Cultura / Sardegna

Addio a Giovanni Lilliu, lo scopritore di Barumini e padre della “costante resistenziale sarda”. Un video e un blog per ricordarlo

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Stamattina si è spento nella sua casa cagliaritana l’archeologo Giovanni Lilliu. Fra poche settimane avrebbe compiuto 98 anni. Lo ricorderemo soprattutto per essere stato lo scopritore della reggia nuragica di Barumini ed un appassionato studioso della civiltà isolana. Per questi meriti, fu nominato Accademico dei Lincei. Ma Lilliu è stato anche un uomo politico molto impegnato nelle istituzioni e nel dibattito pubblico. Dall’unione di queste due passioni (l’archeologia e lapolitica), nacque la tesi della “costante resistenziale sarda” di cui spesso si parla.

La scomparsa di Lilliu segna certamente uno spartiacque nella cultura della nostra isola e non mancheranno da domani le analisi e i ricordi di un uomo che ha veramente segnato la storia della nostra regione.

Di Lilliu mi piace ricordare oggi l’impegno per la lingua sarda e per Tuvixeddu, che lui definì “la montagna sacra dei sardi”. Quando la necropoli era veramente in pericolo (sicuramente molto più di oggi) le sue parole furono un argine insormontabile. Come Antonio Romagnino (un altro intellettuale scomparso recentemente), Lilliu possedeva poi un tratto umano generosissimo, sempre attento al dialogo e alle ragioni degli altri.

La disponibilità con i giovani di Lilliu è stata commovente ed emerge anche dalle parole raccolte in un video che vi propongo, realizzato da Andrea Meloni. Ma sul web trovate tante altre testimonianze dell’amore dello studioso per la cultura sarda.

Nel suo blog (molto vivace), in queste ultime settimane lo studioso Roberto Bolognesi ha analizzato le posizioni di Lilliu, distinguendo in maniera chiara le scoperte archeologiche dalle posizioni politiche e dalla contestatissima tesi della “costante resistenziale sarda”.

Vi segnalo i post di Bolognesi perché entra nel vivo del dibattito senza alcuna reticenza. Analizzare criticamente l’opera di un intellettuale è forse il miglior regalo che gli si possa fare. E Lilliu se lo merita tutto.

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9 Comments

  1. gentarrubia says:

    A proposito del ragionamento che fa Bolognesi:
    “Le numerose invasioni d’oltremare hanno portato gli abitanti della Sardegna a rifugiarsi nell’entroterra e a votarsi principalmente all’attività della pastorizia. Da qui la predilizione per le carni, principalmente ovine e suine, e le loro trasformazioni in prelibati insaccati che trovano, soprattutto nel territorio del Nuorese, un luogo ideale per dare origine a prodotti unici, apprezzati nella cucina nazionale e internazionale. ”
    http://www.sardegnaagricoltura.it/index.php?xsl=443&s=44996&v=2&c=3595

    la costante resistenziale usata anche per spiegare su sartitzu cun finugheddu!!!

  2. Gentile Zorro,
    «In silenzio ci sta chi non ha nulla da dire!»
    guardi che in parecchi ci asteniamo perché Lilliu è figura controversa e non è politically correct criticare i defunti ancora sul letto di morte.
    C’è chi ci ha provato ed è stato brutalmente segato (non su questo blog, precisiamo).
    Cordialmente,

    • Gentile Ainis, controversa o no, la figura di Nino Lilliu, ha scritto una delle pagine più importanti della nostra Storia! E’ successo alcuni anni fa anche per la bonanima di Eliseo Spiga, altro controverso Sardo. Mi sorge un dubbio, ma non è che noi Sardi (Lei compreso) siamo un po tutti un tantino controversi? Un cordiale saluto!

      • Gentile Zorro,
        mi sono limitato a rispondere alla sua osservazione concernente il piccolo numero di commenti su Lilliu. Quanto scritto da lei conferma ciò che ho detto. Anche quanto le sto dicendo adesso.
        Cordialmente,

  3. Gianfranco Carboni says:

    O Zorro ma stavi dormendo od eri sveglio.Silenzio in segno di rispetto (chiarisco per altri commentatori). Aggiungo che con le mie piccole possibilita’ ho linkato su FB un invito a rendere omaggio al Sardus Pater da parte di Napolitano. Pare che il protocollo non lo permettese. Detto questo rilassati o Zorro le urla assordano meno del silenzio parlane con il Sergente Garcia. Ciao un caro saluto..

  4. In questi casi bisogna stare in silenzio? Ma fammi il piacere Gianfranco Carboni. In silenzio ci stà chi non ha nulla da dire! Penso che tziu Giuanni meritasse qualche commento in più, anche in questo blog. Così come a Barumini, questo pomeriggio, ho visto pochi politici dietro al feretro del Professore. Ma forse è stato meglio così, meno ipocriti, più gente comune e semplice. Come semplice era lui. Questa classe politica (fatta salva qualche rarissima eccezione) ha perso l’ennesima occasione per non farsi riconoscere. Tutta presa ed indaffarata ad allungare il codazzo dietro il Presidente della Repubblica che oggi era in visita a Cagliari. Ed a proposito quanto mi hanno fatto incazzare i media (soprattutto i telegiornali di Vidiotina!) sottolineando i fischi organizzati dei contestatori. Mi fanno incazzare perchè questo centrodestra, questo Cappellacci, questa Lombardo, si ergono a paladini della Sardegna, quando proprio loro ed il sodale Berlusconi sono stati e sono gli autori di questo scempio socio-economico. I contestatori hanno votato Cappellacci/Berlusconi sorridendo ed oggi se la prendono con il capo dello Stato? Ma si vergognino! Ed il centrosinistra drommiu, non capisce e non dice nulla per sbugiardare questo centrodestra che cavalca il malcontento da se stesso creato. Incredibile! Zio Giovanni, da buon Rurales, è vero ci ha lasciato in silenzio, ma i suoi insegnamenti hanno ancora la forza di gridare e farsi sentire quando le cose non vanno per il verso giusto. Cappellacci e sodali, in difficoltà conclamata, si arrampicano sugli specchi dell’indipendenza. E che è quando non riusciamo a risolvere i problemi enormi dell’Isola, siamo tutti indipendentisti??? Ma pigaisida muru muru, se come classe politica non riesciute nemmeno a percepire che la Sardegna è, e deve diventare sempre più Regione d’Europa!
    Ancora addio, impareggiabile maestro, sempre attuale tu.

  5. Grazie ad un grande dell’archeologia sarda… spero che la Sardegna tutta e Barumini in particolare gli conferisca il giusto riconoscimento.
    Adiosu

  6. Gianfranco Carboni says:

    Quando va un uomo come il Sardus Pater solo SILENZIO. Grazie ovunque tu sia.

  7. Ciao grande Zio! Grazie della passione che ci hai trasmesso e del grande insegnamento lasciato. Hai sempre detto che della Civiltà dei Sardi c’è ancora molto da scoprire. Forse è vero che la vera Indipendenza si raggiungerà quando saremmo pienamente coscienti della nostra importante Storia. Quando capiremmo che essere isolani ed isolati, a volte è un vantaggio. Quando impareremmo sfruttare il nostro incredibile silenzio ed accontentarci di esser ovunque e comunque, sempre dei Rurales. Sardi sempre. Ci mancherai non poco.

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