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Siete pronti? Siete caldi? Mo’ ve le leggete tutte le 45 pagine di dichiarazioni programmatiche del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda! Non eravate quelli dell'”ora tocca a noi”? E inzà scarichiatevi il dogumento! No, non vi spaventate: alcune parti sono letteralmente esaltanti. Basta cazzate, basta capitali del Mediterraneo e baggianate simili. Il documento è tottu succiu, o quasi. Sì, qualche debolezza c’è, ma la ghe siamo sempre a Chiagliari e tempo per migliorare ce n’è. Arriverà anche il momento delle analisi approfondite, del capello spaccato in quattro, dei pibinchi scatenati. Ora leggetevi le dichiarazioni e preparatevi bene che da domani vi interrogo a salti.
E la sorpresa finale? Ah, curiosoni! Se non avete voglia di Zedda, vi propongo una cosa semplice semplice: le dichiarazioni programmatiche del sindaco Emilio Floris, anno 2006! Venti pagine con interlinea generoso, tutte bollicine! Gazzosa doc, di quelle che danno alla testa!
Per cui: leggete Zedda, leggete Floris, poi leggete torna Zedda. E la vita vi sorriderà.
Mi è piaciuta la relazione: rigorosa e senza retorica, impegnativa per le cose che si vogliono fare e che consentiranno una valutazione di ciò che concretamente questa amministrazione saprà fare. Rimarco lo spirito di massima apertura ai contributi che potranno ulteriormente arricchirla, sempre che si tratti di proposte accoglibili. Tra le tante osservazioni che si possono fare, sottolineando passaggi o segnalando necessità di integrazioni, ne voglio fare solo una.Riguarda l’Europa. Bene le dichiarazioni in fatto di migliorare la capacità del Comune di cogliere le opportunità dei finanziamenti europei, ma non riduciamo l’Europa al salvadanaio da cui attingere. Deve emergere chiaramente anche dal Comune una scelta europeista, che impegna tutti a essere cittadini europei, sostenendo l’Europa dei popoli e non solo quella dei mercati. In sintesi Cagliari città sarda ed europea, più sarda e più europea!
Grazie Sindaco, grazie per quello che sta facendo e per quello che farà.
Lo dico da Sua convinta sostenitrice, e la ringrazio per l’immagine pulita e fresca che sta offrendo della nostra Città. Posso esprimere solo una piccola perplessità sul preambolo? Lei ha giustamente voluto rendere onore ad un funzionario “andato in pensione giorni or sono, dopo quaranta anni di impeccabile servizio” e certamente nessuno può mettere in dubbio la statura morale e l’alta professionalità dl Dipendente da lei citato.
Ma perché sottolineare, come se fosse un merito, il fatto che non abbia mai usufruito “né di un giorno di permesso né di un giorno di malattia”? È forse un merito il fatto di non essersi mai ammalato? E’ forse un merito il fatto di non aver mai avuto bisogno di un permesso? Io penso che i meriti del Funzionario siano stati l’onestà, la capacità e la dedizione al lavoro.
Tralasciando qualunque riferimento alla persona da Lei citata, che reputo degna di incondizionata stima, ma la cui situazione familiare mi è sconosciuta, ipotizzo che se un qualsiasi dipendente non ha mai usufruito di un giorno di malattia è perché, grazie alla sorte, non si è mai ammalato seriamente, e se non ha mai usufruito di un permesso per motivi familiari, è perché aveva in casa qualcuno/a che si è occupato/a degli eventuali figli in occasione delle eventuali malattie esantematiche, congiuntiviti, diarree e tutti i piccoli malanni che affliggono i cuccioli d’uomo.
Se lo stesso ipotetico dipendente non ha mai usufruito di un permesso di cui alla legge 104 è perché (per fortuna) non ne ha mai avuto bisogno, né per sé né per i suoi familiari.
Purtroppo non tutti hanno la fortuna di non ammalarsi. Alcuni dipendenti, pur dediti anima e corpo al lavoro, si ammalano, o hanno figli che, disgraziatamente, si ammalano, e non tutti hanno la possibilità di chiudersi la porta di casa alle spalle certi che al rientro da una faticosa ma gratificante giornata di lavoro, i piccoli e grandi problemi saranno miracolosamente risolti da altri soggetti (di solito madri o mogli).
Le parlo da lavoratrice madre che ama il suo lavoro, da dipendente comunale orgogliosa di aver vinto un concorso con le proprie forze e che ancora non riesce ad accettare le battutine, gli ammiccamenti e le alzate di occhi al cielo che i compagni di lavoro elargiscono generosamente quando si parla (o, meglio, si sparla, di quel collega che, beato lui, si “gode” tre giorni di legge 104 al mese o di quella collega che sta in casa a fare la conserva con la scusa del bambino ammalato.)
Puniamo severamente e condanniamo gli abusi, ma se lodiamo chi non si ammala per il fatto di non essersi ammalato, mettiamo in discussione istituti contrattuali sacri e irrinunciabili e indeboliamo i diritti dei lavoratori di cui il Suo stesso partito propone come strenuo difensore.
Non lasciamo passare l’idea che chi non si ammala è più bravo degli altri, io e tanti altri lavoriamo con coscienza e dedizione, amiamo il Comune e amiamo il nostro lavoro, rispettiamo i colleghi e desideriamo anche noi, un giorno, essere citati nelle dichiarazioni programmatiche come prestatori di “impeccabile servizio” anche se abbiamo portato i figli a fare i vaccini, abbiamo assistito un figlio disabile o ci siamo assentati un paio di giorni per aver preso la gastroenterite.
Ringrazio chi ha avuto voglia di leggermi, ringrazio Vito per lo spazio dedicatomi, mi scuso per gli errori sintattici e ortografici, mi aspetto qualche critica, tanta indifferenza e rinnovo la mia incondizionata, disinteressata e anonima stima al Sindaco Zedda. 🙂
Solo un appunto riguardo il finale dello spezzone video: chissà se la poco-onorevole Santanché ha fatto i nomi degli altri politici che danno l’esempio come il sindaco Zedda (rigorosamente con la zeta dolce, eh): forse il sindaco di Parma? O quello di Palermo, sotto il cui cielo si paga l’operaio per spalare la neve ad agosto?
Per il resto, non ho potuto leggere le dichiarazioni programmatiche, ma sono lieto che con questo sindaco si siano prese decisioni anche antipatiche, subito enfatizzate dall’ineffabile Unione Sorda, che ai miei occhi sono semplicemente atti di governo. I baretti sono abusivi? E via allora. Quelle jacarande sono un rischio per la rotonda Piazza San Benedetto? Si spostino. Do they remember Piazzetta Maxia? Non sarà peggio di quell’orrore.
Se fossi vicino al sindaco, infine, gli consiglierei di stare attento agli organi di stampa come Unione e Videolina, pronti ad affossarlo in ogni modo, e di agire in maniera da pararsi le spalle.
E un p.s. : sogno uno Zedda che fa tornare definitivamente il granitico Farris (sempre pronto a fargli le pulci) nel posto dal quale è uscito.
mah, ditemi quello che volete, ma per me è proprio bello sapere che la nostra città è nelle mani di gente che stimi.
Tutta roba bella, tutta roba americana.
Non mi aspettavo di meno. Non lo dico con spocchia, ma perché sono convinto che Zedda e il gruppo che lo affianca (non solo la Giunta) abbiano le capacità di progettare queste cose avendole studiate, essendo informati di come va il mondo oltre la punta del loro naso. Penso che abbiano anche la voglia e l’energia per potare a compimento i progetti.
Alcune cose proposte possono essere realizzate a costo zero, o quasi. Ad esempio l’impegno alla correttezza e imparzialità amministrativa.
Per molte altre il problema, col quale la Giunta dovrà fare i conti, sarà “su dinai”. Anche per quelle più semplici. Ad esempio: aprire una scuola la sera per “attività didattiche, anche supplementari, o di aggregazione socio-culturale” (pag 27), comporta che ci sia un operatore comunale che la tenga aperta e quindi “dinai”.
Speriamo bene. Mai dannu tengara su Comunu ‘e Casteddu!
ps Nelle dichiarazioni di Floris ho letto dell’importanza, nel rapporto della città col suo mare, che avrebbe avuto il nuovo terminal crociere. E’ lo stesso terminal crociere al quale le navi da crociera non possono arrivare perché sennò spaccano la coppa dell’olio?
Ho letto anche, citato due volte, di un fantomatico “Museo dell’arte nuragica e contemporanea”. Ma è il Betile? Mamarua!
L’ho notato anche io. Se non mi ricordo male in un primo tempo il Comune aveva dato un parere favorevole, ed era stato costretto a fare retromarcia per contraddire Soru, dietro ordini superiori e con vistosa pressione di Mauro “Xerox”.
Mi associo.
Nm-m-rrà!
non sembra nemmeno vero
In effetti si poteva promettere molto di più, ma resta quel 25% di risorse statali in meno…quindi o facciamo colletta e tiriamo fuori noi 10 milioni di euro l’anno oppure è il caso che il “basta cazzate” valga anche per qualche commentatore…
Per quanto riguarda le “ossessioni della sinistra più becera”, io pensavo fossero i gulag…ma non si preoccupino i Farris, quelli erano per dissidenti, non per cazzoni!
Premesso che Zedda sarà valutato sulla base di ciò che farà in concreto e non in base a ciò che ha scritto oggi (insomma è il solito problema: è più importante l’attività amministrativa quotidiana delle grandi strategie su carta, se non si vuol fare la fine di Soru).
Prime considerazioni dopo la lettura del testo: ci sono delle belle idee forza, molti punti sono aria fritta, alcuni punti buttati proprio lì (ad esempio chi ha scritto la parte sulle biblioteche si è perso gli ultimi 25 anni di SBN). Ma sopratutto ci sono pochi obiettivi misurabili in maniera precisa (tipo: entro un ANNO faremo la tratta Piazza Matteotti-Piazza Repubblica della Metro).
Comunque speriamo bene
Sono dichiarazioni programmatiche da leggere in consiglio, non un piano operativo con obiettivi specifici e tempificati.
Certo, il passaggio successivo dovrebbe essere trasformare ogni punto in progetto articolato, compreso di obiettivi, tempi, costi e risorse necessarie.
fare peggio della giunta precedente e quasi impossibile , e vero che emilio era il sindaco , ma e anche vero che chiiiiii comandava erano gli assessori, come il bombolaio magico, o l’assessore di bronzo , senza dimenticare ada lai, mentre oggi ci sono persone per bene e competenti, e finalmente un sindaco come massimo zedda, che non prende ordini da persone esterne al municipio,mentre prima emilio . era telecomandato,da persone esterne al municipio e anche da alcuni assessori
Mi piace il programma…sopratutto a pag. 11 quando si parla di Jessica (?)…
JESSICA (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas – Sostegno europeo congiunto per investimenti sostenibili nelle aree urbane) è un’iniziativa della Commissione europea realizzata in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti (BEI) e la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa (CEB).
Essa promuove lo sviluppo urbano sostenibile e la rigenerazione urbana mediante meccanismi di ingegneria finanziaria.
Gli Stati membri dell’UE possono decidere di investire parte dei fondi strutturali UE ad essi destinati in fondi revolving per riciclare le risorse finanziare e accelerare così gli investimenti nelle aree urbane europee.
http://ec.europa.eu/regional_policy/thefunds/instruments/jessica_it.cfm
voi avevate già pensato alle pivelle del nostro sindaco “solo tronco”?
e invece no, maliziosetti, era roba seria … 😉
p.s.: quando non si sanno le cose e si hanno dei dubbi, c’è sempre Google … 🙂
che è come Dio, in fondo:
onnisciente, onnipresente e onnipotente.
http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Google
Scuserete ma è il solito acronimo del piffero. Una schifezza.
O piccioccusu, però c’è anche iùtube:
http://www.youtube.com/watch?v=WfM6nRVBvGs
Godo.
Anche se è la versione light della band (senza la buonanima di Duane Allman)
E ha pure fratelli e sorelle! Jasmine, Jeremie e Jaspers!
maah c’è chi è troppo entusiasta e chi si appiglia a particolari direi di rilevanza irrilevante rispetto alle cose concrete da fare. Ciò che a me più preme sono però le piccole cose ovvero quelle che non vanno sbandierate ma che sono altrettanto importanti rispetto ai grossi progetti condivisibili come metropolitana, poetto ,etc etc etc.
le piccole cose sono per esempio, abbattere le barriere architettoniche esistenti in tutta la città, garantire la pulizia di parchi e piazze ( vogliamo guardare in che condizioni già versa la contestatissima piazzetta maxia??) garantire i cassonetti in tutte le vie della città anzichè 5 da una parte e zero dall’altra;
Sindaco bene nei programmi ,ma occupiamoci anche del decoro della città e del rispetto dei cittadini che pagano le tasse !garantiamo i servizi grazie e buon lavoro!!!
Cagliari 28 settembre 2011
APPELLO AL SINDACO DI CAGLIARI MASSIMO ZEDDA
de “SU COMITADU PRO SA LIMBA SARDA”
Signor Sindaco,
Attendevamo le sue dichiarazioni programmatiche con la speranza che la Nuova Amministrazione tenesse conto che la lingua sarda è il fondamentale elemento identitario dei sardi e quindi dei cagliaritani.
Essa è tutelata dalla Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali del Consiglio d’Europa sottoscritta dal Governo italiano e, in attuazione dell’Art. 6 della Costituzione è riconosciuta lingua di minoranza storica è tutelata dalla legge 482/99 e dalla legge Reg. 26/97 che amplia il riconoscimento e la tutela al Gallurese, Sassarese, Tabarchino, dando importanti strumenti e possibilità di finanziamenti ai Comuni per la loro tutela.
Purtroppo nelle sue dichiarazioni programmatiche la lingua sarda non è stata neanche menzionata.
“Su Comitadu pro sa limba sarda” è convinto che la politica linguistica a favore della minoranza linguistica sarda sia di carattere bipartisan e che sia decisivo l’impegno concreto dei partiti e degli amministratori in questo settore cruciale per l’Identità nazionale dei sardi, non solo come fattore libertà, di identità e crescita culturale, ma come decisivo prerequisito e fattore decisivo per ogni sviluppo istituzionale, economico e sociale.
Sopratutto la Città di Cagliari, per i fattori a tutti noti e. se veramente la si vuole legittimare come “porta su tutto il territorio regionale”, per la sua particolare identità sociale e linguistica conseguente all’inurbamento del dopoguerra che ne ha forgiato l’attuale identità di maggiore città della Sardegna, non può essere assente dall’operatività necessaria a restituire ai sardi tutti ed ai cagliaritani in particolare uno dei principali diritti civili, il diritto alla lingua propria in un sistema di bilinguismo qual’è oggi deciso e regolato dalle leggi menzionate.
Su “Comitadu pro sa limba sarda” prima del voto, letti tutti i programmi elettorali e rilevata la carenza di argomenti relativi alla lingua sarda ,inviò una lettera ai candidati a Sindaco di Cagliari nella quale ai sensi della Legge 482/99, “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche “, chiedeva
l’impegno, in caso di elezione, a creare lo Sportello linguistico comunale e a finanziare adeguatamente una politica linguistica comunale , così come già realizzato in tantissimi comuni della Sardegna.
Oggi che Lei è Sindaco, rinnoviamo la richiesta, auspicando che le sue dichiarazioni programmatiche, carenti sulla questione, vengano integrate da una riflessione e un programma relativo alla lingua sarda ed in particolare, rendendoci disponibili ad ogni collaborazione, ci permettiamo di suggerire una particolare attenzione, per quanto di sua competenza, nei riguardi di tutta la politica culturale del Comune ad iniziare dalle scuole, dal turismo, dalla comunicazione istituzionale alla promozione, dalla cartellonistica alla toponomastica e ad ogni piano di comunicazione utile a restituire a Cagliari la sua identità sarda
per Su Comitadu
Mario Carboni
E lasciatelo lavorare…..tha dannu!!!!
Avremo più di 4 anni per giudicarlo.
Peusu del nulla di Emiglio…mi sembra non possa fare!
Intanto lo conoscono in tutta Italia: tiè!
A Froris…chi lo conosceva?
Oh Massi….vai avanti e frigarindi!
Sì, c’è una bella differenza fra il programma di Zedda e quello di Floris (“Cagliari capitale del Mediterraneo”, grazie alle Zunk Towers).
Speriamo che dalle parole si passi ai fatti.
Però c’è da dire che Floris ha mantenuto gli impegni solenni: c’era scritto NULLA, a parte un po’ di parole montate a neve e di retropensieri non formulati esplicitamente, e Floris quello ha fatto, NULLA.
-escludendo naturalmente quello che ha lasciato fare, vedi qualche prestigiosa modifica alla skyline cittadina, vista da ovest-
Sarà pure pragmatico ma non c’è l’ombra di una nota sulla zona franca per la defiscalizzazione e il rilancio del Porto Canale, come dell’aeroporto…ci hanno superato persino in nord’Africa…e per quanto riguarda il turismo non c’è alcun richiamo alla reale cultura da promuovere.
Bene Zedda per l’impegno e l’onestà ma serve più coraggio nel guardare meno all’Italia e più alla realtà Sarda e autonomista se vogliamo seriamente migliorare il centro più importante dell’isola.
http://www.sardegna24.net/cagliari-e-provincia/all-unita-in-festa-soru-e-diliberto-1.26028
o vito, aicci imparasa. censurato. tiè…
Ceeeeeeeeeeeeeeeeee….bogau con Banana!
Così imparate a prendere in giro “A” Renato 😀
Adoro quest’uomo. Io non avrei saputo scrivere di meglio ;-P. Se riesce a realizzare anche solo la metà delle cose che ha proposto, sarà il mio sindaco ideale per tutta la vita. Buon lavoro sindaco Zedda, che la forza sia con te. Io incrocio le dita e spero anche se mi rendo conto che è praticamente impossibile fare peggio del sindaco e giunta precedenti
P.S. Bisogna essere malati mentali per scagliarsi contro la metropolitana leggera ritenendola una ossessione della sinistra più becera. Ma non ci si può aspettare niente di meglio da chi è corresponsabile delle condizioni in cui versa attualmente Cagliari.
Ah! le bollicine di Floris la mattina…..un non so chè di Ferrarelle sgasata!
Molta carne al fuoco, moltissima… Probabilmente sono fuorviata dall’apatia delle giunte precedenti e ho l’impressione che per fare tutto ciò che si prefigge la giunta Zedda non siano sufficienti cinque anni, ma ne servano almeno cento.
Comunque, dopo una lettura veloce delle dichiarazioni programmatiche, per la maggior parte delle intenzioni espresse posso solo dire: “bucca tua santa, Massimo!”.
ps ma veramente qualcuno ha parlato di “ossessione della sinistra più becera” a proposito della metro leggera? Vi prego, ditemi che ho sentito male!
Mi sa che hai sentito bene, e ci sarebbe da sentirsi male.
Ma considerando che l’autore della frase -quale acutezza, che sagacia, e che tempismo!- è il Farris, capogruppo del PDL, il tutto va rubricato tra i doveri d’ufficio e riposto nel cestino delle carte inutilizzabili.
Non mi aspettavo comunque nulla di troppo diverso, scendere in particolari reali e al volgare livello dei problemi concreti è abbassarsi troppo, per un’aquila del pensiero politico come il Farris. Evidentemente è meglio unire inconsistenza di argomenti con assenza di riflessione -per esempio, perché non prendersi il tempo per leggere bene prima di rilasciare dichiarazioni?- e gratificare la parte di elettorato che nutre l’avversione alla “sinistra”, stavolta nella figura di Zedda, qualsiasi cosa dica.
Una prece.
Prof. prima di interrogarmi mi dia tempo di studiare, ….sa è appena morto il mio quarto nonno e non ho avuto tempo per prepararmi.
Atentzioni! ‘mo faeus su “Piano del Colore”…Tutti i palazzi rossi e/o arancioni.
via PodUgora sarà Verde, in omaggio a Copparoni
iPod Gora.
Sembra scritto nello stesso linguaggio che il sindaco usa quando parla.
Sindaco, per cominciare con il decoro urbano si potrebbe tagliare l’albero che è cresciuto nello spartitraffico dell’asse mediano davanti all’Acentro ed invade la corsia lato Monte Claro: che ne dice?
appoggio in pieno.. pericolosissimo
Sono indignato!
leggo a pag. 41: “Per i turisti introduremo la Cagliari Tourist Card, una carta servizi..”
Come sarebbe a dire “introduremo”?
Con una sola R?
A stento trattengo il furore. Ma non finisce qui!
Non capisci la sottile strategia di Zedda. L’ha fatto per imitare la parlata tremontiana e ingraziarsì così il potente ministro dellìeconomia.
Boh! Tui naras? Mi riferivo alla seconda R, che andava raddoppiata. Quindi le R nella parola “introdurremo” sono in tutto tre-
Ma se cominciamo così, o Siò Sindico, gi dda binceus crasi sa gherra!
Già avevo faticato a riprendermi dalla visione della cravatta inaugurale e dal relativo nodo a due piazze…
L’ira cede spazio allo sconforto.
beh, da parte uno a 35 anni non si è ancora laureato non mi sembra una sorpresa!
Caro Vittorio. Ce ne fossero pochi di laureati che non solo fanno banali errori di battuta -e non sempre e solo errori- ma che soprattutto scrivono, dicono e fanno minchiate terrificanti!
Vogliamo esaminare il Burriculum di qualche votatissimo consigliere d’opposizione?
Ci sarebbe l’imbarazzo della scelta, pon’ a ment’a mei!
era una battuta! anche perchè dubito che il documento lo abbia scritto Zedda di suo pugno.
Comunque ti posso confermare che mi capita spesso di incontrare diversi laureandi che con l’italiano hanno un rapporto parecchio difficoltoso (e fosse solo con l’italiano).
Non conosco la storia personale di Zedda e non mi permetto di giudicare, ripeto quella precedente era un battuta, anche perchè vista la sua lunga militanza poltica, lo si potrebbe quasi equiparare ad uno studente-lavoratore e bisogna avere avere profondo rispetto per chi pur lavorando dedica parecchio tempo allo studio. Tuttavia questo suo apparire come uno studente fuori corso, condizione che lui tra l’altro rimarca quando gli viene chiesto della sua situazione, non lo vedo come un aspetto che ne fortifichi la figura politica. Quanto all’importanza della laurea non siamo più negli anni ’50 quando il laureato era visto come un personaggio superiore, oggi oramai credo che tanti farebbero meglio a non andare all’università e a fare altro. Anche se credo che in politica possa aiutare essere laureati: un laureato in giurisprudenza o scienze politiche dovrebbe avere una preparazione di base per affrontare più facilmente determinate questioni, un laureato in altre materie, anche scientifiche dovrebbe aver conseguito una apertura mentale in grado di aiutarlo a risolvere varie problematiche. Ma probabilmente, visto il livello di tanti laureati attuali sono semplicemtne un illuso.
E il “found raising”?