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È stata la mano di Christian. Se il potere si rende ridicolo, perché non raccontarlo?

Matrimonio Christian Solinas
Cagliari, 23 dicembre 2021

Ogni buon giornalista passa la sua vita a cercare fatti e a chiedersi se questi possano trasformarsi in notizie. Lo fa secondo la sua sensibilità, la sua formazione, tendendo conto della testata per la quale lavora e del suo pubblico di riferimento. Il matrimonio del presidente della Regione Christian Solinas è una notizia? Evidentemente sì, perché questo fatto risponde almeno a ben cinque criteri di notiziabilità sui nove elencati da Alessandro Barbano nel suo “Manuale di Giornalismo” (Laterza 2012), e i criteri rispettati sono singolarità, attualità, interesse umano, prestigio sociale delle persone coinvolte e vicinanza.

Ma in quanti modi si può dare una notizia? Dipende ancora una volta da una serie di fattori. È chiaro che se arrivi con una macchina d’epoca e vestito in maniera un po’ inusuale, non puoi non pensare che il taglio che può essere dato alla notizia sia quello cosiddetto “di colore”, ovvero

partendo dalla notizia-base, l’articolo ricama sui particolari, sulla atmosfere e su tutti gli elementi di corredo di un avvenimento. (…) L’obiettivo è rendere partecipe il lettore di tutta una serie di elementi che sono ‘secondari’ rispetto alla notizia in se stessa, ma che di fatto ne caratterizzano nel dettaglio la natura. (Regole di scrittura giornalistica, Fidaf)

È evidente che è stata la mano (guantata) di Christian a solleticare tanti commenti, ironie e battute. In questo caso si chiama satira, e da sempre il potere ne è oggetto.

E se spunta un video del presidente che canta? È una notizia o cattivo gusto, o addirittura invasione della privacy?

È una notizia nella misura in cui il fatto viene trattato per quella che è: un aspetto curioso di un uomo di potere che nell’esercizio delle sue funzioni appare di solito molto ingessato e che in questa occasione mostra invece un aspetto inedito del suo carattere.

Era un fatto privato? Parliamone. Il matrimonio di Solinas non mi sembra si sia svolto all’insegna della sobrietà e della privacy difesa a tutti i costi, anzi. È stata una eclatante ostentazione di ricchezza e potere che sembrava uscire da un film di Sorrentino. E dunque raccontarla è doveroso.

Qui invece tanti si fermano. Come se esistesse solo il giornalismo delle 5 W, dei comunicati stampa, delle conferenze stampa delle forze dell’ordine.

Il giornalismo sardo, ma più in generale la nostra opinione pubblica, è troppo ossequioso nei confronti del potere ed evita di usare linguaggi diversi rispetto a quelli convenzionali. Perché la mano guantata di Christian ha bisogno di un linguaggio particolare per essere raccontata. Ma noi non lo usiamo e dunque restiamo afoni davanti a mastodontiche manifestazioni del reale come quella di ieri.

Peccato però che la politica spesso si alimenti di intrecci tra sfera pubblica e sfera privata che però restano nascoste.

Facciamo un esempio, assolutamente inventato. Se una consigliera di opposizione lascia il suo partito ed entra nel gruppo misto e dopodiché ottiene un importante incarico consiliare che doveva andare ad un consigliere di maggioranza, c’entra qualcosa che sia diventata da mesi la fidanzata di un assessore regionale (con tanto di foto dei loro viaggi su Facebook)? Dov’è il pubblico e dov’è il privato in questo caso? 

Il potere non ama che i suoi meccanismi vengano svelati. Non ama che le sue ostentazioni vengano raccontate. Il potere pretende di imporre un complice silenzio a tutti noi che malauguratamente veniamo a conoscenza delle sue vergogne, delle sue cadute di stile, del suo cattivo gusto. Salvo poi aggrapparsi al concetto di privato quando si accorge di essere finito in un gorgo di ridicolo.

Ma bistiu a ballerino de tip tap e con la Rolls Royce quasi dentro la chiesa ci sei arrivato tu, mica io.

Buon Natale a tutti.

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11 Comments

  1. Teresa says:

    “un personaggio pubblico e quindi interessante per il popolino”

    Già qui c’è tutta la mentalità ossequiosa di cui parlava Vito, l’idea che da una parte ci siano i personaggi pubblici e dall’altra il “popolino”. Due entità nettamente separate di cui la seconda, chiamata “popolino” per spregio, non deve interessarsi di ciò che fanno i personaggi pubblici, anche se glielo sbattono in faccia con evidente ostentazione, altro che cerimonia privata.
    Il “popolino” ha tutto il diritto di osservare e giudicare i personaggi che sono, appunto, pubblici, e lo sono perché hanno scelto di esserlo, non per un accidente della storia. E che ricoprono una posizione di privilegio perché é il “popolino” che ce li ha messi. Se il presidente voleva evitare i lazzi del popolo (non “popolino”) che lo ha eletto, doveva evitare di rendersi ridicolo, nell’ipotesi che ne fosse in grado. Oppure incassare e tacere.

  2. Pietro says:

    Di una sola cosa sono certo nella vita!….il matrimonio mai, mai, mai e poi mai!
    È la regola n.1 per ogni uomo diligente!
    Già l’orrore di finire in reclusione a vita con un secondino alle calcagna fa venire i brividi…in più per ‘festeggiare” la stolta idea dovrei scucire un patrimonio e cosa impossibile mascarmi come Geoffrey di Willy, il principe di Bel-Air.
    No! …viva la libertà!

  3. Luana Farina Martinelli says:

    Pensare che quando queste manifestazioni arrivarono da da ” unu piogu asciadu”, come fu per il matrimonio del “borgataro” Eros Ramazzotti, tutti furono pronti a massacrare un ragazzo del popolo che, nel suo concetto semplice di rivalsa sociale, aveva raggiunto il benessere. Per Solinas, ostentatore non di raggiunto benessere, ma potere, ancfevda parte dei media, e non solo, c’è uno sguardo di accondiscendente paternalismo che mi dà la nausea.

  4. Raffaella Venturi says:

    Caro Vito, sei stato magistrale nell’analisi dell’accadimento ma, ancor più, sei stato diabolico nella risposta ( è evidente che la signora MGM del primo commento sia sempre tu, sotto mentite spoglie, per farci piegare dalle risate)!
    Auguri in purezza e sobrietà!

    • Tanti auguri anche a te!

    • Maria Giulia Masala says:

      Cara Raffaella Ventura,
      La prego di non mischiare la lana con la seta (che sarei io). Avrà sicuramente già verificato che esisto davvero, sono davvero una signora ed ho una mia vita piena e soddisfacente al di fuori dei social.
      Il mio commento scaturiva dall’amore per la verità, non per difendere persone che sanno farlo da sole.
      Inoltre, colgo ancora l’occasione per dire che l’autore ha usato il falso pretesto didattico (i cinque criteri su nove di un fatto per essere notizia), per sparlare degli sposi, cosa che era palesemente il suo unico intento.
      Se finge cominciando con linguaggio addirittura tecnico e con tanto di citazioni bibliografiche, finisce con uno sproloquio che è un’offesa per la nostra lingua Sarda, mostrando il suo vero volto da casteddaio “gaggio” dietro la maschera da intellettuale!
      A lui voglio dire che, se non è in grado da solo di capire dove collocare la linea che demarca la vita pubblica da quella privata di una persona, dove smette gli abiti formali ed i comportamenti controllati per rilassarsi, divertirsi con amici e parenti, in uno dei più intimi e bei momenti della sua vita, è meglio che vada, non solo a scuola di giornalismo ma anche di buon senso e di vita!

      • Raffaella Venturi says:

        Cara Maria Giulia Masala, intanto correggo il mio cognome: Venturi non Ventura, non vorrei venisse assimilato al più noto cognome della soubrette. Per il resto, che dire. Parliamo – lei ed io; lei e lo stimato collega Biolchini; lei e tutte le persone di buon senso che hanno considerato il matrimonio in questione una messa in scena imbarazzante – parliamo, dicevo, su due modulazioni che non hanno possibilità di incontro. Come dire: AM e FM. Lasciamo così. Inutile continuare il certame.

  5. Pier Giorgio Pinna says:

    Honi soit qui mal y pense

  6. Maria Giulia Masala says:

    Non c’è un punto, in questo articolo, che non sia confutabile e smentibile da chi ha partecipato alla cerimonia.
    E non per difendere ciò che non ha bisogno di esserlo( una festa in famiglia e amici, però con protagonista un personaggio pubblico e quindi interessante per il popolino), ma per rispondere in modo razionale e pacato a chi di mestiere fa il “pettegolo”. Il giornalismo e’ morto da un pezzo!
    Da quando molti esponenti della categoria hanno professionalità e sistematicità nella verifica delle fonti, e non di meno capacità di individuare fatti di vero rilievo esposti in italiano corretto.
    Al massimo possono parlare di sport e di notizie da rotocalco, non di cronaca.
    Non c’è una frase che sia vera, nel descrivere una cerimonia sobria e semplice, un ricevimento dentro le righe della finezza, una festa dove parenti ed amici si sono stretti attorno agli sposi ballando e cantando come sempre si fa ai matrimoni.
    Abbiamo senz’altro visto cose più sfarzose e faraoniche, di persone che non sono “famose” e perciò passate inosservate.
    Sarebbe serio e pregevole, che i giornalisti almeno, se non i comuni utenti dei social, ammettessero che era tutto perfetto: due sposi belli, sorridenti e felici in mezzo ai loro invitati.
    Sarebbe stimabile che scrivessero quanto fosse bella la sposa fino a poco fa sconosciuta, proprio per la sua sobrietà ed attenzione alla privacy, ed elegante lo sposo.
    Quante volte abbiamo incontrato auto d’epoca che giungevano alla nostra amata Basilica, o accanto a noi in mezzo al traffico e ci siamo emozionati suonando il clacson e facendo gli auguri dal finestrino! O visto una mamma, amica, testimone che sistemava il velo alla sposa!
    Se si può accettare ogni squallido commento da chi vive la vita altrui sui social, è doveroso invece rigettare questo modo di fare una professione una volta davvero nobile e rispettabile.
    L’invidia è un verme che mangia il cuore di chi la prova, no?
    E allora: w gli sposi!!!!

    • Giuseppina says:

      Bello lo sposo ho seri dubbi!! in quanto a invidia cosà ci sarebbe da invidiare??? Paridi su poveru arrichiu è ridicolo,

  7. Alessandra says:

    Ahahahhaahahahah gli hai messo la ciliegina sulla torta nuziale con questo articolo ,ahahahahahah visti i canoni sarà stata un grattacielo

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