Elezioni regionali 2024 / Politica / Sardegna

BiDimedia replica a Soru: “Da lui accuse del tutto infondate e gratuite” E intanto il Fatto dice che…

E tu, di chi ti fidi?

No, al rivoluzionario gentile non è piaciuto per niente il sondaggio diffuso ieri da BiDiMedia. E così, mentre il centrosinistra e Alessandra Todde non hanno dedicato neanche un pensiero alla rilevazione che li vede comunque perdenti contro Paolo Truzzu, nella sua pagina Facebook il candidato della Coalizione Sarda senza mezzi termini ha bollato il sondaggio come condotto “senza alcuna base scientifica o empirica e aperto al voto multiplo da parte della stessa persona”. Eppure, nella diretta Facebook di ieri era stato spiegato bene come sono stati cassati i voti multipli (e Soru dovrebbe ben sapere cosa è un ip).

Peraltro, è curioso che tantissimi sostenitori di Soru si siano di fatto autoaccusati sui social di avere più volte votato (evidentemente per il loro candidato), con la speranza neanche tanto segreta di alterare il risultato del sondaggio stesso! Complimenti!

Comunque, Soru non l’ha presa bene. E non solo per BiDimedia: “Ieri è accaduto che un sondaggio sia stato fatto circolare, in modo maldestro, da qualcuno che si è reso rintracciabile dimenticandosi di cancellare il proprio nome dai metadati del file”. Certo, peccato però che ad essere taroccato è stato un sondaggio (da Soru evidentemente preso per buono, benché non presenti neanche il nome del committente) che assegna allo stesso Soru una percentuale nientemeno che del… 31,9 per cento! 

Siamo chiaramente alla commedia dell’assurdo. Sondaggi inesistenti che poi vengono a loro volta modificati (come io avevo già denunciato), mentre un sondaggio di una società che si occupa da anni di rilevare il voto viene apertamente accusato di essere farlocco, e questo (Soru non lo dice ma lo fa intendere) con l’unico obiettivo fantasmatico di danneggiare la Coalizione Sarda.

Siamo alla mania di persecuzione con tanto di minaccia finale: “Questi comportamenti sono del tutto inaccettabili e da ora in avanti, per questo, perseguiremo legalmente chiunque abbia diffuso o continuerà a diffondere sondaggi falsi, al fine di turbare il normale andamento della competizione elettorale”.

Chissà quante lettere dovrà mandare l’avvocato della Coalizione Sarda ai giornali. E la prima testata ad essere querelata potrebbe essere il Fatto Quotidiano che oggi a pagina 8, nell’articolo “Svuotare Soru: Todde deve battere il passato”, scrive: 

“Gli ultimi sondaggi in vista delle urne, fatte le dovute tare, danno Soru tra il sette e il dieci per cento”.

Tra il sette e il dieci per cento: dunque sotto anche l’undici che generosamente BiDimedia assegna a Soru. Ma il candidato ora deve lavare l’offesa ricevuta, col rischio però di ricevere lui stesso una letterina da un avvocato. Come si evince da questo comunicato della BiDimedia, che vi propongo integralmente.

***

COMUNICATO STAMPA – BIDIMEDIA s.r.l. 

Alle principali redazioni della Sardegna.

In merito alle accuse rivolte da Renato Soru, candidato alle prossime elezioni regionali sarde, ai contenuti e ai metodi del sondaggio presentato da BidiMedia s.r.l il 5 febbraio scorso su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=AGxuHFV8cRo&ab_channel=BiDiMedia) e su vari canali social incentrato sulle intenzioni di voto relative alle predette elezioni, BiDiMedia s.r.l. ritiene necessario precisare quanto segue: 

  • – il sondaggio non è stato commissionato da un partito o schieramento politico, ma è una iniziativa in proprio di BiDiMedia; 
  • – il sondaggio è stato realizzato con correttezza con il metodo CAWI + panel, utilizzato da tutti gli istituti di sondaggio, illustrato all’inizio della presentazione dello stesso. Le interviste raccolte tramite social media (una piccola parte del totale) sono servite per rendere maggiormente rappresentativo il campione del territorio di riferimento, la Sardegna appunto; 
  • – come ogni sondaggio, questo non è un’anticipazione del risultato finale delle elezioni regionali ma fotografa le intenzioni di voto ad oltre tre settimane dall’apertura delle urne (le interviste sono state raccolte tra il 31 gennaio ed il 1° febbraio). Ad oggi è quindi possibile qualsiasi esito finale, visto anche l’alto numero di indecisi che questo tipo di sondaggi tradizionalmente individua (il 25% in questo caso); 
  • BiDiMedia s.r.l. è stata costituita registrata di recente in quanto, stante la crescita intervenuta negli ultimi anni, è stato deciso di affiancare alla omonima Associazione (https://sondaggibidimedia.com/associazione-bidimedia/) altre forme giuridiche, tra cui anche una struttura societaria. BiDiMedia è attiva da più di un decennio durante il quale ha realizzato oltre 150 sondaggi, su incarico di committenti di ogni area politica, ai quali se ne aggiungono altri riservati per i committenti, come si può prendere atto consultando il sito ufficiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria (https://www.sondaggipoliticoelettorali.it/Home.aspx). 

Per questi e altri motivi qui non specificati, BiDiMedia s.r.l. ritiene del tutto infondate, non pertinenti e gratuite le accuse rivolte da Renato Soru alla società e al sondaggio in questione, con riserva di ogni più ampio diritto ed azione in ogni sede. 

Roma, 06/02/2024

Mauro De Donatis

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38 Comments

  1. Andrea says:

    Buongiorno, su You Tube ho seguito la diretta in cui veniva presentato e analizzato il sondaggio insieme ad alcuni ospiti, rappresentativi dei diversi schieramenti, mancava quello della Chessa, magari hanno cose interessanti da dire, ma nessuno se li fila.Tutto molto interessante, chiara la spiegazione della metodologia e delle diverse slides con gli esiti della rilevazione. Poi gli esiti del sondaggio possono non piacere, a me per esempio non sono piaciuti, ma sono convito della serieta e della professionalita dei sondagisti.Piuttosto Soru non lo sopporto piu mi mancano le parole per definirlo. Se me lo concedete prendo in prestito da Stendhal, lo definirei un egotista, cioe uno che ama parlare solo di se stesso, come lui nessuno sa fare, gli altri non esistono, e altre definizioni.Giustamente ricevera una letterina dall’avvocato della Societa proprietaria del sondaggio. Pero una cosa non riesco a capire, tutto questo attorcigliarci intorno a un sondaggio che rileva orientamenti e da indicazioni, stop. La politica, o chi fa politica dovrebbe avere la capacita di annusale l’aria che tira, percepire gli umori. Sara che io vengo dal 900, frequento luoghi in cui incontro gente, lavoro, luoghi di aggregazione, banalmente un bar. Ma si sono accorti del disinteresse intorno a queste elezioni. Quanta gente voterà?Secondo me pochissima e questo a vantaggio di Truzzu, trainato da 12 liste e da candidati al Consiglio che dispongono di tanti voti. Ma la coalizione di centrosinistra si è spesa per portare piu cittadini a votare? Che le proposte avanzate miglioreranno la vita dei sardi? Io stesso voto per un idea, ma vengo dal secolo scorso

    • Pigmalione says:

      Non dubitiamo della serietà dei sondaggisti, va bene, ma da un sondaggio che stima Soru a ridosso dei 10 punti percentuali e a oltre 30 punti di distacco dalle altre coalizioni, non ci si aspetta che nella risposta formale e pomposa il responsabile della società ci tenga a mettere le mani avanti e dire che “tutto può succedere”. Come? Si mette la firma su un sondaggio così lapidario, che entrerà a gamba tesa nella campagna elettorale scatenando le sirene del voto utile, e poi ci si sente di dovere chiarire che potrebbe anche succedere che Soru vada a vincere? I latini dicevano excusatio non petita….

      • Amadeo says:

        Ragionamento tanto tirato per i capelli che viene quasi da sorridere . Eppure lo sapevamo tutti che, date le forze in campo, erano questi i numeri che ci si doveva aspettare. Quando si è in dieci e si fa un chiasso da cento, sempre in dieci si è, agl’occhi di chi guarda . Quel chiasso non impressiona né porta consensi. Ingrossa l’ego di chi urla e basta.
        La realtà non gioca a dadi.

      • Supresidenti says:

        Faccio sommessamente notare che per vincere bisogna arrivare primi. Arrivare secondi e vincere contro il pd può anche essere cosa lecita, ma poco intelligente dal mio punto di vista. Detto ciò se è vero che si vuole far nascere un nuovo soggetto politico come viene sbandierato il 10% è grasso che cola. Senza consiglieri regionali però.

      • Luca Carta Exana says:

        Perdona Supresidenti, ma se la Coalizione Autonomista non superasse il 10% sarebbe un disastro – e anche fosse, con chi lo fondi il nuovo soggetto, con un ”consigliere” eletto da Azione+Europa? No, a questo giro si raccoglierà ciò che (non) si è seminato e, a prescindere da tutto, l’augurio è che ci siano forza e volontà di fare ciò che dici – qualità mancate all’indomani del flop pro-(la povera e coraggiosa)Murgia.

      • Supresidenti says:

        Luca, intanto grazie per il passaggio su ciò che non si è seminato. Posso dirti la mia. La premessa è che da oltre un anno e mezzo mi sono autoescluso dai social. Da che ho memoria è la prima volta che non ho ricevuto una proposta di candidatura ovvero se non sei nei social non esisti. E qui sta il primo gravissimo errore del movimento indipendentista di cui facciamo parte. C’è un sacco di mondo fuori dai social e ci parlo quotidianamente. Da queste conversazioni, che avvengono nel Sulcis, il risultato di questo sondaggio è abbastanza veritiero. Non sono molto convinto che qualche consigliere regionale sia utile alla nostra causa, almeno non un consigliere qualsiasi. Resto dell’idea che le elezioni servono per eleggere. Il dubbio è che si sia presa la strada sbagliata cercando un papa, Soru, che con l’indipendentismo poco ci azzecca e che secondo me non porterà i risultati che chi lo sostiene auspica. Aggiungo in conclusione che per poter giudicare bisogna fare. Ahimè da qualche anno non ho più il tempo per fare quindi non posso giudicare, sto ad ascoltare e forse vado a votare. Spassiari

  2. Franco Meloni says:

    Il sondaggio è stato fatto seriamente con tutti i limiti enunciati con chiarezza assoluta dalla società che lo ha realizzato (BiDiMetro). I risultati corrispondono precisamente a quello che sarebbe emerso da un consulto di un gruppo di saggi intellettualmente onesti che senza condizionamento alcun o fossero stati chiamati a formulare una previsione sulla base dei dati empirici disponibili del passato e del presente. Il responso e’ chiaro: potrebbe andare così, ma tutto è possibile. Accontentatevi: c’è tutto lo spazio per tutti per costruire il proprio risultato positivo!
    Ho definito il sondaggio “Charlot” nel senso che piace a tutti: al centro destra dato per vincente, al centro sinistra che può ricupera e ribaltare la situazione, alla coalizione di Soru, a pochi passi dal fatidico quorum del 10% che le darebbe un pugno di valorosi consiglieri, in condizione di condizionare qualsiasi maggioranza vincesse. Al riguardo dirò qualcosa di più preciso più avanti. In effetti l’unico scontento è Renato Soru. E ne ha motivo. Perché? Perché quand’anche il suo dato di candidato presidente, possa essere sottoposto stimato (11,1% nel sondaggio) si palesa come “missione impossibile” aggiudicarsi un primo o secondo posto nella tenzone in atto. Tutto può succedere e i miracoli a volte avvengono, ma non mi risulta alcun osservatore che abbia sostenuto che la tenzone abbia protagonisti diversi dalle due grandi coalizioni in lizza, D’altra parte la pessima legge elettorale è stata fatta per costruire questi esiti: premio al vincitore, premio di consolazione al secondo, nulla al terzo, fuori dal Consiglio quant’anche con le sue liste raggiungesse (e pure superasse) il quorum del 10%. Soru tutto questo lo sa benissimo e punta tutto sul Miracolo. Non è uomo di fede: a quale santo si avocherà? Torno un momento sul dato delle liste della Coalizione di Soru. Secondo il sondaggio a un filino del fatidico quorum (9,8 rispetto a 10). Soffermiamoci sulla ripartizione interna: 3,7 per la lista Azione-+Europa con Soru, 3,5 Progetto Sardegna. Altri a distanza. Ciò significa che nel caso (auspicabile) che la Coalizione di Soru prendesse consiglieri, gli stessi sarebbero ripartiti tra le due liste nominate. La prima a trazione Calenda, la seconda tutta soriana. Non mi è sfuggito nella presentazione YouTube del sondaggio un certo compiacimento di Nicola Sanna, ex Sindaco di Sassari, candidato della lista Azione-Europa. Devo dire che la Coalizione di Soru porterebbe in Consiglio pochi e qualificati consiglieri, lui inesorabilmente assente. E tutto ciò è bene, a mio parere. Peranto in bocca al lupo alla Coalizione Soru. Magari se il loro voto fosse, in modalità disgiunta, per la candidata presidente Alessandra Todde, apprezzerei molto. In cauda velenum? Si, senza cattiveria. Saludos

  3. C’è una notizietta che è sfuggita, tra le cose dette dall’azienda di rilevazione.
    Soru prende il 60% dal centro (che normalmente si butta a destra) 10-15% dalla destra e 10-15% dalla sinistra. Dai Cinque Stelle prende pochissimo (non hanno dato cifre). Dunque sommando sinistra e Cinque Stelle, la cifra scende sotto il 10-15%.
    Ergo, la propaganda che Soru prende i voti alla Todde è falsa.
    Sempre prendendo i dati con le molle, perché come al solito molti indecisi oggi decideranno l’ultimo giorno possibile.

    • Enrico says:

      Le posso chiedere dove ha trovato questi dati? Perché nel sondaggio non si fa riferimento ai dati dei flussi elettorali. Grazie

      • Ne parla all’inizio del video, ma non hanno riportato nelle grafiche

  4. franco turco says:

    a differenza di altri sondaggi probabilmente propalati per creare false aspettative ,questo mi sembra il primo “onesto” nel senso non creato per intorbidire le acque .detto questo Soru è sicuramente sottostimato,mentre la vittoria di Truzzu è abbastanza pacifica ,ma non tanto per il sondaggio in se stesso ,ma per il casino gigantesco creato dagli scienziati del campo largo. ora sondaggi taroccati o meno, chiunque abbia un minimo di esperienza e cognizione politica sa da subito come andrà a finire.dobbiamo solo contare i giorni affinche questa farsa finisca.non è stato un bel periodo per la politica sarda….l’unica nota positiva è che ci buttiamo alle spalle l’era Solinas…ed il che non è poco…

    • PIOLO60 says:

      Chissà con chi ha governato Solinas? Sembrerebbe da solo, anche questo è pacifico.

      • GABRIELE FILIPPO says:

        Ma tu pensi veramente che il sardo avveduto possa credere nel buon governo di una giunta giallorossa? Il governo giallorosso in un anno e mezzo ha creato autentici disastri

  5. Nuntereggae più says:

    I sondaggi dicono che se Soru non si fosse candidato non avrebbe preso voti, ched’erano giustamente del PD. È neanche Lucia Chessa si sarebbe dovuta candidare, perché anche lei prenderà voti. E neanche Truzzu… Il centrosinistra avrebbe vinto di sicuro, se non ci fossero stati altri candidati… Non c’è bisogno di essere democratici per capirlo!

    • Enrico says:

      Il sistema elettorale prevede che chi prende un voto in più sia eletto presidente. Se uno dei due principali schieramenti si divide le probabilità di vittoria dello schieramento opposto si rafforzano nettamente. È la storia degli ultimi 30 anni di politica sarda e italiana. Basta saper fare due conti per capirlo.

      • NTR più says:

        Concordo sui meccanismi del sistema elettorale. È stato studiato per forzare un bipolarismo che limita la democrazia e ostacola ogni nuova formazione. L’astensionismo crescente è una dimostrazione del suo fallimento. E se ancora stiamo a parlare di fascisti e antifascisti, senza idee nuove, è una dimostrazione del fallimento dei due principali schieramenti, che guardano solo al passato e cercano di escludere ogni altra possibilità.
        Non è il centrosinistra che si è rotto, si è rotta la pazienza della maggioranza dei cittadini, a cui viene negata ogni possibilità di partecipare alla vita democratica con il piacere di farlo

  6. Giovanni says:

    I sondaggi telefonici costano e la metodologia CAWI serve a risparmiare (e non poco) sui costi. La metodologia però è attendibile anche se con qualche limite che si aggiunge ai limiti che hanno tutti i sondaggi, anche quelli telefonici. Il limite più evidente è che l’intervistato non viene contattato telefonicamente a seguito di un campionamento preliminare ma partecipa a un invito che viene inviato via email o sul web (oppure come in questo caso in forma mista), sulla base di una disponibilità precendentemente oppure contestualmente manifestata. Ma questo determina il fatto che il campione risulta composto da persone che, in un certo qual modo, prima o dopo si sono rese disponibili a essere intervistate e quindi sono persone che, chi più chi meno, seguono o comunque sono attente al dibattito politico e all’attualità. Con questo metodo, tendono a sfuggire le persone che sono meno interessate al dibattito politico, non partecipano ai social, non si iscrivono a mailing list e risultano più disimpegnate politicamente. E’ evidente che poi i risultati vengono ponderati con metodi statisticamente affidabili ma è altrettano evidente che, con questa metodologia, i risultati sono più polarizzati. Ognuno tragga le proprie legittime conclusioni, le mie sono che, essendo state intervistate persone prevalentemente con le idee chiare, il voto di opinione è sovrastimato e il voto disgiuto è sottostimato.

    • Adriano Salis says:

      Tutto giusto.
      I sondaggi delineano una tendenza, i margini di errore rischiano di allargarsi… ma, non di meno, hanno una base scientifica che, ad oggi, non vede altri metodi di rilevazione che possano sostituirli.
      A meno che non entrino in campo soggetti dotati di enormi disponibilità finanziarie.

  7. Luca Carta Exana says:

    “Gli ultimi sondaggi in vista delle urne […] danno Soru tra il sette e il dieci per cento”: che, detto così, vuol dire niente. Quali sarebbero questi “ultimi sondaggi”? È forse questo il modo di fare giornalismo? Eppure, il suo attuale direttore tuonava contro chi usava formule tipo “fonti del Quirinale” e via dicendo… figuriamoci coi dati! Cos’è cambiato?

    • Anche Soru ha scritto di avere ben altri sondaggi: è forse questo il modo di essere candidati? Poi c’è il sondaggio che lo dà al 38 per cento… Quello sì’, quello è credibile.

      • Alessandra Lecca says:

        Sarebbe strano se Soru non avesse commissionato neppure un sondaggio in questi mesi, ma non è tenuto a diffonderli, soprattuto se servono a verificare le variazioni dell’elettorato nel corso del tempo o a correggere la campagna.
        Quello del 38% l’ha diffuso forse Soru? O risulta che ne abbia mai parlato?
        Lei, invece, cita un sondaggio del Fatto che non è stato pubblicato come prescrive la normativa.
        Non riesco a seguire i suoi ragionamenti, Biolchini.
        Quando scrive “è forse questo il modo di essere candidati…” sembra suggerire che Soru passi il tempo a parlare di sondaggi.
        Con tutto il rispetto, mi pare si sia perso qualche lume.

      • Il sondaggio di Soru al 38 per cento lo ha diffuso Paolo Maninchedda (che sostiene apertamente Soru) sul suo blog qualche settimana fa.

    • Alessandra Lecca says:

      Mi è sfuggito il sondaggio di cui parla. Mi darebbe il link? grazie

      • Enrico says:

        Mi perdoni ma Soru che critica l’affidabilità del metodo e della stessa società BidiMedia affermando che esistono ben altri sondaggi a lui più favorevoli (quali? commissionati da chi? svolti con quale metodo e con quale campione ecc.?) che si guarda bene dal diffondere va bene, Biolchini che richiama una notizia data, altrettanto inopportunamente, non da lui ma dal Fatto non va bene. Mah?

      • Roberto Loi says:

        Mi pare che si stiano mischiando due cose diverse tra loro. Nei due articoli siamo davanti a “intenzioni”, datate dicembre 2023, quando ancora i Progressisti stavano con Soru, non era neppure certo quali sarebbero stati i candidati a governatore, ancora meno si sapeva delle liste. Direi che siamo nel campo di “altre indagini prive di valore scientifico”, tanto è vero che nemmeno il sondaggio di cui parla La Nuova e che tu citi, Biolchini, è stato pubblicato nel sito del Governo. Ora mancano 18 giorni alle elezioni. Per nostra fortuna, tra 3 giorni sarà vietato pubblicare e diffondere i sondaggi.

      • Alessandra Lecca says:

        Concordo con Roberto Loi.
        Si parla di due casi diversi tra loro.
        Quanto al sondaggio che Lei definisce “serio e certificato”, riporto il parere di una persona del mestiere:
        «L’aver pesato i dati sul voto pregresso è una enorme distorsione, in quanto in queste elezioni ci sono coalizioni nuove e atipiche per cui non esistono serie storiche su cui ponderare i dati.
        Inoltre il campione è viziato dalla sua autoselezione.
        I canali prescelti per la compilazione non sono sufficienti per garantire la rappresentatività della popolazione sarda (al di là del canale social certamente sbagliato).
        Un sondaggio – perché funzioni in Sardegna – necessita di CAWI + Mobile + CATI (residuale). Il solo canale online (cawi tramite panel) non basta.

        Ricordo infine che nel 2013 nessuno istituto di ricerca riuscì a prevedere l’exploit del M5S proprio perché non c’erano serie storiche a supporto su cui ponderare i dati (1), la metodologia CATI non era più sufficiente e le altre erano sottoutilizzate (2), le persone – come nel caso di Berlusconi – si vergognavano del proprio voto di protesta e non lo dichiaravano nei sondaggi (3)».

    • Laurentium says:

      I sostenitori della coalizione “sarda” (gli altri invece che sarebbero? Olandesi?) che danno Soru vincente mi dovranno spiegare dove troveranno i voti necessari per vincere. Partendo dal presupposto che i cespugli indipendentisti e Rifondazione valgano, se va bene, l’1% a testa (e non lo dico io, ma le medie storiche), quanto dovrebbero prendere Progetto Sardegna (che altro non è se non una costola del PD che si è staccata) e Calenda/+Europa (che in Sardegna non mi pare abbiano avuto grandissimi risultati e le cui liste mi sembrano abbastanza debolucce?). Perché io non ci credo che, con un’affluenza inferiore al 50% sia sufficiente quel pochissimo voto d’opinione moderato, intellettuale e borghese per ribaltare la situazione. E aggiungo: se malauguratamente dovessero riuscire ad eleggere qualche consigliere regionale (Soru via Roma la vede coi binocoli vista la legge elettorale) state pur certi che quei consiglieri la finiranno a mercanteggiare con la prossima giunta di centrodestra (vedi Italia Viva negli ultimi tempi).

  8. Vincent says:

    Il fatto è un giornale notoriamente distante dai 5S, quindi se hanno detto che Soru è al 7% è sicuramente una notizia vera

  9. Luca t says:

    Quindi, biolchini, ci dica il fatto q. Sarebbe un giornale neutrale?? Dai su via…lei si ostina ( e ci quadagna anche, su queste put##…, e si,è una regola del vostro cosiddetto giornalismo …e quanta pubblicità!!) a pubblicare tutto ciò a sfavore di soru,naturalmente è in buona compagnia! Sa cosa c’è in ballo però? Da una parte il cdx è il cosidetto csx con tutta la borghesia( piccola e media) reazionaria che non vuole cedere nulla e che tiene al giogo fette di popolazione sarda,dall altra parte coalizione sarda e tutti coloro in Sardegna che vogliono radicalmente il cambiamento! Questo c’è in gioco.Tutto il resto sono seghe.

    • Adriano Salis says:

      Ma sei sicuro che Azione di Calenda voglia lo stesso “cambiamento” di Rifondazione comunista?
      Mi sembra difficile…ma sicuramente sbaglio io.
      RifondAzione

  10. Supresidenti says:

    In effetti questa ammissione candida di voto multiplo mi ha fatto sorridere. Per il resto dovresti saperlo che in campagna elettorale la coerenza finisce in congelatore e tutto è concesso per un voto in più. Verrebbe da dire che chi di voto utile ferisce di voto utile perisce..

  11. Matthew says:

    Ho letto la risposta di Soru al commento di BiDiMedia sulla sua pagina facebook in cui parla di rassicurazione per “sondaggi anche recenti condotti con ben altri metodi”.

    Mi chiedo come mai per smentire BiDiMedia, se sono così confortanti, non dica all’istituto a cui l’ha commissionato di renderlo pubblico mettendoci nome e cognome sopra.

  12. Pigmalione says:

    La risposta di BidiMedia è utile perché nel terzo punto scrivono chiaramente che “ogni risultato è possibile”. Quindi per loro è possibile anche la vittoria di Soru. Infatti il sondaggio non lo rende impossibile, considerando il margine di errore e il 25% di indecisi, oltre al 50% di non votanti di cui qualcuno potrebbe decidere all’ultimo di cambiare idea.
    Ricordiamo pochi semplici dati: il sondaggio è stato basato su 1000 intervistati. Di questi 1000, 500 hanno risposto e altri 250 hanno detto di essere indecisi. Il sondaggio con quei risultati è stato fatto su 500 persone. E la Todde e i suoi vogliono fare passare questa interpretazione delle rilevazioni di 500 persone come la pistola fumante per tacciare di irresponsabilità chiunque voti Soru. Peccato che ora gli stessi editori del sondaggio dicano chiaramente che ogni risultato è possibile. Come confermano altri sondaggi che danno Soru tra il 25 e il 30.
    Sul sondaggio, ne riparleremo il 26 Febbraio. In ogni caso i sospetti della coalizione sarda saranno posti in modo aggressivo, ma hanno qualche legittimità: per chi segue i sondaggi, non è un segreto che nell’associazione Bidimedia una quota significativa degli aderenti è non semplice simpatizzante, ma perfino tesserata al PD e suoi cespugli vari. E al PD e cespugli vari fa comodo la narrazione per cui la Todde sarebbe addirittura pronta ad un testa a testa. Come il testa a testa di Massi contro Solinas, che poi è finito a 15 punti di distacco. Corsi e ricorsi storici. Il disastro di Zedda sarà difficilmente eguagliabile, ma 10 punti di differenza alla Todde non glieli leva nessuno. L’unica possibilità per la sconfitta di Truzzu è un sorprendente effetto onda lunga di Soru, che però non si percepisce in quella dimensione tale da fare il ribaltone.

    • Matthew says:

      Perchè Soru non pubblica i suoi sondaggi?

    • Adriano Salis says:

      Fammi capire, Pig. Quindi la conclusione del tuo diversamente lineare ragionamento è che, visto “…che però non si percepisce” un “sorprendente effetto onda lunga di Soru” che possa “fare il ribaltone”…la sconfitta di Truzzu non è possibile?
      Il Fratello di Sardegna, secondo te, ha già vinto…”perchè 10 punti di differenza alla Todde non glieli leva nessuno”?
      Su quali basi scientifiche, di grazia, poggi questa tua stentorea affermazione o, meglio, speranza?
      Sul fatto che prendi per oro colato alcuni sondaggi corsari, evidentemente farlocchi e buoni per gli allocchi, e rifiuti con sdegno l’unica rilevazione di cui si conosce nome e cognome del rilevatore e l’esperienza da egli maturata nel campo dei sondaggi elettorali.
      Mi sembra, infine, che anche la validità scientifica del metodo utilizzato per rilevare le scelte degli elettori non possa essere messa in discussione; men che meno da fumosi sospetti sulla vicinanza al PD di “…una quota significativa degli aderenti” alla società BiDiMedia.
      Aderenti sta per dipendenti e/o per soci? E cosa intendi per “significativa”?
      Comunque, arrivino o no le tue risposte, penso che questo sondaggio, l’unico “griffato” e ufficiale per ora a disposizione di noi semplici elettori, renda più concreti e paurosi i fantasmi che hanno cominciato a volteggiare minacciosi, mesi fa, sul campo più o meno largo del progressismo autonomistico sardo quando si è palesata la possibilità nefasta di uno scontro feroce, di una ennesima divisione suicida del nostro schieramento politico.
      E a nulla sono valsi i nostri inascoltati appelli all’unità, il nostro richiamo accorato al superamento delle divisioni, vere o inventate che fossero.
      Non si sono ancora rimarginate le nostre ferite profonde, causate dal risultato del 25 Settembre “nero” delle elezioni politiche e vogliamo fare il bis con un 25 Febbraio sardo da cui difficilmente potremo riprenderci prima di un decennio?
      No, io non ci sto!
      La vittoria di Truzzu non è assolutamente inevitabile, anche se abbiamo fatto di tutto per facilitarne l’esito.
      Sono sempre stato convinto che la candidatura di una donna forte, preparata, coraggiosa potesse essere un segnale inequivocabile della volontà della Sinistra autonomista di rompere con il passato, anche con il proprio, segnato da una miope e sempre più debole volontà e capacità di rinnovamento nei metodi di governo, da un approccio sempre più accomodante dello spirito autonomistico, da una gestione delle risorse della Sardegna e del potere insito nel governo regionale sempre più simile, fin quasi a confondersi, con il potere statale.
      Per queste ragioni credo, oltre i sondaggi, che Alessandra Todde possa vincere.
      E che, anche per la conferma delle sue doti e del valore dimostrati nel pur breve periodo della campagna elettorale, possa interpretare al meglio la necessità di rottura con “su connottu” della politica sarda e acquisire il ruolo di guida riconosciuta e credibile, anche perchè non legata agli errori del passato, di un rinnovato schieramento popolare impegnato in una dura ma appassionante lotta di governo per la rinascita della Sardegna.

      • Pigmalione says:

        Egregio,
        vista la tua convinzione della falsità degli altri sondaggi messi in giro, ti rassicuro che almeno uno dei sondaggi che circolano non è farlocco e si può facilmente risalire al nome della società da cui proviene, essendo inconfondibile la grafica. Ti do un indizio, inizia con la lettera W. E quel sondaggio stima Soru intorno ai 30 punti percentuali. Per fare un solo esempio.
        Sullo status di associati, Bidimedia è (era? ora si scopre essere diventata srl) un’associazione. Gli associati, iscrivendosi, hanno dei vantaggi, come potere visionare in anteprima le rilevazioni fatte, potere partecipare a riunioni interne e altro.
        Ma senza scavare in questa associazione, dovrebbe fare storcere il naso le mani avanti messe dal responsabile nel comunicato, in cui stabilisce che “ogni risultato è possibile”, compresa la vittoria del terzo contendente, un giorno dopo avere appena reso pubblico un sondaggio lapidario che se preso per buono affosserebbe ogni minima speranza di buona riuscita della campagna di Soru. No?
        Sulle basi non scientifiche, l’assunto è che la Todde è una candidata di area. Ha già raggiunto il suo bacino massimo, dei cosiddetti progressisti, che è lo stesso raccolto da Zedda nel 2019. Quindici punti di distacco. L’unica speranza che ha è potere raccogliere voti dalla coalizione sarda, in nome del voto utile, per consolidarsi come secondi e garantirsi quella rappresentanza che hanno avuto per cinque anni, all’opposizione.
        Soru invece può ancora nutrire la speranza di mobilitare un elettorato più ampio e diffuso, di stanchi di questo centrosinistra, di sardi che sentono forte la questione della centralità e autodeterminazione dell’isola, di elettori che ricordano il buon governo del 2004-2009. La sua possibilità di battere Truzzu è riuscire a dare una nuova marcia, in questi pochi giorni, alla sua campagna elettorale. Io, per quanto può valere la mia opinione, per ora non ho visto questo cambio di marcia e vedo freddezza in quell’elettorato sopracitato che invece è indispensabile per garantire esito positivo, quindi continuo a vedere favorito Truzzu.

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