Politica / Sardegna

Cappellacci e la P3: quando il presidente della Regione era un berlusconiano di ferro. Incredibile, vero? Ora invece fa gli interessi dell’isola…

La P3, e chi se la ricordava più? Un’inchiesta partita col botto, con chilometriche intercettazioni pubblicate dai quotidiani, l’ombra del più fosco passato italiano recente incarnata da Flavio Carboni, e poi politici/banchieri, massoni, pesci grandi e pesci piccoli tutti assieme. Nella rete era finito anche il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. Secondo l’accusa, avrebbe favorito la nomina alla guida dell’Arpas (l’Agenzia per l’Ambiente) di un uomo vicino a Flavio Carboni. L’obiettivo era gestire in maniera illegale il grande business dell’eolico lungo le coste sarde. Ora l’inchiesta è chiusa e per Cappellacci i magistrati chiedono il processo con l’accusa di abuso d’ufficio, mentre è caduta quella per corruzione.

Magari finisce tutto in una bolla di sapone, chi lo sa. Ma è evidente che questa notizia interrompe quel processo di riposizionamento che ha visto Cappellacci allontanarsi strumentalmente dal suo passato berlusconiano per proporsi come l’ “uomo nuovo” della politica sarda.

Anche se adesso Ugo nega spudoratamente, è difficile dimenticare come la sua maggiore qualità sia stata la fedeltà a Silvio. E questa inchiesta ce lo ricorda in maniera diretta.

Una fedeltà assoluta, che ha reso la Regione Sardegna totalmente accondiscendente nei confronti del governo di Berlusconi. E la radice della crisi isolana degli ultimi anni sta tutta qua, nel servilismo del centrodestra sardo nei confronti dei feudatari romani.

Ora Cappellacci si vanta di avere preso le distanze da Berlusconi. Ma secondo me è avvenuto esattamente il contrario. Proprio nel corso dell’inchiesta della P3 il presidente della Regione Sardegna si è reso conto che il giro nel quale si era trovato, per via dei vari Verdini e Carboni, era a dir poco inquietante. Il suo cambio di posizione radicale sull’eolico ha segnato un distacco da quella cerchia, e a Roma non glielo hanno perdonato, abbandonandolo politicamente al suo destino.

La scelta di Cappellacci di sganciarsi dai berlusconiani di più stretta osservanza è stata dunque più subita che provocata.

Ma ora Ugo gioca a fare il coraggioso, ed è chiaramente una parte che non gli si addice. Perché chi non sa nemmeno chi è Flavio Carboni, che ne ignora il peso politico e il ruolo avuto nella storia italiana recente, si dimostra una persona di assoluta inaffidabilità. Delle due l’una: o Cappellacci ha mentito quando ha affermato di non sapere chi fosse Flavio Carboni; oppure non lo sapeva veramente, e allora è veramente inadeguato a fare non dico il presidente, ma anche l’usciere della Regione, altro che “babbeo”!

Ma poi, in fin dei conti, di cosa stiamo parlando? La vera sconfitta del centrodestra non è rappresentata da questa richiesta di rinvio a giudizio ma dalla sua assoluta incapacità a gestire la crisi isolana. La P3 è solo la ciliegina sulla torta. Figuriamoci il resto.

***

Confermo la serena fiducia nella magistratura, unitamente alla certezza di dimostrare l’assoluta correttezza del mio operato, sempre orientato al puntuale rispetto della legge. Le residue perplessità dei pubblici ministeri riguardano esclusivamente le modalità di nomina del presidente dell’ARPAS e sono totalmente svincolate da qualsiasi collegamento con altre vicende”. Così il presidente della Regione Ugo Cappellacci ha commentato la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Roma. “In un leale confronto  con gli inquirenti –  prosegue il presidente Cappellacci – ho  potuto chiarire e documentare la trasparenza delle mie azioni allontanando dalla mia persona qualsivoglia ipotizzato collegamento con interessi non istituzionali. Con la stessa serenità, consapevole di aver agito sempre ed esclusivamente nell’interesse della Sardegna, sono certo di poter dimostrare l’insussistenza anche della residua ipotesi di abuso d’ufficio, relativa a un procedimento amministrativo curato dagli uffici della Regione nella perfetta aderenza al dettato normativo nazionale e regionale”. 

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18 Comments

  1. danno alla terra
    il valore dannato del danno
    la spiga la quercia l’ulivo
    il sughero hanno vita monca

    ……
    pianto non si ascolta
    d’ogni croce che pianto
    valgo solo il passo
    d’una processione d’esilio

    qui il sole poggia
    sulle sterpaglie
    sbuffa dorate polveri
    non scalda solo piscine

    ecco la bottiglia cemento
    che lo contiene
    eolico che lo rinfresca
    spartizione in gran festa
    ……
    Da LORDURA: http://ilcollomozzo.wordpress.com/2011/06/25/lordura/

    Ora se solo ci sono gli estremi per rinviare a giudizio per ABUSO D’UFFICIO, cioè non sono i famosi eposodi di “vita privata”…ma la gestione dell’ufficio della cosa pubblica di un’intera regione…se ci sono questi elementi va rimosso immediatamente dal ruolo che ricopre!
    non si può aspettare che la giustizia faccia il suo corso e lasciarlo nel frattempo ad amministrare un Ufficio di cui potrebbe aver abusato a suo piacimento…

    http://img546.imageshack.us/img546/6291/skullbird.jpg
    http://neobar.wordpress.com/2011/12/07/maurizio-manzo-quaderni-di-sdegno-quotidiano/

  2. attiliopiras says:

    perchè pur sapendo che ci prendono per il ….babbeo, continuiamo a essere indiferenti, possibile che un sussulto di dignità sia una cosa impossibile, perchè aspettiamo che sia troppo tardi, perchè non vediamo quello che ci stà succedendo: stiamo per fallire per i troppi debiti eppure il ministro della difesa ( un militare chissà perchè ) stà per concludere l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35, che altre nazioni non ordinano più per la crisi, le cricche che esistono in Italia, hanno deciso che spendere 200 milioni per 131 velivoli, non riesco a fare il totale in lire, ( chi mi aiuta?? ), parlo solo di aerei, perche il resto lo lascio ad altri. Cosa deve succedere per non essere ” babbeo, chi ci deve diffendere, negano di essere i politici più pagati d’Europa, come se gli zeri non contino, non sono numeri,sono solo
    OOOOOOOO, eppure lo sanno che con una H diventa HOOOOOO, bella cricca. Continuiamo col silenzio e l’indiferenza, tanto……….

  3. Radio Londra (nonostante Er Ciccio) says:

    Questa chicca sta bene dovunque.
    Candu una cosa è bella è bella diaderusu!!!!!!
    http://www.youtube.com/watch?v=jCvl-g1r1Dc&feature=player_embedded#t=192s

  4. …E alla fine Pinocchio si è trasformato da burattino a uomo in carne e ossa.

  5. Anonimo says:

    Condivido tutte le affermazioni, ma possibile che non si siano scritte due righe sul vs sito riguardo all’ex presidente della provincia ……………………………………

  6. Berger says:

    Cappellacci non sapeva chi fosse Flavio Carboni. Di legno.

    • Neo Anderthal says:

      Non sapeva di Flavio Carboni perché lui è uno di quegli “uomini del fare” che non perdono tempo a leggere quella stampa comunista, tipo L’Espresso, il Corriere della Sera, La Stampa o quel foglio agit-prop, comesidice… L’Arrepubblica.

      Ma adesso -e mi chiedo: ma prima, allora?- farà gli interessi dell’Isola.
      E qui l’interrogativo si fa ancora più pressante: di gesso o di gomma?

  7. Sardinian Observer says:

    Vicende vergognose. E non si capisce perché per aver mentito salta il presidente degli Usa e non salta il presidente della Sardegna…
    “o Cappellacci ha mentito quando ha affermato di non sapere chi fosse Flavio Carboni”.
    Ha mentito certamente, specie se si applica la proprietà transitiva da egli stesso invocata: «E poi abbiamo un caro amico comune…. quindi per la proprietà transitiva … c’abbiamo un’amicizia».
    Purtroppo in Consiglio Regionale abbiamo un’opposizione debole, incapace di sfruttare questi momenti di rivelamento della scelleratezza. Un’opposizione molle, come una pancia gonfia e traballante, senza più muscoli addominali, un ventre molle incapace di qualsiasi scatto di dignità. Che vergogna.

  8. Anonimo says:

    Comunque questione di poco e questione di molta sfortuna o, se vogliamo, questione di orario sbagliato e di attimo fuggente.
    C’è mancato davvero poco oppure ci ha messo lo zampino coixedda perchè altrimenti, per questione di minuti, avremo potuto vedere il Presidente impegnato direttamente in un atto eroico.
    Supponiamo, ad esempio, che l’aereo fosse atterrato qualche minuto più tardi.
    Secondo voi cosa sarebbe successo?
    Risposta scontata: il Presidente avrebbe pilotato l’aereo con grande perizia, avrebbe fatto una splendida piroetta, avrebbe forse anche sganciato qualche bomba, avrebbe sgridato i rivoltosi e, visto che quelli non sentivano ragioni, avrebbe combattuto strenuamente o, come minimo, li avrebbe preso tutti a pappine e ora ciascuno di noi potrebbe affermare con molto orgoglio di avere un Presidente eroe.
    Peccato che non sia andata proprio così ma molto dipende anche dal fatto che il Presidente non era alla guida dell’aereo.
    Oppure è colpa della stampa e dei media tutti in mano alla sinistra e che hanno fatto in modo che Anthony non fosse anche lui sull’aereo in qualità di inviato di guerra e che non abbia potuto riportare fedelmente i fatti come si sono realmente svolti.
    L’ipotesi più verosimile rimane comuque quella che il Presidente potrebbe effettivamente essersi reso protagonista di un fatto eroico, potrebbe aver combattuto fino allo stremo, potrebbe aver salvato la vita ad almeno un centinaio di persone e potrebbe aver fatto mille altre cose ancora ma, per il suo noto carattere riservato e per la sua ritrosia all’apparenza e all’appariscenza, è praticamente certo che potrebbe aver preso la decisione di non farlo sapere troppo in giro per non farsi troppa pubblicità,
    Qualcuno dice che sarebbe bastata una videoconferenza ma, secondo voi, come si fa a rendersi protagonisti di atti eroici (o quasi eroici) per videoconferenza, per e mail, per fax, per cartolina o per videotelefonata?
    E’ difficile in effetti e allora….. meglio videolina e l’ANSA perchè non si sa mai.
    PS
    Comunque sempre meglio di fare una partita a scopetta con Carboni senza naturalmente sapere minimamente chi era Carboni.
    Anche perchè poi nessuno sa chi è Carboni.
    Voi lo sapete? E allora ditelo.
    Chini è Carboni?………

  9. Hola Companeros!!! Che vi avevo “profeticamente” detto la scorsa settimana? Le Aragoste Rosse Rosse, quasi Comuniste….Insomma la notizia era nell’aria? Boh! Quindi attenti a non prendere sottotraccia questo lieto evento (per la Sardegna tutta!) poichè Martin per un’abuso d’ufficio non solo perse la kappa, ma pure la poltrona! Quindi Cappellacci o torrasa a Kabul oppuru zacca strada!
    Hasta la vista all’aragosta…con quel che ci costa!

  10. Dopo aver postato sul profilo facebook 3 mila foto in mimetica e aver visto cose che voi umani:

    Afghanistan: Cappellacci in volo sopra attacco a convoglio
    ANSA) – CAGLIARI, 29 DICEMBRE – “Eravamo in volo sopra lo scenario quando è accaduto e siamo arrivati quando un aereo risaliva dopo essere intervenuto. E’ successo tutto alcuni minuti prima del nostro passaggio”.

    Accidenti che combinazione, ma chi li scrive i comunicati lui o l’addetto stampa?

    Now at home.

    • Ma là che quello sull’elicottero non era il presidente Cappellacci, bensì la sua controfigura!

  11. Neo Anderthal says:

    “Verdini: «Ti passo il presidente della Sardegna… che è un amico… quello che tu mi avevi detto che volevi salutare… te lo passo e poi dopo fisso un incontro con lui».
    Cappellacci: «Piacere di conoscerti».
    Fusi: «Anche a me».
    Cappellacci: «E poi abbiamo un caro amico comune…. quindi per la proprietà transitiva … c’abbiamo un’amicizia».
    Fusi (ridendo): «Te hai anche una bellissima terra…».
    Cappellacci: «È la più bella d’Italia … non una “bellissima terra”. Semplicemente la più bella d’Italia».
    Fusi: «Io sono innamorato di quella terra lì. (Cappellacci ride). Un po’ meno dei sardi…».
    Cappellacci: «Guarda… sfondi una porta aperta… perché ho la consapevolezza del vero grande limite della Sardegna: noi sardi. E quindi…» (ride ancora)
    I due si salutano, non prima che il presidente, ricambiato da un laconico «grazie», abbia detto:
    Cappellacci: «Spero di poterti conoscere presto di persona».
    La conversazione tra Fusi e Verdini riprende. Ma parlano ancora di Cappellacci.
    Verdini: «C’avrebbe delle aragoste pronte…».
    Fusi: «Si va in elicottero a prenderle…».
    Verdini: «Non “a prenderle”. Si va a mangiarle là. Non le dà».
    Fusi: «Non le dà?».
    Verdini: «Le devi mangiare sul luogo…».”

    Certo fa gli interessi dell’Isola, afflitta dal suo più grande problema, i Sardi.

    -Vito so che non la pensi, o forse non la pensavi, come me, ma per quanto mi sforzi di rubricare il noto episodio a sfondo telefonico-crostaceo nel novero delle “cose che si dicono tra amici al telefono” lo trovo rivelatore della pochezza politica del personaggio. Prima leva il disturbo, lui e la truppa, e meglio è-

  12. Anonimo says:

    un vero uomo e onesto politico per di piu’ presidente della regione , deve e NON dovrebbe, dare al piu’ presto o al piu’ tardi domani mattina le dimissioni,ma purtroppo e solo attaccato a sa carira

  13. se ne vada, si dimetta. Si difenda davanti ai giudici come qualsiasi cittadino.
    Io l’ho fatto, per 5 anni, da un’accusa assurda da cui sono stato assolto “perchè il fatto non sussiste” (vds. http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/2009/01/15/assolto_perch___il_fatto_non_sussiste__1960746-shtml/).
    E’ il Presidente della Regione autonoma della Sardegna. Rappresenta tutti i sardi, residenti o meno in Sardegna.
    Se viene rinviato a giudizio, non può farlo con la necessaria autorevolezza.
    Se ne vada, si dimetta. Per il suo stesso bene.
    Di se stesso ha detto d’essere un “babbeo” (vds. http://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2011/08/09/cricca-dell%e2%80%99eolico-e-p-3-chiuse-le-indagini-il-presidente-della-regione-sardegna-cappellacci-e-solo-un-babbeo/).
    Non può rappresentarci con la necessaria autorevolezza.
    Sembra una richiesta assurda in questo povero Paese, è solo una richiesta “normale”.
    Stefano Deliperi

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