Politica / Sardegna

“Continuità territoriale: e se la Regione chiedesse finalmente ai sardi il loro punto di vista?” di Sandro Usai

Il logo che fa la differenza

Sandro Usai è uno dei maggiori esperti in Sardegna di trasporti aerei e continuità territoriale. Il suo blog e la sua pagina Facebook sono ricchi di analisi e spunti che spesso vengono presi in considerazione dalla politica e dalle amministrazioni. E anche quella che Sandro oggi regala al blog è una bella riflessione che merita di essere rilanciata e condivisa.

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Finalmente la Regione Sardegna ha deciso: è arrivato il momento di ridisegnare il servizio di continuità territoriale aerea.

Si dibatte da mesi su quale modello potrebbe essere più adatto per coprire le rotte verso Linate e Fiumicino e quali garanzie devono essere date ai residenti. La scelta non è facile e più che una questione trasportistica è una questione politica che tocca la Regione e a seguire i vettori. Sì, i vettori!

Sino a quando qualcuno si scorda che il nostro “diritto alla mobilità” è condizionato dalla disponibilità di un vettore (vedi Alghero) significa che non sono chiari i rapporti di forza in gioco che propende sempre verso il libero mercato.

E la questione non è un problema di finanziamento degli oneri di servizio pubblico. Infatti, la Regione non ha il potere di pretendere lo svolgimento del servizio (obbligo) del trasporto aereo per i residenti né direttamente, né tramite lo Stato. Il risultato è che il vettore partecipa se esistono le condizioni di sostenibilità della rotta. Come abbiamo visto anche nel bando dell’aeroporto di Cagliari il vettore aggiudicatario ha ritenuto di chiedere il minimo di copertura in caso di perdite sulle due rotte di Linate e Fiumicino.

A quanti pensano, poi, che siccome l’Europa è cattiva e bisogna dotarsi di una propria flotta aerea ricordo che, in Corsica, Air Corsica ha rischiato il fallimento se, nel 2023, Volotea avesse vinto il bando di continuità territoriale. In altre parole, anche se hai la tua flotta devi comunque svolgere un bando europeo.

Come ripeto da tempo il dominio è molto complesso e necessita di conoscenze specifiche per essere compreso nelle sue dinamiche locali, nazionali e internazionali. Quindi prima di lanciarsi in affermazioni e pretese che non risolvono il problema suggerisco di fare una riflessione.

Anche molte delle richieste (pretese) che arrivano dai sindacalisti non sono realmente praticabili e andrebbero indirizzate verso soluzioni più adeguate. Una di queste è, ad esempio, il trasporto di barellati.

I barellati dovrebbero essere trasportati con idonei mezzi (aeroambulanza) e inviati presso l’aeroporto più vicino all’ospedale. La competenza passerebbe così dall’assessorato ai Trasporti a quello alla Sanità. Da una stima che ha effettuato l’amico Nando Orrù (pilota Alitalia nel lungo raggio) sarebbero sufficienti 4 milioni di euro per garantire un trasporto dignitoso a chi ha più bisogno di cure.

Insomma, la consultazione pubblica, tramite piattaforma digitale e con incontri nei territori, fornirebbe uno strumento interessante per acquisire i tanti punti di vista dei passeggeri, ma anche di liberi studiosi. 

Sarebbe una bella occasione per uscire dalle stanze della burocrazia e lo strumento esiste già: 

https://sardegnapartecipa.regione.sardegna.it/

Sandro Usai

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3 Comments

  1. Stefano says:

    Da una parte si afferma che per la piena comprensione della questione nelle sue dinamiche locali, nazionali e internazionali occorrono conoscenze specifiche. Dall’altra viene auspicata un’ampia consultazione pubblica su piattaforma digitale per acquisire i tanti punti di vista dei passeggeri. Anche volendola intendere come mera questione politica, trovo un po’ semplicistico il pensiero di uscire dalle stanze della burocrazia attraverso un link.

    La verità è che ci vorrebbe prima di tutto una maggiore e migliore informazione su questa e altre questioni rilevanti per i sardi. Poi, eventualmente, si può parlare di consultazioni “per acquisire i tanti punti di vista dei passeggeri, ma anche di liberi studiosi”. Altrimenti, per seguire la logica che mi pare di trovare in questo contributo, otterremmo proprio il lancio di :affermazioni e pretese che non risolvono il problema”. E così sarebbero salvi solo e proprio i punti di vista di quei pochi “liberi studiosi” tra cui, immagino, proprio lo stesso Usai, presentato come uno dei maggiori esperti in Sardegna di trasporti aerei e continuità territoriale. E saremmo, anzi siamo già, punto e a capo.

  2. Oscar Piano says:

    Ho lavorato con compagnie aeree dal 1971 al 2005 conoscendo tutta l’evoluzione del trasporto aereo dal SERVIZIO PUBBLICO al mero AFFARE COMMERCIALE! Fino al 2000 tutte le compagnie avevano si tariffe alte (Cagliari Milano e ritorno Lit 700.000) ma, per chi riusciva a programmare il viaggio c’erano tante tariffe scontate fino al 50%! Oggi non è più così purtroppo! Esistono solo le leggi di mercato! Pensare che esiste un decreto risalente agli anni ’60 che, per le linee sociali prevedeva una compensazione a consuntivo! Quali linee si possono considerare più sociali di quelle da e per le isole! Oscar Piano

  3. Vladimiro says:

    Una piccola notazione di parte: attualmente migliaia di falsi residenti in Sardegna beneficiano delle tariffe e condizioni agevolate (vedi bagaglio) di continuità territoriale. Di contro, decine di migliaia di studenti e lavoratori emigrati nel continente non sono più ammessi (ormai da oltre 10 anni) a questo beneficio

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