Politica / Sardegna

“Il Qatar finanzia i terroristi dell’Isis”: ragazzi, ma chi ci stiamo mettendo in casa? E sul San Raffaele la Regione resterà col cerino in mano?

Isis

Dal giornale on line Al Arabiya

Mistero: manco fosse il terzo segreto di Fatima (che poi alla fine lo hanno pure svelato). Niente: non si sa niente e niente probabilmente si deve sapere. Per il secondo giorno di seguito i lettori dei quotidiani sardi hanno appreso che nella trattativa per l’apertura dell’ospedale privato di Olbia San Raffaele (ma non si chiamerà così, alla fine ci sarà un nome legato alle nostre tradizioni sarde e non vedo l’ora di saperlo) ci sono due misteriosissimi impedimenti che mettono addirittura a rischio l’intero accordo. “Rispo renda noti gli ostacoli cui fa riferimento” ha detto ieri il senatore e segretario regionale del Pd, Silvio Lai. Ma l’uomo del Qatar in Sardegna si è guardato bene dal parlare, così come l’assessore alla sanità Arru, che si è limitato a dichiarare che “nella trattativa in corso bisogna rispettare la legge”. Dunque il Qatar chiede qualcosa che va contro la legge? Ma quale legge? Quella sanitaria o quella (che ne so) urbanistica?

Ah, saperlo! I giornali sardi non hanno tutta la curiosità che ho io e continuano a fare paginate su paginate praticamente sul nulla. Nella foga di rendere nota la posizione di quel deputato o di quell’altro assessore, si sono perfino dimenticati di una questione fondamentale che forse potrebbe aiutarci a comprendere quali sono i due misteriosissimi ostacoli che mettono a rischio l’accordo.

Nel trattare la vicenda il presidente Pigliaru è stato indubbiamente abile perché ha subordinato l’effettiva operatività dell’accordo a due precise deroghe che il governo nazionale è chiamato a concedere: la prima riguarda l’aumento dei fondi per la sanità privata, la seconda invece il numero dei posti letto. Senza queste due deroghe la Sardegna potrebbe dare il via libera all’operazione San Raffaele solamente togliendo i 55 milioni di euro destinati all’ospedale olbiese alle altre cliniche private sarde e tagliando ai grandi e piccoli ospedali isolani i quasi 250 posti letto destinati a regime alla mega clinica del Qatar.

Voi il famoso decreto che Renzi si era impegnato a portare già da giugno in Consiglio dei ministri l’avete visto? Direi di no. Anzi, lo scorso 2 agosto l’ospedale privato sardo era rimasto fuori dal famoso “Sblocca Italia”, al punto tale che la Nuova Sardegna il giorno dopo aveva titolato: “Sblocca Italia, fuori l’ospedale San Raffaele”. “Nel maxidecreto, 351 milioni per la 131 e la Sassari-Alghero, manca la deroga promessa per la struttura sanitaria olbiese”.

Eh già, e adesso come si fa? Perché, come spiegava benissimo la Nuova

a giurare che la deroga per il nuovo ospedale privato di Olbia, finanziato dal Qatar e gestito dal Bambin Gesù di Roma, sarebbe stata inserita nel primo decreto utile sono stati il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, e il ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin. Lo avevano scritto insieme nella famosa lettera d’intenti consegnata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, prima che la stessa Regione desse come poi ha fatto il via libera all’ingresso del San Raffaele nel Sistema sanitario regionale. Ebbene, stando alla prima bozza del decreto, il giuramento non sarebbe stato mantenuto e senza la deroga la riapertura del cantiere alle porte di Olbia rischia di saltare. (…) Dunque, è il Governo, come giurato da Delrio e dal ministro Lorenzin, che deve fare ancora tutto ma non ha fatto nulla. È possibile che fra lunedì e martedì Palazzo Chigi rimedi alla dimenticanza e inserisca il San Raffaele (considerato un’incompiuta seppure privata) nel decreto legge «Sblocca Italia». Se non lo facesse, la partita con il Qatar (che in settimana dovrebbe presentare l’offerta d’acquisto per la struttura) rischia di ritornare punto e a capo.

E qui infatti siamo.

Ora, perché Lucio Rispo, l’uomo della Qatar Foundation, non accusa apertamente di inadempienza il governo Renzi e se la prende invece con Pigliaru e la Regione? Le ipotesi sono due.

La prima: date per scontate le deroghe governative (destinate ad arrivare, seppur in extremis), sul tavolo ci sono questioni extrasanitarie riguardanti altri possibili investimenti del Qatar in Sardegna. Investimenti di che natura? Sarebbe bello saperlo, ma dalla Regione nessuno parla (e se nessuno fa domande, stare zitti è anche più facile). Spesso si legge sui giornali di un possibile interessamento degli emiri alla compagnia aerea Meridiana, ma non bisogna dimenticare che il Qatar è anche il proprietario del Consorzio Costa Smeralda (vedi alla voce “mattone”). È probabile dunque che sia in corso una trattativa segreta e che proprio su quel fronte ora l’uomo del Qatar mandi i suoi inquietanti messaggi ai quali la politica sarda può rispondere sono in maniera cifrata.

Seconda ipotesi: le deroghe governative probabilmente non arriveranno (il ministro Delrio, che aveva dato la sua parola, ora non è più nelle grazie di Renzi, e comunque non sarebbe il prino “pacco” che Pigliaru e la Regione si prendono da questo governo) e allora il Qatar prova a mettere sotto pressione la Regione, che teoricamente potrebbe comunque dare il via libera al nuovo San Raffaele. In che modo lo abbiamo già spiegato prima: tagliando alle altre cliniche private i 55 milioni destinati al San Raffaele e togliendo agli ospedali sardi i 250 posti letto previsti ad Olbia. In questi caso sarebbe la Regione a rimanere con il cerino in mano, perché verrebbe accusata di voler bloccare un progetto “che prevede investimenti miliardari in Sardegna”, secondo la vulgata che ama diffondere il senatore olbiese del Pd, Giampiero Scanu.

Dunque al momento la Regione si trova in mezzo a due colossi: il Qatar e il governo Renzi. Il primo fa il gioco sporco, il secondo pure. Perché nei giornali sardi non si parli di queste cose proprio non lo capisco.

È chiaro che poi se è difficile fare due più due, figuriamoci pretendere di fare due elevato due.

Oggi il quotidiano La Stampa di Torino ha pubblicato un articolo con questo titolo: “Iraq: l’islamismo da esportazione del Qatar”.

Attacco:
Con un tesoro di oltre 2 miliardi di dollari lo Stato Islamico (Isis) di Abu Bakr al-Baghdadi è il gruppo terrorista più ricco del Pianeta e la pista dei soldi porta allo Stato sospettato di esserne il maggiore finanziatore: il Qatar.  

Cess!
Il ministro dello Sviluppo tedesco Gerd Mueller punta l’indice sull’Emirato di Doha in un’intervista alla tv Zdf, spiegando che «i soldati del Califfo terrorista vengono pagati dal Qatar». È un passo che segue quello del vicecancelliere Sigmar Gabriel, ministro dell’Economia, che pochi giorni fa aveva suggerito ai colleghi dell’Ue di «iniziare a discutere chi finanzia Isis».

E ancora:
Citando analisi americane, David Cohen ha aggiunto che «il Kuwait è l’epicentro del finanziamento dei gruppi terroristi in Siria» mentre il Qatar ne costituisce il retroterra grazie ad «un habitat permissivo che consente ai terroristi di alimentarsi». 

E inoltre:
«Il Qatar ha una doppia identità – spiega Ehud Yaari, il più apprezzato arabista d’Israele – da un lato ospita soldati Usa e accoglie uomini d’affari israeliani ma dall’altra finanzia i più feroci gruppi terroristi sunniti». In effetti l’Emirato guidato da Tamim bin Hamad Al Thani è stato messo all’indice da Arabia Saudita ed Egitto per il sostegno che diede ai Fratelli Musulmani di Mohammad Morsi e l’isolamento nella Lega Araba è cresciuto a seguito della scelta di Doha di schierarsi – unico Paese arabo – a favore di Hamas nel conflitto di Gaza con Israele. Fino al punto che fonti di Al Fatah hanno rivelato al giornale arabo Al-Hayat che «il Qatar sta sabotando il negoziato egiziano per una tregua permanente nella Striscia» e in particolare avrebbe «minacciato di espulsione il leader di Hamas Khaled Mashaal per impedirgli di accettare le più recenti proposte formulate dal Cairo». 

Ragazzi, ma chi ci stiamo mettendo in casa?

La situazione è comunque suggestiva: a circa 50 km dall’arsenale di La Maddalena, da dove verranno prelevate le armi che l’Italia manderà ai curdi per combattere il califfato islamico che secondo un ministro tedesco è sostenuto dal Qatar, il Qatar potrà aprire una mega clinica privata. Ho capito bene?

 

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10 Comments

  1. Carletto G. Casu says:

    Ha ragione Biolchini. Solo qui si fanno domande- quelle ovvie- che ci sono in tutti i SocNet ripetute a ogni giro. Qatar: nessuno va a chiedere alle persone giuste quali sono i due “ostacoli”( prima pag. della Nuova Sardegna 21 ag) che impediscono la conclusione dell’affare olbiese (Rispo si smarca, dice che non è il caso di entrare in particolari e però dice del miniospedale a Arzachena su cui nessuno ha chiesto). Questa dei due punti è la notizia, non altre che non ci sono, non si chiude perchè c’erano accordi secretati che non si sbloccano in attesa di qualcosa che si deve fare a Roma. Il clima è quello preoccupato di non disturbare – facendo troppe domande – la trattativa in corso, che non si sa mai, se l’accordo non si facesse…Brutta aria quando mancano le notizie e la notiza è la minaccia di Rispo a mezzo stampa così come lui la vuole, con cose mezzo dette. Tutti i sospetti però sono su FB e qualche dettaglio esce perchè i bene informati ci sono. E poi basta fare 2+2 come ha fatto Biolchini. Sono un laureato in Scienza Comunicazione e preparerò una tesi per master su questo. Con tutti i passaggi esaminati.

  2. Il Qatar ha giocato sporco anche il Libia e ha non poche responsabilità per l’attuale situazione di generale disgregazione dello stato centrale. Pur avendo partecipato attivamente alla caduta del regime è riuscito a tenere nelle proprie banche tutti i proventi della vendita del petrolio libico. Ha garantito i flussi di denaro per tutto il periodo post rivoluzione ma ha attivamente alimentato, con la scusa di preservare i giusti equilibri, le fazioni dei fratelli musulmani particolarmente attive a Bengasi e nell’est del paese. Sta di fatto che a decidere delle sorti del paese è Al Thani e la sua maniacale strategia del disordine; e dove c’è disordine c’è business.

  3. Pingback: in giro con la lampada di aladin… | Aladin Pensiero

  4. sì, Vito, è così, sed pecunia non olet.

    Stefano Deliperi

  5. giovanna bonino says:

    Il presidente Pigliaru e` uscito dal Brotzu, ora ci illuminera` al riguardo….

  6. gaetano murru says:

    …arratz’e scoop…oh biolchini…

  7. chiricheddu says:

    La Sardegna al centro dello scacchiere internazionale !!!!!
    Troppu togu…..

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