Ci siamo. Ora bisogna solo andare al seggio, tracciare una croce e aspettare. Quella per le elezioni comunali a Cagliari è stata una campagna sottotono, che non ha entusiasmato. Sono mancate, da una parte e dall’altra, le occasioni di approfondimento sui temi più importanti. I candidati maggiori (Massimo Zedda e Massimo Fantola) hanno forse pagato lo scotto di non essere espressione dei partiti più forti del loro schieramento e hanno preferito fare una campagna “personale”.
D’altra parte, mai come stavolta i cagliaritani possono però scegliere tra candidati tra loro veramente alternativi. Le distinzioni sono nette, anche l’approccio ai problemi lo è. La chiarezza fa sempre bene alla politica.
Sia Zedda che Fantola hanno punti di forza e di debolezza.
Il candidato del centrodestra ha dalla sua un’immagine pulita e un legame con la città che è innegabile. Ma è proprio questo rapporto così stretto con ambiti economici ben definiti che rappresenta l’incognita più grande. Una volta sindaco, Fantola saprebbe ad esempio difendere la città dagli interessi (legittimi) di un costruttore ed editore come Sergio Zuncheddu? Domanda non speciosa, visto che il vice presidente del gruppo editoriale L’Unione Sarda è il fratello di Fantola, Carlo Ignazio. E più in generale, Fantola sindaco saprebbe tener testa, in nome di un interesse più generale, agli assalti dei poteri privati di varia natura che con la sua vittoria tornerebbero alla carica? In questo, in cosa sarebbe diverso dal sindaco Floris?
Massimo Zedda è giovane. Nella sua già importante carriera politica (dal 2006 consigliere comunale, dal 2009 anche regionale) forse non ha mai brillato ma non ha neanche fatto clamorosi passi falsi. Ha vinto le primarie contro Cabras, considerato imbattibile. Ma molti si chiedono se abbia la personalità giusta per fare il sindaco e temono che sia troppo “leggero”. Inoltre, questo centrosinistra che si candida alla guida della città senza aver fatto mai opposizione vera alla giunta Floris, ha una classe dirigente all’altezza della sfida?
Le incognite, sia per Fantola che per Zedda sono tante. Al primo si chiede una discontinuità rispetto al passato che si teme impossibile visto che il candidato del centrodestra potrebbe ritrovarsi in giunta quelle stesse persone responsabili di dieci anni di immobilismo e di una cattiva gestione che ha portato la città allo sbando. Al secondo si chiede invece un governo della città all’altezza delle emergenze che ci sono ma che l’opposizione in questi anni non ha mai saputo affrontare in maniera seria e coerente.
Sia Zedda e Fantola dovranno dunque, da sindaco, essere discontinui rispetto alla azione politica degli schieramenti che li sostengono. Fantola sarà in grado di contrapporsi allostraripare degli interessi privati? E Zedda tirerà fuori quella personalità che in tanti gli imputano di non avere e sarà in grado di fare una giunta all’altezza della situazione?
Pensiamoci. E mettiamoci una croce sopra.
la Speranza è Massimo Zedda e altri come lui non cogodi uras etc nè tantomeno fantola..zuncheddu e soci..la speranza è un governo cittadino giovani e aperto alla società ..la speranza è l’ultima a morire..speriamo!!!35 anni in Italia si è giovani per la politica anzi giovanissimi quasi quasi vorrebbero far apparie giovane Fantola…
mi piacerebbe tanto zedda sindaco ornella demuru vice sindaco e via dicendo aah quanto mi piacerebbe..
Salve a tutti, scrivo qui un commento per la prima volta. In merito alla questione voti, non vorrei che si dimenticasse che molti giochi si fanno lontano dai circhi mediatici, e mi riferisco in particolare al serbatoio (e parliamo di migliaia di preferenze) che il centrodestra ha nei quartieri popolari. Questi voti sono probabilmente l’ago della bilancia in questa e altre tornate elettorali. O almeno così è stato nelle volte precedenti. Sono abbastanza disilluso sul fatto che Zedda possa vincere, o almeno arrivare al ballottaggio; le sue speranze sono nel basso profilo di Fantola, nella diaspora di Artizzu, nei voti di protesta dati ai candidati “minori”. Non so, mi sembra una situazione opaca, senza indicazioni certe, se non quelle dettate dalle esperienze precedenti, per cui Cagliari resta un centro piccolo, di mentalità conservatrice e provinciale, poco elastica nel voltare pagina.
I voti dei quartieri popolari non sono l’ago della bilancia, sono il peso sulla bilancia…l’ago sarà la disillusione di parte dell’elettorato di cetnrodestra, lo scarso appeal del candidato Fantola (e quindi il forte rischio a destra di voto disgiunto) e la partecipazione alla gara di un candidato come Artizzu. Per il resto credo che antropomorfizzare la città non aiuti nè capirla, nè a provarea cambiarla. La mentalità conservatrice non ce l’ha la città, ma alcuni dei suoi cittadini. Mi sembra però che inizia ad esserci poco da conservare e che anche le risorse da distribuire inizino ad assottigliarsi. In questio anni abbiamo visto categorie solitamente vicine al centrodestra protestare ed in questa campagna elettorale boss locali scappare a gambe levate dai propri quartieri di riferimento evidentemente per promesse non mantenute…
Inoltre, per la prima volta, il centrosinistra ha fatto campagna elettorale per vincere le elezioni e non per fare una comparsata. Basta avvicinarsi ai seggi per vedere tutto uno stormo di corvi in azione, segno di nervosismo e preoccupazione sull’esito finale delle elezioni, questa volta non scontato.
Io spero, a poco più di un’ora dalla chiusura, che tu ti sbagli di grosso.
La mia speranza è che si svegli (a favore di Zedda, ovviamente) quell’elettorato che nei decenni scorsi -purtroppo posso ricordarli- si è di volta in volta indirizzato verso una proposta che si presentava come nuova: negli anni ’80 con i radicali -Isabella Puggioni e Piernicola Simeone- poi col PSd’Az di Mario Melis e Carlo Sanna, poi in parte anche con la “novità” antipartitica di Forza Italia (e con l’inganno, ma con una immagine forte), pi col Nuovo Movimento di Grauso e poi anche con Soru.
Non voglio assolutamente dire che sono gli stessi elettori e gli stessi voti, ma mi pare che una fascia non tanto marginale di voto (direi tra il 5 e il 10%) verso il “nuovo” o comunque di alternativa a Cagliari esiste eccome, e farà la differenza.
Mi pare di non avere sbagliato troppo. Ora si DEVE cogliere l’opportunità, Cagliari può davvero cambiare.
Lascio volentieri un post in questa discussione molto pacata.
Devo dissentire assolutamente sul punto vecchio (Fantola) contro giovane (Zedda). Se è vero che il primo ha dietro di sè anni di esperienza e legami con i poteri forti, non dimentichiamoci chi c’è dietro Zedda (Cogodi, Uras e Soru) e non dimentichiamoci nemmeno che se Zedda, anarchico, verrà eletto lo sarà con i voti del PD che farà ben pesare il proprio contributo.
Lo scontro, alla fine, è sempre tra gli stessi con la variante, giovane di facciata, da una parte.
Ovviamente la differenza la farà la squadra che andrà a governare col vincitore. Mi auguro solo non si continui a cadere nell’assistenzialismo e nei soliti giochetti di potere.
Una precisazione: chi conosce la storia politica di Massimo Zedda sa bene che dietro non c’è né Uras, né Cogodi, né Soru. Ha una carriera politica autonoma rispetto a questi personaggi (posso assicurare su Uras e Cogodi). Né l’elezione al consiglio comunale, tantomeno quella al consiglio regionale dipendono dai personaggi che citi.
Il giovane “di facciata” dici tu è stato sostenuto da centinaia di volontari – non da personale assunto per la bisogna come ha fatto il centrodestra – che hanno condotto una compagna elettorale come a Cagliari non si vedeva da anni.
Se Zedda sarà eletto, lo sarà coi voti della coalizione: ciascuno avrà il suo peso come è giusto che sia, ma da come è andata la campagna elettorale sarà molto più libero di chiunque prima, anche perché gran parte del merito sarà suo e dei suoi.
quali sono gli umori in giro, ai seggi? che aria si respira? c’è qualcuno che si è fatto un’idea della situazione?
più che umori, ai seggi si trovano candidati che “casualmente” passano a stringere mani… un candidato sindaco (quello vecchio accreditato di vittoria) è stato visto dai miei ieri al Nautico (non credo voti li), così come sono stati avvistati in diversi seggi candidati consiglieri, sempre amici del suddetto candidato sindaco… nel seggio dove lavora mia sorella un candidato (casualmente sempre dello stesso lato di quelli di su) ha fatto “erroneamente” cadere davanto al seggio una vagonata di santini suoi (fatti rimuovere da una rappresentante di un’altra lista)…
Aspettiamo e speriamo bene…
Si respira l’umore che sarebbe meglio andare a votare che stare a cazzeggiare sul blog diBBiolchini!
arribbau..! e ti pare che non siamo già andati?? 🙂
Ma io non entrato e uscito, dunque non ho il polso della situazione. Speriamo bene… e provate a convincere chi non è ancora andato! una telefonata non costa nulla . Ieri ho accompagnato a forza e ho persuaso alcuni parenti che non avevano alcuna intenzione di votare
Se Zecca dovesse fare il miracolo (cosa che mi auguro) so troverebbe ogni giorno a combattere il fuoco di fila del partito Unione Sarda, il più forte partito che c’è a Cagliari. Come avveniva con soru…
ZeDDa, si chiama ZeDDA. Pregasi non importare il lessico fascio-fascista, se non strettamente necessario.
Scusate: ZeDDa, volevo scrivere ZEDDA! Ho un cavolo di smartphone che ti corregge tutto! Il mio intervento vuole essere pro Zedda, l’ho votato, l’ho conosciuto e odio chi storpia i nomi!
Criticavo piuttosto l’Unione Sarda, che come è avvenuto con Soru, strumentalizza ogni notizia e ha smesso di fare informazione. E sono convinto che, anche incosapevolmente, i titoli sparati influenza le scelte di tante persone, esattamente come succede in campo nazionale con le TV!
Se perdiamo – unica nostra vera vocazione – speriamo di perdere bene. E’ fondamentale E’ quasi meglio perdere bene che vincere. Si può governare bene facendo una bella, buona, onesta ed efficace opposizione. Esattamente quello che è mancato in questi anni: un’opposizione.
Vincere potrebbe perfino essere una iattura.
Questo premesso, ho votato – cioè ho messo una croce sopra – Massimo Zedda e ho scritto un nome della sua lista che ha la metà dei miei anni.
Io sarei un po’ più critico. Vinca l’uno o l’altro, non mi pare che i due Massimi siano all’altezza, la coincidenza del loro nome di Battesimo in una competizione dai toni così mediocri pare molto ironica. Il fatto che il popolo di sinistra in un importante capoluogo di regione arrivi a provare entusiasmo per la scelta di un candidato dal profilo basso non mi sembra poi un buon segno di salute (vedo come dire un’attesa messianica, non molto lucida, ciò che è sconosciuto brilla in quanto tale). Se anche, poi, grazie ad Artizzu si arrivasse al ballottaggio, l’esito sarà comunque scontato perché i chiagliaritani non è che hanno smesso di votare a dx, anzi.
Ehh… per questa città non vedo vie d’uscita.
Beh, una sarebbe quella di emigrare. Il fatto che il popolo di sinistra in un importante capoluogo di regione può anche voler significare che ti sta sfuggendo qualcosa. Sul basso profilo del candidato è un’opinione tua, che converrai, conta quanto quella di qualunque altro, e forse un po’ meno perché queste affermazioni un po’ apodittiche hanno francamente stancato.
Bisogna poi mettersi d’accordo perché l’attesa messianica non si sposa con un candidato di basso profilo (il “messia” è unto dal Signore!). Non c’è nessuna attesa messianica, solo la consapevolezza che a Cagliari (non a Chiagliari) sta crescendo una sinistra nuova di giovani che non si rassegnano. Massimo è uno di loro, quello che li rappresenta meglio forse, non l’uomo della provvidenza, ma il capitano di una squadra. E’ questo vale a prescindere dal risultato finale. Se tu non te ne sei accordo non posso che dispiacermi per te. Ma noi ci siamo, siamo in tanti e ci divertiamo pure.
non ti devi dispiacere per me, io non amo le tifoserie e non voto neppure a cagliari. penso solo che uno sguardo un po’ più distaccato non farebbe male.
A proposito, non ho ben capito a chi va il tuo voto.
Un conto è l’analisi distaccata, un altro è la carenza di analisi unità anche ad una sprizzatina di qulunquismo (il “per me l’uno o l’altro pari sono”, tanto per essere precisi).
La coincidenza del nome è una stupidaggine e questo lo capisci anche tu; la questione dei candidati “di basso profilo” è un’altra castroneria non dimostrata: di fatto hai un ex senatore della Repubblica e docente universitario contro uno dei più giovani consiglieri regionali e vincitore delle primarie su uno dei potenti del PD, quello che ha sconfitto Soru alle primarie per segretario.
L’attesa messianica è una tua proiezione ed infatti il passaggio sui candidati di “alto profilo” rivela la tua visione di leader: l’uomo della prvvidenza che ti risolve tutti i problemi. Non funziona così ed il fallimento di Berlusconi, il leader che ha avuto il potere più ampio dai tempi di Benito Mussolini, lo dimostra in pieno.
Artizzu fa la sua politica e noi certo non dobbiamo dirgli grazie (a proposito io voto SEL e Massimo Zedda, cosa chiara a tutti quelli che seguono questo blog con una certa assiduità).
Sull’esito scontato io non ci giurerei, ma certo essere fatalisti non significa essere distaccati, almeno a casa mia.
I cagliaritani votano a destra è una generalizzazione, io sono residente a Cagliari e non voto a destra e così molti altri. Quindi correggiamo, la maggioranza dei cagliaritani fino ad oggi ha votato a destra. Questo dovrebbe dire un osservatore distaccato. Inoltre un osservatore distaccato dovrebbe anche riconoscere qual è la differenza tra questa campagna elettorale e quelle passate: in questa il centrosinistra – e qui sta il vero merito di Massimo Zedda – sta correndo per vincere le elezioni e non per partecipare. Anche questo aspetto mi pare che ti sia sfuggito.
Tutto questo per restare alla schiuma della questione, senza particolari approfondimenti, ma se vuoi fare il politologo – anche della domenica – studia un pochino di più.
Caro Soviet, la mia domanda era ironica. Non mancano certo i post dove ripeti in tutte le salse che avresti votato Zedda. qui tutti scriviamo per esprimere un’opinione, sono i tifosi che vogliono fare i politologi e che credono di saperla più lunga degli altri. Io non sono un tifoso e non ho nè la prima ambizione nè la seconda. E con questo ti saluto.
Certo che Zedda può riuscire a fare il sindaco, c’è riuscito per dieci anni Emilio Foris.
Quello che non è scontato è il risultato. Molto dipenderà dagli assessori che lo affiancheranno, ma penso che, in caso di vittoria, sia in una posizione più forte rispetto alla propria maggioranza e quindi possa avere più liberta di scelta. E non credo che nel centrosinistra manchino figure capaci di poter fare bene. Forse ci siamo già scordati degli assessori attuali? A parte due o tre, gli altri sono da sudori freddi. Altro aspetto è quello della burocrazia, specie dopo l’ultima infornata di dirigenti fatta dalla giunta Floris. L’esperienza da consigliere dovrebbe essergli stata utile per capire come muoversi e cosa muovere nell’apparato.
Alla seconda domanda rispondo: NO!
No, perché Fantola non è cosa altra da quegli interessi, nonostante in questa campagna si sia arrabattato a dimostrare il contrario, munendosi anche di apposite, ma inverosimili, foglie di fico.
No, perché gli alleati con i quali governerebbe non sono diversi da quelli con i quali governa Cagliari dal lontano 28 luglio 1994. È proprio il caso di metterci una croce sopra.
Stefano, se metti un croce sopra Fantola lo voti. La croce la devi mettere su Zedda. Non confonderti e non confondere chi non ha ancora votato.
Quando voto io faccio una X.
La croce la faccio sopra quelli con i quali non voglio avere più niente a che fare.
Non sono d’accordo Vito: Zedda ha fatto un’eccellente campagna elettorale, per gli spazi che gli sono stati concessi (ricordiamo inoltre che non stiamo parlando del Presidente della Repubblica statunitense).
Si è mosso forse un pò con lentezza dopo la vittoria delle primarie, ma alla fine dei conti ha perso sì qualche giorno, ma in cambio ha ottenuto una coalizione del centrosinistra unita. E non è poco, al comune non è mai accaduto.
Ha suscitato entusiasmi, molte iniziative e ha incassato il supporto/sostegno di tante personalità più o meno “illustri” della nostra società civile.
Inoltre, gode del supporto di un paio di liste finalmente ben fatte (SEL e megliodiprimanoncibasta su tutte).
Sarà senza personalità? Lo conosco da 15 anni e non direi proprio. Direi piuttosto che non è facile imporsi per questa carica a 35 anni, e che comunque è cresciuto tantissimo e crescerà ancora.
Se ci sarà ballottaggio, pronostico una sua vittoria.
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il problema è considerare un trentacinquenne un giovane.
Però questo è un problema nazionale, non riguarda solo Cagliari. Mio Babbo a 35anni aveva già quattro figli e un’azienda da gestire (oltre ad essere consigliere comunale del PCI nel suo paese), insomma era un adulto. Oggi andiamo verso l’eterna giovinezza…
A questo punto meglio il giovane: tutta la vita! Anche, e soprattutto, per fare uno sgarro a chi può permettersi campagne elettorali faraoniche, il cui prezzo sarà da pagare (speriamo di no) durante la consiliatura. Posso capire le perplessità sul giovane, ma i punti a suo favore prevalgono sui “legami” del vecchio…
Caro Vito, chi sostengo io è chiarissimo. Mi pare però che questo post sia prematuro.
Intanto, ad urne aperte, i candidati sindaco sono più di due e credo che tutti meritino rispetto. E’ scontato che poi il confronto sia tra rappresentante di centrodestra e centrosinistra, ma questo da lunedì se si andrà al ballottaggio.
Oggi sono tutti in gara. Sinceramente avrei pubblicato questo post lunedì sera, a risultati acquisiti.
Per il resto, non esistono scuole per fare il sindaco: Cofferati è stato un grandissimo segretario generale della Cgil, è stato un buon sindaco a Bologna? C’è chi dice sì e chi dice no. Floris è sicuramente uno “pesante”, è stato un buon sindaco di Cagliari? Direi di no e mi pare che anche tu possa trovarti d’accordo.
Campagna sottotono? Non lo so Vito, noi siamo in campagna elettorale da gennaio, dalle primarie, direi che se c’è qualcuno che avrebbe avuto diritto di tirare un po’ il fiato è Massimo Zedda, eppure mi sembra che abbia la stessa energia degli avversari, se non di più.
Se sarà un bravo sindaco lo vedremo (peggio di sicuro non potrà fare).
Però Massimo Zedda, se vince, potrà contare su una squadra che lo aiuta a fare meglio; Fantola credo proprio di no, posto che non ha dimostrato di essere un fulmine di guerra in questa campagna elettorale, pur disponendo di risorse imparagonabili rispetto a quella dei suoi antagonisti e dell’appoggio sfacciato del governo regionale, che firma un protocollo da decine di milioni di euro a pochi giorni dal voto. C’è il trucco, come sempre quando agiscono questi prestigiatori della politica: erano quasi tutte risorse già nella disponibilità del Comune, non utilizzate per incapacità. Sono gli stessi che si candidano a sgovernare ancora la città.
Io non so se Massimo Zedda sarà il miglior sindaco che questa città avrà mai avuto, ma questo centrodestra va cacciato: cinque anni di opposizione non può che far bene anche a loro.
tra i due il più probabile cambio di rotta è senza dubbio zedda…è bisogna cambiare rotta assolutamente