivo.
Ma se dovessi trovare una definizione per questo vostro atteggiamento lo chiamerei proprio “atteggiamento da troll”.
Il mio partito oggi è il partito di quelli come me, stanchi, schifati dalle notizie che emergono ogni giorno, delusi da un governo tecnico che ancora non ha affrontato i maggiori problemi italiani (la questione giovanile e quella femminile). Facciamo anti-politica nel senso che QUESTA politica, quella nella quale siamo cresciuti, ci ha tradito come “generazione”. Lo so che qualcuno di voi pensa di fare carrierismi e cose simili dentro i partiti, ma io non voglio vivere di politica, voglio poter dire di aver contribuito a smantellare un sistema che mi fa ribrezzo, proprio perché (pur non chiedendo mai nulla a nessuno e senza mai ottenere nulla neanche involontariamente) conosco un po’ come funziona e quel poco che conosco mi fa schifo? Non ci credi? Non ti sta bene il mio curriculum? Non sono stato abbastanza “fedele” a qualcuno nella vita?”E’ tutta antipolitica”? E pensala come vuoi, non ti ho mai visto e finché ragionerai in questo modo probabilmente continueremo a non trovarci (cosa che sarcasmo a parte, mi dispiace un po’). Ognuno che ci risponde come te, per Sisma è una sconfitta.
Ciao alla prossima, ora ho da fare.
O brioches, e se fosse Antani? Certo che se a richieste di chiarimenti, critiche, perplessità, rispondete o “venite a trovarci” (Ma almeno ci sono pivelle bone?) oppure con improperi o, messi alle strette, con una supercazzola come quella di cui sopra. Prematurata, ovvio.
No Vito, un’altro Gregorini no’ddu pozzu sopportai! Ahio questi sono il polocivicocentrogiovanipattopercagliari sotto diverse spoglie, l’ennesimo riciclaggio di fighetti cagliaritani che fanno politica solo sulla rete e, invece di esporsi in strada, come fa ed ha fatto il sottoscritto (oltretutto mai per se stesso), si noleggiano venti hostess e dieci gazebini che fanno piazzare dai loro sostenitori proprietari di motocarrozzele, cui promettono nuove e sempre più mirabolanti città mercato. ma po presgeri!
Domani siamo “in strada”. Tu ci sei? Vieni e ci trovi.
Banalità a go go. Oh Casu hai più luoghi comune di Monteclaro in primavera. Il filmino come finisce? Lieto fine spero.
le hostess sono carine ?? se sono carine passo anche io
non ce ne sono di hostess. Se ragioni così si vede che il berlusconismo ti ha preso male.
Invece sul vostro blog ci sono ideee nuove e non qualunquismo a badilate? Poi quella di Monteclaro in primavera, mi scuserai, ma non la ho proprio capita…Anche il fatto che parlino di voi i soliti noti non depone certo a vostro favore. Oltretutto la sede dell’incontro non mi sembra neanche una delle migliori: della serie, protestiamo, ma sappiamo giò qual è il nostro obbiettivo, una sedia qui dentro!
Non posso proibire a nessuno di parlare di noi. Le sedi dell’incontro variano ogni volta, quello di oggi era battesimo della strada che abbiamo deciso di fare in un luogo simbolico e di passaggio. Se vuoi partecipare, metterti in gioco, dire la tua e “metterci la faccia” (cosa che in questo blog poco politically correct non si usa affatto – e io non intendo contravvenire alle Vostre usanze) vieni, partecipa e mettici la faccia.
Ma ti avverto, non troverai rappresentanti della vecchia politica quindi sarai costretto a ricrederti e dubito fortemente che ne sia capace.
Ne sei capace? Manda un messaggio privato a Sisma su facebook e ci incontriamo.
Altrimenti cari miei, tutte queste critiche sanno di cazzareddas da scrivere dietro un nickname (corrisponderanno tutti alla stessa persona?)
Ah ecco adesso abbiamo capito. Sei un troll …
vieni a trovarmi alla prossima assemblea, ti sorprenderai del fatto che non sono un troll, dico pubblicamente le stesse cose che ti ho detto qua. L’unico modo per smentirmi mi dispiace ma è verificare.
Potrei chiudere il dialogo dicendo che forse il troll sei tu. Chi lo sa? Chi lo sa che non siate tutti la stessa persona?
Hai idee migliori delle nostre? Scrivile.
Confrontati.
Mi fermo sul punto alla base di tutto: il debito pubblico.
Perchè il debito pubblico della Spagna è solo il 65% del PIL ma anche la Spagna deve fare l’austerity?
Perchè il Giappone ha rapporto debito/pil oltre il 200% e NON deve fare l’austerity?
Perchè l’Irlanda nel 2009 aveva il 65% di debito/PIL e ha dovuto poi fare l’austerity?
Perchè la Gran Bretagna ha deciso di non entrare nell’Euro?
Se la base del problema è il debito pubblico, è opportuno ragionarci sopra.
Daniele Basciu
http://www.democraziammt.info
Daniele vieni a trovarci..il link è nell’articolo di Vito.
Domani siamo alle 10.30 davanti al consiglio regionale.
Io ho visto scrivere su questa nuova formazione Pierpaolo Vargiu… Antonello Gregorini… niente di nuovo sotto il sole mi sa purtroppo…
Scrivi anche tu, mandaci un articolo. Anzi vieni domani e troverai chi siamo NOI. Fallo per favore prima di giudicare. E’ un segno di umiltà e intelligenza rimandare il giudizio.
Oh Maria Antonietta… Invece che andare tutti in cricca per capire chi siete VOI, potresti – per esempio – scrivere come ti chiami TU. Così ci facciamo subito un’idea e magari ci risparmiamo la scarpinata
Vieni, ci metti la faccia e facciamo uno scambio. Tu ti riveli e io pure, anzi ci presentiamo uno per uno e sfoggi i tuoi alti argomenti sulla grande mente che avremmo alle spalle.
Altrimenti continua a leccare il culo alla tua parte e cercare di screditarci apriori.
Ma che tu sia di destra, di sinistra o di centro, chi legge deve accettare una cosa: TI STO FACENDO UN INVITO ESPLICITO A PARTECIPARE E A VOTARE ALLE NOSTRE ASSEMBLEE e tu, fino a questo punto, non l’hai accettato.
Questo è indice del dogmatismo conservatore e clientelare che nascondete dietro il nickname. A questo punto anche noi, solo in QUESTA sede, procederemo con lo stesso metodo. Se volete mettervi in gioco venite e sostenete a facci manna le vostre tesi, altrimenti: buona sega mentale su “chi si nasconde dietro sisma”.
oh maria antonietta… guarda che questo è il mio nome. non è uno pseudonimo. io mi chiamo alessandro sestu. sestu è il cognome.
lo so si confonde col paese… siete perdonati
però non avete ancora detto come vi chiamate voi.
secondo te basta fare un invito esplicito tutto maiuscolo e la gente corre da te ? se ti presenti prima di fare inviti espliciti magari è meglio.
ti puoi presentare anche in minuscolo eh !
bella la frase sul dogmatismo conservatore e clientelare. se ci aggiungevi anche “ipocrita” “salottiero” facevi ancor più bella figura.
Ma che razza di richiesta è? Ce l’hai presente l’assurdo di “…scrivere come ti chiami TU. Così ci facciamo subito un’idea e magari ci risparmiamo la scarpinata.”? che è, nomen omen?
Saluti svegli
Joe
Eja perché la guerriglia contro i guerriglieri non funziona capito, quindi si alterano. Presentati, esponiti, stringiamoci la mano e ti offro anche un caffé dai. Anzi no, altrimenti mi dicono che sono un riformatore e faccio voto di scambio. Facciamo che me lo offri tu, poi te lo rendo appena posso. Però esponiti cazzarola, altrimenti è facilotto come sistemino di dis-informazione filopartitica.
Ne destra ne sinistra? E’ impossibile?
Solo se pensi che lo sia.
Grey power? E’ all’opera da un pezzo. Piange con parole di carità e d’amore, mentre tromba imperterrito. Chi? Quelli a cui ha succhiato il futuro.
Volete tenere questi giovani in praticantato tutta la vita? Vi siete incardinati sulla cassaforte e non mollate se non le briciole. Vi siete distribuiti lauti emolumenti, triple pensione, quadrupli incarichi. Volete che il debito ve lo paghino i vostri figli. Vivete di derivati finanziari. Avete inventato il gioco ma modificate le regole di continuo a vostro favore, per protestare necessità quando i concorrenti deboli ve lo fanno notare. Ma Le sembra una bella cosa?
Il naufragio dell’impresa è generato dalla vostra generazione e dalle vostre azioni. Pentitevi e chiedete scusa.
Ma non è neanche una questione d’età o di generazione, è il vostro attaccamento alla poltrona e al benessere materiale che vi rende casta.
Gli altri, ma anche Lei.
Sono convinto anch’io.
Solo che vorrei passare la mano…
Bravo trombo, dovrebbero redimersi invece che commentare stizziti.
Ma con chi parli, scusa?
Ma ci sei o ci fai? O.o
“Pentitevi e chiedete scusa”
E soprattutto:
http://www.youtube.com/watch?v=AI96e1vGvpk
Neo A. sei molto togo. Oltre all’ovvietà della scomparsa di una tassonomia DX-SX del tipo Cons vs Progr o ancora peggio Lib. vs Soc., cosa deve fare un giovane _preparato_ per prendere il posto delle mummie e dei raccomandati che siedono negli scranni di quel consiglio ( ça va sans dire: allo stato di fatto inutile): farsi raccomandare? O ci consigli un’invecchiamento artificiale, così ti stiamo più simpatici, noi “ggiovani”? Il punto è che siamo molto più preparati e meno avidi di quelli che andresti a votare tu (sempre che non sia tu uno dei candidati avidi e incompetenti)
Saluti e Baci
Joe
Ma scherzi Joe. Ma se si sono formati con MARCUSE in mano?
Per quello abbiamo una classe dirigente illuminata in tutti i settori della società. Perché loro hanno letto Marcuse, noi scetti caparezza.
Come dicono a Pirri: mishchino
Io, per esempio l’ho letto. E tu faresti bene a. Poi chi ti dice che solo perché ho qualche anno -forse- più di te faccio parte di una tua immaginaria “classe dirigente”?
Come dicono a Casteddu “mischinu a su cani…”.
Cosa dici di produrre obiezioni più fondate e soprattutto più intelligenti?
Vedi, oltre a banalità andanti si può dire qualcosa di interessante, e a parte una retorica giovanilista che vedo simile almeno dai tempi in cui facevo le elementari, per ora non vedo altro -ma vedo giovanissimi per nulla scafati come Gregorini e Pierpaolo Vargiu! e ajoooò-.
Ma certo “noi siamo i giovani i giovani più giovani, siamo l’esercito, l’esercito del surf”
http://www.youtube.com/watch?v=36D8UOQpG_k
Ovvia scomparsa….? Ma perché lo dici tu?
Ma scusa, secondo la tua mentalità deprimente, IO, giovane universitario senza alcun passato dentro i partiti dovrei spiegare a TE il perché un Pierpaolo Vargiu o un Antonello Gregorini hanno postato (penso UNA volta, se mi ricordo bene) qualche cosa (con loro firma chiaramente) nella nostra bacheca di facebook. Ma itta sesi ammacchiau?
La bacheca è pubblica, chiama un tuo compagno di partitio e digli di postare qualcosa, vedrai che noi se lo terremo.
Una cosa è certa né antonello gregorini né vargiu fanno parte di sisma.
Né antonello gregorini né vargiu mi hanno mai somministrato materiale da pubblicare come Sisma, né Antonello gregorini né vargiu hanno mai presenziato ad un’assemblea di sisma.
Quindi oh Marcuse, se mi spieghi di che cazzo parli quando ci confronti con Giovanardi (individuo che personalmente ritengo spregevole), mi fai un piacere e se muovi il culo e partecipi alle riunioni, prima di scrivere scemenze improvvisate, me ne fai due.
Così parliamo di Marcuse, perché ho letto qualcosa anche io, benché conosca meglio Benjamin, Adorno e Habermas.
Però gente, mettiamo una cosa in chiaro:
il principio del confronto è mettersi in gioco.
Se leggiamo valutazioni infondate e prevenute, scritte TUTTE (tranne forse una) da persone che non si firmano e che hanno il chiaro scopo di screditarti, potremmo perfino pensare una cosa:
1. sarà mica che iniziative così, proprio perché hanno respinto tutti i tentativi di strumentalizzazione partitica, danno fastidio al mondo dei partiti e dei clientes?
2. sarà mica che dietro 10 nicknames si nascondono 2 persone e che magari sono proprio loro ad essere “amici di”?
Noi andiamo avanti Neo, tranquillo. Noi andiamo avanti. Se volete unirvi vi ho già invitato tutti. Se avete timore di dover cambiare idea, non fa niente. Si fa a meno di voi.
Ma non mi tiri dentro per i capelli nella guerriglia verbale da blog.
Si. E rispondi nel merito, visto che ci credi. Chi è di destra, chi è di sinistra? Quali tendenze e quali partiti? Ma soprattutto: il cervello è di destra o di sinistra?
Con amore
joe
Il cervello è nostro. Non è di destra e non è neanche di sinistra. Anzi direi che sinistra e destra si sono dimostrate senza molto cervello. Perché se Berlusconi è durato così tanto, una qualche responsabilità ce l’avrà anche chi gli ha ripetutamente consegnato l’Italia.
Ma se usi questo argomento, duro e crudo, loro cominciano a delirare di “anti-politica”, di “qualunquismo” e etichette imposte dal loro linguaggio-Ordine.
Vorrei che invece, uno solo di voi avesse il coraggio di dirmi “quello che dici è falso, il bene e il male in italia si sono distribuiti secondo lo schema sinistra/destra”, senza aggiungere etichette che somigliano molto a quelle di chi si sente minacciato da argomenti anti-casta.
Prima scrivi:
“mi spieghi di che cazzo parli”, “muovi il culo e partecipi”, “prima di scrivere scemenze improvvisate”…
poi concludi: “Ma non mi tiri dentro per i capelli nella guerriglia verbale da blog.”
Sinceramente, ho di molto meglio da fare. Ma davvero non capisco come si può conciliare una evidente arroganza polemica e parecchio scortese, basata su contenuti nebulosi, con una dichiarata volontà di affrontare problemi ed esigenze in modo sensato -meglio sarebbe cominciare a esporre qualche punto di vista su argomenti concreti, per esempio-.
La prima delle cose poco sensate è partire con la solfa -vecchissima e praticamente sempre di destra- del “né di destra né di sinistra”, e in proposito vi rinvio volentieri al link già citato:
http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=6524
Con amicizia
Neo.
A qualche contenuto ho fatto cenno anche qui:
E proprio per questo che viviamo questa condizione, perché da fuori chi ci governa ci ha comprato uno a uno per contrapporci usando parole prive di senso.
Sinistra e destra sono parole prive di senso.
Questo è un Paese in cui ci sono privilegiati e desperados. Tutto qui. I giovani sono una fetta importante di desperados, mentre, se è vero che non tutti i nostri padri se la sono passata bene, è altrettanto vero che quelli che se la passano meglio in italia sono gli appartenenti a UNA generazione. Una soltanto.
Quindi mettere da parte distinzioni puresce, prive di qualsiasi riscontro nella vita reale mi sembra un buon punto da cui ripartire per ripensare la politica.
Quando c’è da tutelare i farmacisti, i partiti si muovono più o meno compatti. Ciascuno di loro ha qualche referente della categoria. Fatemi capire quale sarebbe la differenza allora.
Allo stesso modo quando si tratta di dare più tutele e garanzie ai giovani ultra-qualificati su cui tutti noi abbiamo speso “paccate” di soldi pubblici, per reagire alla crisi investendo su formazione e ricerca (l’obiettivo del 3% del PIL è ancora molto lontano) e affrontare per esempio il problema della fuga dei cervelli, nessuno ha mai fatto una sega.
Sulla questione della scuola i sindacati hanno preso una decisione, fra i giovani e i precari (moltissimi dei quali non più giovanissimi), hanno scelto i precari.
Così l’unico tema almeno in agenda (anche se continuano a prendersela in quel posto per ora) è quello dei 10 000 precari della scuola che (non) si possono stabilizzare.
NESSUNO parla del fatto che il TFA non è ancora partitio e del fatto che i neolaureati (prevalentemente giovani compresi fra i 25 e i 30 anni) sappiano ancora nemmeno di che morte devono morire, cioè non sappiano come fare per abilitarsi all’insegnamento (visto che la SIS è stata chiusa).
La linea politica nel risolvere la guerra fra i poveri di cui ho il dispiacere di parlarvi è stata quella di aspettare che “le graduatorie si scongelassero”, sacrificando di fatto i nuovi laureati che non possono neanche accedervi!
Ancora una volta, nel mondo dei “bastonati”, una categoria (quella dei più giovani) è stata bastonata molto più delle altre.
E’ stata la destra a farlo?O è stato fatto semplicemente SENZA ALCUNA OPPOSIZIONE?
Non si può essere talmente annebbiati dal dogmatismo da pensare che tutto debba risolversi nel confronto destra/sinistra, perché non funziona così. Sindacati come la CIGL sono di sinistra? bene, ditemi voi cosa diavolo farebbero strabiliante per i giovani. Lo sapete la fascia di età media dei tesserati CIGL?Indovinate.
Ajò, a si scirai.
Tu sei stato solo capace di polemizzare, mettendo insieme critiche che facevano riferimento a presunti “malaffari”, come lo sgradevole riferimento al presunto ufficio di collocamento dei riformatori (forse lo conosci bene?) e altre considerazioni di persona superficiale, istintiva e profondamente supponente.
Io non ho mai barattato un lavoro con un voto in vita mia e sappi che le “mezze frasi” di gente come te, evidentemente abituata a ciò che dice, appartengono talmente poco alla mia cultura che con fierezza posso guardare in faccia qualsiasi coetaneo e dire “si, sono un precario COME TE, e come te mi sono rotto i coglioni.
Quindi non parlarmi di scortesia, perché scrivi come un mafioso.
Prova a chiederti una cosa: “sarà mica che la ricorrenza frequente al tema della non appartenenza politica sia un segno della debolezza della politica e dell’incapacità di vedere la realtà in bianco e nero, attraverso le sole categorie di destra e sinistra?
Cordialmente,
Alla prossima riunione “se non avrai di meglio da fare” (ahimé)
…la CGIL, scommetto che volevi dire
cordialmente
Certo,
grazie.
Anche se ad essere più esatti, lo stesso identico discorso vale per CISL e UIL. Ma per la CGIL la questione si fa particolarmente chiara, belle parole contro il precariato a parte, i giovani precari non sono la prima preoccupazione del sindacato oltranzista per eccellenza:
5.748.269 iscritti
3.217.302 pensionati
Quando proprio si deve scegliere (e capisco che siano odiose guerre fra i poveri), i giovani sono costantemente la seconda scelta.
forse proprio perché non sei più un ragazzo non capisci chi rifiuta le categorizzazioni del tuo secolo, caro Neo Anderthal. Alla maggior parte dei miei coetanei di centro destra, centro sinistra, centro, comunismo, fascismo, franchismo… non gliene frega niente. Sono schemi vecchi, fatevene una ragione. I giovani di oggi sono oltre.
Ti rispondo con questa canzone di Caparezza, esprime bene alcuni di questi concetti 😉
http://www.youtube.com/watch?v=-JfZeytO0Lg
Non esistono più categorie,non esistono più distinzioni,siamo belli e brutti,di destra e di sinistra,buoni e cattivi senza soluzione di continuità.Insomma siamo al solito discorso della fine della Storia.Questi ggiovani hanno capito che i partiti del 900 son finiti,ora contano i gruppi,le lobbie,i movimenti di opinione che a livello generale non sono in grado di portare alcun cambiamento,ma possono garantire qualche beneficio a chi ne fa parte,magari un posto in consiglio regionale e tante amicizie nei posti che contano.Del resto i riformatori o il gruppo “centro giovani” han fatto scuola.
http://www.youtube.com/watch?v=VMPClDFSH7o&feature=player_embedded
Vinc il centro giovani non era apartitico, era sanjustino a manetta.
I riformatori se li hai visti mai giovani devi avere minimo il triplo degli anni che ho io, perché gli unici riformatori che mi ricordo sono belli maturi =D
Una lobbie non si costruisce con 4 ventenni intraprendenti ma senza un euro, un gruppo si, perché vuol dire tutto e niente, un “movimento di opinione” mi può piacere di più come definizione. Poi tu dici che al massimo si manda qualcuno in consiglio regionale. Se hai inquadrato così un gruppo di ragazzi che non conosci e che è sorto pochi giorni fa, significa che sei già oltre. Sei un vero nichilista della politica. La politica è marcia in sé stessa.
O non sarai mica di quelli che dicono che è marcia solo la politica “degli altri”, e che è meglio tenersi quella dei partiti? Dici che i partiti del 900 sono finiti, sono d’accordo, ma non so fino a che punto sia una fredda constatazione e fino a che punto ci sia un pizzico di malinconia.
Mi piacerebbe poter provare un sentimento simile, ma a NOI quei partiti ci hanno lasciato UNO STATO INCENERITO DAL CLIENTELISMO, DALLA CORRUZIONE E DAL MALCOSTUME.
E ti assicuro, che la responsabilità della tua disillusione di oggi non può essere data a chi oggi ha 20 anni.
Fai bene ad essere scettico per natura, ma hai sbagliato bersaglio. I buoi sono già usciti perché per molto tempo si è stati non solo poco scettici ma proprio creduloni (se non collusi).
Grazie del video, ci si vede
Esatto: questo è un altro ufficio di collocamento, quello che i Riformatori sanno fare meglio.
Ma per favore!
Vergognati. Questo è veramente vomitevole e l’hai appena scritto a uno che si è preoccupato molto di marcare il terreno nei confronti di, diciamo, “persone importanti” di cui non voglio specificare il partito per correttezza.
Quindi sappi che queste allusioni da bar dello sport ti qualificano per quello che sei.
CapaRezza, altro che Marcuse o Che Guevara! E certo che anche noi vecchioni -senza esagerare, dai- siamo sempre lì a discutere di franchismo (a proposito, mi hanno chiesto ” dus portas centu francus” prprio l’altro giorno, stiamo davvero tornando indietro…)
Mah, non importa da dove venite, ma dove vorreste andare -e nel caso (sop)portarci, visto che non abbiamo troppa voglia di morire presto-
Chiaro perché la generazione dei nostri padri si che si è ispirata a Marcuse.
I politici locali e nazionali degli ultimi 30 anni mi ricordano da vicino Benjamin, Marcuse e Adorno.
Oh Neanderthal, già l’abbiamo capito che non volete morire presto. Il problema di questo Paese non è che moriate (per dindirindino non diciamo queste cose) ma che vi scrostiate dalle istituzioni politiche, economiche e sindacali nelle quali “gli ex 68” hanno messo radici indecenti, con un’amoralità predatoria e avida come mai si era visto nella storia d’italia.
Benjamin..non era quello che nelle Tesi di filosofia della storia parlava del “ruolo messianico” delle nuove generazioni.
Dev’essere che mi ricordo male. Sai, noi abbiamo quella cultura civile che si respirava quando eri ragazzo tu.
Dai, ti ringrazio per la lezione di metodologia politica. Ne faremo tesoro.
Buonah
Noi *non abbiamo quella cultura civile che si respirava quando eri ragazzo tu.
Personalmente, nelle istituzioni pubbliche mi sono “incrostato” a 62 anni, meno di otto anni or sono, dopo aver lavorato tutta la vita a fare lavori “socialmente utili” come quello dell’architetto libero professionista, e del ricercatore/docente universitario.
Conosco un buon numero di giovanotti (e giovanotte), al di sotto dei quaranta, che – oltre a non aver mai saputo fare una beata fava nel cosiddetto mondo civile – si sono saldamente “incrostati” nei vari palazzi e palazzetti da almeno vent’anni, e ancora aspettano di dare del loro peggio.
Con molta presunzione, credo di avere anche “dato” a chi mi chiedeva di “dare”, “prendendo” ben poco.
Questo non vuol dire che non creda di avere un debito con i miei figli (naturali o non): la mia opinione in merito l’ho già espressa, e non ci torno. Dico soltanto che credo poco alle scorciatoie, avendo insegnato quarant’anni or sono – era il mio primo lavoro, dopo il servizio militare – a Marrubiu nella locale scuola media, lavorando, studiando e scrivendo la sera…
Grazie a Dio (grazie a Dio) la mia carretta me la sono tirata senza troppe scorciatoie, essendo stato fortunato – come sono convinto di essere stato – ad essere nato nel paese giusto al momento giusto, senza dover morire di fame o andare a sparare a qualcuno in un paese lontano e senza sapere esattamete perchè, come è capitato a molti miei coetanei.
Chi vuole le brioches, se le impasti, prego.
Ed ha fatto anche il “68.
Certamente, e l’ho fatto da interprete – come tanti altri – sperimentando “l’immaginazione al potere” in una facoltà occupata molto a lungo: quella di Firenze.
Da “sperimentatori”, che piaccia o meno, abbiamo lasciato prodotti culturali e politici; per sapere, basta informarsi.
Tanto per capirsi, non è che si sia fatto qualcosa perchè eravamo sessantottini (tipo sansepolcristi o simili); abbiamo fatto il sessantotto perchè avevamo cose da dire e, soprattutto, da fare, certamente diverse da quelle che si voleva facessimo e, soprattutto, pensassimo.
Mi riconosco in questa descrizione che tu fai di te stesso.
Quello che “non capisco” è quali interessi/motivazioni ci siano per essere invece così severi nei confronti di un movimento giovanile che ha, udite udite, qualcosa come due settimane di vita.
Con l’età si diventa conservatori?
E’ una domanda senza vena polemica.
Non ho alcuna ostilità nei confronti dei giovani, delle donne, dei gay, e neppure dei Masai e degli ornitorinchi.
Il mio (non disperato, sarei in contraddizione) tentativo di essere cristiano mi facilita il compito; tuttavia (eh, si), tuttavia, dicevo, tutto questo mi ricorda la storiella di quel signore (certo Manin Goffredo) che, avendo trovato lo Jeti in un anfratto dell’Himalaya, lo stuzzicava con il lancio di ghiaccioli per vedere se fosse vivo o morto. Alla reazione dello stesso Jeti, l’imprudente non trovava altro da fare che segnalare la sua origine veneta con un tentativo di presentazione: “…piaser, Manin, Goffredo…”.
A tale uscita, lo Jeti rispondeva: “…eh, go fredo anca mi, ma mica vado in giro a rompere le bale a la gente!”.
Voglio solo dire che non credo ai riservati dominii, nè alle alchimie protezionistiche, corporativistiche, nazionalistiche e quantaltristiche.
Mi considero “cives” di razza “umana”, e di età indefinita (tendente al giovane). In questo senso un gesto serio sarebbe quello di vietare per legge, sui documenti di ogni tipo, la precisazione del genere (del sesso fatene pure quello che volete), del luogo di nascita, della data etc etc.
Perchè? perchè servono solo a “rompere le bale a la gente”.
Cari Dategli, care Brioches, nel solito ’68 andavamo in giro con Umberto Eco, che aveva appena una decina d’anni più di noi, e aveva contribuito a fondare il Gruppo 63 poco più che trentenne. Perchè lo facevamo? Semplicemente perchè era uno dei nostri professori.
Quella nostra contestatissima e occupatissima università ci aveva dato, in tempi non sospetti, docenti forse non esattamente coetanei, ma certo della stessa generazione.
Forse, si stava meglio quando si stava peggio; certamente, non ci accontentavamo.
Magari, dopotutto, sbagliando.
Chiarissimo
Scusa ma non ci conosciamo. Quindi eviti di sentirsi bruciare la coda di paglia e prima di commentare un fenomeno che non conosce si preoccupi di studiarselo.
io le brioches me le sono sempre impastate, voi politici non me ne avete mai dato e non ve ne ho mai chiesto.
Forse questo è quello che da fastidio? Il fatto che per una volta non vi si chieda nessun favore?
Penso che alle tue domande debba essere la storia a rispondere.
L’unica cosa che posso preannunciarti è che l’idea da cui nasce Sisma è quella di un modo diverso di intendere la contrapposizione politica: non più vecchie regole, più volte violentate, contenitori travasati e “travisati”, schemi sfumati da decenni di trasformismo, ma noi giovani e loro. Loro sono i principali responsabili del debito pubblico italiano, sono un gruppo che ha perso la fluidità con la società civile diventando “casta”. Sono i nostri, i nostri zii, brave persone e pessimi governanti, il grosso dell’economia italiana, la maggioranza degli iscritti ai sindacati.
Ci siamo noi (giovani di sinistra, di centro e di destra ma anche persone mai avvicinatesi alla politica) e c’è chi oggi si pone fra noi e la nostra emancipazione generazionale.
Partiamo da questo, riconosciamoci come un gruppo di persone di età variabili (molti sono costretti a restare “ragazzi” ben oltre quel che indicherebbe una tempistica diciamo biologica) accomunate da un ventaglio di problemi sociologicamente ben identificabili (precariato, disoccupazione -spesso ultra-qualificata, difficoltà a metter su una famiglia, ad accedere al credito, possiamo dire a “diventare adulti”?) e che si muovono per avanzare richieste omogenee. Io ne ho alcune in mente. TANTE. TROPPE.
Ma il luogo di incontro ha proprio la funzione di formulare idee ispirate dalla percezione i problemi della nostra generazione possano essere risolti solo se la nostra generazione si riorganizza in forme che ci garantiscano più forza.
Che i partiti abbiano fallito nel prospettare un futuro a questa terra e all’Italia tutta, non lo sosteniamo solo noi.
Ma non facciamo troppa teoria. Chi ci vuole sostenere, conoscere, stringere la mano venga domani mattina davanti al consiglio regionale o ci faccia visita alla pagina facebook.
Giusto, non facciamo teoria, perdinci! Qui si lavora! (sto sbagliando?)
Certo che per essere giovani la lezione degli amici miei della supercazzola prematurata politicamente parlando come se foste anziani l’avete in troiettata…
Oooh!!! era ora che i giovani si interessasero alle riforme.
Evviva i giovani riformatori!
Ma non erano i riformatori (nel senso delle galere giovanili), ad essere proprio per i giovani?
Dal loro link chi siamo:
“Non siamo, quindi, né destra né sinistra, né rossi né neri, siamo giovani sardi che opereranno per gli interessi e il bene della propria Isola. Punto.”
Ancora? Ancora dei ggiovani che a parte l’anagrafe non si sa dove vanno o da dove arrivano?
Una idea su quali siano “gli interessi e il bene” della Sardegna, così, tanto per capirci?
Devo basarmi su un “. Punto.”?
Bene, io non sono più un ragazzo -diciamo- e questo tipo di storie le ho sentite e le sento da decenni. E non dimentichiamoci che lo slogan “né di destra né di sinistra” l’hanno usato centinai di volte, da Hitler a Mussolini, da Giovanardi a Casini, da Grillo a Guglielmo Giannini a Licio Gelli.
Abbiamo bisogno di un Sisma “né di destra né di sinistra”? Davvero?
Temo di essere della stessa opinione di Neo: sono stato giovane anch’io, ma ho sempre ritenuto di dover enunciare cose fosse “bene” – a rischio di sbagliare, ovviamente – prima di addentrarmi in un’ipotesi operativa che tale “bene” perseguisse.
Quanto ai compiti da fare a casa, chiedo con forza che, così come per le quote rosa e quelle verdi, si riservino spazi a quell’esercito che progressivamente si riassume sotto il titolo di “quote grigie”, laddove non fossero ancora compiutamente “quote bianche”: ormai, siamo la maggioranza, e vogliamo anche noi il nostro futuro..
GRRRREY POWER!
Hola Professore ahahahah Gry power ahahahah
Ti inverto la domanda Neo:
posto che sisma = cambiamento radicale, rivoluzione morale, ribellione dei giovani sfruttati, precarizzati, inoccupati, etc
ne consegue che:
abbiamo bisogno di un sisma di destra?
abbiamo bisogno di un sisma di sinistra?
abbiamo bisogno di un sisma di centro?!
Non abbiamo bisogna di alcun sisma.
La quarta è la posizione comune di molti 50-60enni di oggi.
“Non abbiamo bisogno di cambiamenti radicali ma di qualche piccolo ritocco, se proprio insistete…ma non sarebbe neanche tanto necessario…poi comunque, non ne siete capaci..Ai nostri tempi!!!Noi si che sapevamo mobilitarci. Avevamo un’idea chiara e distinta degli “interessi e del bene della Sardegna”.
Posto che il “cambiamento radicale, rivoluzione morale, ribellione dei giovani sfruttati, precarizzati, inoccupati, etc” o si trasforma in un programma, e in un programma di SINISTRA o sono solo chiacchiere, il resto va da sé.
E non mi fare il solito discorso “ma con questa sinistra.. etc.etc.”, sono sempre stato un eretico, e avevo ragione di esserlo!
Neo, per me quello che si sta creando (ora, mentre tu polemizzi sul nulla) è un programma ispirato da quei principi che citi con irriducibile scetticismo.
Per te è un programma di SINISTRA, perché non riesci a fare a meno di schemi ottocenteschi. Va bene, chiamalo quando vuoi. Io lo chiamo un programma per la sopravvivenza di una generazione di emarginati. In questa generazione ci sono anche io, che non so fino a che punto sia di SINISTRA semplicemente perché questa parola mi riconduce, come quella opposta, a pensare a gente a cui non ho nessuna intenzione di ispirarmi dando un colore a priori a una serie di richieste che muovono da una diffusa condizione di disagio sociale e politico.
Mi vuoi etichettare per semplicità? E etichettami. Sono un laico, sono per l’emancipazione generazionale, sono perché il costo del debito pubblico non venga appioppato tutto a noi, sono perché si riprendano i finanziamenti all’impresa giovanile, sono perché si taglino i costi della politica, sono perché si spenda più in formazione e in ricerca, sono perché gli atenei che hanno due euro in più, invece che usarli SEMPRE E SOLO per assumere un nuovo ordinario li usino per indire un concorso per giovani ricercatori, sono per questo e tanto altro che in questi giorni si STA DISCUTENDO, democraticamente e con massima apertura a tutte le esperienze.
Sono di sinistra per questo? Boh, va bene, fiero di esserlo.