Il sindaco di Nuoro Andrea Soddu, riconfermato dall’ultima consultazione elettorale, ieri ha disegnato la grave condizione in cui versa la città che cerca di fronteggiare la recrudescenza della pandemia da Sars-CoV-2, con le pallottole spuntate di una macchina sanitaria clamorosamente in ritardo e in evidente affanno, come attestano l’impennata dei contagi – il tracciamento è saltato – e il grado di stress cui è sottoposto l’ospedale San Francesco.
Un quadro allarmante che, con l’ingente numero di sanitari messi in panchina dal Covid-19, paga le conseguenze di scelte logistiche pregresse che mal si conciliano con le stringenti misure previste dalla Medicina delle Catastrofi, che nulla concede all’improvvisazione e, semmai, obbliga a severe misure preventive e di gestione del contesto pandemico, al fine di evitare la propagazione del virus, gestire i casi conclamati e garantire le prestazioni sanitarie a tutti gli utenti bisognosi di cure.
Una partita complessa in cui il gioco di squadra è essenziale, fondandosi su azioni trasversali e condivise, in cui deve essere ben esplicitato chi fa cosa, dove e con quali mezzi.
Con la lucida ed efficace analisi, il primo cittadino, prima e legittima autorità in materia di igiene e sanità pubblica, reclama contromisure urgenti, risposte che non possono più attendere e che, in realtà, avrebbero dovuto essere tradotte in prassi fin dagli esordi dell’emergenza che, in Sardegna, si è riaffacciata con promettente virulenza, a partire da agosto. Risalgono a quel periodo, infatti, i primi cluster, curiosamente registrati tra gli avventori delle discoteche, cui si fa risalire la precoce “seconda ondata” sarda – per alcuni non solo sarda – e che, di sicuro, non allertò la “torre di controllo”.
E siccome c’è poco da aspettare, solerte, il leghista Pierluigi Saiu, nella doppia veste di consigliere regionale e comunale, risponde: “La sanità è in emergenza ovunque. Eppure c’è qualcuno che in Sardegna, anche a Nuoro, continua a far finta di non capire. O che vuole far finta di niente per poter dire che così ‘non va bene’ e che la colpa è di Solinas e di Nieddu. Non è così”.
Il super consigliere leghista respinge ogni accusa, nega la realtà e, nonostante il sindaco Soddu se ne sia guardato dalla strumentalizzazione del quadro cittadino, proprio in campagna elettorale – un dato verificabile – prosegue:
“È da irresponsabili, in questo momento, fare polemica politica sulla sanità sarda. Nel pronto soccorso del San Francesco ci sono 25 pazienti Covid ricoverati. Quel reparto non può funzionare come prima. Quei pazienti sono ricoverati lì perché gli altri reparti Covid sono già pieni. Il reparto Covid al piano zero verrà portato all’undicesimo e i posti letto passeranno da 16 a 30. Il pronto soccorso Covid verrà collocato al piano zero e saranno allestiti altri 16 posti letto. Avremo, quindi, sessanta posti letto nei reparti Covid più i sedici nel pronto soccorso Covid. Il pronto soccorso verrà invece nuovamente adibito alla sua originaria funzione. Prenderanno servizio sei nuovi medici. La dotazione organica dovrà essere poi ulteriormente incrementata. Siamo in guerra contro il virus. Una guerra difficile, in prima linea ci sono medici, infermieri e sanitari su cui grava un incredibile carico di lavoro e responsabilità. Ci sono i pazienti. Le decisioni da prendere non sono semplici. Siamo di fronte a un’emergenza sanitaria senza precedenti. Lo sciacallaggio politico, in questo momento, non serve e anche il sindaco di Nuoro pensi alle sue responsabilità come cittadino e come politico”.
Ancora frastornati dall’aver appreso che valiamo meno di uno Van Svät e di essere in balia di decisori politici, pure sguarniti – fino a ieri a nostra insaputa – di un Comitato tecnico scientifico (il professor Vella è fedele ma non plurale, da solo non fa un comitato) ci tocca assistere a maldestre lezioni di politica che, oltre a dimostrare la scarsa conoscenza del ruolo del sindaco in materia sanitaria, non sembra abbiano a cuore la tutela dei cittadini ma proprio la polemica, quella del gioco delle tre carte.
Come si può ammettere l’emergenza (mal comune mezzo gaudio?) e, per contro, negare le conseguenze che sta avendo, dando la priorità alla difesa dei vertici?
Possono sapere i cittadini quale effettiva ricaduta abbia avuto l’investimento di milioni di euro sul reparto di Rianimazione?
I chirurghi attesi che fine hanno fatto?
E perché la nota, del consigliere Saiu, con quel retrogusto di proclama, non fa cenno alla prematura chiusura del reparto Covid? Come l’assessore Nieddu, ritiene la pandemia un evento imprevisto?
Siamo sicuri che portare i pazienti Covid all’undicesimo piano, ancora una volta troppo interno all’ospedale, ovviamente privo di accessi esterni e affatto ampio, ancora una volta, sia la soluzione migliore e non la replica dell’errore originario?
Cosa abbia determinato la diffusione del virus tra i sanitari se l’è domandato?
Proprio non si trova uno spazio alternativo se non ideale, più adeguato, magari smettendola di far credere che i traslochi dell’ultim’ora, non di un reparto qualsiasi ma di Oncologia rappresentino la soluzione?
E possiamo credere che l’arrivo random di sei medici, che certo daranno ossigeno ai medici del San Francesco, provati da turni massacranti, sia grasso che cola e non piuttosto un salvagente lanciato domani, anzi a 40 giorni, mentre i naufraghi annaspano da ieri?
Sorge il dubbio che la Sardegna – questi i dati di oggi: 15.183 casi positivi complessivamente accertati, 3.123 (+60) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 2.441 (+13) nel Sud Sardegna, 1.275 (+43) a Oristano, 2.201 (+145) a Nuoro, 6.143 (+109) a Sassari – sia gialla solo per effetto del daltonismo, almeno stando alla realtà a tinte fosche denunciata dal sindaco Soddu e condivisa dai sindaci della provincia che stamattina si sono raccolti davanti al presidio sanitario nuorese, per esprimere la loro preoccupazione e per manifestare la vicinanza ai sanitari stanchi di Covid e di urla lanciate nel deserto, che speriamo attivino, ancora una volta, la richiesta, da parte del presidente Solinas, del supporto della Sanità Militare, ma non solo per l’effettuazione dei tamponi (sarebbero 1700 le segnalazioni di casi sospetti da accertare).
Perché fare un sopralluogo davanti all’ospedale quando si sa già che i tamponi saranno effettuati in via Einaudi dove si tiene il drive in?
Sonia Melis
Tre cose
La prima questo disastro finirà solo con l’arrivo di un vaccino…(e non la vedo breve)
La seconda: qui in Sardegna un contributo non trascurabile alla ondata del virus l’ha data il trio Solinas, Briatore, Zedda.
La terza: il Covid avanza a balla, come in quadro di Bosch, sopra il cadavere della sanità sarda.
Di ciò, sinistra e destra ufficiali hanno una responsabilità enorme (..e la brevità mi impone di non scrivere di quello schifo che si chiama Mater Olbia).
Come se ne esce ?
Questo pazzo di consigliere ci dice :…ma che volete che sia… tanto è così ovunque…
…un mio compaesano una volta disse al maresciallo dei carabinieri…. (gli erano scappate le pecore) “caro maresciallo cosa vuole che le dichi .. più che mettere una matta di prunizzia a tupponare l’aido …altro non potevo fare.”
E ora mi sa! che solo questo si può… cioè
…fare come Franceschino…
…un ramo di però selvatico qui, due pietre la, una rete di letto arrugginito per chiudere quella imboccatura (…un classico..) e così via.
I medici dovranno usare tutta l’inventiva di cui sono capaci, con quello che hanno a disposizione e noi dovremmo stare attentissimi a non impestarci e a non appestare.
…E come nei Promessi Sposi …invocare l’aiuto della divina provvidenza.
Assessori presidenti consiglieri manco li calcolo.
Quando ho visto che la Sardegna era segnata in giallo,pur vivendo a Firenze ma ,avendo contatti con amici e parenti sardi,mi sono meravigliata,ora ,finalmente,ho capito che la mia meraviglia è giustificata. Ma perchè noi sardi ci siamo fatti fregare dalla lega? Ci volevano i leghisti per buttaci nel baratro?Non ho parole ma tanto dispiacere per vedere così malridotta la mia adorata terra.
comunque la Lega Salvini Premier, nel bene o nel male, in Sardegna è composta da Sardi… i Sardisti sono Sardi… e tutti i partiti che diciamo “italiani” in Sardegna sempre da Sardi sono composti… comunque, non so se c’entri, Marilotti che ho votato è uscito dal gruppo 5Stelle…