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Coronavirus, entrano in scena il Mater Olbia e altre cliniche private. Ma con quale ruolo? E quali soldi?

Quando era ancora un cantiere

Che il Mater Olbia avrebbe fatto parte della rete ospedaliera contro il Coronavirus il presidente Solinas lo aveva dichiarato già una settimana fa (così scriveva La Nuova Sardegna). Qualcosa di nuovo però deve essere accaduto se ieri l’annuncio ha assunto un tono solenne, accompagnato due delibere (la 16/2 e la 16/3) che, proseguendo nella tradizione di opacità che accompagna la giunta Solinas, non sono state ancora rese cliccabili sul sito della Regione.

Sia chiaro: con la capitolazione dell’ospedale di Olbia Giovanni Paolo II (27 infetti tra operatori sanitari e pazienti, ma il responso di tantissimi tamponi deve ancora arrivare), il Mater è una manna dal cielo. Non bisognerebbe quindi guardare il pelo nell’uovo, direte voi.

Ma il Mater Olbia è, ricordiamocelo, una struttura privata, che fino a qualche settimana fa non aveva neppure l’accreditamento per ospitare i malati in terapia intensiva. “Occorre che la giunta approvi un modello contrattuale specifico per il Mater” chiedeva infatti lo scorso 9 marzo il consigliere regionale del Pd Giuseppe Meloni, “come annunciato nella delibera del 22 gennaio”.

Prima domanda: questo nuovo modello contrattuale specifico cosa comporta dal punto di vista economico? Perché per il 2020 la Regione già pagherà al Mater la bellezza di sessanta milioni di euro e spiccioli: la Regione dovrà dare altri soldi alla struttura privata per affrontare l’emergenza Coronavirus? Oppure l’accreditamento sarà temporaneo e senza oneri aggiuntivi?

Domande al momento senza risposta.

Sia chiaro: nessuno vuole criminalizzare la sanità privata (che è privata per modo di dire, visto che è pagata con i soldi nostri), ma capire che ruolo avrà, quello sì. Il presidente Solinas farà come il suo collega dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che dopo aver chiaramente detto che era lui che dettava le condizioni ai privati e non il contrario, ha annunciato un accordo di collaborazione con le cliniche?

Nero su bianco e alla luce del sole. È la stessa strategia che vuole seguire il Solinas?

Anche perché è evidentissimo che il presidente della Regione sta approfittando della crisi per provare a ridare ruolo alla sanità privata sarda da anni in grave difficoltà. Insieme al Mater, anche il Policlinico di Sassari (non fatevi ingannare dal nome, è una clinica privata) sarà infatti ospedale Covid, così come la clinica Città di Quartu. Ma sono due strutture all’altezza del ruolo che la Regione sta loro affidando?

Seconda domanda: il presidente Solinas sta forse gettando le basi per un maggiore protagonismo degli ospedali privati nella sanità sarda che verrà, ricalcando in questo modo il modello lombardo?  

Anche questo non lo sappiamo. Però sommessamente ci permettiamo di far notare che ad aver messo in crisi la Lombardia più del Veneto e dell’Emilia, è stato proprio un modello di sanità appiattita sulle strutture ospedaliere private a scapito della medicina territoriale.

Considerazione finale: alla fine dell’emergenza la sanità sarda dovrà essere completamente ridisegnata e le basi del nuovo modello si stanno gettando in questi giorni di caos ed emergenza.

Per questo bisogna tenere gli occhi aperti.

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8 Comments

  1. se hanno già avuto i soldi, li usino per emergenza coronavirus invece delle altre cose anche perché o fanno l’una o fanno le altre… o vogliono essere pagati due volte??? 🙁

  2. Francesco Utzeri says:

    Egregio Biolchini,
    ancora una volta un suo intervento mi sollecita nel dare il mio modesto contributo. Premetto che non ho alcun pregiudizio nei confronti dell’iniziativa imprenditoriale sanitaria privata, ben venga se svolta nell’interesse collettivo, oltre che nell’interesse dell’imprenditore che ci mette i soldi. Per quanto mi riguarda però, la sanità deve essere principalmente pubblica perchè garantita dalla Costituzione. Il privato, se vuole, può offrire servizi complementari, anche di alto livello qualitativo, a chi ritiene di non avvalersi del Serizio Sanitario Nazionale. Tutto ciò premesso porto la mia testimonianza. Sono un paziente cronico di malattia rara, seguito egregiamente in D:H., presso un ospedale cittadino. Pur nelle continue difficoltà che medici ed infermieri devono affrontare ogni giorno, per le carenze che sussistono nello svolgere il loro lavoro, mai rinuncerei a tale organizzazione, in favore della sanità privata. Il mio giudizio nasce dalle esperienze avute presso cliniche private, non certo soddisfacenti..
    FRANCESCO

  3. Rina Salis Toxiri says:

    Si dovevano o si devono REQUISIRE tutte le cliniche private, non siamo in guerra? Pagando solo le spese correnti, senza compensazioni extra.

  4. Pierluigi says:

    Vito, questo è quello che si trova in rete facendo una piccola ricerca. Senza necessità di fare polemica, il tuo astio nei confronti della sanità privata è molto sospetto.

    Sono riconosciuti alla Struttura di cui trattasi i DRG sia medici che di terapia intensiva delle prestazioni prodotte, gli stessi sono finanziati con il dodicesimo del mese di riferimento del budget già contrattato, detratto l’eventuale valore della forza lavoro pubblica fornita. Qualora quest’ultimo non fosse capiente per coprire tutta la produzione, la parte restante sarà retribuita in deroga al tetto di spesa regionale attingendo dai fondi per l’emergenza Covid-19 stanziati dalle regione Sardegna e dallo Stato Italiano, ai sensi del citato D.L. n. 18/2020. L’Assessore propone inoltre che sia dato mandato all’Azienda per la Tutela della salute di procedere al riconoscimento di un finanziamento per funzione, legato al fatto che la struttura ospedaliera è completamente dedicata all’assistenza di pazienti Covid-19, pari alla differenza tra valore dei DRG prodotti su base mensile ed il valore che gli stessi avrebbero se la struttura fosse utilizzata con un tasso di occupazione pari all’ottanta per cento, per il periodo che verrà successivamente indicato dalla Regione Sardegna

    • Pierluigi, non penso sia astio e comunque se anche qualche dubbio sulla sanità ci fosse, sarebbe a mio avviso ben giustificato da come la vicenda del Mater è stata trattata in questi anni.

      • in Questo caso hai perfettamente ragione. Spero che quanto ho trovato possa essere d’aiuto. E comunque colgo l’occasione per complimentarmi per il tuo blog, contenuti sempre interessanti e, soprattutto, scritti in maniera impeccabile.

    • Astio forse, e non poco giustificato, visto che viene sostenuta dai sioldi dei cittadini che lavorano, lavorano, lavorano, Mister Pierluigi! Sospetto invece no. Perchè c’é la certezza che la sanità privata è una delle peggiori speculazione, la speculazione sul malato. E allora, Mister Pierluigi, pensa che basti l’astio?

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