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Progressisti, sardisti, Grande Centro e Riformatori: ecco le offerte del Black Friday della politica sarda

Siete pronti?

Beh, avete già deciso cosa comprare in questo Black Friday? Io stavolta sono un po’ indeciso ma penso che mi butterò sul mercato del consenso. Ci sono delle offerte in giro niente male e penso che stavolta non mi sfuggiranno. Certo, devo fare delle scelte, ma forse voi mi potete aiutare.

L’ultima novità è data dall’arrivo sul mercato del Partito Sardo d’Azione. Dopo essere stati scaricati da Fratelli d’Italia, i sardisti ora minacciano di lasciare la coalizione di centrodestra e di andare da soli alle prossime elezioni regionali. In realtà, potrebbero essere tentati da qualche alleanza insolita, magari anche last minute. Sì, lo so che Soru ci ha già buttato gli occhi, però, anche se la figura di Christian Solinas è un po’ ingombrante (naraus diaici), i sardisti garantiscono un pacchetto di voti importante (direi almeno il 5 per cento), con agganci massonici assicurati e anche una certa aura di nobiltà. Acquisto interessante.

A minacciare la fuga dal centrodestra è anche il cosiddetto Grande Centro. Lo so che non c’entra niente ma lo devo dire: ogni volta che sento “Grande Centro” io penso al Grande Puffo (va bene, l’ho detto, andiamo avanti). Dunque, come da tradizione il Grande Centro è in vendita al miglior offerente. Secondo me il prezzo che loro chiedono è un po’ troppo alto, anche perché i Grandi Puffi del Grande Centro sovrastimano il loro impatto elettorale. Però, come diciamo noi, gazzosa ne fanno molta, quindi in una campagna atipica come quella in corso potrebbero servire a mascherare la fragilità di uno schieramento. Acquisto consigliabile con qualche controindicazione: i Grandi Puffi tendono un po’ ad allargarsi: li inviti per una visita di cortesia e dopo un’ora ti trovi per strada che ti hanno occupato la casa. Prudenza, però se avete deciso sbrigatevi perché anche su di loro ha buttato gli occhi il solito Soru.

Da sempre sul mercato della politica, i Riformatori rischiano anche quest’anno di essere il classico “pacco” da evitare. Da sempre sono organici al centrodestra, ma ogni tanto pensano di scappare da uno schieramento che ritengono troppo plebeo per il loro pedigree tutto Rotary e Tennis Club. Quindi sì, si possono anche comprare, vi fanno fare una discreta figura in società, ma poi chi vi assicura che alla fine non tornino a prendere ordini da Forza Italia e Fratelli d’Italia? E se poi anche questi se li compra Soru? Vabbè, magari se ne possono comprare giusto un paio, da mettere nella vetrinetta per impressionare gli ospiti o per avere qualche aggancio negli ospedali, cosa che serve sempre.

Chi invece vi potete portare a casa con due spicci sono i Progressisti. Usciti dal centrosinistra e ora terrorizzati da Soru, sono la vera occasione di questo Black Friday 2023. No, non fatevi spaventare dalle loro dichiarazioni spacconesche, in realtà si accontentano di poco: garantite loro una candidatura a sindaco di Cagliari ed è fatta. Certo, affidabili affidabili non so se lo siano veramente: chi vi assicura che alla fine non tradiscano anche voi e vi facciano perdere l’investimento? Io no, di sicuro. Però dai, non è un grande spesa: è un azzardo, ma calcolato.

Ecco, queste sono le offerte politiche del Black Friday 2023. Come dite? Scadenti? Eh, se non lo fossero state non le avremmo neanche potute acquistare. Quindi, accontentiamoci di quello che passa il convento. E soprattutto sbrighiamoci perché secondo me Soru (che lui sì, ha un sacco di soldi) si vuole comprare tutto e a noi non ci lascia niente.

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5 Comments

  1. Luca Carta Escana says:

    Peraltro, con un Soru secondo più votato, cosa non sarebbe un Parlamento sardo con pd e m5s ridotti al lumicino? Magari non ne vedremmo delle belle, ma il tutto renderebbe ancor più interessante la nuova Elezione generale sarda – ovvero, quella successiva a questa!

  2. Marius says:

    Pare di capire che i suddetti articoli da Black Market avrebbero come acquirente finale Renato Soru, anche se i Riformatori, che non dimentichiamocelo nascono da una costola di quella che fu la corrente più reazionaria della DC, li vedo troppo organici al centrodestra (magari turandosi il naso tra un incontro al tennis club e un altro), mentre i Progressisti sono disperati perché ancora non hanno capito dove dovranno davvero accasarsi per evitare quel salto nel buio che si chiama “cercarsi un posto di lavoro”. Le espressioni e la voce tremolante di Massimo Zedda al Teatro Doglio, vispo come un condannato a morte all’ultima sigaretta, dicono tutto. Magari teme di doverci tornare lui a teatro, dove si esibiva nei suoi anni più verdi, sperando di essere notato da qualche impresario.
    Ma se è così, dall’altro lato il “camposanto” largo non ha problemi di Black Market, perché ha i magazzini pieni di articoli che, parafrasando un sardista della vecchia guardia come Piero Marras, “neanche a venderli per saldi li si può smerciar”. Forse Soru esagera quando ritiene che PD e M5S, alleandosi, perderanno metà dell’elettorato, ma sicuramente il dato di partenza non è esaltante, col PD che era al 13 per cento alle scorse regionali in outlook negativo e il M5S che localmente non ha mai brillato che inizia da un difficilmente migliorabile 11 per cento. Per il resto, forse qualcosa raggranelleranno l’Alleanza Verdi-Sinistra e Futuro Comune (in competizione coi Progressisti), ma quanti voti vogliamo che prendano gruppi numericamente poveri e pressoché ignoti alla società civile come “A innantis”, ennesima creatura partitica della coppia Sedda-Demuru dopo la demolizione del Partito dei Sardi ad opera della magistratura di Oristano, la rediviva “Base” di Arbau, reduce da non ricorda neanche più lui quanti cambi di casacca, e altri gruppuscoli che neanche ricordo ma al cui confronto il vecchio “Servire il Popolo” era quasi un partito popolare?
    Verosimilmente poca roba. Insomma, se si pensa che Soru riesca a portarsi via dal naturale bacino elettorale del “camposanto” largo un 5-6 per cento, tra voti suoi e voti dei progressisti, la vedo molto grigia per madame Todde, che, oltre tutto, non ha certo il dono della simpatia (e in questo, con Soru, ha molto in comune).
    Riusciranno i nostri eroi a tenere in sella il centrodestra? Mah …

    • Laurentu says:

      signor Marius,
      mi pare ovvio che tutto questo trambusto per i riposizionamenti di Soru non sono riconducibili a solamente un 5-6% di voti. Altrimenti non sarebbe la notizia del mese, nella politica sarda.
      E pertanto mi pare ovvio, se la matematica non è una opinione, che si sta (volutamente?) non considerando quella che sarà probabilmente la grande sorpresa delle elezioni, cioè Liberu. Lista che in tutti in sondaggi è data quasi al dieci per cento, sicuramente in ascesa, dato il suo radicamento nei territori interni (alcuni suoi esponenti erano presenti nelle battaglie dei pastori) e data la recente forte esposizione mediatica di cui stanno godendo. Non sto neanche a contare i post su facebook del loro ex segretario che numericamente se la gioca coi bigs, ovvero con la Todde e con Soru.
      Ora, immaginiamo anche che una fetta di questi voti vada solo sulla lista e non sul candidato Soru (per ovvi motivi ideologici). Ma immaginare Soru solo al 5 o al 6 per cento, significa non voler vedere che cosa sta succedendo in Sardegna.

      • Marius says:

        Gentile Laurentu,
        l’indicazione che ho dato è fortemente prudenziale. Personalmente non credo che il raggruppamento di Soru abbia la forza per vincere e neanche per impensierire i due schieramenti principali, ma quella per indebolire pesantemente il centrosinistra sì. La convergenza col grande centro di Peru e dintorni potrebbe essere un game changer, ma al momento sul punto ci sono solo illazioni giornalistiche.

  3. medardo says:

    Caro Vito, quel poco di fondamento che la tua analisi ha, è minato alla base dal presupposto che Soru compri. L’affare, se di questo si tratta, lo si fa in due: sia chi vende e sia chi compra. E quanto è più forte la domanda, tanto più sale il prezzo. Che Soru sia al mercato, a comprare, è suggestivo ma resta una tua elucubrazione post prandiale risolvibile con un alka selzer. Soru ha molti difetti ma non difetta di coraggio, la sua inizitiva politica è partita in sordina ma, a giudicare dalle reazioni scomposta di molti, non è così velleitaria come i “dirigenti” del pd vogliono far credere. Loro sono per il “NOI” e non per l'”IO”. Credo che il PD si stia rendendo conto, piano piano, che il NOI si sta riducendo a deu, Kikkinu, Kikkinu e deu.
    un affettuoso salutio

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