“Fratelli d’Italia ritiene che non ci siano più le condizioni per sostenere il secondo mandato del presidente Solinas”. E alla fine, anche il centrodestra è esploso. Ora bisognerà attendersi di tutto, non esclusa una chiusura anticipata della legislatura regionale, con conseguente voto non più ai primi di marzo ma magari anche a febbraio. Un mese in meno significa dover accelerare le procedure per la composizione delle liste, mettendo in difficoltà chi è partito dopo, ovvero il gruppo degli scissionisti guidato da Renato Soru.
Il centrosinistra che ha scelto Alessandra Todde adesso respira un po’: sia perché con lo scontro in atto nel centrodestra si allenta la pressione mediatica sulla candidata del Movimento Cinquestelle, ormai sotto attacco quotidiano da parte di Renato Soru, sia perché anche nel centrodestra si fa più vicina l’ipotesi di una scissione. Il presidente Solinas infatti sembra essere deciso a candidarsi lo stesso, con il sostegno unico del suo partito e della Lega.
Alle elezioni potrebbero esserci dunque quattro candidati alla presidenza della Regione: Alessandra Todde per il centrosinistra, Renato Soru per gli scissionisti del centrosinistra, Paolo Truzzu per il centrodestra e Christian Solinas per i sardoleghisti.
Tutto ciò a grandi linee, perché il progetto degli scissionisti soriani è innanzitutto quello di far cadere la Todde (sostituendola con Graziano Milia, ma questa è solo una delle tante varianti dello schema) e rientrare nel centrosinistra, mentre personalmente continuo a non credere tanto alla candidatura di Truzzu (che sa bene che potrebbe fare la fine del suo predecessore a Cagliari, ovvero perdere sia il Comune che la Regione). Nell’ipotesi di una ricucitura con i sardisti (o anche solo per provare a proporsi in maniera diversa agli elettori), Fratelli d’Italia potrebbe anche virare su un altro candidato (sarà Luca Saba di Coldiretti? L’editore dell’Unione Sarda Sergio Zuncheddu?), lasciando Truzzu al Comune di Cagliari, dove avrebbe vita semplice visto il dissidio tra il Pd e i Progressisti (che vogliono provare a ricandidare Massimo Zedda).
La settimana che si apre domani ci dirà tante cose. Nel centrodestra, i sardisti andranno allo scontro frontale, mettendo a rischio non solo la naturare conclusione della legislatura regionale ma anche tante amministrazioni comunali, Cagliari in primis? Il rischio è quello di una sorta di “armageddon elettorale”, perché, per una sorta di reazione a catena, a rischiare sarebbero anche le traballanti giunte di Oristano, Nuoro, Sassari e Alghero. A saltare per aria sarebbe tutto il sistema della alleanze, con esiti ovunque imprevedibili.
E nel centrosinistra, l’arrivo venerdì a Cagliari della segretaria del Pd Elly Schlein metterà un punto fermo sulla candidatura della Todde? E cosa dirà la Schlein degli scissionisti?
Il quadro cambia di ora in ora. Se il centrodestra si spacca, il tentativo di Soru di scardinare il Pd e il centrosinistra perde peso. Quanto alla Todde, solo venerdì sembrava in un angolo, da ieri lo scontro nel centrodestra la fa respirare: chissà fino a quando.
”Se il centrodestra si spacca, il tentativo di Soru di scardinare il Pd e il centrosinistra perde peso”: al contrario, se la giocherebbe alla grandissima.