Innanzitutto, complimenti all’Unione Sarda. La pubblicazione della lista dei diciannove sanzionati al pranzo illegale di Sardara è un atto di giornalismo vero. Certo, ormai la situazione era insostenibile e dopo aver sollevato il caso il quotidiano rischiava di rimanere in mezzo al guado. Ma detto questo, l’Unione i nomi li ha pubblicati, gli altri giornali no.
La lista dei sanzionati la trovate qui, pubblicati dall’Unione on line.
Tante cose si potrebbero dire. A colpire è soprattutto l’eterogeneità delle provenienze (militari, importanti manager della sanità, ex assessori regionali, rappresentanti di associazioni di categoria) che rivela un sistema di potere “altro”, meno chiaro e visibile rispetto a quello che viene incarnato nelle aule elettive e nelle istituzioni.
Una cosa è certa: tra i nomi finora emersi, non sembra esserci nessuno in grado di avere organizzato l’incontro.
E allora, perché una quarantina di persone tutte con ruoli importanti nelle istituzioni o nel panorama politico, si sono incontrate una settimana fa a Sardara in piena pandemia? Di cosa dovevano parlare?
Solo due persone finora hanno ammesso di essere stati presenti. Il capo dei forestali Antonio Casula che ha rilasciato nei giorni scorsi all’Unione Sarda una intervista lunare (“Mi sono preso un pezzo di pane e me ne sono andato subito ”), mentre l’ex assessore regionale del centrosinistra Cristiano Erriu, intervistato oggi dalla Nuova Sardegna, si è scusato (nobile atto, ci mancherebbe) ma ha scelto politicamente la strada dell’omertà, rifiutandosi di dire chi era stato invitato e chi fosse lì.
Quindi le due domande principali restano ancora senza risposta: chi ha organizzato il pranzo di Sardara? E perché?
Per giornali liberi e magistrati curiosi c’è ancora tanto lavoro da fare.
Gente “illuminata”, a pranzo con “amici”……e si sa’……..tra amici “illuminati” c’è sempre un certo grado di “fratellanza”…….magari per scambiarsi qualche favore o sistemare qualcosa o qualcuno e…….a conti fatti, farsi un bel pranzetto tutti insieme……….non dico altro!!!
E non portaron via nemneno un pane erano 34 eran giovani e forti
su famini è cosa legia……
praticamente nessuno ha pagato….solidarietà al ristoratore!
Ahahahah….sicuro, corrudu e appaliau.
Ci vorrebbe qualcuno che conoscesse per filo e per segno cosa fanno questi qui e cosa sono in grado di muovere…almeno per iniziare a capire andando a collegare i fili.
… per me è una cricca di sottogoverno che altro se no!…
…ma per raderla al suolo (pur se un’altra la sostituirà) bisogna trovare cose e reati concreti…una schifosa manducata in zona arancione per quanto ignobile sia ( leggo addirittura che erano presenti al gran completo i vertici dell’azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, … cose da pazzi…) è poca roba.
Ora Erriu ha confessato che si trovava lì (almeno la dignità gli va riconosciuta)
…ma ci dice a fare cosa esattamente!
….una mangiata con annesso bagno termale digestivo?
un ritrovo tra amici?
un compleanno?
una raccolta fondi da destinare alle vittime del Covid?
Casula ha detto che stava lavorando…non è vero, come il sindaco di Sardara ha spiegato …ma facciamo che lo sia, …anzi addirittura ci credo, …a forza, spegnendo i pochi neuroni che mi funzionano, ma ci crrre..d…oooo!
Erriu, che sa esattamente l’oggetto di quel pranzetto carbonaro invece qualcosa può raccontare!
Non basta dire “ho sbagliato”…questo lo sappiamo già… Ma perché stava lì assieme a tutti quei personaggi?
… medici, imprenditori, dirigenti, ex dirigenti, militari…ecc.
… sicuramente c’èra pure qualche monsignore tra quelli più agili (anche se la tonaca non aiuta) che si sono imboscati in mezzo al lentischio e ai ginepri.
Cosa ci faceva li! … Zedda o Ganadu possono per favore chiederglielo?
Poteva dire “tozzo di pane”, avrebbe fatto più effetto elemosina, puntando sulla compassione per chi stoicamente resiste davanti a su proceddu e a s’aligusta, e si sacrifica scegliendo un tozzo di pane, appunto, rimanendo a stomaco vuoto.
Parafrasando un vecchio mutetu:
Binu nieddu de Mandas
Vernaccia de Segariu
A brenti sbuida ses beniu
A brenti sbuida ti ndi bandas
Le dichiarazioni più o meno risibili dei partecipanti identificati e il pur apprezzabile “impegno” giornalistico dell’Unione potrebbero distrarci dal pretendere le risposte a tutte le domande che noi cittadini “non informati sui fatti” continuiamo a porci: il tema della riunione e l’elenco completo dei partecipanti e dei convocati assenti e ben poco importa se e come verranno sanzionati per la non osservanza delle norme anti-covid o per altro “reato”. E sarebbe altresì interessante ricostruire le fasi investigative che hanno portato le forze dell’ordine al brillante esito operativo.
ma non ci sono né giornali liberi né magistrati curiosi.. purtroppo