È vero, il giornalismo non si fa con i “se” e con i “ma”: ma se il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau avesse da subito reso pubblico l’elenco dei 317 ex consiglieri beneficiari del vitalizio, che titolo avrebbe fatto il giorno dopo l’Unione Sarda, il quotidiano a cui improvvisamente era venuto lo sghiribizzo di conoscere nomi e cifre dei politici interessati? La Lombardo, con il suo vitalizio da 5100 euro al mese a soli 41 anni, non sarebbe stata “la notizia” ma solo un aspetto di essa, per quanto probabilmente il più rilevante.
Anche perché come è nata la storia lo sappiamo tutti, avendola raccontata lo stesso direttore dell’Unione Anthony Muroni, rendendo pubblica nel pezzo “Faccio outing: ecco come è nata la campagna #dateciinomi”, parte di una corrispondenza con una fonte anonima (ma quasi sicuramente un dipendente del Consiglio regionale) che da almeno due mesi, pur avendo un quadro preciso della situazione (e cioè sapendo nomi e cifre di tutti i beneficiati), aveva un solo obiettivo: sputtanare Claudia Lombardo e il suo vitalizio da 5100 euro percepito ad appena 41 anni.
L’ex presidente del Consiglio regionale, avendo fiutato l’imboscata e sentendosi braccata, a quel punto ha cercato di salvare il salvabile giocando d’anticipo e rilasciando un’intervista a Sardinia Post prima che il suo nome saltasse fuori sul quotidiano cagliaritano: ma la valanga su di lei si è abbattuta lo stesso, risparmiando sostanzialmente tutti gli altri.
Quindi, se il giornale avesse avuto da subito tutti i nominativi, avrebbe potuto attaccare frontalmente la Lombardo così come ha fatto? Che titolo avrebbe scritto in prima pagina?
Perché a scorrere i nomi dei 317 beneficiati (ecco la lista) c’è da rimanere a bocca aperta: nell’elenco c’è tutta la politica sarda degli ultimi trent’anni e anche più: illustri sconosciuti e giganti come Umberto Cardia, Mario Melis, Armandino Corona e Giovanni Lilliu (alle cui famiglie va la reversibilità), senza dimenticare Pietrino Soddu.
I leader sardi di tutti i partiti, nessuno escluso, beneficiano del vitalizio: da Gian Franco Anedda a Maria Rosa Cardia, da Giorgio Carta a Emidio Casula, da Luigi Cogodi a Paolo Fadda, da Massimo Fantola a Francesco Macis, da Gesuino Muledda a Federico Palomba, da Domenico Pili ad Angelo Rojch, da Piersandro Scano a Gianmario Selis, da Efisio Serrenti a Edoardo Usai.
Ma adesso che i nomi sono noti che si fa? Come si interviene? È evidente che ora la questione appare ai nostri occhi in tutta la sua evidente complessità, e che quello che riguarda la Lombardo è solo uno dei tanti possibili aspetti di questa notizia. Ripeto: adesso che si fa? Come conciliare lo spirito di equità che deve sempre guidare chi mette mano a leggi che hanno già nel tempo prodotto i loro effetti e il senso di giustizia che prorompe da una società in crisi come quella sarda, che non può tollerare che cifre simili siano percepite da persone che talvolta ancora non hanno raggiunto l’età pensionabile o che hanno redditi cospicui da attività professionali ancora in essere o che hanno abbandonato il Consiglio regionale e l’attività politica militante da tanti anni?
In una situazione complessa come questa servirebbe molta lucidità, intelligenza e spirito di discernimento; e invece al momento prevale la volontà di semplificare tutto, in un immenso polverone in cui l’esercizio di un diritto che (per quanto in alcuni casi può assumere contorni intollerabili) è però stabilito per legge, viene incredibilmente assimilato al reato di peculato di cui si sono probabilmente macchiati molti consiglieri regionali. Per usare una metafora cara ai giornalisti che parlano per frasi fatte, si è scatenata una caccia alle streghe: dove però alcune streghe sono più streghe di altre.
Claudia Lombardo ha un grande merito e due colpe gravissime. Il merito è quello di avere imposto un taglio netto dei costi di funzionamento del Consiglio regionale. Peccato però che quando ha messo mano al riordino della normativa non ha pensato di reinserire quella norma (abrogata nel 2000 sotto la presidenza di Efisio Serrenti) che prevedeva che il vitalizio scattasse al compimento del 65esimo anno di età (anticipato al 60esimo in alcuni casi) dell’ex consigliere.
L’altra colpa gravissima è avere detto appena due mesi fa all’Unione Sarda che per lei il vitalizio sarebbe scattato fra nove anni, al compimento del 50esimo anno di età. Non è pensabile che una politica a cui tutti hanno sempre riconosciuto una strabiliante padronanza dei regolamenti non conoscesse nelle pieghe quella riforma riguardante i vitalizi che lei più di chiunque altro aveva voluto, non ci credo.
Peraltro i rapporti di Claudia Lombardo con il quotidiano di Zuncheddu negli ultimi anni non sono mai stati idilliaci. Nell’aprile del 2011 l’ex presidente del Consiglio aveva persino querelato il giornale per due articoli sulla vicenda dell’eolico nel Sulcis e scritti (ironia della sorte) proprio dall’attuale direttore. Articoli ai quali la Lombardo aveva risposto con una smentita che però l’Unione non aveva voluto pubblicare, che però pubblicai io in questo blog: “Eolico nel Sulcis: per voi la lettera di smentita della presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo che l’Unione Sarda si è rifiutata di pubblicare”. Una lettura che vi consiglio.
Ma torniamo ai giorni nostri e cioè alla lista dei 317: e ora che si fa? Ormai il pentolone è stato scoperchiato e non si può far finta di niente. Servono proposte concrete e soprattutto eque, di sicuro non demagogiche, perché penalizzare solamente la Lombardo (ormai la sua carriera politica è bella che è finita) è chiaro che non si può.
Insomma, chi ha uno straccio di idea giuridicamente fondata e politicamente perseguibile per risolvere questo pasticcio si faccia avanti. Ma io temo che, per come è nata questa vicenda (cioè in maniera del tutto strumentale), andare oltre lo scandalo sarà molto difficile.
Perchè non citare tra i beneficiari dei vitalizi anche uno dei capi bastone del Pd come Antonello cabras? Questo forse fa più scandalo della lombardo. Già proprio colui che oggi tirai fili della politica sarda è stato riconfermato alla guida del banco di Sardegna,
Dovrebbe andare a casa. Invece no. insieme al suo figlioccio, il senatore Silvio Lai, indagato, e al fidato consigliere Spissu, indagato e pure condannato,, comandano in Sardegna.
Lui oltre al vitalizio della regione prende anche quello della camera e ora lo stipendio da 300 mil euro del banco di Sardegna.
Vergogna…..
l’unico modo è quello di tassare al 99% il vitalizio: il diritto al vitalizio acquisito rimane, ma sopraggiunge la tassa
Da una parte fa bene il nuovo Assessore Regionale alle Riforme a ricordare che il principio del divieto di retroattività di una legge sfavorevole vale solo nella materia penale, dall’altro la cautela manifestata nell’intervista in cui fa il punto della situazione sulla questione dei vitalizi degli ex-Consiglieri regionali appare eccessiva.
Si tratta di trovare normativamente un rimedio immediato a situazioni di privilegio scandaloso, ben conosciute e strenuamente protette dalla nostra “casta politica”, e ben conosciute perlomeno dall’opinione pubblica più avveduta, prima che cada la tensione e l’interesse creato dalla recente campagna di stampa e che l’influenza politico-economica e la ” faccia di culo ” di questa gente riesca a neutralizzare ogni tentativo di riforma.
Non c’è alcun motivo in termini di legittimità costituzionale perché non si possa intervenire retroattivamente sui baby-vitalizi, sui cumuli e sul quantum del vitalizio qualora sia sproporzionato con quanto maturato applicando le regole vigenti per tutti del sistema a base contributiva; non c’è in questo caso un problema di diritti già acquisiti, ma una modifica di situazioni di privilegio rispetto alle regole previdenziali applicate nei confronti di tutti i cittadini in modo da rendere le erogazioni più giuste e compatibili col sistema; non si tratta di abolizione in toto ( bisogna stare attenti a neutralizzare la cortina fumogena che qualcuno lancerà strumentalmente per difendere l’accesso alla politica dei non abbienti ) ma di riconduzione ad equità rispetto al sistema vigente per tutti i comuni mortali. ‘E lo stesso articolo 3 della Costituzione 1° e 2° comma che non solo lo impedisce ma lo impone. L’Assessore Demuro queste cose le sa bene e dovrebbe dirle in modo chiaro senza reticenze.
Purtroppo in merito c’è da essere pessimisti perché il privilegio, a parte sparute ed irrilevanti minoranze, appartiene trasversalmente a tutti gli schieramenti che l’hanno tenacemente protetto e così verosimilmente tenteranno di fare in Consiglio Regionale in attesa che passi la nottata.
Gentilissimo dott. Biolchini,
la leggo con piacere da tanto tempo ma solo oggi trovo il coraggio di scriverle.
Sono un’imprenditrice. La questione dei vitalizi ha due aspetti: uno legato alla natura della legge che li consente, l’altro legata ai beneficiari. L’Unione ha processato i beneficiari piuttosto che la legge, che è stata cambiata, se ho capito bene, nelle ultime due legislature. Resta da chiarire il caso Lombardo. Ma io sono indignata per un’altra questione. Questi i soldi li hanno presi in base a una legge, ma l’Unione i soldi della pubblicità istituzionale (tanti soldi in tanti anni) li ha mai presi in base a una gara? E questo è nulla. Perché sarebbe interessante sapere quanto è l’indebitamento dell’Unione Sarda col Banco di Sardegna, da quali garanzie è coperto? Perché se un giovane, per esempio mio figlio, va in banca e chiede un prestito per una nuova attività, non glielo danno, mentre se lo chiede l’Unione, per esempio, lo erogano o continuano ad erogarlo? Siamo così sicuri che i debiti dell’Unione sono assolutamente nella norma? La Banca d’Italia ha detto qualcosa in proposito, sul comportamento del Banco rispetto all’Unione? L’Unione non ha le carte in regola per moralizzare la Sardegna. Sta conducendo una campagna aggressiva sulla politica (ha notato come sta attaccando il passato ma si guarda bene dal confliggere con la Giunta Pigliaru?) per incombere sulla politica. Questo è il suo vero scopo. Mi scusi se mi sono dilungata.
e quindi secondo lei l’unione non avrebbe dovuto informarci perche’ ha delle colpe . forse oggi l’unione ci informa di questo scandalo nazionale perche’c’e’ un nuovo direttore.chi lo ha preceduto era schiavo del centro destra regionale.lei si immagini per un istante ad tutti i disocupati sardi o quelle che non arrivano a fine mese o i genitore che hanno i figli ancora a casa perche’ non trovano lavoro, e questi per pochi anni di pseudo lavoro hanno i vitalizi a vita e baby pensioni e. le diro’ piu’ e finalmente l ‘unione sarda ci informa
le alte retribuzioni dei nostri rappresentanti, sia a livello statale che a livello regionale, cosi come i vari meccanismi di “vitalizio e simili”, sono state concepite nella nuova Repubblica post-fascista e post-liberale elitaria, proprio per poter permettere a tutti, anche alle persone di bassa estrazione familiare e sociale di poter fare POLITICA senza il ricatto del “posto di lavoro” e della famiglia da mantenere. però queste retribuzioni e questi trattamenti spettano anche a chi fa Politica facendo parte della classe agiata e non ne avrebbe troppo bisogno. Pazienza, è il prezzo della Democrazia, o vogliamo certificare in partenza che solo i ricchi e i benestanti possano rappresentarci nelle istituzioni.
Finalmente un commento sensato. Che entra veramente nel merito, della questione.
Io non conosco la Lombardo e non so nulla di lei, se abbia altri redditi o meno, se abbia approffitato del suo ruolo politico per far arricchire le imprese di famiglia(non so ne se ha) o meno.
Se fosse immune da tutto ciò, dopo che ha rinunciato alla laurea per la politica, e comunque è stata scelta dagli elettori, non trovo poi così scandaloso che prenda un benefit, ricordiamoci che un esponente pubblico è comunque esposto per anni e anni a rispondere alla giustizia del suo operato, se non ha soldi come si difende anche agli innocenti serve la difesa, tenuto conto che una volta usciti dal giro politico, si resta soli con se stessi.
Si può discutere se l’entità è congrua o meno, se è giusto o meno cumulare vitalizio regionale e nazionale, di questo non se ne è parlato, certi arrivano a 11.000 euro.
Ma a mio avviso l’istituto del vitalizio non è un privilegio in se, ma lo è diventato con le modalità in cui è stato erogato, e come al solito si fa o nulla o troppo.
Il risultato ora sarà che faranno politica solo i ricchi di soldi o di posizioni di potere alti burocrati etc. e non più i figli del popolo, difficile d’ora in poi che il figlio di un macellaio diventi presidente della regione.
La gente è stanca, la capisco, ma il sistema che si sta portando avanti, approffitando delle porcate fatte, soprattutto dal dopo “Affaire Moro” in poi”, tende a separare sempre più il “Potere” dalla gente comune, ormai il nostro futuro è sempre più deciso in altri lidi.
************ Costituzione della Repubblica Italiana ************
Art.1
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
*******
Siamo certi che è ancora così?
A me sembra che dopo il 16 marzo 1978, tante cose sono cambiate e che questa “sovranità popolare” sia andata via, via nel tempo ad essere intaccata ed erosa, e che sia ancora in corso, quest’azione a discapito della volontà popolare.
Si fa così, con il metodo Alitalia:
Si crea una Bad Company in cui far confluire tutte le spese per vitalizi, fondi ai gruppi, rimborsi spese e via dicendo e una Good Company in cui lasciare le funzioni utili del Consiglio Regionale e i corrispettivi adeguati per i consiglieri.
Dopo di che si fa fallire la Bad Company e ciao ciao a tutti i privilegi.
Sarebbe bello trovare il modo di farlo eh?
vorrei sapere il perchè GIORGIO LA SPISA ,prende il vitalizio di oltre 3000 euro visto che non esiste il reinserimento nel mondo del lavoro ,e visto che sta lavorando come dirigente alla regione , oltre lo stipendi prende anche il vitalizio e quello che piu mi fa incazzare e che io con il mio misero stipendio contribuisca ai vitalizi e alle baby pensioni di persone che oggi hanno un lavoro o non hanno mai lavorato in vita loro vedi la signora LOMBARDO.
Vito, non ti pare che manchi qualcosa?
Vediamo:
• la notizia è vera. Sì
• Lombardo è solo una di oltre 300. Sì
• la notizia è stata data in modo da sputtanare Lombardo. Sì
• …
E allora?? Chi ha mosso le leve della vicenda? Non lo dici. Come se fosse una questioncella minore.
E invece è rilevante e come! È una resa dei conti dentro la destra.
Mentre il tuo “Che fare?” è addirittura irrilevante. Visto che il vitalizio è stato abolito e stiamo parlando del pregresso. Un diritto acquisito che reggerebbe di fronte a qualunque tipo di legge/leggina (già visto in situazioni simili).
L’unica soluzione sarebbe stata non chiedere il vitalizio. Perché se non si presenta la domandina, non si prendono i soldini. Lombardo ha presentato la domandina e li ha presi. Punto.
Allora: come mai Biolchini non parla della pugnalata a Lombardo da parte degli ex-amici? Come mai non sottolinea che l’Unione spara questi colpi solo se c’è qualcuno che preme il grilletto?
E che Muroni è il grilletto?
Di chi è il dito?
Domanda retorica, perché il nome del dito circola da ben prima della “notizia”. E non c’entra proprio niente con il “funzionario regionale” che ha bugato.
Allora ho telefonato al Forp Uddeinupmast… che mi ha detto: Biolco è stufo di rischiare querele. Prova a commentare tu e magari ti approva il commento. Magari no. Chissà.
Cazzo!! Il Forp Uddeinupmast è peggio dell’oracolo di Delfi…
Però ci inzerta molto più spesso del suo specchio.
PS – Per far incazzare ulteriormente i lettori: trattandosi di vitalizio (e non di pensione) non ci pagano le tasse. Contenti? Adesso provate a fare questo conticino: la speranza di vita di una donna è oggi di circa 85 anni. Lombardo ne ha 41. 85-41=44. Adesso moltiplicate 44 per 12 e poi per 5.100€. Questo è ciò che pagheremo (in media, magari arriva a 110 anni) per ringraziare Lombardo del servizio svolto a favore della comunità. Sarete felici di sapere, inoltre, che i consiglieri uscenti percepiscono l’indennità di reinserimento… anche se sono rientranti!!
“Chi ha mosso le leve della vicenda? Non lo dici. Come se fosse una questioncella minore”. Veramente un’ipotesi l’ho azzardata: per me è un dipendente del consiglio regionale, perché i politici non hanno accesso a quel tipo di dati. Poi è chiaro che qualche nemico della Lombardo sarà contento di quello che è successo. Ma io sinceramente altre notizie non ne ho e non ho neanche illazioni da fare.
🙂 Vito…
… i politici non hanno accesso… !?
Mì che la domanda è: di chi è il dito?
Perché stiamo parlando di chi ha sputtanato malamente Lombardo a ½ Unione…
…o no?
Allora facciamo così: questo è un colpo magistrale di Muroni. Che dimostra in tal modo di essere indipendente e al di sopra delle parti!
De linna!
Il Forp Uddeinupmats mi ha detto di salutarti. E raccomanda di ascoltare l’intervista di Milan a Muroni (24 Mattino) http://audio.radio24.ilsole24ore.com/radio24_audio/2014/140508-24mattino.mp3
Che faccio, ricambio i saluti?
🙂
Caro Vito,
Soluzione 1: intanto parto dal presupposto che a prescinedere dalle alte somme percepite come indennita’ (stipendio) di consiglieri regionali, abbiano in questa sproprzionata somma pagato dei contributi previdenziali (alla faccia di chi li paga per 40 anni), che a parer mio avrebbero dovuto stabilire PER TUTTI di recepirla al compimento dell’eta’ pensionabile, e non prima. Quindi su questo nessuno scandalo, se fosse stato chiaro e scritto sin da prima, anche se non e’ giusto nei confronti dei cittadini che per percepire la pensione devono sudare per 40 anni e ricevere una msieria (certo voi direte la pensione dipende da quanto paghi..ma lasciamo perdere altrimenti inizierei ad imprecare…) non e’ giusto nemmeno nei miei confronti che per percepire uno stipendio (piu’ basso di 800 euro) sono dovuto emigrare e chissa’ se forse ricevero’ una pensione in futuro.
Quindi lo scandalo sta nelle somme esagerate di indennita’/stipendio e nelle somme esagerate della “pensione”, dei proilegi in genrale. Se percepisci uno stiopendio ovvio che paghi tasse e contributi, bene, che siano proporzionati, bilanciati. Questo e’ il fatto.
Soluzione 2: Eliminare SUBITO il vitalizio di reversibilità ai parenti di coloro che sono ormai defunti. Questa cosa e’ ancora piu’ vergognosa rispetto alle alte somme ricevute attualmente.
C’e’ poco da dire sulla questione, si agisca anche se qualcuno ha agito in precedenza modificando i regolamenti a proprio comodo…
Poi che Muroni abbia voluto “inchiodare” la Lombardo, bhe non si e’ reso conto che il massimo direttore dell’ugnone, nonche’ censuratore assoluto del suo stesso quotidiano, ha scoperchiato la pentola…
Allora dove si vuole arrivare? Io la terza soluzione l’avrei, drastica ma l’avrei:
Soluzione 3: Bloccare e quindi eliminare da domani le erogazioni di tali indennita’ o pensioni o reversibilita’. Bloccarle ed eliminarle SUBITO.
Lo faranno? No pigliareddu in c… non lo farebbe mai, perche’ lo stesso Pigliareddu capitalista fa parte del sitema.
Ciao Vito, mi permetto di dare sul tuo blog un piccolo contributo. A presto. a
http://www.blogosocial.com/dateciinomi-datevoceaisardi/
c’è pure Armandino…….almeno lui se la merita la PENIONSE di 5000 euro..