Ultime notizie dal magico mondo del cinema in Sardegna. Tenetevi forte.
Se ha fatto giustamente notizia l’esclusione dai contributi per la produzione di lungometraggi del regista Giovanni Coda (zero euro per il suo “La sposa nel vento”), che razza di bufera si alzerà quando i nostri giornali scopriranno che la Regione Sardegna ha negato un contributo di 500 mila euro nientepopodimenoche a Paolo Sorrentino (sì, proprio lui, il Premio Oscar!) per il suo nuovo film su Silvio Berlusconi, interpretato da Toni Servillo e atteso in tutto il mondo?
Ragazzi, c’è poco da sgranare gli occhi: è proprio così. La Regione Sardegna ha bocciato il film “Loro” di Paolo Sorrentino, ora in fase di lavorazione, per il quale la produzione Indigo Film aveva chiesto un contributo sulla base della legge regionale 20 del 2006 sullo sviluppo del cinema in Sardegna.
Volete sapere la motivazione del clamoroso rifiuto? Essenzialmente una: l’“inspiegabile la decisione della produzione di fornire nell’istanza una sceneggiatura priva di dialoghi e con una lunga serie di scene omissis”. Per la Regione è stato dunque “impossibile” dare “una valutazione tecnico-artistica” dell’opera.
Ma veramente?
Non solo: sempre la commissione (presieduta da Mauro Cagnina e composta da Chiara Atalanta Ridolfi, Paolo Pisanelli, Marco Asunis e Andrea Sergio Fantoma), ha ritenuto “puramente marginale l’ambientazione in Sardegna di una piccola parte della storia, che non consente di dare una valutazione oggettiva che abbia come riferimento l’identità regionale, che scarsamente si evince dalle scene descritte”.
Insomma, il bunga bunga in Costa Smeralda non basta a raccontare la Sardegna. Inoltre, “per un’opera dal budget molto considerevole in riferimento al cinema nazionale, 20 milioni, le ricadute sul territorio non sono soddisfacenti. Due settimane di riprese sul territorio non producono portano effetti considerevoli”. Viene inoltre considerato “relativo il coinvolgimento di imprese locali e residenti, rispetto a quanto diluito sul resto della penisola”.
E quindi, nonostante per la Commissione vi sono “notevoli le prospettive commerciali dell’opera, distribuita in modo articolato in tutto il mondo”, e “in questo progetto sono presenti alcuni tra i migliori talenti del cinema nazionale, pluripremiati con i massimi riconoscimenti internazionali”, nonostante il produttore sia “di grande importanza nel panorama cinematografico italiano e internazionale”, alla fine la Regione ha bocciato Paolo Sorrentino e il suo film, che sarà visto in tutto il mondo.
Roba da non credere.
Post scriptum
I colleghi che volessero verificare la notizia possono cliccare su questo link:
http://www.regione.sardegna.it/j/v/66?s=1&v=9&c=27&c1=1346&id=65312
“suo film, che sarà visto in tutto il mondo”
ma appunto questo film non ha bisogno di aiuti pubblici. sarà ben distribuito e incasserà soldi. lo possono fare benissimo da soli. sarà un successone.
diverso se mi dici che vuoi venire a rifare dei western in Sardegna o un film storico riguardante Fulgenzio da Ruspe e i Vandali con ricostruzioni e comparse…. allora si che tocca darglieli i soldi.
Ci vuole coraggio per dire no ad un premio Oscar. Coraggio e indipendenza. Per vincere un bando non basta essere premio oscar, non nella legge cinema della Regione Sardegna. La legge va modificata, ma i criteri per l’assegnazione dei contributi non possono oggi e non potranno domani prescindere dal fatto che in Sardegna ci deve essere una ricaduta importante in termini occupazionali, di formazione delle maestranze ai vari livelli (non solo runner per capirci), di ricaduta economica sul territorio sia nell’immediato (alberghi e ristoranti ad esempio) che a lungo termine (immagine della Sardegna nel mondo). E se un premio Oscar non darà garanzie adeguate, che vada pure da un’altra parte. La Sardegna non deve più essere terra di conquista. Per nessuno.
Si sta abbondantemente confondendo il ruolo della Fondazione film Commission con lo spirito della legge alla quale di fa riferimento nell’articolo. I criteri attuali vanno rivisti. Così come la commissione, magari evitando di inserire esponenti dichiaratamente politici. Così, per carineria istituzionale.
GF
Caro Vito,
La legge sul cinema va profondamente ripensata e riscritta. In particolar modo il ruolo arbitrario di distribuziine del punteggio da parte di una commissione talvolta raccattata.
Così come i contributi concessi a chi ancora non ha chiuso i propri precedenti lavori filmici, sempre sostenuti dalla Ras e che, in questo modo, costruisce “tesoretti” culturali presenti e futuri.
Inadeguato, tutto.
Ma cambiare le legge cinema targata Soru è sempre più difficile, lo è stato nei cinque anni Cappellacci, durante i quali si prese atto di tante storture in quella scrittura, e durante il governo Pigliaru è una priorità non pervenuta. Una tra tante…
Giovanni Follesa
Gentilissimo Vito, qual è la notizia? Che la richiesta di finanziamento non rispondeva nella forma e nel contenuto ai criteri stabiliti dalla legge cinema? Purtroppo, e per fortuna, essere un nome noto, venire a girare due settimane in Sardegna con una troupe romana non basta, purtroppo, e per fortuna, il bunga bunga non è rappresentativo della nostra isola. La notizia sarebbe invece che una grande produzione ha seguito l’iter regolare per accedere a un finanziamento invece di ricorrere a vie “preferenziali” com’è già successo. Magari questa legge può essere migliorata ma il criterio del “lei non sa chi sono io” non può comunque essere ammissibile e questo non vale solo per Sorrentino.
Qual è la notizia? Che la Regione ha bocciato il film di un premio Oscar. Detto questo, se Sorrentino avesse presentato una documentazione completa, io direi che invece il suo film sarebbe stato molto interessante proprio perché avrebbe raccontato una parte della Sardegna, quale è la Costa Smeralda.
Ergo chi ha sbagliato è chi ha presentato una documentazione incompleta non chi l’ha giudicata. La notizia potrebbe essere che stavolta una grossa produzione, un nome importante, abbia scelto di seguire le vie normali sottoponendosi all’esame di un bando pubblico invece di cercare di vincere facile.
Quanto alla vituperata patente di sardità necessaria per accedere ai finanziamenti forse vale la pena ricordare che senza tale particolarità la legge cinema della regione Sardegna rischierebbe di essere un doppione della legge nazionale e di essere cassata dalla comunità europea come aiuto di stato. Certo sarebbe necessario chiarire quali debbano essere i criteri di giudizio e di formazione della commissione tecnica, certo altri aspetti di applicazione della legge andrebbero rivisti, ma attenzione a non perderci nel farlo latti e cardaxiu. Quanto ai “5 anni Capellacci” in quel periodo l’unica attenzione data alla legge cinema è stata di depotenziarla fino a quasi azzerare la dotazione finanziaria: 400.000 € per tutto il comparto.
Caro Biolchini, anche senza valutare le altre richieste di contributo, “roba da non credere” sarebbe stato assegnare 600.000 euro alla produzione di Sorrentino riconoscendo il film come “opera cinematografica realizzata o girata prevalentemente in Sardegna o avente un diretto legame con la cultura, la lingua e l’identità regionale”. Bunga, bunga: ha presente?
“Girata prevalentemente in Sardegna”: senza entrare nel merito della polemica, è su quel “prevalentemente” che si gioca tutto.
Quindi, La grande bellezza sarebbe stato girato prevalentemente sull’isola del Giglio?
L’unica cosa seria che questa giunta di mezze calzette asservite al sistema ha saputo fare. Il film se lo paghi l’ex caballero perchè i 500000 euro vanno spesi per cose ben più inmprtanti in casa nostra e per i nostri giovani.