Ieri, a ben quattro settimane dalle primarie e ad appena due mesi e mezzo dalle elezioni, in via Emilia si sono tenute le prime riunioni del centrosinistra in vista delle consultazioni comunali a Cagliari.
Secondo l’Agenzia Italia, il vertice del tavolo regionale è stato “interlocutorio”. L’Italia dei Valori non ha infatti ancora “sciolto le riserve” su Massimo Zedda. La riunione è stata dunque aggiornata a lunedì prossimo.
Il tavolo cittadino ha visto invece l’assenza, oltre che dei rappresentanti del partito di Di Pietro, anche dell’Api e dei Rossomori (l’Upc ha già abbandonato l’alleanza da qualche settimana).
Ad un mese dalle primarie, il gran lavorìo diplomatico di Massimo Zedda e del suo partito ha dunque prodotto uno sconcertante vertice monco. Il candidato sindaco ha però detto che “Noi siamo disponibili ad aspettare, ovviamente procedendo con la campagna elettorale”.
Poche ma sentite parole: Massimo Zedda ha buttato al cesso un mese di campagna elettorale. Dopo la vittoria alle primarie, aveva su di sé tutta l’attenzione dell’opinione pubblica cittadina. Invece che spiazzare i partiti alleati che volevano fare i soliti giochetti e partire subito con gli incontri e le iniziative pubbliche, così come si conveniva ad un 35enne che doveva (e deve) spaccare tutto, Zedda ha scelto di giocare a fare il politico: il risultato lo si è visto ieri. Un disastro.
Per il resto, che dire? Basta saper leggere i giornali per intuire il gioco irresponsabile dell’Italia dei Valori. Il partito è spaccato. E quando un partito è spaccato, le fazioni cercano di esasperare lo scontro per annientare il nemico. Così, il coordinatore regionale Federico Palomba sta spingendo per presentare un candidato alternativo perché, dice,“Zedda è troppo di sinistra”. La strategia ritenuta vincente è la seguente: candidare un moderato che toglie voti a Fantola, impendendo così al centrodestra di imporsi al primo turno, e poi trattare con il Pd e Sel in vista del ballottaggi da una posizione ritenuta di forza. Aspetto per capire chi dovrebbe essere questo candidato in grado di togliere i voti a Fantola: Giovanni Dore? Patrizio Rovelli? Michele Pipia? O si ricandida Palomba come alle scorse Provinciali?
Poi c’è chi ritiene invece che “Zedda è troppo poco di sinistra” ed è Claudia Zuncheddu. Il vincitore delle primarie, nella sua conferenza stampa di sabato, ha mandato dei messaggi di pace alla consigliera regionale, cercando di convincerla a non abbandonare l’alleanza (e, secondo me, è per questo che i Rossomori ieri, indispettiti, non si sono presentati alla riunione). Ma da settimane la Zuncheddu, dopo essere uscita dal partito che alle primarie aveva proposto il validissimo Giuseppe Andreozzi, sta pensando seriamente di fare una sua lista (“Cagliari bellissima”) e di essere la candidata sindaco di uno schieramento indipendentista. Molti giovani esponenti della sinistra sono andati da lei nelle ultime settimane, scongiurandola di non fare un passo del genere. Ma è evidente che la Zuncheddu non sta pensando alle Comunali di Cagliari.
Che dire? E’ evidente che ai politici e ai partiti del centrosinistra di vincere in città non gliene fotte nulla. O meglio, gliene fotte nella misura in cui si preservano gli equilibri che garantiscono le candidature alle prossime elezioni regionali e politiche. Le candidature alle comunali determinano infatti quelle per le prossime due consultazioni, cioè quelle che per i partiti contano veramente. Non lo sapevate?
Massimo Zedda, con la forza dei suoi 35 anni e con l’autorità che gli veniva dall’aver sconfitto Cabras alle primarie, doveva sovvertire tutte queste liturgie di partito: invece finora le ha celebrate come il più consumato dei politicanti. Il risultato però è stato disastroso.
Così, cari amici, si va dritti dritti verso la disfatta: ne siete consapevoli? Certo, tanto poi se si perde è sempre colpa degli altri: degli elettori, di “Cagliari città di destra”, del Pd, delle Tre M, dell’Unione Sarda, del destino cinico e baro, e, perché negarlo, dei giornalisti disfattisti.
Io credo che se si andasse a votare fra una settimana, Fantola diventerebbe sindaco col sessanta per cento dei voti. Alle elezioni mancano due mesi e mezzo esatti. Vediamo se il centrosinistra continuerà ancora a farsi del male.
Sono purtroppo d’accordo con quello che scrivi Vito. Massimo Zedda deve mandare a fare in culo i partiti “minori”. E’ il candidato “ufficiale” del PD dopo le primare e adesso deve pedalare! Che vada a Is Mirrionis tutti i giorni, che incontri gli studenti, che incontri gli artisti, che incontri quelli che vivono nelle case popolari, che incontri i commercianti, che incontri chi abita a Medau Su Cramu, che faccia la campagna elettorale CONCRETA. Fatti, non pugnette. C’è la grande opportunità di cambiare, cogliamola.
O Vito, per parafrasare il grande Elio mi verrebbe da dire : “E adesso invece li voto, A SFREGIO!”
li vorrei vedere davvero governare Cagliari, senza paracadute. Ritrovarsi con la maggioranza degli elettori che li sostengono nonostante la loro evidente paura di farcela davvero.
Riuscire a ricondurre tutto questo gregge sparpagliato nell’ovile è un lavoro che manco il maialino Babe, figurati MZ. Quindi, considerato che da tempo come cittadini siamo abituati a cavarcela da soli, credo che anche questa partita la dobbiamo giocare noi.
Cominciamo a ragionare come chi ha buone probabilità di vincere, anzi diamo per scontato che la destra è agli sgoccioli.
Voglio leggere il terrore nei loro occhi!
Condivido l’opinione di chi ha scritto che quanto detto da Vito è “apocalittico”.
Non sarà che il nostro bravo giornalista – sotto sotto – medita di sostenere Fantola?
Il dubbio, anche ad ascoltarlo in radio, viene… anche se si sforza di dire, riferito al centrosinistra, “vinciamo, dobbiamo fare….”.
Eh eh, o Vito, ammollarinci con Fantola: non fare il verginello…
Cazzo , mi hai scoperto! E adesso come faccio?
Presidente della Commissione Cultura!!!
…anche se non so se puoi essere all’altezza dell’esimio Porcelli 😉
miskino…
Sinceramente, non credo che Vito sia una “quinta colonna” del centrodestra. Se portiamo il discorso su questo versante non c’è più discussione ed ogni intervento avrà una lettura dietrologica. Quando si attacca l’interlocutore e non il contenuto dell’interlocuzione si fa, a mio avviso, un’operazione scorretta ed anche un pochino stalinista.
Poi non è necessario essere per forza d’accordo con Vito e argomentare il perché. Credo sia il bello di commentare su un blog, esprimere le proprie idee e perfezionarle mentre lo si fa.
Io leggo con molta attenzione quanto scrive Vito, anche quando non sono d’accordo, perché ha la capacità di connettersi con le viscere dell’elettore di centrosinistra. Io non credo che Massimo si stia muovendo male o stia perdendo tempo, anzi credo che quanto sta facendo sia obbligato a farlo se vuole avere qualche speranza di vincere. Ma questo non vuo dire che la percezione di Vito non sia comune a quella di molti altri potenziali elettori di centrosinistra. Attaccare Vito per questo mi sembra sia come dare una martellata sulla spia dell’olio perché è accesa.
L’atteggiamento migliore è spiegare le proprie ragioni, esplicitare laddove possibile la propria strategia elettorale e poi darsi da fare.
L’attività deve essere realizzata, ma anche fatta percepire.
La differenza deve essere macata: Fantola ha fama di essere un pochino indolente, se Massimo passa anche lui da indolente non c’è più storia. Ma Massimo per carattere non è un indolente, anzi è un ipercinetico. Questa differenza la deve marcare.
Deve essere chiaro che non si vota tra un Fantola vecchio ed un Fantola giovane, ma tra due candidati sindaci che vedono la città in modo diametralmente opposto.
Io ho parlato di visione “apocalittica” di Vito, ma non credo che sia un modo per sostenere Fantola da “quinta colonna”. Non mi sembra giusto. vito dice quello che pensa, poi si può essere d’accordo o contrari. Lui può azzecarla oppure no, però l’onestà intellettuale a mio parere è indiscutibile. Altrimenti non esiste più possibilità di discussione.
In verità, io – anche quando non sono d’accordo – leggo sempre con molta attenzione quello che scrive Vito perché gli riconosco la capacità di sintonia con quanto passa per la pancia della sinistra. Se scrive che non c’è la percezione dell’azione di Massimo oppure, come in questo caso, che un’azione di ricostruzione della coalizione sia una perdita di tempo si può anche non essere d’accordo (ed io infatti non lo sono ed ho cercato di argomentare il perché), ma non bisogna ignorare il fatto che esiste a sinistra questa percezione e che è necessario spiegare quale sia la strategia di questa campagna elettorale.
Ridurre tutto ad un presunto sostegno da “agenda segreta” di Vito a Fantola è pericoloso. Per il centrosinitra.
A volte vengono fuori due repliche differenti allo stesso commento. Non dipende dal mio rincoglionomento (o per lo meno, è indipendente da esso…), ma dal fatto che non me li registra subito e non li vedo. E quindi riscrivo…
Chiedo la clemenza della corte!
Non per fare il democristiano, ma…è possibile che la verità stia in mezzo. Su quel che si sarebbe dovuto fare ha ragione Vito, sulla tesi apocalittica ha ragione Marcello. Quello che mi dispiace, a questo punto, è che chi ha torto è comunque Massimo Zedda. Lui doveva, e deve, comportarsi come il promotore di una maxi coalizione civica: i partiti sono invitati, lui c’è comunque e se il faccione di Palomba si fa titubante Massimo dovrebbe sorridere, alzare le spalle e correre di più. Nel 2004 a ogni dichiarazione dubbiosa dei partiti il consenso di Soru saliva. Ci vuole un bel: “io ci sono, non mi appassionano le liturgie paludate, sono l’avversario della destra senza tanti distinguo e ragionamenti”.
Naàa! O democristiano! (sia detto come complimento) … Siamo ormai a quello che doveva fare mz … io dico che quello che dovrebbe fare: fingersi infortunato e ritornare in panchina. Basta che lui dica “scusate ma le sorti personali di ciascuno cedono il passo all’interesse generale della città. Abbiamo davanti la magnifica occasione di fermare la destra banditesca e buona a nulla cagliaritana e consentire un ricambio al governo della città. Tutto questo a me non è riuscito, troviamo un candidato unitario di tutto il centro sinistra e vinciamo le elezioni”. Un gesto del genere presupporrebbe due cose: una statura politica di mz delle migliori occasioni, un candidato alternativo vero. Al momento mancano l’uno e l’altro.
Mi sono dimenticato una cosa: il nome alternativo per me è Mario Marchetti
Mah, nulla da dire sulla figura di Mario Marchetti (di cui mi par di ricordare un suo passato accostamento all’Udeur di Mastella, ma potrei sbagliare). Però considero inopportuno che un magistrato (o un ex magistrato) si candidi nei luoghi in cui ha svolto fino a pochi mesi prima la sua funzione.
E in ogni caso non sono d’accordo sul fatto che Mz “dovrebbe” fare un passo indietro. E perché mai?
Meglio Alberto Marchetti, che era un bravo regista del Cagliari…
🙂 … La tua idea, che sposo in pieno, fa il paio con quella di zuncheddu la rallista (colei che ralla): Giggirrivva! E’ che morto Scopigno altrimenti
meno male che non si è puntato sui giovani, altrimenti ci toccava Federico (Marchetti)!
Fantola non cavalca i media ma si aginta nel multiforme sottobosco cittadino.. ieri ha partecipato a un incontro organizzato da Gianni Casella, domani sarà con gli operatori del mercato di via Quirra.
Vito ha ragione, Zedda si sarebbe dovuto muovere da subito, giocando di anticipo. Cosa ha ottenuto con questo mese di attendismo? chi aveva riserve non le ha ancora sciolte. L’idv insegue le farfalle.. Se zedda è troppo a sinistra va aiutato a costruire una coalizione e un progetto digeribile alla grande pancia dell’elettorato. Ieri ho sentito un ottimo Marco Espa a Radio Press . Si può costruire una proposta alternativa e vincente. Insinuare ora dubbi sull’appeal di Zedda è lesivo per il centrosinistra, sempre cha a qualcuno interessi ragionare in questi termini..
Zuncheddu idem.. ci sarebbe la possibilità di coinvolgere parte del mondo indipendentista a sostegno di un progetto comune con la sua mediazione e autorevolezza. Di Progres è inutile discutere perchè loro andranno per i fatti propri, ma gli altri è possibile recuperarli. In corsa però.. non si possono aspettare tutte ste carrozze…
Ma l’ottimo Marco Espa, come del resto lo stesso Massimo Zedda, sono talmente ottimi da ritenere imprescindibile la loro doppia presenza in Consiglio comunale e regionale? La solidarietà, della quale la sinistra dovrebbe farsi portatrice, non dovrebbe suggerire di liberare un posto in favore di altri compagni di partito, o i partiti servono solo quando servono?
‘mó che MZ viene eletto sindaco libera tutt`´e due!
sceti ca ddu depis votai tui puru! per solidarietà, a sfregio come suggerisce qualcun’altra, o perchè ne sei convinto, decidi tu. ma vota!
Votare voto, ma Fantola. L’ipocrisia non mi è mai andata a genio.
I Futuristi bogati dalla coalizione di destra perchè non graditi al PdL: i partiti servono solo quando servono?
Ma Fantolas non è Senatore? perchè non fa spazio a un giovane del suo schieramento? L’ipocrisia non mi è mai andata a genio…
Fantolas, il nuovo che invecchia!
Fantola è stato senatore la legislatura precedente, dal 2006 al 2008 😉
I giovani del suo schieramento molto probabilmente non hanno bisogno dello stipendio da consigliere comunale per vivere. Possiamo dire lo stesso degli iscritti a SEL? I riformatori non fanno mistero di appartenere e rappresentare la classe medio/alta, perciò non si possono accomunare le due situazioni (specie citando dati sbagliati). Quando parlo d’ipocrisia mi riferisco a cose del genere.
Ottimo l’intervento di Marco Espa. Magari si sarebbe potuto anche candidare a sindaco, ma come diceva Manzoni, se il coraggio non ce l’hai, non te lo puoi dare…
straquoto
L’irriverenza funziona in politica quando le vie normali sono ostruite: non c’è possibilità di costruire una coalizione solida e motivata e allora si costruisce un’alleanza tra candidato e cittadini. Bisogna però essere consapevoli di una cosa: se salta la mediazione dei corpi intermedi, in questo caso i partiti, ed il rapporto è diretto tra candidato e cittadino, siamo al populismo. E’ questa la strategia di Berlusconi. Bisognerebbe valutare, per dirla alla Altan, se abbiamo in testa idee che non condividiamo… Quando si parla di “egemonia culturale” delle destre l’elemento di prova sta proprio qui: si chiede ad un candidato di sinistra di fare come Berlusconi: inveire contro il teatrino della politica, mostrarsi come campione dell’antipolitica, costruire un rapporto diretto e viscerale con l’elettorato. In pratica, il candidato deve presentarsi “uomo forte” capace di risolvere qualsiasi problema. Questa è una mistica del populismo di destra che è entrata prepotentemente, anche a livello inconscio, nelle teste degli elettori di centrosinistra.
Da uomo di sinistra, non ho bisogno di un re taumaturgo, ma di qualcuno capace di fare da collante di forze, da facilitatore di rapporti, un “coach” del cambiamento.
Attenti al destro che sta dentro di noi, non è sempre visibile, ma lavora…
ma un misto delle due cose non è possibile? Non so se la colpa sia della destra, ma viviamo in un mondo in cui i rapporti di forza in politica si misurano anche su questi paramentri. E se è vero che esiste un divario in città da colmare per il cn-sn, è legittimo attendersi un’azione pubblica iniziata con largo anticipo, in attacco rispetto a un centrodestra uscente, e senza troppi tatticismi interni.. Se Fantola si è ritagliato un ruolo di forza nel suo schieramento è perchè se ne è fregato delle liturgie (in modo calcolato, è evidente), della “quadra” da trovare, si è mosso d’ anticipo, ha incassato una serie di si dalla società e nel contempo da alcune forze politiche, al punto che la sua candidatura non poteva più essere messa in disucssione, e il pdl ne ha preso atto. E’ altrettanto evidente che fantola non trascura e non trascurerà i rapporti e con i partiti, i pesi e i bilancini, ma ha curato bene i due aspetti.
Massimo Zedda ha dalla sua l’appoggio del Pd, ha la legittimazione delle primarie, partiva da una posizione di forza, questo stop è stato un passo falso a mio avviso, anche rispetto al rapporto con gli indecisi del centro sinsitra. Se avesse continuato a rafforzare la sua immagine pubblica e la sua rete di relazioni con la società, anche in assenza di un programma definito nel dettaglio con gli alleati -che neppure Fantola ha ancora! – forse le perplessità avanzate da taluni sarebbero state più diffcili da sostenere. La mancanza di azione invece rafforza queste spinte centrifughe. Questa ovviamente è solo la mia lettura, poi lo vedremmo insomma. Spero abbia avuto ragione Massimo
Se parliamo di “un misto delle tue cose” siamo d’accordo. Io non concepisco una visione troppo manichea, oltre che diffidare dai consigli “bisogna fare così, bisogna fare cosà”. Le elezioni sono meccanismi delicati, dove nulla può essere dato per scontato. Se mi si dice che Massimo Zedda deve continuare con questo atteggiamento, io dico che non può essere così: lui è il candidato giovane, quello di 35 anni e deve dimostrarlo, esattamente come dice Vito. Nel momento in cui si rende conto che c’è troppa “melina” da parte della coalizione deve forzare, costi quel che costi. Però bisogna quantificare il tempo necessario per costruire la coalizione. Io penso sia sbagliato anche dare nessun tempo. I tempi delle relazioni non possono essere unilaterali, ma sono la media dei tempi degli interlocutori. Adesso mi pare abbia sentito tutti, un mese credo sia stato sufficiente, è ora di partire con una campagna aggressiva!
Ma sia chiaro che Massimo non è rimasto nascosto a casa sua in questo mese: ha partecipato a molti incontri (era uno dei pochissimi presente alla presentazione del rapporto sul mercato del lavoro, è sarà un tema importante questo o no!), ha incontrato gli alleati, sta lavorando alla campagna elettorale. Forse potrebbe fare di più, discutiamone, ma non parliamo senza sapere oppure ragionando come fossimo CT della nazionale di calcio…
ok, però sai bene che per le comunali i voti bisogna cacciarli fuori uno a uno.. nei quartieri, nelle associazioni, ecc. Cmq sia, gli incerti si sono presi una settimana di tempo, ma ormai siamo alla resa dei conti,…e ci sono ancora due mesi e mezzo di campagna elettorale full immersion.
Caro Vito,
ti ringrazio per avermi pensato come possibile candidato per Cagliari ma non sono a disposizione per questo tipo di impegno politico(per il momento).
Preferisco zappare il terreno come ho sempre fatto in attesa di vedere una vittoria del centrosinistra nel capoluogo.
Permettimi però una breve riflessione sulla situazione Zedda-Idv.
Il nostro partito non ha partecipato alle primarie e anche Massimo Zedda, nella conferenza stampa di sabato, ha riconosciuto la nostra posizione.
Riteniamo giusto che Massimo vada avanti e mi auguro che la coalizione sia la più ampia possibile, non trovo invece giusto che, ogni volta, l’Italia dei Valori paghi anche per le scelte degli altri e passi come il “pierino” della coalizione.
Massimo ha vinto le primarie, chi lo riterrà il giusto candidato per la vittoria lo sosterrà…..chi ha altre ambizioni o aspettative proporrà altre soluzioni.
Personalmente sono perchè la coalizione sia unita e vinca, 45 anni dopo dall’ultimo candidato di sinistra Salvatore Ferrara.
Se la coalizione è stata ferma per 25 giorni dopo le primarie non è colpa di IDV, le “colpe” vanno ricercate in altro luogo.
Il lavoro va fatto da tutti, mettendo in campo VELOCEMENTE idee, programmi e risorse umane, il sottoscritto farà la sua parte.
Qualche tassello ancora manca…
Un’ultima cosa….
ITALIA (CAGLIARI, SELARGIUS O MONDO) DEI VERI VALORI è un movimento farlocco che non ha tra le sue fila ALCUN ex iscritto di Cagliari di ITALIA DEI VALORI.
Si stanno muovendo per presentare una lista, di sicuro non avranno vita facile!!!
Michele Pipia
Sono molto d’accordo con te, tranne quando dici : “Massimo Zedda, con la forza dei suoi 35 anni e con l’autorità che gli veniva dall’aver sconfitto Cabras alle primarie, doveva sovvertire tutte queste liturgie di partito: invece finora le ha celebrate come il più consumato dei politicanti. Il risultato però è stato disastroso”, in realtà non ha fatto neanche questo, perchè le liturgie dei partiti, come le chiami tu, bisogna anche saperle sfruttare a proprio favore, magari facendo le giuste pressioni sul partito di maggioranza relativa e chiedendo agli altri partiti una mano per riportare l’unità nella coalizione. Insomma si stanno mostrando tutte le perplessità che in tanti avevamo già segnalato di Massimo Zedda e del suo partito, anch’esso troppo giovane e diviso per aiutare il proprio candidato.
Mostra, mostra le perplessità..che portano sfiga ai nostri avversari!! 😉
Le elezioni amministrative si vincono con liste dei partiti e l’auspicabile dec isivo supporto dalle liste civiche che devono essere costruite con logiche di allargamento del consenso che vada oltre il voto strutturato dei partiti pescando nelle professioni nell’associazionismo nel volontariato nell’ambiente sportivo ecc. Il candidato sindaco quando è fortissimo è in grado di essere portatore del 3 – 4% in più, quindi senza liste che facciano il 47 – 48% non si vince.
Ora, detto con tutto il rispetto, Massimo non è Obama e quindi deve avere la autorevolezza di imporre ai partiti il massimo della qualità nelle liste e copntemporaneamente farsi promotore/animatore di liste civiche con le provenienze indicate. Il lavoro deve essere di cura nella relazione con i partiti della coalizione e “movimentista” nei confronti di quella parte della città che deve essere mobilitata.
E inzà? O Soviet… aundi sesi immoi?
Vito, dici (ovviamente meglio) le stesse cose che vado dicendo da tempo:
Massimo Zedda, se c’è, è rinchiuso a giocare a scacchi con la nomenklatura della sinistra isolana.
Massimo Zedda… bessinci a forasa!!!!
Fatti vedere e fatti sentire.
Altrimenti, davvero, Fantola si prende baracca e burattini.
oh Banana, Fantola ogni settimana è almeno ad un incontro pubblico! Nizzi e Delogu sono molto marginali, tant’è che il Pdl non ha ancora deciso definitivamente… e Massimo corre.
Una campagna elettorale non si fa in 2 mesi, con la gente si parla da prima…
se posso aggiungere trovo penosa la campagna PD per il programma partecipato. Anni di disinteresse ed ora cercate di coinvolgere la popolazione?!? Ccà nisciuno è fesso!
o’ marieddu, sei sicuro di aver colto bene il senso di quello che ho scritto? ma proprio sicuro sicuro sicuro?
Io l’avevo det….. .
Caro Vito, posizione legittima ma mi pare un pochino apocalittica. Se Massimo avesse fatto come dici tu, il problema allora sarebbe stato un altro: dal momento che non tiene in giusto conto degli umori dei partiti, come avrebbe fatto qualsiasi politico maturo, è destinato a perdere le elezioni. Votando adesso Fantola vincerebbe con ecc. ecc.
Non c’è un modo giusto di vincere le elezioni. Le elezioni si vincono dopo il voto e mai prima, c’è una quota altissima di indecisi che sceglie da che parte stare una settimana prima del voto. I voti che recuperi adesso sono quelli “vincolati”, non sono i voti di opinione, ma quelli di partito, di famiglia o legati alle reti amicali. O pensi che l’elettore a metà maggio si ricordi di cosa è successo il primo marzo?
Un mese di tempo dalle primarie per riuscire e rimettere in piedi una coalizione non è troppo, perché senza colaizione Massimo non vince comunque. Certo, facendo come dici tu avrebbe milgiorato la sua immagine, probabilmente anche quella del partito. Ma avrebbe perso di sicuro le elezioni. Qui non è questione di vecchia o nuova politica, qui bisogna fare tutti i passi necessari.
Massimo Zedda o è troppo di destra o è troppo di sinistra, o esce troppo o non si fa vedere mai, o è troppo giovane o troppo politico. Insomma è sempre troppo.
Il microscopio posto sopra Massimo Zedda ne enfatizza anche il minimo movimento dandogli un’enfasi forse eccessiva. Anche perché non mi pare che lo stesso Fantola sia in condizioni ottimali e la situazione all’interno del centrodestra non è migliore di quella del centrosinistra.
Io non credo che il tempo impiegato nel costruire un’alleanza solida sia tempo perso, altrimenti sarebbe da considerare perso anche il tempo che utilizziamo per fare i bagagli prima di un lungo viaggio. ci sono cose che ci serviranno di sicuro e non potremo recuperare in corsa, quindi tanto vale recuperarle subito.
Poi capisco l’impazienza e capisco anche che avendo dopo tanti anni l’occasione di vincere le elezioni si voglia vedere fuochi artificiali da subito.
MA i fuochi artificiali, e la saggezza popolare delle nostre feste dei santi patroni lo insegnano, si fanno sempre alla fine.
” O pensi che l’elettore a metà maggio si ricordi di cosa è successo il primo marzo?”
Si, io sono convinto che l’elettore si ricordi e magari incosciamente si fa un’idea gradevole o di converso rifiuto di un’azione o una proposta.
E’ l’immagine di un muro che si costruisce mattone dopo mattone.
Se l’approccio è quello della “prima impressione” (semplificata dal motto “non esiste una seconda occasione per fare una buona prima impressione”), questa è già stata fatta con le primarie. Quindi, se volgiamo parlare di livello inconscio, quello che si ricorda, perché “emozionalmente” impresso, è la larga vittoria alle primarie su un candidato teoricamente più forte. La metafora del muro, che si costruisce mattone dopo mattone, è una bella metafora di governo, credo sia però meno adeguata per una compagna elettorale, giocata più sulla costruzione emotiva (almeno per quanto riguarda il recupero del voto mobile) della candidatura (racconto del programma e immagine del candidato).
L’errore che spesso facciamo è quello di ricondurre una parte (quello che pensiamo noi e chi ci sta vicino, spesso con qualche grado di omogeneità rispetto al nostro modo di pensare) al tutto.
Marcello
ma perché ti accanisci a voler dimostrare la giustezza delle tue tesi con improbabili accorgimenti retorici.
Quando ti dicono che per ottenere risultati bisogna LAVORARE, la cosa é lapalissiana come il sole che sorge ogni mattina. Tu la dovresti pertanto chiudere lì, se no corri il rischio di parlarti addosso, a vanvera, e fare danni alla tua parte politica.
Te lo dico con la simpatia che provo per i guerrieri tenaci.
Caro Antonello,
la prossima volta vorrà dire che mi impegnerò a sostenere l’infondatezza delle mie posizioni. All’improbabilità degli accorgimenti retorici, credo che vadano dimostrata, cosa che tu non fai. A parte l’utilizzo, non improbabile, ma diffuso, di luoghi comuni. Il fatto che sia necessario lavorare è indubbio, ma lavorare può essere declinato in mille modi, tu non lo speighi. A parte formulare frasi che si autoconfermano: bisogna lavorare…lapalissiano… Così siamo buoni tutti. per altro, non è neppure vero: Zapatero vinse le suo prime elezioni non perché lavorò meglio di Aznar, ma perché questo mentì attribuendo gli attentati di Madrid all’Eta e non agli islamisti.
Quindi: a) per dire che parlo a vanvera devi argomentare, se non è meglio tacere, che fai anche una figura migliore; b) che io faccia danni alla mia parte politica lo vedremo alle elezioni. Io francamente non credo…
Cordialmente
parole sante,Vito
oh vito, ma che dici? fantola non si vede in giro, anche lui è occupato negli estenuanti vertici con delogu, nizzo e qualche altra mezza calzetta!!
e poi, insomma, due mesi e mezzo, già ce n’è di tempo per fare la campagna elettorale! o dobbiamo fare oggi quello che potremo fare dopodomani?
Meglio fare dopodomani quello che dovevamo fare ieri. Anche in questo caso a sinistra non si è intuito uno spazio enorme di comunicazione, che sarebbe stato tutto da sfruttare. Mica inutile. Ora Massimo Zedda, se davvero vuole provarci a fare il sindaco di Cagliari, deve un po’ mollarli. Fare il candidato sindaco scelto dalla gente, anche se poca. Crederci, e rompere un po’ le balle a ‘sti vecchi. Un po’ di irriverenza, ajò.