Politica

La guerra civile dei cattolici italiani

Jesus è il più importante mensile cattolico italiano. È realizzato dai Paolini, quelli di Famiglia Cristiana. Il numero di febbraio ospita una lunga lettera di un’insegnante delle superiori, “cattolica praticante e impegnata del sociale”. Scrive:

“Non capisco in base a quele risultato la mia Chiesa e i miei pastori elogino questo Governo per il “ben operare”, proprio sul giornale Avvenire, lo stesso del caso Boffo, per intenderci. I vescovi come fanno ad avere a cuore solo il bene della scuola privata, non spendendo una sola parola per quanto sta accadendo nella scuola pubblica, frequentata dalla maggior parte dei nostri ragazzi?”.

E ancora: “Come si fa a flirtare con un capo del Governo la cui vita, ma non solo, il cui messaggio quotidiano è quantomeno discutibile, e ce ne offre “testimonianza” tutti i giorni? Ma i nostri vescovi vedono quanto un certo modo di pensare, di intendere la vita, abbiano creato una società cinica, individualista, egocentrica, che se ne fa un baffo del valore della legalità, dell’accoglienza, della solidarietà, una società che è proprio lo specchio del suo presidente del Consiglio?”.

Infine: “Da laica pensante, so bene chi votare, non c’è alcuna predica e alcun appello di vescovo, come fatto scorrettamente in prossimità delle scorse elezioni regionali (ma in realtà in tutte le consultazioni politiche), che mi possa condizionar4e e non farmi ragionare con la mia testa, lo ricordino bene i nostri pastori”.

Tempi è invece il settimanale vicino a Comunione e Liberazione. L’ultimo numero ospita una intervista a monsignor Luigi Negri, vescovo di san Marino-Montefeltro, ritenuta una delle più autorevoli voci della Cei.

Il vescovo parla del caso Ruby e delle vicende giudiziarie che vedono coinvolte Berlusconi. Dice:

“Non si era mai vista una magistratura muoversi con la prepotenza con cui lo sta facendo oggi nel nostro paese… La moralità dei politici va giudicata dall’impegno nel perseguimento del bene comune che consiste nel benessere del popolo e nella libertà della Chiesa. Diversa è la moralità privata che giudicherà Dio e nel caso questa si macchi di un reato non toccherà né a noi vescovi né a noi cittadini giudicare. Il giudizio è della legge: purtroppo mi pare che per ora ci sia solo la presunzione del reato per cui Berlusconi è inquisito, ma sembra che ancora prima del processo la magistratura abbia scritto la sentenza della colpevolezza”.

Ancora: “L’indignazione non è un atteggiamento cattolico. Tutti gli uomini di buona volontà, che sono più di quelli che sembra al di là di ogni schieramento partitico, devono guardare e portare la situazione con sofferenza, non con indignazione… Agli ecclesiastici, invece, direi di aprire di più il cuore e le coscienze: perché non si indignano davanti alla persecuzione dei cristiani? Perché non esprimono sofferenza per la devastazione della famiglia? Perché non levano la voce davanti a leggi contrarie alla vita dal suo concepimento fino alla morte?”.

Il mondo cattolico italiano vive una vera e propria guerra civile. Le conseguenze sono devastanti. Perché la cultura cattolica ha consentito a sensibilità opposte della politica di incontrarsi e di costruire assieme una società più giusta. Oggi invece i cattolici italiani sono spaccati, incapaci di trovare un terreno comune al di là delle differenze di schieramento.

La responsabilità è evidentemente delle gerarchie. Il loro atteggiamento sta spaccando le comunità e l’intera società italiana, dove le divisioni tra chi crede e chi non crede si stanno facendo feroci, infeconde.

Anche nella nostra realtà cagliaritana le contraddizioni sono evidenti. L’arcivescovo Giuseppe Mani sull’Unione Sarda afferma di non sapere ancora se lascerà a giugno o se resterà altri due anni. Certamente, la sua missione è stata la più inquietante tra quelle mai viste in città, con pesanti condizionamenti operati sul mondo politico e spericolate operazioni immobiliari. E anche da noi le divisioni hanno toccato livelli di scontro mai visti, con la nascita di una associazione, Cresia, apertamente ostile all’arcivescovo.

Non basterà all’Italia liberarsi di Berlusconi per risollevarsi. Un mondo cattolico così diviso complicherà maledettamente tutto.

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6 Comments

  1. maurizio chessa says:

    Continuo a pensare che la fondazione di “Cresia” sia stata una delle pochissime forme di resistenza civile in risposta ad una volgare rimozione, da parte di un volgarissimo vescovo, di un parroco amato come pochi dalla propria comunità. Rimozione e non trasferimento, violenza nella violenza e volgarità nella volgarità, senza uno straccio di motivazione, e sostituzione con il parroco di Sant’Elia, luminoso esempio di sincronia tra i servizi sociali del comune e la caritas, con realizzazioni di percentuali di voto bulgare a favore del centro destra. Il metodo parrebbe essere il solito (dicono), dal pagamento delle bollette alle rette nelle scuole private gestite dalla chiesa, dagli incarichi a termine nelle cooperative fino al gettone per ogni voto dimostrabile. Cosa si può fare di meglio che inserirlo, un pò come l’ombrello di Cipputi, nell’unico quartiere cittadino dove il centro sinistra ha conquistato, addiritura, la presidenza della circoscrizione? Tutto questo va bene, fa parte dei lutti che ogni cristiano si porta nel cuore, nel vedere una chiesa che continua a vendere le indulgenze così come nel medio evo. Ciò che rompe i timpani è il silenzio assordante con il quale le forze politiche di centro-sinistra, PD in testa, hanno risposto a queste nefandezze.
    Non si sente il bisogno di abbandonare l’omertà che impedisce di chiamare le cose con il proprio nome, a rischio (o nella speranza) di essere politicamente scorretto?

  2. Muttly says:

    Se la moralità privata ha degli effetti sul “bene comune” per quale motivo non dovrei mandare a casa un politico votando il suo opposto ?
    Quindi le conclusioni sono che se un politico è un ladro e corrompe minorenni con denaro e mi ruba il futuro si deve sopportare la situazione; si è sempre detto che ai cristiani fosse richiesto di essere sale della terra per avere un mondo più equo giusto e solidale e ora viene detto di stare immobili e lasciar fare.
    Ma hanno levato il comandamento non rubare e non commettere atti impuri e non lo hanno detto ?
    “La verità rende liberi” c’è ancora o anche la verità è sottoposta al giudizio della gerarchia ?

  3. Questo “mondo cattolico” è un’entità politico-economica, ne più, ne meno. Negri, Mani, Bagnasco, sono dei politicanti che ragionano in termini di convenienza della propria casta. Per fortuna la religione, la fede e Dio sono altra cosa

  4. Ipazia says:

    Ancora a pensare che la chiesa cattolica dovrebbe essere dalla parte dei deboli e della verità? Io ho abbandonato questa speranza ormai da tempo. Vorrei ricordare a Negri che il primo ad essersi indignato e’ stato Gesu’ Cristo quando ha scaraventato i banchi presenti dentro il cortile del tempio e quando non e’ stato molto tenue con la Casta sacerdotale, i farisei e i dottori dal legge… Già proprio Gesu’ Cristo ma….e’ vero lui non era cattolico, era contro le gerarchie bigotte e saccenti, era contro il potere usato a danno del prossimo. Ricordo a Mani che Cristo ha indossato il grembiule, ha lavato i piedi e si e’ messo a servizio dell’uomo ma non nella pantomima delle celebrazioni del venerdi santo, ma nella vita concreta…non mi sembra fosse proprietario di palazzi, tesori, potere e mi sembra anche di ricordare che non interveniva contro la laicità dello stato! Non ha neanche detto che i suoi seguaci devono obbedienza al Papa. Mi sembra che invece si sia concentrato sul tema dell’amore all’altro unico ‘comandamento’ lasciato in eredita’ al mondo. La Chiesa cattolica era , e’ e forse purtroppo continuerà ad essere (vista la storia passata e presente) una ‘spelonca di ladri’ esattamente come il tempio di cui ho detto prima. Ultima cosa, il problema non e’ che siano uccisi preti o suore cristiani (tra l’altro cristiani autentici che stanno veramente con gli ultimi e gli oppressi!) ma che ancora nel mondo si uccida per via della fede, che non si permeta e garantisca la liberta’ di culto sia esso cattolico, mussulmano, ebraico, induista…. Ma se noi siamo i primi a negare le moschee …e non mi dilungo con considerazioni sui tempi bui o sulla studiosa di alessandrina del mio Nik. La Chiesa di Cristo e’ altra da ciò che il Vaticano ritiene di essere proprietario e detentore. Prima di tutto non e’ una monarchia!!!!!!

  5. Lucida says:

    Vomito… E tu sai perché .

  6. Stefano Deliperi says:

    nella storia, per infinite volte, sono state compiute le peggiori nefandezze nel nome abusato di Dio…queste sono solo piccinerìe, al confronto…

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