Come dicono i giornalisti, è tutto pronto a Sassari per la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il programma è stato definito nei minimi particolari, gli inviti centellinati alle persone giuste (compreso il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia), ogni passo del Capo dello Stato già vagliato e approvato dal rigido cerimoniale del Quirinale. L’occasione è storica: nell’aula magna dell’Università Mattarella inaugurerà il 458° anno accademico (che in realtà dovrebbe essere il 403°, ma vabbè, non è che dobbiamo sempre avere da ridire su tutto).
C’è una cosa però che i giornali non hanno ancora scritto. Si tratta di una sorpresa finora tenuta segreta. Si tratta di un regalo, e che regalo! Il regalo che l’ateneo turritano farà al capo dello Stato.
La fonte che ha deciso di svelare al blog questa notizia sensazionale convoca l’umile giornalista in un luogo segreto. Veniamo bendati e, dopo essere stati condotti per un lungo labirinto, ci troviamo al cospetto di un uomo incappucciato. “Perché?” chiediamo. “Perché il Papa non è Re!” ci risponde lo sconosciuto con una formula chiaramente esoterica.
“Quindi, qual è il regalo?” chiediamo frementi.
“Un libro”.
“Un libro? E che libro? Una cinquecentina? Un incunabolo? Un antico condaghe del Giudicato di Torres?”.
“No, un libro raro”.
“Raro quanto?”.
“Raro molto”
“Non capisco”
“Perché sei profano e non hai visto la luce!”
“Chiedo scusa…”
“Al presidente Mattarella l’Università di Sassari regalerà uno pseudobiblion”
“Ovvero?”
“La tesi di laurea del presidente della Regione Christian Solinas”
Trasalisco. “Quindi… esiste veramente?”
“Che domanda! Ma lo sai cosa sono gli pseudobiblia?”
Cerco subito su wikipedia e leggo a voce alta:
“Uno: libri esistiti ma che oggi non esistono più perché andati distrutti, perduti o dispersi.
Due: libri che non sono mai esistiti ma che potrebbero esistere.
Tre: libri che esistono ma è come se non esistessero.
Quattro: libri che esisteranno ma che ora non esistono”.
“E la tesi di Solinas in quale di queste quattro tipologie ricade?” chiedo.
“Ma che importa? È un dono prezioso e raro che l’ateneo fa all’illustre ospite. E soprattutto una risposta a chi ha messo in dubbio l’esistenza stessa della tesi”
“In effetti, da qualche parte ho letto un post dal titolo Quella strana segretezza ‘massonica’ sulla tesi del dottor Solinas. Ma anche E se anche la tesi di laurea del presidente della Regione fosse copiata?”
“Menzogne! Dicerie! Falsità! Non solo: con questo regalo, l’Università di Sassari omaggerà il presidente Mattarella del frutto degli studi giuridici di uno dei suoi più illustri allievi”
“Ma se la tesi di Solinas esiste veramente, perché l’Università la nasconde in maniera così pervicace? Perché non la rende consultabile a tutti come accade con tutte le tesi di laurea del mondo?”
“Perché il mondo non è pronto a vedere la luce! Lo sai che coloro che hanno provato a leggerla nell’antica torre dell’Università sono stati trovati morti? Lo sai?”
“La tesi di Solinas come il Secondo Libro della Poetica di Aristotele nel Nome della Rosa di Umberto Eco!”
“Esatto. Per questo la dovete smettere di chiedere continuamente all’Università di Sassari della tesi di Solinas. Se proprio la volete leggere, ora la dovrete chiedere a Mattarella. Perché a lui daremo l’unica copia esistente. Hai capito?
“Sì”
“Ora vai, tornatene a casa tua. E racconta a tutti ciò che hai saputo. E fa’ in fretta. Sappiamo dove trovarti”.
Aspetto con ansia che l’uomo incappucciato ti rapisca nuovamente per darti informazioni esclusive sulla misteriosa mail giunta al presidente Solinas con il fantomatico parere positivo all’apertura delle discoteche isolane……mi sto già sfregando le mani
plaudo alla genialata di richiamare la figura di Umberto Eco attraverso l’ immagine del para del film il nome della rosa (era il para cattivo e oscurantista, mi pare si chiamasse jorge da puntaecasinu, fiero avversario di guglielmo da baskerville).
parafrasando direi che l’ imagine richiama, oltre alla grande figura di Eco, un misto di mistero (!), di torbido, di inesplicabile, forse di magnifico.
e allora la fantasia fa presto ad assimilare l’ iconico para a quel re che appellano come magnifico (il re tore).
e ancor di più si coita (accezione dialettale e non italica) a parafrasare il titolo di cui sopra appellando la nota querelle come “il nome della cosa”, dove per cosa si intende un misterioso elaborato che forse fu custodito nei meandri dell’ ateneo tataresu, gazzu!
o che forse fu arso in qualche misterioso mutronaxiu, o almeno così vogliono farci credere.
inutilmente…. perchè in realtà abbiamo avuto un lampo: ecco qual’ era il libello di cui jorge da puntaecasinu si ingozzava per calarsi nelle braccia di tanathos!
a proposito, quello di sopra non è una citazione di john lennon ma un tranquillo strafalcione di strazione.
Verrebbe da chiedersi ma non ce lo chiedono come mai uno di Cabuderra decide di laurearsi a Tattari. A parte che a Tattari manna sono quasi tutti iuventini e tifano iuventus anche quando gioca contro il Cagliari….arrivare a Casteddu è un attimo, andare a Tattari cindi olidi de benzina!!!!
Paese di M pieno di poveri ricchi mendicanti senza dignità