Caro Vito,
in assessorato all’urbanistica è facile vedere all’opera in modo frenetico l’ex assessore Gabriele Asunis il quale tenta disperatamente di imbastire un nuovo Ppr da portare in Giunta in tempi brevi, brevissimi.
Ma la procedura è talmente lacunosa (chiedetelo ai dirigenti dell’assessorato) che il Ppr fatto su misura per Cualbu, per Barrak e per tanti altri costruttori, oltretutto fondato sul Piano Casa dove sono scritte le modalità di revisione del Piano Paesaggistico, andrà a rotoli.
Molto dipenderà dalla volontà delle opposizioni dentro il Consiglio Regionale mentre fuori devono agire le associazioni e tutti coloro che possiedono un poco di “amor patrio”.
Sarebbe la rovina defintiva per il paesaggio dell’isola il Ppr di Asunis.
Saluti,
M.V.
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Da settimane mi giungono diverse segnalazioni riguardo la presenza, nei locali cagliaritani dell’assessorato all’Urbanistica della Regione, dell’ex assessore Gabriele Asunis. “Soprattutto il lunedì”, mi dicono, “quando il nuovo titolare Nicola Rassu non c’è”. Che la Giunta Cappellacci voglia riscrivere il Piano Paesistico Regionale non c’è alcun dubbio, lo dichiarano loro stessi. Resta da capire perché si affidino, tra gli altri, anche ad Asunis, che si è dimesso sull’onda dello scandalo P3, per il quale è attualmente indagato per concorso in corruzione. Secondo i magistrati, fu inoltre Asunis a mettere in contatto Flavio Carboni con il presidente Cappellacci.
Tuvixeddu, “parco” di Molentargius, “Stadio”/lottizzazione ad Elmas, ex-cementeria di Cagliari, PPR… ma ci rendiamo conto di quanta gente sta affettando queste appetitose torte?
Ci rendiamo conto che 45mq di squallore in periferia costano 130-150 mila Euro?
Zuncheddu sta vendendo le sue palazzine a prezzi oltre i 4.000 Euro/mq!
Vogliamo parlare dello squallido sottobosco di nomine che anche oggi dobbiamo subire alle ASL?
Per trovare un lavoro non puoi fare a meno della raccomandazione e se sei un imprenditore per lavorare devi avere il politico/funzionario amico, ed in questo caso puoi andare ben oltre il lecito (es. la “gestone” dell’Anfiteatro).
Questa Sardegna finira’ male molto presto.
Questo pomeriggio, alle 18,30, presso la sede del Social Forum di Cagliari, in via Lanusei 19/A, accanto alla libreria delle donne, c’è un incontro tra Associazioni Ambientaliste per discutere del futuro di Tuvixeddu e della prossima revisione del Ppr.
Confidiamo nella partecipazione di tanti.
Vito tempo fa diceva che a Cagliari non ci sono più le 3 M…Non ne sono cosi convinto. E cmq una delle M, quella del mattone, è sempre viva. A Cagliari e non solo sembra comandino i costruttori; c’è chi da “ordini” a presidenti di commissione, c’è chi possiede il principale giornale sardo ed è quindi capace di plasmare e piegare l’opinione della gente secono necessità.
Purtroppo l’interesse dei costruttori è stato intaccato dalle politiche di Soru e questo è un dato di fatto.L’elezione di Cappellacci è stata appoggiata da questo tipo d’interessi, per cui è naturale che il loro obiettivo sia lo scardinamento del PPR e dei suoi principi fondamentali. Bisogna dare battaglia a questa gente in tutte le sedi.
Ma quando poi vedi un Fantola che su Tuvixeddu prende posizione parlando di espropri e di risarcimento su una vicenda che, amiio avviso conosce ben poco, ci si rende conto come il filo che lega politica e mattone sia sempre difficile da tagliare. L’immagine di Cualbu che brinda con Cappellacci vale più di mille parole.
Almeno due delle tre M sono attive e pesano. Ma nel partito dei costruttori, e non parlo solo di Cagliari, c’è una S che è quella dei sindaci di ogni parte politica.
E quando c’è un’eccezione, come ad esempio il sindaco di sinistra e schieratissimo contro i costruttori della costa di Orosei, Derosas, cosa accade? Accade che il Pd gli candida uno contro. I paesi costieri hanno molte giunte di sinistra eppure sono malati di mattone.
Ecco perché è pericolosa, seocndo me, questa faccenda del cambiamento del PPR. La vogliono in tanti a sinistra e a destra, non parliamo del centro.
Sono d’accordo con il signor Vinci, la notizia è che Gabriele Asunis sia il vero artefice dello stravolgimento delPpr. Anzi, la notizia è lo stravolgimento del Ppr.
Sono personalmente convinto che a breve, brevissimo, porteranno in Giunta un nuovo abortivo Ppr, ci metteranno davanti al fatto compiuto e poi… e poi succeda quel che succeda. Questa è la strategia dei “revisori” del Piano che non possono “subire inerti” l’attuale Ppr dopo averne promesso la cancellazione in campagna elettorale. .
Le associazioni ricorreranno, chi può ricorrerà. E si ricomincerà l’inseguimento.
Questo è il pericolo.
E’ indubitabile che il “nuovo ppr” sarà giuridicamente lacunoso, imperfetto e destinato a perdere nelle aule dei tribunali.
C’è infatti un punto fondamentale.
Il Ppr è uno strumento di tutela e il Codice del Paesaggio ne prevede in effetti la revisione periodica. Ma, s’intende, nel senso migliorativo. Cioè deve essere casomai rafforzata la tutela perché questa è la funzione del Piano.
Agire in senso opposto, indebolendo la tutela, cancellando gli articoli cardine, quelli che proteggono effettivamente il paesaggio, va contro il senso della legge, contro la ratio, dicono i più pedanti.
Sarebbe come se il Piano Sanitario, anch’esso soggetto a revisione, si indirizzasse verso un indebolimento del dirittto all’assistenza. Andrebbe, evidentemente, contro la sua naturale funzione.
Ma c’è molto di più.
Manca, a nostra conoscenza, un preliminare espressamente richieso dal Codice Urbani, ossia la Copianificazione. Questa brutta parola significa, nel nostro caso, che manca l’intesa tra Stato e Regione, da attuarsi attraverso la stessa regione e gli organismi del Ministero dei beni Culturali.
La dottoressa Maria Assunta Lorrai, che è stata puntuale nello smentire il Comune di Cagliari che con una delibera “malformata” tentava una variante del progetto di Coimpresa, probabilmente non ne sa nulla e quanto scrivevano tre giorni fa i nostri quotidiani era una “paranotizia”. La Direzione regionale dei beni culturali non sta copianificando ma sta solo cooperando alla revisione dell’elenco dei beni presenti nel territorio regionale. Operazione importante (e anche pericolosa se condotta con l’intento di cancellare una parte di quei beni) ma che non costituisce certo un’azione di copianificazione.
Inoltre la modifica del Ppr potrebbe essere portata avanti proprio a partire dal Piano Casa ( il primo, il finto piano casa, finto perché di edilizia agevolata non si parla, ma solo di aumenti di cubature, l’unico vigente) il quale presenta evidenti profili di incostituzionalita segnalati dalla procura di Oristano alla suprema corte.
Concludo ripetendo che il signor Vinci ha totalmente ragione.
Chissenefrega di Maninchedda e similari.
Il Ppr, strumento insosituibile di tutela, è un patrimonio acquisito nelle “testa” della nostra comunità.
Saremo in tanti a difenderlo.
E vedrete che non sarà un Asunis a modificarlo.
Cordiali saluti,
M.V.
Nessuno che si stupisce o indigna perché un ex assessore sotto processo sia libero di entrare in Regione e lavorare come se fosse un vero dipendente?
Gabriele Asunis è un dipendente della Regione Sardegna. E’ un dirigente regolarmente inquadrato sotto la direzione generale della Presidenza.
E quindi non c’è nessunissimo problema, neppure di opportunità, vero? Ho capito bene?
Appunto, è inquadrato sotto al D.G. della presidenza: cosa ci va a fare, di lunedì, all’assessorato agli enti locali ed urbanistica. Eppoi, non vi sembra un pochino eccessivo che questo signore ad ogni giro di giostra vesta una delle due casacche (una volta politico, l’altra volta dirigente)? Il conflitto, se non di interessi, ma tra le cariche rivestite è palese o dobbiamo arguire che in Sardegna l’urbanistica finisca con asunis?
Non apparrebbe “normale” in nessuna Amministrazione la presenza in Assessorato di Gabriele Asunis in un assessorato che ha direttoe poi presieduto, e questo per due ordini di motivi:
1) E’ inquisito per fatti strettamente connessi al paesaggio. Dunque, cautelativamente doveva essere allontanato da ogni procedimento che in qualche modo fosse inerente ai temi dell’urbanistica e del paesaggio. Tanto più doveva essere allontanato dalla revisione del Ppr, operazione di grande rilievo con la quale si cerca di allentare i vincoli e la tutela.
2)E’ stato sostituito dall’Assessore Rassu, il quale non ha alcuna competenza in tema di urbanistica e dunque utilizza le competenze che ci sono all’Ufficio del Piano Paesaggsitico.
Ma l’Ufficio del Piano è oggettivamente nelle “mani” di Gabriele Asunis che di fatto ne determina l’orientamento.
Chissà cosa dirà il nuovo Ppr sull’eolico, su Tuvixeddu, su Romazzino, su Cala Giunco, su Castiadas e su mille altri condizioni.
Basta fare una breve ricerca per rendersi conto di come il tema Tuvixeddu sia sempre stato affrontato tempestivamente da Maninchedda quando c’era da sottolineare gli errori della precedente giunta e le sconfitte giudiziarie.
Adesso dopo che finalmente il 4 marzo la sentenza del Consiglio di Stato ha finalmente messo chiarezza sull’operato delle precedente giunta(ma anche le parole del PM Caria sarebbero da ricordare a qualcuno) tutto tace, e se qualcuno parla non lo si sente proprio .
Saremo tutti curiosi di sapere a cosa pensa l’onorevole , ma nel mentre è interessante ripercorrere alcune sue dichiarazioni(sono estrapolate da suoi articoli dal sito Sardegna e Libertà; nel proporveli ho cercato di riportarli in modo che le parti non fossero totalmente decontestuallizata. In ogni caso sono reperibili sul sito le versioni integrali.
Ripercorriamo quindi in ordine cronologico, dal 2008. Ovviamente alcune dichiarazioni sono legate alle vicende anche amministrative(TAR , Consiglio di Stato) che hanno evidentmente portato Maninchedda ad esprimere certi giudizi. Sarebbe però curioso sapere ora cosa pensa di quelle sue affermazioni e se sono ancora in parte o totalmente condivise condivise: ad oggi, 27 marzo non è ancora dato saperlo.
(in fondo ad ogni estratto un mio commento)
1)”Tuvixeddu: avvocari stellari oer insucesi annunciati”
28 giugno 2008
“…Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar su Tuvixeddu che accusava laRegione, tra le altre cose, di sviamento di potere. Adesso si aprono i processi penali e di risarcimento danni. I più esposti sono gli assessori Mongiu e Mannoni, oltre il In termini generali la vicenda ripropone il tema del confine netto tra l’essere leali e l’essere succubi, tra l’essere alleati e l’
essere complici”
Commento: alla luce degli esiti dell’inchiesta, archiviata su richiesta del pm Caria,chissà cosa pensa del “confine netto tra l’essere l’essere leali e l’essere succubi, tra l’essere alleati e l’essere complici”
2) 6 agosto 2008
“…Il Consiglio di Stato ha accusato la Regione di eccesso e sviamento del potere. Su questo punto la Regione non risponde. Anzi, se vogliamo, fa spallucce. Se le due sentenze del Tar e del Consiglio di Stato avessero colpito un qualsiasi sindaco, a quest’ora avrebbe addosso le magistrature di mezzo mondo…”
Commento mio: la magistratura, sia quella penale che amministrativa sembra che abbia chiarito tutto sul comportamento della Regione.
3) “Nuovo romanzo gli impuniti di tuvixeddu” del 10 settembre 2008
“…Ma a me fa impressione che i tre anni persi adinseguire procedure illegittime, ad istituire erroneamente commissioni per il paesaggio che hanno male operato, a produrre danni ingenti che la Regione (se non i singoli amministratori) dovrà pagare, passino come acqua fresca. La
Giunta sembra dire:“Abbiamo sbagliato, Pazienza”. Ma chi paga? Di chi è la
responsabilità? Silenzio…”
Commento :le procedure per la nomina della commissione alla fine non sono risultate illegittime sulla base di una sentenza della Corte Costituzionale intervenuta poco dopo la sentenza del Consiglio di Stato
4)17 aprile 2009
“Ieri il Guardiano delle Prepotenze della Precedente Giunta, l’on Gianvalerio Sanna, mi ha accusato di averscoperto l’acqua calda per aver proposto di acquistare le aree di Tuvixeddu. A parte che io sono per le cose semplici, mentre la precedente Giunta era un laboratorio di complicazioni sanzionate da tutti i tribunali della terra; a parte che avere un approccio semplice alle cose è sempre preferibile ad un approccio cervellotico e complicato con linguaggio burocratese annesso…
commento : L’approccio semplice di Maninchedda consisteva nel pagare sulla carta 120 milioni di diritti poi risultati inesistenti
“…Poi mi rinfaccia di aver sostenuto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta su Tuvixeddu. Me ne vanto…”
commento: come ho detto sopra, sarebbe veramente da istituire una commissione su Tuvixeddu, ma che arrivasse ad analizzare il periodo 98-2000 quando l’accordo di programma fu stipulato, sarebbe utile riproporla…
5)7 febbraio 2010
“…Vi è poi l’idea che la strada percorsa da Soru per ampliare il Parco fosse giusta e sia stata ostacolata dalla solita commistione trasversale dei poteri cagliaritani. Ma ad una lettura attenta delle carte si può scoprire che Soru sbagliò il modo con cui perseguire l’obiettivo, come hanno sancito le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato…”
commento : alla luce di tutte le sentenze, sopratutto di quelle dell’anno scorso e quest’ultima di marzo il modo non fu sbagliato, anzi…
6)
” ho da tempo una posizione chiara, dichiarata in pubblico e messa per iscritto. La mia posizione è la seguente: compriamo Tuvixeddu e facciamone un grande parco. Posizione diversa da quella della Giunta Soru (prima pongo i vincoli -censurati dal Tar- e poi tratto) e da quella di Cualbu, che ha sempre difeso la sua intenzione di voler realizzare gli immobili della sua area. La mia è una posizione isolatissima. Io penso che sia meglio trattare e comprare
adesso, piuttosto che attendere un contenzioso legale o un arbitrato che potrebbe costare più di 100 milioni di euro alle casse esauste della Regione, il dissesto delle finanze del Comune di Cagliari e un grande vantaggio per Cualbu e per i suoi soci”
Commento mio: comprare cosa? a che prezzo? su quelle aree adesso non si può costruire, non valgono quindi mica come potenzialmente valevano prima…
7)26 febbraio 2010
“Nuova interpellanza per Tuvixeddu: tante parole per non dire apertamente che avevo ragione” A parte le premesse, nelle quali si fa una ricostruzione molto parziale della vicenda amministrativa di Tuvixeddu e si dimenticano tutte le sentenze del Tar e del Consiglio di stato ormai definitive che hanno annullato ogni possibilità di apporre un vincolo paesaggistico e o di estendere quello archeologico sull’area oltre la necropoli (questo è il problema, ma in molti lo ignorano) e che dimostrano con quale dilettantismo e con quale autoritarismo si è operato nella scorsa legislatura;
Commento mio: adesso che le sentenze invece affermano il contrario?Tutto tace. Dilettantismo?Autoritarismo?
8)27 febbraio 2010
“io ribadisco che l’unica soluzione che preservi il sito e le casse della Regione è una legge, una scorta finanziaria a saldo zero per gli impegni attuali della Regione (cioè, spostando le risorse già impegnate per altri scopi e non aumentando la spesa) e un negoziato per ampliare l’area parco. Io formalizzerò nelle sedi amministrative, Corte dei Conti e Presidenza, e penali
(Procura) la mia proposta (sto tardando perché gli avvocati non lavorano solo per me). Poi vedremo se qualcuno sarà capace di trovare soluzioni migliori. Si pensa all’esproprio? Lo si dica, lo si scriva, e si dica quanto costa. Si pensa ad un acquisto finanziato dallo Stato?”
Commento mio: dopo le sentenze del Consiglio di Stato le dichiarazioni di Maninchedda si commentano da sole
9)1 aprile
“… Purtroppo l’ignoranza la fa da padrone: chi teme che l’Accordo di programma non sia vigente, nonostante la caterva di sentenze che affermano il contrario; chi afferma che tutto sia immodificabile, nonostante le legge permettano rimodulazioni da farsi, però, in pubblico, in chiaro, per legge, appunto; chi insegue ancora la possibilità di estensioni di vincoli che ad oggi
sono risultate tutte impraticabili. In realtà, però, tutto questo polverone, fa perdere di vista la realtà. E la realtà è che ogni giorno che passa – come hanno scritto i funzionari della Regione – è un rischio finanziario grave per le casse del Comune di Cagliari e della Regione; e allora, perché l’inerzia? Per capirlo bisogna alzare la testa…”
commento :direi che ieri risultarono impraticabili le estensioni, ma oggi forse qualcuosa è cambiato; giusto?
10)8 maggio 2010
“Tuvixeddu. Io sto aspettando una sede dove valgano le carte (che finalmente ho raccolto per intero), non i convegni e la propaganda, le carte e dove io posso dimostrare quale montagna di guai stia arrivando sulla Regione da questa vicenda e perché la mia proposta era in grado di evitarli, la proposta di cui ho parlato al telefono, in pubblico e in Commissione. La verità è che su Tuvixeddu la politica ha paura: paura degli interessi in campo, paura della magistratura, paura dell’informazione. E allora che fa? Anziché assumere i problemi urbanistici di Cagliari complessivamente e trovare una soluzione, la politica si nasconde, fa incancrenire le cose e affida ai conti dei sardi il conto finale. Una pena onerosa.
commento: le carte le ha raccolte da tempo, magari possiede anche quelle relative alle ultime vicende del Consiglio di stato…I guai per la Regione? Bisognerà aspettare l’arbitrato, anche se nel ultime sentenze mutano il quadro in cui devono essere prese le decisioni; e non di poco
11) giugno 2010
“L’Unione non sa quanta determinazione possa esserci dentro un uomo che non ha paura, che ha vivissimo il ricordo della porcata Tuvixeddu e che sta aspettando di discutere della montagna di denaro che incombe, a debito, sulle casse della Regione sarda per colpa della paura, dell’incapacità, della protervia. Ma l’Unione non è l’unica a non sapere alcune cose e a non conoscere alcuni mutamenti maturati negli ultimi mesi”
Commento : come sopra.
12)14 luglio 2010
Poi ce n’è un altro che senza firmarsi mi vomita addoso un ragionamento assurdo su Tuvixeddu, nel quale dice che io sono stato un giustizialista quando ho attaccato la Giunta Soru sul modo con cui ha gestito l’affaire Tuvixeddu senza attendere i risultati dell’indagine giudiziaria. Io ho atteso e letto tutte le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che sono ancora lì, vigenti. Non ho mai auspicato né provocato con atti indagini della magistratura penale. Io non ho mai denunciato nessuno, se non uno a Nuoro che a mio avviso aveva
scritto qualche parola di troppo
Commento : Adesso che alcune sentenze non sono più vigenti ma ce ne sono
altre, chissà cosa pensa…
13)20 ottobre 2010
“…L’evolversi della vicenda Tuvixeddu verso la soluzione arbitrale (in sostanza la Regione dovrà pagare)…”
Commento : si ha ragione; la Regione dovrà forse pagare ma molto meno dei 130 milioni prospettati da qualcuno…A Volte bisogna avere la lungimiranza di aspettare che i procedimenti in corso arrivino a compimento. Sparare numeri a caso porta solo danni; in terreno non ha di per se un valore assoluto, ma vale in base a quello che si può costruire e non ci vuole una laurea in ingegneria per capirlo.
Il tema di Tuvixeddu è stato poi citato in altri post successivi ma, come ho detto all’inizio, quello che soprende è, che a distanza di più di 20 giorni da alla sentenza, Maninchedda non abbia ancora espresso la sua opinione in merito. In tanti sono curiosi di saperlo, e sopratutto di sapere se condivida alcune, tutte o solo in parte quelle posizioni espresse in alcuni
estratti dai post da lui scritti nel suo blog.
Questo, caro Cronista, per completezza d’informazione sulle posizioni di un rilevante di un’esponente sardista, che proprio cauto non è stato nello esprimere giudizi e attacchi relativi a questa vicenda sopratutto verso la precedente giunta, le decisioni di Soru e i metodi utilizzati.
Perché quello che viene da pensare in fondo è che se cosi non si fosse operato, se non si fosse sollevata la questione adesso avremmo già parte del patrimonio di Tuvixeddu compromesso. E in tutta questa “lotta” non si può non dare atto anche alle associazioni ambientaliste di essere state affianco della Regione in questa vicenda.
Saluti
Fabio
Caro Vito,
ma è possibile che i più informai in questo blog scrivano sotto pseudo?…..
Ma scusa, anche tu sei travestito o irriconoscibile. Ti firmi Giovanni e basta.
Le notizie, se ne hai voglia, te le verifichi da te. Intanto qua si hanno notizie e spiegazioni.
Poi che siano dette da uno che ha nome e congnome o da un anonimo, la cosa non cambia.
Tu devi in ogni caso ragionarci e verificare la veridicità.
Ono
Per M.V. 1) Il comportamento sardista verso il primo Piano casa è agli atti del Consiglio. Li legga.Se è risultato sostanzialmente inapplicabile è merito sardista, riconosciuto da tutti. 2) Tuvixeddu. Io conosco, per mestiere, gli atti da vicino. Continuo a ritenere che la via d’uscita per Tuvixeddu proposta da Manichedda, e cioè una legge, discussa in Consiglio regionale, cioè in pubblico, che crei la scorta finanziaria per comprare l’area, sia ancora l’unica praticabile. Il rettore di Sassari, Mastino, ha detto in pubblico che questa è l’unica soluzione. Maninchedda ha sbagliato una frase (quella dei cani), non la strategia, al punto che il PM registra la coincidenza della posizione di Soru e Maninchedda per dire che, essendo Maninchedda amico di Cualbu, Soru non può essere accusato di essere prevenuto con Cualbu. Tuttavia, io ho sentito frasi dei sostenitori di Soru contro Maninchedda che non auspicavano l’intervento della giustizia (come faceva Maninchedda), ma quello delle Parche. Se fossero state registrate e intercettate, avrebbero dato il quadro di quanto accesi fossero gli animi tra i due amici/nemici e tra i loro sostenitori; 3) Anche dopo l’ultima sentenza, che sembra sancire una totale inedificabilità, comunque il Comune o la Regione dovranno pagare (per i pasticci di Delogu) e magari senza acquisire la proprietà dell’area; non credo si possa essere soddisfatti. Piaccia o non piaccia, quell’area non è pubblica ed è stata gestita da Delogu in modo da dare a Cualbu di tenere il vantaggio competitivo del rischio del dissesto finanziario del Comune di Cagliari. 4) La posizione sardista è sempre stata questa (acquisire l’area con una compravendita regolata con legge), differente da quella del costruttore che voleva e vuole costruire, e da quella di Regione e Comune, entrambe tentate dalla logica dell’esproprio; 4) capisco che dia fastidio l’indipendenza del Psd’az dalle appartenenze di Destra o di Sinistra, ma oggi è questa indipendenza che sta conducendo anche il Pd a percorsi differenti, e vi piaccia o no, è Maninchedda che ha attivato questo processo; 5) sull’ambiente, c’è poco da insegnare ai sardisti, posto che il divieto alle centrali nucleari è alla base dell’accordo con Capppellacci; il no alla lottizzazione a Villasimius e ai palazzi della Regione è proprio alla base dell’odio di Zunk verso Maninchedda; laa denuncia la scorsa legislatura sulal scomparsa della necropoli di Villasimius è di Maninchedda; la denuncia sullo scandalo di Valle dell’Erica è di Manicnhedda; la denuncia dell’imbroglio della Marcegaglia alla Maddalena è del Psd’az; la denuncia dell’inquinamento delle acque antistanti il porto della Marcegaglia è del Psd’az; la richiesta della verifica della caratterizzazione dei terreni di Ottana, è del Psd’az; l’emendamento contro le Pale eoliche è presentato o votato dal Pad’az, ma lo fecero Gianvalerio Sanna e Giacomo Sanna; la lotta alla speculazione sulle rinnovabili in agricoltura venne fermata dal Psd’az ecc. ecc. 6) ultimo punto che cito perché conosco bene gli atti dell’inchiesta sui gruppi. Maninchedda è stato negli ultimi anni il consigliere regionale più controllato dalla Magistratura e hanno dovuto concludere che si tratta di una persona onesta e per bene. Sarei curioso di vedere come ne uscirebbero tanti soloni della presente e delle passate legislature, soprattutto dei grandi partiti. Spero ti dispiaccia profondamente accorgerti di trinciare profili morali ingiusti sulla base delle sole tue appartenenze politiche. Il Psd’az, stai tranquillo, in Aula farà sentire la sua voce, sul Piano casa come pure sul Paesaggistico. Ma mi auguro vivamente che la Sinistra non affidi il suo futuro ai trinciapersone come te.
Sono contento per le medaglie sardiste, ma ho premesso che il problema è il tentativo di revisione del Ppr.
Sono perfino disposto ad affermare che il Ppr è merito sardista.
Sarei soddisfatto se lei, caro cronista, fosse dalla parte dei “nemici” dell’azione dei revisionisti del Ppr.
Il Ppr è stata una conquista. Non possiamo vederla ridotta a un piano per l’edilizia.
Cordialmente,
M.V.
@ Cronista
Una puntualizzazione, gentile Cronista.
Se conosce così da vicino gli atti ammetterà che per Tuvixeddu non occorre, come dice lei, addirittura una legge.
E’ sufficiente quanto statuito dal giudice amministrativo con la sentenza 1366 del 2001 e quantò stabilirà il collegio arbitrale.
Tuvixeddu è inedificabile. E la Regione, Giunta Soru, ha semplicemente receduto dall’Accordo di Programma del 2000 per una giusta causa. Causa, così ha deciso il Tribunale, che è consistita nell’inserire l’area (i 120 ettari di vincolo paesaggistico quantificati anche dai difensori di Coimpresa) nell’ambito 1 del Ppr.
Da quel momento (24 maggio 2006) Tuvix è divenuta inedificabile.
Non dubito che lei conosca gli atti da vicino, ma non è sufficiente, a quanto pare, stare vicino agli atti. Bisogna interpretarli correttamente.
La cronaca di Fabio il Giornalista dice tutto.
A Castiadas c’è un esempio delle capacità di Gabriele Asunis.
le autentiche porcherìe cementificatrici di questi anni hanno trovato, trovano e troverannola più dura opposizione in tutte le sedi da parte delle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico. Andate a vedervi sul nostro blog (http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it) – a puro titolo di esempio – che cosa stanno combinando nella piana e sulla costa di Castiadas…
Gentile cronista,
la sua cronaca non è esatta e dimentica l’adesione, anche sardista, al primo e vigente (benché presenti profili di incostituzionalità) Piano Casa, definito provvedimento di sostegno all’economia dell’isola.
Ma non voglio aprire una discussione su Maninchedda del quale penso che finirà soffocato dalle tele imprudenti e cangianti che tesse di continuo. Non interessa ora parlare del secondo Piano Casa fallito in seno alla stessa maggioranza e ancora meno dei “nuovi perimetri ideologici”. E’ sufficiente la disgrazia del primo Piano Casa e dei precedenti “perimetri ideologici”.
Troppo tardi cambiarli ora, i “perimetri”. Inoltre la posizione dell’onorevole Maninchedda è irrilevante e non voglio ricordare la sua partecipazione ai fatti di Tuvixeddu, né i 130 milioni di euro proposti al Consiglio per la “pace” con Coimpresa.
Il fatto importante non è rappresentato dal nuovo quotidiano indipendentista, ma dalla prospettiva della revisione del Piano Paesaggsistico a partire proprio dalla legge regionale nota come Piano Casa. Insomma, vogliono modificare gli articoli (sopratutto il 49) e l’impianto stesso del Ppr che sono alla base della salvezza di Tuvixeddu e di molti altri siti di cui Tuvixeddu è, diciamo, la “summa”. E ricominceremmo da capo.
Vi rimando anche all’ordinanza numero 135 del Tar Sardegna che smonta con un civilissimo e articolato ragionamento giuridico lo stesso Piano casa e sospende i lavori di ampliamento (sei suite sull’acqua, un parcheggio interrato ecc. ecc.) dell’Hotel Rimazzino.
Per non dire di Cala Giunco (Zuncheddu e Carlo Ignazio Fantola amministratore).
Insomma, Gabriele Asunis non avrà vita facile. E con lui non avrà vita facile chi lo sostiene.
Devo aggiungere che tra i sostegni si devono annoverare anche le forze politiche che hanno scelto Massimo Fantola come proprio rappresentante e definito da Emilio Floris suo erede naturale.
E’ evidente che ci dobbiamo preparare ad un’altra contesa e che, come sempre, la speranza è nelle leggi.
Sinora la procedura per la revisione del Piano è lacunosa e, sopratutto, sembra mancare l’intesa preliminare con lo Stato, ossia il coinvolgimento del Mibac. Molte altre zoppie, inoltre, presenta il tentativo di revisione.
Vedremo più avanti.
Ma che sia chiaro chi sta da una parte e chi dall’altra. E che le due parti sono costituite da chi vuole consumare il territorio per l’arricchimento di pochi e chi lo vuole conservare e proteggere.
Saluti cordiali e grazie per lo spazio e la sensibilità.
M.V.
Per la cronaca, la volta scorsa fu lo scontro tra sardisti e Zunk a far fallire il Piano casa (che prevedeva anche la sanatoria per Villasimius). Cosa faranno i sardisti adesso? Da quel che si sente e si legge, dovrebbero confermare le posizioni. Si fa un gran parlare di un quotidiano o mensile indipendentista e oggi Maninchedda ne dà una conferma indiretta: “C’è bisogno di cultura, di nuovi perimetri idoeologici, di dialogo e di informazione. Ci stiamo lavorando con grande sacrificio di risorse umane e finanziarie”.