Lunedì 17 marzo così scriveva l’Unione Sarda:
La Regione ha ordinato a un’azienda bolognese (la Tema Ricerca) diverse migliaia di kit di test rapidi. Un sistema che, a differenza del tampone usato attualmente, consente di avere il responso in una decina di minuti. «Dovrebbero arrivarci, se tutto va bene, nel giro di una decina di giorni», sottolinea l’assessore alla Sanità Mario Nieddu, «ne abbiamo richiesto – e lo stesso hanno fatto altre regioni, come Toscana e Veneto – circa 5000, non sostituiranno i tamponi, che restano ovviamente molto più attendibili, ma ci consentiranno di fare una rapida indagine molto ampia, per individuare i portatori sani e prevenire contagi generalizzati».
Ieri però, domenica 22, sempre sull’Unione Sarda, la sorpresa. A quanto pare quei duemila tamponi (in grado in dieci-venti minuti di stabilire la positività o meno al Coronavirus) non sono mai stati ordinati. A svelarlo Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus:
“Da quanto ho potuto appurare, la ditta citata dall’assessore, già al lavoro sugli ordini di altre Regioni, non ha ricevuto ancora nessun ordine ufficiale, e difficilmente, considerando i tempi di produzione e le numerose richieste già formalizzate dalle altre regioni, si avrà il tempo per recuperare un numero di kit sufficiente entro la fine della prossima settimana”.
E a quel punto l’assessore Nieddu che dice? Ribatte subito ad Agus, affermando che:
«In conferenza l’Istituto superiore di sanità ha detto che non sono validati, così ci siamo fermati, siamo in una fase interlocutoria». Adesso, ha aggiunto, «siamo in contatto con un’altra ditta che è in grado di certificare una validazione migliore”.
Questo pomeriggio però la Tema Ricerca ha inviato una nota, a firma della sua legale rappresentante Marina Gialloreto con la quale smentisce l’assessore Nieddu:
“Le modalità con le quali l’Assessore alla Sanità ha giustificato l’inesistenza di un ordine che aveva già comunicato come eseguito è avvenuta mediante il discredito del prodotto commercializzato da Tema Ricerca S.r.l., e tale comportamento non può passare sotto traccia. Tema Ricerca s.r.l. valuterà pertanto con i propri legali se e quali iniziative intraprendere per tutelare la propria immagine e per ottenere il risarcimento dei danni che le affermazioni dell’Assessore alla Sanità le avessero creato”.
Ecco di seguito la nota della Tema Ricerca Srl.
Solo poche ora fa i rappresentanti della Lega in Sardegna avevano affermato: “Crisi gestita bene da Solinas e Nieddu, il problema è Roma”.
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Castenaso, 23/03/2020
OGGETTO: NOTA STAMPA TEMA RICERCA SRL SU DICHIARAZIONI ASS. NIEDDU.
Tema Ricerca srl, in relazione alle dichiarazioni del dott. Mario Nieddu, assessore alla Sanità della Regione Autonoma della Sardegna, riportate sul quotidiano L’Unione Sarda nelle date del 17 e 22 marzo, precisa quanto segue:
⁃ in data 17 marzo la suddetta azienda si trovava citata in un articolo del quotidiano sardo nel quale l’assessore Nieddu dichiarava di aver ordinato migliaia di test rapidi alla nostra azienda, citandola espressamente;
⁃ in data 22 marzo, all’interno di un articolo che riportava la polemica tra l’assessore e un consigliere regionale che, su legittima richiesta relativa ai tempi di consegna dei test ordinati dalla regione, aveva avuto notizia che l’ordine citato dall’assessore nell’articolo del 17 marzo non era mai giunto all’azienda, nuovamente l’assessore citava, con rimando, l’azienda, giustificando il mancato ordine (che il 17 marzo aveva dichiarato di aver già effettuato), con una serie di argomentazioni totalmente prive di fondamento in quanto:
a) i test rapidi che la nostra azienda distribuisce in Italia rispondono a tutti i criteri di certificazione e validazione europea per la vendita di dispositivi medico-diagnostici in vitro (CE-IVD).
b) Sono inseriti nella Banca Dati classificazione nazionale dei dispositivi medici (CND), Ministero della Salute e registrati in Farmadati Italia.
c) I test rapidi che la nostra azienda distribuisce in Italia hanno una sensibilità del 100% sulle IgG e del 85% sulle IgM; una specificità del 98% sulle IgG e del 96% sulle IgM; un’accuratezza del 98,6% sulle IgG e del 92,9% sulle IgM.
Tema Ricerca s.r.l. distribuisce in tutta Italia i test rapidi su COVID-19, ordinati in elevate quantità da molte amministrazioni regionali, da diverse aziende ospedaliere e svariati laboratori altamente specializzati.
L’autonoma strategia della Regione Sardegna, che si discosta da molte altre regioni come il Veneto, la Toscana, la Campania, l’Abruzzo o la Basilicata per citarne alcune, rientra nelle legittime scelte dell’Amministrazione Regionale e non è in discussione: tuttavia le modalità con le quali l’Assessore alla Sanità ha giustificato l’inesistenza di un ordine che aveva già comunicato come eseguito è avvenuta mediante il discredito del prodotto commercializzato da Tema Ricerca S.r.l., e tale comportamento non può passare sotto traccia.
Tema Ricerca s.r.l. è un’azienda seria, commercializza prodotti validati e certificati in ambito europeo da oltre 30 anni e non può restare inerte a fronte di dichiarazioni che, a fine politico, gettino discredito sulla serietà sua e dei suoi prodotti.
Tema Ricerca s.r.l. valuterà pertanto con i propri legali se e quali iniziative intraprendere per tutelare la propria immagine e per ottenere il risarcimento dei danni che le affermazioni dell’Assessore alla Sanità le avessero creato.
Tema Ricerca chiede pertanto, e alla luce di quanto esposto, all’illustrissimo quotidiano L’Unione Sarda che ha più volte riportato le dichiarazioni dell’assessore Nieddu, la pubblicazione di questa nota a smentita e precisazione di quanto riportato negli articoli del 17 e del 22 marzo.
In fede
Marina Gialloreto
(Legale Rappresentante)
Purtroppo questi sono gli amministratori che ci siamo scelti. Poichè il Psd’az(o psdxxxz) non essendo mai riuscito ad avere visibilità si è dovuto alleare con il nostro peggior nemico( Lega nord) che ha sempre blaterato Roma ladrona.
Che tristezza Vito. Per il momento, tristezza.
Se gli ordinativi dovevano partire dagli uffici della Regione, aspetta e spera… i dipendenti sono stati messi tutti a lavorare da casa ma molti non hanno i collegamenti e gli strumenti informatici necessari, per cui non producono niente e la produttività totale pare sia scesa al 10%, forse.
Se pensiamo che ogni acquisto è soggetto ad una procedura di gara, un affidamento e un impegno di spesa con distinte delibere dirigenziali, un ordinativo con contratto finale, si può capire il caos che regna in questi giorni anche nell’assessorato regionale della sanità
Scelgono gli assessori alla sanità tra le persone piú incompetenti che si trovano a disposizione, ,Ora basta con queste farse ,dobbiamo realmente lottare non piú fiaccolate, ai politici queste”lotte ” fanno ridere
Sono veramente INCOMPETENTI E BUGIARDI!La situazione è GRAVISSIMA.
Mi chiedo come mai non si sviluppi una RIVOLTA da parte dell’Opposizione e da parte del POPOLO SARDO per chiedere IMMEDIATE DIMMISSIONI di questo LESTOFANTE!!
Nieddu sei un buffone incapace.. vergognati e dimettiti!.. E intanto Solinas non dice una parola.. che vergogna.. manderanno al cimitero mezza Sardegna!! Miserabili..
Oggi, i compari della maggioranza, si sono proprio superati.
Nel fuggi generale, dalle responsabilità che fino ad un mese fa neppure il loro peggior incubo notturno poteva così drammaticamente rappresentare, come una mandria impazzita, hanno rovesciato tutto ciò che gli si parava di fronte. Prima scivolano sulla bugia detta a caldo e poi smentita dalla “Tema ricerche” poi, l’Assessore alla Sanità, si reca a Sassari e rilascia un’intervista insignificante, a volto coperto e con tanto di inutile mascherina Fp3, ottenendo il solo risultato di farsi insultare dal personale medico sassarese che di tali mascherine è sprovvisto, nonostante i rischi a cui è costantemente esposto.
Non paghi, fuoriescono con il ridicolo divieto fatto alle persone di recarsi in campagna per coltivare orti e vigne. Un provvedimento scellerato subito rimangiato e rivendicato con tanto di proclami trionfalistici del supponente gruppone consiliare sardoleghista, che sui social ridicolamente gioisce per il fatto di averlo fatto ingoiare, alla loro stessa maggioranza che poco prima, scelleratamente, lo aveva emesso.
E ancora non abbiamo raggiunto il picco!
Ma parlare una volta, tanto per cambiare, della sciagurata riforma Aru che ha ridimensionato o chiuso gli ospedali del nord Sardegna a tutto vantaggio dell’ospedale di Olbia? Sicuro che non c’entri nulla con la situazione attuale in quella zona?
No, non c’entra niente. In presenza di un’emergenza globale conosciuta da mesi, la responsabilità di aver sottovalutato il rischio e di aver mandato allo sbaraglio – e di mandare tutt’ora – medici e infermieri è solo e soltanto di questa amministrazione, della sua incapacità e inadeguatezza, e delle sue sciagurate scelte politiche.
Non sono stati in grado di garantire mascherine di protezione, però il bavaglio alle comunicazioni degli operatori sanitari l’hanno imposto con grande tempismo.
Quindi le mascherine le hanno date a Cagliari (molti meno contagiati tra medici e operatori) ma non a Sassari (un’ecatombe). E non c’entra nulla che nel sud Sardegna siano attivi altri ospedali mentre nel sassarese solo Olbia e Sassari (quest’ultimo ridimensionato). Va bene la riforma Aru era da 10 e lode e la sanità sarda un fiore all’occhiello fino allo scorso anno. Contento?
Sei bravo a mettere insieme cose che tra loro non hanno alcuna relazione. L’articolo parla della pessima gestione dell’emergenza da parte del fantastico binomio Nieddu/Solinas e tu parli di Aru; te lo fanno notare e tu ciurli nel manico, con la chiosa finale di una supposta ironia di basso profilo. Impossibile competere con te, hai vinto. Contento?
Insomma ragioniper compartimenti stagni pensando che ci fosse una sanità perfetta un anno fa e una pessima quest’anno, non sai spiegare perché nel cagliaritano la media dei medici infetti sia in linea con quella nazionale mentre nel sassarese è al 90%, ragioni solo in base all’appartenenza politica (aru=sinistra=perfezione, non c’è nulla da criticare),non sai come uscirne e ti attacchi alla forma della risposta e non alla sostanza. A posto cosi.
Il fatto è che proprio non ci arrivi. Se a Sassari non sono stati nominati i dirigenti chiave, quelli che dovrebbero gestire l’emergenza vigilando sul rispetto delle procedure, la colpa non è di Aru ma di chi non li ha nominati per ragioni di mera opportunità politica.
Dove poi leggi che io sia un fan della riforma Aru me lo devi dire. Probabilmente hai dei problemi con l’italiano. Cita dei passaggi dei miei commenti se li trovi.
Quello che dico è ben diverso: se io assessore, governatore o dirigente medico mi trovo ad affrontare un’emergenza sanitaria e non sono in grado di imporre il rispetto dei protocolli non posso scaricare le mie responsabilità su altri. In presenza di un’emergenza si devono dare direttive precise e ci si deve attivare immediatamente perché gli operatori sanitari siano messi in condizione di lavorare in sicurezza.
Se a Sassari si è verificato un problema nel riconoscere, prevenire e controllare un male di cui si parlava da diversi mesi – certo riguardando altre zone ma pur sempre in un mondo globalizzato – non puoi dare la colpa ad altri.
Ci arrivi? Il concetto è alla tua portata?
Va beh inutile discutere. Hai poche idee e per di più confuse. Più sotto ammetti che nel sassarese la situazione è critica da anni ma qui scrivi che questo non conta , chissà perché. Io l’italiano lo capisco, è la cieca militanza politica che ti impedisce di capire la banalissima considerazione che la sanità sarda non era idilliaca finché c’era Pigliaru (o le altre giunte precedenti se è per questo) come tu sei convinto e a prescindere dell’inadeguatezza di Nieddu che nessuno ha messo in dubbio che mi è incomprensibile.
affermare che non ci sia una responsabilità trasversale che parte da lontano mi sembra davvero ingenuo.
Stiamo ancora guardando la pagliuzza nell’occhio senza vedere il trave che ci sfonda la testa.
Che il problema parta da lontano è indubbio, ma se ogni volta che cambia l’amministrazione regionale si decide di resettare e ripartire da zero non si va lontano. La riforma Aru può piacere o non piacere, ma o la si attua in toto o si sostituisce con un modello nuovo e efficace. Cancellare per lasciare un vuoto è inammissibile. A Sassari attendono nomine di alti dirigenti da tempo e non si può affrontare un’emergenza con l’improvvisazione.
A preoccupare di più dovrebbero essere i continentali che non verranno questa estate
Che figura…! Ma a Salvini non glielo si legge in faccia? Ormai gli credono solo al Sud. Miei conterranei nbasta ANELLI AL NASO! Quanto mi dispiace!!!! !
Ho visto degli incapaci che giocavano a fare l’asssessore ma questo li supera tutti. Come diceva Totò: “Chiuditi in camera e butta fuori la chiave” Nieddu subito a casa….
Siamo in Buone Mani!!!, Non è Possibile arrivare a questi Livelli!!!
Pasticci e bugie premeditate. Non Possiamo contare sulla Regione Sardegna, rischiamo di perdere tempo prezioso. Bisogna far conoscere la situazione sarda al Presidente Conte, di Maio e altri.