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Coronavirus, Solinas dice “Isoliamo la Sardegna!”. Ma è solo un modo per nascondere le inadempienze della Regione

La notizia è di quelle che faranno discutere, e anche tanto: il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ha chiesto ieri e oggi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di interrompere “per 20 giorni i collegamenti con la nostra Isola, per meglio contrastare la diffusione del virus e per prevenire una possibile eccessiva pressione sulle nostre strutture sanitarie”. Ma Conte ha detto no, sia ieri che oggi.

In realtà, le conseguenze di una proposta del genere sono tutte da valutare sia dal punto di vista sanitario (ormai il virus è in Sardegna) che da quello di vista economico, con il rischio che l’idea di Solinas di “isolare l’isola” porti limitati benefici dal punto di vista sanitario, gettando però sul lastrico una economia già fortemente debilitata dalla crisi e dal dilagare del virus.

Una proposta mediatica, insomma. E nulla più.

Perché il punto piuttosto è un altro: lo scorso 23 febbraio (cioè quattordici giorni fa, quando ancora in Sardegna non si era ancora registrato alcun caso di Coronavirus) con una ordinanza lo stesso Solinas aveva disposto controlli stringenti “su tutti i passeggeri in arrivo da destinazioni extraregionali nei porti e aeroporti del territorio della Regione Sardegna”.

L’ordinanza prevedeva che “i soggetti competenti alla gestione di porti e aeroporti” dovessero assicurare “idonei percorsi di rilevamento dotati di termoscanner”, per consentire “di isolare i passeggeri fino al termine dei controlli”. 

Purtroppo però tutto ciò è stato fatto solo a Cagliari, come ieri (ieri: cioè a tredici giorni dall’ordinanza di Solinas) ha scritto l’Unione Sarda, riportando una nota dell’Autorità Portuale del Mare di Sardegna: a Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres e Santa Teresa nessun controllo. Nessuno.

E questo (a parte il caso di Olbia), per responsabilità del Dipartimento regionale della Protezione Civile che non ha avanzato alcuna richiesta a riguardo.

Se i controlli fossero stati attivati subito, forse sarebbe stato più semplice intercettare i settentrionali in fuga dalla zona rossa e che ora si stanno precipitando nelle loro seconde case in Sardegna. Una situazione evidenziata dall’ordinanza di oggi del presidente Solinas.

E i controlli negli aeroporti di Cagliari e Alghero? Criticità anche lì, come ha sottolineato una lettera aperta dell’Anci Sardegna appena due giorni fa.

Morale della favola: incapace di far rispettare le sue stesse ordinanze, il presidente Solinas prova a recuperare il tempo perduto avanzando proposte mediatiche che hanno come obiettivo solo quello di gettare la croce addosso a Conte e nulla più.

Ma la gravità della situazione esige che la demagogia venga messa da parte e che ognuno faccia la propria parte con responsabilità. Anche dal presidente della Regione Sardegna e dalla sua giunta.

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5 Comments

  1. Ce lo ingaggiate un altro “allenatore continentale” per rafforzare la difesa della Sardegna (dei Sardi) contro il coronavirus e il legaSolinas?

  2. Infatti già tenuto presente in un post questo pomeriggio, in sintesi l’intenzione loro era di spostare le responsabilità al governo centrale ELEMENTARE. …

  3. Grazia Pintore says:

    Resto allibita pensando che persone,che stimo,abbiano fiducia in Solinas ed ,ancora più grave,che grazie ai sardisti ha vinto la Lega in Sardegna.Poveri noi sardi in che mani ci siamo messi!.

  4. Efisio says:

    I controlli agli arrivi non servono a nulla, stavolta Solinas ha involontariamente ragione.
    Fermiamoci per una ventina di giorni se non vogliamo fermarci per 6 mesi o per sempre

  5. Luca67 says:

    Facevo più o meno la stessa riflessione, appena ho letto la notizia, in un gruppo assai meno vasto, una chat di colleghi. Giusta la quarantena per chi arriva dalle zone a rischio, ma andava fatto prima; assurdo disporre termoscanner in porti e aeroporti ma non essere in grado di mettere in pratica la misura. Ma proporre di chiudere la Sardegna per 20 giorni e fingere di sperare che il governo avrebbe avallato puó essere solo un modo per cercare visibilità. O almeno lo spero, perchè anche un ingenuo avrebbe capito che sarebbe stato impossibile, oltre che di dubbia utilità, considerate le decine di milanesi fuori controllo ormai installatesi nel nordest. E mi chiedevo: ma quali esperti lo consigliano? Ci sono davvero degli esperti? Forse spera di avere il consenso di qualche facilone che veda in lui un difensore dei sardi tradito come sempre da Roma. Non so cosa pensare, magari qualcuno ci casca pure!

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