Cagliari / Sardegna

A Cagliari una iniziativa di accoglienza straordinaria per i profughi eritrei, ecco cosa serve! E buon Ferragosto a tutti

Profughi

I profughi eritrei di fronte al municipio di Cagliari (foto Cagliaripad)

“Ma il Comune di Cagliari non può fare niente, proprio niente, per i migranti che dormono in piazza Matteotti?” ci chiedevamo tre giorni fa. La domanda non era evidentemente strumentale o campata per aria se stamattina il Comune stesso ha annunciato una iniziativa di “Accoglienza straordinaria dei profughi eritrei”, organizzata insieme alla Diocesi di Cagliari e in collaborazione con la Prefettura e la Questura.

Sollecitato da più parti, ieri sera il sindaco Zedda aveva provato a metterci una pezza, pubblicando su Facebook una supercazzola di Ferragosto con cui, di fatto, il Comune lasciava di cose come stavano. È bastata qualche ora per far capire a qualcuno che quella del primo cittadino era una posizione inverosimile e che bisognava metterci una pezza: stavolta vera però.

Questo è l’appello lanciato dalla Diocesi e dal Comune. Sono sicuro che Cagliari risponderà con la consueta generosità che la contraddistingue.

Buon Ferragosto a tutti.

***

ACCOGLIENZA STRAORDINARIA PROFUGHI ERITREI

La Diocesi e il Comune di Cagliari organizzano, in stretta collaborazione con la Prefettura e la Questura, un servizio di accoglienza straordinaria e temporanea dei profughi eritrei presenti in città.

Referente Caritas per il servizio: Alessandro Cao (alessandrocao@caritascagliari.it  – 340-9092612).

Collabora per il sevizio d’ordine e la logistica l’Agesci.

A partire dalle ore 9.30 di oggi, venerdì 14 agosto, i volontari possono recarsi presso la sede operativa della Caritas diocesana in viale Fra’ Ignazio 88.

Per fronteggiare al meglio il servizio di accoglienza la Caritas accoglie beni di primo conforto come

  • vestiario (uomo e donna e poco bambino)
  • scarpe
  • infradito
  • asciugamani
  • bagnoschiuma
  • occorrente per la barba.

Consegna presso sede operativa della Caritas diocesana in viale Fra’ Ignazio 88, a Cagliari, che resterà aperta per raccogliere i beni di primo conforto anche il giorno di Ferragosto e nei giorni seguenti.

Ulteriori informazioni saranno diramate tramite il sito internet della diocesi www.chiesadicagliari.it e tramite il profilo Facebook www.facebook.com/diocesicagliari

 

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13 Comments

  1. Pingback: Quella strana insofferenza del sindaco di Cagliari per i migranti accampati sotto il suo ufficio - vitobiolchini

  2. Antonello Pabis says:

    Per sconfiggere l’ignoranza ci vuole …. la cultura; per sconfiggere il razzismo, la solidarietà!

  3. Per dove? I paesi in cui nessuno li vuole?
    Ah tutti noi siamo identificati e schedati, loro no? solo pretese senza regole mm

    • g.f.t. says:

      Si legga i trattati di Dublino, caro Carlo. Il paese dove vengono identificati i migranti e che ne definisce lo status (esule, rifugiato ecc.) sarà il paese che obbligatoriamente si occuperà di accoglierli. Ecco perché cercano di non farsi identificare con le impronte digitali.
      I paesi come la Germania e la Francia accolgono quelli che arrivano. Non accolgono quelli che dovrebbero, secondo i trattati, essere identificati in Italia.
      Vuole discutere la norma? Bene.
      Sarei davvero interessato a sentire il suo parere sul cosa fare ora.
      Qualche sciocco fa lo spiritoso sul web, ma il problema c’è ed è immenso.
      A Kos alcuni siriani hanno capito tardi che sarebbe stato meglio restare in Siria e hanno chiesto di essere riportati a casa. Anche il garbato senegalese che staziona da qualche anno sotto casa mia.
      Lei, dopo avere identificato questi poveretti, cosa farebbe?
      Vada a vedere da vicino, vedrà che anche lei passerà alla schiera che razzisti e fascistoidi chiamano con sprezzo “buonisti”. Gente che si accontenterebbe di non vederli nel loro ristretto panorama, come quelli che nascondono la polvere sotto il tappetto.
      Ci parli, capirà subito che razza di tragedia vivono e vedrà che anche lei, caro Carlo, diventerà più buono e non buonista. Siamo meno cattivi e cinici di quanto abitualmente dimostriamo, spero.
      Se poi il suo problema è rappresentato da qualche mutanda e maglietta stese in piazza Matteotti per quello basta una lavatrice e uno stenditoio. E’ facile.

  4. g.f.t. says:

    Caro Biolchini, facebook è una raccolta indifferenziata e ci si trova di tutto.
    Ma ecco uno stralcio di pensieri che appaiono postati in un gruppo fb di quasi 4000 persone che parlano di Cagliari a proposito di quei poveretti che è doveroso aiutare in ogni modo. C’è una lunga teoria di post sui migranti, discutono di “strumenti di legge” e un signore scrive:

    “Strumenti di legge, ovvero sfollagente e lacrimogeni se necessario. Non mi pare che siano strumenti comunemente usati a Cagliari per le decine di bivacchi che si sono visti in via Roma, piazza Matteotti ecc. l’unica soluzione è quella di portare una nave militare, caricare tutti e portarli a Civitavecchia, e se il prefetto Morcone decidesse di mandare altre centinaia di migranti a Cagliari dovrebbe essere dissuaso da chi conosce la situazione locale”.

    Una ragazza sensata risponde:

    “Lacrimogeni e sfollagente sugli eritrei scappati dalla guerra. Che immagine( però sono STRUMENTI DI LEGGE , eh)”.

    Non è tutto qui. I commenti sono numerosi e alcuni sono intelligenti, tolleranti e civili.
    Ma le espressioni preoccupanti da fiamme nere e battaglion d’assalto non sono poche. Si percepisce una visione di ordine a tutti i costi che comprende, oltre i salutari manganelli anche lacrimogeni e perfino navi militari ( preziose istruzioni per il Prefetto) che vanno su e giù perché qualcuno trova poco decorosi i panni stesi in piazza Matteotti. Anziché la parola “imbarcare” – parliamo di uomini – si usa il termine “caricare” come se si discutesse di merci. E poi sedativo e rasserenante per l’estensore del post l’uso dell’aggettivo “militare”. Chissà perché questo signore non vuole imbarcare i ragazzi eritrei su una nave Tirrenia? E’ vero che un’esperienza sulle navi Tirrenia è traumatica e che i fuggitivi non se la meritano, quindi la sconsiglia per motivi umanitari. Ma perché il teorico della “manganellata legale” vuole un mezzo militare? Mah.
    Ognuno può farsi l’idea che vuole e per fortuna i social network non sono controllati dai militari. Almeno si legge, si discute, si bisticcia, ci si toglie saluti, si fanno e si disfano amicizie impalpabili.
    Concreto, invece, sarà il mio aiuto a questi sfortunatissimi ragazzi che però i panni li lavano e li stendono al sole.
    Saluti cordiali.

    • C’è una parte del nostro paese che è fascista e forse manco lo sa.

      • g.f.t. says:

        Be’, caro Biolchini, dia un’occhiata al gruppo che ho citato – ovviamente pubblico – che parla di Cagliari. Non è facile immaginare che esista da queste parti qualcuno che ironizza sulla soluzione della fiera. In quel gruppo c’è uno spiritosone che scrive “padiglione eritrea” a proposito della fiera. Uno che poi, se vedi meglio, è laureato in qualche cosa e se lo scrive nel curriculum facebook, l’accreditamento al giorno d’oggi.
        E’ robaccia, lo so. Però, le ripeto, iscritti a quel gruppo (molti non sapendone niente perché su fb tutto è meccanico) ci sono quasi 4000 persone.
        Ha ragione sul fascismo inconsapevole.

  5. Giorgia says:

    Tutto quello che vuoi Vito ma questo non risolve niente così come ha detto il sindaco. Stanno semplicemente reperendo beni da donare a queste persone che comunque continueranno a stazionare vicino al porto nella speranza che li facciano partire. Non vedo in questa operazione niente di eccezionale i diverso da cio che già è stato fatto. Il problema è che qualcuno deve dare autorizzazione perché possano prendere la nave senza essere prima identificati e questo certo non può farlo il sindaco.

    • Adesso proveranno a spostarli alla fiera, almeno non dormono all’aperto. È appena arrivato un comunicato stampa.

      Comune di Cagliari​ Caritas Diocesana
      COMUNICATO STAMPA
      OGGETTO: Emergenza migranti
      ​Il fenomeno verificatosi negli ultimi giorni dell’improvviso afflusso in città di un elevato numero di migranti provenienti dai centri di accoglienza dislocati nelle diverse province della Sardegna, che gli stessi hanno liberamente abbandonato per concentrarsi nell’area di Piazza Matteotti e sotto i portici di Via Roma, improvvisando una forma di protesta davanti al porto in attesa di un imbarco verso la penisola, è stato oggetto dopo i ripetuti rinvii della partenza con il traghetto da Cagliari, di un primo interessamento in termini di assistenza da parte dei servizi sociali del Comune e della Caritas Diocesana, garantendo loro tre pasti al giorno presso il Centro comunale di solidarietà di Viale Fra Ignazio, l’assistenza in strada e quella sanitaria da parte della ASL e dell’Ambulatorio Caritas.
      ​Il prolungarsi di questa situazione ha richiesto un intervento urgente di carattere umanitario anche in considerazione dell’elevato numero di minori, donne incinte e neonati, per trovare locali idonei in termini di capienza, di igiene e sicurezza.
      ​Nei giorni scorsi, avvisati che la permanenza del gruppo di migranti si sarebbe protratta per alcuni giorni, il Comune e la Caritas, con la collaborazione della Questura e della Prefettura hanno ottenuto dalla Camera di Commercio e dall’Ente Fiera la disponibilità dei locali all’interno dell’area di Viale Diaz.
      ​Inoltre, è stato coinvolto il CTM per assicurare l’ordinato spostamento tra l’Area della Fiera ed il Centro di Accoglienza di viale Sant’Ignazio.
      ​Nella serata di Giovedì 13 agosto, il Sindaco, l’Arcivescovo, insieme al delegato reg.le ed agli operatori della Caritas Diocesana hanno comunicato ai migranti questa possibilità, i quali hanno accettato pur continuando a sottolineare i motivi della loro protesta e l’urgenza di raggiungere la penisola anche al fine di ricongiungersi con i rispettivi nuclei familiari.
      ​Dalla giornata odierna sarà, pertanto, approntata l’accoglienza presso il Centro Fieristico continuando a fornire l’assistenza, la sicurezza ed il servizio mensa della Caritas.
      ​Già venerdì 7 agosto, in Prefettura, dinnanzi al Prefetto Morcone, capo Dipartimento Settore Immigrazione del Ministero dell’Interno, durante la riunione Regionale sui Migranti, pur apprezzando la piena disponibilità dell’Italia a salvare migliaia di esseri umani nel Mediterraneo in un contesto in cui non si ha il necessario supporto da parte delle Istituzioni Europee e degli altri Paesi membri, erano state sottolineate le problematiche che si sarebbero potute creare, così come verificatesi in questi giorni, nel portare in Sardegna gruppi di persone che non intendono sostarvi ma desiderano raggiungere famiglie e parenti presenti in altre Regioni Italiane o in altri Stati Europei.
      Resta comunque confermata la piena disponibilità, come sempre avvenuto fin’ora, delle Istituzioni locali a garantire l’accoglienza secondo i programmi predisposti dal Governo.

  6. Il Vaticano può accoglierli tutti così dimostrerà che non apre le braccia solo per prendere?

  7. Filomena says:

    Ma come non volevano andar via dalla Sardegna per varcare nazioni dove ci sarebbero familiari ad attenderli ?

    • Certo. Ma in attesa della partenza qualcosa bisognerà fare, o no?

      • Sardinian Observer says:

        Ciao, le cose che servono di più al momento alla fiera sono:
        – scarpe sportive da uomo (39-40-41)
        – calze (corte)
        – magliette uomo (S e M)
        – pantaloni uomo (taglie medio-piccole)

        grazie Vito per il consistente aiuto alla circolazione dell’informazione

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