I numeri aiutano. Non spiegano tutto, ma qualcosa sì.
Ad esempio, avete visto la questione del cosiddetto “esposto” di Sinistra Futura contro l’Unione Sarda, con le conseguenti prese di posizione del Comitato di redazione del giornale (ovvero, l’organo sindacale interno) e dell’Ordine dei Giornalisti? Ieri il quotidiano cagliaritano ne ha dato un grande risalto.
Ebbene, sapete quando Sinistra Futura ha scritto al presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi? Lo scorso 22 agosto. I numeri non mentono: l’Unione Sarda ha aspettato la bellezza di ventitré giorni prima di darne notizia. Un’eternità. Come mai?
E il documento del cdr dell’Unione Sarda? Diffuso dall’Ansa il 23 agosto e mai uscito sul quotidiano cagliaritano prima di ieri. Come mai? L’impressione è che sia stato pubblicato solo perché faceva gioco al solito torrenziale e scombinato monologo dell’editore Sergio Zuncheddu. Incredibile: senza il suo via libera, il documento dei sindacalisti dell’Unione Sarda non sarebbe mai stato pubblicato dalla stessa dall’Unione Sarda. Smentisca Sergio Zuncheddu, se vi riesce.
E la risposta dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna al cosiddetto “esposto” di Sinistra Futura? Diffusa dal presidente Birocchi ai giornali lo scorso 3 settembre, l’Unione Sarda l’ha incredibilmente ignorata, per non dire censurata: come mai? Perché a questo punto non far conoscere ai lettori anche la posizione dell’Ordine? La scelta dell’Unione Sarda, che su questo argomento dovrebbe garantire ai suoi lettori la completezza dell’informazione, è giornalisticamente insensata. Smentisca Sergio Zuncheddu, se vi riesce.
Altri numeri.
Domani si chiude la raccolta di firme a sostegno della legge di iniziativa popolare Pratobello 24 che mira a definire (con alcune particolari eccezioni) l’intera Sardegna area non idonea alla installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile. Verrà superato il tetto delle centomila firme (un risultato clamoroso), firme che adesso dovranno essere ulteriormente convalidate tramite un riscontro con le liste elettorali. Gli organizzatori immaginano di consegnarle in Consiglio regionale il prossimo 2 ottobre.
Oggi sulla Nuova Sardegna parla l’assessore all’Urbanistica Francesco Spanedda, il quale dà interessanti informazioni sulla legge sulle aree idonee. La più importante riguarda la tempistica: la legge potrebbe arrivare in aula fra dieci giorni, ovvero il 25 settembre.
Quindi, quando la legge di iniziativa popolare arriverà in Consiglio è probabile che l’aula abbia già approvato quella sulle aree idonee, o comunque si appresti a farlo. Piccola considerazione: se il centrosinistra non accetta di unire le due leggi (e non si capisce perché dovrebbe farlo, posto che sono concettualmente agli antipodi), la Pratobello24 è destinata a diventare carta straccia.
Ma la lettura dei quotidiani di oggi ci offre anche altri numeri.
Ad esempio: quanti sono al momento i comuni che, come richiesto dal Comitato Pratobello 24 hanno deliberato di non avere aree idonee nel loro territorio? Ventuno (appena ventuno, mi verrebbe da dire).
E i comuni che hanno partecipato agli incontri territoriali sulle aree idonee organizzati dalla Regione? Lo dice l’assessore Spanedda sempre alla Nuova Sardegna: 308 su 377 (e non 477 come erroneamente titola la Nuova).
Ora, immaginando che questi ventuno non abbiano risposto alla convocazione della Regione, ci sono quarantotto amministrazioni (ma potrebbero essere anche di più) che si stanno evidentemente disinteressando della questione energie rinnovabili.
E poi c’è il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani. Che ieri in Sardegna ha fatto “grandi numeri”! Intanto, da segretario di Forza Italia ha ribadito l’appoggio del suo partito alla proposta Pratobello 24; ma soprattutto a leggere la Nuova Sardegna, ieri a Dolianova si è lasciato andare a dichiarazioni interessatissime, che qui riporto:
“Secondo me visto che tutti siamo d’accordo sulle rinnovabili si possono fare al largo, 40-50 chilometri dalla costa e nelle aree interne, per rispettare il territorio e i turisti. Non certo in Costa Smeralda, così si rovinerebbe l’ospitalità dell’intera isola”.
Chissà cosa ne pensa Sergio Zuncheddu, Difensore del Dovere Morale del Popolo Sardo. Sul giornale di cui è padrone oggi compaiono due sue foto insieme a Tajani scattate nel corso della visita di ieri, a dimostrazione di una sua ostentata adesione al partito e al centrodestra. Smentisca, se vi riesce.
Su l’unione sarda leggo di decine di migliaia di eroi che si erigono a difensori dell’Isola. Qui leggo di decine di migliaia di pecore mosse dalla manipolazione operata da Zuncheddu.
Sono entrambe narrative che non ammettono sfumature. E, francamente, entrambe piuttosto comiche e allo stesso tempo pericolose.
La tragedia si è tramutata in farsa. La manipolazione del consenso attraverso le numerose tecniche della disinformazione di massa è venuta ormai allo scoperto, senza se e senza ma. Chi voleva essere strumentalizzato lo è stato. Chi in cuor suo anelava ad un rivincita donchisciottesca su frustrate e passate ambizioni politiche è stato illuso. Chi voleva ergersi a paladino degli interessi sacrosanti dei sardi senza dire che gli interessi che difendeva erano ben altri, ha ricevuto il plauso incondizionato dei “pratobellisti” in tenuta d’ordinanza.
La rabbia, la disperazione, la voglia di libertà di un popolo non possono essere ridicolizzate da atteggiamenti servili e illogici che quasi,sembrerebbe,rifiutano il ragionamento e la critica per accodarsi dietro al pifferaio magico.
E, come dice il poeta:
“E su grassi sarau
Chi su riccu segnore
Faghed a palas tuas cun fastizos
Populu, ses isciau,
Fadigasa e sudorese
Cunsacras pro capriccioso e
Desizoso,
E de cussa zente ischiva
Tue, famidu, gridas: e viva e viva.”
Beh, un’altra cosa che l’Unione si guarda bene dal pubblicare è il testo della proposta di legge. Magari qualcuno lo legge, magari qualcuno si accorge di quanto sia scritto coi piedi, sia come italiano, sia in termini giuridici: a mero titolo di esempio, lo Statuto è Speciale, non Autonomo; la Regione è Autonoma, non Speciale;
Penso solo alle risate che si faranno gli ottimi funzionari del Consiglio Regionale quando gli arriva questa roba
È veramente scritta male, anche “tecnicamente”
Gli ottimi funzionari del Consiglio regionale sono lì per quello. Se il problema è di drafting.
E’ il loro lavoro, anche quando le proposte di legge le scrivono i consiglieri (o la Giunta).
Alcuni non sanno di che parlano.
Altri non sanno cosa firmano.
Tutti insieme giocano a fare una battaglia identitaria come quella contro la panna nella carbonara….magari porta voti, ma fa tanti danni.
I primi a pagarli saranno i Sardi
Giravolte a non finire:
Tajani e Salvini, che poche settimane fa si pronunciava contro la speculazione delle rinnovabili in Sardegna, occupano posizioni di rilievo nello stesso governo che ha impugnato la moratoria.
Si producano in atti concreti, se vogliono, anziché parlare e basta. Leggo il virgolettato sull’Unione attribuito a Tajani a proposito della Pratobello24: “la strada giusta da seguire contro gli speculatori delle rinnovabili”.
Qualcuno faccia una telefona a Tajani e gli dica che basta stracciare il decreto draghi per bloccare gli speculatori.
Se non ricordo male, però, il decreto draghi lo ha votato pure lui con Forza Italia.
Quindi Saccargia e Pratobello, solo per fare due esempi, a sentire Tajani vanno benissimo come aree idonee: non viene rovinata l’ospitalità dell’intera isola.
E tanti saluti a “paesaggio, identità culturale e potenziale sviluppo turistico delle zone interne” (cit. Sergio Zuncheddu)
Chi glielo dice ora a Zuncheddu e a Mauro Pili?