Elezioni regionali 2024 / Politica / Sardegna

I sardisti abbaiano ma non mordono, alzano il prezzo e attendono. Ma alla fine, cederanno

Parole shcolpite sulla pietrah!

Circola furiosamente sui wazzup di mezza Sardegna il comunicato stampa con il quale la Direzione nazionale dei sardisti informa che alla fine… ha deciso di non decidere. O se vogliamo, di alzare il prezzo per poter dare il via libera alla candidatura alle regionali del 25 febbraio del sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu

Un documento sintetico quello diffuso stasera, e articolato in quattro punti. Due (il secondo e il terzo), molto aggressivi, ribadiscono le ragioni per le quali Christian Solinas dovrebbe essere riconfermato, e si ricorda che il presidente non ha governato da solo. Dunque, se c’è stato un fallimento, è stato un fallimento collettivo.

Quando poi tutto sembra volgere ad una naturale conclusione (ovvero, la decisione di presentarsi da soli e rompere con il centrodestra), ecco che viene incontro ai Quattro Mori il linguaggio fumoso e ambiguo che già avevamo visto nel documento con cui i Progressisti pochi giorni fa avevano abbandonato Soru, linguaggio stavolta addirittura più ambiguo e incoerente con le premesse. Un capolavoro:

Il Partito Sardo d’Azione continuerà a lavorare per costruire l’unità della coalizione, trovando la sintesi tra le differenti posizioni emerse e le rivendicazioni di alcune forze politiche che attendono la definizione delle intese sul tavolo nazionale.

Che vor di’? Gli esperti contattati dicono in coro: “Non c’è rottura e non ci sarà. È solo un modo per alzare il prezzo, per ottenere per il presidente e per il partito una serie di garanzie che ancora non sono arrivate”.

La trattativa dunque, è agli sgoccioli: i sardisti abbaiano ma non mordono, chiedono una buonuscita sostanziosa e attendono le mosse del centrodestra. Ma alla fine, cederanno

***

Comunicato stampa del 12-01-24

La Direzione Nazionale del Psd’Az, valutata la situazione politica, conferma la posizione espressa da propri rappresentanti nei giorni scorsi:

1 – La coalizione di Centro Destra, civica e sardista ha governato la legislatura più complessa della storia autonomistica e merita di proporsi al giudizio dei sardi per completare le tante azioni avviate con la medesima formula politica e la guida del presidente uscente Christian Solinas;

2 – Non esiste al momento alcuna altra candidatura condivisa unitariamente dalle forze politiche della coalizione, che giustifichi con motivazioni politiche un cambio della guida in contrasto con la regola aurea della riconferma dei sindaci e dei presidenti uscenti.

3 – Non è politicamente sostenibile il disconoscimento selettivo di un’esperienza di governo alla quale tutte le forze politiche hanno partecipato senza distinguo fino ad ora.

4 – Il Partito Sardo d’Azione continuerà a lavorare per costruire l’unità della coalizione, trovando la sintesi tra le differenti posizioni emerse e le rivendicazioni di alcune forze politiche che attendono la definizione delle intese sul tavolo nazionale.

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10 Comments

  1. Marius says:

    Un tempo i sardisti potevano anche stare né di qua né di là e ottenere un buon numero di consiglieri. Oggi hanno troppo bisogno del potere per permettersi scelte libere. In particolare il boss perché, come ho già detto in precedenza, è più difficile da ricollocare in una normale occupazione perfino di Massimo Zedda (che sarà felicissimo dell’intendimento di Soru di presentarsi anche alle comunali, non credo in appoggio a lui…).

  2. MARCO CASU says:

    Dalla lettura ho pensato al detto” Se Atene piange Sparta non ride” ; tutte e due le Polis condividevano il medesimo dramma: i conflitti al proprio interno.

    I conflitti si sono trasferiti sempre più al proprio interno di ogni gruppo politico ed è qui che si instaura il confronto; confronto in cui non domina il pensiero ma sempre più solo rapporti, .. di forza.

    E tutti si sta in ascolto , vigili sul prezzo.

    La Rappresentanza politica va sempre più a rotoli.

  3. io penso che un partito come F.d.Italia, nelle attuali posizioni di forza, non possa comunque accettare come presidente (o residente) della Giunta Ras l’esponente di un partito che abbia come primo, del suo statuto, un preciso articolo dove si parla testualmente di “sovranità del popolo sardo”, di “Nazione Sarda” e di “indipendenza”… a prescindere dal fatto che si sia amministrato benissimo, bene,male o malissimo la regione.

    Art. 1 – IL PARTITO
    Il “Partidu Sardu – Partito Sardo d’Azione” è la libera associazione di coloro che si propongono, attraverso l’azione politica, di affermare la sovranità del popolo sardo sul proprio territorio, e di condurre la Nazione Sarda all’indipendenza.

  4. antonio pili says:

    Ciao Vito, sono d’accordo con te sul fatto che il comunicato dei sardisti e quello dei progressisti dell’ altro giorno siano accomunati da fumosità ed ambiguità. Sembrano entrambi scritti da Forlani.
    Ma è normale, di cosa sorprenderci? La politica è declinazione del potere…fanno tutti solo i loro legittimi interessi e poi li ammantano di valori.
    Piuttosto, nella cronaca di ieri merita di essere sottolineato che la Coalizione di Soru correrà anche su Cagliari e Sassari.
    Fossi in Massimo Zedda non sarei così tranquillo né di vincere le primarie del csx, né di fare il pieno dei voti della sinistra in caso di ballottaggio…
    Anzi, ti chiedo, ma tu compreresti un’auto usata da Massimo Zedda?
    Antonio

  5. Franco Meloni says:

    Scrive Raffaele Deidda.
    Comunicato stampa della Direzione PSdaz: “Non è politicamente sostenibile il disconoscimento selettivo di un’esperienza di governo alla quale tutte le forze politiche hanno partecipato senza distinguo fino ad ora”.

    Che in sardo sarebbe: Oh, la ca eus fattu casinu tottusu impari, eh!

  6. Giovanni says:

    Queste regionali sarde saranno l’ennesima dimostrazione sul perchè in Italia (e la Sardegna non fa differenza) la sinistra è sistematicamente perdente. Da una parte c’è uno schieramento di persone che si detestano, che sono in continua competizione per i voti, che non hanno idee o programmi, che vedono il potere come unico mezzo per incrementare il proprio bacino elettorale e che si presenteranno tutti assieme. E vinceranno. Dall’altra c’è la sinistra, con le sue idee, con i suoi progetti, con i suoi programmi (spesso sempre gli stessi, ma almeno ci sono), con i suoi distinguo, con le infinite precisazioni, con la polverizzazione delle proposte, con l’incapacità di superare i piccoli rancori personali, che si presenterà divisa in due. E perderanno.

  7. Luca Carta Exana says:

    Partito sardo d’occupazione. Delle poltrone.

  8. Giuseppe Arca says:

    “Il brigadiere è davanti alla macchina da scrivere…” (Italo Calvino, L’antilingua, 1965)

  9. Lucatrumas says:

    Lei, Biolchini, se mettesse da parte i risentimenti etc (nn so nulla) vs soru, sarebbe un ottima risorsa per (madre? padre? Boh…)sardegna parlo di politica.Sembrerebbe parte del progetto della coalizione sarda. Saluti.

  10. Call me Ishmael says:

    Non ho capito se “il residente” nel secondo parametro sia un errore di battitura o un colpo di genio!

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