Ieri il Gran Consiglio del centrodestra sardo ha disarcionato Christian Solinas, comunicandogli ufficialmente che non sarà lui il candidato alla presidenza della Regione alle prossime elezioni del 25 febbraio. Con i toni della farsa più che della tragedia, che il 25 luglio del 1943 visse l’Italia davanti alla decisione dei gerarchi fascisti e del Re a disfarsi di Mussolini pensando che lui e solo lui era il responsabile della disfatta, ieri a Cagliari i leader del centrodestra sardo hanno sacrificato il presidente per provare a salvare se stessi.
Solinas si è difeso strenuamente, in maniera etimologicamente patetica, come se la sua riconferma fosse una questione di vita o di morte. Ha perfino riesumato due pseudo liste civiche che cinque anni fa lo appoggiarono per provare a rendere meno schiacciante l’esito del voto che lo ha condannato (nove a quattro, ma in realtà è un nove a due: e uno due voti è il suo). È stato offeso e umiliato (le cronache di oggi riportano la frase pronunciata da uno dei congiurati “Ma lo hai capito che con te perdiamo?”), e alla fine, non pago, si è perfino rivolto (lui, segretario nazionale del Partito sardo d’Azione) ai referenti italiani dei partiti che lo hanno, esasperati, accompagnato alla porta, per provare a ribaltare le sue sorti politiche, decise tutte interamente in Sardegna.
Pazzesco, ma non incredibile: ieri Solinas ha atteso fino all’ultimo che gli stessi poteri che cinque anni fa avevano fatto di lui la controfigura del centrodestra italiano nell’isola lo salvassero dal fallimento: così non è stato. Ma il fallimento, sia chiaro, non è solo suo. È di un intero schieramento che in questi cinque anni ha pessimamente governato l’isola. È dei ridicoli Riformatori, è del patetico Grande Centro, dell’inverosimile Forza Italia (il cui disfacimento è stato certificato dal tentativo di fuga di Alessandra Zedda, duramente condannato da Ugo Cappellacci) ed è soprattutto di Fratelli d’Italia, che ora ha rivendicato la candidatura solo in termini di potere ma che non può sottrarsi dal disastro di questi anni.
Avremo modo di ragionare sulla candidatura del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu e delle strategie di occultamento del disastro che il partito di Giorgia Meloni sta già ponendo in essere in questa campagna elettorale. Oggi però la domanda è una sola: adesso i sardisti cosa faranno? Le opzioni sono tre.
La prima è quella di far buon viso a cattivo gioco e, in cambio di una cospicua contropartita per il loro segretario nazionale (oggi sull’Unione Sarda si parla di un seggio all’europarlamento, in un collegio chiaramente lontano dall’isola) stare nel centrodestra. In questo modo l’unità dello schieramento verrebbe preservata, come sollecitato dai vertici italiani.
La seconda è quella di andare da soli e contrapporsi alla candidatura di Truzzu. Le condizioni in questo caso sono tre: convincere il partito (i cui consiglieri regionali invece vorrebbero stare più comodamente nel centrodestra), convincere la Lega a rompere (ma è difficile che Salvini a questo punto apra un fronte con la Meloni) e soprattutto trovare un candidato di bandiera che consenta a Solinas di candidarsi nel collegio di Cagliari con la speranza di essere rieletto.
La terza ipotesi è quella di appoggiare la candidatura di Renato Soru. Inverosimile solo per chi pensa che quello dell’ex presidente (di centrosinistra sia chiaro) sia un progetto a lunga scadenza e non soltanto il tentativo di sabotare l’alleanza Pd-Cinquestelle e della candidata Alessandra Todde. Come si sa, i contatti fra i due ex presidenti (ormai anche Solinas lo è) ci sono già stati e ora si tratta solo di capire se metteranno insieme le forze per ottenere un obiettivo straordinariamente simile e animato solo da motivi personali: quello di far perdere il centrosinistra per Soru, e quello di far perdere il centrodestra per Solinas.
Giornalisticamente, mi auguro che prenda corpo questa terza ipotesi. Mi divertirei di più a vedere Soru e Solinas alleati e ci sarebbero molte più cose da raccontare. Ma credo che alla fine una poltrona per l’attuale presidente della Regione la troveranno e che i sardisti e la Lega resteranno nel centrodestra a sostegno di Paolo Truzzu.
Pochi giorni e capiremo.
Grazie Vito di questa allegra pausa in un periodo di forzata chiusura in casa per l’influenza. Sono d’accordo: davvero divertente, ma non impossibile, quanto scrivi. La Stora ci insegna quanto la realtà a volte può superare ogni fervida immaginazione: “…La terza ipotesi è quella di appoggiare la candidatura di Renato Soru. Inverosimile solo per chi pensa che quello dell’ex presidente (di centrosinistra sia chiaro) sia un progetto a lunga scadenza e non soltanto il tentativo di sabotare l’alleanza Pd-Cinquestelle e della candidata Alessandra Todde […] Come si sa, i contatti fra i due ex presidenti (ormai anche Solinas lo è) ci sono già stati e ora si tratta solo di capire […]
Giornalisticamente, mi auguro che prenda corpo questa terza ipotesi. Mi divertirei di più a vedere Soru e Solinas alleati e ci sarebbero molte più cose da raccontare. Ma credo che alla fine una poltrona per l’attuale presidente della Regione la troveranno e che i sardisti e la Lega resteranno nel centrodestra a sostegno di Paolo Truzzu.”
Sarebbe davvero interessante che Solinas, lasciasse il vecchio e logorato PSdAz, per fondare insieme a Soru un nuovo partito sardo, come fece il generale israeliano e uomo politico di destra Ariel Sharon, che dopo averne combinato di tutti i colori, perfino vero e noto terrorista, lasciò il Likud e nel 2005 fondò Kadima (in italiano Avanti, in sardo A Innantis) incassando alche l’adesione del socialista Shimon Peres, premio Nobel per la pace. Vinse le elezioni, anche se purtroppo per lui (azzardo: anche per Israele e un possibile accordo con i palestinesi) un ictus lo portò in poco tempo alla inabilità e successivamente alla morte. Forse prima che qualche suo ex amico passasse a regolare i conti anticipatamente, come con Rabin.
Infine una ulteriore nota divertente, che poco o nulla c’entra.
Vito, mi sembri Amadeus, che nella sua trasmissione, “I Pacchi”, perché non si cambi canale, nell’interruzione pubblicitaria dice: “solo pochi momenti e poi sapremo tutto”.
Intanto non ci disconnettiamo. Troppo avvincenti gli avvenimenti …
Grazie Vito di questa allegra pausa in un periodo di forzata chiusura in casa per l’influenza. Sono d’accordo: davvero divertente, ma non impossibile, quanto scrivi. La Stora ci insegna quanto la realtà a volte può superare ogni fervida immaginazione: “…La terza ipotesi è quella di appoggiare la candidatura di Renato Soru. Inverosimile solo per chi pensa che quello dell’ex presidente (di centrosinistra sia chiaro) sia un progetto a lunga scadenza e non soltanto il tentativo di sabotare l’alleanza Pd-Cinquestelle e della candidata Alessandra Todde […] Come si sa, i contatti fra i due ex presidenti (ormai anche Solinas lo è) ci sono già stati e ora si tratta solo di capire […]
Giornalisticamente, mi auguro che prenda corpo questa terza ipotesi. Mi divertirei di più a vedere Soru e Solinas alleati e ci sarebbero molte più cose da raccontare. Ma credo che alla fine una poltrona per l’attuale presidente della Regione la troveranno e che i sardisti e la Lega resteranno nel centrodestra a sostegno di Paolo Truzzu.”
Sarebbe davvero interessante che Solinas, lasciasse il vecchio e logorato PSdAz, per fondare insieme a Soru un nuovo partito, come fece il generale israeliano e uomo politico di destra Ariel Sharon, che dopo averne combinato di tutti i colori, perfino vero e noto terrorista, lasciò il Likud e nel 2005 fondò Kadima (in italiano Avanti, in sardo A Innantis) incassando alche l’adesione del socialista Shimon Peres, premio Nobel per la pace. Vinse le elezioni, anche se purtroppo per lui (azzardo: anche per Israele e un possibile accordo con i palestinesi) un ictus lo portò in poco tempo alla inabilità e successivamente alla morte. Forse prima che qualche suo ex amico passasse a regolare i conti anticipatamente, come con Rabin.
Infine una ulteriore nota divertente, che poco o nulla c’entra.
Vito, mi sembri Amadeus, che nella sua trasmissione, “I Pacchi”, perché non si cambi canale, nell’interruzione pubblicitaria dice: “solo pochi momenti e poi sapremo tutto”.
Intanto non ci disconnettiamo. Troppo avvincenti gli avvenimenti …
Se Solinas pensa seriamente di fare corsa a sé, deve essere sicuro di avere almeno il 5 per cento dei voti, vista la tagliola degli sbarramenti. Formare una coalizione farlocca è assolutamente sconveniente, dato che la quota sale al 10 per cento. Ma se potessero contare su questo 5 per cento, magari con liste comuni con la Lega (utili a mascherarne la rapida evaporazione in Sardegna), sarebbe più che sufficiente per piazzare non solo uno, ma forse due consiglieri, anche se la quota-seggio sarebbe elevata nel caso, a questo punto più che probabile, che la coalizione vincente non raggiunga il 40 per cento dei voti (c’è chi dice addirittura che nessuno supererà il 25 per cento, ma ci credo poco).
In tal caso, Solinas, trovando l’uomo di paglia che gli faccia da candidato presidente, riuscirebbe ad essere rieletto in Consiglio e potrebbe giocare di sponda coi “disgiunti” a favore di altri. Soru? Probabile. Fino a non molto tempo fa non sarebbe stato improbabile un fuoco amico di Solinas in direzione PD e alleati, ma la presenza della Schlein e dei 5 stelle eleva enormemente il tasso di invotabilità della sinistra-centro per elettori moderati o addirittura conservatori come quelli del PSdAZ di oggi.
Quindi, al posto di “Salvinas” avremo “Sorinas”? Non come presidente, chiaro, ma chiederebbe una robusta contropartita, specie in ipotesi di mancata elezione. L’importante è comunque fermare Truzzu che sarebbe il disastro più totale. Anche se nel centrodestra pare ci sia chi non ha rinunciato all’idea del papa straniero …
Il popolo ormai non crede più a queste formule “tutti uniti contro la destra brutta e cattiva.”.la sinistra è in coma irreversibile perché non da alcuna risposta fondata su qualsiasi problema del popolo solo vecchi slogan…la sinistra ha governato tante volte in Sardegna con risultati pessimi quindi la solita storia del fallimento regionale della destra non incanta più nessuno..a livello nazionale la meloni sta facendo bene e la sinistra non sa che fare e ha zero argomenti…la strategia di Soru alla fine ha un senso
Solinas fuori dal gioco. Nessuno lo rimpiangerà. Truzzu? Spera di vincere con i suoi Fratelli (e cugini di destra centro/destra) con la stessa modalità di campagna elettorale nelle elezioni sarde del 2019, con cui vinse Solinas (Lega-PSdAz). Solinas appariva molto poco e sempre in “secondo piano”, lasciando la scena all’allora divo Salvini. Mutando i protagonisti: Truzzu (FdI e alleati). Come? Sfruttando al massimo il “vento di destra” che ancora spira possente in Italia (gli italiani sono lenti a capire quanto in grande parte ne siano colpevoli vittime, e i sardi, pure) e la intatta popolarità di cui gode Giorgia Meloni, “forte e fiera” (proprio come le belve feroci). Ne sono a dimostrazione i maxi manifesti elettorali già appesi in diverse parti della città. Vi appare il faccione autoritario, ma rassicurante, sorridente e benevolente di Giorgia. Il messaggio è immediato, semplice e chiaro : Elezioni sarde 25 febbraio 2024, votate me… sono io la vostra unica interlocutrice, forte e fiera, a cui rivolgervi. Votando Truzzu e gli altri candidati di F.lli d’Italia e delle altre formazioni della coalizione di centro destra, votate me! Sono io la Madonna che ascolterà le vostre suppliche e esaudirà i vostri desideri!
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Sono molti, moltissimi gli allocchi che ci cascheranno, la maggior parte – credo – in buona fede, così, d’istinto, senza fare tanti ragionamenti. “Lasciate perdere la sinistra con i suoi professoroni e intellettuali logorroici, sempre pronti a spiegarvi tutto e a non farvi capire niente. Questi in realtà sono i migliori amici della destra, capaci di dividersi su tutto. Come hanno sempre fatto… anche questa volta”. I cagliaritani direbbero dediti a “fai sa cordula a sa musca” [cerchero’ di spiegarmi altrove].
Ovviamente per quanto riguarda molti (e siamo tanti) non l’avranno vinta: basterà poco per smontare l’affascinante favola che questa destra propone. Basterebbe come prima condizione che il centro sinistra si presentasse unito. Saludos.
Caro Franco
Non sono gli italiani e i sardi lenti a capire.
Purtroppo quel centro sinistra è stato al governo in l’Italia negli ultimi 15 anni, e in Sardegna ha governato 10 anni su venti.
in Sardegna il centro sinistra ci ha regalato 5 anni di centro destra con Solinas presidente, e per i prossimi 10 anni,ottimisticamente, avremo Truzzu presidente della Sardegna…
In Italia poi, il PD e 5S ci hanno regalato il peggior governo di destra
dal dopo guerra ad oggi.
Se il buon giorno si vede dal mattino durerà almeno 10 anni .
Franco hai visto i nomi(dei soloni) che circolano per le prossime candidature da una parte e dall’altra?
Sono sempre gli stessi.
Non preoccupatevi per Solinas ,lo manderanno in Europa per dargli il contentino(con una trentina di mila € al mese considerando tutto),come , d’altronde,ha sempre fatto anche il PCI,con Columbu e Mario Melis,per gli stessi identici motivi,ovviamente facendo le giuste proporzioni sul piano personale.
Purtroppo abbiamo la memoria corta.
In sostanza ciò che sta succedendo oggi in Italia e in sardegna le colpe ricadono tutte,impietosamente, sul centro sinistra(professori universitari compresi) ,5S,e sinistra, quelli del “cuore oltre l’ostacolo” e cespugli vari.
Auguri di buon anno.
Perche
Bel titolo! A questo punto, attendiamo le mosse degli autonomichini.
Leggendo i titoli di Nuova e Unione direi che, sorprendentemente, l’ipotesi due torna in pole position e nel centro destra continueranno a volare stracci.
Con almeno 2 candidati del centrodestra (di cui uno Truzzu) incredibilmente le possibilità di Soru aumentano, ma anche quelle della Todde