“Il Tg1 di Minzolini” è il titolo del libro bianco sul telegiornale più importante d’Italia, curato dal comitato di redazione (Claudio Pistola, Alessandro Gaeta e Alessandra Mancuso), in carica dal 30 giugno 2009 al 23 marzo 2011. In questa quarta parte tutte le notizie date ed omesse tra gennaio e il 19 marzo 2011.
***
Gennaio 2011
3 gennaio – Nell’edizione delle 20 torna un cavallo di battaglia del Tg1( argomento che ha già avuto l’attenzione il 17, il 18, 19 e il 20 novembre) : gli sprechi in Sicilia. L’unica regione nel mirino del Tg1 quando parla di sprechi. Nulla sugli sprechi della parentopoli della giunta Alemanno .
Il dato scandalo da cui si parte sono le ore di lavoro dei componenti della Commissione Statuto, ovvero 14 ore negli ultimi due anni. I suoi “poco solerti componenti hanno intascato laute indennità: oltre 3000 euro al mese per il presidente della commissione, il finiano Arico’’”.
4 gennaio – nel mirino del Tg1 ancora il governo Lombardo. Sprechi in Sicilia, altra puntata: “Non bastavano i quasi 50 mila dipendenti della sanità pubblica. Non bastavano i 20 mila lavoratori pubblici siciliani. E non bastava nemmeno la assunzione natalizia di quasi 23 mila precari….No perché era proprio necessario assumere altre 5000 persone…” E via con altri dati per affermare che “praticamente un siciliano su cinque campa sulle spalle della pubblica amministrazione siciliana. A spese dei cittadini siciliani”. Ancora dati e raffronti e poi: “Quel che fa ancora più impressione sono i dati del rapporto sulla malasanità della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari. Dove si legge che il 25% dei casi di malasanità e dei morti si verificano proprio in Sicilia”
5 gennaio – nel mirino del Tg1 ancora il governo Lombardo. Sprechi in Sicilia. Per il servizio della sera precedente ha protestato l’assessore alla sanità Massimo Russo, ex magistrato. Così il Tg1 dà conto, solo formalmente, della sua protesta:
Prima si ricorda dei “3200 ex detenuti alcolisti e soggetti svantaggiati di varia natura, che la regione ha appena deciso di assumere. E a cui sta per affiancare, altri 8400 soggetti svantaggiati a 500 euro al mese; conti alla mano fanno 4 milioni e 200 mila euro mensili, e dunque oltre 50 milioni di euro che ogni anno la amministrazione siciliana si impegna a sborsare. Sono cose che accadono in una regione che, lo ricordiamo, ha un buco di bilancio di circa due miliardi di euro, e una sanità che manifesta parecchie criticità. Proprio oggi l’assessore massimo russo ha contestato il tg1 per aver raccontato l’exploit di assunzioni nella sanità regionale e per aver riportato i dati della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari, che ricordiamolo è un organismo ufficiale del parlamento italiano. L’accusa al presidente della commissione Leoluca Orlando è di aver fornito dati falsi e a noi è di averli riportati”
6 gennaio – nel mirino del Tg1 ancora il governo Lombardo. Sprechi in Sicilia. Parla anche l’assessore Massimo Russo che dice: riduzione di 5 mila unità di organico che ha permesso la stabilizzazione a copertura dell’organico. L’insieme del pezzo rende quasi inesistente la replica, diritto pur formalmente rispettato. Dopo aver ricordato i dati delle assunzioni, la parola all’assessore per pochi secondi. E poi si ricomincia: “Insomma una infornata di migliaia di nuovi posti di lavoro rigorosamente pubblici, quindi pagati dai cittadini siciliani”. Per chiudere con la voce critica nel Pd siciliano che pure sostiene la giunta Lombardo di Rita Borsellino….
La notizia del giorno sono anche le parole del procuratore antimafia Grasso sull’omicidio Mattarella che si guadagnano solo due righe per annunciare, a grande richiesta, il ritorno della rubrica 41 bis. “l’omicidio Mattarella fu un delitto politico-mafioso”: lo dice il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, partecipando alla commemorazione dell’esponente dc siciliano. E intanto proseguono le indagini sul presunto patto stato-mafia sul 41 bis. Nel servizio l’immancabile La boccetta.
Dal 15 novembre nei quattro mesi che seguono sul 41 bis saranno fatti oltre 40 servizi. Sempre per ricordare, con menzione ossessiva, che Ciampi era prenmier e Scalfaro Presidente della Repubblica
9 gennaio – Inizia lo storico referendum in Sud Sudan per la secessione. Il Tg1 lo ignora
Continua la campagna contro Lombardo. Ennesimo pezzo sugli sprechi in Sicilia in cui si dà conto persino del referendum pro o contro il governatore nella sede Pd di Caltagirone:. “ 500 mila euro dalle casse della regione alla moglie del governatore Lombardo. si tratta di finanziamenti stanziati dall’assessorato agricoltura, per l’ammodernamento di circa un migliaio di aziende agricole. Tra queste spuntano anche quelle delle consorti del presidente Lombardo e del suo predecessore Totò Cuffaro. Che riceveranno rispettivamente 500 e 700 milioni di euro”
Ma c’è uno strafalcione che il conduttore è costretto a correggere in uscita dal pezzo: non 500 e 700 milioni di euro ma 500 e 700 mila
10 gennaio – Ancora sulla giunta Lombardo, per dare conto del referendum dei simpatizzanti Pd di Caltagirone contro l’appoggio alla giunta Lombardo.
Alemanno scioglie la giunta. Nel pezzo si riporta la dichiarazione del sindaco di Roma («Si è conclusa una prima fase del governo comunale che ha ottenuto importanti . Ora è necessario lavorare per fare in modo che questi progetti e i nuovi poteri di Roma Capitale vengano rapidamente calati sul territorio con una grande attenzione alla qualità della vita dei cittadini e dei quartieri ). Nessun accenno agli scandali sulle parentopoli (assunzioni di amici e parenti) alle aziende municipalizzate.
11 gennaio – Ancora due cavalli di battaglia il. caso Sicilia: “In Sicilia negli ultimi due anni la commissione antimafia ha raggiunto il numero legale solo tre volte” .E il 41 bis.
12 gennaio – Vigilia di referendum alla Fiat: intervista a Sacconi.
Intervista a Lombardo, anche se , a differenza delle interviste a ministri e politici, è una serie di risposte spezzettate condite a uso della tesi del Tg1.
13 gennaio – Vigilia di referendum Fiat a Mirafiori: in studio Bonanni. Nuova puntata contro Lombardo.
14 gennaio – Berlusconi indagato per concussione e favoreggiamento di prostituzione minorile. E’ il terzo titolo e arriva dopo dieci minuti. Si apre con la Tunisia in rivolta.
Nel servizio gli estremi della notizia e nulla sulla sostanza, le notti passate da Ruby ad Arcore, il bunga bunga) : “Concussione e prostituzione minorile. Silvio Berlusconi, iscritto nel registro degli indagati il 21 dicembre scorso dalla procura di Milano, in relazione alla vicenda Ruby, e’ stato invitato a comparire. Il reato sarebbe avvenuto ad Arcore , in un periodo compreso tra febbraio e maggio. Tra le contestazioni anche la famosa telefonata che il premier avrebbe fatto in questura per chiedere l’affidamento della 17enne marocchina”. Poi la replica affidata all’avvocato Ghedini, sentito al telefono: “accuse assurde e infondate. si tratta di una gravissima intromissione nella vita privata che non ha precedenti nella storia giudiziaria del paese”. Quanto al Procuratore Capo Bruti Liberati, “in una nota ricorda che c’è sempre il principio di non colpevolezza”
Servizio su Alemanno dal Papa e nuova puntata contro Lombardo: “Torniamo in Sicilia, perche’ anche la Corte dei Conti esprime perplessita’ sui recenti provvedimenti di assunzione della giunta Lombardo. Si tratta -lo ricordiamo- di 39 mila persone. sentiamo l’intervista al Procuratore Generale d’Appello della Corte dei Conti siciliana Giovanni Coppola…
Ma ce n’è anche contro Bassolino: avviata un’inchiesta conoscitiva sugli sprechi della regione Campania durante la gestione Bassolino. E la parentopoli di Alemanno?
14 gennaio – Alle 13.30 Debutta la Rubrica “ Media” per “fare le pulci” all’informazione. Di volta una clava che bastona Annozero, Repubblica, L’Unità, Il Fatto Quotidiano….
Comunicato del Comitato di redazione; Il cdr ha manifestato al direttore la preoccupazione dell’organismo di rappresentanza della redazione perchè la rubrica – qualora non venissero tenuti ben distinti i confini tra informazione e polemiche a cui si dovrebbe sottrarre il servizio pubblico- rischia di schierare il Tg1 in uno sterile “braccio di ferro” a puntate con altri organi di informazione.
15 gennaio – Fiat vince il sì a Mirafiori. Nel pezzo si inizia con le reazioni di Marchionne. Cronaca ridotta al minimo. Poi intervista di Sacconi.
Berlusconi indagato per prostituzione minorile, non è la ”spalla” ma il terzo argomento, dopo la Tunisia.
Nel servizio si nasconde la notizia degli appartamenti in via Olgettina, di un immobiliare di Berlusconi, dati in comodato d’uso a 14 ragazze intervenute alle feste di Arcore, niente dell’interrogatorio della Minetti e delle sue amiche, niente dei tabulati telefonici… Ampio spazio invece alla difesa. Uno stralcio del servizio: “Accuse assurde e prive di fondamento ribadiscono i legali del premier che sottolineano, dalle dichiarazioni della ragazza e degli altri testimoni risulta che ci sia stata soltanto una conoscenza senza implicazioni di carattere intimo e contestano la competenza territoriale di Milano. Proprio la stessa Ruby in un’intervista a la repubblica , dichiara, ma quale prostituzione, Silvio mi ha dato 7 mila euro solo perche’ io gli ho chiesto un aiuto per trovare il lavoro. Il resto sono balle, mai fatto sesso. Io alle feste ad Arcore sono andata tre volte, a cena con altri. gli stanno gettando fango addosso. Mentre il quotidiano Libero titola, la soffiata e’ arrivata dalla Procura”.
Berlusconi reagisce: “solo fango”. Fini che parla a Messina e difende la magistratura non merita un servizio. Le reazioni politiche vengono riferite brevemente in studio e prima di lasciare la parola a Berlusconi: “”In questo momento ci vergognamo davanti al mondo”. Pierluigi Bersani interviene cosi’ sugli ultimi sviluppi del caso Ruby. “Una minorenne – aggiunge il leader del pd – dovrebbe andare a scuola, e non a cena da vecchi ricconi”.
Dal presidente della Camera nessun commento su quelle che pero’ fini definisce “le nuove tristi vicende che riguardano il premier”. Fini a Messina e’ intervenuto sul ruolo dei magistrati e della loro lotta alle mafie dicendo che la qualita’ della democrazia e’ aumentata grazie ai giudici.
16 gennaio – Caso Ruby. Autodifesa con un video di Berlusconi. Il tg1 ne manda ampi stralci per una durata di 3 minuti e 16.
Poi il pezzo di cronaca giudiziaria, come sempre solo la voce della difesa e l’intervista all’avvocato di Ruby, Di Noia. La difesa di Berlusconi ritene che il caso Ruby non sia di competenza della Procura di Milano. Non c’è la parte in cui si spiega che la Procura ritiene sua la competenza perché “il reato è stato commesso abusando della qualifica di Presidente del Consiglio e non nell’esercizio delle sue funzioni”. C’è la difesa che parla di “irruzioni di prima mattina, fotografie al guardaroba, ragazze costrette a spogliarsi…toni e modi inaccettabili”…Niente per spiegare che le perquisizioni sono fatte negli appartamenti di via Olgettina dove risiedono le ragazze…prelevate buste con soldi contanti”
17 gennaio – Si apre ancora con la Tunisia. Sul caso Ruby, nel giorno in cui il fascicolo arriva in Parlamento e tutti i siti sono già pieni di stralci di atti e intercettazioni, il Tg1 fa u servizio i cui parla dei tempi della risposta dei legali del premier sull’invito a comparire, sui tempi della Procura per inoltrare al gip la richiesta di giudizio immediato, sull’esame alla Camera della richiesta della Procura a procedere alle perquisizioni negli uffici del contabile di Berlusconi Giuseppe Spinelli. Finalmente un rapido accenno alle case di via Olgettina: “ E questa mattina e’ stata ascoltata una delle ragazze che avrebbero partecipato alle cene a Villa san Martino. Secondo l’accusa le giovani avrebbero ricevuto appartamenti in comodato d’uso in cambio di prestazioni” …. “Cene”, non festini e “prestazioni” di non si sa che natura. Poi riflettori puntati sulla Procura di Milano: “ Rilevante per impiego di mezzi e risorse la mole di attivita’ investigative messe in essere dalla Procura di Milano. Centinaia di conversazioni intercettate. E mentre si rincorrono indiscrezioni su conversazioni contenute nel faldone da 389 pagine allegato dai pm alla richiesta di autorizzazione alle perquisizioni, il Garante della Privacy invita i media alla cautela e a valutare con scrupolo l’interesse pubblico delle singole informazioni diffuse, evitando di ledere la riservatezza delle persone”.
Sulle intercettazioni che, nel falcone di 390 pagine arrivato alla Camera con la richiesta di autorizzazione a procedere, sono di fatto pubbliche, il Tg1 si limita a menzionare la loro esistenza nel servizio politico. Nulla dei loro contenuti sapranno i telespettatori del Tg1. Salvo invitarli a leggerle sui giornali: “ Nelle redazioni si moltiplicano indiscrezioni e stralci di intercettazioni sulle ragazze che frequentavano Arcore, compresa l’allora minorenne Ruby, e su quanti, come Nicole Minetti, Lele Mora e Emilio Fede vengono indicati dagli inquirenti come coloro che svolgevano attività di induzione della prostituzione”
18 gennaio – Muore un parà in Afghanistan. Il caso Ruby è di spalla con un servizio su Napolitano (“opinione pubblica turbata, fare chiarezza”). La posizione dura della Chiesa che si riassume in una notizia, ha il pregio di far pronunciare le cose col loro nome: “l’Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani sottolinea la gravita’ delle accuse contro Silvio Berlusconi e considera sconvolgente l’ipotesi che un uomo al vertice delle istituzioni possa essere coinvolto in casi di prostituzione minorile. “E’ necessario – scrive l’Avvenire – fare al piu’ presto chiarezza”. Mentre la Radio Vaticana sottolinea la scarse presenza di politici coerenti con i valori cristiani.
Poi le reazioni politiche: PD e IDV chiedono le dimissioni di Berlusconi, l’Udc invita il premier a fare un passo indietro. La maggioranza fa quadrato attorno al presidente del consiglio e parla di tentativo di rovesciamento del risultato elettorale.
La cronaca tace come sempre sugli aspetti che, per l’appunto, “turbano l’opinione pubblica” per usare le parole di Napolitano. “Trepida attesa” per le date di convocazione in aula, silenzio dei legali del premier, il mistero se si presenterà o no dai giudici…”agli atti numerose intercettazioni su cui continuano a trapelare indiscrezioni . Intollerabile violazione del segreto istruttorio” , per il relatore della giunta a procedre. “Per i pm c’è la “prova regina che inchioderebbe il premier”. Ma secondo i suoi legali manca del tutto “l’evidenza schiacciante, quella che in gergo è detta pistola fumante che inchioderebbe il premier”…..
E finalmente, almeno una notizia: “Il riferimento e’ a quei presunti 5 milioni di euro che Ruby avrebbe chiesto al premier per tacere sulle serate a Villa San Martino e di cui si sarebbe vantata in una telefonata di fine ottobre registrata dagli inquirenti. Richiesta smentita dallo stesso legale della ragazza marocchina …smentita che si aggiunge a quella della stessa Ruby che giorni fa aveva dichiarato ”mai avuto rapporti sessuali con il premier”.
Dopo il pezzo di cronaca un accostamento bizzarro: il caso Cederna/Leone: “Non e’ la prima volta che un capo di governo o un capo di stato si trovi al centro di una bufera mediatica. Ripercorriamo la vicenda del Presidente Leone…
Torna un cavallo di battaglia: la rubrica sul 41 bis. “La trattativa stato-mafia del ’93. Audizione davanti alla commissione antimafia di Nicolo’ Amato, ex direttore del Dipartimento amministrazione penitenziaria (che dice “Martelli ricorda davvero male”, Martelli che dice Amato non voleva il 41 Bis, Amato che mostra i decreti per la revoca firmati il 20 luglio di 18 anni prima per 134 detenuti, altri 20, altri 60 e poi si smarrisce nel “non ricordo”).
19 gennaio – Apertura di Esteri sulla visita di Hu Jintao negli Usa.
Subito dopo, nuovo videomessaggio di Berlusconi che contrattacca sul caso Ruby e come una furia annuncia: “Non andrò dai giudici”….violazione dei principi costituzionali, …violazioni gravissime…i pm calpestano le leggi per fini politici…nulla di cui vergognarmi, la verità vince sempre …nessun rapporto con Ruby…riforma della giustizia contro i pm politicizzati“.
Mentre non si dice nulla dell’inchiesta sul Rubygate: Ma l’intervista rilasciata dalla ragazza a Signorini (Kalispera) fornisce gli elementi finora omessi dal Tg e riassunti già nel titolo: ”Opposizioni chiedono dimissioni premier. Ruby. Berlusconi non mi ha mai toccato. Mai chiesto cinque milioni. ne’ foto ne’ video agli atti.
Nel servizio, che ha un refuso (Berlusconi indagato per “corruzione”), la macchina della propaganda mondadoriana si dispiega in tutta la sua potenza attraverso il Tg1. “
“Il Presidente del Consiglio non mi ha mai toccato neppure con un dito, mi ha aiutato senza alcun tornaconto. Non ho mai fatto la prostituta e non ho mai chiesto 5 milioni. La ragazza conferma di aver ricevuto 7mila euro,come aiuto e ammette di aver piu’ volte inventato per se una vita parallela raccontando tante cose non vere, tra le quali di essere egiziana e avere 24 anni. racconta esperienze drammatiche come la violenza sessuale subita a 9 anni da parte di due zii e la fuga da casa a 12”…. Spinelli: “aiutiamo persone ce hanno problemi”…reati insussistenti commentano i legali del premier e la competenza non è del Foro di Milano.”
Poi l’accostamento al caso Clinton – Lewinsky: Non e’ la prima volta che scandali sessuali irrompono nella vita politica di una nazione. Ecco come, in un’intervista a Repubblica, Gianni Agnelli commento’ il caso Clinton-Lewinsky.
Comunicato del cdr: Dopo la rievocazione del caso Leone, il sexy-gate di Clinton. Si propongono accostamenti alla vicenda che coinvolge il presidente del consiglio e si omettono gli elementi chiave dell’inchiesta che lo riguarda. Così non si fa informazione completa ed equilibrata ma si usa il principale telegiornale del Paese per orientare i telespettatori. Il cdr chiede che una vicenda istituzionale così delicata sia finalmente trattata in modo completo, a garanzia di tutti i nostri telespettatori
20 gennaio – Ancora apertura di estero: l’Afghanistan con tre servizi. Poi il politico. La precisazione di Vietti, al Csm, “non sono previste punizioni per i magistrati” liquidata in poche righe, come anche la preoccupazione del Vaticano (Bertone). Ovvero una forte presa di distanza da Berlusconi che è apertura di tutti gli altri telegiornali . Al Vaticano risponde Bossi, subito dopo il pezzo, a brutto muso: “Il Vaticano non si commenta, ma penso che per loro sia piu’ facile parlare, Berlusconi si e’ trovato con la casa circondata, controllavano tutti quelli che entravano e che uscivano. Perche’ non hanno controllato anche la’?”.
Poi Napolitano che chiede sobrietà e poi l’inchiesta. Schema di sempre: informazioni procedurali, Palamara che giudica “inaccettabili gli attacchi ai magistrati che stanno facendo solo il loro dovere”, poi la chiusa che anticipa Panorama l’indomani in edicola sulla “mole dell’indagine”: agli Atti, “almeno 100 mila le telefonate e gli sms intercettati dalla procura milanese in meno di 6 mesi. Quasi 27 mila per l’agente dello spettacolo Mora, 14.500 per la Minetti e 6.400 per la giovane marocchina. Una media di 600 al giorno, si legge nell’articolo”.
21 gennaio 2011 – Si apre con l’appello di Napolitano all’equilibrio tra politica e magistratura, poi il servizio politico, l’inchiesta su Ruby che parla della lettera di sfratto alle 14 ragazze di via Olgettina e della escort Nadia Macrì, sentita dai pm: “Si cercheranno riscontri alle sue dichiarazioni, incrociando tabulati telefonici ed altri elementi. Dice solo stupidaggini, commenta la madre, vuole soltanto notorieta’. La Macri ha sostenuto, in un’ intervista ad Annozero, di essere stata ad Arcore lo scorso 24 aprile e di aver incontrato Ruby”.
A seguire un servizio sulle “intercettazioni” eseguite : Agli atti dell’inchiesta della Procura di Milano sul caso Ruby, 100mila conversazioni ed sms registrati. I costi delle intercettazioni. E’ una girandola vorticosa di dati e di cifre, decine di milioni di euro, confronto fra procure. Come sempre in questi servizi, non si cita mai la fonte dei dati. Come sempre, il Tg1 non specifica che i “bersagli” (9500 in sei mesi a Milano e debito di 73 milioni) sono “utenze” intercettate, non persone.
22 gennaio – Controffensiva di Berlusconi (sono spiato, non fuggo e non mi dimetto) e accusa un disegno eversivo di Fini. La replica di Fini non riceve lo spazio di un servizio, viene assorbita dal pastone politico.
Niente sugli sviluppi dell’inchiesta (l’esistenza di foto sequestrate alle ragazze di cui si parla, di bonifici del premier a una delle ragazze, la testimonianza di una di loro di essere stata accompagnata dalla scorta del premier a fine serata). C’è solo una notizia di 13 secondi per dire che “sarà riascoltata la escort Nadia Macrì”.
Liquidata in poche righe la notizia della polemica che contrappone Saviano (che a Genova dedica la laurea honoris causa ai magistrati di Milano Bocassini, Sangermano e Forno) a Marina Berlusconi alla quale “fa orrore” il gesto di Saviano.
23 gennaio – Anche Fini chiede le dimissioni di Berlusconi ma alle 20 si apre con Albania e Tunisia. Fini finisce nel pastone dell’opposizione. Niente sull’inchiesta Ruby ma pezzo sull’autodifesa di Fede intervistato dalla Annunziata.
Ed è liquidata in poche righe lette dal conduttore la notizia del giorno, che l’indomani apre molti quotidiani: a Che Tempo che fa, la presidente di Confindustria Marcegaglia dice che da sei mesi l’azione del governo non è sufficiente e che “esiste un’altra Italia che va a letto presto, si sveglia presto, produce e fa impresa”.
Per le frivolezze: mercatini dell’usato (sai che novità), corso per cinesi, week end sugli sci e i cibi del freddo…..
24 gennaio – Riportato correttamente dal vaticanista del Tg1 l’atteso ed equidistante intervento del cardinale Bagnasco che apre ad Ancona il Consiglio permanente della Cei.
L’inchiesta sul Rubygate: nel servizio, la Procura di Milano secondo cui la Macrì non è stata ad Arcore il 24 aprile – e dunque non ha incontrato Ruby – e la memoria difensiva raccolta dai legali del premier.
Per le frivolezze: grande freddo negli Stati Uniti e le star che non funzionano in pubblicità.
25 gennaio – Apertura sulla strage all’aeroporto di Mosca del giorno prima. Due servizi. Spalla sulla salma trafugata di Mike Buongiorno, tre pezzi. Poi il caso Ruby. Dopo avere costantemente omesso i contenuti delle intercettazioni e le tesi dell’accusa, il Tg1 dà ampio spazio a quelle della difesa presentate dagli avvocati del premier: “Normali cene tra amici, niente alcol o festini nelle serate ad Arcore”…
“ Tra le pagine, anche la dichiarazione messa per iscritto di Ruby che ribadisce di non aver mai fatto sesso con Berlusconi, di aver raccontato di avere 24 anni e di essere la nipote del presidente egiziano Mubarak. dalle deposizioni i dopocena nella villa del premier si sarebbero svolti in due sale, una adibita a proiezioni di film, interventi politici o partite di calcio e l’altra a discoteca”.
Nel servizio politico c’è un accenno alle reazioni dopo la violenta sortita di Berlusconi alla trasmissione di ad Lerner senza ovviamente spiegare cosa abbia detto, né tanto meno far sentire i pezzi clou della scenata.
Si passa alla cronaca con un servizio sulle carte che da Santa Lucia dimostrano che la casa di Montecarlo è di Giancarlo Tulliani, cognato di Fini. Questa volta il Tg1 è prodigo di “indiscrezioni”: Alla Farnesina arrivate prima di Natale documenti ufficiali , “documenti rilevanti ai fini del reato sulla vendita dell’appartamento ad un prezzo sottovalutato, un terzo del suo valore reale…..la nuova documentazione che sarebbe stata spedita dal governo di Santa Lucia chiarirebbe definitivamente la vicenda”. Poi il servizio ricorda le polemiche che nei mesi scorsi parlavano anche di manipolazione di documenti da parte di apparati deviati con la complicita’ del governo. Polemiche che hanno spinto fini in un videomessaggio su internet. E qui si sente la dichiarazione Fini: “se questo sara’ accertato, mi dimetto”.
E c’è una nuova puntata della Rubrica 41 bis: Nicolò Amato torna davanti alla Commissione antimafia sulla presunta trattativa Stato – mafia per la revoca del 41 Bis a Secondigliano e Poggioreale. Gasparri si scatena: “E’ ora di finirla con il silenzio sulla resa dello Stato alla mafia negli anni ’90. Quando erano ai vertici dello Stato Scalfaro, Ciampi, Amato, Mancino e Conso centinaia di criminali ebbero – continua Gasparri – il beneficio della cancellazione del 41 bis perchè, lo ha detto Conso, si voleva dare un ‘segnale’ alla mafia per frenare le stragi”. A chiudere l’immancabile Amedeo Laboccetta, “sorprende che il Presidente della Camera Fini, neopaladino della legalità, non abbia ancora messo in calendario la mozione presentata”.
26 gennaio – Si apre con la sentenza per via Poma, tre servizi. Poi si passa alla fiducia a Bondi, al federalismo e alla casa di Montecarlo con due servizi (in Procura a Roma sono arrivate le nuove carte di Santa Lucia e al Senato il Pdl presenta una interrogazione urgente).
Ancora un servizio sul 41 bis e per le frivolezze: corso per buttafuori, volpi in città…
27 gennaio – Apertura con la giornata della memoria: Napolitano e Schifani.
Poi la casa di Montecarlo che precede, ovviamente, il caso Ruby. Frattini riferisce in Senato, la casa è di Tulliani le carte di Santa Lucia sono autentiche e fanno chiarezza…e poi, come negli altri giorni, la chiusura del servizio con il videomessaggio del 25 settembre di Fini in cui dice: Se la casa è di Tulliani mi dimetto.
Poi le reazioni politiche, con le opposizioni che durante l’informativa di Frattini lasciano l’aula e la conferenza stampa dei figiani: “Berlusconi è il mandante del dossieraggio a orologeria contro Fini. Il manovale è Lavitola” Con Gasparri che chiude: dica Fini se intende tenere fede alla sua promessa di dimissioni, la casa è del cognato”.
Secondo servizio su Montecarlo per sentire l’ incaricato della ristrutturazione dell’appartamento : “ero in contatto con Elisabetta e il fratello Tulliani”… “era lei che dava istruzioni”.
Ed ecco il caso Ruby con la decisione della Giunta di rinviare gli atti alla Procura, con voto sulla mozione del Pdl , e il pezzo di cronaca in cui si accenna, in un passaggio, senza spiegarne i contenuti, all’attacco del Giornale a Ilda Bocassini citando la nota di Bruti Liberati : “Le campagne di denigrazione e l’attacco personale ai magistrati si qualificano da soli, scrive in una nota, senza citare il Giornale che pubblica un articolo sulle vicende private di Ilda Bocassini. E solidarieta alla Bocassini e’ stata espressa anche dal presidente dell’Anm, Palamara”. Il servizio accenna alle intercettazioni telefoniche della Minetti (“frasi di rabbia contro il Presidente del Consiglio. Solo uno sfogo dice la Minetti”): ma che ha detto? Ed Emilio Fede annuncia querele contro il capo della scorta: Ha detto cose non vere”. E cioè, cosa ha detto?
Per le frivolezze: l’alpinista che scala vulcani e montagne a piedi nudi e cuochi in gara.
28 gennaio – Alle 13.30 Rubrica media attacca Annozero della sera prima che ha visto l’irruzione telefonica del Dg Masi, di cui nulla si è detto e si dice nel Tg: Fenomenologia di un processo mediatico” è l’incipit del servizio. Sotto accusa Annozero per l’intervista alla Macrì, della scorsa settimana: “La Macrì diventa teste chiave dell’accusa”. “Ieri Annozero intervista nuovamente la Macrì. Una testimone definita irrilevante dai giudici non lo è più per Santoro”. Sentiti anche il marito e la madre della Macrì. Ma tutto ciò interessa solo l’aula di Annozero e il suo pubblico santoriano” (ovvero oltre sette milioni di spettatori con punte di otto) “e infatti non la riprende nessun giornale se non Travaglio sul Fatto quotidiano”.
Alle 20 si apre con l’Egitto, diversi servizi, poi il verbo di Berlusconi con il videomessaggio del giorno: “Vado avanti e non ho nessun timore di farmi giudicare. il fango ricadra’ su chi lo usa contro di noi. E ancora: l’offensiva delle toghe politicizzare sara’ respinta. .. in 17 anni ne ho viste di tuti i colori, hanno anche cercato di farmi fuori colpendomi fisicamente”.
Ancora la casa di Montecarlo. Non per dire, notizia del giorno, che la Procura di Roma invia la richiesta di archiviazione (“irrilevanti le carte di Santa Lucia sulla proprietà del cognato di Fini): “parla uno dei più noti costruttori di Montecarlo” e dice che “Il notaio conosce il nome del proprietario della casa ma può rivelarlo solo alla Procura di Roma”. E l’incaricato della ristrutturazione dell’appartamento, che però l’ha subbapaltata, già sentito la sera prima che dice: “Fini non può non sapere che l’appartamento valeva di piu’”.
Dopo il processo a Fini, quello ad Annozero: Bufera su Annozero. Dopo la chiamata in diretta di ieri, il Direttore Generale della Rai, Masi, parla di indegni processi in tv. Santoro annuncia una mobilitazione.
Apertura dell’anno giudiziario: parlano Lupo, primo presidente della Corte di Cassazione, e il ministro Alfano. Non Vietti che chiede “rispetto per i giudici”.
Non manca l’ennesima puntata della Rubrica 41 Bis, mentre non c’è niente sull’intervento di monsignor Crociata della Cei: “C’è una questione morale, ci riguarda tutti”.
Per le frivolezze: uomini italiani sempre più casalinghi, un gorilla star del web, concerti sulle piste da sci, un giocatore di basket che finisce dentro al canestro e resta appeso con i piedi in su.
29 gennaio – Apertura sul Cairo con cinque servizi. Poi il verbo di Berlusconi che telefona all’Adc di Pionati (”vado avanti, i numeri tengono”) in cui attacca il Terzo Polo e le reazioni politiche in unico pastone.
Si apre l’anno giudiziario nei distretti delle Corti d’Appello, l’Anm legge un documento “Non ci facciamo intimidire, gli attacchi ai magistrati sono contro la Costituzione”. Si citano un paio di posizioni critiche: il Pg di Milano (no a progetti di legge per limitare le intercettazioni), il presidente della corte d’Appello di Palermo (no al processo breve) .Neanche per sbaglio si cita il procuratore di Torino Caselli che dice: “la Misura è colma”. C’è invece il Pres. Della Corte d’Appello di Bari contro il protagonismo dei giudici (i processi si fanno in aula e non in piazza) . E le uniche voci che si fanno ascoltare sono quelle di Alfano e di Bondi che chiude il servizio.
E vai con pezzi di cronaca e umanità varia: un omicidio in Sicilia, una baby gang a Cosenza, una sparatoria a Detroit, una catapulta che dal Messico lancia droga negli Stati Uniti, le ragazze inglesi che bevono troppo alcol, le pecore deformi forse per l’inquinamento, i giorni della Merla, dormire con gli animali, cure estetiche, legumi e colesterolo….
30 gennaio – Anche stasera il nome di Ruby neanche si sussurra. Si apre con cinque servizi sull l’Egitto, cronaca, politica e per l’alleggerimento: chi sceglie il pulman come mezzo di trasporto, scuole di sci per bambini, lo snowpark, il boom di passeggeri aerei…
31 gennaio – Si apre ancora con diversi pezzi sull’Egitto. Poi il verbo di Berlusconi, con la proposta inviata dal premier al Corsera e due servizi di reazioni: opposizione impaninata come sempre prima della maggioranza. Su Ruby, liquidata con poche righe lette dal conduttore la notizia che la Minetti è stata interrogata per tre ore dai magistrati.
Quindi tanta cronaca e per le frivolezze: il miglior cuoco dell’anno, l’uomo contro il computer e il tormentone canoro del momento.
31 gennaio – Comunicato del Cdr nella bacheca di redazione : Si è chiusa per il nostro telegiornale una settimana che dovrebbe indurci a una riflessione sulla qualità e sull’autorevolezza del Tg1: la media dei telespettatori sintonizzati sull’edizione delle 20 da lunedì 24 a domenica 30 è stata del 24,3 per cento. Venerdì abbiamo toccato il 22,83 per cento, uno dei risultati più negativi nella storia del Tg1. Anche ieri la media del Tg1 delle 20 è stato del 23.30. La questione riguarda tutti e il nostro futuro: ne vogliamo parlare?
Febbraio 2011
1 Febbraio – Al Tg1 delle 20 si parla di economia. Ma non dà la notizia del giorno, ovvero che i giovani disoccupati in Italia sono il 29%, nuovo record, e che dai dati fiscali risulta che è in perdita una società italiana su tre.
Al contrario, il Tg1 fa da grancassa alla nuova strategia comunicativa del premier come antidoto al Rubygate, suggerita da Giuliano Ferrara, la “frustata all’economia”.
Così viene annunciato il servizio: L’economia, ora, con il dibattito acceso nel mondo politico e produttivo sulle proposte per rilanciare la crescita che il Presidente del Consiglio Berlusconi portera’ venerdi’ al Consiglio dei ministri…
Nel pezzo si attribuisce all’opposizione la proposta inesistente della patrimoniale (tasse) per avvantaggiare la maggioranza. Casualmente, un paio di servizi dopo, si sente Franceschini dire che il federalismo non va bene perché il Pd è contro la patrimoniale.
Il servizio è abilmente costruito con slogan: “Una straordinaria frustata al cavallo dell’economia Nelle parole di Silvio Berlusconi …Un percorso di liberalizzazioni …Primo atto: la modifica dell’art 41 della Costituzione sulla libertà d’impresa: ovvero sarà lecito fare tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge. Niente più permessi da chiedere ad ogni passo insomma, ma solo alcuni divieti da rispettare.
Seconda tappa: il piano per il Mezzogiorno basato su defiscalizzazione e deregolamentazione. Ovvero Zone a burocrazia zero,dove chi apre un’impresa deve considerare adottata qualsiasi pratica che non venga esplicitamente bocciata entro 30 giorni….. Tutto ciò dovrebbe aumentare la ricchezza del paese del 3-4 per cento nei prossimi 5 anni”. Questa dunque la ricetta liberalizzatrice di Berlusconi, dice il servizio che poi passa alle idee del centrosinistra che “ruotano invece attorno alle proposte di alcuni autorevoli esponenti , ovvero le cosiddette patrimoniali proposte da Giuliano Amato e dal banchiere cattolico Pellegrino Capaldo, per ridurre il debito pubblico. Da una parte l’ex premier Amato che qualche settimana fa ha ipotizzato una tassa di 30 mila euro a carico degli italiani più ricchi. Mentre la proposta Capaldo va oltre: una imposta straordinaria sugli immobili che oscillerebbe tra il 5 e il 20%.”
A Bruxelles Alfano rilancia il processo breve. Notizia liquidata in poche righe senza spiegare nè ricordare gli antefatti.
Riparte alla Camera l’iter del disegno di legge sul processo breve. Lo ha annunciato il ministro della giustizia Alfano: non e’ mai stato cancellato dall’agenda politica della coalizione e pronunciamenti recenti della corte di Strasburgo richiamano l’Italia a rendere piu’ celere la macchina della giustizia – ha detto Alfano.
Stesso trattamento per la notizia che, dopo l’irrituale audizione al Senato, Frattini è indagato per abuso d’ufficio: L’iscrizione e’ seguita ad una denuncia sull’acquisizione dei documenti provenienti da Santa Lucia che attribuiscono la proprieta’ della casa di Montecarlo, ereditata da An, a Giancarlo Tulliani, cognato del Presidente della Camera Gianfranco Fini. Il fascicolo sara’ trasmesso al tribunale dei ministri. La notizia dà per scontato che “carte” di Santa Lucia attribuiscono la proprietà della casa di Montecarlo a Giancarlo Tulliani nonostante la Procura di Roma abbia definito “irrilevanti” quelle carte.
Quindi un servizio sul consigliere laico del Csm, in quota Lega, Brigandì indagato per abuso d’ufficio con l’accusa di avere fornito ad Anna Maria Greco del Giornale un documento interno del Csm su un procedimento disciplinare a carico di Ilda Bocassini, anni 80, poi archiviato su fatti della sua vita privata: Brigandì smentisce, dice il servizio, ma da qui e’ partita l’inchiesta: “Sigilli all’ufficio di Brigandi’, perquisizioni a tappeto nella sede del quotidiano e nell’abitazione della cronista”. Si sente quindi Sallusti, direttore del Giornale, e si chiude con le reazioni alle perquisizioni (Fnsi, Quagliarello, Gentiloni)
Su Ruby, solo una notizia per dire che non sarà necessario un secondo interrogatorio per la Minetti indagata per sfruttamento della prostituzione e che i pm preparano la richiesta di giudizio immediato per Berlusconi
Per le futilità: i cibi golosi e un “coach per la voce.
2 febbraio – In apertura intervista a Berlusconi sui temi economici : Buonasera dal tg1. “Dobbiamo dare una forte scossa all’economia”, in un’intervista al nostro telegiornale il premier puntualizza le iniziative che il governo si accinge a varare in materia economica.
Deregulation per l’iniziativa imprenditoriale, investimenti al sud, modifica all’art. 41 della Costituzione e rilancio del piano casa. E sulla patrimoniale avverte: “sarebbe un grande esproprio ma noi lo impediremo”. Più che un’intervista un videomessaggio, con non-domande che incorporano già la risposta e con Berlusconi che legge sul gobbo le risposte.
Prima domanda: Presidente, negli ultimi due anni l’Italia ha tenuto alto l’argine della stabilità dei conti, come hanno riconosciuto l’Europa e il Fondo Monetario Internazionale. Ora è il momento di tornare a crescere. In che modo?
Seconda domanda: Molti analisti affermano che l’Italia è ancora un Gulliver, ovvero un gigante bloccato da lacci e laccioli. Lei è sceso in politica nel 1994 promettendo la rivoluzione liberale. Per dare una scossa alla nostra economia è arrivato il momento di andare fino in fondo?
Terza domanda: Proprio su questi temi lei ha fatto una proposta di collaborazione all’opposizione che ha risposto che non è credibile. Ma dietro questo rifiuto, secondo lei, aleggia il partito della patrimoniale, la vecchia ricetta che per risolvere i conti della nostra economia punta sempre sulla scorciatoia dell’aumento della pressione fiscale?
Si viene a sapere che Berlusconi legge le risposte su un gobbo applicato al cavalletto della telecamera Rai. Per due volte il comitato di redazione chiede conto dell’uso del gobbo al direttore, senza avere risposta:
Comunicato del Comitato di redazione: Tre giorni fa abbiamo chiesto al direttore di spiegare come è stata realizzata l’intervista al Presidente del Consiglio. Siamo ancora in attesa di risposta e di fronte all’indisponibilità del direttore a riceverci, riproponiamo la domanda: è vero, come ci risulta, che il premier abbia usato il “gobbo”? Quello che solleviamo è un problema professionale di grande rilevanza perché l’uso del gobbo implica che domande e risposte siano scritte preventivamente. Insomma si è trattato di un’ intervista o di un videomessaggio? Restiamo in attesa di un confronto con il direttore sull’argomento.
Nessun servizio su Ruby e sulle nuove notizie di un bonifico di Berlusconi alla madre di Noemi. Ma si dà quella irrilevante di un battibeccho sulla casa di Montecarlo. La casa ex di An a Montecarlo. La procura di Roma ha trasmesso al tribunale dei ministri, il fascicolo relativo al responsabile della Farnesina Frattini.
Intanto, breve querelle tra il leader de La destra Storace e uno dei difensori di Fini, Consolo, prima dell’udienza che ha deciso di rinviare al 2 marzo la discussione della richiesta di archiviazione dell’intera vicenda. “Eccole le chiavi dell’appartamento ma ovviamente non te le do” avrebbe detto a Consolo, Storace che, commentando il rinvio deciso dal giudice ha aggiunto: “Gianfranco Fini resta indagato, si dimetta”.
Niente sull’impoverimento delle famiglie rilevato dall’Istat.
3 febbraio – Non si dà notizia del pentito Spatuzza che in aula, nel processo per la strage dei Georgofili chiede scusa ai parenti delle vittime e chiama in causa il premier. Per il terzo giorno c’è però un servizio sul caso Brigandì-Giornale, ribadendo che la cronista è stata fatta spogliare e omettendo la smentita della Procura sulla circostanza.
Comunicato del Comitato di redazione: Da tempo il comitato di redazione del Tg1 lancia l’allarme per la perdita di credibilità che si ripercuote anche sugli ascolti. Ieri un’altra pagina da dimenticare: abbiamo fatto il 23,18 con un prodotto che si è contraddistinto per il carico di polemiche e di ironie su molti giornali, suscitato dall’intervista al presidente del consiglio, e per le tante omissioni: dai dati Istat sull’impoverimento delle famiglie italiane all’inchiesta sul caso Ruby che continuiamo a ignorare .
4 febbraio – Alle 13.30 nella rubrica Media lo sbertucciamento di un collega del Tg3, Pierluca Terzulli, che suscita un vespaio di polemiche (protestano Stampa Romana, la Stampa parlamentare, Usigrai, Fnsi, i cdr di Tg3 e Tg1, il direttore del Tg3 Berlinguer). La parte del servizio contestata: “L’intervista del tg1 al premier ha fatto rumore eppure non e’ certo la prima volta di capo di governo in un tg della Rai”. A quel punto viene lanciata la domanda del vicedirettore del Tg3, Terzulli a Prodi in un’intervista di tre anni prima: “si puo’ dire che volete passare dalla fase dei sacrifici a quella dell’abbassamento delle tasse?”. E Prodi risponde: “si’, mi sembra una sintesi giusta”.
“Ovviamente – prosegue il giornalista – quella volta nessuno si sogno’ di contestare alcunche’, questa volta invece non solo contestazioni ma anche falsificazioni, come quella che ha operato il Fatto quotidiano che ieri sul suo sito internet riportava l’intervista con il taglio di due domande su tre, solo per dimostrare che si trattava di un monologo de premier”
La cosa grave è la manipolazione dell’intervista di Terzulli a Prodi: su un intervista di tre minuti con domande tutt’altro che accondiscendenti o in ginocchio, si prende solo la prima.
Il Comitato di redazione del Tg1 esprime solidarietà al collega Terzulli e si scusa con lui “a nome di tutti i giornalisti del Tg1 che non si riconoscono nell’uso improprio che il direttore fa del nostro giornale per attacchi e campagne che nulla hanno a che fare col servizio pubblico. Avevamo già messo in guardia dall’anomalia di una rubrica che commina bacchettate a destra e a manca . E a proposito dell’intervista “in esclusiva” al presidente del consiglio, di fronte alle insistenti voci che riferiscono dell’uso del gobbo da parte del premier, chiediamo al direttore di spiegare alla redazione come è stata realizzata l’intervista. Il problema non è di poco conto, perchè l’uso del gobbo implica che domande e risposte erano scritte preventivamente. In questo caso che differenza ci sarebbe con un videomessaggio?”.
L’edizione delle 20 è un cinegiornale: nei titoli neanche una parola sull’opposizione, nonostante l’assemblea del Pd e il duro intervento di Bersani. Si apre con Napolitano che dice “irricevibile il decreto sul federalismo”, poi un servizio sul decreto, ovvero conferenza stampa di Tremonti – “successo storico” – e Calderoni. Poi Berlusconi da Bruxelles e un servizio sulle “liberalizzazioni”, un tema che tiene banco per diverse sere: continua il dibattito sulla modifica dell’articolo 41 della Costituzione che nelle intenzioni del governo dovrebbe semplificare l’iniziativa d’impresa. Stasera sentiamo le reazioni del mondo artigiano e dei piccoli imprenditori.
Su Ruby, poche righe lette dal conduttore per dire che i legali del premier hanno presentato denuncia contro ignoti per l’eventuale diffusione di foto manipolate e che l’avvocato di Ruby ha rinunciato all’incarico. Sul caso Ruby l’opinione di Piero Sansonetti, direttore del settimanale Gli altri.
Fini liquidato con poche righe lette dal conduttore: “Sono giorni certo non esaltanti per il pubblico decoro della politica”. Cosi’ il presidente della Camera, Fini, in un messaggio inviato a un convegno sull’idea di patria. Fini ha sottolineato l’importanza della Costituzione come “fonte straordinaria di regole civili”.
Nulla si dice sull’accordo separato della pubblica amministrazione col duro botta e risposta tra Camusso e Bonanni. C’è un servizio sul processo per la tentata scalata Unipol Bnl con Fassino testimone.
Per le futilità: il gran hotel di Rmini e la storia di Barton che aveva azzannato il suo padrone, era stato rinchiuso in un canile, ed è tornato a casa. Menomale.
5 febbraio – Dopo Berlusconi e l’assemblea del Pd , un pastone politico dove finiscono sia Fini a Bologna con i giovani di Generazione Italia che i diecimila riuniti da Libertà e Giustizia al Palasharp con Saviano. L’effetto è sempre quello del “panino” con le dichiarazioni a chiudere di Cicchitto e Gasparri che parlano di “nuova piazzale Loreto”
Terremoto per le dichiarazioni di Marchionne che annuncia lo spostamento a Detroit del centro direzionale Fiat. Marchionne poi smentisce ma i dubbi restano tutti. La scelta è una notizia liquidata in poche righe.
7 febbraio – La pagina politica apre con gli scontri ad Arcore il giorno prima mentre tutti i siti aprono sulle minacce della Lega di voto anticipato. Notizia che dopo una dichiarazione di Ostellino sempre sugli scontri ad Arcore, e un servizio sulle polemiche sul processo breve, viene data con poche righe dal conduttore annacquando la frase di Calderoni che aveva detto “O cambiano le Commissioni o si stacca la spina”: E questa sera ad Arcore vertice tra Berlusconi e Bossi per fare il punto sul federalismo. Intanto Calderoli rilancia: siamo al governo per fare le riforme, e per farle occorre rivedere gli equilibri e la composizione delle commissioni parlamentari.
Poi, un altro servizio sulla “scossa all’economia” del premier: “ … Punto di partenza, anche simbolico, dell’iniziativa economica del governo sarà la riforma dell’art 41, in sintesi: sarà lecito tutto ciò che non sia espressamente proibito dalla legge. Si tratta insomma di disboscare quella foresta di lacci burocratici che ora rallenta il mondo dell’impresa”…
C’è un servizio sul Rubygate. Solo un cenno su “una seconda minorenne” (“sarebbero in corso accertamenti su una seconda minorenne”): si sa che la brasiliana Iris ha passato ad Arcore la notte prima dell’aggressione del premier a piazza Duomo. Nulla su un’altra inchiesta a Napoli (euro falsi e camorra) in cui emerge il nome di un’altra frequentatrice di Arcore: Sara Tomasi. Come d’abitudine il servizio è tutto un dispensare informazioni “tecniche” sui tempi della chiusura delle indagini, sulle ipotesi di separare i reati ipotizzati, sulla fotocopiature del falcone…Insomma sull’inchiesta, zero come sempre
8 febbraio – La Procura di Milano chiederà l’indomani il rito immediato per Berlusconi per entrambi i reati: concussione e prostituzione minorile. Alle 20 la notizia arriva a metà giornale.
Ancora un servizio sulla “frustata all’economia” di Berlusconi mentre si tace la polemica tra Calderoli che non vuole la festa dell’Unità il 17 marzo e La Russa che gli risponde: “E’ già decisa”.
Dopo 13 minuti di Tg, il servizio sul Rubygate. Confusamente si cita la smentita di “indiscrezioni” emerse nei giorni precedenti e mai portati all’attenzione di telespettatori: “Alcune notizie apparse sui giornali sono state nuovamente smentite dagli stessi ambienti giudiziari. Il procuratore capo di Milano, Bruti Liberati ha specificato che l’unica minorenne che figura nell’inchiesta e’ Ruby, negando che ce ne sia un’altra come seconda parte lesa. Mentre sull’ipotesi sollevata dai legali del presidente del consiglio che Ruby sia nata nel 1991 come sottoscritto da lei stessa in un verbale davanti ai carabinieri, gli avvocati fanno sapere che chiederanno una rogatoria in Marocco. Quanto all’inchiesta di Napoli Bruti Liberati sottolinea che non c’e’ nessun collegamento”.
Non manca un sempreverde: la Rubrica 41 bis.
Dopo le futilità: sveglia anticipata (gli italiani sono più mattutini) e Camilla d’Inghilterra che non esclude un giorno di poter diventare regina, un’intervista di due minuti a Pannella (che ora dialoga con Berlusconi) che insulta Formigoni, “uno che è molto casto, ma anche molto imbroglione”. Formigoni chiederà il diritto di replica e l’otterrà.
9 febbraio – Nei titoli non una parola all’opposizione (Bersani ha parlato in una conferenza stampa sulle misure economiche del governo):
Berlusconi: “fango / con finalita’ eversive” Caso Ruby. Procura Milano chiede rito immediato per premier. Berlusconi, ” accuse infondate, uno schifo, finalita’ eversive. Faro’ causa allo Stato”.
Il piano del governo / per la ripresa Via libera del governo al piano per la ripresa economica. Marcegaglia al tg1: positivo che il governo si concentri sulla crescita.
Nel giorno della richiesta di giudizio immediato per Berlusconi, il Tg delle 20 apre con la reazione del premier (chi paghera’ per queste finalita’ eversive? E’ uno schifo, una vergogna, intentero’ causa allo Stato, introdurremo la responsabilita’ dei giudici ) . Solo dopo il servizio che da’ la notizia: mai si spiega che secondo l’accusa Berlusconi ha avuto rapporti sessuali con Ruby ai tempi minorenne. Né si spiega a che titolo Sara Tommasi entri nell’inchiesta (rapporti con la camorra e con Berlusconi):… “infine su ordine della procura di Napoli, e’ stata perquisita l’abitazione milanese della soubrette Sara Tommasi. Non e’ mai stata sentita come persona informata dei fatti, dicono i suoi legali che definiscono illegittima e incontrollata la circolazione delle sue intercettazioni con personaggi anche politici. Marina Berlusconi smentisce di aver mai conosciuto la Tommasi e parla di devastante inquisizione da parte delle procure”.
10 febbraio – Infuria la polemica sulle dichiarazioni di Berlusconi contro la magistratura e la risposta del presidente della Corte Costituzionale De Siervo.
Alle 20 si apre con l’Egitto. Poi la politica: l’intervista di Berlusconi al Foglio (Sono perseguitato come nella Germania comunista, contro di me un golpe morale ma resisto e il mio ultimo giudice e’ il popolo) .
La risposta di De Siervo infilata nel pastone di reazioni politiche: (“In mattinata e’ il presidente della Corte Costituzionale De Siervo a ribadire: la Corte e’ un organo imparziale” con la voce di De Siervo e la replica di Gasparri.)
C’è anche un’intervista al procuratore della Repubblica di Napoli Lepore ( “Le fughe di notizie sono pericolose per le persone e per la giustizia”) e a seguire, in studio, Giuliano Ferrara: le domande sono “assist” vche Ferarra utilizza per difendere in maniera spietata Berlusconi e per attaccare il “circuito circo-mediatico” e i giornali “che fanno tutto quello che i procuratori del Repubblica non fanno o non possono fare”. Un monologo di sei minuti. Ecco le “domande”:
1 – Ferrara, ha ascoltato il procuratore capo di Napoli. Ma e’ vero che i giornali guidano le inchieste?
2 – lei si oppone a chi utilizza un certo neo-puritanesimo per ribaltare gli equilibri. E’ una cosa inusuale utilizzare argomenti di questo tipo in un paese come l’Italia. Perche’ avviene?
3 – per sabato avete organizzato una manifestazione…
4 – quanto contano le lobby editoriali in queste dinamiche? Lei aveva anche lanciato una sfida a Salfari a un confronto televisivo…
5 – un’ ultima domanda: visto questo clima, come si puo’ realizzare un riequilibrio dei poteri?
Nel mirino c’è in particolare il Gruppo L’Espresso : “E’ da molti anni che in Italia c’e’ un partito mediatico giudiziario. Abbiamo la volonta’ dichiarata del Gruppo Espresso e degli intellettuali del Palasharp di abbattere Berlusconi con mezzi extraparlamentari, perche’ quelli parlamentari sono falliti. Il mezzo che hanno scelto e’ quello giudiziario. Questo e’ un progetto piu’ che eversivo, e’ pazzoide. Mi fa diventare pazzo di rabbia e per questo – sottolinea il direttore del Foglio – ho convocato la manifestazione di sabato a Milano”.
13 febbraio – “Se non ora quando?”: un milione di donne (e uomini) scendono in piazza in oltre 200 città d’Italia per chiedere rispetto per la dignità delle donne.
Già dai titoli si capisce che aria tira. Le donne non ne meritano uno tutto per loro: Donne in piazza in tutta Italia a difesa della dignita’ femminile. Fini al premier: dimettiamoci entrambi, poi voto. Pdl: proposta ridicola, maggioranza c’e’
In compenso due titoli vanno alla chirurgia estetica e a San Valentino.
La protesta delle donne, dopo dieci minuti e dopo un servizio che da’ conto dei cinquemila scesi a manifestare nello Yemen. Un minuto e dieci secondi la durata del servizio: si parla solo della piazza romana. Nel servizio politico, le reazioni delle politiche del Pdl che per un tempo analogo a quello sulle manifestazioni sparano contro le donne scese in piazza a protestare
Per le futilità: chirurgia estetica (se si vuole arrivare in estate in piena forma e’ questo il periodo giusto per ricorrere alla medicina estetica. Oggi, al posto di interventi come lifting o protesi, e’ possibile ricorrere a trattamenti piu’ veloci e meno invasivi) tatuaggi , san valentino, linguaggio dei giovani, carnevale, sport all’aria aperta…
14 febbraio – Sull’emergenza immigrati dalla Tunisia è polemica tra Commissione dell’Unione Europa e Viminale. La commissaria agli affari interni si dice sorpresa delle parole di Maroni (L’europa ci lascia soli) e rivela che sabato Maroni ha detto non agli aiuti Europei.
Nel servizio del Tg1 la posizione europea sparisce, resta solo la polemica di Maroni : “ In questa fase di emergenza, dice, Bruxelles non puo’ rispondere con i formalismi.” E ancora: “L’Europa non ha detto una parola forte”.
15 febbraio – La procura di Milano rinvia a giudizio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile.
Il Tg1 ospita il commento di Vittorio Feltri che attacca la magistratura e anticipa la sentenza di condanna a Berlusconi dandola per scontata.
Non manca un servizio sulle divisioni del Fli dopo il congresso, e la sempreverde Rubrica 41 bis.
16 febbraio – Fiducia Senato al Milleproroghe. Il Tg1 enfatizza le defezioni Fli: Arriva la fiducia del Senato sul decreto milleproroghe, ma anche la clamorosa spaccatura nel gruppo di Futuro e Libertà. Il neocapogruppo Viespoli dispone: si vota contro, ma solo in tre su dieci lo seguono, il senatore Pontone si astiene ed altri cinque (Digilio, Contini, Deangelis, Germontani e Menardi) decidono di ignorare l’indicazione e nemmeno si presentano al voto.
Si parla quindi del processo Ruby, ma solo con le tesi della difesa fatte proprie dal giornalista e con un’intervista a Ghedini. Ecco un passaggio del servizio: “I documenti sono stati recapitati anche alla stessa Ruby, la giovane marocchina che ha sempre negato di aver avuto rapporti intimi con Berlusconi, indicata come parte lesa insieme al Ministero dell’Interno in merito alla telefonata fatta dal premier in questura la sera del fermo e del suo rilascio. Una procedura nella quale il procuratore capo di milano disse che l’inchiesta non aveva ravvisato reati e ritenuta corretta dallo stesso Viminale , quando Maroni confermo al Parlamento che tutto si era svolto secondo le norme”.
17 febbraio – In fuga dal Fli, scoppia l’ira di Fini: “è il potere finanziario del premier”. Così aprono i siti ma il Tg1 sceglie l’estero: moti in Libia e nel Barhein. Non solo, nel titolo, il secondo, dell’atto di accusa di Fini non c’è traccia:
FLI perde pezzi. Al senato lascia anche Pontone. Altri in bilico. Rosso torna nel Pdl. Rientro in maggioranza di Guzzanti. Scontro Fini-Pdl. Renzi al Tg1: abuso di intercettazioni.
Stesso refrain, i tanti che lasciano, anche nel lancio del servizio. L’attacco di Fini al premier, en passant:
La politica. Futuro e liberta’ continua a perdere pezzi. Al Senato dopo l’addio di Menardi, lascia anche Pontone. In bilico altri due senatori. Alla Camera, Rosso torna nelPdl. “E’ un momento difficile”, deve ammettere Fini che poi attacca Berlusconi. Intanto Paolo Guzzanti aderisce al gruppo dei responsabili.
Rubygate: ancora notizie sulle carte della Procura. Il Tg1 le ignora, non ha mai riferito del resto che Berlusconi sapeva della minore età di Ruby – stando alle dichiarazioni della ragazza – e le aveva offerto documenti falsi. Che era stata sua l’idea di farla passare per nipote di Mubarak, dei 187 mila euro dati….Ma in compenso c’è una nuova puntata della Rubrica 41 bis.
18 febbraio – Niente sui nuovi cablo di Wikileaks che rivelano il giudizio Usa su Berlusconi che “danneggia l’Italia ma va sostenuto”. Niente sul Rubygate.
Liquidata con poche righe lette in studi lo scandalo dell’Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma:
L’inchiesta sulle circa 850 assunzioni per chiamata diretta all’Ama la municipalizzata per la raccolta dei rifiuti di Roma. Cinque persone iscritte nel registro degli indagati. Tra loro anche l’amministratore delegato Franco Panzironi. Abuso d’ufficio il reato ipotizzato.
Mentre si fa un servizio sul “cinziagate” che ha coinvolto l’ex sindaco di Bologna Delbono (patteggia un anno e sette mesi).
21 febbraio – In Libia è guerra civile. E mentre in Italia infuria la polemica con l’opposizione che accusa la maggioranza di avere taciuto per giorni e dei legami discutibili col raiss, con Frattini cha ancora di mattina invitava a non interferire e auspicava la riconciliazione (come nelle parole del figlio di Gheddafi), il Tg1 delle 20 nel servizio politico parla solo di “riforma della giustizia e immunita’”. Nessun servizio dal Bruxelles che nel pomeriggio condanna senza se e senza ma la repressione in Libia e costringe l’Italia ad allinearsi. Furbescamente propone solo due voci: Frattini e Casini, così da dare formalmente la parola all’opposizione ma senza dover dar conto della durezza delle reazioni di tutte le opposizioni.
In Italia si torna a parlare di testamento biologico dopo la promessa di Berlsuconi al Vaticano di riportarlo in aula la settimana successiva. Prendono posizione denunciandolo come “illiberale” Beppino Englaro e Saviano. Il Tg1 lo ignora.
Per le frivolezze: com’è difficile trovare una baby sitter e quant’è bello studiare in gruppo sul web. E c’è spazio anche per questo: Dagli Stati Uniti, una storia a lieto fine. Guardate questo cagnolino: si era infilato in una conduttura che attraversava una strada di una cittadina. Il proprietario ha sentito i latrati e ha chiamato gli operai al lavoro in un cantiere. Per salvarlo, ci sono volute 19 ore di lavoro. Gli operai hanno spaccato l’asfalto e scavato questa enorme buca.
22 febbraio – Le polemiche polemiche politiche sulla Libia non si possono più ignorare. Si ignora invece Bossi che sugli immigrati dice: “Li mandiamo in Europa” (mentre l’Onu chiede all’Italia di accogliere i rifugiati) e che dicde “no all’immunità”. Servizio però sulla fuga da Fli.
Liquidato con poche righe lette dal conduttore e coperte da immagini, l’allarme della Corte dei Conti sulla corruzione nella pubblica amministrazione e la “bocciatura” del disegno di legge sulle intercettazioni, necessarie, invece, per contrastala.
Ma c’è un servizio sulla riforma della giustizia che intervista il membro laico del Csm Matteo Brigandì. Indagato con l’accusa di avere passato al Giornale carte riservate su un vecchio procedimento alla Bocassini (per un fidanzato di trent’anni fa). Nell’intervista, dopo avere sparato contro la magistratura (“ha invaso il campo della politica”) benedice le intercettazioni. All’ultima domanda, ovviamente, si difende: non ho passato nulla alla giornalista.
Per il fru fru, un servizio sui capelli: un parrucchiere di Milano condannato per una caduta di capelli a causa delle extension. Sui capelli sintetici, il Tg1 offre notizie che nessuno da’.
23 febbraio – La ripresa della legge sul processo breve al Tg1 passa in sordina, liquidata con poche righe nonostante le infocate polemiche.
Le “chicche” dell’edizione sono una ennesima puntata della rubrica 41 Bis e un pezzo che mostra come Gheddafi ha avuto rapporti con tutti: D’Alema e Prodi in testa. “Ma è Berlusconi, – ci dice la redattrice – l’unico che è riuscito a fare con lui l’accordo che blocca l’immigrazione”. Una relazione, quella tra Berlusconi e Gheddafi “che ci invidiano nel mondo”. Chiude una lunga intervista di Minoli a Gheddafi, correva l’anno 2003, in cui il rais definisce Prodi “un amico”. Intanto dure proteste davanti all’ambasciata libica di Roma che il Tg1 ignora.
24 febbraio – Nei titoli c’è l’inchiesta sanità in Puglia (le inchiesta sulla sanita’ in Puglia. Richiesta di arresto per il senatore pd Tedesco. Nuovi ordini di custodia. Coinvolto agente della scorta del governatore Vendola) non la condanna di Massimo Maria Berruti in un processo sui diritti tv mediaset, ex finanziere ora deputato pdl.
Nel giornale c’è il servizio da Milano su Berruti ma ci sono ben due servizi sulla sanità pugliese.
Gli sprechi delle amministrazioni regionali interessano sempre molto, specie se si tratta della Sicilia. Nessuna attenzione alle notizie che in questi giorni rilanciano inchieste su La Stampa o il Corriere della Sera sulla Regione Lazio: commissioni e gruppi, più incarichi che consiglieri. 70 eletti per 76 posti disponibili. E c’è chi raddoppia nomina e relativa indennità.
26 febbraio – Sui quotidiani le nuove carte dell’inchiesta Ruby: i racconti al telefono delle ragazze sulle feste e i generosi bonifici per 406mila euro a una dozzina di ragazze.
Nulla di tutto ciò al Tg1 delle 20. Così se ne riferisce nel servizio alle 13.30:
“Una visionaria, una mitomane, una pazza. Berlusconi prende le distanze dalla giovane marocchina e dalle sue invenzioni. oggi sui principali quotidiani alcuni dettagli emersi dai quindici faldoni…. nel fascicolo bonifici alle ragazze dell’Olgettina. Una girandola di cifre, che secondo i legali del premier sarebbero solo regalie”…
Nulla alle 20. Liquidate in poche righe lette dal conduttore le parole scomode del governatore di Bankitalia Draghi:
“In Italia la crescita stenta da 15 anni: servono riforme piu’ coraggiose per famiglie e imprese”. Lo ha detto il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi. I giovani, secondo il governatore, hanno il salario d’ingresso al lavoro, fermo da oltre 10 anni.
In compenso c’è un’intervista ad Alan Friedman: il governo, dice, ha agito bene. E alla domanda: troppo vicino al colonnello? Risponde: la strategia di Francia, Gb, Germania e Usa è la stessa dell’Italia.
28 febbraio – Berlusconi a tutto campo che attacca il Quirinale. Nulla sul processo per frode Mediaset in cui viene dichiarato contumace perché non si presenta. La notizia è liquidata in poche righe senza pronunciare la parola “contumace”:
Ripreso a Milano e rinviato all’11 aprile il processo Mediaset. E’ il primo dei quattro procedimenti in cui e’ imputato Berlusconi. “Situazione senza precedenti, cosi’ e’ impossibile difendersi – ha sottolineato l’avvocato Ghedini – annunciando che il premier sara’ in aula nella prossima udienza.
C’è invece un altro servizio sulla “sanitopoli” pugliese (c’è richiesta di arresto di Tedesco alla giunta per le autorizzazioni al Senato) e un servizio su Bagnasco: ha dato un’intervista al Giornale in cui dice che il clima in Italia è avvelenato. Ignorate le sue parole sulla scuola: in risposta agli attacchi di Berlusconi difende la scuola pubblica. Alle numerose proteste, anche da parte cattolica, il Tg1 replica: “Le dichiarazioni sulla scuola sono state rese in altre edizioni”.
Marzo 2011
2 marzo – Due le perle dell’edizione delle 20: intervista al senatore del pd Tedesco per il quale i magistrati pugliesi chiedono l’arresto: le inchieste sulla sanita’ in Puglia, parla al Tg1 il senatore Tedesco. Per me richiesta di arresto e per Vendola di archiviazione. Due pesi e due misure dai magistrati.
Tedesco attacca Vendola e il sindaco di Bari Emiliano. A loro nessun diritto di replica.
Altra inchiesta cui si dedica attenzione: parliamo ora dell’inchiesta che vede indagati il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo e l’assessore alla sanita’ Massimo Russo. L’ipotesi di reato e’ abuso d’ufficio per le nomine di alcuni dirigenti esterni.
Così si apprende dal servizio: “Che ci fossero forti dubbi su queste nomine, non era certo oramai un segreto. Lo stesso procuratore della Corte dei Conti Giovanni Coppola aveva avanzato forti perplessità, ma soprattutto forti dubbi li aveva avanzati un noto costituzionalista siciliano convocato dalla giunta lombardo lo scorso anno, Giovanni Pitruzzella….ma nonostante fossero stati avvertiti, le nomine sono preoseguite e di dirigenti esterni, in barba alle professionalità interne, ne hanno nomitati anche altri.
Come sempre, nessun diritto di replica a Lombardo e Russo.
Liquidata con una notizia letta dal conduttore invece il processo che interessa i piccoli risparmiatori truffati: quello Cirio che ha visto avanzare le richieste dell’accusa: 15 anni per Cragnotti, 8 per Geronzi, 6 per Fiorani. Nulla ricorda le ragioni dall’accusa, spazio solo alla difesa: Il processo per il crac della Cirio. Il pubblico ministero ha chiesto 15 anni per Sergio Cragnotti, e otto anni per Cesare Geronzi, all’epoca presidente della Banca di Roma. Richiesta assurda per Cragnotti, requisitoria generica e immotivata per i legali di Geronzi che ribadisce fiducia nei giudici . Secondo i legali si potra’ riconoscere che tutti i manager della banca a cominciare da Geronzi, che peraltro non aveva specifici poteri in materia, hanno agito con la correttezza e l’equilibrio di chi e’ attento alle esigenze del cliente ma si guarda bene dal farsi trascinare dalle sue incontrollate aspirazioni. Da fonti vicine alla presidenza delle Generali si ricorda che tutte le volte che la attivita’ di banchiere di Geronzi e’ stata sottoposta al vaglio della magistratura essa e’ risultata sempre corretta.
Ignorata anche Ruby che va al ballo delle debuttanti a Vienna….e mentre l’Antitrust minaccia un’inchiesta su Berlusconi se non viene prorogato il divieto di incroci tra Tv e Stampa (che il milleproroghe amplia solo fino a marzo 2011) il Tg1 dà conto di un’altra iniziativa dell’Authority: l’Antitrust ha aperto due istruttorie con l’ipotesi di abuso di posizione dominante nei confronti di Coop estense e Unicoop Tirreno. Si vuole verificare se nella grande distribuzione delle province di Modena e Livorno sia stato ostacolato l’ingresso di un concorrente, impedendo l’acquisto o l’utilizzo di terreni commerciali.
3 marzo – Approvato il federalismo municipale, intervista a Calderoni che deve smentire le notizie sull’aumento delle tasse. Le opposizioni naturalmente sostengono il contrario. Il tg1 nasconde il dibattito e consente una dichiarazione solo a Casini.
C’è poi lo “scoop” dell’affittopoli romana: IN ANTEPRIMA AL TG1 GLI ELENCHI DELLE CENTINAIA DI IMMOBILI AFFITTATI A PREZZI IRRISORI O ADDIRITTURA PRATICAMENTE SVENDUTI. TRA I NOMI NOTI ANCHE IL FIGLIO DEL’EX MINISTRO VISCO.
Duemila case affittate da decenni a prezzi ridicoli, una sede del Pd in via Diego Angeli, una sede del Pd in via Vaiano, un circolo Arci, la sezione del Pci di via Palmiro Togliatti, un locale di Rifondazione comunista a Trastevere…e poi la casa comprata dal figlio dell’ex ministro Visco: 155 metri quadrati vicino Campo dei Fiori a 900 mila euro ovvero con uno sconto del 30-40% ….Si apprenderà in seguito che il figlio di Visco la casa l’ha comprata a un’asta pubblica.
Nulla si dice della condanna a due anni in appello dell’ex ministro Brancher, processo Antonveneta. Ma c’è ancora un servizio sul 41 bis.
4 marzo – Politica: nessun accenno al rimpasto sempre rinviato. Berlusconi è contestato a Helsinky, un rapido accenno, un’immagine. Poi un servizio per sbertucciare le firme raccolte dal Pd per le dimissioni di Berlusconi : “Totò riina, Zigo Zago, Piccola Ketty, Jonny la clava, Mazinga zeta, Bin laden… anche Michele Misseri, lo zio orco di Avetrana. Ci sono pure questi personaggi tra i 10 milioni di italiani firmatari della campagna “Berlusconi dimettiti” voluta dal partito democratico. Nomi un po’ fantasiosi., certo… firme false, dunque: 10milioni sono davvero tante….da qui il botta e risposta tra gli organizzatori del partito democratico e i quotidiani “libero” e “il giornale“, accusati dai vertici del pd di suggerire ai propri lettori di inserire dei nomi fasulli nella raccolta per delegittimare l’iniziativa.
Quindi la parola a Belpietro e a Sallusti che incalza: E’ una raccolta patacca.
Altro servizio su affittopoli…
5 marzo – Cambia la linea di difesa di Berlusconi sul Rubygate, vuole fronteggiare le testimonianze delle “papigirls” in aula : Ghedini annuncia disponibile ad andare ai processi il lunedì. Il Tg1 lo ignora.
A Milano fa scandalo il caso sugli abusi edilizi del figlio del sindaco Moratti con la GDF a casa sua. Ma il Tg1, che tanta attenzione dedica all’affittopoli romana dell’ex giunta Veltroni, lo liquida con poche righe:
Gabriele Moratti, figlio del sindaco di Milano, e’ finito nel registro degli indagati accusato di violazione edilizia per cinque capannoni industriali trasformati in una villa.Ho piena fiducia nell’azione della magistratura – ha detto il sindaco Moratti – e rivendico la massima trasparenza anche e soprattutto su questa vicenda: ognuno deve assumersi le proprie responsabilita’. Tutto verra’ chiarito
Ancora servizi invece sulla sanitopoli pugliese, con intervista al senatore del Pd Tedesco che torna ad attaccare Vendola, ed ennesima puntata sul 41 bis che si chiude con le immancabili parole “resa dello Stato alla mafia ai tempi di Scalfare e Ciampi” con tanto di facce a tutto schermo.
6 marzo – Libia. Maroni dice agli Stati Uniti di “darsi una calmata”. Il Tg1 lo ignora. Grande enfasi invece sulla diminuzione delle morti sul lavoro: norme efficaci, piu’ controlli e una nuova attenzione alla sicurezza. potrebbero essere queste le ragioni dietro il nuovo calo degli infortuni mortali sul lavoro, ora al minimo storico.
Quasi ignorato, tra i fattori del calo rilevati invece dal Sole24ore, il cattivo andamento dell’occupazione, mentre si dice che “il governo rivendica la sua parte di merito nel calo delle vittime in cantieri e fabbriche”.
7 marzo – Seconda ordinanza di reintegro alla conduzione di Tiziana Ferrario. Minzolini reagisce in modo scomposto: “La Ferrario sarà in festa ma sono in lutto le giovani potenziali conduttrici cui lei impedisce di fare carriera restando attaccata da 28 anni alla sua poltrona”. Reagisce l’assemblea del Tg1 che “respinge le parole del direttore Minzolini. Condanna le offese alla collega Tiziana Ferrario. Invita il direttore e l’azienda al rispetto delle sentenze della magistratura.
Lettera aperta al direttore di 18 giornaliste del Tg1: “Caro direttore, continuare a dividere la redazione tra vecchie e giovani, tra chi é in festa (le vecchie ‘signore’ incollate alla conduzione), e chi e’ in lutto (le giovani ‘ragazze’ che tanto aspirerebbero a diventare conduttrici), e’ offensivo per tutte. Non siamo contrapposte e non e’ corretto che tu provi a metterci l’una contro l’altra. Usare il criterio dell’eta’ e, come fai tu solo per le donne, e’ fuori dal tempo: ogni eta’ e ogni esperienza professionale ha il suo valore. L’unico criterio che deve valere anche al Tg1, per tutti, uomini e donne, vecchi e giovani, è quello della professionalita’. ELISA ANZALDO, SIMONA SALA, NATALIA AUGIAS, MARIA LUISA BUSI, LUCIA DURACCIO, CINZIA FIORATO, FELICITA PISTILLI, DONATELLA SCARNATI, EMANUELA TALANI, GABRIELLA LEONZI, ALESSANDRA MANCUSO, MARIA GRAZIA MAZZOLA, DANILA BONITO, CARLOTTA ANGELONI, GIANNA BESSON, IDA PERITORE, KARINA LATERZA, COSTANZA CRESCIMBENI
8 marzo – Si parla della manifestazione delle donne a Roma ma solo per dire che sono poche e divise.
Non si parla dei dati diffusi da Bankitalia (crisi; famiglie senza liquidi, 11 mila imprese chiudono i battenti) né delle dimissioni del sindaco de L’Aquila Cialente per denunciare la mancata ricostruzione. C’è però un servizio su un omicidio di camorra così lanciato: Alla sbarra a Napoli i killer del consigliere pd di Castellammare di Stabia Luigi Tommasino. Fu ucciso nel 2009 mentre era in auto con il figlio. Fu ucciso dalla camorra ma fra i killer, pero’, anche un iscritto del pd
La presenza nel commando di un “iscritto al pd” farà sì che al caso il Tg1 dedicherà attenzione con diversi servizi.
11 marzo – Riforma della giustizia. In studio il ministro Alfano:
1) ministro alfano perche’ , secondo lei, questa riforma serve a tutelare i cittadini?
2) come questa riforma si inserisce nel delicato rapporto fra politica e magistratura?
3) ministro, pd, idv e anm sono sul piede di guerra ma ha sentito anche le riflessioni di boato. cosa ne pensa?
4) e’ una riforma costituzionale, con un iter complesso. c’e’ bisogno di una maggioranza qualificata o di un referendum. non c’e’ il rischio che rimanga solo una dichiarazione d’intenti?
Liquidata con poche righe la posizione della Cei: Portare a compimento le riforme istituzionali senza ”stravolgere” la costituzione, salvaguardare la democrazia, affrontare il nodo dell’ineleggibilita’ di chi ha pendenze con la giustizia e quello del numero dei mandati. E’ quanto scritto nel documento conclusivo della 46ma settimana sociale della Cei. Per i vescovi occorre inoltre dare all’elettore un reale potere di scelta e di controllo.
Poi l’intervista alla nipote di Croce che Saviano di manipolazione: Polemica sullo scrittore roberto saviano, accusato dagli eredi di benedetto croce di aver manipolato un testo del grande filosofo.
A Saviano nessun diritto di replica.
13 marzo – Ospite in studio Giuliano Ferrara che l’indomani parte con Radio Londra dopo il TG1. Domande:
1) allora radio londra era l’unico spazio di liberta’ che i cittadini europei avevano durante l’occupazione nazista, oggi…
2) lei ha annunciato di voler scardinare quelle ipocrisie che sono il dna del politicamente corretto… che significa?…
3) a quanto promette non risparmiera’ nessuno tranne il papa. dobbiamo crederci?
Ferrara attacca la magistratura e Ingroia che ha fatto “comizi in piazza” parlando contro la riforma della giustizia. Il riferimento è la presenza di Ingroia sul palco del Costituzione-Day.
14 marzo – Grande spazio all’allarme nucleare e alle devastazioni in Giappone. Per la politica, la notizia dell’archiviazione per Fini sulla casa di Montecarlo, fornisce il pretesto per l’ennesimo servizio sul caso: La casa di Alleanza Nazionale a Montecarlo. I gip del tribunale di Roma ha archiviato il procedimento a carico del presidente della Camera Fini e del senatore Francesco Pontone per presunte irregolarita’ legate alla cessazione dell’appartamento monegasco. Appartamento che e’ diventato un’attrazione turistica. L’inviata…
Servizio sulla giustizia, la separazione delle carriere, che strumentalizza Falcone le cui parole chiudono il servizio che non ha ospitato, neanche a dirlo, opinioni contrarie: “Disconoscere la specificità delle funzioni requirenti e di quelle giudicanti nell’antistorico tentativo di continuare a considerare la magistratura unitariamente , equivale paradossalmente a garantire meno la autonomia e indipendenza stessa della magistratura”. Giovanni Falcone, 1991.
Ancora una puntata sulla polemica della nipote di Croce con Saviano senza che Saviano abbia – neanche questa volta diritto di replica.
E terzo servizio in pochi giorni su Telecom, con intervista a giornalista del Giornale che ipotizza una malevola tempistica dell’indagine a carico di uno dei nuovi dirigenti in pectore del gruppo (che ridisegna i poteri di Bernabè).
L’”attenzione” a Telecom, frutta al Tg1 una querela per diffamazione in relazione a un servizio di venerdì scorso – Rubrica Media – che metteva in relazione l’attenzione del Fatto Quotidiano alle vicende dei vertici aziendali Telecom con la quantità di pubblicità affidata dalla società alla testata.
15 marzo – Spazio alla riforma della giustizia: si parla di responsabilità civile dei magistrati rievocando il caso Tortora e dando voce solo a una tesi con le opinioni di Rita Bernardini dei radicali e del presidente dei giovani avvocati
Poche righe alle rilevanti notizie sul Rubygate di cui continuano a informare i giornali: ’L’inchiesta Ruby. La procura di milano ha concluso le indagini nei confronti del consigliere regionale del pdl Nicole Minetti, dell’imprenditore dei vip Lele Mora e del direttore del tg4 Emilio Fede, tutti accusati di favoreggiamento e induzione della prostituzione di 33 ragazze di cui una, Ruby, minorenne all’epoca dei fatti.
16 marzo – Continua l’allarme nucleare in Giappone. Il dibattito e la polemica si accendono. Il Tg1 non riferisce del dibattito in aula, dell’opposizione in tutte le regioni ad ospitare centrali nucleari. Ma lancia un servizio che tende a rassicurare:
“Fukushima fa paura ma ci sono differenze tra i diversi impianti nucleari. Soprattutto sul fronte della sicurezza”. Si illustrano le differenze tra i reattori di prima, seconda e terza generazione. Quindi la conclusione: quando in Italia si parla di nucleare, dicono gli esperti, ci si riferisce ad impianti di 3 generazione plus, i piu’ avanzati, dunque, i piu’ sicuri. .. per il primo ministro inglese Cameron ” l’atomo ha una parte nel futuro energetico del Regno Unito”. Sarkozy ribadisce che in Francia il nucleare e’ necessario, mentre la Germania, il paese europeo con piu’ impianti, ha chiuso quelli piu’ vecchi e avviato controlli serrati negli altri. Quindi nessuno rinuncia al nucleare”.
Non si parla del dibattito sul nucleare. Si riferisce al minimo (“Il gruppo dei Responsabili non nasconde l’irritazione”), e per la prima volta al Tg1 nonostante il tema sia presente da tempo, delle turbolenze nella maggioranza per il rimpasto.
Nuova puntata sulla riforma della giustizia, si parla dell’obbligatorietà dell’azione penale, con le voci – tutte a favore del progetto della maggioranza e a sostegno della tesi che “oggi l’azione penale è arbitraria”) – di Antonio Petroncini (Associazione Articolo 643), Carlo Nordio (procuratore aggiunto di Venezia) e Pierpaolo Dell’Anno (Università di Cassino).
17 marzo – Tanto spazio alle clebrazioni dei 150 anni, citate le assenze della Lega, le polemiche politiche conseguenti, e citata en passant una contestazione a Berlusconi: senza dire che il premier, nella giornata, è contestato in ogni luogo in cui vada. Non passano le immagini e le voci più evidenti delle contestazioni.
18 marzo – Ancora spazio alla riforma della giustizia e al 41bis.
19 marzo – E’ il giorno dell’attacco alla Libia. In studio ospiti prima il ministro La Russa e poi il ministro Frattini. In un servizio ci sarà anche spazio per Tremonti (che parla di nucleare. Il ministro Alfano si era guadagnato spazio in un titolo: Riforma giustizia: due Csm. Stato di agitazione nell’Anm. Alfano: non fare la riforma e’ omissione di soccorso nei confronti dei cittadini.
Nel servizio sulla Riforma della Giustizia, focalizzato su come cambierà il Csm, dopo le opinioni favorevoli del giornalista Stefano Livadiotti, (autore del libro “Magistrati l’ultracasta”), Valerio Spinarelli (presidente delle Camere Penali) e Cosimo Ferri (magistratura Indipendente), le “contestatissime dichiarazioni del segretario Anm Giuseppe Cascini: il governo non ha la legittimazione morale, culturale, politica e storica per fare la riforma della giustizia – aveva detto Cascini.. dichiarazioni che – secondo il ministro Alfano – provano proprio l’urgenza della riforma”.
Non si dice che Cascini ha poi rettificato la sua affermazione.
(fine della quarta parte / fine)
a leggerle così, tutte di seguito le gesta di questa Телевидени in stile brezneviano… zesummariazoseppe!!! Minzolini andrebbe cacciato quanto prima…