Marshall Allen in concerto lo scorso anno a Sant’anna Arresi in una foto di Sara Deidda MacLeod
No, non sono giorni felici per Francesco Pigliaru. Una infezione lo ha costretto al ricovero (sinceri auguri di pronta guarigione) e come se non bastasse ci sono le servitù militari, il San Raffaele, e ora perfino il festival jazz di Sant’Anna Arresi che salta: il presidente di Confindustria Sardegna sarà anche entusiasta di questa giunta (leggere l’intervista all’Unione di oggi) ma la realtà è un’altra ed è ben distante dall’azione di propaganda ormai incessante portata avanti dall’esecutivo e dalla sua maggioranza, una marea di conferenze e comunicati stampa che sembrano scritti solo per poi essere graziosamente “copiaicollati” dal quotidiano amico senza nessun spirito critico.
Informazione ad uso e consumo dei giornali, non dei sardi. Propaganda allo stato puro secondo l’insegnamento di Serge Moscovici. Cosa dice lo studioso francese? I sistemi di comunicazione si articolano in tre ambiti: se nella “diffusione” prevale la finalità informativa senza nessuna volontà di influenzare e persuadere, nella “propagazione” si cerca si minimizzare le contraddizioni rivolgendosi ad un gruppo particolare per spingerlo ad attuare precisi atteggiamenti. Quando parliamo di “propaganda” le cose invece cambiano. La propaganda si sviluppa in un cima conflittuale con l’obiettivo di rafforzare l’identità del gruppo ma anche banalmente di dimostrare solamente che la propria causa è giusta e quella dell’avversario è sbagliata. Il mondo viene diviso in due e il suo prodotto finale e il rafforzamento dello stereotipo.
Basta leggersi gli ultimi comunicati stampa degli assessori Arru sull’ospedale di Alghero, Paci sull’accordo sulle entrate in risposta a Cappellacci, Firino sui fondi alla cultura, Morandi sulla stagione turistica e l’incredibile comunicato del presidente Pigliaru che con un semplice “tutto risolto” voleva chiudere l’incresciosa vicenda della visita in Sardegna del ministro della Difesa Pinotti, per rendersi conto che la macchina propagandistica di questa giunta (con poche, pochissime eccezioni) lavora a pieno regime. Ma la realtà che la Sardegna sta vivendo è un’altra e ai sardi non interessano risposte del tipo “state zitti voi che per cinque anni non avete combinato nulla”. Perché sono risposte che non spiegano niente.
Uno dei maggiori successi sbandierati dal presidente nella conferenza stampa dei primi cento giorni di governo, cioè l’accordo per l’apertura dell’ospedale privato san Raffaele di Olbia, oggi improvvisamente torna in altro mare. Ieri il rappresentante del Qatar Lucio Rispo ha contattato i rappresentanti dell’Unione Sarda e della Nuova Sardegna e li ha intrattenuti per chissà quanto tempo per non dire loro assolutamente nulla di giornalisticamente rilevante ma solo per mandare un pesante avvertimento alla giunta. “Subito la firma o salterà tutto” titola a caratteri cubitali il quotidiano amico. Sì, ma per quale motivo?
“Ci sono ancora due punti su cui la discussione non è chiusa e sono fondamentali. Senza questo accordo entro il 29 l’ospedale non si fa più”. Ma Rispo non va oltre, non spiega quali sono questi ostacoli che impediscono l’accordo.
Rispo dunque non spiega, ma il quotidiano amico gli offre comunque gentilmente una pagina intera e il titolo di apertura di prima per lanciare il suo misterioso “ultimatum”. Più parca l’Unione Sarda (che però cade nella trappola qatariota, mettendo sotto pressione la macchina regionale e accusandola di inefficienza), che alla domanda “Su cosa si discute ancora?” si è sentita rispondere “E’ meglio non scendere nei particolari”. Ma allora di cosa stiamo parlando? A cosa serve il giornalismo se non anche a scoprire ciò che il potere non vuole rendere pubblico? La notizia, nell’intervista a Rispo, sta nel tentativo intimidatorio dei rappresentanti del Qatar ai danni di questa amministrazione regionale e nulla più.
Ancora una volta gli emiri mettono una pistola carica sul tavolo delle trattative e non mi stupirei se il livello delle intimidazioni salisse ancora, magari con un pezzo di fuoco contro la Regione Sardegna ospitato sul Corriere della Sera (è già capitato). Pigliaru ora sarà anche sorpreso di questa uscita di Rispo: però quali sono i due punti ancora in discussione con il Qatar? Il presidente avrà il coraggio di scoprire le carte? Quali segreti nasconde la trattativa? Ci sono delle parti non scritte che magari riguardano gli interessi immobiliari del Qatar in Sardegna? quali sono i due punti in discussione che rischiano di far saltare un accordo sui cui tutto il consiglio regionale si è già espresso?
Voltiamo pagina. Nella vicenda che lo ha visto contrapposto al ministro Pinotti il presidente ha fatto evidentemente una magra figura, arrivando perfino a smentire il comunicato stampa inviato il giorno prima dal vicepresidente Paci, per poi subire il tweet finale del ministro che ieri ha parlato nientemeno che di “visita concordata”. Per la giunta un disastro politico facilmente evitabile: bastava lasciare che il comunicato di Paci fosse l’unico inviato dall’amministrazione e quasi si sarebbe fatta una bella figura. Perché allora Pigliaru ha sentito il dovere di intervenire?
Quando alla “diffusione” si preferisce la “propaganda” è chiaro che la verità si perde per strada e allora si è costretti a prese di posizione acrobatiche che ai profani sembrano inverosimili ma che sono invece assolutamente coerenti con ciò che sta accadendo ma che viene tenuto nascosto.
Se la visita alle basi sarde era concordata (e non c’è motivo per non credere all’affermazione del ministro), e se Paci invece ha ritenuto doveroso intervenire per stigmatizzare la mancanza di tatto istituzionale da parte della Pinotti, è forse campato per aria ipotizzare che Pigliaru (e solo lui) sapesse della visita del ministro e che abbia lasciato all’oscuro anche il suo vicepresidente? Nella vertenza riguardante le servitù militari il presidente Pigliaru sta condividendo tutte le informazioni in suo possesso con la giunta, con la maggioranza e, per quello che si può, con l’opinione pubblica isolana? È vero, come si sente dire in ambienti qualificati, che in questi mesi ha più volte incontrato riservatamente i vertici militari e che sarebbe già chiuso un accordo da 90 milioni di euro per potenziare l’attività di una importante azienda di armamenti nel poligono di Teulada? In tal caso la necessità tenersi buono il ministro con un imbarazzante “tutto risolto” sarebbe più che comprensibile.
Infine il jazz. “Cosa ce’entra?” direte voi? C’entra, c’entra.
Basilio Sulis non è nuovo ad annunci come quello affidato alla colonne dell’Unione Sarda di oggi (“Fondi in ritardo, salta il festival di Sant’Anna Arresi”) ma stavolta veramente sembrano non esserci speranze. Ci voleva un assessore regionale alla cultura di Sel per far saltare la più prestigiosa rassegna jazz isolana. Non solo i fondi per lo spettacolo sono stati clamorosamente tagliati (meno trenta per cento rispetto allo scorso anno) ma l’immobilismo degli uffici della Regione è tale che tutte le organizzazioni di spettacolo sono allo stremo. Il presidente conosceva la situazione perché in campagna elettorale gli è stata più volte esposta: bisognava fare in fretta, scegliere un assessore che non fosse alle prime armi, e questo per accelerare i tempi di liquidazione delle somme corrisposte perché altrimenti le banche si mangiano “un contributo ogni dieci anni” come mi ha spiegato l’altro giorno (proprio in banca) un operatore culturale.
Tagli mostruosi e ritardi intollerabili: chiaro che poi saltano le rassegne e si perdono posti di lavoro. Mai dare un assessorato alla cultura in mano alla sinistra, mai: errore fatale (e un giorno vi spiegherò il perché).
No, non sono giorni felici per Francesco Pigliaru. Ora però aspettiamo frementi il comunicato stampa che darà la colpa dei tagli alla cultura e dell’immobilismo degli uffici dell’assessorato ad una giunta che non c’è più. È la propaganda, bellezza.
Post scriptum
Questo post è dedicato a a.m.b. Grazie per le belle parole.
Giunta al ribasso, a parte l’amico Palo Maninchedda che sui giornali non ci va, però ha tempo di scrivere ogni paio di giorni sul suo sito farneticazioni da guerrigliero.
Lui si che è all’altezza dei problemi che dovrebbe risolvere, perchè si, sà i filologi ai lavori pubblici sono er meglio della politica, una spanna sopra gli altri. Ovviamente lui è esente dalle critiche sulle risorse mancanti ( se non ce ne ha, é perché gliele hanno tolte, mica come gli altri assessorati……) perchè è “navigato” (tra destra e sinistra). Eppure ce ne sarebbe da osservare: dove sono le risorse per il ripristino dei danni alluvionali dell’alluvione del Novembre 2013? Nei giornali già nei primi mesi del 2014 si parlava di una cifra superiore ai 500 Milioni di Euro, ma nessuno ne ha più parlato in questi mesi, neppure i giornali, neppure i blogger. Eppure per mesi la Sardegna è stata oggetto di grandissime attenzioni nazionali e internazionali….ora, se ne parla solo se il Sindaco di Olbia si lamenta, e Maninchedda gli risponde abbettiando sul suo sito: gli ho dato 5 milioni di euro!!
E di Abbanoa? Bomba da anni pronta ad esplodere ? Entro Giugno era stato promesso il piano di rinnovamento e pure disegno di legge sul sistema idrico integrato!!!
http://www.sardanews.it/news/16294-abbanoa-maninchedda-entro-giugno-riforma-del-servizio-idrico.
Per ora abbiamo messo (la Regione Sardegna, noi cottadini sardi…) 44 Milioni di Euro per Abbanoa, senza un progetto di riforma. Interessante.
E sulle strade dela Sardegna? Sulla pericolosità e sulla loro inevitabile lentezza? Chi ha messo risorse a disposizione? E un minimo di intenti in comune con l’Assessore ai Trasporti? e Magari anche con quello al Turismo? Non pervenuto, no, perchè Maninchedda è solo contro tutti, contro lo Stato, ma dalla parte dei Sardi!
Di edilizia abitativa, di revisioni dei criteri di accesso ai mutui regionali, poi manco se ne parla, che tanto ora che siamo con le pezze al culo e senza lavoro una casa per la propria famiglia la si trova sempre.
Meno male, però, che Maninchedda lo ricorderemo almeno come quello che abbiava contro lo Stato (” l’Anas deve riaprire i cantieri della SS131, é una vergogna” ..eja, l’ANA si è spaventata…i cantieri sono riaperti….).
Però è anche curioso che non si raccontino le responsabilità dell’Assessorato dei Lavori Pubblici, Assessorato che maggiormente fa girare risorse economiche nel mondo delle costruzioni in Sardegna, sulle grosse difficoltá economiche di tante imprese sarde ( con tante buste paga, esattamente e forse più che in altri comprati) che attendono acconti e saldi di finanziamenti erogati negli anni scorsi, sia dalla Regione che degli Enti Locali (finanziati sempre dalla Regione).
Dimenticanze o opportunismi? No, semplice immobilismo degli uffici regionali ( che poi li governa lui, almeno quelli del suo Assessorato..)
concordo su tutto, non mi è mai piaciuto l’amico di Cualbu e Clivati
La domanda forse per te è ingenua ma la curiosità mi sta divorando: Perchè Biolchini ritieni che un Assessorato alla Cultura dato in mano alla Sinistra debba fare ineluttabilmente danni ? ‘E arrivato il giorno in cui puoi provare a darci qualche ragionevole spiegazione dello strano fenomeno ipotizzato ?
Come no? Intanto inizia a leggerti l’intervista dell’assessore Firino pubblicata oggi sull’Unione Sarda. Nei prossimi giorni arriverà il post chiarificatore.
http://www.regione.sardegna.it/j/v/491?s=261669&v=2&c=1489&t=1
Trovo indecoroso e immondo che pigliaru non si lamenti per la nostra ISOLA invasa dai migranti…… CHI FA CASSA CON QUESTA GENTE? ANCHE IO VOGLIO ANDARE A SADALI O ALLE TERME DI SARDARA..Altri 50 …Dott Biolchini metta anche questi temi , la gente è furibonda e c’e’ un silenzio assordante , a parte i commenti inferociti.
Ci si deve quantomeno interrogare
“Una grave e innegabile mancanza di liquidità”. Memorabile.
SPETTACOLO: FIRINO, LAVORIAMO PER UN POLITICA CULTURALE DI AMPIO RESPIRO
Esprime il suo apprezzamento, l’assessore regionale dei Beni culturali e spettacolo Claudia Firino, nei confronti degli operatori culturali che, pur davanti alle innegabili difficoltà di questo momento, non si arrendono ma portano avanti il loro progetto anche trovando modalità o tempi differenti. “Nessuna distrazione, né a proposito del festival jazz di Sant’Anna Arresi né per ciò che concerne i centri culturali che hanno lanciato in questi giorni il loro grido d’allarme. Piuttosto, una grave e innegabile mancanza di liquidità a cui abbiamo posto rimedio alla prima occasione utile” dichiara l’assessore Firino. “Un festival, un museo, un polo culturale sono beni preziosi, da tutelare e aiutare a crescere, se possibile. Ma sono gocce nel più vasto mare dell’emergenza che da anni attanaglia, in Sardegna e in Italia, il settore culturale. Come sanno bene gli operatori, con cui ci siamo dati appuntamento subito dopo questo periodo estivo per condividere il percorso, urge guardare oltre l’emergenza e definire il quadro e l’impostazione generale della politica culturale regionale. In tal senso, abbiamo iniziato a lavorare con gli uffici per elaborare linee di riferimento di ampio respiro; per trovare nuove modalità di utilizzo e gestione degli spazi; per riattivare l’osservatorio dello spettacolo; per stabilire criteri di accesso ai contributi più opportuni e aderenti alla realtà e per affrontare tutte le questioni che da anni attendono una risposta, affinché la Sardegna possa valorizzare e fare tesoro della creatività dei suoi artisti. A breve dunque daremo attuazione alla legge del settore e proporremo l’aggiornamento delle parti non corrispondenti alla situazione attuale, anche alla luce delle più recenti modifiche del quadro nazionale. Inoltre, ci stiamo muovendo per valutare la fattibilità di circuiti di eventi locali, promuovere nuove forme di gestione degli spazi, agevolare l’esportabilità delle esperienze nostrane e, unitamente all’assessore del turismo, individuare proposte di turismo culturale che facilitino la destagionalizzazione.
Di quali giovani parla il direttore artistico di sant’anna arresi jazz? se ci riesce mi indichi una organizzazione che riceve gli stessi fondi regionali che ha ricevuto negli anni questo festival e che ha un presidente o un direttore artistico non dico giovane, ma con meno di cinquant’anni. Perché a me dispiace che un festival cosi bello (il migliore in sardegna) che mi vede abbonato tutti gli anni non si faccia. ma da oramai ex organizzatore gradirei non esser preso per il culo. per il resto questo centrosinistra è lo stesso che si è inventato abbanoa. a si biri.
Non lo so, direi che stiamo mettendo nello stesso calderone tre cose diverse (il festival che salta, il mancato rinnovamento nel mondo dello spettacolo e Abbanoa). Ciò che li unisce è clima di propaganda che si respira e che impedisce purtroppo che nei giornali che contano (e non su fb o nei blog come questo) si parli di ciascuno di questi tre temi.
ecco vito, tutti in ordine sparso, ognuno per il suo orticello, ma esti spacciara s’acqua in su frattempus… rispondo io alla mia domanda retorica. non esistono organizzazioni di giovani che possono accedere al bando degli spettacoli e alle sue assurde regole. e il signori Sulis, Fresu, Favata, Ledda, Palmas, Catinari, Massa ecc ecc ne sono responsabili quanto la politica regionale degli ultimi vent’anni. Ovviamente io aspetto ancora un bel dibattito dove queste cose le posso dire a voce alta e non, solo, sul tuo libero blog. Spassiaisi.
Caro Vito, sul giornale per cui lavoro e In particolare negli articoli da me firmati, anche i piu’ recenti, non mi pare trovi spazio il vizietto (o la comodità!?) del copia-incolla di cui scrivi. Anzi, vorrei che rileggessi gli articoli in cui non sono mancate certo le perplessità sul prossimo pareggio di bilancio, sul San Raffaele, sugli ammortizzatori sociali, sulle varie continuita’ territoriali, sui rapporti istituzionali con i ministri del presunto governo amico su bonifiche e servitu’ militari. A proposito di amicizia,ti suggerisco di partecipare a una delle prossime conferenze stampa convocate dalla Giunta e ti renderesti conto di persona quanto i giornalisti siano ben poco amici, oggi come in passato, di chi governa fino a rendere palesi – con il tono della voce prima e i caratteri tipografici poi – dubbi e critiche. Cosi fin poco amici – i giornalisti – da infastidire (leggi troppe domande) chi e’ seduto sull’altro fronte. In conclusione, le tecniche di comunicazione – sia in passato quelle praticate da Villa Devoto o oggi da Viale Trento – da La Nuova e in particolare da chi ti scrive non sono state finora praticate e neanche accettate, e sara’ lo stesso in futuro. Altro che copia-incolla da comunicati stampa, per rassicurare fino all’ultimo il collega Vito e soprattutto i lettori de La Nuova. Saluti sinceri Umberto Aime
Caro Umberto, la linea del giornale non la dà il singolo giornalista né la si evince da un singolo articolo ma emerge dal complesso degli articoli pubblicati in un lasso di tempo generalmente ampio, insieme alla loro collocazione, alla titolazione, insieme ai commenti e alle analisi proposte ai lettori. So bene che un giornale non è un blocco monolitico e che questa giunta (come quelle che l’hanno preceduta) non apprezza chi fa domande. Tuttavia che la Nuova sia abbastanza benevola nei confronti di questa amministrazione regionale è una impressione che non riesco a togliermi dalla testa facilmente, soprattutto in questi giorni dominati dalla vicenda delle servitù militari, con il “pasticcio” dei vari comunicati stampa e dei tweet del ministro generosamente trattata dal giornale. E’ vero che in questi mesi, come dici tu, non sono mancate “perplessità” sull’azione della giunta, ma sono state appunto perplessità e non certo critiche aperte quali secondo me potevano essere avanzate a ragion veduta e in maniera molto netta. Quanto al copia incolla, che le pagine della politica dei nostri quotidiani siano per lo più fatte dai comunicati stampa che arrivano dall’amministrazione o dai partiti è un dato di fatto. Per certi aspetti è anche inevitabile (loro comunicano, noi riferiamo) ma la sovrabbondanza di produzione da parte di questa amministrazione sta facendo saltare ogni ragionevole rapporto tra notizie trovate dalle redazioni e notizie che arrivano dai comunicati.
Che questa giunta non ami i giornalisti è un dato di fatto, e il tuo intervento (per il quale ti ringrazio) purtroppo lo conferma.
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“Le recenti dichiarazioni del dottor Rispo, assolutamente inattese perché l’ultimo incontro fra le parti al tavolo bilaterale si è tenuto il 18 agosto, cioè appena due giorni fa, obbligano la Regione a precisare che quella in corso con la Qatar Foundation è una procedura negoziata disciplinata dalle leggi. La Regione ha sempre manifestato interesse nella realizzazione del programma di investimento intrapreso dalla Qatar Foundation – dice l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru – . Ha sempre rispettato gli accordi sottoscritti, date comprese, e ha sempre confermato di volerli onorare in futuro. Le richieste ultimative non aiutano il buon esito delle trattative, sinora condotte con serietà ed impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti”.
Quali sono i due punti in sospeso evocati da Rispo? Ancora mistero…
Apriamoli questi cassetti della vergogna Nazionale!!!
E dopo il Qatar (sostenitore del terrorismo in Siria e Irak) che si compra il San Raffele, ci troveremo ad offrire le nostre basi militari, già impegnate con Israele per il massacro dei palestinesi, anche per l’addestramente delle bande armate di IS (Stati Islamico) perchè continuino i loro massacri in Medio Oriente?