Più passano le settimane, più è evidente che il disastro della sanità sarda è frutto soprattutto di una incapacità organizzativa cui la politica non riesce a mettere una pezza. Nuoro e Oristano sono gli epicentri di questa inadeguatezza tanto clamorosa quanto reiterata, ma è sul caso dei vaccini ai soggetti fragili che la Regione sta raggiungendo picchi di colpevole idiozia, alla quale l’evidenza e le fragorose proteste non riescono a mettere freno.
È incredibile come il sistema non sia in grado di imparare dai propri errori e cambiare rapidamente registro: già dai primi giorni della campagna vaccinale, iniziata quattro mesi fa, la Sardegna occupava gli ultimi posti della classifica per inoculazioni effettuate, e ancora oggi sta lì. Però l’assessore alla sanità, il leghista Mario Nieddu, oggi all’Unione Sarda sbotta: “Queste polemiche sui piazzamenti in classifica per numero di vaccinazione mi hanno stancato”.
Se è stanco lui, figuriamoci quanto lo sono i sardi di tanta inadeguatezza.
Perché se Nuoro e Oristano sono le capitali della incapacità della Regione di dare risposte ai cittadini, il caso dei vaccini ai pazienti fragili è in grado di dimostralo senza tema di smentita.
La questione è sotto gli occhi di tutti. È stato l’assessore Nieddu a decidere che i pazienti fragili non dovevano registrarsi sulla piattaforma regionale ma che avrebbero dovuto attendere la chiamata dell’Ats, ovvero dei reparti che li avevano in cura.
Una differenza che avrebbe dovuto creare una corsia preferenziale per le persone più a rischio e che invece le ha danneggiate. Da settimane questa situazione viene denunciata con interviste, servizi televisivi anche sulle reti nazionali e lettere ai giornali (leggete questa testimonianza pubblicata dal Corriere della Sera sulle attese dei diabetici), ma il presidente Solinas, l’assessore alla sanità Nieddu e il commissario dell’Ats Temussi non riescono a rimediare all’errore, se non con lentezza esasperante (solo ieri, ad esempio, è arrivata la decisione sui diabetici che ora non saranno divisi per inutili categorie).
Intanto il mese di aprile si è chiuso senza che la Regione raggiungesse la soglia di 17 mila vaccini al giorno chiesti dal commissario Figliuolo (ci siamo fermati grosso modo a diecimila) ed è andata avanti la sempre più inutile campagna di screening Sardi e Sicuri, di fatto sconfessata anche dal suo ideatore, il professor Andrea Crisanti, e che ha tolto risorse preziosissime alla campagna di vaccinazione.
In tutto questo, la Sardegna affronta la crisi senza poter contare su di un comitato tecnico scientifico, abolito di fatto dopo lo scandalo fatto scoppiare da Report sul via libera dato dai super esperti alla riapertura delle discoteche la scorsa estate.
Quindi è tutto nelle mani dell’assessore Nieddu e del commissario Temussi, che hanno creato questo disastro di campagna vaccinale, capace di danneggiare le persone che prima fra tutte doveva tutelare . L’inadeguatezza è lampante e chi ha sbagliato in maniera così clamorosa deve farsi da parte.
Per cui, Nieddu e Temussi: chi si dimette prima?
Paziente del ’53, fragile con patologia non grave, non potevo registrarmi al portale vaccini perché doveva chiamarmi il policlinico di Monserrato, chiamo e non sanno cosa dirmi, hanno migliaia di pazienti e ricevono 18 vaccini al giorno.
Ancora paziente, il 22 aprile riaprono le registrazioni al portale, ricevo la conferma dell’iscrizione, dopo 10 giorni sento che vaccinano i nati nel ’60 senza patologie.
Un po’ impaziente, ricordo di conoscere qualcuno nelle segrete stanze, cerco notizie di straforo e mi dicono che il mio nominativo non si trova in lista; in più vengo a sapere che non sono il solo ma c’è un mal funzionamento nel sistema, non si sa quanti siano rimasti fuori lista pur essendosi registrati, ma pare molti, non si può conoscere la propria posizione perché non esiste una codifica, non c’è un telefono dedicato che risponda, un caos completo.
Finalmente risponde il numero del supporto tecnico, non sanno niente ma mi dicono che devono passare al sistema di chiamata delle Poste. Un sistema gratuito e che funziona, messo a disposizione di tutte le Regioni due mesi fa, ma anche la Regione Sardegna l’ha rifiutato allora, vantavamo il nostro pagato a caro prezzo!
Hanno dovuto cedere come la Lombardia, ma con un mese di ritardo.
È intanto, io e chissà quanti altri aspettiamo una chiamata che non arriverà, e ormai non siamo più pazienti
È incredibile come anche davanti all’evidenza l’Assessore continui a blaterare frasi insensate come quelle di oggi: chiederemo al Governo di passare in zona gialla! Stiamo assistendo a una inadeguatezza senza limiti e questo si preoccupa di chiedere la zona gialla.
Non si dimette nessuno per i seguenti motivi:
1) Perché nessuno di questi signori ha la vocazione del suicida
2) Perché l’attuale governo regionale ha una maggioranza di ferro, sono i “cattivi” e i cattivi hanno sempre interesse a controllare la mangiatoia
3) Perché l’opinione pubblica è anestetizzata e inoffensiva, quindi pressioni esterne non ce ne sono
Rassegniamoci, questi qui si faranno i loro cinque anni di “governo” puliti puliti e con l’attuale legge elettorale rimarranno comunque sempre a galla…
Oggi sono riuscito a parlare con un’operatrice telefonica dell’ URP della Direzione generale della Sanità dopo “solo” 142 tentativi andati a vuoto. Morale della favola: problema non risolto con operatrice che mi chiude il telefono in faccia. Questo è il livello del servizio.
Beppone ha ragione, la colpa verrà attribuita ai cittadini che rifiutano il vaccino, alle dosi che non arrivano…
E con queste scuse, paragonabili a quelle espresse per il pranzo di Sardara, saranno assolti dagli elettori.
Dimettersi sarebbe un’ammissione di colpa
I “sardi” hanno eletto questa maggioranza e ne pagano ne conseguenze. Per curiosità, qualcuno ha letto i progetti della RAS per il Recovery Fund? Il problema dei vaccini è immediato e riguarda la linea di difesa attuale contro la pandemia; ma se rimaniamo fuori dai finanziamenti per la ripresa economica e l’infrastrutturazione di base, continueremo ad essere una regione sempre più in ritardo rispetto al resto d’Italia e, ancor più, d’Europa.
Non c’è dubbio che non conoscano l’istituto delle dimissioni. Purtroppo abbiamo anche una giustizia lentissima e l’esposto che ho presentato in procura avrà un iter lunghissimo. Sanità e giustizia negate.
Dire disastro: riduttivo.
Mio marito paziente fragile diabetico non e’ ancora vaccinato.
Quella piattaforma delle prenotazioni sembra gestita da Topo Gigio….
Un’avventura….prima nn prende le adesioni per esenti x patologie….
Poi aprono a tutti anche per chi ha esenzione.
Convocato e mostrata la documentazione viene rimandato a casa…astra zeneca non fa per lui.
Stiamo aspettando la chiamata per il vaccino che FARA’ PER LUI.
Spoiler: purtroppo nessuno dei due si dimetterà