Avendo altre cose cui pensare, non sono per niente preoccupato dell’epidemia di Coronavirus in Italia. Ma le reazioni della gente e le dinamiche della comunicazione e della politica quelle sì, quelle mi interessano.
L’informazione più che scorretta mi sembra ridondante: troppe voci, troppi servizi, troppo tutto. E alla fine il cittadino non riesce a mettere in ordine le informazioni che gli vengono date. Senza una gerarchia delle notizie, ecco che prevale allora la gerarchia delle emozioni, ovvero della paura. “Quanti morti oggi? E quanti infettati?”. E siamo punto e a capo.
Poi c’è la politica. È chiaro che il tanto decantato sistema sanitario lombardo-veneto ne esca quantomeno ammaccato da questa emergenza, e l’aggressività del presidente della Regione Lombardia Fontana e il silenzio di quello veneto Zaia stanno lì a certificarlo.
Un nervosismo che contagia anche chi, pur stando a circa mille chilometri dalla zona rossa, porta sul bavero la spillina di Alberto da Giussano, come il nostro assessore alla Sanità Mario Nieddu, subito pronto a soccorrere politicamente i suoi compagni di partito in difficoltà.
Chi non cambia è invece il presidente Christian Solinas: imperturbabile. Ieri alla conferenza dei presidenti delle Regioni convocata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha solennemente affermato che “le nuove disposizioni contenute nell’ultima ordinanza regionale sono già in atto e i controlli nelle aree aeroportuali e portuali sono a regime”.
Già a regime? Nei porti? Peccato che oggi l’Unione Sarda con un articolo a pagina due abbia dimostrato che no, nei porti sardi si arriva senza alcun controllo, con il presidente dell’Authority Massimo Deiana che dice “per ora non c’è alcuna indicazione”.
L’ordinanza del 23 febbraio (e che recita all’articolo 1 “I controlli finalizzati alla sorveglianza sanitaria, operati dal personale preposto, anche appartenente a organizzazioni di volontariato e protezione civile, devono essere eseguiti, secondo le indicazioni fornite dai competenti USMAF. Su tutti i passeggeri in arrivo da destinazioni extraregionali nei porti e aeroporti del territorio della Regione Sardegna” e all’articolo 2 “Per agevolare le attività di controllo di cui all’articolo 1. i soggetti competenti alla gestione di porti e aeroporti assicurano idonei percorsi di rilevamento dotati di termoscanner, che consentano di isolare i passeggeri fino al termine dei controlli”) ancora non è a regime. Ma proprio per niente.
Un altra piccola bugia, giusto per non farci perdere l’abitudine.
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