Caro Diario,
mancano sedici giorni alle elezioni regionali.
La competizione sta entrando nel vivo. Finalmente le posizioni dei quattro candidati iniziano a definirsi. Si delineano differenze e similitudini. Emergono anche le inadeguatezze e le contraddizioni, insieme però a posizioni più credibili e strutturate. La debolezza della politica sarda si evince anche da questo: il programma è un cantiere aperto per tutti, e i quattro candidati hanno ancora due settimane per definire meglio le loro proposte.
Gli obiettivi no, quelli invece sono già molto chiari, e sono per tutti differenti.
Lucia Chessa di Sardegna R-Esiste non ha ragionevolmente alcun obiettivo. La sua candidatura è già di per sé una vittoria ed è la dimostrazione solare dell’opportunismo dei partiti indipendentisti che si sono accodati a Renato Soru. Cosa avrebbe impedito loro infatti, di creare con i Rossomori un unico polo e provare a superare lo sbarramento del cinque per cento ovvero, viste le percentuali di affluenza attese, del due e mezzo per cento reale dei sardi? Nulla. Sardegna R-Esiste ha fatto una scelta precisa e coerente: essere alternativa ai poli della politica italiana. A parole l’ha fatta anche Soru, che però domani sarà allo stesso tavolo di Calenda.
Il candidato del centrodestra Paolo Truzzu ha invece un solo obiettivo: vincere le elezioni. Qualunque altro risultato per lui sarebbe negativo. Ha accettato di subentrare al candidato naturale della coalizione, il presidente uscente Christian Solinas, e deve evitare di parlare di questi ultimi cinque anni di governo della Regione. Si trova quindi in una posizione scomodissima, perché non può né reclamare una continuità né annunciare una discontinuità. Sotto questo aspetto, lo slogan “Nessuno slogan” è perfetto. Truzzu può dunque solo affidarsi al voto ideologico e al sostegno di Giorgia Meloni. Che però al momento in Sardegna ancora non si è vista, e chissà se pure si vedrà.
La candidata del centrosinistra Alessandra Todde ha due obiettivi. Il primo è quello di vincere le elezioni: obiettivo possibile, a sentire i pareri dei candidati e di chi, nei vari schieramenti, sta conducendo questa campagna elettorale. Todde però ha anche un secondo possibile obiettivo: una sconfitta onorevole. Finire testa a testa con Truzzu sarebbe la dimostrazione che la sua era una candidatura credibile, così come credibile è il progetto politico che la sostiene.
Infine, Renato Soru. Il candidato della Coalizione Sarda ha tre obiettivi, due dichiarati e uno no. Partiamo da quest’ultimo, per me il principale: far perdere il centrosinistra. Soru contesta l’alleanza Pd-Cinquestelle e vuole dimostrare che il partito che ha contribuito a fondare ha preso la strada sbagliata. Certo, c’è una contraddizione in questa sua posizione: non si capisce infatti perché abbia fatto la battaglia per le primarie, al termine delle quali si sarebbe comunque trovato a fianco dei grillini.
Ad ogni modo, il primo e grande obiettivo di Soru è quello di vedere Todde sconfitta. Il secondo è invece più alto e attiene alla nascita di un nuovo soggetto politico in grado di entrare da protagonista nella scena sarda. Gli indipendentisti ci contano perché questo li farebbe uscire dalla palude in cui si trovano da anni e darebbe un senso all’azzardo che stanno compiendo. Il futuro di questo progetto dipende però anche dall’esito del voto. E qui arriviamo al terzo obiettivo di Soru: la vittoria.
Il candidato non può che crederci (lo ha detto anche oggi in una intervista alla Nuova Sardegna: “Vinco io”), ma forse dei tre obiettivi questo è ragionevolmente quello meno alla portata di mano di tutti. Eppure, affermare che probabilmente Soru arriverà terzo scatena le ire dei suoi sostenitori, immersi come sono in una temperie millenaristica, dove il loro candidato assume i panni di una specie di messia tornato nell’isola per salvarla. La loro frase preferita è “Soru è cambiato!” (“Figuriamoci cos’era prima…”, verrebbe da dire) e chi non accetta questo presunto cambiamento è un folle che rifiuta di vedere la Luce, di ascoltare il Verbo. E dunque, è un Nemico della Sardegna e della Verità.
Chiaramente, nel caso di Soru ogni contraddizione è ammessa (non si parla del suo conflitto di interessi, di Funtanazza, del processo per bancarotta nel quale è imputato) e perfino la violenza verbale nei confronti soprattutto della Todde è ammessa perché dopotutto anche Gesù scacciò i mercanti dal tempio: e chi è forse Soru se non il Grande Purificatore della Politica?
Ecco perché tutto gli è concesso e perché anche un onesto sondaggio pubblicato perfino sul sito della presidenza del Consiglio dei Ministri, e in cui Soru risulta staccatissimo da Truzzu e Todde, passa per essere un falso e chi lo diffonde un agente provocatore al soldo del nemico, un perfido manipolatore, un venduto: nel mio caso, un giornalista che disinforma.
La disinformazione è però il rischio di chi fa informazione. Nel campo soriano invece c’è soprattutto chi usa gli strumenti della propaganda e ha lasciato deliberatamente lo spirito critico in cantina. Ognuno risponde a se stesso e, come sempre ho fatto in questi anni, al momento giusto non avrò difficoltà ad ammettere le mie errate valutazioni. Ma non vedo l’ora di rileggere certe improvvide dichiarazioni alla luce dei risultati che ci regaleranno le urne. Proprio, non vedo l’ora.
In queste elezioni c’è un mistero, rispetto a tutte le precedenti: non ci sono sondaggi, a parte quello di Bimedia sui social, quindi non su un campione rappresentativo. Perchè?
Il motore di ricerca del sito della presidenza del consiglio dei ministri non funziona bene. Non sono riuscito a trovare il sondaggio di cui scrivi
https://www.sondaggipoliticoelettorali.it/ListaSondaggi.aspx?st=SONDAGGI
Grazie.
È sempre quello Bidimedia, pensavo che fosse un altro sondaggio
Secondo me alcune critiche di Vito a Soru sono più che legittime. Le sue lamentele sulle posizioni di alcuni ultras soriani invece lasciano il tempo che trovano, dato che tifosi esagitati ci sono in ogni campo, anche la Todde ha un fan club parecchio rumoroso sui social e poco incline al dialogo. Più che altro non è ancora chiaro il motivo per cui bisognerebbe sceglierla. Che alternativa rappresenta? Che idea ha di Sardegna? Conosce il territorio che vuole governare dato che lo ha lasciato quando ha finito le superiori più di 30 anni fa? Le liste che la sostengono presentano elementi di novità?
Perché Soru, pur con tutti i suoi limiti ed errori lo conosciamo e conosciamo anche la sua visione dell’isola, ed è una visione comunque di rottura dello status quo. Della Todde finora si sa soltanto che bisogna votarla a scatola chiusa perché altrimenti vince la destra. La stessa destra con cui il partito della Todde ha governato in passato.
quindi la Todde manca da 30 anni… Bene: un elenco di tre cose (non di più, dai) che ha fatto Soru negli ultimi 15 anni, please. Tre cose che ha fatto per la Sardegna, con ruoli istituzionali in Europa e dentro il PD. A me non ne viene in mente neppure una. Attendiamo risposte
se Soru non avesse fatto questa coalizione che possiamo definire di disturbo, oggi staremo serenamente battendo le destre per toglierci finalmente dai piedi i Chessa e i Comandini vari che ci fanno vergognare nel resto della penisola. Non ci meritiamo questa classe politica.
Se Truzzu, Soru e Chessa non si fossero candidati la Todde avrebbe avuto il 100% dei voti. Maledetti!
Sarebbe ironia?
Non mi sembra il caso, visto che ci attendono altri cinque anni terribili di ingiustizie varie.
Ma quello che conta, per alcuni, è stabilire chi è il vero gallo del pollaio. Ergo guai votare per la Todde che è putza putza. UNA GRILLINA! Meglio morti in Korea. Siamo troppo puri, troppo integerrimi, troppo limpidi.
Avrei voluto vedere le stesse obiezioni di principio, negli anni passati, in momenti e con personaggi, non certo grillini, che hanno però visto consensi e silenzi imbarazzati, ma non opposizione o, come adesso, vittimismo complottista.
E già..
Vito, sono stati i rossomori ad abbandonare un gruppo politico formato dai partiti indipendentisti storici, associazioni di ispirazione federalista, autonomista ecc. che voleva presentarsi in lista unica. Il progetto è saltato perché all’improvviso a fine luglio i rossomori insieme a irs, progres, rifondazione comunista, comunisti italiani e potere al popolo hanno abbandonato il progetto e si sono messi insieme ma poi non si sono accordati e ognuno è andato per conto proprio… Quindi tranne SNI e altri 2-3 movimenti, le altre forze sono passate con Soru. A questo punto i rossomori hanno formato una lista di 32 candidati di cui all’incirca 2/3 rossomoristi e il restante 1/3 indipendenti della società civile.
Verrà un giorno in cui, scorrendo le foto col padrone di turno, ci vergogneremo come ladri. A bellu puntu semus…
Analisi come sempre brillante ed intelligente. Le segnalo pero’ che se fossero state fatte le primarie del centro sinistra nessun vincitore, se non Alessandra Todde, avrebbe avuto l’appoggio dei 5 stelle. Anche Soru, soprattutto Soru non avrebbe mai vissuto quell’imbarazzo da lei prospettato.
Questo è il core del grande problema creato nella coscienza di una parte degli elettori di centro sinistra.
Posto che la storia non si scrive con i se e che presupposto per lo svolgimento delle primarie sarebbe stato l’accettazione del risultato da parte di tutti i partiti, incluso il m5s, qualcuno forse ha ancora memoria delle primarie del 2007 per l’elezione del primo segretario regionale del PD. Al congresso concorsero Antonello Cabras e Renato Soru, all’epoca presidente della Regione. Soru era talmente sicuro di vincere quelle primarie da dichiarare per mesi che se fosse stato sconfitto non si sarebbe ricandidato alle regionali. Risultato: Soru sconfitto da Cabras ma ricandidato nel 2009. Questo per dare un’idea di quanto valga Soru come paladino delle primarie.
Da come conosco Vito, sin da quando ero assessore a Cagliari, cioè da una quindicina d’anni, egli è effettivamente un po’ partigiano. Sostanzialmente, parteggia per Biolchini.
Ma Dio ci salvi dai giornalisti che non credono in se stessi.
Vuol dire che credono in qualcun altro
Biolchini,puoi scrivere contro Soru qualsiasi cosa possa danneggiarlo nella campagna elettorale,ma una cosa è certa ,anche se Soru dovesse arrivare terzo,Todde non arriverà mai prima.
Ti dirò di più ,secondo me,se Todde fosse l’unica candidata del centro sinistra (senza Soru)arriverebbe sempre,e comunque seconda.
L’errore del centro sinistra sta proprio qui,di aver scelto una candidata dei 5S,nel nostro caso Todde, catapultata dall’alto ,(senza storia politica)poco gradita in alcuni ambienti del suo stesso movimento,e per nulla gradita a una fetta di militanti e a molti dirigenti del PD.
Da quando si è iniziato a parlare di elezioni regionali ho sempre pensato che questa volta il PD ha un nome(di donna)davvero forte al suo interno,conosciuta per per il suo impegno in molti settori della vita sociale e per le sue battaglie politiche passate e recenti,che poteva scegliere con candidata della coalizione .
Non solo sarebbe stata un ottima candidatura, ma la cosa più importante è che avrebbe messo d’accordo tutti e sicuramente ,e avrebbe vinto le elezioni regionali contro qualsiasi candidato del centro destra anche senza il 5% del mov 5S(anticipo qualche obiezione di qualcuno) perché la lista di Soru ,male andando,porta via al centro sinistra tra il 10/13%.
I conti sono presto fatti…
Ricordo gli insegnamenti dei miei maestri,quelli che capivano di politica ,ci dicevano sempre che le elezioni si vincono con i numeri e non con le chiacchiere.
Biolchini ,, sinceramente,a 15 giorni delle elezioni ,io comincio ad avere dei seri dubbi su tutto questo casino che è stato combinato .
Mi sto chiedendo se davvero lquesta classe dirigente locale (quella che decide tutto e in parte,non si espone nemmeno) vuole vincere le elezioni.
chi sarebbe, di grazia, questo nome di donna che avrebbe visto bene come candidata al posto di Alessandra Todde?
Ho pensato ad Anna Maria Busia,che non conosco direttamente, però conosco il suo impegno….
L’unico obiettivo di Soru è far perdere Alessandra Todde. Forse ci riuscirà. Forse no. Proviamo per un attimo ad analizzare il primo scenario: Truzzu vince le elezioni regionali, Todde e Soru e le loro coalizioni vanno all’opposizione e quest’ultimo che fa? Esattamente quello che ha fatto nel 2009, quando perse malamente da Cappellacci: nulla. Perché per Soru esiste solo un’opzione: vincere, governare, fare il padrone. Il gran progetto di coalizione sarda, progressista (?), indipendentista, sovranista si scioglierebbe come neve al sole, esattamente come successe nel 2018 all’indomani delle elezioni politiche, quando il vate di turno era l’ex direttore dell’Unione Sarda. Nel frattempo il rivoluzionario gentile ricomincerebbe a curare gli interessi economici e finanziari propri e delle sue aziende, esattamente come ha sempre fatto senza soluzione di continuità. Altro che rivoluzionario gentile, uno così io lo chiamo padrone. E io, da buon vecchio comunista, i padroni non li ho mai sopportati, neanche nel 2004. Figuriamoci dopo 20 anni.
Ma lui vincerà! Non mente affatto, è assolutamente convinto di vincere. Certo è necessario capire che cosa intenda lui per vittoria….
Anche chi contesta che sia cambiato sbaglia di grosso. Un tempo per lui contava arrivare primo. Ora ha finalmente capito che si può vincere senza arrivare primo e impedendo a qualcuno di arrivare primo.
Vito dai… dici la verità, ma Renato in passato – per caso – non è che ti ha rinchiuso in un seminterrato buio, per mesi legato ad una grossa catena?
#pulpViton #Zed #marsellusbiolchini
Il tuo diritto di critica e di parteggiare per chi vuoi é sacrosanto. Ma chiedo, possibile che ricerchi con il lanternino scheletri nell’armadio solo per Soru, considerato che, secondo te, Soru sarebbe fuori dai giochi?
Vorrei capire perché nel mio blog non posso essere libero di scrivere quello che penso. Così, serenamente.
Dopodiché, gli scheletri nell’armadio degli altri candidati che sto ignorando quali sarebbero?
Eeeh….il giornalista d’inchiesta sei tu ,
Io prendo atto che ci sono molti sostenitori di Soru che pretendono di dirmi come devo fare il giornalista.