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“Cagliari, per l’alternativa a Zedda si può ricominciare da tre”, di Gianni Loy

Municipio

Il Municipio di Cagliari (foto Olliera, sempre lui)

Se il buon giorno si vede dal mattino, la vigilia del Natale 2015 si annuncia sotto buoni auspici. Il 16 incomincia la Novena di Natale. Nei solchi di una tradizione lontana e recente nello stesso tempo, il “Regem venturum dominum” e “Tu scendi dalle stelle”, o meglio “Tui calas de su celu”, continuerà ad essere cantato in lingua sarda in alcune chiese dell’isola. Sicuramente a Serdiana, dove don Mario Cugusi rinverdisce la tradizione proprio da lui rilanciata ormai diversi anni orsono a Sant’Eulalia, quando reggeva la storica parrocchia di Marina. Sicuramente nella chiesetta romanica dei santi Lorenzo e Pancrazio, a Cagliari in Buoncammino alle sette della sera, dove don Mario Ledda, del Capitolo Metropolitano, officerà Sa novena ‘e paschixedda, accompagnandola con alcune brevi catechesi sul tema “Voci femminili del Natale” .

Quasi in coincidenza con l’inizio della Novena di Natale, entra nel vivo anche la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale della città di Cagliari. Una campagna, stavolta, più lunga del solito. Molti outsider, con o senza primarie, sono già in corsa. Mancano conferme per le due formazioni maggiori. Il Pd sembra impegnato in alchimie con un pezzo di Sel alla ricerca di una formula che, si dice, possa portare alla ricandidatura del sindaco uscente Massimo Zedda, prospettiva che, per la verità, provoca qualche mal di pancia anche all’interno sia del Pd locale che di quello nazionale. Forza Italia, in mancanza dell’uomo forte che, un tempo, era capace di imporre un candidato (come sembrano lontani quei tempi!) sembra davvero brancolare nel buio.

La novità che più ci interessa, o almeno che più mi appassiona, è l’emergere di alcune proposte di partecipazione aventi una comune ispirazione di fondo, quella della diretta partecipazione dei cittadini, della ricerca di risposte concrete ai bisogni delle persone, della valorizzazione della pratica dell’autonomia e dell’autogoverno.

La novità, se mi è consentito questo termine, è costituita soprattutto dalla limpidezza di queste proposte. Si tratta di tre progetti, per essere più chiari.

Il primo ha scelto il nome ben augurante di Cagliari Città Capitale ed è rappresentata dal consigliere comunale Enrico Lobina, ha forti radici nel mondo progressista e nell’area dell’autogoverno, ricca di contributi che spaziano dall’autonomismo all’indipendentismo, attenta alle esigenze delle fasce più deboli della citta, preoccupata per i gravi ritardi in materia ambientale. Come dar loro torto, visto che all’amministrazione uscente non è bastata un’intera legislatura per rinnovare l’appalto per la raccolta dei rifiuti e con un preoccupante indice di inquinamento?

Una seconda area, rappresentata dal giornalista Paolo Matta, è ispirata, chiaramente e senza infingimenti, all’area del cattolicesimo progressista, per aver intercettato il formidabile messaggio sociale di papa Francesco e lamenta la perdita delle istituzioni intermedie che, se ben gestite, agevolano la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica. Ha scelto come nome: “La quinta A”. Qualcuno ha proposto che la quinta ha significhi proprio “appartenenza”, anche per segnare una rottura con recenti politiche, interpretate soprattutto dal centro destra, che immaginano la città in funzione di “altri” a partire dal turismo, e non, come dev’essere, dei suoi abitanti. Cagliari è prima di tutto la città dei cagliaritani, che possiedono, tra le loro virtù, anche quella dell’accoglienza (un’altra “A”!) .

Infine, proprio mercoledì 16 dicembre alle ore 17.30 nell’Ex Vetreria, potrebbe venire alla luce un terzo progetto, “Insieme per Pirri”, il cui contenuto è ben rappresentato dal nome stesso, che ancora una volta richiama l’appartenenza, posto che anche quella del vecchio Comune che, a parte le possibili rivendicazioni di autogoverno con la Municipalità, è stato sicuramente trascurato quando si è trattato di risanare le aree più degradate o immaginare abbellimenti della città che ha il mare ma anche un retroterra dalle grandi tradizioni.

Credo che siamo davvero in presenza di buoni auspici. L’idea di ricominciare da zero non mi è mai piaciuta. Ripartiamo da tre, da tre idee chiare, apprezzabili, distinte l’una dall’altra ma il cui retrogusto è comune.

Così si costruisce un polo. Basta riconoscersi reciprocamente, non avere secondi fini, guardare avanti, cercare un accordo, un’idea, in grado di rappresentare il messaggio comprensivo e sintetico di queste speranze. Credo che anche altre istanze, che in città non mancano, possano trovare posto. Penso alle diverse anime dell’ambientalismo, alle controverse altre voci di una galassia “sardista” che deve trovare il coraggio di trovare almeno momenti di dialogo, a movimenti radicati nelle rivendicazioni sociali.

Da questo incontro deve nascere la scelta dell’unico candidato sindaco del polo, tra i nomi di chi attualmente rappresenta le liste o anche di altri o altre che possano ben rappresentare questo spirito.

Sarebbe bello ed utile, per noi e per la città nostra.

Gianni Loy

 

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4 Comments

  1. Cisco F. says:

    Allargamento all’area sardista: ci sono molte sigle serie, ma attenzione a non imbarcare buffoni opportunisti, scaricati da altri partiti a causa della propria propensione a cambiar casacca…

  2. Un mio all’articolo di Gianni Loy, ripreso anche da Aladinews. La Libertà, non è uno spazio libero
    La libertà è partecipazione.
    (Giorgio Gaber)
    Come già detto nell’ospitare su Aladinews altri interventi sulle elezioni comunali del 2016, vogliamo anche noi fornire un terreno di confronto che consenta ai cittadini elettori di farsi un’opinione di programmi e persone che li rappresentano, misurandone la credibilità. Altrimenti c’è la sfiducia e la conseguente diserzione delle urne, che, badate bene, fa premio a una classe politica il cui motto è diventato “meno siamo (gli elettori), meglio stiamo (gli eletti)”. Noi pratichiamo una linea virtuosa, quella della partecipazione popolare – che coincide con il concetto di pratica della libertà – per la città di tutti. Ecco perchè pensando alle elezioni comunali di Cagliari del prossimo anno, prendendo atto che la campagna elettorale è entrata da alcuni mesi nel vivo, diamo spazio a un dibattito vero e non meramente propagandistico sulla città, senza limiti e pregiudizi o rispetto reverenziale per chicchessia. Con queste motivazioni abbiamo pubblicato una serie di interventi che ci sono sembrati particolarmente “utili alla causa” e continueremo nel tempo a pubblicarne di nuovi. Chiaramente la nostra è una scelta “arbitraria” che vuole esplicitamente portare acqua al mulino del rinnovamento nei programmi e nelle persone che vorremmo al governo della nostra città, obiettivo che per le elezioni di Cagliari ci vede precisamente schierati nel sostegno alla Coalizione Cagliari Città Capitale. Scelta che non costituisce alcun vincolo per nessuno, considerato che non siamo un partito politico. Ci impegniamo perchè cammin facendo la proposta politica ed elettorale di Cagliari Città Capitale abbia lo spazio che merita, prendendo atto che i media cittadini allo stato non la favoriscono. Per quanto poco contiamo ci battiamo per (e pratichiamo) un riequilibrio che consenta alla proposta di questa Coalizione di crescere come merita nei consensi dei cittadini e delle organizzazioni espressione della democrazia di base. Sicuramente ne avremo tutti un vantaggio. Nell’intervento, che riprendiamo dal sito di Vito Biolchini, Gianni Loy dichiara che le uniche proposte politiche sul campo che mettono al primo posto la partecipazione popolare (praticandola nei comportamenti quotidiani e come metodologia di lavoro politico e con l’impegno programmatico di ampliarla) sono allo stato tre aggregazioni: “Cagliari Città Capitale” (rappresentata da Enrico Lobina), “Quinta A” (rappresentata da Paolo Matta) e “Insieme per Pirri” (coordinata da Maurizio Megna). Gianni Loy auspica un allargamento di questo costituendo polo, per esempio all’area sardista, e la convergenza in un unico candidato Sindaco, che potrebbe essere individuato in uno dei rappresentanti delle attuali formazioni o “in altri o altre che possano ben rappresentare questo spirito”. Che dire? Siamo totalmente d’accordo con Gianni Loy e sul suo appello “per noi e per la città nostra”, tanto che pensiamo che se gli riuscisse l’impresa meriterebbe la candidatura al titolo di “Defensor Karalis”, che non so se sia ancora attivo. Certo è che fu un riconoscimento prestigioso dal momento che ne beneficiarono illustri cagliaritani come (andando a memoria) Francesco Alziator, Giovanni Lilliu e Antonio Romagnino. A proposito di Antonio Romagnino, recentemente la Società Aservice ha messo in rete un suo intervento “elettorale”, datato 23 aprile 2001, tutto incentrato sul concetto di partecipazione. Guardatelo a molti anni di distanza è ancora attuale: https://www.youtube.com/watch?v=Cza4k3Pzhe8 .

  3. Pingback: Elezioni Cagliari 2016: Gianni Loy, la partecipazione e il titolo di Defensor Karalis | Aladin Pensiero

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